Bronzo spagnolo per Boi e Meloni a Malaga
Ostia, 28 ottobre 2017. Miriam Boi ed Augusto Meloni hanno ottenuto il terzo posto a Malaga, in occasione dell’European Cup Senior con 317 atleti di 28 nazioni. Tre le vittorie che hanno consentito a Miriam Boi di salire sul terzo gradino del podio nei 57 kg, su Sappho Coban (Ger), Emilie Amaron (Sui) e, dopo essere uscita sconfitta in semifinale da Lola Benarroche (Fra), su Martina Lo Giudice, in una finale tutta italiana. Un’altra sfida tutta italiana è stata quella affrontata da Augusto Meloni nei recuperi dei 73 kg con Emanuele Bruno. L’ha vinta Meloni che poi si è aggiudicato il terzo posto superando il tedesco Hamsat Isaev. Precedentemente aveva vinto nell’ordine su Sanchez Fernandez (Esp) e Puechel (Ger), dopo la sconfitta da Ramirez (Esp), ha superato ancora il francese Chausson.
Quinto posto al Grand Slam per un ‘Grand Giuliano’ ad Abu Dhabi
Abu Dhabi, 28 ottobre 2017. Giuliano Loporchio si è classificato al quinto posto nel Grand Slam ad Abu Dhabi. Il percorso affrontato per approdare alla semifinale dei 100 kg è sufficiente a raccontare il valore della prestazione del 25enne pugliese, ippon a Johannes Frey (Ger), al golden score con Varlam Liparteliani (Geo) e ancora ippon con l’israeliano Peter Paltchik. Poi due russi, prima Bilalov e poi Denisov, hanno lasciato Giuliano Loporchio giù dal podio, ma la certificazione di qualità non può essere messa in discussione. “Purtroppo chiudo l’ultima gara dell’anno con tanta amarezza – ha detto Giuliano - perché sono consapevole che oggi mi sono battuto con i più forti e me la sono giocata con tutti. Sarebbe potuta andare meglio, ma questa è solo una tappa verso l’obiettivo, per il quale sto lavorando duramente. Dalla delusione di oggi troverò la forza per la prossima occasione”. Un buon incontro è stato anche quello disputato da Nicholas Mungai nei 90 kg, nonostante la vittoria abbia premiato Mihail Marchitan (Uae). “Grande gara di Giuliano – ha riassunto il coach Francesco Bruyere - ha un’ottima posizione, deve solo avere più fiducia nelle sue capacità e prendere sicurezza negli attacchi, poi può battere chiunque e oggi lo ha dimostrato. Nel complesso la trasferta è stata ricca e proficua, e ci lascia ottime prospettive per i prossimi impegni”. Interessante l’episodio che si è verificato nella finale dei 100 kg: azione di shime waza di Nikiforov su Bilalov, che determina la resa anche bloccando la gamba del russo. Ippon annunciato, verifica: ippon annullato. Motivo: non è più possibile bloccare la gamba nell’azione di shime waza (lo fece anche Basile a Rio con Shikhalizada). L’aggiornamento al regolamento è stato comunicato in tutte le riunioni tecniche più recenti e sarà pubblicato nell’imminente riedizione del booklet. Vedi al minuto 3:50 del VIDEO
90: 1) Nikoloz Sherazadishvili (Esp), 2) Beka Gviniashvili (Geo), 3) Mammadali Mehdiyev (Aze) e Zachary Burt (Can); 100: 1) Niiaz Bilalov (Rus), 2) Toma Nikiforov (Bel), 3) Peter Paltchik (Isr) e Kirill Denisov (Rus); +100: 1) Cyrille Maret (Fra), 2) Maciej Sarnacki (Pol), 3) Anton Krivobokov (Rus) e Or Sasson (Isr); 78: 1) Natalie Powell (Gbr), 2) Marhinde Verkerk (Ned), 3) Mayra Aguiar (Bra) e Guusje Steenhuis (Ned); +78: 1) Tessie Savelkouls (Ned), Iryna Kindzerska (Aze), 3) Beatriz Sousa (Bra) e Marie Suelen Altheman (Bra)
Sara Lisciani prima a Capodistria, nove medaglie nell’European Cup Cadetti
Ostia, 28 ottobre 2017. Un primo, tre secondi e cinque terzi posti! Ben nove le medaglie per l’Italia a Capodistria in occasione della prima giornata dell’European Cadet Cup in Slovenia, alla quale partecipano 230 atleti di 17 nazioni. Numerosissimi gli italiani in gara, 63, più di tutte le altre nazioni, Slovenia compresa, ma per un risultato che ha trovato riscontro nel primo posto di Sara Lisciani (48), i secondi posti di Alessia Tedeschi (52), Michele Schiraldi (55), Cristiano Grimaudo (66) ed i terzi posti di Carlotta Avanzato (48), Silvia Giuseppa Drago (44), Aris Manzi (55), Michele Ronzoni (60) e Leonardo Valeriani (60).
Finalmente regina, Gwend d’oro nel Grand Slam ad Abu Dhabi. Basile quinto
Roma, 27 ottobre 2017 - Finalmente prima! Ad Abu Dhabi Edwige Gwend è ritornata alla vittoria centrando il primo posto dei 63 chilogrammi nel Grand Slam degli Emirati Arabi Uniti. Un risultato di rilievo per l’azzurra 27enne che, nonostante un palmares ricco e prestigioso, ultimamente è rimasta troppo spesso ai piedi del podio: il suo ultimo primo posto a livello internazionale risale all’ottobre 2015 nel Grand Prix a Tashkent. Finalmente ad Abu Dhabi è arrivata la prima vittoria in un Grand Slam. Con quattro vittorie, sull’uzbeka Ibragimova, la canadese Burt, l’austriaca Unterwurzacher e, in finale, al golden score ha chiuso per una sanzione con la britannica Renshall. Più che vittoria scaccia crisi, la si deve chiamare scaccia tabù. Il primo Grand Slam nei 73 chilogrammi di Fabio Basile si è concluso invece con un quinto posto bello e significativo. Podio sfiorato, ma grande prestazione nella quale Fabio si è messo in gioco con tutte le sue qualità, che sono tante, pagando il giusto e prevedibile tributo alla categoria superiore. Nonostante la difficoltà del cambio di categoria, sensibile sul piano della potenza, Fabio ha disputato cinque incontri vincendone tre, con Turner (USA), Lee (KOR) e Macias (SWE). Lo hanno sconfitto Ganbaatar (MGL) e Butbul (ISR). La gara di Antonio Esposito negli 81 chilogrammi si è interrotta nel modo peggiore: dopo la vittoria sull’argentino Morales Martinatto si è procurato un infortunio al ginocchio destro affrontando il mongolo Otgonbaatar. Domani sono attesi alla prova Nicholas Mungai (90) e Giuliano Loporchio (100). “Non ci sono troppe parole da spendere per Edwige, perché quando combatte così, lucida e concentrata, è un problema per tutto il mondo – ha commentato il coach Francesco Bruyere - in finale ha gestito tatticamente bene un incontro scomodo con un avversaria ostica, ma senza mai andare in difficoltà. Davvero molto bene. Fabio ovviamente, e come ci aspettavamo, ha sofferto la fisicità degli avversari. A questi livelli pochi chili in più fanno la differenza, deve costruirsi e lavorare ancora per trovare la sua dimensione in questa categoria. Ma tirando le somme ha provato sempre ad attaccare, ha battuto il numero 6 della ranking e ha disputato una finale in un Grand Slam come prima uscita, non male direi. Antonio purtroppo ha subìto un infortunio al collaterale interno del ginocchio su un contrattacco del mongolo al golden score. Un peccato perché oggi stava bene e sono sicuro che sarebbe arrivato in fondo anche lui. Aspettiamo di tornare in Italia per gli accertamenti necessari e intanto speriamo che non sia nulla di grave”. “Sono abbastanza soddisfatto di questa gara – ha detto Fabio Basile – tengo anche conto che ho deciso il cambio di categoria poche settimane fa e mi sono confrontato subito con alcuni fra i migliori al mondo. È stata una prova ardua, ma sono contento anche perché ho battuto degli avversari di alto spessore, come lo svedese Macias, che è uno dei big della categoria (sesto nella WRL, ndr), penso che la strada sia quella giusta, anche se c’è sempre tanto da fare e tanto da imparare. Sì, sono felice e senza rimpianti!”.
Medves eliminato ad Abu Dhabi, ora inizia "l'attesa per Fabio Basile”
Ostia, 26 ottobre 2017. L’iraniano Ghassem Nourizadeh ha superato Matteo Medves e la prima giornata per la squadra azzurra impegnata nel Grand Slam ad Abu Dhabi si è conclusa dunque ai sedicesimi di finale dei 66 kg. “Matteo ha fatto un incontro sotto tono, modalità che solitamente non lo caratterizza. – è stato il commento del coach azzurro Francesco Bruyere - La gara era al suo livello ed è un peccato buttare occasioni del genere. Abbiamo concluso poco fa l’allenamento con i ragazzi che combatteranno domani ed il clima è buono, il sorteggio è stato abbastanza favorevole e speriamo che sappiano sfruttarlo al meglio. C'è molta attesa per il cambio di categoria di Fabio – ha concluso Bruyere - ma lui trasmette sicurezza come al solito ed è contagioso, sono certo che farà bene”. Domani sono attesi alla prova Edwige Gwend nei 63 kg, che se la vedrà con l’uzbeka Mukhayyo Ibragimova, Fabio Basile che affronterà Alexander Turner (Usa) nei 73 kg, Antonio Esposito negli 81 kg che affronterà il primo turno con Morales Martinatto (Arg).
Risultati Day 1
48: 1) Irina Dolgova (Rus); 2) Milica Nikolic (Srb); 3) Paula Pareto (Arg) e Otgontsetseg Galbadrakh (Kaz)
52: 1) Charline Van Snick (Bel); 2) Erika Miranda (Bra); 3) Gili Cohen (Isr) e Alexandra-Larisa Florian (Rou)
60: 1) Robert Mshvidobadze (Rus); 2) Felipe Kitadai (Bra); 3) Francisco Garrigos (Esp) e Sharafuddin Lutfillaev (Uzb)
66: 1) Tal Flicker (Isr); 2) Nijat Shikhalizada (Aze); 3) Abdula Abdulzhalilov (Rus) e Vazha Margvelashvili (Geo)
Medves eliminato ad Abu Dhabi, ora inizia "l'attesa per Fabio Basile”
Ostia, 26 ottobre 2017. L’iraniano Ghassem Nourizadeh ha superato Matteo Medves e la prima giornata per la squadra azzurra impegnata nel Grand Slam ad Abu Dhabi si è conclusa dunque ai sedicesimi di finale dei 66 kg. “Matteo ha fatto un incontro sotto tono, modalità che solitamente non lo caratterizza. – è stato il commento del coach azzurro Francesco Bruyere - La gara era al suo livello ed è un peccato buttare occasioni del genere. Abbiamo concluso poco fa l’allenamento con i ragazzi che combatteranno domani ed il clima è buono, il sorteggio è stato abbastanza favorevole e speriamo che sappiano sfruttarlo al meglio. C'è molta attesa per il cambio di categoria di Fabio – ha concluso Bruyere - ma lui trasmette sicurezza come al solito ed è contagioso, sono certo che farà bene”. Domani sono attesi alla prova Edwige Gwend nei 63 kg, che se la vedrà con l’uzbeka Mukhayyo Ibragimova, Fabio Basile che affronterà Alexander Turner (Usa) nei 73 kg, Antonio Esposito negli 81 kg che avrà il primo turno con Morales Martinatto (Arg).
Risultati Day 1
48: 1) Irina Dolgova (Rus); 2) Milica Nikolic (Srb); 3) Paula Pareto (Arg) e Otgontsetseg Galbadrakh (Kaz)
52: 1) Charline Van Snick (Bel); 2) Erika Miranda (Bra); 3) Gili Cohen (Isr) e Alexandra-Larisa Florian (Rou)
60: 1) Robert Mshvidobadze (Rus); 2) Felipe Kitadai (Bra); 3) Francisco Garrigos (Esp) e Sharafuddin Lutfillaev (Uzb)
66: 1) Tal Flicker (Isr); 2) Nijat Shikhalizada (Aze); 3) Abdula Abdulzhalilov (Rus) e Vazha Margvelashvili (Geo)
Incidente stradale, frattura del malleolo per Marconcini
Roma, 25 ottobre 2017. Matteo Marconcini ha fratturato il malleolo del piede destro dopo essere stato centrato da una macchina mentre viaggiava con il suo scooter. È accaduto ieri pomeriggio a Roma e questa mattina il vicecampione del mondo si sottoporrà ad ulteriori esami radiografici per la valutazione definitiva e, molto probabilmente, all’intervento chirurgico. “Come sto? Sto male! – ha detto Matteo Marconcini - devo operarmi per l’ennesima volta… malleolo fratturato… una macchina maledetta che non si è fermata ad uno stop ed è entrata nella strada che percorrevo io, prendendomi in pieno sulla gamba destra. Dopo tre spalle, un ginocchio, tendine del pollice ancora rotto e la pubalgia in atto, ora c’è anche il malleolo!”. “Ho sentito il Segretario ed il Presidente, lo staff medico federale è a completa disposizione, così come quello del Centro Sportivo Carabinieri - ha detto Luigi Guido, responsabile nel Centro Sportivo CC e tecnico federale – stamattina facciamo gli approfondimenti, quindi la valutazione definitiva, ma credo sarà necessario l’intervento”.
Mondiali U21 a squadre, ancora Giappone. L’Italia cede al Kazakistan, ma c’è
Zagabria, 22 ottobre 2017. Il Giappone si è dovuto accontentare di una sola medaglia d’oro nell’ultima giornata del campionato del mondo juniores a Zagabria. Dopo averne conquistate due al giorno per quattro giorni, nella quinta giornata è stata messa in palio soltanto quella della gara a squadre mista. Ed il Giappone l’ha vinta. Olanda seconda, Russia e Germania terze. L’Italia si è battuta con il Kazakistan, ha dato prova di solidità e di equilibrio, ma è uscita sconfitta, 5 a 3. Nei 48 kg Alessia Ritieni ha incassato shime waza da Navatbek, ma Angelo Pantano ha rimesso subito il conto in parità con un seoi nage a Shamshadin. Valeva ippon, ma la statistica registra la vittoria per la squalifica del kazako, che d’istinto ha messo la testa a terra con la speranza di salvarsi. Anita Cantini fa la stessa cosa subito dopo nei 57 kg ed il punto lo porta a casa Karchayeva. Nei 73 kg è battaglia fra Leonardo Casaglia e Didar Khamza, la spunta il kazako per waza ari di seoi nage. Alice Bellandi riporta sotto l’Italia con il punto nei 70 kg infliggendo un waza ari di seoi nage a Kadirbekova e Andrea Fusco riacciuffa il pareggio subito dopo immobilizzando Maidan nei 90 kg. Bravissimo l’azzurro a proseguire l’azione di gaeshi, valutata waza ari (non è stato indicato a favore di chi ed il tabellone non l’ha segnato), inchiodando il kazako a terra. Nulla da fare purtroppo sia per Calagreti con Berlikash (gaeshi e osae komi), che Agro Sylvan con Zhabborov (shime waza). “L’incontro con il Kazakistan era alla nostra portata – ha detto Raffaele Toniolo - purtroppo i nostri atleti lo hanno affrontato troppo contratti e non sono riusciti ad esprimere il loro valore. Peccato perché è stata una buona occasione per poterlo dimostrare”. “Oggi ho avuto la mia piccola rivincita vincendo l’incontro con il kazako Shamshadin – è stato il commento di Angelo Pantano - questa sarebbe potuta essere l’occasione per riscattare la pessima prestazione individuale, ma nella team competition si esaltano valori oltre l’individualità. È un’esperienza che ti vede coinvolto nella sfida a 360° stando ad un palmo di distanza dal tatami anche quando combattono gli altri membri della squadra. Torno a casa con nuovi stimoli e idee per migliorare”. “Dopo la grande delusione nella gara individuale sono contenta che mi è stata data la possibilità di combattere nella gara a squadre – ha detto Alice Bellandi - anche se ci siamo fermati al primo turno contro il Kazakistan. Non è stato facile rimettersi in gioco subito dopo l’inattesa sconfitta nell’individuale, ma era necessario reagire e ripartire con il piede giusto. Sono riuscita a portare a casa il punto e prendermi così una piccola rivincita, per me un nuovo inizio”. “Siamo molto amareggiati come squadra per non poter essere andati avanti in questa competizione. – ha commentato Andrea Fusco - Mi è dispiaciuto disputare un solo incontro quest’oggi, mi sentivo in forma ed avrei voluto mettermi alla prova anche con altri atleti”.
Zagabria applaude il mondiale del Giappone, l’Italia si prepara per il Kazakistan
Zagabria, 21 ottobre 2017. È stata una giornata in cui gli azzurri non sono stati impegnati direttamente, la quarta del campionato del mondo juniores a Zagabria ed è stata anche l’ultima per quanto riguarda il torneo individuale. Un’opportunità per fare il punto e recuperare le energie per la gara a squadre di domenica, che li vedrà impegnati al primo turno con il Kazakistan. “Le gare individuali si sono concluse con 3 atleti nel blocco finale – è stata l’analisi di Raffaele Toniolo – e la medaglia di Parlati ha rotto il digiuno che durava da due edizioni, ma si sarebbe potuto ottenere un bottino maggiore, sia commettendo qualche errore in meno, ma anche se la finale di Lombardo fosse stata arbitrata in maniera aderente al regolamento. Sinceramente è difficile spiegare perché succedono certe cose, ma siamo certi che anche questi episodi ci daranno l’energia per lavorare ancora di più e meglio in futuro. Molti di questi atleti saranno ancore juniores anche nel 2018, ma anche per quelli che passeranno nella classe seniores credo ci saranno delle soddisfazioni da raccogliere”. Un commento particolare è quello di un altro coach azzurro, Raffaele Parlati: “Gara di altissimo livello – ha detto il tecnico napoletano e padre di Christian - i nostri ragazzi si sono espressi tutti al massimo delle loro possibilità. Siamo ovviamente un pò dispiaciuti per come è stata condotta la finale di Lombardo che, come del resto tutti avete potuto notare, meritava la medaglia di bronzo. Inoltre ci tengo a sottolineare la bella prestazione di Salvatore D'Arco e, per quanto riguarda Christian, l’appuntamento con l’oro è solo rimandato”. La cavalcata per la medaglia di bronzo di Christian Parlati, è stata seguita però da un coach diverso dal padre e cioè da Luca Poeta, che è anche coach nel gruppo sportivo di appartenza: “Il livello della gara, come previsto, è stato molto alto – ha detto Luca Poeta - infatti tra i partecipanti c’erano molti atleti già medagliati a Grand Prix e Grand Slam. I nostri atleti hanno dato il massimo, nonostante la comprensibile pressione emotiva. Ritengo ci sia ancora poca chiarezza nella valutazione del waza-ari e sugli shido, com’è accaduto ad esempio nella finale di Manuel, mentre sono molto felice per la medaglia di Christian che, oltre ad essere meritata, arricchisce anche il medagliere delle Fiamme Oro!”. La giornata è rimasta sulla traccia delle precedenti, con il Giappone che ha fatto incetta di medaglie. Ne ha vinte altre due d’oro ed in tutto sono state otto, due al giorno! L’esatta metà di quelle messe in palio dal campionato del mondo.
F – 78: 1) Shiyu Umezu (Jpn); 2) Teresa Zenker (Ger); 3) Marina Bukreeva (Rus) e Patricia Sampaio (Por); +78: 1) Akira Sone (Jpn); 2) Hikaru Kodama (Jpn); 3) Eliannis Aguilar (Cub) e Beatriz Souza (Bra)
M – 100: 1) Zelym Kotsoiev (Aze); 2) Arman Adamian (Rus); 3) Temur Rakhimov (Tjk) e Takaya Yamaguchi (Jpn); +100: 1) Inal Tasoev (Rus); 2) Stephan Hegyi (Aut); 3) Daigo Kagawa (Jpn) ed Enej Marinic (Slo)
A Zagabria l’Italia ritorna sul podio mondiale, Christian Parlati è bronzo
Zagabria, 20 ottobre 2017. Grande gara di Christian Parlati e per l’Italia è finalmente arrivata l’attesa medaglia, ad interrompere un digiuno sofferto per due lunghe edizioni, le precedenti del 2014 e 2015. La medaglia di bronzo degli 81 kg nel campionato del mondo juniores a Zagabria è andata dunque al collo del diciannovenne Christian Parlati, napoletano come Antonio Esposito, che finalmente ha potuto consegnare idealmente il testimone dell’ultima medaglia vinta nel 2013 a Lubiana, laureandolo campione del mondo. Il primo in assoluto per il judo italiano maschile. Una prodezza è stata anche quella di Christian a Zagabria che un mese dopo il terzo posto ottenuto agli Europei U21 a Maribor, ha replicato ai Mondiali con un percorso eccezionale, vittoria sul giapponese Tomokiyo, poi su Reijntjens (Olanda) e Cherkai (Ucraina). Semifinale persa con il belga Casse, che poi ha vinto l’oro, ma nella sfida per il terzo posto Christian non ha concesso nulla al britannico Mcwatt, piazzando waza ari a trenta secondi dal termine. “Sono contento di questo risultato anche se speravo in una finale tutta italiana – ha detto Parlati - è la gara che aspettavo da tutto l'anno, e nonostante un brutto sorteggio ho portato la medaglia a casa. Voglio dedicare questa medaglia alla mia famiglia, ringraziare le Fiamme Oro e la Nippon che mi sostengono sempre, senza dimenticare un ringraziamento al Dream Team”. La finale tutta italiana sarebbe dovuta essere con Salvatore D’Arco che, dopo due vittorie con Vidmar (Slo) e Alves (Por) è stato sconfitto da Tepkaev (Rus), andando ai recuperi. Avesse superato Mcwatt (Gbr) sarebbe stato ‘derby azzurro’ per il bronzo, D’Arco invece si è piazzato settimo. Nei 70 kg, dopo una vittoria sia Alice Bellandi che Martina Esposito sono state sconfitte al secondo turno, rispettivamente da Samardzic (Bih) e Polleres (Aut), che si sono poi classificate seconda e terza. “Grande medaglia di Christian che ci fa dimenticare la delusione di ieri – il commento di Raffaele Toniolo - Christian ha combattuto alla grande fin dal primo incontro e, anche se negli ultimi due incontri si è contratto, è riuscito a salire sul podio. Bella gara anche quella di Salvatore che si è fermato al settimo posto. Domani sarà la vigilia della gara a squadre, che affronteremo al meglio”. Sabato infatti, non ci sono azzurri in gara nelle categorie più pesanti (100, +100, 78, +78), il team si prepara dunque all’appuntamento a squadre miste di domenica.
F – 63: 1) Honoka Araki (Jpn); 2) Sanne Vermeer (Ned); 3) Clemence Eme (Fra) e Lubjana Piovesana (Gbr); 70: 1) Giovanna Scoccimarro (Ger); 2) Aleksandra Samardzic (Bih); 3) Michaela Polleres (Aut) e Gabriella Willems (Bel)
M – 81: 1) Matthias Casse (Bel); 2) Turpal Tepkaev (Rus); 3) Tim Gramkow (Ger) e Christian Parlati (Ita); 90: 1) Goki Tajima (Jpn); 2) Robert Florentino (Dom); 3) Koshi Nagai (Jpn) e Eduard Trippel (Ger)