Formazione referenti regionali Covid, primo passo per ripartire

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Con oltre ottanta partecipanti al primo corso di formazione referenti regionali Covid, organizzato con due riunioni zoom il 21-22 aprile scorsi, si è compiuto il primo indispensabile passo verso la possibile ripresa degli eventi a livello regionale. Sulla base dell’esempio positivo riscontrato dalle attività svolte a livello internazionale, è stato dunque avviato un processo culturale e di sensibilizzazione utile a fare sistema per applicare anche sul territorio tutte le misure preventive previste dalle normative. E per analogia con il Covid Manager efficacemente introdotto nelle attività internazionali, è stato sostenuto questo primo corso di formazione per i referenti regionali Covid, del quale di seguito si rende conto.  

La prima serata è stata aperta dal Segretario Generale Massimiliano Benucci che ha sottolineato l’importante numero dei partecipanti al corso, superiore alle ottanta unità. Al primo corso ne seguiranno altri in quanto l’intento è fare cultura, sensibilizzare piuttosto che selezionare. Sicuramente tra i partecipanti ci sono anche molte eccellenze dei nostri sport, in ambito medico e aziendale.

È poi intervenuto il Presidente Domenico Falcone che ha ringraziato i numerosi partecipanti a questo corso, che è il primo tassello per la ripartenza. Un percorso che ci vedrà coinvolti tutti, ma vede nella figura del referente Covid regionale un tassello di una rete nazionale più ampia. Una persona a disposizione del comitato regionale affinché ogni iniziativa Fijlkam regionale si svolga nel rispetto del protocollo specifico. Il protocollo per gli eventi regionali Fijlkam è stato in sviscerato nel corso della seconda serata e sarà pubblicato a breve.

20210421 CovMan 1Chiarissimo il messaggio del dott. Fabio Fanton che ha invitato a mettere sempre la salute al primo posto. A fare “muro” al Covid, a fare amicizia per costruire insieme. Questo si può fare solo se tra centro e periferia si farà sistema.

Il Vicepresidente Gianni Morsiani ha spiegato al meglio il compito del referente Covid che non è solo applicare il protocollo, ma anche fornire anche al gruppo di lavoro nazionale Covid, presieduto dallo stesso Morsiani, dati utili ad operare tutti per il meglio. Portare il rischio contagio a zero è impossibile, ma il compito è minimizzare il rischio e per riuscirci è necessario impegno e rispetto delle normative e dei protocolli. L’obiettivo non è ripartire a tutti i costi, ma fare squadra in modo da non farci trovare impreparati. Un percorso arduo dove ogni iniziativa organizzata deve insegnare qualcosa.

Al dott. Stefano Bonagura è stato affidato poi il compito di spiegare con sintesi ed efficacia il pericolo Covid. Un virus subdolo, dalle mille sfaccettature. Un pericolo reale che è obbligatorio affrontare con serietà. Non sempre il virus lascia illesi i suoi ospiti, neppure se giovani atleti. Fondamentale è sensibilizzare le regioni, i tecnici, i presidenti di club affinchè siano diligenti nel pretendere il certificato “return to play”.

Alessandro Comi, Covid manager nazionale in ambito IJF, ha illustrato il protocollo per l’alto livello, il sistema della ‘bolla’, i principi di corresponsabilità e universalità. Ognuno di noi è responsabile per l’altro e questo vale per tutti, nessuno escluso. Per quanto possa essere irripetibile la “bolla IJF” in ambito regionale, resta in ogni caso l’esempio cui fare riferimento. Importante l’accento sullo staff Covid che aiuterà i nostri eventi ad essere sicuri, e noi tutti a rispettare le regole.

Nella seconda serata l’RSPP della Federazione, Nikita Taramelli, è entrato nel vivo dei compiti del referente e nell’importanza che interagisca con tutti gli attori dell’iniziativa. Di fondamentale importanza è imparare a valutare i rischi, utilizzare i siti ufficiali nella ricerca delle normative, delle linee guida, dei protocolli. È necessario imparare a calare il protocollo nell’evento per minimizzare il rischio. L’ascolto dei docenti e la lettura del protocollo degli eventi regionali hanno suscitato pensieri e domande. Molte delle quali hanno trovato risposta ed altre ne troveranno in questi giorni. Ogni organizzatore è fanatico nel suo modo di pianificare e anticipare i problemi, ma in questo frangente il problema è serio e comune, fare sistema migliorerà tutti. Nessuno escluso.

Interessanti le proposte dei partecipanti. Chi ha proposto una chat per i referenti che includa anche soluzioni spicce, chi ha proposto una sezione Faq nel sito federale, sempre operativa, e che ad ogni nuova domanda proponga la risposta. Non si sta uscendo dal tunnel, è piuttosto corretto dire che si sta entrando in un laboratorio di idee, le teste sono tante e l’obiettivo unico. A qualcuno la ripartenza pare lenta o incerta, forse intermittente, ma di certo ripartire a tutti i costi pare essere l’unica cosa da non fare.

Fra le proposte raccolte si segnalano quelle di aggiornamenti periodici per consentire ai referenti di essere pronti sulle continue novità e protocolli, ma interessante è stata anche la proposta di sensibilizzare (ove necessario) ogni singola società ad avere un referente o, comunque, una persona informata che possa rispondere in tempo reale alle problematiche specifiche del territorio. Fino ad ora, è stato osservato, tutti hanno fatto i Covid manager della propria società, tenendo chiuso quando non si poteva aprire ed aprendo informandosi sulle stesse regole dpcm ed informative emanate. Il sentimento generale dei partecipanti è apparso chiaramente orientato sul punto che la regola del buon senso rimane la misura di prevenzione più importante, ed i docenti in questo senso sono stati particolarmente cauti ed attenti a non sbilanciarsi sull’idea di ripartenza affrettata.

Quando si avrà il protocollo in mano, è stato detto in conclusione, sarà fondamentale valutare con cura la fattibilità degli eventi, calare il protocollo nell’evento e concordare con il gestore una check-list per valutare rischi e criticità. Al gestore/organizzatore spetta in ogni caso l’onere della responsabilità effettiva dell’evento, al referente invece, come detto più volte, spetta l’onere di consulente formato sui protocolli disponendo fra l’altro di un canale di confronto privilegiato con chi lo ha redatto.

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