Judo

Reportage da Budapest: "Ed è finale col botto"

Budapest, 9 agosto 2009. Oro infinito per Valeria Ferrari (Multisport Valpolicella) a Budapest. La veronese allenata da Pietro De Luca, dopo la vittoria agli Europei di Capodistria di fine giugno e l’argento conquistato agli EYOF di Tampere 20 giorni fa, si laurea campionessa del mondo nella categoria al limite dei 70 kg nel modo più netto possibile: tutti ippon. Valeria viene esentata dal primo turno per sorteggio e al secondo incontro si trova opposta all’ungherese Kalydy. Qualche timore per il fatto che la magiara è aiutata da tutto il palazzetto ma Valeria stronca sul nascere ogni entusiasmo: alla prima azione a terra insiste sul bordo su un passaggio più volte studiato e immobilizza l’avversaria. Quarti di finale con l’americana Shadden a cui l’azzurra lascia solo il tempo di incrociare le prese per poi fulminarla con il suo harai goshi a sinistra. Semifinale con la fortissima tedesca Kubin ma Valeria c’è. Inizia forte la veronese che attacca di continuo e domina sulle prese fino a far sanzionare l’avversaria. Poi Valeria rifiata e viene a sua volta sanzionata. A questo punto l’azzurra cambia marcia e infila un bel te guruma contato yuko. La tedesca si apre per tentare il recupero e Valeria la punisce con koshi jime. E’ finale per il titolo contro la belga Mansour che l’aveva privata dell’oro agli EYOF e con cui Valeria aveva vinto la semifinale europea. Questa volta però Valeria è concentratissima risponde benissimo agli stimoli nel riscaldamento e prepara bene tatticamente l’incontro. Ci siamo, l’arbitro fa partire la sfida con il tifo infernale di tutto il gruppo italiano. Si capisce subito che non sarà come a Tampere. Giusto il tempo di qualche scaramuccia le due vanno verso l’angolo del tatami e Valeria parte con un uchi mata da antologia: è ippon. Di qui in poi è solo tripudio, Valeria si rivolge subito ai compagni scatenati sugli spalti poi, dopo l’assegnazione della vittoria, il bellissimo abbraccio liberatorio con Laura Di Toma. Non bella purtroppo la gara di Carolina Costa (Lotta Olimpika Messina) che non riesce a trovare la giusta concentrazione. Esentata per sorteggio dal primo turno e opposta al secondo alla brasiliana Soares, poi terza, viene sconfitta per due shido a uno. Peccato perché la brasiliana è poi giunta terza e sembrava assolutamente alla portata di Carolina. E’ il momento delle premiazioni, l’emozione è grande: Valeria viene incoronata dal presidente della Federazione Internazionale, Marius Vizer, campionessa del mondo. E’ il momento dell’inno che risuona nell’enorme “Laszlo Papp” Arena: tutta la squadra azzurra sugli spalti lo intona e, se servisse, rende ancora più indimenticabile questa giornata. Ce ne andiamo da Budapest con l’enorme soddisfazione di essere il quinto paese al mondo (il secondo dopo la Russia tra quelli Europei) e il secondo tra le donne solo dietro il Giappone. Abbiamo conquistato tre medaglie e due settimi posti che fanno capire come il nostro movimento judoistico sia di assoluto rilievo. In questa classe di età l’Italia è tra le grandi assieme a Giappone, Russia, Corea, Brasile. Il primo tra i paesi dell’Europa occidentale. Questi ragazzi hanno sostenuto tre impegni ravvicinati nell’arco di 45 giorni e, in tutti e tre hanno saputo ben figurare. Adesso si tratta di continuare a lavorare in collaborazione con i club per far maturare queste promesse anche nelle classi superiori. Un grazie a tutti i judoka che ci hanno seguito in queste indimenticabili quattro giornate e un arrivederci a presto per l’Europeo Juniores in Armenia. Laura Nicola Raffaele

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