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Top News dalle regioni: Spadafora a Pomigliano e Scampia

  • Pomigliano d’Arco,
  • vincenzo spadafora
  • TOP NEWS DALLE REGIONI
  • Scampia

Undicesima puntata con la Top News dalle regioni ed anche in questo caso la scelta top è stata inevitabile, vista e considerata l’attenzione data dal Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora alle periferie, e più precisamente a Pomigliano D’Arco e Scampia, dove lo sport può essere davvero decisivo per affrontare molti problemi. L’incontro è di ieri, venerdì 31 luglio ed il Ministro dello Sport si è recato prima nel centro sportivo Sandro Pertini a Pomigliano d’Arco, nel quale opera il vicepresidente settore judo del comitato regionale Campania, Bruno D’Isanto, poi ha visitato il quartiere di Scampia, famoso per aver dato i natali sportivi a tanti grandi campioni. Questi i commenti che Vincenzo Spadafora ha postato al termine delle sue due visite.

20200731 Spadafora 01

“Fare le cose con e per passione. Questo è lo spirito che anima moltissime organizzazioni sportive. Per questa ragione trovo che siano sempre preziose le occasioni di confronto come quella di stamattina a Pomigliano D’Arco presso il centro sportivo Sandro Pertini. Ringrazio per l’invito Dario De Falco, il Sindaco di Pomigliano, Lello Russo e tutte le associazioni presenti. Come detto anche a loro continueremo a dialogare e a lavorare per rilanciare il territorio attraverso lo sport”.

“I ragazzi di Scampia devono avere le stesse possibilità degli altri di crescere e divertirsi in luoghi sicuri. Sei mesi fa ho preso un impegno con le associazioni del posto, oggi sono ritornato qui per comunicare - in primis a loro - di aver tenuto fede20200731 Spadafora 03 alla parola data. Infatti, abbiamo deliberato lo stanziamento di 300mila euro per la riqualificazione dello stadio Landieri e di 54mila per la costruzione di un campo di Padel tra i palazzoni del parco Corto Maltese. Una ennesima testimonianza di quanto lo sport possa dare forza e speranza, soprattutto nei quartieri più in difficoltà”.

Fonte: fijlkam.it/campania

Top News dalle regioni: Senza disciplina, il successo è impossibile

  • veronica toniolo
  • Società Ginnastica Triestina
  • TOP NEWS DALLE REGIONI

Decima puntata con la Top News dalle regioni e la scelta è caduta su una notizia che arriva da Trieste, con un messaggio positivo e propositivo, che si è lasciata alle spalle le sei regioni che hanno effettuato una pubblicazione in questi ultimi sette giorni, chi annunciando un'intervista o chi pubblicando documentazioni utili. Buona lettura!

Sono molte le città d’Italia in cui capita di vedere le immagini delle proposte pubblicitarie percorrere vie e piazze, dal centro alla periferia, appiccicate sulle fiancate degli autobus del trasporto pubblico. Un’intuizione avuta da qualche geniaccio del marketing che ha saputo coniugare la necessità di fare cassa delle aziende trasporti locali e le virtù di chi ha qualcosa da dire e, nel modo di dirlo, incrementa le possibilità di centrare l’obiettivo. Dev’essere stato questo il pensiero che ha spinto la Società Ginnastica Triestina a promuovere una campagna pubblicitaria d’impatto, con il sorriso d’oro della campionessa del mondo Veronica Toniolo a salutare i triestini dalle fiancate degli autobus di linea che vanno dalla Stazione Centrale al Castello di Miramare, piuttosto che da Piazza dell’Unità d’Italia al Castello di San Giusto. “Senza disciplina, il successo è impossibile” è il messaggio che l’ultracentenaria società ha scelto di affiancare all’immagine della sua forte judoka, ma è bello e virtuoso anche tutto quello che non c’è scritto. Che immaginiamo possa essere: Crediamo nella nostra missione anche in un momento durissimo come questo e facciamo sacrifici, ma investiamo su noi stessi per farcela. Che, in buona sostanza, significa: “Con la disciplina il successo è possibile!”.

Fonte: fijlkam.it/fvg

Top News dalle regioni n. 9, libere opinioni sulla riapertura in FVG

  • TOP NEWS DALLE REGIONI
  • puntata 9
  • FVG

L’appuntamento numero 9 con la rubrica Top News dalle Regioni tocca questa settimana il Friuli Venezia Giulia, che ha pubblicato in 8 puntate le opinioni di 16 tecnici o dirigenti delle società di judo regionali, quelli che hanno risposto al sondaggio proposto dopo la pubblicazione delle linee guida federali. Un modo, anche questo, per essere vicini alle società ed un modo utile per valorizzare la comunicazione istituzionale nelle regioni. Buona lettura.

Gianni Maman (Judo Tamai): La mia posizione personale e societaria è di prudenza sulla riapertura per due motivi. Primo, non esiste un calendario, ne consegue che non è possibile una programmazione/periodizzazione degli allenamenti, per cui non vedo il motivo... Di solito molti club in Friuli chiudono in luglio e agosto, non è il mio caso, ma già il problema potrebbe essere minore in questo senso. Secondo, riaprire senza limitazioni adesso a mio parere è di fatto affrettare i tempi con lo spettro della nuova chiusura a settembre mi/ci preoccupa, anche in relazione al fatto che vivo di questo non ho un piano B, molti si lamentano perché questo rappresenta una passione. Terzo, sono d’accordo che le linee guida siano restrittive per praticare come sappiamo. Credo che anche zoom non fosse un’ottima soluzione, ma la capacità di adattarsi e risolvere il problema è insita in tutti i judoka, quindi perché non trovare il lato positivo? E farlo gradualmente? Quarto, gli unici che secondo me dovrebbero riprendere a pieno regime sono i ragazzi della nazionale con un protocollo ferreo di tamponi e controlli che potrebbero essere sostenuti solo dalla nazionale e dai club professionistici. Una sorta di clausura o ritiro... impensabile per il 99% delle realtà judoistiche italiane! Io la penso così!!

Stefano Stefanel (Judo Kuroki Tarcento): "La nostra posizione è quella di un’assoluta adesione a quanto previsto dalle norme del Governo e della Federazione. Riteniamo pericolosi i salti in avanti di chi posta allenamenti non concessi sui social o di chi inventa stage per fare soldi che possono rivolgersi contro il movimento judoistico. Siamo però stupiti dall’inerzia federale che non disegna una road map, anche differenziata, dove si indichi quando e come e con che norme mutate potranno ritornare gare e allenamenti che non possono essere quelli di prima. Mi pare ci sia più attenzione e apprensione per 15 atleti di vertice che per 60.000 praticanti che sono il judo italiano. Quindi massimo rispetto per le norme e massima delusione per una dirigenza che non si occupa del judo”.

Maria Grazia Perrucci (Judo Club Fenati Spilimbergo): "Credo che una ripartenza graduale sia una buona soluzione, usciamo da un periodo di blocco o attività altra, come una sorta di digiuno da cui si esce pian piano per non stare male. È comunque un passo avanti e anche in linea con le indicazioni IJF. Anche il nostro club ha iniziato da prima con attività all'aperto e la prossima settimana con uchikomi a coppia fissa... Si fa, e si fa volentieri, in consapevolezza. Poi si sa, i ragazzi ormai vivono la loro vita in libertà..."

Lorenzo Bagnoli (Yama Arashi): Sono molto contento che piano piano ci si avvii verso una riapertura completa del nostro sport e che la federazione abbia prontamente preso posizione e proposto una soluzione per questo secondo periodo post "lockdown". Resto però dell'idea che ora come ora la prudenza debba comunque rimanere in primo piano perché credo che per ripartire al 100% si debba prima scongiurare ogni rischio di pandemia o focolaio.

Giancarlo Pizzinato (Skorpion): In primo luogo c’è la percezione del pericolo che può essere soggettiva in base alla propria sensibilità e all’opinione sui fatti, tra l'altro molto contrastanti. Poi c'è il pericolo oggettivo, e penso a quelli che vivono vicino ad una zona rossa, in terzo luogo l’assunzione della grande responsabilità di garantire la salute ai tuoi judoka. Non oso immaginare il dramma di sentire il nome del proprio club su tutti i telegiornali, come focolaio di infezione. Premesso questo penso che le opinioni lascino il tempo che trovano e sono soggette alle variazioni del numero dei contagiati. In ogni modo capisco le difficoltà di chi lavora in palestra e degli atleti professionisti che incominciano a sentirsi discriminati rispetto ad altri sport. In conclusione penso che nella nostra regione, in questo momento, sia opportuno riprendere l’attività applicando una serie di controlli in entrata per poi lasciare tutti alla pratica libera.

Andrea Di Marco (Kyu Shin Ryu Strassoldo): è sicuramente retorico dire che il nostro amato sport sia penalizzato. Noi siamo riusciti, con gli orari richiesti per il centro estivo in corso, a riunire alcuni ragazzi, ma il comune di Cervignano non è al corrente. Ci è stata negata la possibilità di usufruire la palestra a Ruda, per questo siamo a Strassoldo subito dopo l'orario di chiusura del centro estivo. Gli atleti presenti sono molto entusiasti e motivati. Ritengo che con dovute cautele e vari controlli quanto prima si possa riprendere normalmente, le attuali ordinanze sono precauzionali, bisogna aspettare questi 2 mesi e cerchiamo di essere ottimisti.

Andrea Piccinini (Dojo Sacile): La mia opinione è che tutti, soprattutto il mondo dello sport deve essere responsabilizzato. Vorrei regole d'ingaggio molto chiare. Lo spartiacque a mio modo di vedere dev’essere sui nuovi casi di contagio, ovvero a zero si fa in questo modo, a uno in quest’altro ed a 5 in quest’altro ancora. A tot invece, si ritorna a chiudere tutto.

Nicola Di Fant (Shimai Dojo Fagagna): Ogni sport ha la sua specificità e se questa viene a meno viene a mancare la sua "bellezza", la sua unicità, per la quale le persone si innamorano. Personalmente sono per il rispetto delle regole, ma il senso del rispetto delle regole vale solo se si rispettano in tutti i contesti. Invece, in mille occasioni si può constatare che non è così. Dobbiamo allora ripensare al senso delle azioni, perché è inutile imporre dei limiti senza che questi di fatto si rispettino in tutte le situazioni. Esempio la distanza personale (non uso sociale perché sociale non vuol dire solo distanza fisica). La prevenzione allora dovrebbe avvenire solo per le applicazioni igieniche, es. lavarsi le mani, sanificare il dojo piuttosto che cambiarsi più spesso il judogi. Il nostro movimento purtroppo, credo, che ne risentirà perché, oltre alla diffidenza sugli sport di combattimento, la gente avrà paura del contagio.

Raffaele Toniolo (Società Ginnastica Triestina): "Dopo il difficile periodo che tutti noi abbiamo attraversato bisogna avere fiducia nel futuro. Rispettando DPCM, Ordinanze Regionali e Linee Guida Federali dobbiamo riaprire le nostre attività e, dove non è possibile, batterci per farlo. Non capisco i miei colleghi che non riaprono le società perché "si può solo lavorare a distanza o si può solo lavorare con un partner". Che significa questo? Significa solo esimersi dalle proprie responsabilità e caricarle su altri. Rispettando le regole dobbiamo fare judo. Noi lo abbiamo dimostrato perché, con tutte le difficoltà gestionali e di responsabilità che ciò comporta, siamo stati a Lignano con tutti i ragazzi che, grazie alle loro famiglie, credono ancora nel nostro sport e rispettiamo le regole. Facile criticare e non fare, ma il judo è meritocratico ed i risultati vengono sempre a galla con il lavoro. Sono contento che, proprio prima dell'inizio di questa edizione di Judo e Mare, Fabio (Basile ndr) mi abbia girato una foto dell'edizione 2007 che ci ritraeva insieme con lui cintura blu. Mi piace pensare che tra qualche anno qualcuno di questi partecipanti mi possa girare una foto analoga che ci ricordi di un po' di giorni spensierati. Per quanto riguarda le Linee Guida Federali credo che si possa andare anche un po' oltre seguendo esempi virtuosi di Slovenia e Francia che non sono vincolati ad un solo partner ad allenamento. Spero che a brevissimo succeda anche per noi."

Roberto Moseni (Makoto Trieste): "Io sono dell’idea che la prudenza sia la migliore via da seguire, le linee guide della Federazione se pur restrittive siano giuste perchè è meglio fare dei sacrifici ora per poterne godere i frutti la prossima stagione. Noi come club abbiamo adottato tutte le misure di sanificazione e di sicurezza previste dalle varie normative, in questo periodo estivo non c’è una grossa affluenza e riusciamo a gestire bene anche gli spazi. Speriamo a settembre di poter riprendere in piena normalità tutte le nostre attività assieme agli altri club in modo da ritornare a praticare tutti assieme e poter quindi riprendere anche a seguire un calendario classico . Ancora un po’ di sacrificio ci permetterà poi di arrivare ad un’apertura completa quindi meglio procedere a piccoli passi per non vanificare i sacrifici fatti fino a qua."

Alessandro Furchì (Unione Ginnastica Goriziana): "La mia posizione è assolutamente in linea con il mio club è di prudenza. Gli allenamenti che facciamo è ovvio non bastano ma l'idea di sentirsi responsabili di eventuali contagi per il momento prevale. Quindi direi aspetti morali, di immagine e di responsabilità."

Ranieri Urbani e Paola Sist (Dojo Trieste): "La situazione che stiamo vivendo ha una portata epocale, non solo per la consapevolezza di essere fragili di fronte ad un piccolo organismo, ma anche per le implicazioni interpersonali, sociali, economiche ed ambientali che la pandemia ha creato ed amplificato. E in mezzo a questa crisi mondiale c’è la situazione attuale del nostro sport. Uno sport che insegna la resistenza di fronte alle difficoltà, la tenacia nel raggiungere un obiettivo, l’umiltà di valutare le proprie forze rispetto alla forza dell’avversario, uno sport che insegna il rispetto. Crediamo, quindi, che di fronte ad un nemico che non conosciamo sia saggio riscoprire il valore della prudenza e, scomodando uno scritto antichissimo , ricordare che la battaglia si vince conoscendo se stessi e conoscendo il nemico: se una di queste componenti manca, l’esito dello scontro non è prevedibile. In questo momento mancano ancora le conoscenze sufficienti per comprendere a pieno le strategie del nostro avversario, perché questo richiede dati, statistiche, valutazione dei cicli biologici del virus. Richiede tempo e pazienza, lo stesso tempo e la stessa pazienza che ci fanno sudare mesi ed anni sul tatami per migliorare o per essere pronti ad una gara importante. Quando il rischio non è completamente valutabile a nostro parere è importante applicare il principio di massima precauzione e forse attendere ancora alcune settimane prima di riprendere gli allenamenti in coppia. La comparsa di un focolaio nelle nostre palestre sarebbe un danno enorme per tutto il movimento del Judo. Tutti noi desideriamo ripartire, ma la disciplina che ci contraddistingue, il rispetto per i compagni di palestra, l’amore che tiene il judo nella parte più preziosa del nostro cuore saranno sicuramente capaci di guidare i nostri passi con prudenza, una prudenza che sarà apprezzata da tutti quelli che sicuramente torneranno con noi sul tatami."

Maurizio De Candussio (A&R Trieste): "Io sono per riaprire, su questo non c’è dubbio. Sul riaprire però la mia preoccupazione più grande non riguarda tanto gli atleti più grandi, che comunque si stanno continuando ad allenare a distanza, bensì riguarda i più piccoli, il mio timore infatti è che con tutte le regole di cui si sta parlando per la ripresa della scuola, i genitori siano intimoriti e tendano a non portare i propri figli a judo. Se è la paura generalizzata infatti che comanda apro sì, ma con poca soluzione."

Giacomo Fratti (Accademia Muggia): "La mia posizione personale è quella di mantenere ancora un po' di prudenza per il periodo estivo, visto che l'attività agonistica ancora non è ancora in programma e nel nostro caso non parliamo di professionismo. Siamo arrivati oramai a luglio inoltrato e tra poco ci sarà Agosto, due mesi nei quali i normali allenamenti (dei non agonisti) si sono sempre interrotti. Tuttavia è abbastanza naturale fare un confronto da una parte tra la pratica estremamente limitata del judo (e degli sport da combattimento in generale) e dall'altra la liberalizzazione completa di altre attività sportive. Con tutta probabilità a settembre avremo una ripercussione negativa sulle iscrizioni ai nuovi corsi perché tanti tra i più piccoli judoka si iscriveranno ad altre attività sportive prive di vincoli (penso per Trieste agli sport in mare quali vela o canottaggio) Non spetta a me decidere se sia il momento giusto per riaprire senza limitazioni o no ma è chiaro che la situazione per il judo è stata e sarà più difficile rispetto ad altri sport, d'altronde nel judo siamo più abituati degli altri a cadere e rialzarci :). Tutt'altro discorso andrebbe fatto per il judo professionistico che dovrebbe invece seguire logiche analoghe a quelle del lavoro."

Alberto Crevatin (Team Judo Trieste): "Comunque la si guardi, la situazione non è semplice… il judo è uno sport di contatto e le limitazioni che doverosamente sono state adottate danno una boccata d’aria prevalentemente agli agonisti ma rimangono di difficile attuazione per altre fasce d’età e in particolar modo per i bambini. La nostra posizione è sicuramente prudente. Per quanto ci riguarda ogni anno smettiamo il lavoro in palestra verso la fine di giugno e riprendiamo dopo ferragosto, continuando a ritrovarci per una o due sedute d’allenamento settimanali all’aperto e qualche allenamento itinerante presso qualche società che continua l’attività anche d’estate oppure a qualche stage. Quindi per ora non ci sono grosse differenze rispetto alle altre estati, considerata la situazione attuale ci limitiamo alle sedute di preparazione atletica sul Carso mantenendo le dovute distanze. Non riteniamo opportuno tornare sul tatami ora e valuteremo l’opportunità di riprendere con le dovute cautele secondo le linee guida dettate dalla federazione non prima della metà di agosto."

Salvatore Orlando (Dlf Judo Trieste): "Mia personale opinione è che l'apertura debba essere graduale, dal momento che la situazione dal punto di vista epidemiologico non sembra essere ancora completamente chiara e la possibilità di una seconda ondata epidemica al momento non sembra scongiurata del tutto. Quindi sì alla ripresa delle attività ma limitatamente alla preparazione atletica, cercando di evitare l'attività che preveda contatto fisico stretto."

Premiati i bambini vincitori del concorso "Disegna il tuo sport durante il Covid-19"

  • Fijlkam news
  • Comitato Regionale FIJLKAM Liguria

Roma 13 luglio 2020 Nella bella cornice del giardino della Società Andrea Doria di Genova, si è svolta la premiazione per il concorso indetto dal Comitato Ligure “disegna il tuo sport durante il Covid-19”.
Grazie alla disponibilità della società genovese che ha messo a disposizione uno spazio aperto, la cerimonia si è svolta rispettando tutte le norme vigenti in materia di distanziamento sociale.
La giuria del Concorso, composta da vere e proprie eccellenze liguri dei settori FIJLKAM, ha consegnato direttamente nelle mani dei vincitori i Kit messi in palio dal Comitato Regionale FIJLKAM e composti da zainetto, T-Shirt e tuta.
Dopo un breve discorso introduttivo del Presidente Regionale del CONI, dott. Antonio Micillo, e i saluti del M° Filippo Faranda, Presidente Regionale della FIJLKAM, si è passati alla premiazione dei bambini che si sono distinti per originalità e creatività.
Viviana Bottaro (Karate), Erica Barbieri (Judo) e Aurora Campagna (Lotta) hanno premiato i bambini e hanno posato con loro per una foto ricordo.
Il sorriso dei bimbi la dice lunga su quanto siano stati contenti ed emozionati nel posare accanto ai loro miti sportivi.
Al termine della bella cerimonia i concorrenti hanno avuto un’ulteriore emozione: rilasciare una vera e propria intervista al giornalista Marco Callai che ha seguito l’evento con riprese e fotografie. 

Guarda la photogallery su FIJLKAM Liguria

Top news dalle regioni... in Sicilia per l'ottavo appuntamento

  • Sicilia
  • TOP NEWS DALLE REGIONI
  • Gaetano Spata

Per l'ottavo appuntamento con le Top news dalle regioni siamo andati in Sicilia, dove... L’emergenza determinata dalla diffusione del virus COVID-19 (Coronavirus) ha posto tutti gli sportivi sullo stesso nastro di partenza: l’uguaglianza della condizione umana, con le sue fragilità ma anche con le sue potenzialità, è stata forzatamente conquistata. Eppure, in questo momento di difficoltà che ha interrotto tutte le attività sportive, c’è stato qualcuno che nonostante tutto e tutti è riuscito a sapersi distinguere trasformando l’emergenza in opportunità. Il comitato regionale Fijlkam Judo Sicilia, nella persona del vicepresidente M° Corrado Bongiorno, e di tutta la consulta regionale ( i maestri Massimo Bellomo, Sergio Palumbo, Maurizio Pelligra, Gaetano Spata e Antonino Tutino), ha accolto questa inedita sfida organizzando dei webinar che oltre alla cura dell’aspetto puramente didattico avevano lo scopo principale di stare vicino agli insegnanti tecnici della Sicilia che in massa hanno partecipato da remoto alle sessioni seminariali per approfondire, aggiornarsi e trovare nuovi stimoli. La consapevolezza della necessità della condivisione ha indotto gli organi del Judo Siciliano a guardare con lungimiranza al futuro affinchè il ritorno allo svolgimento delle attività sportive potesse essere piu’ facile ed interessante per tutti: tecnici, atleti e familiari a seguito. Per tali ragioni la scelta dei docenti impegnati nei webinar è stata indirizzata su un mix di “esperti” e “giovani emergenze” del judo siciliano. Il primo appuntamento, gestito dal M° Maurizio Pelligra ha avuto come tematica “i fondamentali di judo (Kihon)”. Nel secondo appuntamento condotto dal dottor Christian Leone si è parlato di “preparazione fisica in riferimento alle tappe evolutive dell’atleta”. Il dottor Mario Strazzeri, nel terzo appuntamento, ha invece parlato di “alimentazione base per un atleta”. Nel quarto appuntamento è salito in cattedra il M° Giacomo Mezzero con la tematica “aspetti psicopedagogici causati dal coronavirus e aspetti pedagogici della fase evolutiva”. Il quinto ed ultimo appuntamento è stato gestito in contemporanea dal M° Giampiero Gliubizzi e dal dottor Angelo Daura, che hanno parlato rispettivamente di “approccio tecnico metodologico, gli obiettivi sportivi e gli obiettivi educativi” e “aspetti psicologici e comportamentali” per atleti con disabilità intellettiva relazionale. Ovviamente gli argomenti trattati hanno anche dato il via ad interessantissimi dibattiti, moderati dal M° Corrado Bongiorno, che, prendendo spunto dalle tematiche di base, hanno permesso di sviluppare ulteriori riflessioni permettendo di andare anche nello specifico (allenamento della forza, modello di prestazione del judo, pliometria, isometria, calopeso, integrazione alimentare, disidratazione, iperattivismo, ecc…). Per quanto riguarda le tematica sulla preparazione fisica ed alimentazione si è svolto un ulteriore appuntamento strutturato come dibattito fra i docenti e gli insegnanti tecnici che hanno davvero aderito numerosissimi a testimonianza di quanto questa iniziativa oltre ad essere stata apprezzata, abbia riscosso successo per le tematiche affrontate. A fine lavoro sono stati intervistati i giovani docenti, che hanno tenuto il corso; alla domanda di: Come hai accolto la proposta del comitato regionale di coinvolgerti in questo particolare momento di emergenza? Queste le loro risposte. - Mario: Bene, è sempre una bella iniziativa la formazione - Christian: Credo che il comitato regionale abbia sfruttato al meglio la fase di LockDown. Ottima scelta quella di mettere al primo posto la formazione dei Tecnici Siciliani attraverso dei Webinar. Ho accolto con immenso piacere questa proposta, è un onore poter dare un contributo al Judo Siciliano. -Giampiero: Si positivamente e con grande interesse Mentre alla domanda di: Ti ritieni soddisfatto degli argomenti trattati? Pensi di aver catturato l’attenzione degli insegnanti tecnici? - Mario: si abbastanza, spero di sì - Christian: Mi ritengo soddisfatto degli argomenti sviluppati. Penso che la Preparazione Fisica sia un tema molto attuale e considerevole di interesse per la formazione di un atleta. Mi è piaciuta parecchio la sinergia che si è creata con gli insegnanti in quanto hanno mostrato grande serietà e professionalità. -Giampiero: Si mi ritengo soddisfatto e penso di aver catturato l’attenzione dei tecnici. Sicuramente molto soddisfatti, dello svolgimento di questi webinar, il Vice Presidente Corrado Bongiorno e il Commissario Tecnico Gaetano Spata, per i temi che sono stati scelti, di comune accordo, ma soprattutto i docenti coinvolti, si sono dimostrati una scelta vincente, come testimoniano le numerose adesioni dei tecnici siciliani che hanno rappresentato la quasi totalità delle Associazioni Sportive della Regione Sicilia. In definitiva il pregevole esito dei webinar ha dimostrato, ancora una volta, che se si vogliono raggiungere ottimi risultati è necessario toccare con mano le difficoltà. A tal proposito è proprio il caso di richiamare il noto brocardo latino “ad Augusta per angusta!”

Fonte: fijlkam.it/sicilia (Media director: Gaetano Spata)

Top News dalle regioni, anche l’Emilia Romagna chiede l’apertura agli sport di contatto

  • Emilia romagna
  • TOP NEWS DALLE REGIONI

Sono numerosi i temi caldi del momento, ma non è in discussione che la notizia di apertura che riguarda le discipline FIJLKAM è dedicata alla richiesta, sempre più pressante e determinata, di poter riprendere la pratica degli sport di contatto. È di ieri, giovedì 2 luglio, la notizia pubblicata sul sito web del comitato regionale FIJLKAM dell’Emilia Romagna, che riporta la richiesta inviata al presidente della Regione, Stefano Bonacini. Una richiesta, quella del presidente regionale FIJLKAM Antonio Amorosi che, se dovesse andare a buon fine, porterebbe a dodici le regioni che già hanno aperto agli sport di contatto. Sempre ieri infatti, Lazio e Toscana si sono aggiunte alle regioni che hanno già deciso che si può fare, seppure in un quadro di regole severo, e sono Sicilia, Puglia, Campania (dove il semaforo verde scatterà il 6 luglio), Abruzzo, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria e, dal 10 luglio, la Lombardia. La resistenza che il Comitato Tecnico-Scientifico sta opponendo al via libera totale è tuttavia determinata dal giustificato timore che l’autorizzazione venisse letta come un rompete le righe sul distanziamento, ciononostante la risposta alle nuove linee guida delle regioni dovrebbe essere imminente. Ma ritornando alla TopNews dalle regioni, assieme all’Emilia Romagna, questa settimana meritano la segnalazione sullo stesso argomento anche Campania, Lazio e Liguria, mentre Veneto e Friuli Venezia Giulia sugli eGames e Trento sulla formazione online.

Top news dalle regioni: in Liguria si disegna lo sport

  • Top news
  • Liguria

Sono 57 i disegni che hanno risposto al bando di concorso “Disegna il tuo sport durante il Covid-19”.
L’interessante iniziativa, fortemente voluta dal Presidente Regionale M° Filippo Faranda, è stata promossa dal Comitato Regionale Ligure al fine di non disperdere le diverse emozioni dei nostri piccoli atleti durante la chiusura totale a causa della pandemia. La giuria, nominata appunto dal Comitato Regionale Ligure, ha avuto l’arduo compito di giudicare i vari disegni ed era composta da tre Campionesse liguri:

  • Erica Barbieri (Judo)
  • Viviana Bottaro (Karate
  • Aurora Campagna (Lotta) 

Le tre eccellenze liguri questa volta non hanno combattuto, ma hanno visionato i disegni di tutti i concorrenti decretando i nomi di coloro che si sono aggiudicati il kit completo (zaino, tuta. t-shirt) messo in palio per il Concorso.
Ecco i nomi dei vincitori:

  • Bambini : Filippi Jacopo (judo)
  • Bambine : Schiavi Martina (judo)
  • Fanciulli: Trosso Nicolò (judo)
  • Fanciulle : Mugnos Martina (Ju Jitsu)
  • Ragazzi : Innocenti Tommaso (Karate)
  • Ragazze : Cevasco Camilla (Ju Jitsu)

Vi è stata anche una speciale segnalazione per i lavori di Piazze Filippo (JJ),Maragliano Giacomo (judo), Vivo Sara (Karate), Di Fini Francesco (judo), Campo Francesco (Karate) e Pastorino Tommaso (judo) che otterranno lo speciale premio della critica costituito da zainetto e t-shirt .
Tutti i partecipanti, visto l’impegno profuso, riceveranno comunque la T-Shirt.
La premiazione dei vincitori avverrà a Genova, presso la Palestra Andrea Doria, Sabato 11 Luglio alle ore 10,30, alla presenza delle campionesse della giuria e del Consiglio Regionale FIJLKAM.

Fonte: fijlkam.it/liguria

Ciro Russo, lottatore-top che pedala per una buona causa

  • Torino
  • Ciro Russo
  • Fiamme Oro
  • AIRC

Ciao a tutti, iniziamo dalle presentazioni: mi chiamo Ciro Russo e sono un ragazzo di 28 anni nato e cresciuto a Torino. Il mio lavoro, nonché passione da quando avevo otto anni, è la lotta greco romana, sport che mi ha portato a Roma per migliorare le mie performance. Sono infatti un atleta professionista appartenente al Gruppo Sportivo della Polizia di Stato, le Fiamme Oro, e da oltre dieci anni ho l’onore di rappresentare l’Italia in molte competizioni internazionali, tra cui campionati europei e mondiali. Come ogni atleta di alto livello sogno di partecipare alle Olimpiadi ma, visto il periodo storico che tutti stiamo vivendo, la realizzazione di questo obiettivo dovrà attendere un altro anno.

CiroRussoLotta1Nelle ultime settimane l’impossibilità di effettuare le normali sessioni di allenamento mi ha portato alla ricerca di attività alternative per mantenere una buona forma fisica, tra cui qualche ora di pedalata nelle belle giornate dopo aver rispolverato la mia mountain bike. Proprio in una di queste uscite, quasi per gioco, con un compagno di squadra ci siamo detti: “Chissà se un lottatore è in grado di fare Torino-Roma in mountain bike!”. Da lì a qualche giorno ecco che la sfida ha iniziato a prendere forma e da un gioco è diventato un vero e proprio progetto: partire alla volta di Roma percorrendo la storica Via Francigena, per un totale di oltre 900 km, in un tempo massimo di 10 giorni. Le due vere “difficoltà” di questa sfida sono il tempo di percorrenza relativamente breve (la tratta è normalmente percorsa in bici in circa 15/20 giorni a seconda della propria preparazione) ed il fatto che io abbia deciso di cimentarmi in uno sport completamente diverso da quello per cui sono preparato.

Ho subito deciso che per tutto il mio viaggio avrei supportato una causa che sostengo da molto tempo e a cui sono particolarmente legato per trascorsi familiari, ovvero la lotta che quotidianamente conducono i ricercatori di AIRC per rendere il cancro sempre più curabile.

Puoi sostenere l’iniziativa e soprattutto AIRC con un piccolo contributo su questa pagina, infatti al termine del viaggio tutti i fondi raccolti saranno devoluti a sostegno della Ricerca sul Cancro promossa da Fondazione AIRC.

Una volta partito pubblicherò quotidianamente aggiornamenti sull'andamento del viaggio sulle mie pagine social (FB e IG), ogni vostro contributo sarà per me la fonte quotidiana dell’energia e della motivazione di cui avrò bisogno per portare a termine la sfida.

#pedalandocontroilcancro

Fonte: fijlkam.it/piemonte

Il mondo FIJLKAM piange la scomparsa dei maestri Ennio Fracassi e Leonardo Siazzu

Roma 10 giugno 2020 Il mondo dello Sport e soprattutto quello degli Sport FIJLKAM registrano due lutti nelle discipline del Judo e della Lotta per la scomparsa del Maestro Leonardo Siazzu, pioniere del judo in Sardegna e del Maestro Ennio Fracassi, figura storica e a tutto tondo della Lotta nel Lazio. Le comunità sportive della Federazione si stringono alle famiglie nel loro lutto e rimandano alle news dei siti regionali per un ricordo delle due storiche figure di questi grandi uomini di sport.

Leggi la notizia su FIJLKAM Lazio

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Il mondo della lotta piange la scomparsa di Vittorio Capriolo

  • vittorio capriolo

Roma 9 giugno 2020 Il mondo dello sport e soprattutto quello della lotta piangono la scomparsa di Vittorio Capriolo (Torino 11 marzo 1932; 27 maggio 2020). Uomo di estesa cultura (formazione letteraria e studi linguistici in Francia, Inghilterra, Austria) e gentiluomo per nascita e opzione di vita. Tradusse in ogni momento della sua variegata esistenza il credo sabaudo secondo il quale ogni scelta va effettuata mirando al maggior bene delle istituzioni.
Assunto nel 1967 all' ufficio personale della FIAT (in cui ricoprì delicati incarichi) fu chiamato anni dopo a dirigere il seno alla Sisport, Presidente Giampiero Boniperti. il settore Lotta. Avvalendosi di ottimi collaboratori tecnici (fra cui Calafiore) con la FIAT-LOTTA vinse 22 scudetti che a parte vengono ricordati. Fu vice presidente e poi Presidente del Comitato Piemontese della FIJLKAM. Lasciò anche una grande eredità. Fra i suoi allevi da ricordare su tutti i fratelli Alessandro e Massimiliano Saglietti che a loro volta fecero grande il CUS Torino. Un Uomo che tutti apprezzarono e che va indicato ad esemplare esempio.

Leggi la notizia su FIJLKAM Piemonte

 

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