A Olbia l’Italia è grande… Slam d’oro con Fregnan e Moregola
Olbia, 6 ottobre 2017. Italia grande nel Grand Slam. Sette le coppie azzurre in gara nella prima giornata del Mondiale di Kata a Olbia e nel qualificante Kata Grand Slam sono andate al collo delle coppie azzurre ben sei medaglie e, fra queste, brilla l’oro dei veneti Fregnan-Moregola nel Katame no kata. “L’Italia si conferma tra le prime al mondo con una medaglia d’oro, due medaglie d’argento e due di bronzo” ha detto soddisfatto il Maestro Giosuè Erissini, plaudendo l’espressione tecnica proposta da tutte le coppie azzurre in gara. Nel Katame no kata dunque Andrea Fregnan-Stefano Moregola hanno vinto negli U35, Stefano Proietti e Alessandro Varazi si sono classificati secondi negli O35. Seconde anche per Laura Bugo e Carlotta Checchi nell’U35 del Ju no kata, Giovanni e Angelica Tarabelli nell’O35. Terzo posto anche per Mauro Collini e Tommaso Rondinini nel Nage no kata O35 e per Ubaldo Volpi e Maurizio Calderini nel Kodokan Goshin Jutsu. Sabato sarà dunque il momento culminante, quello che, a partire dalle 9.30 aprirà le danze valide per il titolo mondiale.
Queste le coppie qualificate nei 5 kata.
Nage no Kata
Brasile (Uchida-Ferreria)
Olanda (Faes-Neumann)
Francia (Germa-Cardia)
Giappone (Sakamoto-Yokoyama)
Romania (Surla-Fleisz)
Italia (Collini-Rondinini)
Katame no Kata
Italia (Fregnan-Moregola)
Belgio (Gilon N.-Gilon J.P.)
Iran (Bajelan-Rouhani Esfahani)
Giappone (Nakayama-Hayashi)
Italia (Proietti-Varazi)
Spagna (Goicioechandia-Villa Aguilera)
Kime no Kata
Francia (Marques-Bega)
Germania (Müller S.- Müller J.)
Canada (Vallieres-Roffi)
Giappone (Takeishi-Uematsu)
Francia (Jeuffroy M.-Jeuffroy L.)
Iran (Bardigarmroudi-Rouhollahzadeh)
Ju no Kata
Giappone (Ishida Momoko-Ishida Mariko)
Italia (Bugo-Checchi)
Romania (Zaharia-Cheru)
Germania (Dax Romswinkel-Loosen)
Italia (Tarabelli G.-Tarabelli A.)
Francia (Wirtz-Voindrot)
Goshin Jutsu
Francia (Lacroix-Ben Tekfa)
Giappone (Ikeda-Sakamaki)
Iran (Salari-Sahraei)
Italia (Volpi-Calderini)
Giulia Caggiano quinta nel Grand Prix a Tashkent
Tashkent, 6 ottobre 2017. Quinto posto per Giulia Caggiano nei 57 kg a Tashkent, in Uzbekistan, dove si disputa il Grand Prix che conta la partecipazione di 183 atleti di 27 nazioni. La ventunenne romana ha meritato la semifinale della categoria superando prima l’uzbeka Donokhon Sultanova al golden score, quindi la kazaka Shevara Nishanbayeva per waza ari. Un altro golden score è stato quello che ha deciso l’esito della semifinale vinta per ippon dopo 2’51” dalla polacca Anna Borowska. Ma la sfida più lunga e sofferta è stata quella per la medaglia di bronzo disputata con la diciassettenne slovena Kaja Kajzer. Un match estremamente equilibrato che, dopo i 4’ è proseguito per altri 6’34” ed è stato deciso soltanto da una sanzione per uscita che ha lasciato la giovane romana ai piedi del podio, ma con un’esperienza di gara sicuramente molto importante.
Alla Scuola "Barbiana al Tiburtino" si cresce anche con il Judo
Roma, 6 ottobre 2017 - Si è svolta mercoledì scorso l’inaugurazione della Scuola “Barbiana al Tiburtino”, un’iniziativa sociale che si ispira palesemente all’opera di Don Milani e che consiste in una Scuola di Formazione Professionale che affianca alla formazione scolastica anche attività pomeridiane gestite da volontari. L’obiettivo è garantire ai ragazzi un luogo di formazione professionale, di accoglienza e di incontro costante in un territorio di difficile vivibilità, come quello di questa particolare periferia romana.
Presente alla cerimonia inaugurale anche il Presidente federale Mimmo Falcone che ha apprezzato l’iniziativa nata per volontà di Pier Luigi Celli (dirigente d'azienda, scrittore e Presidente del progetto Barbiana) e Pierluigi Bartolomei (Direttore della scuola Professionale Elis).
Tra le tante attività proposte ai ragazzi di Barbiana al Tiburtino c’è anche il Judo, presentato dagli atleti della nazionale e dei Gruppi Sportivi Militari insieme al Campione Olimpico Pino Maddaloni. Le lezioni settimanali saranno tenute da Nicola Ripandelli, mentre Maddaloni incontrerà regolarmente i ragazzi per condividere con loro la sua esperienza di crescita sportiva e umana in un altro territorio “difficile”, quello di Scampia a Napoli.
Per saperne di più www.flickr.com/photos/elisorg/ e www.elis.org
A Olbia parte l’altro Mondiale: Kata Grand Slam e World Kata Championship
Olbia, 5 ottobre 2017. È arrivato il momento per gli ultimi suggerimenti e poi, a Olbia, sarà nuovamente ‘campionato del mondo’ di judo. Ma dopo l’agonismo dei ‘veterans’, che con 1126 atleti di 52 nazioni hanno registrato una partecipazione stratosferica, sui tatami nel PalAltogusto – da 5 le aree sono state portate a 3 per l’occasione – l’occhio si predispone alla raffinatezza ed alla precisione del gesto proposto dai 5 Kata in concorso. Ci si esibisce a coppie e la giuria esprime le valutazioni che determinano prima l’accesso alla fase finale e successivamente l’ordine dei piazzamenti che assegnano le medaglie. Il concorso in programma venerdì è una sorta di preliminare, denominato Kata Grand Slam e divide le coppie partecipanti in due classi d’età, under e over 35. Solo le tre migliori coppie under 35 e le prime tre over 35 disputeranno sabato il campionato del mondo vero e proprio in un solo gruppo da 6 coppie per ciascuno dei cinque ‘kata’ in concorso, che registrano 84 coppie di 27 nazioni ai nastri di partenza. L’Italia, dal canto suo, ha legittime ambizioni ed adeguate aspettative, “Il morale della squadra è ottimo, gli atleti sono molto motivati e preparati con tanta voglia di vincere. Siamo sicuri che daranno il massimo e non deluderanno le nostre aspettative”. La nazionale guidata dal Maestro Giosuè Erissini è composta dalle seguenti coppie e rispettivi kata. NAGE NO KATA: Collini - Rondinini, KATAME NO KATA: Proietti - Varazzi, Fregnan - Moregola , JU NO KATA: Bugo - Checchi, Tarabelli - Tarabelli, KIME NO KATA: Giani Contini-Amorosi, KODOKAN GOSHIN JUTSU: Volpi-Calderini.
Circolare n.20 del 29 settembre 2017, i dettagli sulle procedure
Roma, 5 ottobre 2017 - E' pubblicata nella pagina "Comunicazioni federali" la circolare n.20 del 29 settembre 2017 che contiene alcune novità che è opportuno specificare ulteriormente.
Per quanto riguarda la documentazione da presentare all'accredito, essa può essere in copia (compreso il documento d'identità); la persona delegata non deve essere necessariamente un tecnico o un dirigente sociale; per il peso delle ragazze il body è assimilabile al costume da bagno intero (tipo da piscina).
Inoltre è indispensabile rammentare che il peso indicato all'accredito non è più modificabile.
Trattandosi di una fase sperimentale, per consentire a tutti di effettuare l'accredito limitando le spese per Atleti, Società Sportive e famiglie, per chi avesse difficoltà a delegare persone di fiducia, i Comitati Regionali di competenza nomineranno una persona di riferimento per la delega dell'accredito e creeranno un apposito account email (vedi l’esempio del Torneo “Città della Mole”) per l’eventuale invio della richiesta di accredito e della documentazione.
Per l'accredito attraverso il Comitato Regionale (Piemonte per la prima gara in programma) è auspicabile inviare la documentazione e l'eventuale modifica del peso entro le 13.00 del giorno di accredito per poter pubblicare le liste aggiornate e consentire la verifica.
Di seguito i riferimenti operativi per il Torneo “Città della Mole” in programma per il 15 ottobre 2017:
persona di riferimento: Patrizia Boscolo
e-mail a cui inviare la richiesta di accredito e la documentazione: accreditogpdellamole@libero.it
Termine per l'invio: sabato 14/10 ore13.00.
Olbia esplode di gioia, Italia da primato con le Super-donne
Olbia, 3 ottobre 2017. Le ‘veterans’ d’Italia non hanno tradito le attese e la progressione delle medaglie conquistate nelle prime tre giornate (6-9-11) è culminata con il botto delle nostre super-donne, capaci di vincere sette medaglie d’oro più cinque d’argento più cinque di bronzo. Che fa un totale di diciassette! Il totale è salito a 44 (14-14-16) e con un salto incredibile, l’Italia ha conquistato la vetta del medagliere iridato nel campionato del mondo a Olbia. Donne bravissime dunque, ma bisogna fare attenzione perché, se l’Italia è prima nel medagliere, il merito è degli uomini. Come mai? Perché in cima al medagliere solo femminile c’è la Francia, al primo posto con 8 oro, 6 argento, 11 bronzo, davanti all’Italia (7-5-5) e pertanto il primato azzurro è da attribuire al maggiore scarto di medaglie d’oro rifilato dagli azzurri (7-9-11) ai cugini transalpini (5-15-30) nella sezione maschile, incrementata anche dall’argento di Francesco iannone, nei +100 kg M2 e dal bronzo conquistato da Angelo Margarone, negli 81 kg M2. Ma la conclusione è che sono state brave e bravi tutti indistintamente, senza esclusione per quelli, e sono stati tanti, che si sono battuti senza arrivare in fondo, ma pur senza la soddisfazione di salire sul podio hanno potuto esultare con i 44 che ce l’hanno fatta. Questo il dettaglio delle sette medaglie d’oro, che sono andate al collo di Cristina Marsili, 57 kg F3, Marie Dolly Medgee Moothoo, 48 kg F3, Alessandra D’Amario, 52 kg F2, Loredana Borgogno, 57 kg F5, Lucia Assirelli, 52 kg F6, Aurora Calamo, 70 kg F6, Sandra Trogu, 48 kg F5, sei medaglie d’argento con Andretta Bertone, 57 kg F3, Elena Vasile, 57 kg F4, Cristiana Pallavicino, 63 kg F7, Rosa Pinna, 52 kg F6, Fabiana Fusillo, 78 kg F4, Francesco Iannone, +100 kg M2 e sei medaglie di bronzo con Valentina Visonà, 70 kg F2, Elen Merelli, 57 kg F2, Gianna Sestieri, 57 kg F5, Rosanna Dell’Accio, 48 kg F5, Angela Tassi, 63 kg F7, Angelo Margarone, 81 kg M2. “Questa è stata la mia ultima gara ed è stato il giusto modo per chiudere questa seconda parte della mia vita agonistica – ha detto Loredana Borgogno – nella quale sono riuscita a conquistare l’anno scorso la medaglia d’oro nei 63 kg e, questa volta, nei 57 kg”. “Chiusura magnifica per quest’edizione del mondiale, con le donne protagoniste che hanno fatto suonare per 7 volte l'inno Italiano – ha commentato soddisfatto Giuseppe Macrì – Sette gli ori odierni, che insieme ai 6 argenti e 6 bronzi, hanno chiuso un Mondiale Veterans molto generoso per gli azzurri. Nella classe M2 Angelo Margarone ha meritato il bronzo con 6 incontri e Francesco Iannone, secondo nei +100 alle spalle del giorgiano diversamente da quanto segnalato causa refuso sui risultati ufficiali, le donne invece hanno disputato forse uno dei mondiali più numerosi per loro ed è grazie a loro, che per la prima volta l’Italia ha vinto il medagliere, con 14 ori davanti a Francia con 13 e Russia 12. I commenti questa volta non sono quelli diretti dei protagonisti, ma rappresento io per tutti il grande orgoglio ed il piacere di avere centrato questo inaspettato risultato”.
A Salvatore Palillo il settimo oro italiano al Mondiale a Olbia
Olbia, 2 ottobre 2017. Sei, nove, undici. Terza giornata di gare nel campionato del mondo ‘Veterans’ a Olbia e la progressione dei Master azzurri non accenna a fermarsi. Sei le medaglie di sabato nella prima giornata, cui sono seguite, domenica altre nove. Nella terza giornata gli italiani impegnati nelle classi M4 e M5 hanno saputo fare ancora meglio, mettendo al collo addirittura undici medaglie. Una soltanto è stata d’oro, questo è vero, ma altri dieci azzurri hanno meritato l’onore del podio, cinque mettendo al collo la medaglia d’argento ed altri cinque quella di bronzo. Martedì è il turno delle nostre agguerritissime azzurre e c’è chi è disposto a scommettere che quest’incredibile progressione non si interromperà. Questo il dettaglio delle medaglie conquistate oggi: oro a Salvatore Palillo, 60 kg M5, argento a Fabrizio Murroni, 60 kg M4, Riccardo Santin, 73 kg M4, Giuseppe Ninfo, 90 kg M4, Andrea Giuseppe Leobono, 60 kg M5, Armando Vettori, 90 kg M5, bronzo a Melchiorre Emanuele Melis, 60 kg M4, Fausto Emilio Gobbi, +100 kg M4, Alessandro De Nardi, 60 kg M5, Francesco Saverio Tisi, 73 kg M5, Giampaolo Polenta, 81 kg M5. Questo invece, è il commento di Giuseppe Macrì, responsabile nazionale dei Master: “La penultima giornata ha regalato altre cinque finali all’Italia, ma una soltanto si è trasformata in oro, grazie al successo del siciliano Palillo, che ha superato in finale Leobono. Quest’oro ha permesso agli azzurri di salire un altro gradino nel medagliere, piazzandosi seconda alle spalle della Russia, ma davanti alla Francia. Ai quattro secondi posti sono da aggiungere anche cinque medaglie di bronzo, che hanno trasformato il palazzetto in una bolgia e, nonostante la sconfitta con lo svizzero, ha sostenuto il sardo Murroni fino all’ultimo”. Salvatore Palillo invece, ha detto: “Sono ritornato sul podio dopo Amsterdam e sono ritornato anche sul gradino più alto, un fatto questo che ripaga me e la mia famiglia per tutti i sacrifici”. Fabrizio Murroni, secondo nei 60 kg M4, ha detto invece: “Ci tenevo a vincere nella mia regione, ma ho sbagliato nel gestire l’incontro e lo svizzero è stato molto bravo a difendere il vantaggio finale”. “Un bronzo voluto e ottenuto con il cuore – è stato quello andato al collo di Giampaolo Polenta negli 81 kg M5 - La spalla uscita in semifinale, mi aveva fatto pensare che la mia gara era finita, ma il lavoro del dottore e il tifo dei miei compagni hanno fatto il miracolo”. Di bronzo anche la medaglia andata al collo di Francesco Saverio Tisi, nei 73 kg M5: “Ero venuto con altre velleità, ma considero il bronzo un grosso risultato, devo riconoscere, che non mi aspettavo un livello di gara così alto e il mio rientro alle gare, a cose fatte, lo considero un bel risultato”. “Grande attesa per la gara delle donne – ha concluso Macrì - che in questa edizione sono molte numerose”.
Bronzo a Mungai e Loporchio, a Zagabria è un altro Grand Prix a quota 4
Zagabria, 1 ottobre 2017. Una giornata speciale, resa tale da tre atleti nel final-block, ha concluso un Grand Prix molto speciale. Con due medaglie di bronzo ed un quinto posto infatti, si è concluso il Grand Prix dell’Italia a Zagabria che, alle medaglie di Matteo Medves nei 66 kg ed Antonio Esposito negli 81 kg, ha aggiunto quelle, splendide, di Nicholas Mungai nei 90 kg e Giuliano Loporchio nei 100 kg. Subito dietro, anche Valeria Ferrari, che si è classificata al quinto posto nei 78 kg. Per ritrovare quattro azzurri sul podio dello stesso Grand Prix bisogna arretrare fino ad ottobre 2014, Astana, quando Valentina Moscatt, Giulia Quintavalle, Edwige Gwend, Assunta Galeone ottennero uno score identico: quattro terzi posti. Poco più di sei mesi prima però, nel Grand Prix a Tbilisi Gwend e Galeone vinsero l’oro, Forciniti e Facente l’argento. A questo punto, a Medves, Esposito, Mungai, Loporchio, l’orgoglio per aver confezionato questa terza perla, di un altro Grand Prix speciale per l’Italia. Nicholas Mungai ha superato Mammadali Mehdiyev (Aze), Jiri Petr (Cze), Rijad Dedeic (Bih) e, ceduta la semifinale a Krisztian Toth (Hun), si è imposto su Magomed Magomedov (Rus). “Sono contento per com’è andata la gara, mi sono allenato tanto e penso di averla preparata bene. – ha detto Nicholas Mungai - All’inizio ero preoccupato, l’azero ha fatto le Olimpiadi e risultati importanti, ma portando avanti l’incontro ho trovato la soluzione e mi sono sbloccato, così anche nei due incontri successivi, fino la semifinale. Sarebbe stato bello battere il vicecampione del mondo in una gara così importante ed arrivare in finale, ma sono comunque contento. Con il russo ho cercato di portarlo avanti, perché sui quattro minuti so di essere competitivo. E anche questa volta sono riuscito a trovare una soluzione. Vorrei solo ringraziare la mia famiglia, soprattutto mio padre, mia sorella, mia nonna, che in questo periodo mi sono stati molti vicini”. Percorso irto di insidie anche quello superato da Giuliano Loporchio che, dopo Johannes Frey (Ger), ha mandato a casa anche Elmar Gasimov (Aze) e Jevgenijs Borodavko (Lat). Semifinale infernale con Jorge Fonseca (Por), per rifarsi poi alla grande con Karl-Richard Frey (Ger). “Queste sono le gare che dimostrano agli altri, ma soprattutto a me stesso il mio potenziale. – ha detto Giuliano Loporchio - Non è stata assolutamente una gara facile, mi sono scontrato con avversari molto forti, ma ero tranquillo, stavo bene e volevo vincere. Vengo da un periodo piuttosto difficile, e se ogni giorno verrebbe la voglia di mollare poi arrivano giornate come questa che ti danno la forza per andare avanti e continuare. Sono felicissimo di questo risultato e ringrazio chi mi dà l’opportunità di allenarmi, le Fiamme Gialle e la nazionale italiana”.
78
- HAMADA, Shori (JPN)
2. CAMARA, Sama Hawa (FRA)
3. MALZAHN, Luise (GER)
3. RAMIREZ, Yahima (POR)
5. FERRARI, Valeria (ITA)
+78
- CERIC, Larisa (BIH)
2. PAKENYTE, Santa (LTU)
3. INAMORI, Nami (JPN)
3. M BAIRO, Anne Fatoumata (FRA)
90
- TOTH, Krisztian (HUN)
2. MACEDO, Rafael (BRA)
3. KOBAYASHI, Yusuke (JPN)
3. MUNGAI, Nicholas (ITA)
100
- CIRJENICS, Miklos (HUN)
2. FONSECA, Jorge (POR)
3. LIPARTELIANI, Varlam (GEO)
3. LOPORCHIO, Giuliano (ITA)
+100
- RINER, Teddy (FRA)
2. HEGYI, Stephan (AUT)
3. KAMIKAWA, Daiki (JPN)
3. SIMIONESCU, Vladut (ROU)
Olbia è un molla per gli azzurri, oro Mondiale a Benedetti ed ai gemelli Degortes
Olbia, 1 ottobre 2017. È alto il ritmo che sta tenendo l’Italia nel campionato del mondo dei ‘Veterans’ a Olbia. La seconda giornata di gare, che ha impegnato 276 atleti delle classi M1 e M3, ha portato nel medagliere azzurro tre medaglie d’oro e due d’argento, proprio com’è accaduto sabato, ma i terzi posti sono diventati quattro, per un totale nel ‘Day 2’ di nove medaglie. E l’Italia è seconda nel medagliere alle spalle della Russia. “Altra grande giornata per il judo italiano master con 5 finalisti e 3 medaglie d’oro, che ci portano al 2° posto nel medagliere dietro alla Russia per differenza argenti. – ha commentato così il responsabile nazionale dei master, Giuseppe Macrì - Grande giornata in particolare per la Sardegna, con i fratelli De Cortes, che si sono aggiudicati la medaglia d’oro davanti agli spalti gremiti ed un tifo da stadio, a spese di un russo e, l’altro, di un giapponese. Grande anche la prova del milanese Benedetti, che è uscito da una poule tremenda, andando a prendersi l’oro per ippon sul tedesco, in maniera più facile del previsto. Troppo forti invece il brasiliano, per Brocchieri e il georgiano, per Scognamiglio, che nonostante una frattura alle dita dei piedi, rimediata prima della partenza, si è fermato solo di fronte al georgiano, da cui era stato sconfitto anche ai Mondiali 2016. Per finire i bronzi di De Bartolo, Beltrame, El Mahyaouil e Mallia a conclusione di una giornata, che ha visto un impianto troppo piccolo per contenere tutto il tifo che ha sostenuto gli azzurri nel final-block”. Questo il dettaglio degli atleti saliti sul podio nella seconda giornata, Alberto Benedetti, oro nei 90 kg M1, Francesco Degortes, oro nei 60 kg M1, Raimondo Degortes, oro nei 66 kg M1, Fabio Stefano Brocchieri, argento nei 66 kg M3, Carlo Scognamiglio, argento nei +100 kg M3, Enrico Beltrame, bronzo nei 73 kg M3, Antonio De Bartolo, bronzo nei 60 kg M1, Said El Mahyaoui, bronzo nei 60 kg M3, Otis Mallia, bronzo nei 100 kg M1.“Forse la gara l’ho vinta quando sono andato in finale – ha detto Alberto Benedetti, oro nei 90 kg M1 - perché, a cose fatte, l’incontro di finale, con il tedesco è risultato il meno problematico”. Un commento speciale, quasi ad una sola voce, è quello dei gemelli Degortes: “Salire con degli spalti così gremiti nella tua regione è emozionante e mi ha dato anche tanta carica, soprattutto nei momenti più difficili”, ha detto Francesco. “Salire dopo l'oro del fratello con un tifo alle stelle e un giapponese da affrontare. E tanti pensieri. Ma il waza ari a poco dalla fine e l’abbraccio con il fratello, non ha prezzo”, ha fatto eco Raimondo. Lunedì terza giornata di gare, sui tatami si confronteranno le classi M4 e M5.
Mondiale Veterani a Olbia, Italia d’oro con Battaglia, Bani e Ghiringhelli
Olbia, 30 settembre 2017. Tre medaglie d’oro per l’Italia nella prima giornata del campionato mondiale veterani a Olbia e sono andate al collo di Giovanni Battaglia, 66 kg M9, Stefano Bani, 90 kg M7 e Franco Ghiringhelli, 73 kg M6. “La vecchia guardia non tradisce” ha detto con soddisfazione il responsabile nazionale dei Master, Giuseppe Macrì, che ha registrato anche l’arrivo di altre tre medaglie per il medagliere dell’Italia, quelle d’argento negli M7 con Elio Paparello nei 73 kg e Cesare Busini negli 81 kg unitamente al bronzo conquistato da Andrea Ricaldone nei +100 kg M6. “Oggi è andato tutto bene – ha detto il neo iridato Franco Ghiringhelli – soprattutto se penso che mi sono trovato nella poule più impegnativa e che la finale con l’atleta più forte si è conclusa subito. Oggi evidentemente è stata una giornata giusta, non ho sbagliato niente e l’idea di smettere è stata prontamente accantonata! L’anno prossimo a Cancun è già messa in agenda”. L’emozione più grande per Elio Paparello invece, è stata “sentire la voce di un mio allievo che dagli spalti mi incitava dicendo ‘Maestro abbassa la testa’, davvero non ha prezzo!”. Giovanni Battaglia, mentre rigira la sua medaglia d’oro fra le mani, sembra quasi pensare fra se e se: “Ho battuto due giapponesi, ho vinto tutti e tre gli incontri per ippon, sono pieno di dolori, ma cosa pretendete? Ho 71 anni!”. Alla prima giornata, con sei classi maschili impegnate, M6-M7-M8-M9-M10, hanno gareggiato 538 atleti di 43 nazioni e l’Italia con le sue 6 medaglie, 3 oro, 2 argento, 1 bronzo, è terza nel medagliere dietro a Russia (3-5-5) e Gran Bretagna (3-2-2).