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New York 40 anni dopo… domani e domenica la festa online!

  • IJF
  • New York
  • 1980
  • Madison Square Garden

Domani, sabato 28 novembre, il mondo del judo celebra il 40esimo anniversario dall’organizzazione del primo campionato del mondo femminile, che si svolse nel Madison Square Garden a New York il 29 e 30 novembre 1980. Per questo vero e proprio evento la federazione internazionale judo (IJF) ha predisposto due tavole rotonde con la partecipazione di illustri ospiti alle quali tutti gli interessati sono invitati a partecipare su tutte le piattaforme IJF accessibili online. Per l’occasione sono state raccolte anche numerosissime immagini di quelle storiche giornate di novembre e riportate all’attualità con la pubblicazione su questa bella ed emozionante galleria fotografica.

- Video promo evento

Il programma delle due giornate è così organizzato:

  • Apertura dell’evento
  • Saluto di benvenuto IJF
  • Saluto di benvenuto della famiglia Kanakogi
  • Esposizione del progetto IJF
  • Qualche minuto a diposizione dei relatori per raccontare chi sono e com’è stata la loro vita in questi 40 anni
  • Domande e risposte di approfondimento
  • Conclusioni IJF e chiusura

Sabato dalle 18:00

Webinar: Zoom

YouTube: Link

Domenica dalle 11:00

Webinar: Zoom

YouTube: Link

Ospiti

Sabato: Jean Kanokogi, Jane Bridge (GBR 48 kg), Mary Lewis (USA 48 kg), Monica Guadagnini (ARG 61 kg), Xiomara Orozco (VEN 61 kg), Anita Staps (NED 61 kg), Dawn Netherwood (GBR 66 kg), Margherita De Cal (ITA +72 kg).

Domenica: Jean Kanokogi, Loretta Doyle (GBR 56 kg), Karen Krüger (GER 66 kg), Kerrye Daniels (AUS 72 kg), Jocelyn Triadou (FRA 72 kg), Cristina Fiorentini (ITA 72 kg), Ingrid Berghmans (BEL +72 kg and open), Marjolein Van Unen (NED +72 kg and open)

Queste le altre notizie recenti su questo evento:

12 agosto: Il compleanno speciale di una Donna Speciale

18 settembre: Preparando un evento per i 40 anni del primo mondiale femminile

16 novembre: Quarant’anni fa il primo Mondiale femminile

 

“Voglio vincere. È arrivato il momento di farlo”, bilancio di questo novembre un po' particolare…

  • europei
  • Bilancio
  • Novembre

Odette Giuffrida, Mattia Miceli, Giulia Carnà, Veronica Toniolo sono i nomi dei quattro azzurri che, nel corso di questo mese di novembre, hanno messo al collo una medaglia nel campionato d’Europa cui hanno partecipato. Novembre infatti, in questo balordo 2020, è stato il periodo in cui fra gli innumerevoli ‘postponed’ e ‘cancelled’ sono stati raccolti tre campionati d’Europa, gli Junior dal 4 al 6 e gli U23 il 9-10 a Parenzo, i senior dal 19 al 21 a Praga. E ben 46 sono stati gli atleti che hanno rappresentato l’Italia nelle tre manifestazioni continentali, 13 nell’U21, 17 nell’U23 e 16 a Praga, che hanno ottenuto due medaglie d’oro, una d’argento, una di bronzo, sette quinti e sette settimi posti. Una quota-piazzamento pari al 40% che rappresenta il commento più efficace su come ragazze e ragazzi, donne e uomini del judo italiano abbiamo saputo e voluto affrontare le molteplici difficoltà cui questo periodo impone a chiunque. E che cos’altro si potrebbe aggiungere, se non i commenti di chi ha coronato a Praga questo ciclo novembrino di Europei? Iniziando però, dal commento che Odette Giuffrida ha fatto “prima” e non dopo la gara…

Gabi Juan European Judo Championships 183564“Questa volta sarò breve. – disse Odette alla partenza per Praga - Ho passato un momento veramente non facile a livello personale. Come forse hai potuto notare ho voluto distaccarmi da tutto, social ecc e concentrare le mie energie sulle mie motivazioni. Questa volta voglio tenere i miei pensieri per me stessa e sfogare tutto sul tatami tra qualche giorno. Non so come arriverò a livello fisico ma una cosa è sicura voglio vincere questo Europeo. Ho una carica dentro difficile da descrivere a parole. Voglio vincere per me stessa, per tutto quello che ho superato, per la mia famiglia e per tutti noi italiani. Voglio vincere. È arrivato il momento di farlo. Me lo merito, ce lo meritiamo. Poi con la medaglia d'oro al collo ti racconterò tutto quanto. Ci vediamo tra qualche giorno”.

48

Francesca Giorda: “Riuscire ad arrivare a partecipare a questo europeo è stata davvero una sfida, tra quarantene, infortuni e problemi alla schiena sono dovuta stare ferma per tanto tempo e praticamente da dopo Dusseldorf non sono mai riuscita a seguire una preparazione continua. Ho preparato questa gara in due settimane senza fare randori da 8 mesi. Nonostante questo, in gara ho avuto ottime sensazioni che mi fanno capire che la linea adottata da staff Fiamme Gialle e me, è quella giusta. Adesso sono pronta per andare ad allenarmi e preparare al meglio la prossima gara”.

Francesca Milani: “Aspettavo tanto l’arrivo di questa gara e volevo veramente dare del mio meglio. Purtroppo, non ho potuto dedicare tanto tempo ad allenarmi per la mia positività al COVID. Nonostante questo, ho cercato di rimettermi in forma nel più breve tempo possibile. La delusione per la gara è tanta ma sono consapevole di quello che posso fare e dare, quindi posso solo chiudere questo brutto periodo e ricominciare ad allenarmi per i prossimi eventi futuri”.

Carlos Ferreira European Judo Championships 18366260

Angelo Pantano: “Sono contento di essere tornato sul tappeto e di aver avuto la possibilità di partecipare ad un evento così importante come l’europeo. Dopo uno stop così lungo ritrovare certe sensazioni è stato stupendo, nonostante la gara non sia andata come desideravo. Ringrazio i tecnici, lo staff medico e tutti coloro che si sono messi a disposizione di noi atleti per farci arrivare nel migliore dei modi sul tatami di Praga”.

Biagio D’Angelo: “Beh, che dire? Partecipare ad un campionato d’Europa mi fa provare sempre grandi emozioni, sicuramente non è andata come mi aspettavo, era una gara di altissimo livello che ho affrontato con tutte le mie forze nonostante i pochi allenamenti fatti a causa della situazione che noi tutti stiamo affrontando. Adesso testa bassa e si ricomincia più forte di prima!!”

66

Manuel Lombardo: “Non è facile fare il bilancio di una gara durata un incontro, in più non voglio cadere in luoghi comuni e mi limito col dire che sto già pensando alla prossima gara. Quello che posso dire è che mi sentivo bene, ero pronto per tornare a vincere e quindi lo sarò anche la prossima volta, merito del lavoro svolto da tutto lo staff nazionale, il quale ci tengo a ringraziare per l’ottimo lavoro svolto nonostante le circostanze per niente facili”. Giovanni Esposito: Mi sentivo veramente in forma, peccato un piccolo errore che non mi ha lasciato andare avanti e divertirmi

57

Silvia Pellitteri: “Non ho grandi commenti da fare sulla gara… Solo che è stato un onore e una grande emozione combattere in una gara con un livello così alto al fianco di grandi campioni. È un periodo difficile e non combattevo da 14 mesi quindi a prescindere dal risultato è stata un’esperienza importante”.

73

Carlos Ferreira European Judo Championships 184227Fabio Basile: “È stata una gara un po' particolare. Fisicamente non ero al top, ma già lo sapevo. Il sorteggio è stato piuttosto sgradevole, perché per arrivare in semifinale ho incontrato i più forti, ma la cosa che più mi rammarica è che proprio in semifinale ho mollato. Ed un campione olimpico non può permettersi queste distrazioni, sono opportunità e come tali vanno colte sempre. Ho fatto un quinto posto in una categoria che, nonostante l’abbia adottata ormai da due-tre anni, continua a non essere la mia. Non cerco alibi, nemmeno su questi mesi strani! Non ci siamo allenati. Tutta la nazionale non si è allenata. Fa male, fa male, perdere fa male. Adesso è difficile pensare positivo, perché un quinto posto, nonostante sia nel campionato d’Europa, fa male per un campione olimpico. Non va bene! Oggi pensavo troppo all’oro, e dopo aver perso la semifinale per uno sbaglio tutto mio, non ho saputo visualizzare il bronzo che doveva arrivare. E non è arrivato perché ho sbagliato un’altra volta. Ho sbagliato io, lo sbaglio è tutto mio. Ora, l’unica cosa che devo fare è abbracciare il calvario, rimanere forte e guardare avanti. Continuare ad allenarci per quanto ci è consentito, perché la situazione non è facile per nessuno. Devo vedere positivo, non ci sono altre opportunità! I will be strong… tornerò più forte!”.

Giovanni Esposito: “Mi sentivo veramente in forma, peccato un piccolo errore che non mi ha lasciato andare avanti e divertirmi”.

63

Gabi Juan European Judo Championships 184345Edwige Gwend: “C'è poco da commentare, perchè non riuscire ad esprimersi minimamente è un gran dispiacere... Peccato chiudere l'anno così…”.

Maria Centracchio: “A freddo posso dire che è stato bello sentire le sensazioni di gara dopo tanto tempo, sicuramente non ne è venuto fuori quello che volevo e per cui lavoro ogni giorno, ma fa parte del gioco. Non vedo l’ora di gareggiare di nuovo”.

81

Antonio Esposito: “Nonostante sia stata una gara particolare e difficile da preparare per i tanti motivi che in questi mesi mi hanno colpito, ero andato lì con la testa di voler fare bene… ci sono rimasto male e tutta questa rabbia la trasformerò in forza sul tatami per allenarmi e recuperare la preparazione persa in questi mesi per arrivare al master al top!”.

Christian Parlati: “Purtroppo la gara non è andata bene, avevo tanta voglia di combattere ma purtroppo 9 mesi senza gare si son fatti sentire. Contento comunque di essere tornato a gareggiare, ora si lavora guardando i prossimi obiettivi”.Carlos Ferreira European Judo Championships 184254

70

Alice Bellandi: “Questa volta il dispiacere è veramente grande, perché la medaglia la sentivo già in mano. Avevo immaginato tanto questo momento, con la medaglia al collo proprio nel giorno del mio compleanno, poi vederla sfumare così… sono abbastanza dura con me stessa, quindi il dispiacere e la frustrazione sono grandi. È un boccone molto duro da ingoiare, sicuramente nei prossimi giorni andrà meglio e riuscirò ad essere un po' più obiettiva ed apprezzare la prestazione ed altre cose che sicuramente ci sono state, ma adesso, ancora no!”.

90

Nicholas Mungai: “Avrei voluto fare di più. A parte le prime azioni del primo incontro, in cui ancora mi sono sentito un pochino bloccato, poi ho avuto delle buone sensazioni. Mi è mancato forse quell’allenamento in più che non è stato possibile fare, ma anche un po' di grinta per portare a casa l'incontro con l'azero. Sicuramente le settimane in cui sono dovuto rimanere in quarantena non hanno aiutato, però sono contento di aver potuto combattere nuovamente a questi livelli, in particolare dopo i problemi fisici vari avuti lo scorso anno”.

78

Giorgia Stangherlin: “Che dire? Ero pronta a tutto!! Mi dispiace, perché mi meritavo quella medaglia. Ho passato un periodo difficilissimo, ma avevo voglia di tornare in gara e dimostrare a me stessa e agli altri che volere è potere. Volevo ringraziare i tecnici dei carabinieri Matteo Marconcini e Alessio Mascetti che mi hanno aiutato molto in questi mesi difficili e mi sono sempre vicini. Ringrazio tutto lo staff della nazionale che ci ha seguito in questo europeo”.

Gabi Juan European Judo Championships 183502I tecnici

Francesco Bruyere: Nel complesso ho visto una Grande italia, veniamo da un periodo complicato in cui abbiamo dovuto restare in quarantena isolata, chi fiduciaria e chi per contagio, perdendo 10 giorni importanti nel mezzo della preparazione per questo Campionato Europeo. Successivamente siamo rimasti in bolla al centro federale senza poter svolgere un volume adeguato di judo a causa del numero ridotto di atleti. Abbiamo avuto atleti che si sono allenati per giorni in stanze di 3 mt x 3 e interi giorni persi per tutte le visite di idoneità post covid. Penso che dati i presupposti quello che ci hanno regalato questi fantastici campioni sia incredibile... Abbiamo visto una squadra unita e grintosa. Dei veri guerrieri che, per inseguire i propri sogni, ci hanno messa testa e cuore là dove forse non arrivavano le gambe. Non hanno regalato niente a nessuno e hanno dato spettacolo. I miei complimenti vanno a tutti, i complimenti di questa squadra di cui sono fiero e orgoglioso di farne parte. Un ringraziamento speciale a tutto il nostro staff medico sanitario per l’aiuto e il supporto costante”.

Ylenia Scapin: “Essere coach a questi Europei è stata una grande sorpresa per me. Ma ho dovuto mettere subito i piedi a terra e prendere decisioni difficili in pochissimo tempo, alla fine ce l’ho fatta e ho vissuto così il primo Europeo senior da tecnico. È stato come risalire in bicicletta dopo tanto tempo, un brivido e poi via, a testa bassa per rendermi utile per una causa comune. È stato davvero bello e poi, proprio questa volta è successo di riascoltare l’inno. Mi sono commossa, lo ammetto. Dodici anni fa a Lisbona ebbi un pianto liberatorio, avevo 33 anni e la mia ultima chance per conquistare il titolo. Qui mi sono Gabi Juan European Judo Championships 183525commossa ugualmente, ma per la gioia di capire l’emozione che Odette stava vivendo in quel momento. Contenta per lei dal profondo. So cosa significa desiderare qualcosa e vederla sfuggire ogni volta d’un soffio, la frustrazione del lavorare tanto e dover aspettare ancora. Ma poi arriva il momento ed è gioia pura! Proprio quella che ho visto negli occhi di Odette”.

Alessandro Comi: “Il mio è stato un lavoro dietro le quinte: combattere in piena epidemia d’altronde non è semplice... la consapevolezza del rischio è presente, così come la percezione del necessario senso di responsabilità da parte di tutti. Non è mai stato possibile abbassare la guardia ma la discrezione per me è stata centrale: è stato necessario creare le condizioni per cui la preoccupazione dell’epidemia potesse passare per un momento in secondo piano e tutte le energie fossero riposte sull’obiettivo. Siamo riusciti a tenere alta l’attenzione su tutti i protocolli di sicurezza con grande collaborazione da parte di tutta la squadra: è uno stress continuo che si aggiunge alla inevitabile tensione che una gara come questa porta con sé, ma ciascuno ha preso molto seriamente il problema... abbiamo vissuto in una “bolla” per evitare ogni possibilità di contagio e ci siamo sottoposti a ripetuti test di controllo: sani siamo partiti e sani siamo tornati. Penso che questa modalità ci accompagnerà per un po’ di tempo: è un adattamento inevitabile se si vuole guardare con fiducia a Tokyo”.

Il Presidente

KMurakami DFalconeDomenico Falcone: “È un successo davvero speciale questo che abbiamo ottenuto a Praga. E dire brava a Odette Giuffrida non è abbastanza. Grazie grandissima Odette e grazie a tutta la squadra azzurra, atleti, tecnici, staff medico, covid manager. E grazie a chi doveva partire, ma è stato costretto a casa purtroppo, in quarantena. Grazie ai numerosissimi sostenitori che hanno espresso vicinanza ai nostri campioni, e con loro hanno condiviso, davanti ad uno schermo, gioie e sofferenze. Grazie davvero a tutti, nessuno escluso”.

Europei, una bella Italia chiude con Stangherlin quinta nei 78

  • Nicholas Mungai
  • Giorgia Stangherlin
  • Praga

Giorgia Stangherlin si è classificata al quinto posto nei 78 kg a Praga, concludendo così con un altro piazzamento ai piedi del podio il campionato d’Europa senior dell’Italia. Una gara, quella dell’azzurra 24enne, molto positiva nella quale ha sconfitto per differenza di sanzioni al golden score la tedesca Anna Maria Wagner e, dopo essere incappata nell’o soto gari di Karla Prodan (Cro) anche in questo caso nel golden score, ha messo a segno un ‘super ippon’ sulla russa Antonina Shmeleva. Straordinariamente equilibrata poi la finale per la medaglia di bronzo disputata con la kossovara Loriana Kuka, la quale è stata premiata (è il caso di dirlo) da una sanzione all’azzurra dopo 2’06” di golden score. Con una situazione di due sanzioni per parte, Stangherlin ha ricevuto la terza e decisiva sanzione per aver fatto due prese sullo stesso lato. L’attacco portato purtroppo non è stato preso in considerazione. “Giorgia è una lavoratrice infaticabile, - ha detto il tecnico federale Luigi Guido - paradossalmente con lei abbiamo problemi a non farla allenare, e questo succede quando rientra da un infortunio, piuttosto che quando c’è bisogno di un periodo di riposo. È ostinata, caparbia, ma è anche una che ha le idee molto chiare, una che vuole arrivare. Lo sta dimostrando in questo periodo, ma è già un po' di tempo che sta dimostrando il suo valore. Ricordo un episodio di qualche anno fa, eravamo agli Europei junior 2016, perse proprio dalla tedesca Wagner, che poi vinse la gara. Ci confrontammo a lungo dopo quell’incontro, fino allo sfinimento, finchè non si sentì convinta di aver capito come risolvere il problema. Ebbene, oggi è stata la prima che ha ritrovato la Wagner da quella volta, ma ha fatto tutto come concordammo quel giorno di quattro anni fa”. Due incontri molto positivi sono stati anche quelli fatti da Nicholas Mungai nei 90 kg, che dopo Budapest è stato costretto ad osservare la quarantena in attesa di un tampone negativo. Nel primo incontro ha sconfitto il tedesco Eduard Trippel con ippon di sankaku jime e poi ha lottato da pari a pari fino a 1’49” di golden score con l’azero Mammadali Mehdiyev, poi salito sul terzo gradino del podio. “Avrei voluto fare di più. -ha detto Nicholas Mungai poco dopo esser sceso dal tatami- A parte le prime azioni del primo incontro, in cui ancora mi sono sentito un pochino bloccato, poi ho avuto delle buone sensazioni. Mi è mancato forse quell’allenamento in più che non è stato possibile fare, ma anche un po' di grinta per portare a casa l'incontro con l'azero. Sicuramente le settimane in cui sono dovuto rimanere in quarantena non hanno aiutato, però sono contento di aver potuto combattere nuovamente a questi livelli, in particolare dopo i problemi fisici vari avuti lo scorso anno”. L’Italia chiude questo campionato d’Europa con un settimo posto che premia la meravigliosa medaglia d’oro di Odette Giuffrida, che ha fatto commuovere anche Ylenia Scapin, protagonista nel 2008 a Lisbona del precedente successo azzurro (nei 70 kg) agli Europei. “Mi sono commossa, lo ammetto -ha detto Ylenia Scapin, coach azzurro a Praga- 12 anni fa a Lisbona ebbi un pianto liberatorio. Avevo 33 anni ed era la mia ultima chance per conquistare il titolo. E per Odette ho riprovato la stessa commozione di allora, con la felicità per lei e per quello che sono certa stesse provando ascoltando l’inno”.

Risultati terza giornata

90: 1. Mikhail Igolnikov (Rus), 2. Nemanja Majdov (Srb), 3. Beka Gviniashvili (Geo) e Mammadali Mehdiyev (Aze)

100: 1. Peter Paltchik (Isr), 2. Arman Adamian (Rus), 3. Zelym Kotsoiev (Aze) e Jorge Fonseca (Por)

+100: 1. Tamerlan Bashaev (Rus), 2. Inal Tasoev (Rus), 3. Guram Tushishvili (Geo) e Levani Matiashvili (Geo)

78: 1. Madeleine Malonga (Fra), 2. Luise Malzahn (Ger), 3. Loriana Kuka (Kos) e Karla Prodan (Cro)

+78: 1. Romane Dicko (Fra), 2. Iryna Kindzerska (Aze), 3. Rochele Nunes (Por) e Yelyzaveta Kalanina (Ukr)

Europei a Praga, Basile e Bellandi quinti

  • fabio basile
  • europei
  • Alice Bellandi
  • Praga

Ci sono ancora i riflessi del fantastico oro di Odette quando inizia la seconda giornata del campionato d’Europa a Praga. E c’è ancora l’entusiasmo di quell’impresa fantastica, costruita con la contraddizione in termini di una forza interiore che è visibile a tutti. Non sfugge più a nessuno che le promesse di Odette Giuffrida diventano realtà. Un entusiasmo che ovviamente ha sostenuto anche gli azzurri in gara oggi, ben sette! E per Fabio Basile ed Alice Bellandi, arrivati in fondo, fino alla sfida per la medaglia di bronzo, il quinto posto è stato un risultato ingrato! Così prezioso per il percorso con il quale è stato costruito e realizzato, ma anche così duro da accettare da un punto di vista emotivo. Due quinti posti, quelli di Fabio Basile nei 73 kg e di Alice Bellandi nei 70 kg che valgono tanto e fanno soffrire altrettanto.

20201120 Praga FBasile 2Fabio Basile ha faticato con lo scorbutico spagnolo Salvador Cases Roca, ma all’inizio del golden score (13”) l’ha steso con una spazzata di piede. Analoga è stata la musica con il greco Georgios Azoidis, incontro con una parità protratta fino ai tempi supplementari, quando (55”) è stata infranta da un’altra tecnica di piede, spazzata interna ed Azoidis è andato lungo. Con l’israeliano Tohar Butbul è stata un’altra battaglia, ma un lampo di genialità di Fabio ha chiuso il conto senza la necessità di prolunghe varie, wazari di uchi mata con passo incrociato. Fabio è stato fermato in semifinale dal georgiano Lasha Shavdatuashvili, oro olimpico nei 66 kg 4 anni prima di Fabio ed uno di fronte l’altro a Praga, nei 73 kg. Su un attacco di Fabio, Shavdatuashvili praticamente si è sdraiato e lo ha ribaltato, wazari con immobilizzazione a seguire. La finale per il bronzo purtroppo, è stata vinta dallo svedese Tommy Macias con un’azione alla Fabio Basile, una magia con il piede che ha rotto l’equilibrio dell’azzurro e lo ha messo schiena a terra.

20201120 Praga ABellandi 2Alice Bellandi è partita a razzo, lanciando in due minuti la spagnola Ai Tsunoda Roustant con un seoi nage di quelli bassi che sembrano impossibili per una con il fisicone della bresciana. È seguita poi la vittoria sulla vicecampionessa del mondo 2019, la portoghese Barbara Timo penalizzata con la squalifica per lo stesso tipo di azione che ha escluso ieri Manuel Lombardo, mentre con la forte slovena Anka Pogacnik è stato un wazari a promuovere Alice in semifinale. La francese Margaux Pinot, bronzo mondiale a Tokyo, è riuscita invece ad avere la meglio sull’azzurra dopo un’aspra sfida che si è conclusa dopo 1’54” di golden score. Un altro golden score, lunghissimo, sofferto ed alla fine anche doloroso, è stato quello con il quale Alice ha dovuto lasciare la medaglia di bronzo nella mani della russa Madina Taimazova che, dopo 6 minuti e 20 secondi, ha trovato un rocambolesco punto che è valso la medaglia.  

Bravissimo è stato Giovanni Esposito che, nei 73 kg, ha messo fuori gioco dopo 10” di golden score l’armeno Ferdinand Karapetian, campione d’Europa 2018. Purtroppo il percorso dell’azzurro si è fermato con lo svizzero Nils Stump, che poi ha dato anche dispiaceri ad altri arrivando a giocarsi il bronzo. Negli 81 kg Antonio Esposito si è battuto come sempre come un leone, ma dopo la vittoria sul solido tedesco Tim Gramkow, è stato inchiodato a terra dall’olandese Frank De Wit. Non sono riusciti ad avanzare nel tabellone di gara invece, Christian Parlati sconfitto negli 81 kg dal georgiano Tato Grigalashvili che poi ha vinto il titolo e, nei 63 kg, sia Maria Centracchio, superata dalla polacca Angelika Szymanska, che Edwige Gwend che è stata fermata dalla tedesca Martyna Trajdos. Szymanska e Trajdos si sono poi contese una delle due medaglie di bronzo della categoria

Domani terza ed ultima giornata con due azzurri in gara, Nicholas Mungai (90) e Giorgia Stangherlin (78).

Classifiche seconda giornata

63: 1. Clarisse Agbegnenou (Fra), 2. Magdalena Krssakova (Aut), 3. Martyna Trajdos (Ger) e Juul Franssen (Ned)

73: 1. Victor Sterpu (Mda), 2. Lasha Shavdatuashvili (Geo), 3. Rustam Orujov (Aze) e Tommy Macias (Swe)

70: 1. Margaux Pinot (Fra), 2. Sanne Van Dijke (Ned), 3. Madina Taimazova (Rus) e Marie Eve Gahie (Fra)

81: 1. Tato Grigalashvili (Geo), 2. Ivaylo Ivanov (Bul), 3. Luka Maisuradze (Geo) e Matthias Casse (Bel)

Odette Giuffrida trionfa a Praga, è campionessa d’Europa!

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  • Praga
  • campionato d’Europa

Oro per un’immensa Odette Giuffrida, che ha fatto brillare il sole nella squadra azzurra in occasione della prima giornata di gare a Praga, per il campionato d’Europa senior. Con una gara eccellente la forte atleta romana (26 anni) ha conquistato il titolo d’Europa nei 52 kg, riportando quella gioia che si era spenta proprio nei primissimi incontri della giornata, quando Manuel Lombardo, testa di serie n. 1 dei 66 kg, era stato squalificato per aver portato un attacco che ha messo in leva il braccio dell’azero Orkhan Safarov. Una delusione per tutti, ma in particolare per il campione 21enne dell’Esercito, apparso molto lucido e brillante, al punto che nei 3 minuti e 14 secondi trascorsi fino all’assegnazione della squalifica, l’azero non era riuscito a fare nulla di più che abbozzare un solo attacco, senza riuscire peraltro ad impensierire l’azzurro. Odette Giuffrida invece, è stata irresistibile e se n’è resa conto subito la polacca Karolina Pienkowska, sconfitta per ippon, poi la svizzera Fabienne Kocher ha resistito fino a 2’30” di golden score prima di cadere (wazari) di fronte all’azzurra, quindi la spagnola Estrella Lopez Sheriff è stata logorata, prima wazari e poi ippon. In finale ha trovato ancora quell’Andrea Chitu, romena 32enne, già incontrata molte volte ed anche a Rio. Forte e brava, ma sempre sconfitta. E così è stato anche questa volta, nonostante Chitu abbia adottato una strategia insidiosa insistendo proprio sul piede con il quale Odette porta il suo magico ‘de ashi barai’. C’è stata qualche ansia, è vero, ma alla fine Odette è andata a segno con il seoi nage (wazari) e l’ha portato elegantemente alla fine. Grande Odette, anche questa volta sei stata di parola. Queste le tue parole di ierii: “Voglio vincere per me, per quello che ho superato, per la mia famiglia e per tutti noi italiani. Voglio vincere. È arrivato il momento di farlo". E queste quelle di oggi: “Ancora devo capire bene le mie emozioni... Dopo quello che è successo a Budapest, io e i miei compagni siamo rimasti chiusi dentro al centro olimpico fino al giorno in cui siamo partiti per questo campionato d'Europa. Ogni singolo giorno passato lì dentro, ho immaginato questo momento. Avevo già tutto nella mia testa. Sapevo già che sarebbe successo. Tutti noi della squadra abbiamo passato un momento non facilissimo ma ci siamo dati forza l'uno con l'altro. Oggi mi sento di dedicare questa medaglia a tutti noi. Mi sento di dire che me e ce lo meritavamo. Sono felice e orgogliosa di me stessa e di tutto quello che ho superato. Ci sarebbe ancora tanto da dire ma per ora mi viene solo d'aggiungere: ce l'ho fatta... CAMPIONESSA D'EUROPA”.

Carlos Ferreira European Judo Championships 183573Un’ottima gara è stata anche quella di Angelo Pantano, settimo nei 60 kg con due vittorie brillanti su Christos Ploumpis (Gre) e Luka Mkheidze (Fra), fermandosi poi con Francisco Garrigos (Esp) prima e Jorre Verstraeten (Bel) poi. Un bell’ippon lo ha messo a segno anche Francesca Giorda che, nei 48 kg, ha superato la turca Gulkader Senturk cedendo poi il passo alla transalpina Melanie Clement. Sempre nei 48 kg Francesca Milani è stata fermata dalla belga Anne Sophie Jura, mentre nei 60 kg Biagio D’Angelo è stato sconfitto dal bulgaro Yanislav Gerchev. Domani ben sette gli azzurri in gara, da Edwige Gwend, Maria Centracchio (63) ed Alice Bellandi (70), a Giovanni Esposito, Fabio Basile (73), Antonio Esposito e Christian Parlati (81).

Classifiche prima giornata

48: 1. Shirine Boukli (Fra), 2. Andrea Stojadinov (Srb), 3. Distria Kraniqi (Kos) e Katharina Menz (Ger)

52: 1. Odette Giuffrida (Ita), 2. Andrea Chitu (Rou), 3. Charline Van Snick (Bel) e Estrella Lopez Sheriff (Esp)

57: 1. 1. Hedvig Karakas (Hun), Telma Monteiro (Por), 3. Sarah Leonie Cysique e Theresa Stoll (Ger)

60: 1. Robert Mshvidobadze (Rus), 2. Yago Abuladze (Rus), 3. Francisco Garrigos (Esp) e Jorre Verstraeten (Bel)

66: 1. Orkhan Safarov (Aze), 2. Tal Flicker (Isr), 3. Denis Vieru (Mda) e Kilian Le Blouch (Fra)

Sedici azzurri a Praga per gli Europei, da giovedì la diretta su Sky Sport

  • Praga
  • Europei senior

Saranno 16 e non 17 gli azzurri in partenza per Praga dove, da giovedì 19 a sabato 21 novembre, si disputerà il campionato d’Europa senior. Sull’aereo non è salita infatti la triestina Veronica Toniolo, risultata positiva al test del tampone e quindi isolata in quarantena. Avrebbe esordito in prima squadra con il campionato d’Europa all’età di 17 anni e sei mesi. Non andrà a Praga per lo stesso tipo di problema anche l’arbitro Roberta Chyurlia, posta in isolamento fiduciario dopo aver riscontrato bassa carica virale al secondo test. Questi i sedici atleti invece che saliranno sui tatami a Praga, Angelo Pantano, Biagio D’Angelo (60), Manuel Lombardo (66), Giovanni Esposito, Fabio Basile (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81), Nicholas Mungai (90), Francesca Milani, Francesca Giorda (48), Odette Giuffrida (52), Silvia Pellitteri (57), Edwige Gwend, Maria Centracchio (63), Alice Bellandi (70), Giorgia Stangherlin (78). Con il Dtn Kyoshi Murakami ci saranno i tecnici Francesco Bruyere, Ylenia Scapin, quindi Alessandro Comi (covid manager), Stefano Bonagura (dottore) e Paolo De Persio (fisioterapista). Le condizioni fisiche, atletiche e motivazionali della squadra emergono chiaramente dalle parole di Ylenia Scapin e Francesco Bruyere, due dei coach della squadra. “C'è tantissima paura che l'incubo di Budapest si ripeta – ha detto Ylenia Scapin - ma allo stesso tempo c'è quell'energia che avverti qualche secondo prima che il vulcano esploda! Sono pronti. Carichi. Consapevoli di aver superato un percorso ad ostacoli difficilissimo e inusuale. Ci daranno grandi soddisfazioni!!!!”. “Eravamo pronti 20 giorni fa e oggi, nonostante le difficoltà, lo siamo ancora di più. – è stato il commento di Francesco Bruyere - Dopo lo stop forzato di Budapest e gli episodi junior e U23, abbiamo alzato all’estremo le misure di sicurezza per ridurre al minimo il rischio di contagio. Non è stato facile preparare un Europeo in queste condizioni, ci sono molte complicazioni pratiche e logistiche che non vengono prese in considerazione, ma che vanno a inficiare la preparazione e la prestazione. È ovvio che la certezza non ci sarà mai e che il rischio sia altissimo, ma abbiamo fatto più del possibile: negli ultimi 10 giorni siamo rimasti chiusi nella “bolla” del centro olimpico, abbiamo convocato solo 20 atleti in tutto, fatto allenamenti individuali, separato uomini e donne, abbiamo fatto tamponi molecolari ogni 3 giorni, la spesa online e siamo arrivati a tagliarci i capelli a vicenda... Da un lato tutto questo ci ha aiutato ancora di più a fare squadra, dall’altro ci ha incattiviti, ci ha reso più forti e determinati verso un unico obiettivo. Devo complimentarmi con lo staff medico, con la Federazione e con il Presidente per l’enorme aiuto fornito in questo difficile momento, ma, soprattutto, con i nostri atleti per la professionalità espressa. Sono sicuro e fiducioso come sempre che ci daranno grandi soddisfazioni”. Il Covid manager, figura ‘istituita’ per raccogliere le responsabilità gestionali di quest’emergenza, ha trovato in Alessandro Comi il problem-solver con requisiti, capacità e competenze per relazionarsi con le commissioni internazionali. E dopo la prolungata trasferta a Parenzo per Europei U21 e U23 si è spostato a Ostia per proseguire ora per Praga. “La mia attenzione deve ovviamente andare al rispetto delle norme e alla tutela della squadra... – ha detto Alessandro Comi - non è banale: i protocolli internazionali si stanno via via aggiustando e, giustamente, inasprendo di pari passo con l’andamento della pandemia. D’altro canto la gara non potrà che essere entusiasmante: i nostri ragazzi si stanno preparando al meglio e sapranno regalarci emozioni. Ho avuto l’occasione di conoscerli quasi tutti fin dalle classi giovanili, qualcuno anche molto da vicino: condividere con loro questo europeo è un grande onore ed una responsabilità”.

Gli Europei andranno in onda in diretta -16.00-17.30- su Sky Sport Collection (Canale 205) con il commento di Emanuele Di Feliciantonio e Luigi Guido

Programma

Giovedì 19: F 48, 52, 57 kg/ M 60, 66 kg

Venerdì 20: F 63, 70 kg / M 73, 81 kg

Sabato 21: F 78, +78 kg / M 90, 100, +100 kg

Orari: inizio h 10, final block h 16

Quarant’anni fa il primo Mondiale femminile

  • New York
  • 1980
  • Madison Square Garden
  • Andrea Sozzi

Fine novembre a New York. È il 1980. Al Madison Square Garden, in un’ala laterale, si affollano ragazze in tuta, con un borsone sulle spalle. Sono atletiche, nervose, hanno le spalle larghe, e le mani nodose per la molta lotta sulle prese. Sono le judoka che si riuniscono per affrontarsi nel primo Campionato del Mondo di judo femminile. Ad organizzarlo, una di loro, forse la più sognatrice, di certo la più caparbia: Rena Glickman, detta “Rusty”. Per organizzare questa gara si è ipotecata la casa. Lei, newyorkese appassionata di arti marziali e innamorata del judo, che si trasferì in Giappone per image0apprendere i segreti dell’arte orientale e sul tatami conobbe suo marito, prendendo quindi il cognome Kanokogi. “Rusty”, soprannome assunto da un cane randagio del quartiere, come forse si sentiva lei, lottava da anni per i diritti delle donne nello sport che amava. In Europa era già un’altra cosa: esistevano dagli anni ‘70 campionati europei di judo femminili, anche se in sedi e date diverse da quelle maschili, e anche se i premi in denaro erano sottostimati rispetto a quelli maschili. Ma in America no: Rusty nel 1959 si era tagliata i capelli corti e si era fasciata il seno per partecipare nascondendo il sesso a una gara di judo a squadre: sul podio, le era stata strappata la medaglia dal collo, nel momento in cui si accorsero che era una donna. Eppure, nel regolamento agonistico statunitense non vigeva nessuna regola rispetto al genere dei partecipanti. Quella medaglia mancante ebbe un peso decisivo nel futuro di Rusty e del judo mondiale: Rena decise che avrebbe lottato fino a vedere il judo femminile alle olimpiadi. Una storia epica, quella del cammino del judo femminile, che ha in New York 1980 una tappa fondamentale. In quel novembre, al Madison, c’era anche la nazionale italiana femminile, fortemente voluta da personaggi quali Franco Natoli, Alfredo Monti, Maria Bellone. Le ragazze erano Anna De Novellis (che vinse l’argento nei -48 kg), Patrizia Montaguti (-52 kg), Maria Vittoria Fontana (-56 kg), Laura Di Toma (che fu d’argento nei -61 kg), Nadia Amerighi (-66 kg e Open), Cristina Fiorentini (-72 kg) e Margherita De Cal, che vinse il titolo nei massimi.

image1 L’Italia finì terza nel medagliere, dietro a Austria e Francia, dimostrando non solo la tenacia delle nostre azzurre, ma anche che in Italia si credeva nel progetto del judo femminile. «Fu una battaglia in cui credevamo tanto», dice Laura Di Toma, dieci volte medagliata in campionati d’Europa di judo. «Non si trattava solo del tatami: volevamo che i nostri sacrifici fossero equiparati a quelli di tutti gli altri, che fossimo riconosciute nel mondo senza pregiudizi». Rusty, dopo la gara, scrisse a tutte le partecipanti del Mondiale, chiedendo di firmare una petizione da inviare a Losanna per portare il judo femminile alle olimpiadi. E il sogno si avverò. Fu nel 1988, a Seoul, come sport dimostrativo, e poi, definitivamente, a Barcellona ‘92. «Io non ho potuto fare le Olimpiadi» -dice Laura di Toma a un gruppo di atlete che la osservano attonite mentre racconta questa storia, «ma voi la potrete fare, è questo che conta!». Sale un nodo alla gola e c’è commozione nel Palazzetto di Spilimbergo, nella prima gara post Covid. Laura Di Toma fu la prima atleta donna a ricevere una borsa di studio per la sua vittoria europea, a Vienna nel 1976. A maggio, in Friuli, il terremoto aveva sconvolto le vite di tanti, troppi. Laura, nativa di Osoppo, aveva perso la casa, e il negozio dei suoi genitori. Non c’erano palestre, non c’era lavoro, non c’era la luce dei lampioni. Dopo aver spalato le macerie, la sera, Laura andava a correre nel buio, con suo padre dietro, a illuminarle la strada con i fari del furgone che aveva miracolosamente salvato. E in dicembre 1976, quando arrivò l’oro europeo di Vienna, fu un tripudio: Laura di Toma balzò meritatamente agli onori delle cronache, e divenne l’esempio vivente della capacità di resistere e di risalire che popolo friulano. Non aveva finalmente più senso sottostimare lo sport femminile. E il judo femminile ebbe finalmente risonanza. Una storia che Laura, atleta simbolo di quella generazione di judoka, ha sempre custodito gelosamente per sé, per pudore e per umile riserbo. Storia e storie che oggi non solo meritano, ma devono essere raccontate. Storie di pionieri che hanno lastricato le strade su cui oggi camminiamo sicuri, senza pensare alla fatica che sono costate, e alle lacrime che le hanno bagnate. A fine novembre 2020, a New York, l’IJF celebrerà con una festa-evento i quarant’anni da quel campionato così epocale e significativo non solo per il judo, ma per lo sport e per la società intera. L’idea è partita dall’Italia, e in particolare dal Friuli, da Elisabetta Fratini e Maria Grazia Perrucci, durante i festeggiamenti per il settantesimo compleanno, occorso proprio nel 2020, della regina di New York: Margherita De Cal, veneziana che in quel lontano 30 novembre vinse il primo oro mondiale nella storia del judo italiano. Auguri a Margherita, a Laura, e tutte le ragazze che hanno combattuto e combattono per il progresso della comunità umana. E grazie.

La IJF ha organizzato un momento celebrativo che si terrà sabato 28 novembre alle 18 e domenica 29 alle 11 con dei webinar trasmessi in diretta sul canale YouTube IJF e tutte le piattaforme social media IJF (Facebook, Instagram ecc.) che tutti potranno seguire QUI 

Europei U23, quinti Falcone e Agro, settima Miele

  • Lorenzo Agro Sylvain
  • U23
  • Parenzo
  • Tiziano Falcone

Sono sicuramente due bei quinti posti, ma per Tiziano Falcone e Lorenzo Agro Sylvain la gara a Parenzo, nella seconda e conclusiva giornata del campionato d’Europa U23, è terminata ai piedi del podio. È stata una gara brillante quella negli 81 kg di Tiziano Falcone che, dopo il ‘bye’ al primo turno, ha superato Vadim Rudii (Mda) e Sebastian Dengg (Aut) prima di fermarsi con Tato Grigalashvili, georgiano poi diventato campione d’Europa. Quindi un'altra vittoria nel recupero, al golden score sull’ungherese Benedek Toth e nella finale per il bronzo è stato un altro georgiano che lo ha superato, Vladimir Akhalkatsi.

“Una piccola dose di rammarico c'è sempre quando si perde una finale per il bronzo, - ha detto Tiziano Falcone - tuttavia sono completamente soddisfatto di aver combattuto bene e di aver dato tutto me stesso incontro dopo incontro. Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine, in particolar modo la mia famiglia e il mio maestro Gianluca Ferro al quale dovevo un ultimo regalo prima di un percorso che a breve comincerò in maniera ufficiale”.

Ed è arrivato ad un passo dalla medaglia anche Lorenzo Agro Sylvain nei +100 kg, dopo aver sconfitto il francese Luka Lomidze ed al golden score nel recupero, il turco Furkan Guner. Lo slovacco Marius Fizel nei quarti e l’azero Jamal Feyziyev  nella finale bronzo hanno frenato la gara dell’azzurro.

“La gara non é andata come speravo... – ha detto Lorenzo Agro Sylvain - la mancanza dalla materassina di gara si è fatta sentire, ma nonostante ciò ero partito con la convinzione di poter vincere. Ora torno a casa consapevole che ci sono cose su cui devo lavorare”.

Settimo posto per Valentina Miele nei +78 kg che, dopo la vittoria su Oxana Diacenco (Mda), ha pagato con ‘hansokumake’ un attacco deciso in ne waza. Una vittoria per Claudia Cerutti nei 78 kg su Una Dolgilevica (Lat) prima di cedere alla croata Karla Prodan, che si è poi piazzata al secondo posto, mentre Giacomo Gamba è stato fermato negli 81 kg dal croato Oliver Makarovic. Al campionato d’Europa U23 ha preso parte anche l’arbitro Francesco Soldano,  “ed il fatto che abbia arbitrato l’ultima finale può essere indicativo della buona performance”, ha fatto sapere il coach azzurro Alessandro Comi.

I risultati della seconda giornata

81: 1. Tato Grigalashvili (Geo), 2. Lukas Wittwer (Sui), 3. Vladimir Akhalkatsi (Geo) e Hievorh Manukian (Ukr)

90: 1. Luka Maisuradze (Geo), 2. Ekubzhon Nazirov (Rus), 3. Roland Goz (Hun) e Alexis Mathieu (Fra)

100: 1. Mathias Madsen (Den), 2. Zsombor Veg (Hun), 3. Onise Saneblidze (Geo) e Eduard Serban (Rou)

+100: 1. Richard Sipocz (Hun), 2. Gela Zaalishvili (Geo), 3. Kemal Kaitov (Rus) e Jamal Feyziyev (Aze)

70: 1. Lara Cvjetko (Cro), 2. Maya Goshen (Isr), 3. Donja Vos (Ned) e Ida Eriksson (Swe)

78: 1. Inbar Lanir (Isr), 2. Karla Prodan (Cro), 3. Renee Van Harselaar (Ned) e Metka Lobnik (Slo)

+78: 1. Laura Fuseau (Fra), 2. Kubranur Esir (Tur), 3. Mercedesz Szigetvari (Hun) e Sofia Pirogova (Rus)

Medagliere: 1. Gerogia (2-2-4), 2. Francia (2-1-3), 3. Olanda (2-0-3), 4. Russia (1-3-2), 5. Croazia (1-2-0), 8. Italia (1-0-0-3-3)

Europei U23, un grande Mattia Miceli trionfa nei 66 kg

  • Mattia Miceli
  • Parenzo
  • Alessandro Aramu

Mattia Miceli è campione d’Europa! Ed al termine della prima giornata di gare nel campionato europeo U23 a Parenzo, il ventiduenne atleta romano è salito sul gradino più alto del podio dei 66 kg facendo così ascoltare a tutte le 36 nazioni partecipanti l’inno di Mameli. Ma questa prima giornata della squadra azzurra ha regalato anche altre emozioni con il quinto posto di Alessandro Aramu nei 60 kg ed i due settimi posti di Michela Fiorini nei 48 kg e Nadia Simeoli nei 63 kg.

“Beh che dire.... a sta botta er micio è d'oro. – è stato il commento del giustamente felice neo campione europeo - È difficile, in questo momento, dire qualcosa perché ancora non ho ben capito cosa sia successo. Eppure, la carta parla chiaro: campione d'Europa U23. Sono contento, contentissimo e fiero di me. Lo sentivo, lo volevo, l'ho fatto e tutto questo mi rende ancora più felice perché è realtà. Ora mi godo questo momento, non capita tutti i giorni di vivere certe sensazioni, è veramente bello. Voglio ringraziare la mia famiglia, non finirò mai di farlo, ringrazio col cuore la mia società, il Banzai Cortina Roma, sempre con me, ma soprattutto ringrazio me stesso perché sento il bisogno di farlo. Grazie anche alla squadra e ad Alessandro Comi che nonostante fosse da solo è riuscito a farsi sentire e a muoversi nel giusto modo. Detto ciò concludo dicendo “Forza Italia” non si molla niente, soprattutto in questo momento, e forza agli altri compagni di squadra che gareggeranno domani”.

“Son abbastanza soddisfatto di questo risultato – ha detto invece Alessandro Aramu - dato che con questa situazione del covid son stato lontano dalla palestra e dal tatami e mi son dovuto arrangiare in qualche modo per preparare questa gara. Mi rimane solo tanto amaro in bocca però mi piace guardare il bicchiere mezzo pieno. Ringrazio la mia famiglia che crede sempre in me, tutte le persone che mi son state vicino e soprattutto la mia palestra”.

“Mattia... che gara! – è stato il commento del coach Alessandro Comi - È un uomo glaciale e la sua capacità di controllare le emozioni, insieme ad un atteggiamento composto e sempre propositivo, oggi lo hanno premiato: su queste solide basi ha portato sul tatami un judo estremamente efficace ed ha fatto una gara senza errori. La medaglia va all’atleta e all’uomo: è un grande lavoratore sul tatami e non solo, un ottimo studente - a breve otterrà anche la laurea - una bella persona... un esempio positivo da seguire. Peccato per la medaglia sfumata di Alessandro Aramu, anche lui oggi era “top”, purtroppo non ha inquadrato come voleva il quarto di finale con l’azero e le cose si sono complicate. Ha dato tutto, ma il georgiano in finale l’ha sorpreso”. Così gli azzurri oggi in gara: Michela Fiorini (48), dopo aver passato il primo turno, ha vinto sulla spagnola Mireia Rodriguez Salvador ed è stata poi fermata da Tamar Malca (Isr) e dalla serba Andrea Stojadinov. Federica Silveri e Ylenia Monacò (52) si sono fermate rispettivamente di fronte a Aleksandra Kaleta (Pol) e e la cipriota Sofia Asvesta. Silvia Pellitteri (57) ha superato Joanna Janeczko (Pol) con un gaeshi al golden score ed è stata fermata dall’olandese Pleuni Cornelisse, che ha poi vinto la categoria. Rossella Boccola (57) si è scontrata subito con la serba Marica Perisic, oro juniores pochi giorni fa. Nadia Simeoli (63) si è imposta su Alice Pereira (Por) e sulla finlandese Emilia Kanerva e si è poi fermata di fronte ad Angelika Szymanska (Pol) e Nadiah Krachten (Ned). Flavia Favorini (63) invece, si è trovata subito di fronte a Lia Ludvik (Slo) e la sua gara si è purtroppo conclusa a quel punto. Una vittoria su Lyuboslav Grigorov (Bul) per Diego Rea (60) prima di cedere il passo all’israeliano Matan Kokolayev. Alessandro Aramu (60) ha superato l’ucraino Dmytro Borodin, il turco Behrat Bahadir prima di essere fermato dall’azero Turan Bayramov. Vinto il recupero su Lehel Orban (Rou) è stato poi costretto a lasciare il bronzo nelle mani del georgiano Jaba Papinashvili. Mattia Miceli è approdato alla finale dei 66 kg superando nell’ordine Andre Cravo (Por), Dylan Van der Kolk (Ned), Luukas Saha (Fin) ed in semifinale Adrian Nieto Chinarro, vendicando così il compagno di squadra. La finale con il croato Robert Klacar è stata il coronamento ideale di una giornata d’oro. Luca Caggiano (66), passato il primo turno, ha superato lo svedese Leon Svalberg, ma poi è stato fermato dallo spagnolo Adrian Nieto Chinarro. Luca Rubeca (73) è stato fermato al primo turno dal romeno Laszlo David.

“Orgogliosi di questi U23 che si sono battuti tutti con onore in questa prima giornata di gare. – è stata l’analisi di Raffaele Toniolo - Grandissima la prova di Mattia Miceli che ha trasformato in uno splendido oro il bronzo conquistato nel 2019. Mattia è apparso lucido e concentrato fin dal primo incontro e non ha concesso nulla a nessuno dei suoi avversari. Anche nei momenti difficili (sotto di 2 shido con l'olandese Van der Kolk) ha mantenuto una lucidità impressionante che l'ha condotto a questo meritatissimo titolo continentale. Un esempio di serietà e abnegazione per tutti. Gran bella gara anche per Alessandro Aramu che però si è dovuto fermare ai piedi del podio come nell'Europeo juniores del 2019. Grande continuità a questi livelli del piemontese che però deve imparare a non disperdersi nei momenti topici. Sicuramente positive anche le prestazioni di Michela Fiorini e Nadia Simeoli entrambe settime nelle rispettive categorie. In generale un'Italia frizzante e che trasmette energia a tutto il nostro movimento judoistico nazionale in questo momento delicato”.

“Complimenti a Mattia!!! Complimenti a tutta la squadra in una situazione veramente particolare – ha voluto concludere Laura Di Toma - Grazie ad Alessandro che da solo ha portato e assistito in gara tutti, ma non è finita. Chiusi in una stanza sapendo di essere a pochi passi dai ragazzi e non poterli aiutare è difficile. Ed è difficile sapere Alessandro solo, è difficile sentire solo per un attimo i ragazzi al cellulare. Ma non importa hanno gareggiato e se la sono cavata tutti”. Domani è il turno delle categorie più pesanti, quando sul tatami saranno chiamati altri cinque azzurri, Claudia Cerutti (78), Valentina Miele (+78), Tiziano Falcone e Giacomo Gamba (81), Sylvain Lorenzo Agro (+100).

Risultati prima giornata

60: 1. Konstantin Simeonidis (Rus), 2. Temur Nozadze (Geo), 3. Jaba Papinashvili (Geo) e Turan Bayramov (Aze)

66: 1. Mattia Miceli (Ita), 2. Robert Klacar (Cro), 3. Nurlan Osmanov (Aze) e Bagrati Niniashvili (Geo)

73: 1. Victor Sterpu (Mda), 2. Makhmadbek Makhmadbekov (Rus), 3. Yehonatan Elbaz (Isr) e Yannick Van Der Kolk (Ned)

48: 1. Melanie Vieu (Fra), 2. Irena Khubulova (Rus), 3. Andrea Stojadinov (Srb) e Blandine Pont (Fra)

52. 1. Nina Estefania Esteo Linne (Esp), 2. Gultaj Mammadaliyeva (Aze), 3. Nadezda Petrovic (Srb) e Anais Mosdier (Fra)

57: 1. Pleuni Cornelisse (Ned), 2. Gaetane Deberdt (Fra), 3. Marica Perisic (Srb) e Vera Zemanova (Cze)

63: 1. Joanne Van Lieshout (Ned), 2. Angelika Szymanska (Pol), 3. Natalia Kropska (Pol) e Laura Fazliu (Kos)

Europei U23, da domani a Parenzo

  • U23
  • Parenzo

Calato il sipario sulla rassegna continentale juniores, la città croata di Parenzo si appresta ad alzarlo sul campionato d’Europa U23 che domani, lunedì 9, e martedì 10 novembre vedrà impegnati 352 atleti di 36 nazioni. La squadra azzurra è composta da 17 atleti, Michela Fiorini (48), Federica Silveri e Ylenia Monacò (52), Rossella Boccola e Silvia Pellitteri (57), Nadia Simeoli e Flavia Favorini (63), Claudia Cerutti (78), Valentina Miele (+78), Diego Rea e Alessandro Aramu (60), Mattia Miceli e Luca Caggiano (66), Luca Rubeca (73), Tiziano Falcone e Giacomo Gamba (81), Sylvain Lorenzo Agro (+100). A guidare gli atleti sul campo sarà Alessandro Comi, in costante contatto con Laura Di Toma e Raffaele Toniolo che, dopo aver evidenziato positività al test di ieri (confermato nel tardo pomeriggio) rimangono isolati ciascuno nella propria stanza per la quarantena. Entrambi asintomatici, stanno bene. “Non abbiamo mai abbassato la guardia, mantenendo le distanze con la mascherina indossata, evitando di toccare alcunché se non necessario – ha detto Raffaele Toniolo – ed è evidente che così devono fare tutti, perché è questa la sola strada possibile per non far morire il nostro sport”. Lo staff tecnico, rimasto ugualmente efficiente, ha pianificato la gestione dell’emergenza, “Sicuramente domani non sarà facile - ha detto Alessandro Comi - ma stiamo concordando la migliore soluzione per affrontare la gara permettendo ai ragazzi di dare solo il meglio. È una sfida per loro e, in questa situazione, lo è in parte anche per me.”

Programma (inizio h 10; final block 16.30)

Lunedì 9: F 48, 52, 57, 63 kg; M 60, 66, 73 kg

Martedì 10: F 70, 78, +78 kg; M 81, 90, 100, +100 kg

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