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Mondiali: rientro al vertice di Minguzzi, con un po’ di sfortuna

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Roma, 13 settembre – Andrea Minguzzi, al rientro all’agonismo internazionale dopo il lungo stop per infortuni, ha fatto sognare i suoi tifosi con una gara emozionante: partito alla grande contro una vecchia conoscenza, il tedesco Jan Fischer che ha battuto in sicurezza con un vantaggio di due punti tecnici, ha superato di slancio il cinese Ning Duan e lo slovacco Marian Mihalikv approdando ai quarti di finale. Qui ha incontrato il giovane finlandese Rami Antero Hietaniemi che ha messo fine alla sua corsa e che, perdendo a sua volta in semifinale, non lo ha ripescato.

Andrea ha condotto una gara eccellente – commenta da Istanbul il DT Carlo Marini – ha combattuto al massimo delle sue capacità, con la grinta e la determinazione di un atleta che non ha smesso un giorno di allenarsi, superando in modo perfetto la difficoltà psicologica di recuperare una pausa lunga oltre due anni. Ha battuto atleti di livello, come il cinese Duan, come Fischer e come anche lo slovacco, in tutta tranquillità. L’incontro con il finlandese Hietaniemi è stato giocato senza rimpianti, Andrea ha messo sul tappeto tutto quello che poteva mettere, ma il suo avversario è stato più bravo. La fase decisiva si è giocata a terra: quando è toccata a lui la fase di vantaggio non è riuscito a portare in pericolo l’avversario che ha difeso conquistando il punto. Invece quando è toccato a lui stare in difesa il finlandese, che è un atleta veramente possente muscolarmente - calava per questi mondiali dalla categoria superiore – è riuscito a girarlo andando a mettere a segno il punto della vittoria. Peccato per come gli è andata la semifinale: troppi errori arbitrali contro il bielorusso Selimau (vincitore del titolo iridato, ndr) lo hanno portato alla sconfitta e così Andrea è rimasto fuori dai ripescaggi che lo avrebbero fatto avvicinare al bronzo e quindi alla qualificazione. Peccato perché ora il percorso è più difficile, ma Minguzzi ha dimostrato di essere tornato alla grande, come il protagonista che è e che ha messo al collo la medaglia olimpica a Pechino. Può farcela e non ha nulla da recriminare a se stesso per come è andata la gara di oggi. Continuerà a lavorare con la generosità di cui è capace, non dimentichiamo che questa era solo la prima delle fasi di qualificazione, il nostro percorso finisce a maggio del 2012.

Gara breve per gli altri due azzurri che competevano oggi: Vincenzo Macrì nei 60 chilogrammi ha superato al primo turno il brasiliano Diego Ribeiro Romanelli per poi fermarsi con il messicano Lopez Salcero che, arrestandosi alla fase successiva, non lo ha ripescato. Fuori al primo turno il peso massimo Rocco Daniele Ficara che non ha superato l’incontro d’esordio contro il bielorusso Chugoshvili.

 

Domani inizia la competizione femminile con in gara le categorie leggere dei  48 e 51 chilogrammi. Nella prima Silvia Felice è stata sorteggiata con Tanoh Rosalie Benie (CIV) mentre Francesca Mori nella seconda se la vedrà con la cinese Yanan Sun.

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