Giornata nera a Kazan, Bellandi settima nel Grand Slam
È nera la seconda giornata del Grand Slam a Kazan per gli azzurri che, alla fine, hanno raccolto soltanto un settimo posto di Alice Bellandi nei 70 kg. Un piazzamento questo che suscita inquietudine ed amarezza perchè la condotta di gara della ventiduenne bresciana sembra meritare più di quanto non ottenga, ma soprattutto per lo stato di sospensione che questo risultato lascia sull’obiettivo qualificazione. Alice Bellandi ha dovuto spendersi molto per superare due avversarie molto ostiche, l’uzbeca Gulnoza Matniyazova ed in particolare con la russa Sali Liluashvili, per la quale il cronometro del golden score ha segnato 3’27” quando il terzo shido ha assegnato la vittoria all’azzurra. È stata una fatica che gli ha presentato il conto nei quarti, di fronte alla giapponese due volte iridata Chizuru Arai, ben contrastata per i primi 4 minuti, per soffrire poi nel golden score quando l’osae komi ha chiuso l’incontro al minuto 2’08”. Bellandi è partita forte nell’incontro di recupero con la svedese Anna Bernholm piazzando subito wazari con tai otoshi in ginocchio, pareggiato meno di un minuto più tardi dall’osae komi di Bernholm. Uscire da un altro osae komi ha tolto successivamente altre energie a Bellandi che, dopo quasi due minuti di golden score, si è infine arresa al juji gatame. Nei 63 kg Maria Centracchio ha superato la spagnola Isabel Puche prima di cedere il passo a Sanne Vermeer, olandese n. 8 del ranking e negli 81 kg Antonio Esposito ha vinto sull’uzbeco Sukhrob Tursunov prima di essere fermato ai primi secondi di golden score dal brasiliano Eduardo Yudy Santos. Si sono fermati al primo turno Giovanni Esposito che, nei 73 kg, è stato sconfitto da Faye Nije (Gam), Nicolle D’Isanto nei 63 kg da Geke Van Den Berg (Ned) e Fabio Basile nei 73 kg da Nurlan Osmanov (Aze).
“Una buona prestazione di Alice che ha finalmente ritrovato buoni attacchi e un buon ritmo di gara -ha commentato il coach Francesco Bruyere- sinceramente penso che lei sia in grado di battere tutte le avversarie della sua categoria e oggi lo ha dimostrato al primo turno con la campionessa asiatica e disputando un ottimo match con la forte giapponese. Deve continuare ad esprimersi così perché questa è la strada giusta. Giornata strana per gli altri, le giornate così capitano, iniziano male e contagiano un po’ lo spirito del gruppo, ma sicuramente i ragazzi accusano la stanchezza di questa lunga qualificazione ed è ovviamente impensabile pensare di potersi presentare al top ad ogni evento. Tra tutto questo però c’è molto rammarico per l’incontro perso da Giovanni, è stato sinceramene arbitrato male e a questi livelli non dovrebbe capitare considerando i sacrifici che questi ragazzi fanno per poter raggiungere il proprio sogno, dovremmo sempre essere tutelati dal regolamento affinchè dal tatami esca l’atleta realmente vincitore”. Domani sarà il turno delle categorie più pesanti e, per gli azzurri, saliranno sui tatami Giorgia Stangherlin (78) e Nicholas Mungai (90).
Classifiche
73: 1. Makhmadbek Makhmadbekov (Rus), 2. Ayub Khazhaliev (Rus), 3. Nugzari Tatalashvili (Geo) e Victor Scvortov (Uae)
81: 1. Attila Ungvari (Hun), 2. Alan Khubetsov (Rus), 3. Sungho Lee (Kor) e Murad Fatiyev (Aze)
63: 1. Agata Ozdoba Blach (Pol), 2. Ketleyn Quadros (Bra), 3. Sanne Vermeer (Ned) e Ekaterina Valkova (Rus)
70: 1. Madina Taimazova (Rus), 2. Giovanna Scoccimarro (Ger), 3. Anna Bernholm (Swe) e Chizuru Arai (Jpn)
Bronzo per Francesca Milani nel Grand Slam a Kazan
Francesca Milani ha conquistato la medaglia di bronzo nei 48 kg a Kazan, nella giornata d’apertura del Grand Slam in Russia. Un risultato eccellente giunto al termine di una gara eccellente per la ventisettenne romana, che ha affrontato prima la turca Gulkader Senturk, cui ha piazzato il suo micidiale sankaku gatame, quindi la tedesca Natalie Kolein, superata con due wazari e, dopo la sconfitta con la giapponese Funa Tonaki, altre due vittorie, prima sulla russa Kristina Bulgakova (tre sanzioni in 2 minuti e 26”) e per la medaglia di bronzo sulla francese Shirine Boukli, che in seguito ad un infortunio precedente non ha disputato la finale. “Oggi non ero al massimo -ha detto una Francesca Milani sorridente e con la medaglia al collo- ma nonostante tutto sono riuscita a restare concentrata fino alla fine. Sono contenta di tornare a casa con un’altra medaglia, segno che la preparazione sta proseguendo bene e questo mi da sicurezza e sempre più consapevolezza sulle mie potenzialità, ma rimango concentrata in vista dei prossimi eventi. Grazie ancora una volta a chiunque mi sostenga ed a chi mi ha supportato da vicino, da Luca Poeta e tutto lo staff, al mio ragazzo, la mia famiglia, il Banzai Cortina, le Fiamme Oro”.
E proprio Luca Poeta, il coach azzurro che ha seguito la gara di Francesca in prima persona ha detto: “Oggi Francesca ha conquistato un’importante medaglia di bronzo, sia in chiave qualificazione olimpica, sia perché oggi non aveva buone sensazioni fisiche all’inizio, ma è riuscita a trovare ugualmente l’atteggiamento giusto per arrivare in fondo. E questo le dà grande consapevolezza sulle proprie possibilità! Peccato per gli altri in gara oggi, non sono riusciti ad esprimersi al massimo, ma si continua a lavorare ancora più forte e con la stessa determinazione. Sulla qualificazione di Francesca Milani penso che con questo risultato sia abbastanza al sicuro, ma bisogna fare i conti con le spettacolari dinamiche del nostro sport e con la matematica che non conferma al 100%. Dico questo perché l’ultima gara utile è “solo” il Campionato del mondo che assegna parecchi punti e, per questo, ha il potere di cambiare molte cose. Se poi si pensa che nel judo le cose non sono mai scontate e che Francesca Giorda ha già dimostrato di essere in grado di battere chiunque, ecco che viene da dire “abbastanza”. Sarà una sfida all’ultima gara e all’ultimo punto e credo che questo sia già un risultato molto importante per tutto il movimento del judo italiano. Poter contare su due atlete qualificate nella stessa categoria non capita spesso e fa capire che il lavoro che stiamo facendo è quello giusto. Aspettiamo il campionato del mondo, dunque, per tirare le somme e che questo sano agonismo ci porti sempre più in alto!”. “Francesca Milani è stata una grande e con questa medaglia di bronzo si attesta a 3005 punti nella Ranking Olimpica -ha aggiunto Alessandro Comi- quanto basta per ipotecare la sua qualificazione. Con un mondiale come ultima gara di qualificazione, la partita resta comunque matematicamente ancora aperta anche per Francesca Giorda, che per superarla dovrebbe disputare un mondiale senza macchia. Sarà il tatami di Budapest ad avere l’ultima parola!”.
Nei 66 kg Carmine Di Loreto è stato messo fuori dai giochi dall’azero Elchin Huseynov con una controtecnica valutata wazari dopo 57 secondi di golden score, mentre Andrea Carlino ha dato vita nei 60 kg ad un acceso scambio di wazari con il brasiliano Eric Takabatake. Andato sotto a causa di un ko uchi gake, l’azzurro ha pareggiato il conto con un sasae tsuri komi ashi per cadere poi nuovamente sull’uchi mata del brasiliano. Strada sbarrata nei 60 kg anche per Diego Rea, caduto (wazari) sul kataguruma del ceco David Pulkrabek, così come Mattia Miceli che, nei 66 kg, ha contrastato bene il bielorusso Dzmitry Minkou, cedendo però al suo ko soto gake quando mancavano soltanto 4 secondi alla fine. Subito fuori dai giochi anche Veronica Toniolo che, nei 57 kg, ha messo alle corde la tedesca Amelie Stoll che, dopo 1’07” di golden score e con due shido a carico, è riuscita a mettere a segno wazari in controtecnica. Francesca Giorda ha liquidato con koshi jime la mauriziana Priscilla Morand ed è stata poi fermata al secondo turno dalla serba Milica Nikolic con un sode tsuri komi goshi rovescio al quale è seguita l’immobilizzazione. Domani sui tatami del Grand Slam le categorie maschili 73 e 81 kg, femminili 63 e 70 kg con gli azzurri Giovanni Esposito e Fabio Basile (73), Antonio Esposito (81), Maria Centracchio e Nicolle D’Isanto (63), Alice Bellandi (70).
Classifiche
48: 1. Funa Tonaki (Jpn), 2. Irina Dolgova (Rus), 3. Francesca Milani (Ita) e Irena Khubulova (Rus)
52: 1. Uta Abe (Jpn), 2. Astride Gneto (Fra), 3. Evelyne Tschopp (Sui) e Ana Perez Box (Esp)
57: 1. Helene Receveaux (Fra), 2. Daria Mezhetskaia (Rus), 3. Theresa Stoll (Ger) e Marica Perisic (Srb)
60: 1. Lukhumi Chkhvimiani (Geo), 2. Robert Mshvidobadze (Rus), 3. Dauren Syukenov (Kaz) e Ramazan Abdulaev (Rus)
66: 1. Murad Chopanov (Rus), 2. Dzmitry Minkou (Blr), 3. Yesset Kuanov (Kaz) e Yakub Shamilov (Rus)
Quindici azzurri a Kazan per l’ultimo Grand Slam prima dei Mondiali
“Siamo alle battute finali e la squadra sta dando il massimo per consolidare la propria posizione nella ranking olimpica o per staccare il “biglietto” della qualificazione in dirittura di arrivo”. È questo il pensiero condiviso dello staff tecnico composto da Luca Poeta, Francesco Bruyere e Raffaele Toniolo, che guida la squadra azzurra arrivata in gruppi separati a Kazan per disputare il Grand Slam in programma da mercoledì a venerdì. Si tratta dell’ultimo Grand Slam a precedere il mondiale, poi il ranking calerà la saracinesca per definire chi andrà a Tokyo. “C’è coesione e tanta energia positiva -prosegue coach Luca Poeta – generata dalle ultime medaglie conquistate, quindi non vediamo l’ora di scendere in campo per “metterne in tasca” altre compresi i punti fondamentali che valgono”. La squadra è composta da quindici atleti, Francesca Giorda e Francesca Milani (48), Veronica Toniolo (57), Maria Centracchio e Nicolle D’Isanto (63), Alice Bellandi (70), Giorgia Stangherlin (78), Andrea Carlino e Diego Rea (60), Carmine Di Loreto e Mattia Miceli (66), Giovanni Esposito e Fabio Basile (73), Antonio Esposito (81) e Nicholas Mungai (90), e con i tecnici Francesco Bruyere, Raffaele Toniolo, Luca Poeta, c’è il Covid manager Alessandro Comi, il Dottor Stefano Bonagura, la fisioterapista Virginia Vecchi e Roberta Chyurlia, che l’accredito per Tokyo lo ha già nel cassetto. Il programma di gara: Mercoledì 5: F 48, 52, 57 kg; M 60, 66 kg; Giovedì 6: F 63, 70 kg; M 73, 81 kg; Venerdì 7: F 78, +78 kg; M 90, 100, +100 kg. Il blocco delle finali sarà trasmesso in diretta su Sky Sport Collection con il commento di Ivano Pasqualino e Ylenia Scapin con i seguenti orari, mercoledì: 16-18.30; giovedì: 16-18; venerdì: 16-18.30.
A Zagabria brillano Rigano, Prosdocimo e D’Arco, Italia prima all’European Open
Lorenzo Rigano ha conquistato la medaglia d’oro nei 90 kg a Zagabria, nella seconda giornata di un’European Open in cui la squadra dell’Italia ha chiuso al primo posto nel medagliere. Con l’eccellente gara del ventiquattrenne siciliano infatti, hanno scalato le classifiche anche Alessandra Prosdocimo, argento nei 78 kg, Vincenzo D’Arco, argento nei +100 kg, Irene Pedrotti e Gennaro Pirelli, quinti rispettivamente nei 70 e 90 kg aggiungendo così metallo pregiato a sufficienza per rimanere davanti a tutti con uno score importante: 3 oro, 3 argento, 5 quinti, 3 settimi per un totale di 14 atleti piazzati, precedendo così la Spagna, seconda con 2 oro, un argento, 2 bronzo e 4 quinti.
“Sono felicissimo per questa medaglia -ha detto Lorenzo Rigano- che ha un valore in più considerando il lungo periodo di stop che ho vissuto a causa del Covid. Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine durante la preparazione di questa gara, in particolare il mio coach Antonio Ciano con il quale sto svolgendo un ottimo lavoro, le Fiamme Gialle, il mio maestro Corrado Bongiorno, che è sempre al mio fianco, mia mamma che mi segue sempre, la mia ragazza che mi supporta a distanza e tutta la mia famiglia”.
“La gara è andata bene e sono contento -è stato il commento di Vincenzo D’Arco- dopo un anno e mezzo che non gareggiavo ho fatto Tashkent, ma non ero in condizione, un po’ per il Covid ed un po’ per le quarantene forzate che abbiamo fatto. Adesso sono riuscito a dare un mese e mezzo di continuità all’allenamento ed oggi stavo molto meglio ed anche se affronto avversari che pesano molto più di me riesco ugualmente ad andare avanti e divertirmi. Mi auguro di poter onorare ancora la maglia azzurra e dare soddisfazioni”.
“È stata una giornata intensa, ma ricca di emozioni e sensazioni che non sentivo da troppo tempo!! –ha detto Alessandra Prosdocimo- L'amaro in bocca per l’esito della finale c'è stato ed ancora lo sento bene, ma dopo un intervento al ginocchio la scorsa estate e 15 mesi di stop a causa del Covid, ci sta. Mancava troppo il tatami di gara!! Fisicamente sto bene e per questo ringrazio il Centro Sportivo Carabinieri che mi ha messo nelle condizioni per allenarmi al meglio! Grazie di cuore anche al neo-coach Matteo Marconcini, mi ha sostenuta molto e mi ha dato suggerimenti fondamentali incontro dopo incontro! Un altro grazie lo devo ai miei compagni di squadra, in particolare a quelli in gara oggi, che mi son stati vicini fino alla fine. State tranquilli che la prossima volta torneremo tutti a casa con una bella medaglia al collo, è solo questione di tempo!! Ora non rimane altro che godersi un pò di riposo e rimettersi poi a lavorare in vista dei prossimi obiettivi!”.
È un applauso dedicato all’intero e numeroso gruppo di atleti presenti in questa Open della ‘riapertura’ che si percepisce nelle parole pronunciate dal tecnico federale Corrado Bongiorno oltre che primo maestro di Lorenzo Rigano. “È stata una gara di buon livello e i nostri ragazzi hanno dimostrato di poter competere con le massime espressioni del judo internazionale. -ha commentato a fine gara Corrado Bongiorno- Nel complesso credo che nel nostro gruppo ci siano grandi qualità che fanno ben sperare per un futuro roseo della nostra nazionale. Sicuramente c’è sempre tanto da migliorare, ma a mio avviso le basi su cui poter lavorare sono buone. Questa gara è stata un ottimo punto di ripartenza dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia e sono sicuro che darà ai nostri ragazzi gli stimoli giusti per ripartire al massimo”.
I risultati della 2^ giornata
81: 1. Alfonso Urquiza (Esp), 2. Jose Maria Mendiola (Esp), 3. Alex Barto (Svk) e Hievorh Manukian (Ukr)
90: 1. Lorenzo Rigano (Ita), 2. Jiri Petr (Cze), 3. Sebastian Oldak (Pol) e Tigo Renes (Ned), 5. Gennaro Pirelli (Ita)
100: 1. Anton Savytskiy (Ukr), 2. Shpati Zekaj (Kos), 3. Yevhen Vehera (Ukr) e Oleksii Lysenko (Pol)
+100: 1. Enej Marinic (Slo), 2. Vincenzo D’Arco (Ita), 3. Jelle Snippe (Ned) e Irinel Vasile Chelaru Grigoras (Esp)
70: 1. Alina Lengweiler (Sui), 2. Silja Kok (Ned), 3. Serafima Moscalu (Rou) e Lara Cvjetko (Cro), 5. Irene Pedrotti (Ita)
78: 1. Yael Van Heemst (Ned), 2. Alessandra Prosdocimo (Ita), 3. Alice Matejckova (Cze) e Renee Van Harselaar (Ned)
+78: 1. Anamari Velensek (Slo), 2. Paula Kulaga (Pol), 3. Marit Kamps (Ned) e Kinga Wolszczak (Pol)
Zagabria Open, oro Scutto e Piras, argento Meloni. Azzurri in partenza per Kazan, l’ultimo Grand Slam
È gioia d’oro per Assunta Scutto e Matteo Piras che, nell’European Open a Zagabria, hanno conquistato due splendidi primi posti rispettivamente nei 48 e 66 kg. Ma nel conto delle medaglie conquistate dai nostri portacolori nella prima giornata di gare in Croazia, c’è anche quella d’argento andata al collo di Augusto Meloni, secondo nei 73 kg, assieme ai piazzamenti ottenuti da Kenya Perna (52), Gabriele Sulli e Luigi Brudetti (73), quinti e Asia Avanzato (48), Leonardo Valeriani (66) e Alessandro Magnani (73), settimi.
“Sono ovviamente contenta di questa medaglia -ha detto Assunta Scutto- avevo tanta voglia di combattere e di far uscire la luce che porto dentro. Mi sono divertita tanto! Vorrei dedicare questa medaglia in primis al mio gruppo sportivo che mi ha preparato e mi è sempre stato vicino, motivata anche dal mio direttore tecnico Paolo Monaco che è venuto di persona a sostenermi, poi al mio allenatore Antonio Ciano, che mi ha seguito in gara, al mio fidanzato Kevyn, che è stato presente in tutta la competizione (due giorni fa abbiamo fatto 5 anni insieme) e ovviamente alla mia famiglia, amici e palestra che mi hanno seguito da casa”.
“Sono contento per questa medaglia d’oro -ha detto invece Matteo Piras- che, dopo un anno e mezzo senza gare, è arrivata finalmente la prima uscita e festeggiarla così mi rende sicuramente felice. Speriamo di poter continuare a lavorare bene così come abbiamo fatto fino adesso nel centro sportivo Carabinieri, sono veramente contento. Oggi voglio ringraziare in particolare i coach Alessio Mascetti e Matteo Marc
“Che dire? Sono contento, perché mancava tanto quest’aria di gara -ha detto Augusto Meloni- dopo quasi due anni, un anno e mezzo, mancava tanto. Sono contento di essere arrivato in fondo, peccato per la finale, però sono abbastanza soddisfatto di questo risultato. Ci tengo a ringraziare un bel po’ di persone, e comincio proprio dall’inizio con il Maestro Dino Iorio, poi Salvatore Ferro, Ylenia Scapin, il mio fratellone Roberto, le Fiamme Oro ed Elio Verde, Pino Maddaloni, Lello e Massimo Parlati, Dario Romano, i miei amici che oggi mi sono stati vicino, Matteo Medves, Enrico Parlati, Biagio D’Angelo ed anche Matteo Marconcini, che oggi mi ha saputo dire parole giuste al momento giusto. E poi ringrazio mia moglie, sono sposato da poco, lei è una campionessa di pugilato e rappresenta un grande stimolo per me. Infine, ringrazio mamma e papà, non fosse stato per loro…”.
“È stata senza dubbio una competizione di buon livello – ha concluso il coach Vito Zocco- dove gli atleti azzurri presenti hanno ben figurato. Rilevanti le prestazioni di Scutto e Piras, autori di una gara autorevole, ma non da meno è stato Meloni, fermato solo in finale dal coriaceo atleta rumeno. Nel complesso tutti gli azzurri, nonostante il lungo periodo lontani dalle gare hanno espresso un buon judo e si sono resi protagonisti di ottimi incontri. Ciò fa ben sperare per il futuro, con l'augurio che a breve abbiano nuovamente la possibilità di potersi mettere in gioco”.
Domani seconda giornata di gare a Zagabria con le categorie più pesanti. È iniziato oggi invece, il trasferimento della squadra alla volta di Kazan, dove da mercoledì 5 a venerdì 7 maggio è in programma l’ultimo Grand Slam prima del campionato del mondo e l’Olimpiade. Con Francesca Giorda, Francesca Milani, Veronica Toniolo, Diego Rea, Andrea Carlino, Carmine Maria Di Loreto e Mattia Miceli, questa prima delegazione è accompagnata da Raffaele Toniolo, Francesco Bruyere, la fisioterapista Virginia Vecchi ed il Dottor Stefano Bonagura. “Questo è l’ultimo Grand Slam -ha detto coach Bruyere- ma lo affrontiamo come se fosse il primo, sicuramente oggi la prima squadra è più matura e consapevole delle proprie capacità, i tanti risultati positivi hanno dato fiducia a tutti, giovani compresi, l’obiettivo si avvicina e noi siamo pronti”. Domani, assieme a coach Luca Poeta, partirà il secondo gruppo con Giovanni Esposito, Fabio Basile, Antonio Esposito, Nicholas Mungai, Maria Centracchio, Nicolle D’Isanto, Alice Bellandi, Giorgia Stangherlin.
Papendal, ultimo giorno di training camp per Giuffrida e Lombardo
Ultime sedute di allenamento per Odette Giuffrida e Manuel Lombardo a Papendal, in Olanda, nell’EJU training camp al quale hanno aderito a partire da sabato scorso assieme al tecnico Francesco Bruyere ed al fisioterapista Valerio Piepoli. “Odette e Manuel
hanno lavorato bene -ha detto coach Bruyere- non abbiamo trovato particolare quantità, ma la qualità degli atleti presenti è buona. C’è Israele, Svezia, Bulgaria, Croazia e, ovviamente, Olanda. Le normative Covid sono applicate in modo maniacale, dopo aver fatto tutti il test molecolare in entrata, viene fatto anche un test rapido tutte le mattine prima dell’allenamento, al termine del quale, ciascun atleta compila l’elenco degli atleti con i quali ha combattuto, in modo da poter risalire ai contatti. Odette e Manuel stanno svolgendo un grosso volume di lavoro, in quanto l’obiettivo è quello olimpico ed è importante farlo adesso. Domani si conclude, ma continueremo poi con il training camp a Lignano dal 15 al 22 maggio”.
Da domani a Lignano la ‘bolla’ per i 70 atleti dell’European Open a Zagabria
È stato allestito il tatami nel Bella Italia Village a Lignano Sabbiadoro che da domani ospiterà i settanta atleti iscritti all’European Open a Zagabria, in programma nel fine settima successivo, 1-2 maggio. Per gli atleti ed i tecnici, infatti, è stata creata la situazione di ‘bolla’ che garantirà il rispetto delle norme previste dal momento del raduno a quello della partenza per Zagabria con un pullman riservato. Questi gli atleti: Rocco Terranova, Andrej Ferro, Michele Schiraldi, Simone Aversa, Biagio D’Angelo (60), Leonardo Valeriani, Samuele Fascinato, Matteo Piras, Luca Caggiano, Federico Cuniberti, Samuel Salvo, Elios Manzi (66), Giovanni Zaraca, Davide Ripandelli, Luigi Brudetti, Alessandro Magnani, Andrea Spicuglia, Luca Rubeca, Davide Nuzzo, Emanuele Bruno, Gabriele Sulli, Matteo Medves, Augusto Meloni, Luigi Centracchio (73), Giacomo Gamba, Mattia Gallina, Francesco Ceglie, Manuel Vici, Lorenzo parodi, Tiziano Falcone, Andrea Gismondo, Bright Maddaloni Nosa (81), Simone Pensa, Matteo Rovegno, Lorenzo Rigano, Gennaro Pirelli (90), Kevyn Perna, Enrico Bergamelli, Davide Pozzi (100), Davide Borriero, Lorenzo Agro Sylvain, Vincenzo D’Arco (+100), Asia Sassi, Asia Avanzato, Giulia Ghiglione, Assunta Scutto (48), Matilda Avila, Kenya Perna, Martina Castagnola, Alessia Tedeschi (52), Silvia Pellitteri, Chiara Zuccaro, Tea Patri, Michela Piaggio, Giulia Pierucci, Giulia Caggiano, Carlotta Avanzato (57), Agnese Zucco, Chiara Cacchione, Sara Corbo, Sara Lisciani, Miriam Boi, Nadia Simeoli (63), Raffaella Lelia Ciano, Irene Pedrotti (70), Linda Politi, Alessandra Prosdocimo (78), Erica Simonetti, Tiziana Marini, Asya Tavano (+78).
Training camp per due, Giuffrida e Lombardo da sabato a Papendal
Odette Giuffrida e Manuel Lombardo sono in partenza, destinazione Papendal dov’è in programma dal 24 al 30 aprile un Training camp internazionale che si è attrezzato anche ad accogliere chi volesse arrivare in anticipo proveniente dagli Europei a Lisbona e chi, invece, si volesse trattenere ancora qualche giorno per raggiungere poi Kazan per il Grand Slam. Per Odette e Manuel, che saranno accompagnati dal coach Francesco Bruyere e dal fisioterapista Valerio Piepoli, è stata una scelta tecnica che il tecnico azzurro spiega così: “Perché solo Odette e Manuel? -ha detto Francesco Bruyere- Il motivo si lega alla qualificazione olimpica ovviamente, Odette e Manuel infatti non gareggeranno a Kazan (5-7 maggio), perchè non hanno problemi di classifica, Manuel è primo e Odette quarta. Sfruttiamo quindi questo periodo per incontrare sparring diversi nel training camp a Papendal, che si concluderà il 30. Poi appena rientrato da Papendal, ripartirò il giorno dopo per Kazan, è certamente molto impegnativo, ma in questa fase in particolare bisogna stringere i denti e non mollare”.
Europei a Lisbona, edizione fra le più brillanti per l’Italia
È stato un gran bel campionato d’Europa quello dell’Italia a Lisbona che ha chiuso la partita con le tre splendide medaglie conquistate nella prima giornata con Manuel Lombardo, oro nei 66 kg e Odette Giuffrida, argento nei 52 kg e, nella seconda, con Christian Parlati, bronzo negli 81 kg. Ma sono arrivati anche il quinto posto di Giovanni Esposito nei 73 kg ed i settimi di Angelo Pantano nei 60 kg e Maria Centracchio nei 63 kg. Nella terza ed ultima giornata Giorgia Stangherlin e Nicholas Mungai non sono riusciti ad aggiungere un’altra perla al risultato di squadra, ma si sono battuti generosamente vincendo entrambi un incontro, con Teresa Zenker (Ger) Giorgia e con Bosko Borenovic (Srb) Nicholas, per fermarsi poi con due ‘top player’ quali Marhinde Verkerk (Ned) e Krisztian Toth (Hun). Il risultato di squadra, oltre ad essere assolutamente lusinghiero per qualità e quantità, è coerente con la fiducia espressa dallo staff tecnico alla vigilia e che l’intera squadra ha dimostrato di meritare per condizione e coesione.
“È evidente che oggi poteva andare decisamente meglio -ha detto coach Dario Romano- Nicholas si sta battendo per la qualificazione olimpica in una categoria ostica come poche... l’ungherese che l’ha fermato al secondo turno è una vecchia conoscenza: ha trovato il guizzo vincente nel tempo supplementare dopo che entrambi si sono misurati con grande equilibrio. Nonostante tutto Nicholas resta in quota olimpica e lo rivedremo tra pochi giorni sul tatami di Kazan in Russia. In sordina la prestazione di Giorgia che non ha ancora recuperato a pieno la firma dopo lo stop obbligato a cui l’ha costretta l’infortunio a Tel Aviv e, per un’atleta come lei in cui l’aspetto organico conta moltissimo, il fatto di non essere al meglio dal punto di vista fisico è un limite importante”. Il commento di Dario Romano prosegue poi in un’ottica complessiva rappresentando il pensiero dell’intero staff tecnico: “Questo Campionato Europeo può essere ricordato tra i migliori degli ultimi tre cicli olimpici: tre medaglie, un quinto posto e la consapevolezza che i valori in campo sono ben superiori al risultato, ci permettono di continuare a guardare con estrema fiducia verso Tokyo. Abbiamo una squadra forte, c’è poco da dire: Manuel, Odette e Christian hanno trovato l’ennesima conferma in questi giorni sul tatami, per gli altri compagni il momento non è stato questo, il Judo è così...ciò che conta, tanto per chi è in corsa per la qualificazione olimpica, tanto per i giovani che stanno facendo esperienza insieme a loro, è fare fruttare al meglio l’esperienza di Lisbona per dare il meglio di sé nei prossimi importanti appuntamenti”.
È di Raffaele Toniolo invece, l’analisi statistica di questo campionato d’Europa: “Era dal 2010 a Vienna che l'Italia non prendeva 3 medaglie ad un Europeo Seniores, e quella volta furono 2 argenti e 1 bronzo. Per trovare 3 medaglie di cui almeno una d'oro dobbiamo andare indietro di altri due anni e cioè al 2008, quando si ottenne lo stesso risultato 1 oro, 1 argento, 1 bronzo e, fra l’altro, anche in quell’occasione a Lisbona. La nostra squadra si è battuta al meglio e tutti hanno dato il massimo. Potevamo vincere ancora di più, ma l'obiettivo rimane sempre Tokyo. Dopo la disputa di questo Europeo, degli Asia-Oceania e dei Panamericani, la situazione in WRL dei nostri rimane pressoché immutata con 7 in zona qualificazione diretta ed una in quota continentale. A questo punto qualcuno dei nostri potrà saltare il Grand Slam a Kazan ad inizio maggio, mentre chi deve consolidare il punteggio dovrà combattere. Poi avremo un mese di maggio da dedicare agli allenamenti in vista del Mondiale e dell'evento Olimpico”.
E per completare la bella impresa della squadra azzurra, ci sono stati anche i riconoscimenti EJU che, lo ricordiamo ancora una volta, hanno visto fra i premiati due italiani: Roberta Chyurlia ed Attilio Sacripanti. Complimenti a tutti!
La terza medaglia per gli azzurri agli Europei a Lisbona è il bronzo di Parlati!
È di bronzo la terza medaglia della squadra azzurra impegnata nel campionato d’Europa di judo a Lisbona ed a metterla al collo è stato il napoletano Christian Parlati negli 81 kg, ma la seconda giornata di gare ha portato anche il quinto posto nei 73 kg di Giovanni Esposito ed il settimo di Maria Centracchio nei 63 kg. Christian Parlati negli 81 kg ha affrontato il moldavo Dorin Gotonoaga schiantandolo dopo due minuti e trenta con una pronta ed efficace risposta all’attacco corpo a corpo. La seconda vittoria è stata ottenuta sul georgiano Zebeda Rekhviashvili, passato proprio quest’anno a gareggia per la Serbia, sconfitto a quattro secondi dal termine per somma di ammonizioni. Con il forte bulgaro Ivaylo Ivanov l’azzurro ha dato vita ad un quarto di finale davvero appassionante con attacchi sempre insidiosi e da parte di entrambi. Uno di questi, l’ennesimo, ha dato la vittoria al bulgaro dopo 2’44” di golden score. E si è dovuti ricorrere ad un altro golden score anche nell’incontro di recupero dove Christian Parlati ha affrontato il belga Sami Chouchi e dopo un minuto e 12” lo ha atterrato con ura nage. La finale per il bronzo è stata complicata dal fatto che, di fronte a Christian c’era Anri Egutidze, che oltre ad essere forte è anche portoghese e perciò, particolarmente motivato. Ma l’estro di Parlati ha estratto l’asso dopo 1’39” di golden score con un ashi guruma da ippon che è valso la medaglia. “La gara di oggi è stata intensa -ha detto Christian Parlati- mi sentivo bene fin da questa mattina avevo in mente la medaglia d’oro. L’incontro col bulgaro però non è andato come avrei voluto, o meglio, stavamo là e alla fine mi sono preso waza-ari...il judo è così. Il mio obiettivo resta sempre la medaglia d’oro, ma oggi va bene così e con questo risultato, porto a casa la sensazione di essere sempre più pronto per i prossimi appuntamenti. Sono sempre tante le persone che vorrei ringraziare, ma oggi un pensiero particolare va a Gabriella, la mia ragazza, che in piena corsa olimpica ha subito un infortunio la scorsa settimana: vorrei che questa medaglia sia anche per lei una spinta a riprendersi al meglio per ricominciare questo percorso verso Tokyo”.
Il commento di Giovanni Esposito: "Oggi sensazioni positive anche se volevo veramente questa medaglia. Sono fiducioso che qualcosa di grosso arriverà".
Il commento di coach Dario Romano: “Con Christian siamo sul podio per la terza volta in tre gare e anche se questa medaglia di bronzo non cambia di molto la sua situazione in chiave olimpica, un campionato europeo fa la differenza: per lui è la prima medaglia continentale assoluta ed averla conquistata con una prova di caparbietà e coraggio come quella di oggi ne conferma il grande valore. Un vero peccato per Giovanni, un podio sfiorato è sempre amaro: sono sicuro che saprà rifarsi perché è un grande lavoratore, ma soprattutto è un atleta che non molla mai”.
Il commento di Raffaele Parlati, coach e padre di Christian: “Ovviamente sono felice come allenatore e come padre: questa medaglia è il risultato di un percorso che deve proseguire. Voglio però fare i complimenti a tutta la squadra: intorno a Christian ci sono tanti atleti che sudano e combattono e che formano una grande famiglia... i risultati che si raccolgono in questi giorni sono frutto della presenza di tutti e anche chi non è riuscito a dare il meglio deve sentirsi orgoglioso di farne parte... il lavoro prima o poi paga. Un pensiero particolare va ad Antonio (Esposito, ndr) che di questo gruppo è il capitano “morale”: la sua costanza e la sua determinazione sono una spinta per tutti e ne fanno un grande uomo oltre che un ottimo atleta”.
Non è arrivata la medaglia invece, per Giovanni Esposito nei 73 kg, nonostante fosse arrivato lì vicino. Nella finale per il terzo posto, infatti, è stato lo svizzero Nils Stump ad imporsi e per il napoletano ventitreenne rimane il rammarico per aver disputato un’altra buona gara senza salire sul podio. Giovanni Esposito ha iniziato la sua gara nei 73 kg sconfiggendo il francese Guillaume Chaine (che 40 giorni fa a Tashkent aveva fermato Fabio Basile) con un o uchi gari a 17 secondi dal termine, per imporsi poi nettamente sul tedesco Lukas Vennekold, cui l’azzurro ha messo a segno due wazari, il primo in controtecnica ed il secondo con o uchi gari. Nel quarto di finale Giovanni Esposito è stato superato dall’israeliano Tohar Butbul, ma ha poi conquistato il suo posto nella finale per il bronzo a spese del bielorusso Vadzim Shoka.
Settimo posto per Maria Centracchio nei 63 kg che ha iniziato con due bei wazari (o uchi gari e maki komi) sulla spagnola Isabel Puche, prima di essere fermata nei quarti di finale dalla slovena Andreja Leski e, nel recupero, dalla kossovara Laura Fazliu.
Nei 73 kg Fabio Basile ha superato il bulgaro Mark Hristov con un wazari di o uchi gari, ma è stato fermato il turno successivo da Nils Stump, mentre negli 81 kg Antonio Esposito ha trovato il portoghese Anri Egutidze pronto a rispondere sull’attacco di o uchi gari e chiudere così il suo percorso in questo campionato.
Ma la seconda giornata è stata anche quella in cui è stato attribuito un altro riconoscimento importante e, dopo Roberta Chyurlia, miglior arbitro europeo 2020, è stato premiato anche Attilio Sacripanti, professore di biomeccanica dello sport e Maestro di judo, per il lavoro
svolto nell’ambito della Commissione scientifica dell’EJU.