Giappone imperatore a Budapest, oro anche nella gara a squadre miste
Budapest, 3 settembre 2017. Il Giappone ha vinto la medaglia d’oro nella prima edizione del Campionato del mondo a squadre miste. E così, dopo sette ori individuali, quello a squadre è stato l’ottavo titolo mondiale per il Sol Levante nella Laszlo Papp Arena. Schiacciante la superiorità evidenziata, 5-1 a Ucraina, Germania, Sud Corea. Solo la finale ha fatto eccezione, cappotto al Brasile, 6-0. Terzo posto per la Francia (5-1 alla Russia) e Sud Corea (5-1 al Canada). Thomas Bach e Marius Vizer, presidenti di CIO e IJF, hanno fatto assieme la premiazione del Giappone vincitore. La bandiera IJF è stata consegnata al presidente della federazione judo dell’Azerbaijan, che ospiterà a Baku l’edizione 2018. Comunicati inoltre gli eletti nella commissione atleti IJF, uno per continente, Antonia Moreira (Angola), Gerogii Zantaraia (Ucraina), Masashi Ebinuma (Giappone), Natalie Galea (Australia), Tiago Camilo (Brasile), cui si aggiungono Teddy Riner (Francia), Kayla Harrison (Stati Uniti), Majlinda Kelmendi (Kossovo), Ivan Nifontov (Russia), che sono stati nominati.
“Giovani leve” sta per cominciare. Oggi in onda il promo alle 18.25 su Sky Sport 3
Ostia, 4 settembre 2017. Sta per cominciare "Giovani Leve"! Oggi alle 18.25 su Sky Sport 3, andrà in onda il promo del docu-reality che ha accompagnato la nazionale cadetti di judo nel percorso di avvicinamento agli Europei a Kaunas. Grazie al supporto di San Carlo-Wacko’s, il progetto si propone il duplice obiettivo di far entrare il judo nelle case degli italiani e raccontare vita, aspirazioni e sogni di un gruppo di giovani promesse. Pensato, diretto e realizzato lo scorso giugno da tre videomaker ferraresi, Andrea Bignardi (soggetto e produzione), Paolo Cirelli (regia) e Tommaso Monini (fotografia), il docu-reality è composto in sei puntate che andranno in onda a settimane alterne nell’ambito di Icarus 2.0 sui canali Sky Sport 3 HD, Sky Sport Plus HD, Sky Sport Mix HD. Ciascuna puntata sarà preceduta dalla sintesi del racconto con l’introduzione alla puntata vera e propria che sarà messa in onda la settimana successiva. “Si tratta di un progetto ambizioso e interessante e da subito le sue potenzialità ci sono apparse chiare e positive” ha detto Alessandro Comi, Responsabile Organizzativo della CNAG “interviste e contenuti sono state realizzate nel collegiale al Centro Olimpico Matteo Pellicone ed in Lituania, grazie al lavoro straordinario di tre professionisti che in breve tempo sono stati capaci di comprendere il nostro sport e cogliere sfumature e caratteristiche delle personalità dei ragazzi. Il risultato di questo lavoro è eccezionale in quanto concilia il racconto di una storia di ragazzi di oggi con i valori dello sport”. Primo appuntamento di “Giovani Leve” questa sera con il promo, alle 18:25 su SKY Sport 3. La prima puntata andrà in onda, invece, lunedì 11 settembre.
Riner fatica, ma vince il suo nono oro iridato. La sintesi sul mondiale degli azzurri
Budapest, 2 settembre 2017. La sesta giornata del campionato del mondo a Budapest è stata la seconda senza azzurri sul tatami, ma nella Laszlo Papp Arena le emozioni mondiali hanno continuato a far vibrare l’aria. L’emozione più intensa è stata quella che ha accompagnato la caduta di Teddy Riner sul de ashi barai di Guram Tushishvili, nel golden score della semifinale dei +100 kg. Ha sofferto poi anche in finale con Moura, conclusa nuovamente al golden score, ma poi ha festeggiato ugualmente la nona vittoria iridata. Ma le emozioni più intense sono state quelle regalate dagli otto azzurri che si sono messi in gioco sul tatami di questo campionato del mondo. In sintesi, Francesca Milani ha incontrato Otgontsetseg Galbadrakh, nei 48 kg è la numero uno del ranking mondiale che ha concluso la gara al terzo posto e Francesca si è battuta benissimo. Non ha accusato gap tecnici né fisici nei confronti della quotata avversaria. Odette Giuffrida ha superato la panamense Jimenez rispondendo senza batter ciglio al fantasioso waza ari che avrebbe subito con un ippon limpido. Poi ha perso con Wonder Woman Kelmendi. A Rio entrambe hanno combattuto diversamente, ma non è la modalità della sconfitta che può affliggere Odette. Perdere brucia sempre, agli ottavi poi la partita si chiude e fa ancora più male, ma non modifica il talento né il valore dell’atleta. Edwige Gwend ha messo sotto quasi brutalmente Ioulietta Boukouvala e poi Katharina Haecker, ma è incappata nella polacca Ozdoba, allieva di Wieslaw Blach, che ha finito la sua corsa sul podio, al terzo posto. Assunta Galeone ha disputato una gara straordinaria, ha eliminato Park e Steenhuis, quest’ultima la super numero 1 dei 78 kg, prima nel ranking mondiale con 600 punti di vantaggio sulla seconda, la Tcheumeo. Poi si è battuta alla pari anche con Verkerk, facendo sognare la semifinale. Ha concluso al settimo posto, sconfitta da Antomarchi, ma questa è stata davvero una bella Galeone, se non la più bella. Di Elios Manzi e Fabio Basile si è detto, hanno disputato dei match assolutamente all’altezza della situazione, dimostrando entrambi di essere arrivati a Budapest pronti a centrare un risultato importante. Essere pronti non è cosa da poco, né da snobbare, soprattutto nel caso di questi due ragazzi che soltanto un anno fa meritarono quasi con un blitz un posto a Rio, dove se la giocarono piuttosto bene. Si è fatto trovare pronto, a Budapest, Matteo Marconcini, protagonista di una gara eccellente che ha portato un risultato bellissimo. Eppure Matteo ha 28 anni, appena compiuti (auguri!) e questo è stato il suo primo mondiale. Farsi trovare pronti è tutto. Antonio Esposito, lui un mondiale l’ha già vinto e non è stato il valore in discussione, ma l’adattamento alla classe senior ed alla nuova categoria, che hanno preteso ancora qualche giro di prova. Domani è giorno di gara a squadre. La prima edizione ai Mondiali con la formula mista, 20 le squadre al via. Per le ultime emozioni mondiali. Il Giappone è irragiungibile a quota 7 ori, seguito dalla Francia con 2 e poi Mongolia, Brasile, Serbia, Cina, Germania con 1. L’Italia è ritornata nel medagliere mondiale in 12esima posizione.
Donne
+78 kg: 1. Yu (Cin), 2. Asahina (Giap), 3. Kim (S.Cor) e Kindzerska (Aze).
Uomini
100 kg: 1. Wolf (Giap), 2. Liparteliani (Geo), 3. Denisov (Rus) e Gasimov (Aze).
+100 kg: 1. Riner (Fra), 2. Moura (Bra), 3. Naidan (Mong) e Silva (Bra).
Brava Susi Galeone! Un settimo posto al Mondiale con la gara più bella
Budapest, 1 settembre 2017. Un settimo posto, quello conquistato da Assunta Galeone nel campionato del mondo a Budapest, che vale un’intera carriera. Perché si tratta di un risultato importante e soprattutto perché è maturato con una condotta di gara semplicemente ‘speciale’. Dall’incontro di apertura, con la sudcoreana Park Yujin, in quello successivo con la numero uno del ranking mondiale, Guusje Steehuis, ma anche nei due incontri in cui Assunta Galeone è stata sconfitta, con Marhinde Verkerk e con Kaliema Antomarchi, la 31enne napoletana ha messo in gioco attenzione e continuità al limite della perfezione. “Di gare buone, Susi ne ha fatte tante – ha detto il coach Dario Romano – ma quella di oggi, forse, le ha superate tutte. Non ha mai staccato, nè ha mai mollato niente ed arrivata a gestire situazioni critiche con una lucidità speciale. La migliore gara di sempre? Forse sì, ma anche se non si tratta di una medaglia, il settimo posto al mondiale per lei è il migliore risultato della carriera”. Con il settimo posto di Assunta Galeone si è concluso il mondiale della squadra azzurra e se la medaglia d’argento di Matteo Marconcini ha il dolce sapore di un’impresa, tutte le gare degli azzurri hanno lasciato sostanzialmente qualche problema da risolvere assieme a tante certezze. E se agli interrogativi si continuerà a cercare le risposte giuste, sulle certezze si sta costruendo il futuro. Una curiosità in questa quinta giornata. È difficile, ma può succedere. È accaduto alla georgiana Nino Odzelashvili, nell’ultimo incontro del primo round nel tabellone dei 70 kg. La nigeriana Winnie Gofit è l’avversaria e la differenza di livello appare evidente. Un waza ari lo conferma fin dalle prime battute. Poi, prima dell’hajimè, l’arbitro vede qualcosa che luccica, è una catenina ed è attorno al collo della gerogiana. Hansokumake! Il mondiale di Nino Odzelashvili finisce così. Quello di Winnie Gofit finisce al turno successivo, ma può capitare anche di vincere o perdere così. Ricordarlo è banale, ma importante. Nemanja Majdov invece ha 21 anni e ha vinto la medaglia d’oro per la Serbia nei 90 kg, superando in finale lo sloveno Mihael Zgank, anni 23. La curiosità sta nel fatto che Majdov è nato e vive in Bosnia, anche se è judoka per la Serbia. Dov’è il numero 2 dopo Aleksandar Kukolj. Almeno così è stato fino ad oggi. Maria Perez, seconda nei 70 kg, ha conquistato la prima medaglia ai mondiali per Portorico, mentre Mayra Aguiar è salita per la seconda volta sul tetto del mondo nei 78 kg ed è stata la quinta volta che è salita sul podio del campionato del mondo, esattamente come la colombiana Yuri Alvear, che ha aggiunto il bronzo nei 70 kg alla precedente collezione costituita da tre medaglie d’oro ed una di bronzo. Sabato è la giornata di Teddy Riner, scusate, dei +100 kg e poi 100 e +78 kg.
70
1) Chizuru Arai (JPN)
2) Maria Perez (PUR)
3) Yuri Alvear (COL)
3) Maria Bernabeu (ESP)
78
1) Mayra Aguiar (BRA)
2) Mami Umeki (JPN)
3) Kaliema Antomarchi (CUB)
3) Natalie Powell (GBR)
90
1) Nemanja Majdov (SRB)
2) Mihael Zgank (SLO)
3) Gwak Donghan (KOR)
3) Ushangi Margiani (GEO)
Mondiali Judo Live: il sogno di Assunta Galeone si ferma a un passo dalla finale per il bronzo
Budapest, 1 settembre 2017 - Dopo l'esaltante giornata di ieri con l'argento nella categoria 81 kg per Matteo Marconcini, oggi sul tatami dell'arena ungherese sarà protagonista Assunta Galeone.
16.50 - Assunta Galeone non riesce a conquistare la finale per la medaglia di bronzo. L'atleta azzurra, nei ripescaggi, viene sconfitta dalla cubana Kaliema Antomarchi che si aggiudica l'incontro grazie a un ippon effettuato ai danni dell'italiana nel Golden Score. La prestazione della judoka partenopea è stata in ogni modo apprezzabile considerando il sorteggio poco propizio che le ha destinato una strada in salita.
14.23: - Assunta Galeone cede il passo all'olandese Marhinde Verkerk dopo un incontro tiratissimo nei quarti di finale. L'atleta azzurra viene eliminata soltanto nel Golden Score, subendo una sanzione arbitrale dopo 2'53" dell'extra time. La Galeone non concede punti all'avversaria che - durante il combattimento - fa pesare il suo spessore tecnico mantenendo l'iniziativa. L'avventura dell'azzurra va comunque avanti: nei ripescaggi se la vedrà con la cubana Kaliema Antomarchi per cercare di accedere alla finale per il bronzo.
12.32: - Assunta Galeone accede ai quarti di finale del Mondiale di Judo in corso a Budapest eliminando l'olandese Guusje Steenhuis, testa di serie numero uno del tabellone. L'azzurra porta avanti l'iniziativa senza riuscire a piazzar il punto tecnico. Dopo 1'32" shido per l'olandese, a 26" dal termine viene sanzionata anche Assunta Galeone. Si va al Golden Score, l'italiana mantiene l'iniziativa e alla fine vince dopo 1'35" per l'ennesima sanzione arbitrale comminata alla sua avversaria. Nei quarti la judoka napoletana affronterà l'olandese Marhinde Verkerk.
10.35: - L'atleta partenopea ha iniziato bene il suo percorso agonistico battendo nel primo incontro la coreana Yujin Park. nel secondo turno l'azzurra si troverà di fronte l'olandese Guusje Steenhuis, testa di serie numero uno del tabellone.
SuperMatteo Marconcini! Come splende il suo argento mondiale!
Budapest, 31 agosto 2017. “È fantastico anche se la finale non l’ho vinta. Ho avuto troppi infortuni in passato, ho trascorso dieci anni senza una medaglia ai campionati del mondo, pertanto combattere questa finale è stata la miglior performance di tutta la mia vita. Alle Olimpiadi ho combattuto per la medaglia di bronzo e oggi ho potuto combattere per l’oro. Mi sento davvero molto felice e non riesco ancora a credere che sia tutto vero”. Sono queste le prime parole pronunciate da Matteo Marconcini pochi minuti dopo la premiazione del campionato del mondo di judo. Laszlo Papp Arena, Budapest, categoria 81 kg. È tutto vero! E l’Italia è ritornata su quel podio mondiale che mancava ormai da tanto, troppo tempo. Ci ha pensato lui, Matteo Marconcini, 28 anni compiuti pochi giorni fa, il 26, e quella lacuna è stata finalmente rimossa. Che gara straordinaria! Mrvaljevic, Bottieau, Ungvari, Otgonbaatar, Mollaei, superati, sconfitti, battuti. Uno dopo l’altro, un colpo al cuore ogni volta. “Dopo il quarto di finale mi sono detto, oggi vinco! È la mia giornata” ha detto invece il tedesco Aleksander Wieczerzak. Una sensazione che abbiamo avuto anche noi, vedendolo avanzare in un tabellone proibitivo, iniziato con Valois-Fortier e poi Khubetsov, Erihemubatu, Csoknyai, Khalmurzaev. Sì, è stata la sua giornata. E ha sconfitto anche il nostro Matteo, che gli ha stretto la mano ed abbracciato al termine della finale. Una finale che l’Italia attendeva dal 2005 e, finalmente, ha ritrovato. “La ciliegina sulla torta! Certo è mancato il titolo – ha detto felice il coach Roberto Meloni – ma questa medaglia significa tanto. Anche per me, perché è la prima da allenatore ed arriva a dieci anni esatti dalla medaglia ai mondiali che vinsi a Rio. Matteo ha fatto una supergara, come alle Olimpiadi, ha grandi potenzialità e le ha espresse tutte. Lui che è un introverso, un ragazzo sensibile, un ragazzo che sa uscire dai problemi che, anche in questo caso non l’hanno abbandonato. Ha avuto una piccola infiammazione al pube, l’abbiamo curata, gestita e siamo riusciti ad essere qui così, come avete potuto vedere. La Federazione, lo staff, il Centro Sportivo Carabinieri sono stati importanti, fondamentali, decisivi. Tutti! e ce l’abbiamo fatta. È uno splendido messaggio per tutti i giovani che amano il judo, perché con la fatica, i sacrifici, il lavoro di squadra si può raggiungere qualsiasi risultato. Grande gara, grande Matteo!”. Purtoppo la giornata vissuta da Edwige Gwend e da Antonio Esposito è stata diversa, resa amara dalle sconfitte patite con la polacca Agata Ozdoba, che poi si è messa al collo la medaglia di bronzo e dal portoghese Anri Egutidze, che hanno fatto sfumare anzitempo ogni ambizione. “Non ero io – si è rammaricato Antonio Esposito – è per questo che sono dispiaciuto. Lui è stato bravo, ma io normalmente aggredisco, invece ero bloccato. Anche l’emozione, certo, ma sento che ho bisogno di gareggiare di più, di prendere maggiore confidenza con questa categoria. Io ci sono!”. Grande la soddisfazione per il Presidente Domenico Falcone ed il Segretario Generale Massimiliano Benucci, che sono corsi ad abbracciare Matteo Marconcini appena è stato possibile raggiungerlo, al termine della premiazione e che il vicecampione del mondo ha ricambiato con un abbraccio, che ha sollevato entrambi ad un metro da terra. Domani sarà il momento di Assunta Galeone, 78 kg, primo incontro poule A, la sfida con la coreana Park sarà tutta da vedere.
Judo Worlds 2017 Flash News. Matteo Marconcini nell'Olimpo del judo: è argento Mondiale
#JudoWorlds2017 Day 4:
Inizia la quarta giornata di combattimenti a Budapest per i Campionati Mondiali di Judo: Per la cat. 63kg sale sul tatami Edwige Gwend, per gli 81kg Matteo Marconcini e Antonio Esposito. Forza Azzurri!!!
h 10.20 Velocissimo primo incontro per Edwige Gwend che risolve in fretta e in furia con la greca Boukouvala per mezzo di una immobilizzazione.
h 11.00 Matteo Marconcini ed Antonio Esposito combattono in contemporanea. Matteo è riuscito a trovare la chiave di volta nell'incontro con il montenegrino Mrvaljevic realizzando un waza-ari a un minuto dalla fine della gara. Avversario ostico per Antonio Esposito che invece, dopo aver comunque dato filo da torcere al portoghese Egutidze, si è dovuto arrendere per due waza-ari.
h 11.40 Edwige Gwend è agli ottavi! Ha affrontato l'australiana Haecker spingendo sui suoi punti deboli e ha vinto l'incontro per waza-ari.
h 12.30 Matteo Marconcini ci ha appena regalato un meraviglioso e combattuto Ne Waza (combattimento a terra) con il belga Bottieau. Dopo bel po' di tempo passato a terra tra una immobilizzazione e l'altra,, l'Azzurro ha costretto Bottieau a dichiarare la resa.
h 13:00 La polacca Ozdoba si è rivelata essere un'avversaria più temibile di quanto potessimo immaginare. A metà dell'incontro ha sorpreso la nostra Azzurra Gwend con una leva al gomito che l'ha portata a vincere per Ippon.
h. 13.15 Marconcini oggi ha deciso di regalarci grande judo a questi Mondiali. Con 2 waza-ari ha piegato l'ungherese padrone di casa Ungvari, ritagliandosi un posto nei quarti di finale.
h.13.20 E' un sogno? No, è realtà! Matteo Marconcini ha condotto un match straordinario contro il mongolo Otgonbaatar conquistando la vittoria per Ippon. L'Azzurro è in semifinale!
Appuntamento dallAe 16:00 su Fox Sports (canale Sky 204) con Ylenia Scapin e Ivano Pasqualino per il final block.
h. 17.00 Matteo I-N-A-R-R-E-S-T-A-B-I-L-E! Marconcini ha voglia di farci sognare, l'Azzurro è in finale per la medaglia d'oro nella categoria degli 81kg. Battuto l'iraniano Mollaei per waza-ari e vola in finale!
h.17.30. Durante la finale, un'azione di strangolamento avvenuta a terra, Matteo si è visto costretto ad arrendersi al tedesco Wieczerak. Matteo raggiunge una grandissima medaglia d'argento che non arrivava dal 2005 e che conferma il grande valore del judoka toscano. Bravo Matteo!
Judo Worlds 2017: L’analisi del Presidente Falcone dopo le prime giornate ai Mondiali a Budapest
Budapest, 30 agosto 2017. Laszlo Papp Arena, terza giornata del Mondiale a Budapest. È la prima delle giornate senza azzurri in gara, mentre lo spettacolo continua. Il Giappone è rimasto ampiamente davanti a tutti e ha aggiunto la medaglia d’oro di Soichi Hashimoto nei 73 kg, mentre Sumiya Dorisuren è riuscita ad interrompere l’en plein nipponico con la vittoria nei 57 kg, al termine del più lungo golden score in una finale mondiale di sempre, 8’56” che sono andati a sommarsi ai primi 4 minuti. Sui sei incontri disputati nel final block di questa terza giornata, due soltanto si sono conclusi senza tempo addizionale, un fatto questo che non ha condizionato negativamente la spettacolarità della gara. La 26enne mongola ha ribadito la leadership mondiale affermata dal ranking, peraltro proprio su Yoshida e Receveaux, ma ha anche regalato a Khaltmaagiin Battulga il primo titolo iridato dalla sua recente elezione. Una bella soddisfazione per un grande judoka del passato, oggi in tribuna da Presidente della Repubblica. E dopo queste prime giornate intense e sofferte, il presidente federale Domenico Falcone si è preso il tempo per dare una lettura sul mondiale dei primi quattro azzurri. “Il combattimento disputato da Fabio Basile con An – ha detto il Presidente Falcone – è stato significativo, perché ha risposto chiaramente alle numerose domande che in tanti si ponevano: come sarà, cosa farà, come starà? Fabio ha confermato l’altissimo livello raggiunto a Rio. Forse anche di più e mi limito a questo senza entrare nel merito di tutti quei ‘se’ che si dicono quando la vittoria e la sconfitta sono determinate da uno ‘shido’. Mi fa piacere poterlo dire perché significa anche che abbiamo fatto scelte corrette. Per quanto riguarda Odette (Giuffrida, ndr) il discorso è leggermente diverso, ma pur di fronte ad una risposta inattesa da un’atleta ancora giovane, ma ugualmente esperta come lei, non modifica di nulla la consapevolezza sul suo talento e sulle sue potenzialità”. L’analisi del Presidente è proseguita con il punto su Francesca Milani ed Elios Manzi, che hanno gareggiato lunedì. “Sono rimasto fin sorpreso da quanta grinta e capacità è riuscita ad esprimere Francesca al suo esordio mondiale di fronte ad un avversaria così qualificata ed è una sorpresa piacevolissima, mentre dispiace per questo ennesimo infortunio che ha fermato Elios, anche se si tratta di una recidiva di un incidente recente. Ci auguriamo e, soprattutto, gli auguriamo di rimettersi al meglio quanto prima, sia per la sua condizione fisica migliore che per esprimere tutto il suo talento”. Alla soddisfazione del Presidente si è aggiunta anche quella del medico azzurro, il Dottor Fabio Fanton, che ha riscontrato un incoraggiante e rapido miglioramento delle condizioni del ginocchio di Elios, se non altro relativamente al dolore ed all’infiammazione. Concluse le gare i ragazzi hanno evitato microfoni e dichiarazioni, ai quali invece non si è sottratto Pierangelo Toniolo. “Fabio ha dimostrato consapevolezza di essere un atleta di altissimo livello – ha detto Toniolo – e l’intensità che ha impresso al match è stata senz’altro adeguata e opportuna. Non ha registrato cedimenti fisici, né motivazionali e gli errori che sono stati commessi saranno analizzati immediatamente per essere eliminati, com’è ovvio. Ma da Budapest – ha concluso Toniolo – io ritorno a casa molto motivato e con le idee chiare. Adesso dobbiamo fare le gare giuste, crescendo di livello, almeno un paio quest’anno e poi condivideremo un percorso strutturato per arrivare alle Olimpiadi con freschezza, senza affanni”. Domani si ritorna sotto i riflettori e per la squadra azzurra è il momento di Edwige Gwend, Antonio Esposito e Matteo Marconcini.
Judo Worlds 2017: Seconda giornata iridata fatale, ma non per il Giappone
Budapest, 29 agosto 2017. Campionato del mondo a Budapest, seconda giornata. È la giornata di Odette Giuffrida e Fabio Basile che, nella Làszlo Papp Sportarena, cercano la conferma del valore acquisito un anno fa alle Olimpiadi. Fabio Basile, dopo aver superato Simon Yacoub, ha incrociato la strada con An Ba-Ul. Il match, una replica della finale olimpica, è mostruosamente bello e non merita la conclusione che gli viene riservata: uno shido. Altri se ne sarebbero potuti riconoscere, da una parte e dall’altra, ma non è stato fatto per rispetto di una grandissima sfida, combattuta da due grandissimi campioni. Perché decidere così chi dei due doveva essere il migliore? Oggi è andata così, ma il dubbio sul migliore è rimasto. A Fabio Basile è rimasta anche tantissima rabbia. Poi c’è stata Odette Giuffrida che, liquidata Kristine Jimenez, ha ripetuto a sua volta la sfida con Malijnda Kelmendi. La conclusione è stata fin troppo rapida, tre shido e Odette è stata messa fuori. Una rabbia diversa questa, ma sempre rabbia è. E per le parole si deve attendere. Ma questa giornata non è stata clemente poi nemmeno con An Baul, rimasto fuori dal podio, nè con Maijlinda Kelmendi, che non solo è rimasta fuori dal podio, ma ha perso un’imbattibilità che durava da 1.033 giorni, oltre 33 mesi. Quando, l’1 novembre 2015, fu sconfitta da Erika Miranda. Oggi ha perso due volte, da Ai Shishime e, nuovamente, da Erika Miranda. La rabbia in Casa Italia si è dissolta prima dell’inizio del final-block, quando è stata dedicata a Franco Capelletti la cerimonia ufficiale per attribuzione del decimo dan. “E’ un sogno che si avvera – ha detto con la voce commossa Franco Capelletti – e mi piacerebbe vivere ancora a lungo per continuare a ricordarlo. E continuare a sognare”.
52
1) Ai Shishime (JPN)
2) Natsumi Tsunoda (JPN)
3) Natalia Kuziutina (RUS)
3) Erika Miranda (BRA)
66
1) Hifumi Abe (JPN)
2) Mikhail Puliaev (RUS)
3) Vazha Margvelashvili (GEO)
3) Tal Flicker (ISR)
Fabio Basile e An Baul, storia di due fenomeni in 8 minuti e 10 secondi
Budapest, 29 agosto 2017. Sono le 12.58 a Budapest nel momento in cui si è concluso il più bell’incontro di judo che si sia mai disputato. Poule C, sedicesimo di finale del campionato del mondo, categoria 66 kg: An Baul e Fabio Basile. Come nella finale olimpica a Rio. Un anno dopo. Sono otto minuti e dieci secondi di prese, strappi, guizzi, scatti. La tensione è straordinaria fuori dal tatami. Sul tatami due fenomeni. Di solidità mentale, d’intelligenza tecnica e tattica, di resistenza fisica e, con il tempo che scorre, psicologica. Loro due reggono. Tutti gli altri no. È il coreano che mette la ruota avanti, su un attacco di seoi nage inventa una risposta che stende Fabio sul fianco. Prosegue in leva al braccio, Fabio resiste. Arriva il matè. Si riparte, nessuno molla neanche un millimetro. Ogni scatto è un’emozione ed un’incertezza, chi farà cosa? Arriva, come un lampo, la zampata di Fabio: waza ari! Cuore in gola, ma loro due rimangono freddi, glaciali e geniali, imperterriti sfidanti che hanno messo in scena l’interpretazione del combattimento ideale. Certamente, vorremmo riscrivere il finale. Incontri così, non dovrebbero finire mai. Purtroppo è finito, ha vinto An Baul. Con lui ha vinto anche Fabio, che ha dimostrato al mondo quanto è forte. Come a Rio. Forse ancora di più!
Judo Worlds 2017 News: Inizia la seconda giornata di combattimenti organizzata per la prima volta a Budapest. Aspettiamo sul tatami per l'italia i due judoka che ci hanno fatto sognare alle Olimpiadi di Rio2016: Fabio Basile e Odette Giuffrida.
Live Streaming qui Tatami 2
h.11.30 Finalmente sale sul tatami il nostro Azzurro. Fabio ci regala una delle sue classiche tecniche di sacrificio e vince l'incontro con il palestinese Simon Yacoub con un waza-ari. Avanti così, Fabio!
h 12.00 Una Odette Giuffrida combattiva e concentrata è appena salita sul tatami di Budapest. L'Azzurra risolve velocemente l'incontro con la panamenese Jimenez servendole un bellissimo ippon.
Fabio Basile e Odette affronteranno i numeri 1 del ranking mondiale, il koreano An e la kosovara Kelmendi. Ecco riaffiorare le finali Olimpiche di Rio 2016.
h 13.00 Fabio Basile combatte come un vero guerriero contro il campione del mondo 2015. Recupera il punteggio a 15 secondi dalla fine (portandosi sull' 1 a 1), ma una penalità assegnatagli dopo 4 minuti di golden score fa passare la vittoria al koreano An Ba-Ul.
h 13.23 Un trascinamento, un falso attacco e ancora una volta un trascinamento si sono tradotti in 3 penalità (limite massimo da assegnare a un judoka in un incontro) che hanno fermato la corsa di Odette Giuffrida al titolo iridato.
Non c'è possibilità di ripescaggio: purtroppo Fabio non è riuscito a bissare il successo olimpico e Odette non ha preso la sua rivincita più grande.
Judo Worlds 2017: Il Giappone applaude Tonaki e Takato campioni del mondo
Budapest, 28 agosto 2017. Funa Tonaki e Naohisa Takato. Sono andate entrambe al Giappone le due medaglie d’oro assegnate nella prima giornata del campionato del mondo di judo a Budapest. Le regole continuano a cambiare, ma non cambia chi le interpreta meglio di chiunque altro. “È il judo, signori miei”, viene da dire parafrasando l’Al Pacino di Ogni maledetta domenica, ma così è. E così nei 48 kg Funa Tonaki, 22 anni, tredicesima in ranking si è lasciata dietro le spalle tutte le migliori. Almeno fino a questa mattina. Ora la migliore è lei, migliore anche di Ami Kondo, compagna di squadra e predestinata erede di Ryoko Tamura, che si è dovuta accontentare della medaglia di bronzo. E se Kondo non è arrivata in finale con la coetanea collega, la colpa è stata della mongola Munkhbat, che l’ha superata in una semifinale bruttina, giocata sulle sanzioni, assegnate tutte per prese ostruzionistiche alle maniche. Tonaki poi, si è presa l’oro vendicando Kondo, con un ko soto gake (waza ari) a venti secondi dalla fine. La seconda medaglia di bronzo è andata al collo della kazaka (ex-mongola) Galbadrakh. Per Francesca Milani, che le si era opposta con efficacia al primo turno, non può essere una consolazione, ma uno stimolo lo è di certo. Il successo di Takato nei 60 kg ha evidenziato una superiorità limpida, non facile, ma chiara. In finale l’azero Safarov ha tentato di sorprenderlo con ko soto gake, ma Takato gli si è girato addosso in o uchi gari (portato con la gamba che era stata attaccata). Mancava poco più di un minuto. L’azione successiva Takato ha piazzato un altro o uchi gari e questa volta è stato ippon. Le medaglie di bronzo sono andate al mongolo Ganbat, che con i suoi 30 anni è il più anziano sul podio oggi e l’uzbeko Urozboev, che ha eliminato Papinashvili, che aveva eliminato Takato a Rio, ma poi ha fatto fuori anche Ganbat, scombinando le carte della categoria. Il commento sulla giornata dei coach azzurri, Francesco Bruyere e Roberto Meloni: “La prima giornata è stata dominata dai paesi dell’est, Giappone, Mongolia, Kazakistan e Uzbekistan: per tipologia di judo nelle categorie leggere dettano legge. Sopra tutti come sempre il Giappone, che sta investendo molte risorse sui giovani in vista delle Olimpiadi. Milani anche se sfortunata al sorteggio ha disputato un buon incontro con la numero uno del mondo e ha dimostrato sicuramente di essere all’altezza di questo livello. Elios ha fatto davvero un miracolo nel recuperare l’infortunio al ginocchio patito in Giappone a fine luglio, nonostante questo sul tatami ha mostrato la classe che lo caratterizza. Purtroppo in un incontro che stava dominando ha avuto una ricaduta che lo ha fermato. Ci vorrà un po' di tempo per recuperare da tanti sfortunati infortuni, ma è indiscutibilmente un talento”.
48
1) Funa Tonaki (JPN)
2) Urantsetseg Munkhbat (MGL)
3) Ami Kondo (JPN)
3) Otgontsetseg Galbadrakh (KAZ)
60
1) Naohisa Takato (JPN)
2) Orkhan Safarov (AZE)
3) Diyorbek Urozboev UZB)
3) Boldbaatar Ganbat (MGL)