Judo Worlds 2017: L’analisi del Presidente Falcone dopo le prime giornate ai Mondiali a Budapest

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Budapest, 30 agosto 2017. Laszlo Papp Arena, terza giornata del Mondiale a Budapest. È la prima delle giornate senza azzurri in gara, mentre lo spettacolo continua. Il Giappone è rimasto ampiamente davanti a tutti e ha aggiunto la medaglia d’oro di Soichi Hashimoto nei 73 kg, mentre Sumiya Dorisuren è riuscita ad interrompere l’en plein nipponico con la vittoria nei 57 kg, al termine del più lungo golden score in una finale mondiale di sempre, 8’56” che sono andati a sommarsi ai primi 4 minuti. Sui sei incontri disputati nel final block di questa terza giornata, due soltanto si sono conclusi senza tempo addizionale, un fatto questo che non ha condizionato negativamente la spettacolarità della gara. La 26enne mongola ha ribadito la leadership mondiale affermata dal ranking, peraltro proprio su Yoshida e Receveaux, ma ha anche regalato a Khaltmaagiin Battulga il primo titolo iridato dalla sua recente elezione. Una bella soddisfazione per un grande judoka del passato, oggi in tribuna da Presidente della Repubblica. E dopo queste prime giornate intense e sofferte, il presidente federale Domenico Falcone si è preso il tempo per dare una lettura sul mondiale dei primi quattro azzurri. “Il combattimento disputato da Fabio Basile con An – ha detto il Presidente Falcone – è stato significativo, perché ha risposto chiaramente alle numerose domande che in tanti si ponevano: come sarà, cosa farà, come starà? Fabio ha confermato l’altissimo livello raggiunto a Rio. Forse anche di più e mi limito a questo senza entrare nel merito di tutti quei ‘se’ che si dicono quando la vittoria e la sconfitta sono determinate da uno ‘shido’. Mi fa piacere poterlo dire perché significa anche che abbiamo fatto scelte corrette. Per quanto riguarda Odette (Giuffrida, ndr) il discorso è leggermente diverso, ma pur di fronte ad una risposta inattesa da un’atleta ancora giovane, ma ugualmente esperta come lei, non modifica di nulla la consapevolezza sul suo talento e sulle sue potenzialità”. L’analisi del Presidente è proseguita con il punto su Francesca Milani ed Elios Manzi, che hanno gareggiato lunedì. “Sono rimasto fin sorpreso da quanta grinta e capacità è riuscita ad esprimere Francesca al suo esordio mondiale di fronte ad un avversaria così qualificata ed è una sorpresa piacevolissima, mentre dispiace per questo ennesimo infortunio che ha fermato Elios, anche se si tratta di una recidiva di un incidente recente. Ci auguriamo e, soprattutto, gli auguriamo di rimettersi al meglio quanto prima, sia per la sua condizione fisica migliore che per esprimere tutto il suo talento”. Alla soddisfazione del Presidente si è aggiunta anche quella del medico azzurro, il Dottor Fabio Fanton, che ha riscontrato un incoraggiante e rapido miglioramento delle condizioni del ginocchio di Elios, se non altro relativamente al dolore ed all’infiammazione. Concluse le gare i ragazzi hanno evitato microfoni e dichiarazioni, ai quali invece non si è sottratto Pierangelo Toniolo. “Fabio ha dimostrato consapevolezza di essere un atleta di altissimo livello – ha detto Toniolo – e l’intensità che ha impresso al match è stata senz’altro adeguata e opportuna. Non ha registrato cedimenti fisici, né motivazionali e gli errori che sono stati commessi saranno analizzati immediatamente per essere eliminati, com’è ovvio. Ma da Budapest – ha concluso Toniolo – io ritorno a casa molto motivato e con le idee chiare. Adesso dobbiamo fare le gare giuste, crescendo di livello, almeno un paio quest’anno e poi condivideremo un percorso strutturato per arrivare alle Olimpiadi con freschezza, senza affanni”. Domani si ritorna sotto i riflettori e per la squadra azzurra è il momento di Edwige Gwend, Antonio Esposito e Matteo Marconcini.

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