L’Accademia IJF pubblica il Professor Sacripanti, intervista con l'autore

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Due settimane fa la Federazione Judo Internazionale si è occupata sul suo sito ijf.org della scienza biomeccanica del judo, allo scopo di valorizzare una pubblicazione dell’Accademia IJF.

E per chi frequenta l’ambiente del judo italiano almeno da qualche anno, quando si sente o legge il termine ‘biomeccanica’ scatta immediato il collegamento automatico con un nome e cognome: Attilio Sacripanti.

ASacripanti in ubekoNapoletano, 74 anni, Attilio Sacripanti è Maestro di judo ed è stato arbitro internazionale, oltre ad essere un luminare estremamente qualificato ed apprezzato in ambito scientifico, al punto che è stato appena pubblicato un suo libro in Uzbekistan. Una competenza che la Federazione Judo Internazionale ha voluto coinvolgere fin dall’istituzione dell’apposita Accademia.

  • Diciamo bene professor Sacripanti?

“Sì, sono molti anni che ho il piacere di collaborare con l’Accademia dell’IJF, ma quando alcuni anni fa, dopo la pubblicazione dell’edizione inglese del mio testo, mi chiesero un’edizione speciale ed aggiornata da utilizzare come libro di testo dell’Accademia, rimasi onestamente piacevolmente stupito”.

  • In che cosa consiste questo lavoro?

“Il testo è, potremo dire (non sit iniuria verbis), una vera bibbia del judo moderno, senza però disconoscere le sue radici ed il valore del lavoro di Kano. E un testo che non raccoglie solo i miei lavori più interessanti, messi in appendice, così si possono non leggere! Ma di fatto tutto ciò che al mondo sotto l’ombrello del Judo è stato studiato fino ad oggi è citato ed analizzato. Ed è così che è nato un grosso affresco di questo variegato mondo del judo, sport esteticamente bello, scientificamente complesso, con un’anima educazionale che traspare dagli angoli più nascosti dei dojo mondiali”.

  • A chi sono indirizzati i contenuti di queste pagine?

“Il Judo sportivo viene trattato nei suoi più intimi aspetti, cercando di rendere facile il difficile e cercando di capire, spiegandolo, ciò che fanno i campioni, che non hanno bisogno di leggere un libro del genere. Libro però che dovrà necessariamente divenire loro compagno di vita, se vorranno intraprendere la carriera di coach dopo l’agonismo”.

  • Un lavoro enorme che parte da lontano, vero?

“Sì, è vero e l’unico rimpianto che ho è quello di non poter condividere questa gioia con il Dr. Matteo Pellicone, che per primo mi permise di pubblicare la prima edizione di questo testo negli anni Ottanta, allora di 201 pagine, e che mi onorò, con affetto, della sua prefazione nella seconda edizione, prima in inglese di 353 pagine”.

  • Un’ultima riflessione per concludere?

“Bè, come vedi il tempo passa ed il libro cresce, perché crescono i lavori pregevoli di tanti ricercatori, che analizzano il mondo del judo nelle sue svariate sfaccettature culturali. Ed è alla passione, alla dedizione ed alla professionalità di questi “tanti” che penso quando si parla di Judo, che è anche e soprattutto fare per gli altri”.

IJF.org: The Biomechanical Science of Judo – An IJF Academy Publication

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