Judo

Giulia Quintavalle ha vinto il titolo olimpico

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Dopo Mosca 1980 e Sydney 2000, il judo italiano conquista il suo terzo titolo olimpico, il primo femminile. Una gara straordinaria quella dell’azzurra, che si è conclusa con una finale perfetta, impeccabile, in cui ha letteralemente annullato la forte olandese Deborah Gravenstjin. Quintavalle ha fatto prevalere l’altezza, sfruttando le leve lunghe, che Gravenstjin aveva già dimostrato di soffrire particolarmente quando fu sconfitta dall’azzurra ai mondiali di Rio nel settembre 2007. Una sanzione di passività dà il primo vantaggio alla Quintavalle quando sono trascorsi soltanto 67”, ma il vantaggio si incrementa ad 1’55” dal termine con un o soto gari devastante, che l’olandese contiene come può: yuko. Gravenstjin tenta il tiro della disperazione, un sumi gaeshi sul brodo che non scuote nemmeno l’azzurra. Prima dell’ultimo hajimè, a 7 secondi dal termine, Giulia si fa il segno della croce. Forse aiuta a scacciare il miracolo che chiede la Gravenstjin. Ma per lei arriva solo un piccolo shido, assegnato all’azzurra che comprensibilmente evita le prese. Il cronometro segna un secondo. È già tempo di esultare: brava Giulia! L’oro olimpico della Quintavalle ha iniziato a brillare fin dal primo incontro, con la vittoria sulla tedesca Yvonne Boenisch, campionessa olimpica ad Atene ed è cresciuto poi, incontro per incontro. Ippon alla mongola Khishigbat, vittoria sofferta sulla temibile francese Harel e, in semifinale, sull’australiana Pekli, che 8 anni a Sydney fa strappò il bronzo a Cinzia Cavazzuti. Quintavalle in finale Pechino, 11 agosto 2008. (h 12.30) Con una vittoria sofferta Giulia Quintavalle ha conquistato la finale per il titolo olimpico. Un incontro ostico, quello con l’australiana Pekli, che ha giocato sull’anticipo riuscendo spesso a trovarlo, tanto che dopo 1’34” l’arbitro, lo sloveno Ocko, ha assegnato uno shido di passività all’azzurra, pareggiato però dopo 30” da un’uscita dell’australiana. La Quintavalle non ha cambiato marcia, come da bordo tatami il d.t. Felice Mariani la incitava a  fare e a 2 minuti dalla fine l’arbitro ha sanzionato entrambe, sempre per passività, ma i giudici d’angolo si sono alzati e hanno fatto togliere la sanzione all’azzurra che è passata così in vantaggio. Venti secondi più tardi un ko uchi gake della Pekli ha messo a sedere la Quintavalle: koka. Dopo un matè, a 1’30” dal termine, Giulia accusa un dolore al gomito destro, causato forse da un violento appoggio a terra. Dopo 30 lunghissimi secondi l’incontro riprende, l’azzurra usa il braccio correttamente e cerca di chiudere l’avversaria che a sua volta punta ancora sull’anticipo e attacca con sode a sinistra, senza prese. I secondi passano lentamente. Finalmente il cronometro segna 0:00. Giulia Quintavalle è in finale con l’olandese Deborah Gravenstijn. Battuta anche la Harel, Quintavalle in semifinale Pechino, 11 agosto 2008. Giulia Quintavalle è in semifinale nei 57 kg. Con tre vittorie, su Boenisch (GER) per waza ari, Khishigbat (MGL) per ippon e Harel (FRA) per shido2, l’azzurra è uscita vincitrice da una poule molto insidiosa e si appresta a disputare, alle 12 italiane, la semifinale con l’australiana Pekli. Ungherese di nascita, naturalizzata australiana, Maria Pekli ha 36 anni ed a Sydney 2000 conquistò la medaglia di bronzo superando l’azzurra Cinzia Cavazzuti con un verdetto abbastanza discusso. Ippon alla Khishigbat, Quintavalle va avanti Pechino, 11 agosto 2008. Procede spedito il cammino di Giulia Quintavalle nei 57 kg ai Giochi olimpici di Pechino. Dopo la vittoria sulla tedesca Yvonne Boenisch, la venticinquenne livornese ha superato per ippon la mongola Khishigbat. Per accedere alla finale di poule l’azzurra affronterà Barbara Harel (FRA) che ha superato a sua volta la nord-coreana Kye. Giulia Quintavalle supera l’ostacolo Boenisch Pechino, 11 agosto 2008. Non è mai stato in discussione l’esito dell’incontro d’esordio dell’azzurra Giulia Quintavalle nei 57 kg, che ha superato la tedesca Yvonne Boenisch, oro ad Atene. “Ha dominato –ha detto Domenico Falcone- waza ari e koka, ma l’impressione è buona”. Sorteggiata in un girone “infernale”, l’azzurra parte dunque con il passo giusto e nel prossimo turno affronterà la mongola Khishigbat.