AL VIA IL CONTEST DI KARATE "E-KATA"
Roma, 24 aprile 2020 – Oggi prende il via l’ “E-Kata” una competizione on line aperta a tutti gli atleti U13 non agonisti, regolarmente tesserati 2020.
Si tratta di un contest per giovani karateka impegnati in una gara di kata, di stile o di libera composizione.
Il premio in palio per il primo classificato della classe femminile e di quella maschile è assolutamente magnifico: allenarsi al Centro Olimpico, con la Nazionale di Karate, sotto gli occhi dei Tecnici Azzurri.
Per far diventare realtà il sogno di tanti giovani atleti, bisogna indossare il karategi e la cintura di appartenenza, trovare lo spazio più idoneo tra le mura domestiche, registrare il Kata ed inviarlo all’ indirizzo stampa@fijlkam.it entro e non oltre il 10 maggio, insieme ad una foto mezzobusto su sfondo neutro e la liberatoria firmata. (Clicca qui per il dettaglio del regolamento).
Successivamente procederemo con il sorteggio e la pubblicazione dei tabelloni femminile e maschile, l’ordine degli incontri e la calendarizzazione.
I kata in sfida verranno mostrati su Facebook e attraverso la modalità gradimento, gli utenti del social network esprimendo la loro preferenza sceglieranno il video che vincerà.
Si andrà avanti così fino ai quarti di finali (senza recupero). Gli atleti arrivati fin qui dovranno inviare un nuovo kata, che sarà valutato questa volta dai Tecnici della Nazionale.
Si avrà quindi una classifica di 8 atleti maschi ed 8 atlete femmine.
I primi 4 parteciperanno ad un webinar on line con i Tecnici Azzurri del Kata per parlare delle loro performance, porre dei quesiti ma anche raccogliere i suggerimenti ed i consigli dei coaches.
I primi inoltre avranno la possibilità di allenarsi con la Nazionale di Karate al Centro Olimpico.
Lo spirito della manifestazione è assolutamente giocoso ma allo stesso tempo siamo sicuri che la competitività non mancherà, ognuno parteciperà cullando il sogno di poter calcare i tatami insieme ai propri beniamini.
Cancellate Serie A di Durban e Youth League di Porec
Roma, 24 aprile 2020 – La WKF, ancora una volta, si trova costretta ad annunciare la cancellazione di due importanti gare internazionali: la Karate 1 – Series A di Durban (South Africa), prevista dall’11 al 13 settembre, e la Youth League di Porec (Croazia), in programma a inizio luglio. La decisione, presa insieme alle istituzioni locali, è dovuta alla pandemia di Covid-19 in atto e alla necessità di preservare la salute degli atleti, degli staff e dei tifosi.
Durban sarebbe stato il terzo e ultimo appuntamento della stagione della 2020 Karate 1 – Series A. Il primo, a gennaio, si è svolto a Santiago (Cile), mentre il secondo, a Istambul (Turchia), è stato anch’esso cancellato per il coronavirus.
Porec, invece, sarebbe stato il secondo appuntamento di una Youth League che, in questo 2020, non è ancora riuscita a partire. Anche il primo torneo cipriota, infatti, è stato sospeso.
Gare sospese, dunque, com’è inevitabile. Restiamo in attesa delle decisioni della WKF sulla revisione del sistema di qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo 2021.
International Day of Sport for Development and Peace. La campagna "ReiFor6April"
Roma, 6 aprile 2020 – Il 6 aprile è la Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace. Nel 2013 infatti l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto questa data per celebrare il lavoro fatto ogni giorno dalle organizzazioni sportive, dagli atleti e da tutte quelle persone che lavorano nel mondo dello sport, trasmettendo i suoi valori di pace e solidarietà. La data non è casuale, bensì è la data delle prime Olimpiadi moderne di Atene 1896.
In queste circostanze, il 6 aprile è il giorno in cui lanciare un messaggio di solidarietà, di unità, rispetto delle regole e fratellanza. La World Karate Federation, e con lei la FIJLKAM, coglie l’occasione per lanciare la campagna “ReiFor6April”, richiamando i karateka di tutto il mondo a sostenere valori di pace e di inclusione sociale.
Partecipare è molto semplice. Basta indossare un karategi e inviare un video facendo l’inchino, mostrando un cartello bianco e facendo un secondo inchino. Il cartello bianco, “White Card”, è un simbolo creato dall’associazione Sport e Pace che, in chiaro riferimento ai cartellini gialli e rossi di tutti gli sport, rappresenti i valori intrinsechi di questa giornata.
Il video può essere inviato all’indirizzo worldkaratefederation2016@gmail.com o pubblicato sui propri canali social usando gli hashtags #WhiteCard #ReiForApril6 #Karate #IDSDP @Peaceandsport @FIJLKAM su Fb e @fijlkam_official su Instagram.
Angelo Crescenzo vola a Tokyo: “Le sfide più difficili sono quelle più belle”
Roma, 23 marzo 2020 – Angelo Crescenzo, classe ’93, è il quarto karateka azzurro qualificato ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 in programma quest’estate. Negli ultimi due anni, dalla vittoria nel Mondiale 2018, il percorso verso questo obiettivo è stato lungo e tortuoso, ma Angelo è riuscito a guadagnare il terzo posto nel ranking mondiale nei -60kg di kumite, assicurandosi così l’accesso diretto alle prime Olimpiadi in assoluto in cui è presente il karate. Di tutto ciò abbiamo parlato insieme a lui.
Quando arriva la notizia ufficiale, in questi casi, chiaramente c’è da aspettarselo, dopo anni di lavoro a quell’obiettivo, ma l’emozione rimane difficilmente contenibile. “Sicuramente se ripenso al primo giorno in cui ho indossato il kimono, circa 15 anni fa, e penso dove sono ora mi rendo conto che non avrei mai immaginato una carriera così importante. Quando il karate nel 2016 è stato ufficializzato alle Olimpiadi di Tokyo sapevo che questa sarebbe stata un’occasione per scrivere una parte di storia del karate italiano. Non mi sono fermato a pensare se ci fosse o meno la possibilità di partecipare, ho semplicemente iniziato a lavorare affinché questo sogno diventasse realtà. La qualificazione è stata davvero complicata per le modalità con cui si è svolta. Considerando che nella mia categoria, su un circuito di 20 competizioni, soltanto i primi due avrebbero avuto la possibilità di accedere automaticamente alla competizione olimpica, posso dire che non è stato per nulla facile.
Grazie ad una grandissima cooperazione tra lo staff del Gruppo Sportivo dell'Esercito, del Team della Nazionale Italiana e del mio Maestro Antonio Califano siamo riusciti a centrare questa qualificazione olimpica, portando a casa ben 15 risultati utili su 18 competizioni disputate (2 purtroppo non sono riuscito a svolgerle a causa di un infortunio).”.
Certamente è un momento molto particolare e difficile per l’Italia in particolare e per il mondo in generale. L’emergenza Covid-19 entra a gamba tesa anche nel mondo sportivo, negli allenamenti quotidiani e nella preparazione alle gare che contano, mettendo in dubbio addirittura le Olimpiadi stesse. “Purtroppo anche noi atleti, com’è giusto che sia, siamo costretti a rimanere a casa per evitare di ampliare i contagi e gli allenamenti sono ridotti alle poche possibilità che abbiamo nell' ambiente domestico. Sicuramente non è facile e le limitazioni sono tante, soprattutto dettate dalla mancanza di un partner con cui potersi allenare. Ma credo che al momento la cosa più importante è superare la crisi mondiale, quindi anche se dobbiamo vivere con queste restrizioni, è giusto che sia così. Si fa quello che si può cercando di dare spazio alla fantasia, e intanto ne approfitto per ricaricare un po’ le batterie dopo questi ultimi due mesi super intensi.
In ogni caso, nonostante la possibilità che l’edizione olimpica di Tokyo sia rinviata, tra qualche settimana inizierà il mio percorso di preparazione. Ci sono ancora da pianificare alcuni dettagli ma in generale posso dire che si inizierà da una preparazione fisica accurata (dato anche il mio cambio di categoria da 60kg a 67kg) fino ad arrivare a qualche test gara nella nuova categoria, sempre che la situazione sanitaria lo permetta.”.
Proprio il cambio di categoria è un elemento molto importante. La categoria di Angelo (-60kg) è stata infatti accorpata ai -67kg e questo aumenterà sicuramente le difficoltà e la preparazione. Ma cosa significa esattamente? “Sicuramente le difficoltà aumentano. Ci si trova ad affrontare avversari di peso e altezza superiori, che si traduce in una distanza di combattimento diversa dal solito. Si dovrà sicuramente affrontare una preparazione accurata tenendo conto di questi fattori. Sinceramente la preparazione non mi spaventa, anche perché sia in ambiente Nazionale sia nel Club mi ritrovo spesso ad affrontare avversari di pesi superiori. Inoltre negli anni ho avuto anche modo di affrontare qualche gara Open come in occasione del Campionato Mondiale di Linz 2016, dove gareggiavo nella competizione a squadre, con risultati molto positivi. Ci sarà da ottimizzare il tutto, data l'importanza dell’appuntamento olimpico, ma posso dire che la situazione mi stimola ancora di più a far meglio.”.
Viviana Bottaro, Luigi Busà e Mattia Busato sono i colleghi di Angelo già qualificati. L’Italia sarà anche una squadra dunque. “Loro sono state tra le prime persone che ho informato del pass olimpico. Questo percorso di qualificazione è durato due anni e ci ha uniti molto, facendoci condividere tanti momenti, sia belli che brutti. Inoltre solo chi vive a pieno quelle situazioni può comprenderle. Per ora a causa della situazione sanitaria nazionale, siamo costretti ad allenarci a casa, ma presto ci sposteremo al Centro Olimpico Matteo Pellicone dove riprenderemo insieme gli allenamenti e inizieremo a preparare questa edizione olimpica 2020.”.
Angelo finora ha già conquistato, fra tante altre vittorie, anche un oro iridato e due argenti europei. È interessante, prima della gara della vita, scoprire quali sono state la vittoria e la sconfitta che più lo hanno fatto crescere. “Per quanto riguarda le vittorie, l'oro iridato del 2018 ha avuto un’importanza fondamentale sia in termini di punteggi per la mia qualificazione olimpica, sia dal punto di vista formativo. Il raggiungimento di obiettivi così di rilievo sono il frutto di lunghi e faticosi allenamenti, e di sicuro quando i feedback sono positivi si ha la possibilità di prendere coscienza che il percorso di preparazione è stato affrontato al meglio. Aggiunto a questo, credo che ogni vittoria dal punto di vista emotivo faccia assumere quella consapevolezza delle proprie capacità e pone le basi per poter puntare ad obiettivi sempre più importanti. Tra le sconfitte che mi hanno insegnato tanto ce ne sono più di una. Quelle che più hanno segnato dal punto di vista formativo la mia carriera, sono state quella della finale ai Campionati Europei 2018 e quella della Premier League di Parigi del 2020. Per me si definisce ‘sconfitta’ qualunque obiettivo non raggiunto, quindi nonostante la medaglia d' argento agli Europei di Novi Sad posso dire che quella è stata una delle sconfitte più significative.”.
Il karate alle Olimpiadi è una prima assoluta e la pressione si raddoppia. Come si gestisce? “La possibilità di rappresentare l'Italia alla prima apparizione olimpica per il karate è sicuramente importante e mi rende ancora più orgoglioso della qualificazione. Considerando che fin da piccolo ho sempre seguito le Olimpiadi in tv, vedendolo come il sogno per ogni atleta, so che le pressioni non saranno poche. Ma sono sicuro che come qualunque altra competizione che mi trovo ad affrontare, quando si indossa il kimono e i guantini, il mondo resta fuori ... e si pensa solo a combattere.”.
Ed essendo la competizione più ambita, ci saranno gli atleti più forti al mondo. Ce ne sono alcuni da temere più di altri? “Considerando, appunto, che prenderanno parte alle Olimpiadi solo i miglior 10 atleti di ogni categoria, e considerando l’unione delle due categorie (60kg e 67kg), sono consapevole che dovrò affrontare le eccellenze del karate mondiale. Non credo di poter parlare di timore nei confronti degli altri avversari, ma sicuramente posso dire che l'idea di potermi confrontare con gli atleti dell'élite mondiale, soprattutto in una categoria che non è mia, mi stimola tanto. Sarà di sicuro una gara difficile e in un contesto nuovo, ma le sfide difficili sono quelle più belle.”.
Karate: Angelo Crescenzo a Tokyo 2020
Roma, 18 marzo 2020 – Angelo Crescenzo sarà il quarto karateka italiano presente alle Olimpiadi di Tokyo in programma per quest’estate. È di oggi, infatti, la notizia ufficiale della chiusura del primo step delle qualificazioni olimpiche del karate. La WKF conferma l’accesso diretto per i primi quattro atleti del ranking olimpico più la quota per gli atleti giapponesi. Le Premier League di Rabat e di Madrid non verranno dunque recuperate. Angelo, terzo nel ranking (nei -60kg), si aggiudica la qualificazione diretta per la categoria olimpica dei -67kg di kumite maschile.
Il secondo step sarà la gara di qualificazione olimpica di Parigi, riprogrammata dal 26 al 29 giugno 2020.
Inoltre il Comitato Olimpico (IOC) ha confermato il chiaro obiettivo di organizzare i Giochi Olimpici di Tokyo come previsto.
Karate: cancellata la Premier League di Madrid
Roma, 16 marzo 2020 – Cancellata anche la Karate 1 Premier League di Madrid prevista dal 17 al 19 aprile 2020. La decisione è stata presa dalla Federazione Nazionale Spagnola in seguito alle circostanze derivanti dalla pandemia da Covid-19. È la WKF, nella persona del Presidente Antonio Espinós, a comunicarlo alle federazioni nazionali.
La gara di Madrid sarebbe stata l’ultima Premier League prima dei Giochi Olimpici.
Sospesi i Campionati Europei senior di Baku
Roma, 14 marzo 2020 – A causa dell’emergenza legata al Coronavirus, la European Karate Federation ufficializza la cancellazione dei Campionati Europei Senior 2020 di Baku, previsti nella capitale azera dal 25 al 29 marzo. La decisione è stata presa a seguito delle misure straordinarie adottate dal governo e dalla federazione nazionale dell’Azerbaijan.
La salvaguardia della salute degli atleti e degli staff sono una priorità per la EKF, che si trova dunque costretta a cancellare l’evento continentale, valido ai fini della qualificazione olimpica.
Seguendo le decisioni del Comitato Esecutivo della WKF, la cancellazione dei Campionati Europei 2020 implica che la classifica olimpica resta invariata. L’Europeo senior di Gudalajara vale come ultimo evento continentale da includere nella classifica olimpica.
L’Italia non andrà a Baku, ma chiede il rinvio degli Europei
Roma, 12 marzo 2020 – La Federazione ha deciso in via prudenziale di non partecipare con la Squadra Nazionale Italiana ai Campionati Europei Seniores di Karate in programma a Baku (AZE) dal 25 al 29 marzo 2020, visti anche la dichiarazione di pandemia dell’OMS e la situazione delle altre nazioni rispetto al Covid-19.
Il Presidente Falcone, a nome della Federazione, ha scritto al Presidente della Federazione Antonio Espinós chiedendo il rinvio dei Campionati Europei. Considerando i problemi numerici di contagio che cominciano ad avere anche Francia e Spagna, probabilmente non sarà solo l’Italia a non poter partecipare.
La Federazione rimane in attesa di una risposta, nella speranza che la WKF accetti la richiesta di posticipo del campionato. La stessa decisione è stata presa dalle altre federazioni mondiali come la IJF e la UWW. Quest’ultima ad esempio ha rimandato a data da destinarsi il Torneo Europeo di Qualificazione Olimpica di Budapest per permettere a tutti di prepararsi e lavorare in sicurezza.
Cancellata la Premier League di Rabat
Roma, 8 marzo 2020 – Si comunica che la WKF Premier League 1 di Rabat, in programma dal 13 al 15 marzo, è stata sospesa a causa delle recenti problematiche legate al coronavirus, su decisione delle autorità marocchine. La WKF sta già lavorando a soluzioni adeguate per eventuali adattamenti al Sistema di Qualificazione Olimpica.
Mattia Busato: il kata azzurro al completo per Tokyo
Roma, 5 marzo 2020 – Mattia Busato è il più giovane dei tre karateka azzurri qualificati per direttissima ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Classe ’93, ha già vinto un oro europeo nel 2014 e due bronzi mondiali.
La sua disciplina, il kata, ha già fatto l’en plein di pass olimpici azzurri grazie ai piazzamenti nel ranking di Mattia e di Viviana Bottaro: “Abbiamo fatto qualcosa di grande. Abbiamo due categorie complicate e siamo riusciti a staccare il pass con due gare d’anticipo. Adesso non ci rimane che continuare a martellare per migliorare ancora ed arrivare a Tokyo il più preparati possibile.”.
La curiosità del momento in cui l’atleta scopre di aver raggiunto un risultato tanto ambito è sempre forte e anche per Mattia è successo durante la Premier League di Salisburgo. “Io avevo parecchio margine rispetto all’americano. Non dico che mi aspettavo di staccare il pass in questa gara ma era parecchio verosimile come idea. All’uscita delle pool l’ho trovato nel mio gruppo e quindi l’ho vissuta in diretta: ho fatto la prova io e subito dopo l’ha fatta lui. Quando ho visto che aveva un punteggio per il quale non sarebbe potuto rientrare nei primi quattro e passare al turno successivo, ho capito ed è stato molto bello.”.
Ora c’è da programmare i prossimi mesi per arrivare più in forma che mai. “Sicuramente ora ci andiamo a cuor leggero. Il nostro mondo sarebbe finito con l’Europeo. Abbiamo chiuso con due gare d’anticipo quindi adesso, con calma, cominceremo a programmare tutto quanto, tutta l’estate, fino a Tokyo.”.
Ad accompagnare Mattia in questa avventura c’è stato e ci sarà il coach Vincenzo Figuccio, al quale abbiamo chiesto un commento su questa qualificazione: “Ogni percorso di qualifica è abbastanza individuale e ci sono realtà molto diverse. Nel caso specifico, per quanto ci riguarda, credo che sia una qualificazione importante per la Federazione. È un lavoro che stiamo portando avanti non solo io e Mattia: abbiamo il Direttore Tecnico, il professor Aschieri, che ci aiuta tantissimo; abbiamo la società di provenienza di Mattia che coopera con noi nel momento in cui lui non è qui; abbiamo i Gruppi Sportivi, fondamentali nella cooperazione. Ecco, per me, come coach, è stata una grande crescita perché è una qualificazione individuale raggiunta con un grande team. E questo mostra la forza che c’è in una Federazione che riesce a portare avanti un progetto di questo tipo. E poi, assolutamente, c’è la bravura dell’atleta e la centralità di una persona che negli ultimi due anni ha saputo soffrire. Non abbiamo avuto un percorso semplice, non abbiamo entusiasmato per i risultati ma per la perseveranza, per la resilienza nel lavoro, per la consapevolezza che, anche senza medaglia al collo, il lunedì si tornava in palestra ad allenarsi. Questo è il coronamento e il messaggio che ai giovani deve arrivare. Non è la medaglia che deve far sperare nell’obiettivo ma il lavoro di tutti i giorni e la costanza del credere in un progetto.”.
Infine, aggiunge Mattia: “C’è un grande team. Io sono portatore del lavoro di un grande gruppo coeso e coordinato. Questa è una grande sicurezza. Così che anche se i risultati non arrivano si ha la percezione che possano arrivare, che siano lì lì per arrivare, e alla fine, infatti, sono arrivati.”.




