Intervista a Davide Benetello e Luca Valdesi: “Siamo una squadra forte, supportata da un’organizzazione federale molto solida”
Roma, 23 novembre 2021 – La nazionale è appena rientrata dall’incredibile impresa dei Campionati Mondiali WKF 2021 di Dubai, dove ha ottenuto un incredibile bottino di 10 medaglie. 9 della squadra seniores e 1 del para-karate. Fra questi c’è l’oro storico della squadra maschile di kumite guidata da Savio Loria, oltre a 4 argenti e 5 bronzi. Abbiamo intervistato il Vicepresidente FIJLKAM Davide Benetello e il nuovo Direttore Tecnico Luca Valdesi, con i quali abbiamo affrontato i temi sportivi e dirigenziali che vengono fuori durante questi eventi internazionali unici al mondo. Quel che è uscito fuori da questi giorni di Campionato del Mondo è che siamo davvero fortissimi…
Abbiamo iniziato dal fantastico risultato della squadra maschile di kumite, una finale che mancava dal 1982 ed un oro che non era mai ancora arrivato: “Risultato storico – ha detto Davide Benetello – un risultato che lascerà una traccia per tutti i karateka italiani e del mondo per molto tempo. Un risultato che abbiamo cercato anche in passato, arrivando ai Mondiali con squadre che, dal punto di vista individuale, erano fortissime. Ci è sempre sfuggito questo oro, anche se per poco, forse per inesperienza o forse perché non ci credevamo abbastanza. Nel 2018 abbiamo fatto il primo passo con un bronzo che valeva oro. Dimostrando che le squadre, anche con atleti civili all’interno, rappresentano la forza dei nostri club sul territorio.
Tanti anni fa, nel 2004 abbiamo fatto medaglia in una squadra di cui ero il capitano. Conosco bene le dinamiche della squadra e la magia che si deve creare per ottenere un risultato storico. Ecco, questi ragazzi, ieri, hanno ottenuto qualcosa che alla partenza sembrava impensabile perché è una squadra giovanissima. Ma in ritiro si sono legati tantissimo e hanno condiviso ogni passo. Sicuramente guidata da un grande tecnico, un grande capitano del tempo, Savio Loria. Ha saputo gestire tutte le individualità in maniera egregia. Mi sono emozionato, ci mancava questo titolo anche se siamo una nazione che vince tanto nel mondo. C’era questo progetto, ne avevamo parlato con i ragazzi, ma aveva una prospettiva di quattro, sei o forse addirittura otto anni. Invece è arrivato subito ed ora abbiamo lo spazio per incrementare il progetto, ma anche per pensare di aver fatto qualcosa di straordinario. Inoltre, da Presidente di settore, la soddisfazione di consegnare la coppa del mondo alla propria squadra sul podio è veramente un’emozione indescrivibile. Dopo la premiazione di Luigi Busà a Tokyo 2020 per l’oro, ho premiato anche la squadra di kumite a Dubai. Sono sensazioni fantastiche”.
Su questo oro ha commentato anche il nuovo Direttore Tecnico Luca Valdesi, presente ai Mondiali anche se il suo ruolo partirà ufficialmente dal primo dicembre: “Questo Mondiale, per me, è stata la prima gara da Direttore Tecnico, anche se ufficiosamente perché l’incarico partirà dal primo dicembre. Chiaramente io già lavoro a questo nuovo incarico da quando ho saputo che sarei stato io a ricoprire il ruolo. Ma non essendo purtroppo presente il professor Aschieri ho iniziato già attivamente a Dubai. Ed è stato un Mondiale pazzesco.
La gara della squadra di kumite, parlando con gli altri tecnici, è paragonabile all’exploit italiano nell’atletica alle Olimpiadi. È la gara che chiude il Mondiale e la gara che rappresenta fino in fondo una nazione. Nel passato eravamo riusciti a vincere col kata, ma nel combattimento non ci eravamo riusciti. Addirittura una sola finale negli ultimi 50 anni, dove abbiamo preso l’argento contro l’Inghilterra nell’82. Già arrivare in finale è stato un traguardo importante, vincere è proprio da segnare sul calendario e da ricordare per lungo tempo”.
Poi, riprendendo il discorso sulla progettualità della squadra maschile di combattimento, ha aggiunto: “Quando siamo partiti con questa avventura, quando si parlava dei vari progetti della direzione tecnica, uno di questi era proprio quello della squadra di combattimento. In passato è stata messa un po’ in secondo piano. Avendo atleti individualmente molto forti, che spesso si ritrovavano in finale, si faceva un po’ di fatica a gestire anche la gara a squadre che veniva fatta prima delle finali. Si correva il rischio infortunio e comunque di non arrivare freschissimi. Si è ipotizzato addirittura di non portare più la gara a squadre. Il lavoro di Davide Benetello e il mio, però, è stato forte proprio sulla squadra. Ci credevamo. Sì, come ha detto il Vicepresidente era un progetto sui 4 o 6 anni almeno, per costruirla al meglio. Poi, però, abbiamo vinto subito!”
Come sappiamo, questo mondiale non si è fermato all’oro della squadra di kumite, ma ci sono altre nove medaglie a testimoniare che siamo una squadra davvero fortissima. Sentiamo le parole del Vicepresidente: “Sì, siamo una squadra fortissima e siamo una squadra di gruppo. Abbiamo vinto sia nell’individuale che nelle squadre, sia nel kata che nel kumite, siamo una squadra completa. Lo siamo da sempre. Il karate italiano è rappresentato ai massimi livelli in queste competizioni. A noi piace combattere, ci piacciono gli stili e le forme. Stiamo infatti incrementando le scuole di stili in Italia. Ci piacciono le gare a squadre con i bunkai, siamo stati più volte campioni del mondo. Ci siamo presi questi quattro bronzi nel kata, tra individuale e a squadre. Abbiamo preso tre argenti nel kumite, uno dei quali, quello di Silvia, ci brucia un pochino. Insomma, ci sappiamo stare in quegli ambienti.
Naturalmente l’assenza di Busà pesa dal punto di vista sia morale che tecnico, ma siamo una squadra solida, supportata da un’organizzazione federale molto forte in cui ogni individuo è importante per la squadra ma lo è anche la squadra per l’individuo.
Voglio complimentarmi con questi ragazzi per la serenità con la quale abbiamo affrontato questo Campionato del Mondo, la consapevolezza di poter ottenere quello che ci spetta, ci stiamo portando a casa dei bei risultati”.
Fra queste nove medaglie, ci sono anche i quattro bronzi del kata, tra individuale e a squadre. Allora abbiamo chiesto a Valdesi, grande campione italiano di kata e già allenatore, di spiegarci un po’ le difficoltà legate a questa disciplina nello specifico: “Il kata, non essendo una disciplina situazionale dove può avvenire il colpo della domenica o quello del campione che ribalta il pronostico del match, viene valutato secondo aspetti molto più tecnici. Quando questi vengono consolidati è difficile che vengano poi superati da altri atleti. Quindi sì, quando ci sono il primo e il secondo, è molto difficile superarli. È anche vero che agli ultimi Europei siamo stati smentiti dal turco Ali Sofuoglu che, con una grande prestazione, ha superato Damiàn Quintero in finale. O anche da Viviana nel 2018, quando ha battuto in una Premier League sia Sandra Sanchez che Kiyou Simizu.
Per quanto riguarda noi, non dobbiamo assolutamente accontentarci del terzo posto ma bisogna considerare che fino a poco tempo fa non era una posizione così ben consolidata. Abbiamo dato un po’ di vantaggio ai nostri avversari. Ad esempio nel 2014 Mattia Busato ha vinto l’oro, battendo lo spagnolo Quintero. Dopodiché una serie di eventi particolari hanno portato lo spagnolo a crescere tanto e consolidare la posizione, attraverso i risultati e la sicurezza che ne deriva. Un conto è salire sulla materassina dopo aver vinto 3 o 4 titoli europei di fila e sapendo di essere il più forte… in questo caso l’energia che trasmetti è potente, non è frenata da dubbi o timori e questo fa la differenza. A questo proposito voglio fare i complimenti a Mattia perché quest’anno ho visto l’esecuzione di vari kata fatti con una sicurezza di altissimo livello. Poi chiaramente c’è la questione della valutazione. Cambiare l’idea di una persona, di un arbitro, non è facile e ci vuole qualche anno. Noi siamo adesso al punto in cui riusciamo a insinuare il dubbio nell’arbitro. Oltre alla parte tecnica e atletica, dunque, dobbiamo lavorare molto sull’aspetto di comunicazione. Dobbiamo dimostrare la nostra forza.
Per le squadre invece l’elemento situazionale è un po’ più marcato, infatti la gerarchia è meno forte, meno bloccata. È vero che quando c’è il Giappone è molto difficile da battere, ma ad esempio in Europa, tra Italia, Turchia e Spagna non c’è una gerarchia netta. In questo Mondiale, ad esempio, a detta di tanti compresi gli arbitri, avremmo forse potuto arrivare in finale con la squadra maschile. Purtroppo un piccolo squilibrio, un errore piccolissimo, è stato pagato caro, visto che di fronte hai una squadra di eguale livello”.
Tornando al Vicepresidente Benetello, ricordiamo che già prima delle Olimpiadi aveva invitato tutti gli atleti a mantenere alta la concentrazione perché c’era anche questo obiettivo importantissimo, nonostante la grande novità dei Giochi di Tokyo: “Avevo chiesto a tutti di essere concentrati perché i Campionati del Mondo sono la competizione più importante dopo le Olimpiadi. I Giochi al momento non ci sono, anche se saremo olimpici con la giovanile nel 2026. Siamo nel CIO, siamo riconosciuti, facciamo i Giochi continentali, insomma siamo presenti e siamo uno sport molto forte. Ma il mondiale è il mondiale e poi, questo di Dubai aveva qualcosa di magico. È un’esperienza che ci portiamo a casa e che non potevamo lasciare per strada perché è qui che si vede la squadra intera, più che alle Olimpiadi. Questi splendidi risultati sono importanti per far capire al movimento italiano quanto sia forte e per trasmetterlo anche alla nazione stessa. Sì, abbiamo puntato le Olimpiadi, ma la nostra squadra è vincente in tutte le categorie che offre un Mondiale. Mi complimento ancora con la squadra e con i tecnici”.
E poi c’è stato quell’ingrediente in più rispetto al solito. C’è stata la totale integrazione della squadra Seniores con quella di para-karate, già dal ritiro e poi anche durante il Mondiale. Si è fatto il tifo tutti insieme, ci si è comportati da squadra unita e unica: “L’idea del Consiglio Federale, da sempre, è quella di implementare fortemente l’attività del para-karate. Il fatto di riuscire a integrare, questa volta, la nazionale seniores con il para-karate è stato un gesto fantastico. Quello che voglio sottolineare è che il para-karate ha dato alla squadra seniores una serenità, una gioia di stare insieme e una voglia di inclusione che ha superato ogni più rosea aspettativa. Hanno trovato una serenità in ritiro e, da subito, è diventata una squadra unica. Con il tifo, con le foto, con i podi… è stato veramente emozionante. Il para-karate ha dato alla squadra seniores l’energia in più che gli serviva. Ringrazio questi ragazzi, i due tecnici e il responsabile Nicosanti, ringrazio Mattia per la medaglia e non solo per avercela portata, ma anche per averci fatto conoscere un mondo che per alcuni era ancora sconosciuto, ma che da ora sarà parte integrante della nostra attività”.
È stato un 2021 ricco di emozioni e di splendidi risultati, ma la nazionale è già concentrata anche sugli obiettivi futuri: “Sì, un anno ad altissimo livello per tutto il karate italiano. Arriviamo dagli ottimi risultati degli Europei di Parenzo, in Croazia, dove avevamo finalmente ripreso l’attività ad un livello decente. Poi i Giochi Olimpici e per finire, a livello Seniores, un Campionato del Mondo che ricorderemo per i prossimi anni. Sì, un anno fantastico supportato da tutti i karateka italiani con quello spirito di superare le avversità e con la voglia di migliorare sempre.
Sul futuro le intenzioni della Federazione sono molto chiare. Adesso ci avviciniamo, a livello internazionale, alla Youth League di Jesolo fra due settimane dove vogliamo fare una bella figura come per tutti gli eventi organizzati in Italia. Poi ci tufferemo a capofitto in un calendario italiano che già dalla prossima settimana ci vede impegnati con i Campionati Juniores, i corsi maestri e molte altre attività. Poi ci saranno le feste natalizie, ci faremo gli auguri per un 2022 che dovrà mantenere le aspettative che ci siamo prefissi. I progetti, più che futuri, sono presenti e si prospettano al futuro. Siamo sempre al lavoro, non c’è mai tempo per fermarsi. Adesso anche io, personalmente, voglio concentrarmi ancor di più, se possibile, all’attività nazionale dove i nostri 1200 club tesserati nel karate devono essere ascoltati e seguiti e meritano la massima attenzione”.
Quello di Dubai è stato un appuntamento importante non soltanto dal punto di vista del tatami, ma anche dal punto di vista dirigenziale, visto che ci è stata assegnata dalla WKF l’organizzazione del Mondiale giovanile 2024: “La mattina, durante il Comitato Esecutivo, ho presentato per la prima volta il progetto Mondiale Italia – ha detto Benetello – Aveva già avuto la visita della WKF a Jesolo, quindi avevamo già gran parte della green light. La nostra presentazione ha avuto un effetto dirompente. Federazioni che hanno una struttura come la nostra al mondo credo non ce ne siano, così organizzata e dedicata puramente all’attività delle arti marziali, del judo, del karate e della lotta, e all’agonismo. Prima del video emozionale, abbiamo presentato dieci slide in cui abbiamo raccontato la federazione: numeri totali, numeri del karate, la nostra presenza nelle attività della WKF, la nostra storicità, le medaglie mondiali e olimpiche. Il pubblico era entusiasta e al momento di votare è stato tutto molto semplice. Nel 2024 abbiamo un Campionato del Mondo da organizzare e sarà una delle prime tappe per la qualificazione olimpica di Dakar 2026. Dimostreremo ancora una volta quanto l’Italia sia forte nel fare le cose bene e quanto la Federazione sia organizzata per farle al meglio”.
Tra gare, risultati e attività dirigenziale, il nostro Vicepresidente a Dubai è stato costantemente impegnato: “Io personalmente ho fatto più di 40 ore di meeting. Molti progetti sono stati implementati, la Commissione dei regolamenti di gara sta lavorando per migliorare ancora alcuni punti del regolamento sia di kumite che di kata. La commissione Ranking sta implementando tutti i piccoli aspetti molto importanti quando i ragazzi vanno a gareggiare per ottenere i punti necessari. Un lavoro a volte estenuante. Sono anche il Presidente della Commissione atleti e abbiamo organizzato le votazioni di due nuovi membri di Commissione, la greca Vasiliki Panetsidou e l’ucraino Stanislav Horuna. La Commissione è la voce degli atleti e dà indicazioni a tutta la WKF su come implementare tutti i progetti dal punto di vista degli atleti.
Come membro del Comitato Esecutivo della WKF sono estremamente soddisfatto della gestione della gara da parte della Federazione degli Emirati Arabi. Un ringraziamento a loro, per l’ambiente sereno rilassato che hanno creato, dove gli atleti hanno potuto concentrarsi al massimo nella loro attività e ottenere il massimo dal punto di vista sportivo”.
Infine, Davide Benetello ci ha raccontato l’ultima riunione a Dubai, la sera prima di ritornare in Italia: “Abbiamo fatto una lunga riunione con tutta la squadra, con tutta la commissione arbitrale, tutti gli atleti e i coach, i dottori e i dirigenti, tra cui Cinzia Colaiacomo, per ringraziare tutti. Ho voluto spiegare loro dove stiamo andando, come ci arriveremo e perché vogliamo arrivarci in quel modo. È stata una riunione importante e che apre un nuovo ciclo. Ho ringraziato il professor Aschieri, che purtroppo non era presente, per il suo percorso e per aver guidato la direzione tecnica in tutti questi anni. E ho dato il benvenuto a Luca Valdesi come nuovo Direttore Tecnico della nazionale italiana”.
Un benvenuto che il nuovo Direttore Tecnico della nazionale italiana Luca Valdesi ha accolto a braccia aperte: “Sicuramente un’avventura impegnativa che ha bisogno di tante energie. Ci sono molti aspetti da considerare in qualità di direttore tecnico. In ambito di gara il mio apporto non cambia molto: ho sempre partecipato attivamente agli eventi internazionali perché faccio parte delle Commissioni (di Regolamento e Tecnica) della WKF e della EKF. Il rapporto con gli allenatori era già ottimo, conosco già tutti e con alcuni atleti abbiamo addirittura condiviso il tatami negli ultimi anni della mia carriera da agonista. Come Michela Pezzetti, Luigi Busà, Angelo Crescenzo o Gianluca De Vivo. Invece Mattia, ad esempio, l’ho allenato da coach della nazionale. Nel 2014, per gli Europei, abbiamo scelto lui e abbiamo lavorato insieme, lui da atleta e io da coach.
L’ambiente quindi lo conosco già molto chiaramente. I tecnici, ad esempio, anche grazie al lavoro del professor Aschieri, avevano già tutto chiaro in testa durante questo Mondiale e sapevano perfettamente cosa fare, come muoversi e come gestire i vari aspetti della gara.
Personalmente è una bella sfida e il mio impegno sarà importante. So di avere collaboratori estremamente validi, cresciuti anche con l’esperienza della qualificazione olimpica e, adesso, con questo mondiale. Sono sicuro che faremo bene!”
I campioni rientrano a casa. Ecco le voci dei protagonisti di Dubai 2021
Roma, 22 novembre 2021 – I campioni azzurri sono tornati a casa. Alle 13:00 di oggi sono sbarcati e arrivati al Centro Olimpico atleti e tecnici, i protagonisti della grande impresa azzurra a Dubai. Oltre a tributargli un caloroso benvenuto e tutti gli onori dovuti a chi ha appena portato alto il nome della nazionale italiana ai Mondiali, abbiamo anche raccolto le testimonianze dei nostri campioni…
Dieci medaglie totali e grandi soddisfazioni. I protagonisti ci hanno raccontato emozioni e rammarichi del Campionato Mondiale appena disputato.
Iniziamo dai Campioni del Mondo, la squadra maschile di kumite, guidata dal coach Savio Loria.
Luca Maresca, il capitano: “È stata un’emozione fortissima e l’emozione più bella credo che l’abbiamo provata in semifinale quando abbiamo battuto la Turchia. Anche battere il Kazakistan è stato importantissimo e forse in quel momento abbiamo capito che potevamo andare a prendere un traguardo importante. Ci abbiamo creduto e siamo arrivati in finale forti, spensierati e uniti come pochi. Dedico questo oro a tutte le persone che lavorano con me e che credono in me tutti i giorni. Ai miei allenatori e a me stesso”.
Gianluca De Vivo, che in finale ha eseguito uno splendido Ura Mawashi decisivo per la vittoria: “È stata la tecnica che ha coronato il nostro sogno, ma prima di quella tecnica c’è stato tutto il lavoro fatto dalla squadra e dai ragazzi che hanno combattuto prima di me e dal sostegno di chi non lo ha fatto in finale: Michele Martina e Luca Maresca, la cui esperienza è arrivata sul tatami attraverso noi. Non potevamo fare altro che vincere. Io e mio fratello Daniele la dedichiamo ad Adriano, il mio migliore amico che purtroppo non c’è più”.
Una medaglia d’oro che merita dediche speciali. Vediamo a chi la dedicano gli altri cinque campioni del mondo.
Amhed El Sharaby: “Prima di tutto a me stesso. È stata una medaglia importante. La dedico a chi mi ha aiutato in questo percorso che non è stato per niente facile”.
Daniele De Vivo: “Ad Adriano, naturalmente, e a tutte le persone che mi accompagnano in questo cammino”.
Simone Marino: “Io sono un po’ la mascotte del gruppo – dice ironicamente – La dedico soprattutto a questo gruppo, con cui è stato bellissimo stare insieme. È stato un sogno che abbiamo raggiunto insieme, dal raduno alle uscite: non pensavamo ad altro”.
Lorenzo Pietromarchi: “La dedico ai miei amici e alla mia famiglia e a questa squadra, sono come fratelli”.
Michele Martina: “Anch’io la dedico a chi mi è stato vicino e ai ragazzi perché è stata un’emozione indescrivibile”.
Poi c’è la squadra femminile di kumite, capitanata da Lorena Busà e dal coach Claudio Guazzaroni, che ha centrato il gradino più basso del podio.
Lorena Busà: “Il primo pensiero è stato bello. C’è stato un po’ di rammarico per la semifinale perché volevamo una medaglia più preziosa, ma questa di bronzo ce la siamo andate a prendere a denti stretti. Da capitano della squadra sono orgogliosa e fiera di ognuno di loro perché ce l’abbiamo messa tutta. E sono orgogliosa e fiera del nostro grande coach, Claudio Guazzaroni, al quale dedico per primo la medaglia. Ma la dedico anche a tutte noi, a me stessa, alla nazionale, al gruppo sportivo dei Carabinieri, alla mia famiglia e a mio fratello che non è potuto venire a causa di un infortunio”.
Claudio Guazzaroni: “Queste ragazze hanno fatto un grande risultato, Come diceva Lorena, noi puntavamo alla vittoria perché questa squadra è molto competitiva come già avevamo visto agli Europei. Purtroppo, in semifinale non è andata come doveva andare ma poi hanno stretto i denti e conquistato questo bronzo molto prestigioso. L’abbiamo preparata e ci siamo riusciti. Le ragazze hanno dato tutto, quindi non abbiamo nessun rammarico e siamo felici, anche per la squadra maschile naturalmente e la sua impresa storica. È stata un’emozione enorme. Voglio ringraziare i tecnici perché preparare queste gare in poco tempo, dopo le Olimpiadi, non è facile. In particolare, voglio ringraziare Savio (Loria, ndr) che ha seguito magistralmente i ragazzi. C’è giusto qualche piccolo rammarico su alcune medaglie individuali ma, per il resto, abbiamo fatto davvero il massimo”.
Alessandra Mangiacapra: “Dedico questa medaglia a tutte noi che abbiamo creduto in questo obiettivo. La dedico a Claudio e allo staff italiano che ci ha sostenute e aiutate”.
Silvia Semeraro: “La dedico a tutte noi perché ci siamo fidate l’una dell’altra dall’inizio. Possiamo fare ancora meglio. Ringrazio la Federazione Fijlkam, a tutta la direzione tecnica, il Direttore Tecnico, il mio coach Savio Loria, tutti i coach che hanno contribuito ai risultati dell’argento individuale e del bronzo a squadre. Grazie ai fisioterapisti, ai medici e a tutto lo staff. La dedico alle Fiamme Oro, alla mia famiglia, a mia nipote e mia sorella che mi seguono da lontano e ame stessa, che continuo a credere nei miei sogni”.
Clio Ferracuti: “La dedico a tutte le ragazze e al nostro coach Claudio che ci ha seguito e supportato. Insieme a lui abbiamo raggiunto questo grande risultato. Ringrazio la nazionale e il mio gruppo sportivo Polizia di Stato e alla mia famiglia che c’è sempre.
Infine, per quanto riguarda il kumite, ricordiamo i tre argenti nell’individuale con Simone Marino, Silvia Semeraro e Angelo Crescenzo.
Simone Marino: “Una volta che sei in finale te la vuoi giocare fino alla fine. La finale era alla portata, nonostante un avversario (Gogita Arcania, ndr) molto forte. Mi aveva studiato, me lo ha detto dopo il podio. È stato un peccato perché p stato un incontro molto equilibrato dove fino all’ultimo nessuno ha prevalso sull’altro. La prossima volta saremo sicuramente più pronti. D’altro canto, la considero una grande vittoria, lo considero un argento che vale oro. Ho passato un anno duro, difficile: tra fisioterapia, riabilitazione, problemi a un muscolo e altri a un ginocchio. È stato davvero un bel traguardo, soprattutto dopo un anno lontano dalle gare. Ringrazio tutti, chi mi ha tifato, seguito e ha creduto in me”.
Anche nel kata, la nazionale italiana ha conquistato ottimi risultati. Quattro bronzi, uno per ogni categoria in gara. Bottaro e Busato nell’individuale, Michela Pezzetti, Carola Casale, Terryana D’Onofrio, Mattia Busato, Gianluca Gallo e Alessandro Iodice nelle squadre.
Vincenzo Figuccio, allenatore federale di kata: “Abbiamo strillato al massimo per l’impresa di questi ragazzi. La nostra nazionalità ha due specialità ma siamo un gruppo unico. Quello che è successo ci ha reso tanto felici da perdere la voce. La compagine italiana ha fatto una grande trasferta. Andando ad analizzare il kata nello specifico, le due squadre hanno fatto buone prestazioni, anche se diverse fra di loro. La squadra femminile ha eseguito esercizi puliti e senza problematiche, mentre con i ragazzi abbiamo avuto qualche problema nell’ultimo turno ed è qui che rimane qualche piccolo rimpianto perché volevamo la finale per l’oro. Sarà spunto di riflessione e di lavoro per preparare al meglio la prossima esperienza agonistica”.
Per la squadra maschile hanno parlato Gallo e Iodice, mentre per quella femminile Pezzetti e D’Onofrio.
Alessandro Iodice: “Una medaglia mondiale fa sempre tanto piacere. Stare lì, fra le prime nazioni al mondo è sempre una grande soddisfazione. Avevamo aspettative più alte perché ci sentivamo forti e uniti. Io ho avuto un piccolo infortunio prima di partire e voglio ringraziare lo staff medico e sanitario per essere riusciti a farmi partecipare. Abbiamo commesso un piccolo errore ma siamo comunque felici della medaglia che abbiamo conquistato insieme a Vincenzo. Lavoriamo sempre duramente per migliorarci e speriamo che la prossima volta il risultato arrivi”.
Gianluca Gallo: “È il secondo bronzo che facciamo a squadre. Siamo molto contenti di ciò che abbiamo fatto anche se c’è tanto rammaricco per non aver conquistato la finale per l’oro. Ma sono cose che capitano e fanno parte della competizione. Andiamo avanti, consapevoli di chi siamo e di essere forti”.
Michela Pezzetti: “Il Campionato del Mondo è sempre unico nel suo genere e nella grandezza del contesto. Ogni volta ci si va con una personalità diversa, visto che passano almeno due anni e il tempo scorre. Cambiano le persone, cambia la squadra. Era il primo anno con questa squadra specifica. Le emozioni cambiano sempre, anche se l’obiettivo (la medaglia più prestigiosa possibile) rimane quello. Stavolta uscire dal tatami ci ha dato la consapevolezza di poter fare ancora meglio ma la soddisfazione è stata enorme. Dedico questa medaglia sicuramente a Roberta Sodero, il nostro coach con cui abbiamo fatto l’ultimo mondiale. Io mi alleno con lei da sempre, puntavamo in alto e questa medaglia è tanto bella”.
Terryana D’Onofrio: “Il nostro gruppo funziona ottimamente. Siamo una squadra nuova, per me è il secondo mondiale e seconda medaglia di bronzo. Il primo con Sara Battaglia e ora con Carola Casale. Michela invece mi accompagna già da due anni in questo percorso. Siamo soddisfatte ma crediamo di poter fare ancora meglio. Ce lo meritiamo e cercheremo di convincere ancora di più”.
Infine, l’ingrediente in più di questa spedizione: il para-karate, che ha portato a casa una favolosa medaglia d’argento con Mattia Allesina. Ha parlato innanzitutto il tecnico Luca Nicosanti, tornato anche lui senza voce a causa del tifo sfegatato: “Questo mondiale è stato stupendo. Un’Italia da dieci medaglie, dove i ragazzi sono stati formidabili. E poi anche la medaglia di Mattia… è stato emozionante. Quando Mattia è arrivato in finale, Daniele Alfonsi e Daniele Montanari hanno esultato come se ci fossero arrivati loro, dimostrando un atteggiamento da squadra vera che mi dà ancora i brividi per l’emozione. L’inclusione fra le due squadre è stata incredibile, l’Italia è stata l’unica ad averlo fatto e anche le altre nazioni sono rimaste molto colpite”.
Ha continuato, poi, Mattia Allesina: “Impressioni a caldo? Ho finalmente vinto una grandissima medaglia, emozioni fortissime e un ringraziamento speciale a Luca che ha impiegato il suo tempo per allenarci insieme a tutta la nazionale e davvero complimenti a tutti. Grazie”.
Poi c’era Daniele Alfonsi, al suo secondo Mondiale, dopo quello di Madrid del 2018, anche lui senza voce: “Un Mondiale bellissimo, un’esperienza incredibile e sono orgoglioso di Mattia e per la sua medaglia”.
E Daniele Montanari, definito da Luca Nicosanti come il trascinatore del gruppo, o “il più casinista” come si autodefinisce ironicamente Daniele stesso: “Una bellissima esperienza a Dubai, anche con i nostri compagni. Grazie a Luca e ad Emanuele”.
Emanuele Feudo, infine. L’accompagnatore e specialista socio-pedagogico che ha partecipato a questa esperienza: “Ci tengo a ringraziare l’opportunità che mi ha dato Luca. Lo ringrazierò per tanto tanto tempo, come ringrazierò i ragazzi per tutto quello che mi hanno trasmesso in questi giorni. Io lavoro tutti i giorni con la disabilità e stare a contatto con la nazionale A e far parte di un gruppo così bello, un gruppo da 10 medaglie, parlando di inclusione è un risultato storico per noi e per la nazionale. Ci tengo a ringraziare Daniele che, con il suo grido Daje Bro’ ha spronato tutto il gruppo e, di nuovo, Luca per la grande opportunità, per il sogno incredibile che mi ha fatto vivere”.
“Grazie FIJLKAM e forza Italia”, ha concluso Luca Nicosanti, tra le voci dei ragazzi che da dietro esultavano ancora “Forza Italia, Daje Bro’”
Chiudiamo questo bel racconto fatto delle voci dei nostri karateka, con le parole del Vicepresidente Davide Benetello, estrapolate da una intervista che pubblicheremo integralmente domani: “Sì, siamo una squadra fortissima e siamo un gruppo vero, una squadra completa”.
Campioni del Mondo. Oro della squadra maschile di kumite, bronzo della femminile e di Allesina nel para-karate. E sono 10!
Roma, 21 novembre 2021 – Abbiamo aspettato l’ultimissima gara in programma per mettere l’oro al collo ed è un oro storico. I ragazzi della squadra maschile di kumite si sono laureati Campioni del Mondo ed è la prima volta della storia del karate italiano. Poche ore prima, anche la squadra femminile ha disputato una finale, stavolta per il bronzo, e l’ha vinta, facendo arrivare il medagliere azzurro a quota 9. Nella mattinata, poi, anche Mattia Allesina, nel para-karate, ha conquistato una splendida medaglia d’argento.
È un’Italia a forza 10, dunque, quella del karate e del para-karate di questi Campionati Mondiali WKF 2021 di Dubai. La delegazione tornerà domani verso l’Italia con un ricchissimo bottino di dieci medaglie, tra cui 5 bronzi, quattro argenti e un oro.
Una nazionale incredibile, il cui fiore all’occhiello è stata proprio la squadra maschile di kumite, composta da Gianluca De Vivo, Daniele De Vivo, Luca Maresca, Amhed El Sharaby, Lorenzo Pietromarchi e Michele Martina. La finale conto la Serbia, appena disputata, è finita 3-0. La seconda finale per l’oro mai disputata nel kumite a squadre e la prima ad essere vinta.
Poco prima, la squadra femminile di kumite, ha invece affrontato il Giappone in una complicata finalina per il bronzo. Le azzurre Lorena Busà, Alessandra Mangiacapra, Silvia Semeraro e Clio Ferracuti hanno avuto la meglio, imponendosi sul risultato di 2-1.
Infine, la mattinata è stata completamente dedicata al para-karate, dove per la nazionale italiana gareggiavano Mattia Allesina, Daniele Alfonsi e Daniele Montanari, tutti nella categoria della disabilità intelletiva. Mattia Allesina, dopo esser arrivato primo nel suo girone eliminatorio, in finale ha ceduto il passo all’egiziano Amhed Elbeltagy e mettendosi al collo la medaglia d’argento.
Insomma, se andiamo a sommare con le 7 medaglie di ieri (4 bronzi nel kata individuale e a squadre e tre argenti con Marino, Semeraro e Crescenzo), arriviamo a quota 9 nel karate, con l’aggiunta dell’argento del para-karate. Nessuna nazione ha conquistato più medaglie dell’Italia.
Rimandiamo l’appuntamento a domani, con le interviste al Vicepresidente Davide Benetello e al nuovo Direttore Tecnico Luca Valdesi, che commenteranno l’impresa italiana a Dubai.
Per vedere tutti i risultati di questi Campionati del Mondo, invece, clicca qui.
Italia da sette medaglie nella prima giornata di finali. Domani le squadre di kumite su Sky Sport e il para-karate
Roma, 20 novembre 2021 – Prima giornata di finali ai Mondiali di karate 2021 e l’Italia si agghinda con ben sette medaglie, di cui tre argenti e quattro bronzi. Un Campionato Mondiale di altissimo livello per la nazionale: i quattro bronzi sono tutti del kata, individuale e a squadre, mentre i 3 argenti vengono dal kumite individuale.
Nella mattinata, i protagonisti del kata azzurro hanno disputato quattro finaline e le hanno centrate tutte. Viviana Bottaro ha battuto, 26.66 a 26.2, la sua rivale statunitense Sakura Kokumai, che aveva già incontrato e battuto nella finale per il bronzo delle Olimpiadi di Tokyo. Mattia Busato si è imposto su un altro statunitense, Gakuji Tozaki, sul risultato di 26.32 a 25.54. La squadra femminile, composta da Carola Casale, Terryana D’Onofrio e Michela Pezzetti ha superato la squadra peruviana, con un netto 26.14 a 24.74. Ed infine, la squadra maschile, composta da Mattia Busato, Gianluca Gallo e Alessandro Iodice, si è conquistata il gradino sul podio ai danni della squadra marocchina, con un altrettanto netto 25.86 a 24.6.
Nel pomeriggio, invece, le tre finali da disputare erano tutte per il kumite individuale ed erano tutte per l’oro. In questo caso, purtroppo, Simone Marino, Silvia Semeraro e Angelo Crescenzo non sono riusciti ad imporsi sugli avversari, nonostante incontri molto equilibrati e sempre sul filo.
Simone Marino, nei +84 kg, se l’è vista contro il georgiano Gogita Arkania, al quale ha ceduto il passo sul risultato di 3-2, comportandosi davvero bene nonostante l’enorme esperienza dell’avversario. Silvia Semeraro, nei 68 kg, ha sfidato la vicecampionessa olimpica Iryina Zaretska, già incontrata proprio a Tokyo 2020 in un incontro difficilissimo e discusso. Anche stavolta, purtroppo, ha avuto la meglio l’azera, sul risultato di 3-3, ed anche stavolta è stato un incontro tesissimo, nel quale Silvia ha sfiorato ripetutamente il quarto punto negli ultimi secondi. Infine, Angelo Crescenzo difendeva il titolo del mondo nei 60 kg contro il brasiliano Douglas Brose. Il match si è purtroppo concluso 3-0 per l’avversario, grazie ad un unico colpo infilato alla testa ad un minuto dalla fine e Angelo è salito sul secondo gradino più alto del podio.
Il risultato è comunque di tre medaglie d’argento che, sommate ai quattro bronzi della mattina, vanno a formare un incredibile bottino di sette medaglie. E non è finita qui! Perché domani la nazionale italiana dovrà affrontare altre due finali, una per il bronzo con la squadra femminile di kumite e una, storica, per l’oro con la squadra maschile.
Torneranno sul tatami Lorena Busà, Alessandra Mangiacapra, Silvia Semeraro, Clio Ferracuti, Gianluca De Vivo, Daniele De Vivo, Amhed El Sharaby, Luca Maresca, Simone Marino, Michele Martina e Lorenzo Pietromarchi.
Inoltre, la mattinata sarà dedicata ai Campionati Mondiali di Para-karate, dove gareggeranno i tre atleti italiani Daniele Alfonsi, Mattia Allesina e Daniele Montanari, tra le 6:00 e le 11:00 (ora italiana).
Le ultime finali andranno in diretta su Sky Sport Canale 251 tra le 13:00 e le 17:00. Tra le 13:00 e le 13:40 sarà il turno della squadra femminile a caccia del bronzo, mentre tra le 16:00 e le 16:40 toccherà a quella maschile per l’oro.
Clicca qui per vedere tutti i risultati.
Quattro finali per le quattro squadre azzurre. Da domani su Sky Sport
Roma, 19 novembre 2021 – L’ultima giornata di turni eliminatori del Mondiale di Dubai porta altre quattro finali per la nazionale azzurra, grazie alle sue squadre di kata e di kumite. Finale per l’oro con la squadra maschile di kumite, mentre finali per il bronzo con la squadra femminile di kumite e con le due squadre di kata.
A conquistare la finale per l’oro è stata la squadra maschile di kumite, composta da Gianluca De Vivo, Daniele De Vivo, Amhed El Sharaby, Luca Maresca, Simone Marino, Michele Martina e Lorenzo Pietromarchi. Gli azzurri hanno battuto il Brasile, il Kossovo e il Kazakistan nel pool e, in semifinale, hanno avuto la meglio anche sulla squadra turca. Domenica pomeriggio combatteranno con la Serbia per il titolo mondiale. Era da quarant'anni che una squadra di kumite non riusciva ad arrivare in finale.
La squadra femminile di kumite, invece, dovrà combattere con la nazionale giapponese per la medaglia di bronzo. Lorena Busà, Silvia Semeraro, Clio Ferracuti e Alessandra Mangiacapra hanno battuto l’Azerbaigian, l’Ungheria e l’Inghilterra, prima di fermarsi contro l’Egitto in finale di pool. Ripescate, hanno avuto la meglio sulla nazionale ucraina, andando così a bloccare un posto per la finalina.
La squadra femminile di kata, composta come sempre da Carola Casale, Terryana D’Onofrio e Michela Pezzetti ha conquistato la finale per il bronzo grazie ad un’ottima partenza nel primo girone eliminatorio dove ha fatto il secondo miglior punteggio su dieci nazioni, seconda solo al Giappone. Nel girone successivo, poi, la squadra si è di nuovo piazzata al secondo posto, sempre dietro al Giappone. Le avversarie di domenica per conquistare un posto sul podio saranno le atlete del Perù.
Stesso andamento, più o meno, per la squadra maschile di kata, composta da Mattia Busato, Gianluca Gallo e Alessandro Iodice. Primi classificati nel turno eliminatorio con 11 nazioni, al girone successivo si sono piazzati in seconda posizione, subito dietro alla Spagna. Anche i ragazzi del kata li ritroveremo domenica pomeriggio nella sfida con il Marocco per la conquista della medaglia di bronzo.
Il bottino italiano di finali da disputare sale a quota nove, di cui quattro per l'oro e cinque per il bronzo. Un risultato già di per sé importante ma che bisognerà confermare tra domani e dopodomani. Sabato vedremo Silvia Semeraro, Simone Marino e Angelo Crescenzo per l'oro, oltre a Viviana Bottaro, Mattia Busato e le due squadre di kata per il bronzo. Domenica, invece, sarà il turno della squadra femminile di kumite per il bronzo e di quella maschile per l'oro.
La due giorni più importante andrà in onda su Sky Sport con il commento di Chiara Soldi e Sara Cardin. Sabato 20, dalle 13:00 alle 15:40 con le finali per l'oro live sul canale 256 e in replica su Sky Sport Action alle 22:30. Domenica 21 novembre dalle 13:00 alle 15:00 su Sky Sport Action ci saranno le finali per il bronzo mentre dalle 15:00 alle 17:00 le ultime finali per l'oro su Sky Sport.
È comunque sempre possibile seguire le gare anche dal canale YouTube della WKF oppure tutti i risultati live, cliccando qui.
Due finali per il bronzo nel kata con Busato e Bottaro. Domani le squadre di kata e di kumite
Roma, 18 novembre 2021 – Altre due finali conquistate dalla nazionale azzurra durante la terza giornata dei Campionati Mondiali di Dubai. Stavolta sono stati Viviana Bottaro e Mattia Busato nel kata individuale ad arrivare fino in fondo. Li vedremo entrambi nella finale per il bronzo che si disputerà sabato mattina.
Viviana ha dominata nettamente i primi due gironi eliminatori, arrivando sempre prima a livello di punteggio, fino all’ultimo girone di eliminatorie in cui si è piazzata seconda alle spalle della campionessa olimpica Sandra Sanchez Jaime, accedendo così alla finale per il bronzo contro la statunitense Sakura Kokumai.
Mattia Busato ha fatto lo stesso percorso della sua compagna di nazionale. Vinti e dominati i primi due gironi di eliminatorie, al terzo è arrivato secondo dopo l’argento olimpico spagnolo Damian Quintero Capdevila. In finale se la vedrà con lo statunitense Gakuji Tozaki.
Oggi in gara c’era anche la squadra di kumite femminile, impegnata nel primo turno eliminatorio contro la squadra azera, battuta per 2-1.
Domani si continuerà con tutte le squadre maschili e femminili, sia di kumite che di kata. La femminile di kumite se la vedrà con la squadra ungherese, mentre la squadra maschile sfiderà il Brasile, che oggi ha sconfitto gli Stati Uniti.
Vi ricordiamo, di seguito, i componenti delle squadre:
Kumite maschile – Gianluca De Vivo, Daniele De Vivo, Amhed El Sharaby, Luca Maresca, Simone Marino, Michele Martina e Lorenzo Pietromarchi
Kumite femminile – Lorena Busà, Silvia Semeraro, Clio Ferracuti, Alessandra Mangiacapra e Erminia Perfetto
Kata maschile – Mattia Busato, Gianluca Gallo e Alessandro Iodice
Kata femminile – Carola Casale, Michela Pezzetti e Terryana D’Onofrio
La diretta delle gare è sempre trasmessa sul Canale YouTube della WKF, mentre le finali di sabato e domenica saranno su Sky Sport. Per tutti i risultati, invece, clicca qui.
Angelo Crescenzo in finale per l’oro: sabato difenderà il titolo del 2018. Domani kata individuale e kumite a squadre
Roma, 17 novembre 2021 – Angelo Crescenzo, da Campione del Mondo in carica, andrà a difendere il titolo nella finalissima per l’oro dei 60 kg contro il brasiliano Douglas Brose. Questa la splendida notizia della seconda giornata dei Campionati Mondiali WKF, in scena a Dubai fino a domenica 21 novembre.
Battuti tutti gli avversari, Angelo se l’è vista con l’uruguaiano Maximiliano Larrosa (4-2), con il messicano Jose Armando Luque (4-2), con il turco Eray Samdan (0-0) e con il russo Iurik Ogannisian (6-2). In semifinale, un match equilibrato ma gestito perfettamente, Angelo ha avuto la meglio anche sul francese Enzo Berthon sul risultato di 3-2.
Oggi in gara c’erano anche Luca Maresca, Erminia Perfetto, Lorena Busà e Alessandra Mangiacapra, ma nessuno è purtroppo riuscito a conquistare un posto in finale, nonostante delle ottime prestazioni.
Lorena Busà, nei 55 kg, è partita molto bene avendo la meglio prima sull’irlandese Jesiie O’ Reilly (2-0) e poi sulla tedesca Gizem Bugur (4-3). Agli ottavi di finale, però, si è arresa alla cilena Valentina Toro Meneses (7-1).
Alessandra Mangiacapra, nei 61 kg, ha fatto un altro ottimo percorso, fermandosi solamente in finale di pool (ai quarti) contro la slovacca Ingrida Suchankova. Prima aveva battuto 3-2 la croata Ana Lenard, 2-1 la cinese di Taipei Tsui-Ping Ku e 2-0 la svizzera Nina Radjenovic.
Come lei, anche Erminia Perfetto si è fermata ai quarti di finali, stavolta contro la marocchina Chaimae Elhayti in un incontro finito 3-0. Erminia aveva battuto la polacca Maria Depta 8-0, la slovena Ursa Haberl 6-1 e la salvadoregna Gabriella Izaguirre 7-1.
Luca Maresca, nei 67 kg, è invece uscito al primo turno, battuto 5-3 dal giordano Abdallah Hammad.
L’appuntamento è rimandato a domani con l’esordio del kata individuale. Per noi gareggeranno i due atleti olimpici Mattia Busato e Viviana Bottaro. Inoltre, sarà anche il turno del kumite a squadre, sia maschili che femminili.
Clicca qui per consultare tutti i risultati di oggi. Per la diretta streaming, invece, vai sul Canale YouTube della WKF.
Due finali per l’oro e un Mondiale giovanile da organizzare. L’Italia a Dubai va alla grande
Roma, 16 novembre 2021 – La prima giornata dei Campionati Mondiali WKF, in scena a Dubai, si chiude con due prestigiose finali per l’oro conquistate da Silvia Semeraro e Simone Marino.
L’Italia si conferma ancora una nazionale fra le più importanti al mondo e lo dimostra anche a Dubai in questa prima giornata dove sono saliti sui tatami emiratini cinque atleti azzurri: Silvia Semeraro, Simone Marino, Clio Ferracuti, Ahmed El Sharaby e Michele Martina.
Silvia Semeraro, nei 68 kg, ha battuto ben cinque avversarie nel suo cammino verso la finale: la polacca Godlewska (0-0), la slovacca Kopunova (1-0), la marocchina Brouk (3-1), la francese Alizee Agier in finale di pool (1-0) e, infine, la canadese Melissa Bratic in semifinale sul risultato di 1-0. Sabato pomeriggio se la vedrà con l’azera Irina Zaretska, campionessa del mondo in carica e argento olimpico.
Simone Marino, nei +84 kg, ha fatto un cammino altrettanto eccezionale, avendo la meglio sul kuwaitiano Almutari (5-0), sull’indiano Sehrawat (4-0), sul cileno Rojas (2-0) e, in finale di pool, sul francese Faadel Boussag. In semifinale, poi, ha battuto l’azero Asiman Gurbanli per 2-1 e sabato pomeriggio incontrerà il georgiano Gogita Arkania.
Non sono purtroppo riusciti ad accedere alle fasi finali, né ai ripescaggi, Clio Ferracuti, Amhed El Sharaby e Michele Martina. Clio, nei +68 kg, si è arresa alla belga Ophelie Mulolo (3-2), dopo aver battuto la thailandese Songklin (5-0). Miche, negli 84 kg, ha ceduto il passo all’albanese Alvin Karaqi (1-0), dopo essersi imposto sull’argentino Minuet (3-0) nel primo turno. Anche El Sharaby, nei 75 kg, si è arreso al secondo turno di gara contro l’austriaco Rettenbacher (4-4), dopo aver avuto la meglio sul marocchino Oussama Fahssi (2-1).
L’appuntamento con il Mondiale di Dubai è rimandato a domani con Erminia Perfetto (50 kg), Lorena Busà (55 kg), Angelo Crescenzo (60 kg), Alessandra Mangiacapra (61 kg) e Luca Maresca (67 kg).
Ma le belle notizie per la Federazione Italiana non sono finite qui. Ieri, infatti, durante il Congresso della WKF, all’Italia è stato affidato il compito di organizzare i Campionati Mondiali Cadetti, Junior e U21 del 2024. La sede sarà quella di Venezia/Jesolo.
“Come Vicepresidente Karate – ha commentato Davide Benetello – voglio ringraziare il Presidente Domenico Falcone e tutto il Consiglio Federale per la profonda fiducia riposta nel progetto, un sogno che tenevo nel cassetto fin da quando gareggiavo! Durante la presentazione del progetto Condivisa con il Nuovo DT Luca Valdesi, l’emozione mi avvolgeva e rappresentare il Karate Italiano per un progetto così grande mi riempie d’orgoglio.
Grazie a tutti i Karateka Italiani che con il loro profondo amore per l’attività agonistica Federale e WKF hanno permesso all’Italia di giungere alla presentazione qui al Congresso WKF di Dubai con una reputazione di grandi e competenti appassionati ed esperti organizzatori.
Un biglietto da visita guadagnato sul campo, da una delle migliori Federazioni al Mondo, con l’ottima organizzazione delle ultime 3 WKF Youth League in Italia a Jesolo dove la FIJLKAM ed il comitato organizzatore MultiSport Veneto hanno dimostrato non solo di amare il Karate ma di saper offrire un prodotto di altissima qualità al mondo del Karate, come già successo con i Campionati Europei Giovanili del 2008 a Trieste. L’Italia del Karate da sempre meritava la possibilità di organizzare un Campionato del Mondo e finalmente il “sogno” si sta avverando. Ora lavoriamo tutti assieme per trasformare il sogno in un evento da far ricordare molto a lungo, per il futuro del nostro karate!”
Il calendario dettagliato del Mondiale a Dubai. Le finali saranno in onda su Sky Sport
Roma, 15 novembre 2021 – I 28 atleti della nazionale italiana sono partiti sabato mattina per Dubai, dove domani inizieranno i Campionati del Mondo WKF 2021. La giornata di oggi è dedicata fondamentalmente al Meeting del Comitato Esecutivo della WKF, nella mattina, e al Congresso della WKF nel pomeriggio.
Domani inizieranno le gare, che andranno avanti fino a domenica 21 novembre. Le eliminatorie saranno fino a venerdì compreso, mentre nel fine settimana vedremo tutte le finali per il bronzo e per l’oro, in onda su Sky Sport.
Le prime due giornate saranno interamente dedicate alle fasi eliminatorie del kumite individuale. Domani solcheranno i tatami emiratini Clio Ferracuti (+68 kg), Simone Marino (+84 kg), Silvia Semeraro (68 kg) e Michele Martina (84 kg). Mercoledì 17 sarà invece il turno di Erminia Perfetto (50 kg), Lorena Busà (55 kg), Angelo Crescenzo (60 kg), Alessandra Mangiacapra (61 kg) e Luca Maresca (67 kg).
Nella giornata di giovedì 18, oltre ai ripescaggi del kumite individuale, ci saranno le eliminatorie del kata individuale, con Viviana Bottaro e Mattia Busato, e quelle del kumite a squadre. Lorena Busà, Clio Ferracuti, Alessandra Mangiacapra e Erminia Perfetto per la squadra femminile; Gianluca De Vivo, Daniele De Vivo, Amhed El Sharaby, Simone Marino, Michele Martina e Lorenzo Pietromarchi per la squadra maschile.
Venerdì 19, ultima giornata di eliminatorie, continueranno le squadre di kumite e gareggeranno le squadre di kata. Per l’Italia, Mattia Busato, Gianluca Gallo e Alessandro Iodice da una parte, Carola Casale, Terryana D’Onofrio e Michela Pezzetti dall’altra.
Il fine settimana, come detto, saranno interamente dedicate alle finali.
Sabato 20 si decideranno i podi mondiali di tutte le categorie di peso del kumite individuale e del kata individuale, oltre ai bronzi del kata a squadre. Gli incontri per il bronzo andranno in scena tra le 7:00 del mattino e le 15:30 del pomeriggio (ora italiana).
Domenica 21 si concluderanno i podi del kumite e del kata a squadre, tra 13:00 e le 17:00 (ora italiana).
Ma non è finita qui, perché tutta la mattinata di domenica sarà dedicata al Para-karate, tra le 6:00 e le 11:00. Per la nazionale azzurra gareggeranno Daniele Alfonsi, Mattia Allesina e Daniele Montanari.
Vi ricordiamo che tutte le giornate del Mondiale saranno trasmesse in diretta streaming dal Canale YouTube della WKF, mentre le finali andranno in onda su Sky Sport con il commento di Chiara Soldi. Sabato 20, dalle 13:00 alle 15:40 con le finali per l'oro live sul canale 256 e in replica su Sky Sport Action alle 22:30. Domenica 21 novembre dalle 13:00 alle 15:00 su Sky Sport Action ci saranno le finali per il bronzo mentre dalle 15:00 alle 17:00 le ultime finali per l'oro su Sky Sport.
Grandi risultati degli azzurri alla Istria Cup di Porec
Roma, 13 novembre 2021 – Favolosa l’Italia giovanile di karate impegnata nell’Istria Cup di Porec, in scena oggi alla “SRN Veli Jozè”. 13 gli ori conquistati dalla squadra azzurra, insieme a 6 argenti e 8 bronzi e il podio più alto nella classifica generale delle nazionali.
Il torneo prevedeva la partecipazione della classe d’età Cadetti, degli Juniores e dell’Under 21, sia nel kata che nel kumite.
Cominciamo dal kata, dove Roberta Dominici nei cadetti, Samuele Moscatelli e Sonia Inzoli negli Juniores ed Elena Roversi e Alessio Ghinami negli U21, hanno conquistato l’oro. Bronzo invece per Leonardo Bombardi (cadetti) e Thomas Galeotti (Juniores).
Nel kumite Cadetti sono saliti sul gradino più alto del podio Anna Pia Desiderio (+54 kg) e Cristian Torre (70 kg). Un argento lo ha guadagnato Guido Squillante (52 kg), mentre si mettono al collo la medaglia di bronzo Ludovica Legittimo ed Emma Coletti (entrambe nei 47 kg) e Emanuele Califano (57 kg).
Nel kumite Juniores hanno conquistato l’oro Salvatore Bamundo (55 kg), Gabriele Rossini (76 kg) e Matteo Avanzini (+76 kg). L’argento è spettato a Veronica Vitali (48 kg) e Antonio Iadaresta (+76 kg), mentre Alex Pappalardo si è messo al collo la medaglia di bronzo.
Nel kumite U21, infine, Lucrezia Molgora (50 kg), Matteo Magagna (75 kg) e Matteo Fiore (84 kg) hanno preso la medaglia d’oro. Gli argenti sono tre, con Valentina Pacino (55 kg), Sofia Rampazzo (68 kg) ed Eleonora Berneri (+68 kg), mentre i due bronzi sono di Aurora Graziosi e Syria Mancinelli (entrambe nei 6 kg).
La nazionale italiana ha fatto dunque una grande prestazione a Porec. Ad accompagnare gli atleti, ricordiamo, c’erano i Tecnici Antonio Califano, Tiziana Costa, Ciro De francesco, Simone Genocchio, Francesco Maffolini, Gennaro Talarico (Presidente di Commissione Nazionale Attività Giovanile) e Andrea Torre (Componente di Commissione).