Europei di qualificazione: Chamizo e tutta la squadra azzurra nel punto con Gianni Morsiani

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Roma 9 aprile 2024 – Come ormaiè noto, il Torneo Europeo di Qualificazione Olimpica si è chiuso domenica a Baku e l’Italia non è purtroppo riuscita a strappare nessun pass per Parigi 2024, neanche quello del campione dei 74 kg, Frank Chamizo. Questa era la seconda chance su tre disponibili. Si è partiti dai Mondiali 2023 a Belgrado, si è passati per il torneo continentale di Baku ed ora ci aspetta il Torneo Mondiale che andrà in scena a Istanbul dal 9 al 12 maggio.

L’Italia si è presentata a Baku con una squadra composta da 16 atleti, tra cui lottatori già vincenti come Chamizo e Conyedo, entrambi bronzi olimpici, altri già affermati ma a cui manca il salto finale (in ottica olimpica) come Caneva e Kakhelashvili, ma anche da tanti giovani e giovanissimi.

Per commentare il tutto, dalle prestazioni della squadra alla finale molto controversa che ha visto protagonista Frank Chamizo, lasciamo la parola al Presidente del Settore Lotta Gianni Morsiani.

Come si è comportata la squadra azzurra: “I nostri ragazzi hanno sentito molto la gara, il livello era molto alto, tecnicamente e organizzativamente, le aspettative altissime e dunque la pressione si è fatta sentire parecchio.

Nella greco romana, Nikoloz Kakhelashvili (97 kg) ha purtroppo sbagliato l’approccio alla gara ma rimane una freccia importante per noi. Inoltre, siamo stati penalizzati dall’infortunio di Mirco Minguzzi negli 87 kg, che è stato sostituito più che degnamente da Leon Rivalta, un ragazzo su cui puntare e che in futuro ci darà belle soddisfazioni.

La squadra delle ragazze è importante. Abbiamo delle campionesse di categoria che, proprio nel salto di categoria, hanno un pochino accusato. Sia Emanuela Liuzzi, ad esempio, che Aurora Russo, ma anche le altre. Enrica Rinaldi, nei 76 kg, era partita bene ma anche lei è rimasta un po’ invischiata nello stress che questo genere di competizioni portano a tutti gli atleti, anche se di livello.

Nella libera, Simone Piroddu è reduce da un infortunio, si è mosso bene e speriamo che ad Istanbul ci dia quelle soddisfazioni che pensiamo di poter ricevere. Abraham Conyedo, infine, si è fatto un taglio abbastanza pesante in testa ma che non condiziona i prossimi appuntamenti. Il salto di categoria lo sta sentendo, questo è vero, ma ad Istanbul anche da lui ci aspettiamo molto!”

La finale di Frank Chamizo: “Ciò che ci ha veramente penalizzato è però la mancata qualificazione di Frank Chamizo. Noi abbiamo ricevuto grande solidarietà anche da molti del pubblico azero e degli addetti ai lavori, ovunque siamo andati ci è stato sottolineato che la vittoria era davvero a carico di Chamizo. Qualcuno l’ha definito ‘l’errore del secolo’.  

In aeroporto ho parlato con uno dei supervisor, Kamel Bouaziz, che sostiene che non ci fosse controllo, nella proiezione. Loro hanno 4 o 5 telecamere su cui visionare l’azione. Noi abbiamo una foto in cui sono evidentemente 2 punti netti. Ma siamo sull’interpretativo, o sul cautelativo per loro. L’incontro però è stato falsato da tantissimi elementi: i primi 6 punti assegnati all’azero dovevano essere 4. Poi una continua fuga, che doveva essere penalizzata molto di più. C’è stato un atterramento con schienata e se non si vuol dare la schienata andrebbero dati almeno 4 punti. Insomma, per farla breve, gli addetti ai lavori stessi hanno detto che poteva finire 13-5 per Frank. Tutti errori poi confermati dal supervisor.

Noi siamo dirigenti e dobbiamo mantenere un equilibrio. Certo, in questa situazione è davvero difficile: come Federazione abbiamo fatto un’analisi, un programma dettagliato, abbiamo investito risorse ed energie per ottenere un risultato che ci è poi sfuggito per delle dinamiche che sembrano prese di posizione. La qualificazione olimpica per noi è fondamentale, su tutti i livelli, sportivi e di visibilità.

Questa terna arbitrale non parteciperà alle Olimpiadi, questo mi è stato già comunicato. E questo dal nostro punto di vista è già un’ammissione di colpa.”

Per la cronaca della finale clicca qui.

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