A Tel Aviv l’inno ri-suona per Maria Centracchio! Sul podio anche Bellandi, Esposito, Parlati
Oggi brilla l’oro di Maria Centracchio! Qualora non bastasse, ci sono anche le medaglie d’argento di Alice Bellandi e Giovanni Esposito e la medaglia di bronzo che si è messo al collo Christian Parlati. Sì, è accaduto proprio a Tel Aviv, nello stesso Grand Prix che ieri ha registrato il successo di Manuel Lombardo. Un’occhiata al medagliere e, dopo due giorni, l’Italia è alle spalle di Israele con 5 medaglie e tre settimi posti. Anche questi sono stati ottenuti oggi con Edwige Gwend, Augusto Meloni, Antonio Esposito. Altro da dire? “Questa la dedico a mio zio – ha detto Maria Centracchio – che purtroppo non c’è più, se n’è andato tre settimane fa, mentre mi trovavo a Lignano per allenarmi. Non sono riuscita a stare vicino alla famigia ed “onorarlo” in questo modo è stata una cosa cui tenevo particolarmente. Per il resto, ascoltare l’inno è sempre da brividi!”. “Oggi è andata benissimo, - ha detto invece Giovanni Esposito - peccato per la finale che, per un piccolo errore, ho dovuto cedere la medaglia d’oro! Per il resto tutto ok, oggi ho affrontato avversari molto forti e mi sento sempre più in crescita!”. In attesa che arrivino i commenti degli altri ragazzi, è stato Luca Poeta a rispondere, il coach delle Fiamme Oro: “E pensare che la gara non era partita nel migliore dei modi, ma oggi Maria, Augusto e Christian hanno saputo reagire e affrontarla come se ieri non fosse accaduto nulla! Maria ha tenuto un andamento ineccepibile... nulla dire... “solo” bravissima! Lei è l'esempio di cosa vuol dire ripartire da 0 ed arrivare in alto… Tanto! Proprio un anno fa, di questo periodo cercava disperatamente la medaglia in European Cup per accedere alle Open... Ora festeggia la seconda medaglia di fila in un Grand Prix! Immensa! Christian è fra i più forti al mondo ed oggi ha dato una conferma! Peccato per Augusto, perché dopo aver vinto con il vice campione olimpico ha regalato un pó troppo negli ultimi due incontri... comunque è un settimo posto che ci consente di guardare avanti in maniera positiva e ci da tanti dati sui quali lavorare! Doveroso un ringraziamento alle Fiamme Oro, per il sostegno in queste gare non poco costose”. Maria Centracchio ha vinto nei 63 kg su Sharir (Isr), Renshall (Gbr), Kostenko (Rus) ed in finale su Shemesh (Isr). Nei 70 kg Alice Bellandi ha messo sotto Clemence Eme (Fra), Sanne Van Dijke (Ned) ed Emilie Sook (Den), in finale ha subito la controtecnica di Anna Bernholm (Swe). Giovanni Esposito ha vinto con Jorge Fernandes (Por), Hidayat Heydarov (Aze), Khaiyomiddin Zhabborov (Tjk) e Nils Stump (Sui). In finale è stato sconfitto da Vadzim Shoka (Blr). Christian Parlati negli 81 kg, ha messo in riga Sharofiddin Boltaboev (Uzb), Dominik Druzeta (Cro), Attila Ungvari (Hun) e Anri Egutidze (Por), prima di cedere in semifinale al bulgaro Ivaylo Ivanov, mentre per il bronzo ha avuto la meglio al golden score sull’azero Murad Fatiyev. Sabato, terza ed ultima giornata, cinque azzurri sul tatami, Nicholas Mungai (90), Giuliano Loporchio (100), Melora Rosetta, Valeria Ferrari (78), Elisa Marchiò (+78). I risultati della seconda giornata.
73: 1) Vadzim Shoka (Blr); 2) Giovanni Esposito (Ita); 3) Tohat Butbul (Isr) e Artem Khomula (Ukr)
81: 1) Sagi Muki (Isr); 2) Ivaylo Ivanov (Bul); 3) Sami Chouchi (Bel) e Christian Parlati (Ita)
63: 1) Maria Centracchio (Ita); 29 Inbal Shemesh (Isr); 3) Valentina Kostenko (Rus) e Sanne Vermeer (Ned)
70: 1) Anna Bernholm (Ita); 2) Alice Bellandi (Ita); 3) Megan Fletcher (Gbr) e Sanne Van Dijke (Ned)
Mille a Lignano per il 24° Trofeo Alpe Adria, Grand Prix cadetti e junior
Oro di Manuel Lombardo nel Grand Prix a Tel Aviv
È Lombard’oro nel Grand Prix a Tel Aviv! Primo posto nei 66 kg per Manuel Lombardo che ha ottenuto cinque vittorie su Mogopa (Botswana), Van Harten (Olanda) , Khametov (Russia), Gaiteroi Martin (Spagna) ed in finale sull’ucraino Iadov. Per il 20enne, già campione del mondo U21 l’anno scorso, è arrivata così la prima affermazione in un Grand Prix e con i 700 punti che ha incamerato, Lombardo sale al 20esimo posto della classifica mondiale. Davvero un bel colpo! Diverse cose buone si sono viste anche dagli altri atleti italiani in gara, dalla vittoria nei 60 kg di Diego Rea su Kokolayev (Isr), a quella nei 66 kg di Matteo Medves su Saywell (Mlt), quella di Francesca Giorda nei 48 kg su Lhenry (Fra) e di Martina Lo Giudice nei 57 kg su Mamedova (Uzb), meno fortunate invece le prove di Sofia Petitto (48), Martina Castagnola (52) e Federica Luciano (57), che sono state eliminate al primo turno. “Grande gara di Manuel che oggi non ha lasciato spazio a nessuno. – ha detto il coach di Lombardo, Raffaele Toniolo - Dimostrazione di carattere, lucidità e tecnica. Queste sono le cose che contano nello sport: lavorare sodo con umiltà e dedizione nei propri club da quando si comincia e per tutta la propria vita sportiva”. Domani, seconda giornata ed altri otto atleti italiani pronti a cogliere l’opportunità per dimostrare il loro valore con Giovanni Esposito, Augusto Meloni (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81), Edwige Gwend, Maria Centracchio (63), Carola Paissoni, Alice Bellandi (70). Classifiche prima giornata.
48: 1) Shira Rishony (Isr); 2) Maryna Cherniak (Ukr); 3) Nathalia Brigida (Bra) e Eva Csernoviczki (Hun)
52: 1) Majlinda Kelmendi (Kos); 2) Gili Cohen (Isr); 3) Andreea Chitu (Rou) e Fabienne Kocher (Sui)
57: 1) Timna Nelson-Levy (Isr); 2) Daria Mezhetskaia (Rus); 3) Nekoda Smythe-Davis (Gbr) e Ivelina Ilieva (Bul)
60: 1) Jorre Verstraeten (Bel); 2) Tornike Tsjakadoea (Ned); 3) Cedric Revol (Fra) e Albert Oguzov (Rus)
66: 1) Manuel Lombardo (Ita); 2) Bogdan Iadov (Ukr); 3) Alberto Gaitero Martin (Esp) e Islam Khametov (Rus)
Grand Prix a Tel Aviv, così il sorteggio dei 21 azzurri da giovedì in gara
Il 2019 dell’Italia inizia con il Grand Prix a Tel Aviv che, da giovedì 24 a sabato 26, propone il confronto fra 379 atleti di 53 nazioni. Si tratta del primo dei sette Grand Prix che la direzione tecnica nazionale ha ‘aperto’ a chiunque si ritenga in grado di tentare la qualificazione ed a Tel Aviv sono in 21, Diego Rea (60), Manuel Lombardo, Matteo Medves (66), Giovanni Esposito, Augusto Meloni (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81), Nicholas Mungai (90), Giuliano Loporchio (100), Sofia Petitto, Francesca Giorda (48), Martina Castagnola (52), Martina Lo Giudice, Federica Luciano (57), Edwige Gwend, Maria Centracchio (63), Carola Paissoni, Alice Bellandi (70), Melora Rosetta, Valeria Ferrari (78), Elisa Marchiò (+78). L’inizio delle gare è previsto alle 10 (a Tel Aviv il fuso orario è +1) con il seguente programma, giovedì 24: 48, 52, 57, 60, 66 kg; venerdì 25: 63, 70, 73, 81 kg; sabato 26: 78, +78, 90, 100, +100 kg. Il sorteggio per gli italiani ha estratto per il primo turno i seguenti avversari, nei 60 kg Diego Rea con Matan Kokolayev (Isr), nei 66 kg Matteo Medves con Jeremy Saywell (Mlt), Manuel Lombardo con Gavin Mogopa (Bot), nei 73 kg Augusto Meloni con Eric Ham (Gbr), Giovanni Esposito con Jorge Fernandes (Por), negli 81 kg Antonio Esposito attende il vincitore fra Victor Busch (Swe) e Muso Sobirov (Uzb), Christian Parlati con Sharofiddin Boltaboev (Uzb), nei 90 kg Nicholas Mungai con Tiago Rodrigues (Por), nei 100 kg Giuliano Loporchio con Ramazan Malsuigenov (Rus), nei 48 kg Sofia Petitto con Nathalia Brigida (Bra), Francesca Giorda con Marine Lhenry (Fra), nei 52 kg Martina Castagnola con Diyora Keldiyorova (Uzb), nei 57 kg Federica Luciano con Julia Kowalczyk (Pol), Martina Lo Giudice con Amina Mamedova (Uzb), nei 63 kg Edwige Gwend attende la vincente fra Adi Grossman (Isr) e Alisha Galles (Usa), Maria Centracchio con Gili Sharir (Isr), nei 70 kg Alice Bellandi attende la vincente fra Alina Lengweiler (Sui) e Clemence Eme (Fra), Carola Paissoni con Hilde Jager (Ned), nei 78 kg Melora Rosetta con Brigita Ljuba (Cro), Valeria Ferrari con Katie-Jemima Yeats-Brown (Gbr), nei +78 kg Elisa Marchiò con Yelyzaveta Kalanina (Ukr). Alla direzione tecnica nazionale il compito di seguire e valutare le prestazioni di ogni singolo atleta e assicurare un percorso ottimale verso la qualificazione, “tenendo sempre presente – ha aggiunto recentemente uno dei coach federali - che l’obiettivo finale rimane la medaglia olimpica”.
Calugi-Calugi, primi su 20 coppie a Giaveno, “Stanchi, ma soddisfatti!”
“Primo appuntamento dell’anno al Torneo internazionale Città di Giaveno e... primo posto nel Ju no Kata su 20 coppie di cui almeno 5 di altissimo livello!!! Tornati stanchi, ma... soddisfatti”. Marco Calugi, che si è aggiudicato il primo posto nel Ju no kata in coppia con Martina Calugi, ha commentato così la gara che domenica ha impegnato 55 coppie in occasione del Grand Prix “Città di Giaveno”, primo appuntamento 2019 per il calendario nazionale del kata. La manifestazione, che è stata organizzata dal Dojo Akiyama Torino in collaborazione con il comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta, ha ricordato il Maestro Shoji Sugiyama (1933-2017), figura di grande rilievo e non solo per il kata. Questi i vincitori suddivisi, come da regolamento, in Grand Prix e Criterium.
Nage no kata
Grand Prix (4 coppie), 1° posto: Mauro Collini-Tommaso Rondinini (Emilia Romagna)
Criterium (1 coppia), 1° posto: Gianluca Giust-Michele Magni (Lombardia)
Katame no kata
Grand Prix (4), 1° p: Andrea Fregnan-Pietro Corcioni (Veneto)
Criterium (3), 1° p: Raffaella Parma-Natale Fumarola (Emilia Romagna)
Ju no kata
Grand Prix (9), 1° p: Marco Calugi-Martina Calugi (Toscana)
Criterium (11), 1° p: Laura Bugo-Barbara Bruni (Emilia Romagna)
Kodokan goshin Jutsu
Grand Prix (3), 1° p: Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini (Lazio)
Criterium (3), 1° p: Elena Cazzola-Giovanni Coppola (Piemonte)
Kime no kata
Grand Prix (5), 1° p: Yuri Ferretti-Andrea Giani Contini (Toscana)
Criterium (1), 1° p: Roberto Felletti-Lucio Luceri (Piemonte)
Itsuzu no kata (4)
1° posto: Mauro Collini-Tommaso Rondinini (Emilia Romagna)
Koshiki no kata (3)
1° posto: Marco Bondi-Mauro Collini (Emilia Romagna)
Randori no kata (4)
1° posto: Giulia Poccobelli-Francesca Benatti (Veneto)
Domenica a Giaveno Grand Prix di kata, 9 nazioni per il Memorial Sugiyama
Domenica a Giaveno si rimette in moto il circuito tricolore riservato al Kata e lo fa in occasione del Grand Prix “Città di Giaveno”, manifestazione organizzata dal Dojo Akiyama Torino in collaborazione con il comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta, dedicata alla memoria di Shoji Sugiyama, grande maestro di judo e figura di riferimento per il kata in Italia ed in Europa. Nove le nazioni annunciate e rappresentate da una settantina di coppie che si confronteranno a partire dalle 9, ora prevista per l’inizio delle esibizioni su tre tatami con Nage no kata, Ju no kata e Katame no kata. Finali e premiazioni del primo blocco alle 12.30 e poi, a seguire, Kodokan Goshin Jitsu e Kime no kata. Alle 15.30 sarà la volta di Itsutsu no kata, Koshiki no kata e Judo Show, mentre la conclusione sarà riservata all’iniziativa promozionale “Kata per tutti”, aperta ai bambini.
Maddaloni ‘Supervisor’, la IJF lo ha nominato a Mittersill
“Mi auguro che in futuro vedremo sempre più atleti coinvolti sia in campo tecnico che in quello dell’arbitraggio. E credo che oggi, grazie all’opportunità che mi è stata offerta, posso testimoniare che questa possibilità è concreta”. Così Pino Maddaloni ha risposto alle domande dell’EJU Media Team in occasione dell’IJF Refereeing and coaching seminar 2019, che si è concluso martedì scorso a Mittersill e nel corso del quale l’oro a Sydney 2000 è stato nominato ‘Supervisor’. La squadra dei Supervisor IJF è composta da 7 campioni, Neil Adams (Gbr), Catherine Fleury (Fra), Jeon Ki Young (Kor), Antal Kovacs (Hun), Daniel Lascau (Rou), Udo Quellmalz (Ger) ed ora, anche Giuseppe Maddaloni, il loro compito è di aiutare e sostenere la commissione arbitrale e gli arbitri nelle loro decisioni. “È stato il miglior seminario mai organizzato dall'IJF – ha detto Neil Adams - Alla fine della sessione, ognuno sta andando nella stessa direzione: è stato bello avere un tatami direttamente disponibile nella sala riunioni, poiché abbiamo potuto spiegare e dimostrare immediatamente qualcosa che non era completamente chiaro e risolvere i problemi. Le situazioni attualmente più delicate sono state la transizione ne-waza - tachi-waza ed ai margini dell’area di combattimento. Il seminario ha tracciato chiaramente la linea di ciò che è consentito e ciò che non lo è”. Neil Adams ha spiegato inoltre ai tecnici che è molto importante comprendere che, quando i loro atleti salgono sul tatami, devono fare attenzione alla tattica che stanno per applicare, giocare con le regole non premia, l’obiettivo del judo rimane l’ippon. Matthias Fischer, capo dell’ IT Team che ha preparato i documenti di supporto utilizzati durante il seminario, ha spiegato: "È la prima volta che tutti sono in judogi, e questo è stato molto positivo, ha creato un'atmosfera speciale per tutti. Nessuno ha chiesto modifiche, ma solo chiarimenti e spiegazioni se qualcosa era poco chiaro. Sono stati due giorni di lavoro intenso ed è stato fondamentale seguire per intero l’incontro”. Al seminario hanno partecipato 227 tecnici ed arbitri provenienti da 92 nazioni.
Le 34 tappe imperdibili nell’agenda del judo
Fra tornei e campionati, il 2019 si presenta con un ‘pacchetto’ consistente di 33 appuntamenti utili ad incamerare i punti per la IJF World Ranking List, cui si aggiunge doverosamente il campionato italiano assoluto, appuntamento principale del calendario nazionale. Quello che stiamo per affrontare quindi, è un anno con 34 tappe, così suddivise: 15 sono i tornei Open, quelli che attribuiscono 100 punti al vincitore di categoria, 9 i Grand Prix (700 punti al primo), 6 i Grand Slam (1000 punti) e, facendo la somma, siamo arrivati a 30. Con questi, o sopra questi, ci sono i campionati, gli appuntamenti ‘obiettivo’ che, in ordine cronologico ed indicando la sola data d’inizio, sono il Campionato Italiano Assoluto (Torino, 27 aprile), gli European Games (Minsk, 22 giugno, validi anche come campionato d’Europa, 700 punti al vincitore), Campionato del Mondo (Tokio, 25 agosto, 2000 punti) e World Masters (Shenzen, 13 dicembre, 1800 punti). Le tappe dell’IJF World Tour invece, sono così ripartite, 8 delle 15 Open in programma si svolgono in Europa, il 2 febbraio Sofia (F) e Odivelas (M), il 16 febbraio Roma (M) e Oberwart (F), il 2 marzo Varsavia (M) e Praga (F), l’1 giugno Bucarest (F-M), il 28 settembre Belgrado (F-M), 4 Open sono Panamericane, a Lima il 9 marzo, a Buenos Aires il 16 marzo, a Santiago del Cile il 23 marzo ed a Santo Domingo il 7 settembre, 2 sono in Asia il 18 luglio ad Aktau (Kaz) ed il 3 agosto a Taipei, 2 in Africa il 9 novembre a Yaounde (Cmr) ed il 16 novembre a Dakar (Sen) ed una in Australia, il 21 settembre a Perth. L’itinerario dei Grand Prix invece, parte da Marrakesh l’8 marzo e poi si snoda toccando Tbilisi il 29 marzo, Antalya il 5 aprile, Hohhot il 24 maggio, Montreal il 5 luglio, Budapest il 12 luglio, Zagabria il 26 luglio, Tashkent il 4 ottobre, The Hague il 15 novembre. Il percorso sulla mappa dei Grand Slam infine, inizia con Parigi il 9 febbraio, Dusseldorf il 22 febbraio, Ekaterinburg il 15 marzo, Baku il 10 maggio, Abu Dhabi il 25 ottobre ed Osaka il 22 novembre. Save the date!

Partito da Dalmine il 2019 di EJU Improve your club
È iniziato bene ed è finito ancora meglio il seminario EJU ‘Improve your Club’ ospitato sabato e oggi a Dalmine. Sono stati quasi trecento i tecnici intervenuti dalla Sicilia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, oltre che numerosissimi dalla Lombardia, ma altri ottanta si sono aggiunti in occasione dell’allenamento giovanile organizzato in chiusura sullo stesso tatami, valorizzando così la partecipazione degli ‘Esperti’ attraverso un’interessante interazione con numerosissimi ed entusiasti judoka delle classi U15 e U18. Pino Maddaloni, è stato l’assente giustificato che, dopo il suo intervento d’esordio fra gli Esperti EJU, ha salutato partendo per Mittersill per prendere parte alla sessione di aggiornamento sull’arbitraggio. Gli argomenti sviluppati dagli ‘esperti’ sono stati diversi, iniziando dal collegamento dell’azione d’attacco in direzione opposta di Giuseppe Maddaloni, alla propedeutica per il ne waza (lotta a terra) e l’attacco nelle varie forme del ‘sankaku’ di Jean Pierre Gibert, a Batradz Kaitmazov, che si è espresso sulle tecniche di piede come opportunità di apertura per portare l’attacco principale, o Ivan Nifontov, che ha allargato il campo alle combinazioni multiple e Patrick Roux, che sulla didattica in generale e quella giovanile in particolare ha spaziato con grande maestria. Lavoro eccellente anche quello di Stefano Frassinelli, intervenuto principalmente sul tema ‘preparazione atletica’ riferendolo anche alla valutazione della capacità coordinativa, proponendo anche suggerimenti mai banali, “vedere ed ascoltare è importante, ma lo è ancora di più la vostra personale rielaborazione, quel fare proprie le cose viste e sentite”. In sintonia con il suo suggerimento, a Stefano Frassinelli è stato chiesto di sintetizzare con una frase il lavoro degli ‘Esperti’ a Dalmine. “Incarna il senso del lavoro - ha detto di Pino Maddaloni - la costanza, il suo punto forte è la concentrazione e la perseveranza, focalizza pochi concetti e li valorizza all’inverosimile”. “È molto predisposto all’addattamento – ha detto riferendosi a Kaitmazov - lui ha già scelto di fare l’allenatore, quando mi confronto con lui sulla parte atletica è in grado di recepire e sviluppare i concetti, adattandoli nel modo migliore al lavoro sull’atleta. È fantasioso, creativo”. “Ha lo stesso tipo di approccio di Pino – ha detto passando ad Ivan Nifontov – anche lui è un grandissimo lavoratore, molto preciso ed è dotato di un aspetto coordinativo speciale”. Stefano Frassinelli ha concluso con Patrick Roux e Jean-Pierre Gibert, esperti nel senso più completo della parola. “La pedagogia, la teoria ed il metodo dell’allenamento, cui aggiunge un caratteristico uso del corpo molto rappresentativo, sono state e sono gli aspetti top di Patrick Roux, mentre Jean-Pierre Gibert rappresenta l’esperienza all’ennesima potenza, il sarto che cuce l’abito addosso a tutti, è perfetto nei tempi di reazione, nella decodifica dell’avversario così come dell’atleta che segue, capacità costruite nel tempo con il fatto che tutto il suo mondo è legato al judo”.
Tantissimi italiani a Mittersill, ‘ma lo spirito è uno solo, siamo tutti Italia’
Sul tatami austriaco di Mittersill ci sono 1100 atleti provenienti da 52 nazioni, circa 185 allenatori e 60 membri dello staff EJU che contribuiscono al successo dell’OTC Going for Gold. Con tre i campioni del mondo 2018, Daria Bilodid, Clarisse Agbegnenou e Nikoloz Sherazadishvili e numerosi altri medagliati mondiali, ci sono anche numerosissimi atleti italiani, gruppi sportivi, club e singoli che hanno approfittato dell’opportunità per potersi allenare e confrontare nelle migliori condizioni. Questa la testimonianza di Ylenia Scapin, coach delle Fiamme Gialle: “Qui sta andando tutto per il meglio, - ha detto – gli atleti hanno colto tutti l’occasione della libertà concessa dai programmi della Nazionale per ripartire dopo la pausa natalizia e, dopo il Winter Camp, abbiamo proseguito per Mittersill. L’unico disagio che abbiamo incontrato è stato quello meteorologico, è da quando siamo arrivati che nevica. L’affluenza è incredibile e per gli allenamenti maschili è stato necessario addirittura dividere la massa di atleti in due allenamenti, prima i leggeri, poi i pesanti, ed i tecnici sono così costretti a rimanere ininterrottamente sul tatami per molte ore. Sono davvero tantissimi gli italiani presenti ed è bello vedere che sono così tanti. Io sono qui per le Fiamme Gialle che sono al completo, fa eccezione Annalisa Calagreti, reduce da un intervento alla spalla, ma devo dire che tutti qui si allenano con grande caparbietà e spirito di sacrificio. Ed anche se siamo presenti con gruppi e team diversi – ha concluso Ylenia Scapin – lo spirito è uno solo, siamo tutti Italia!”.




