Judo

Reportage da Budapest: "Un grande inizio"

Budapest, 6 agosto 2009. Angelina Bombara (Yama Arashi Messina) ha vinto una meritatissima medaglia di bronzo, nella categoria al limite dei 44 Kg., che la ripaga dei sacrifici che sta facendo per migliorare e delle delusioni patite per le due medaglie sfiorate a Capodistria e a Tampere. Esentata per sorteggio dal primo turno, al secondo si trova opposta alla forte turkmena Geldybayeva che la impegna da subito e la fa sanzionare con shido. A questo punto la messinese reagisce, cambia i ritmi dell’incontro e fulmina l’avversaria con un perfetto kata guruma contato ippon. Nei quarti di finale opposta all’azzurra c’è la fresca vincitrice degli EYOF, l’olandese Prince. L’incontro è ostico e molto tattico: Angelina combatte alla pari, viene sanzionata per falso attacco ma poi fa sanzionare l’avversaria per passività. A 40” dal termine l’arbitro decide di assegnare un ingiustificato secondo shido ad Angelina che decide l’incontro a favore dell’olandese. La rabbia è molta ma l’azzurra reagisce e nei ripescaggi combatte magistralmente con la brasiliana (campionessa panamericana) Chibana. Prima fa sanzionare per passività l’avversaria e poi insiste su un tomoe nage ottenendo lo yuko che la proietta in finale per il bronzo. Da sottolineare che la brasiliana per tentare il recupero tenta un jugi gatame, gli arbitri non hanno ritenuto opportuno prendere decisioni. Nella finalina la messinese incontra la peruviana Velazques che in precedenza aveva fatto fuori la campionessa d’Europa russa Demintseva. L’incontro è molto teso ma con il passare del tempo l’azzurra prende le redini e fa sanzionare l’avversaria. Ancora molta tattica e il secondo shido non arriva: poi a 20” dal termine un aumento di ritmo improvviso di Angelina fa squilibrare la peruviana, l’azzurra capisce e piazza un fulminante harai goshi contato waza ari. Finisce il tempo e finalmente l’allieva del maestro Minissale può liberare la sua gioia. Fermata subito al primo turno dalla bulgara Damyaanova la nostra Desirèe Rossetto (Akiyama Settimo) nella categoria al limite dei 40 Kg. Le due atlete partono e si ritrovano subito a terra, la bulgara tenta un rovesciamento per passare in shime waza, Desirèe controlla poi commette l’errore di appoggiare per terra la mano destra un po’ troppo forte e l’arbitro decreta l’ippon. Sinceramente nessuno ha capito perché l’arbitro abbia deciso così ma sicuramente possiamo affermare che il tentativo di strangolamento non stava sortendo alcun effetto. Anche la gara di Marco D’Alesio (Judo Frascati) nei 55 kg finisce subito per opera del serbo Nikcevic. Marco comincia bene e marca yuko di kata guruma. Poi gli arbitri lo sanzionano in maniera molto frettolosa ed immotivata per tre volte e così il nostro rappresentante deve abbandonare subito la gara. Fabio Basile (Akiyama Settimo) affronta al primo turno della categoria al limite dei 50 Kg. il montenegrino Nikcevic. L’incontro è ostico, Basile fa sanzionare per passività l’avversario ma poi a 1’ dal termine subisce anche lui una sanzione per falso attacco. Si va al GS dove l’azzurro riesce subito ad imprimere un altro ritmo e chiude facendo sanzionare due volte l’avversario. Secondo turno contro il pericoloso mongolo Gankhuyag: l’incontro procede in perfetta parità fino a metà quando il mongolo fa battere Basile per un jugi gatame. Gli arbitri si riuniscono, chiedono ausilio alla Commisione, tornano sul tatami e, anche questa volta, decidono di non punire il mongolo. Ricomincia l’incontro e, seppur dolorante al gomito, Fabio piazza un perfetto ko uchi gari che strappa l’applauso del pubblico. Terzo turno con la sua bestia nera: l’ucraino Atanov che in precedenza aveva battuto il giapponese Izutani. I due si conoscono bene e non rischiano nulla. A metà incontro Fabio parte in kuchiki daoshi, l’ucraino, già in volo, tenta sumi gaeshi. L’arbitro centrale assegna yuko ad Atanov, i giudici fanno cambiare e assegnano yuko a Basile, poi interviene la commissione e si decide di non assegnare nessun punteggio. Ancora su azione di Basile, Atanov prende bene il tempo e, seppur molto lentamente, proietta l’azzurro con sumi gaeshi ottenendo il waza ari decisivo e che mette fine all’avventura mondiale del torinese. Per chiudere possiamo affermare che tutti e 4 i nostri ragazzi hanno dimostrato di essere al livello di questa manifestazione. La Bombara è stata grandissima: dopo due quinti posti ad Europei ed Eyof, venire a Budapest e portarsi a casa un bronzo è stata un’immensa soddisfazione. La ragazza è in continua crescita e lo ha dimostrato con questa prestazione, consideriamo che anche lei è al primo anno della classe U17. Gli altri sono su questi livelli e devono ancora lavorare su qualche errore per poter aspirare a posizioni più alte di classifica. Arrivederci a domani Laura Nicola Raffaele

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