Sono stati gli atleti lombardi, davanti ai colleghi del Piemonte e della Sardegna a conquistare il “Terzo Open di Lombardia”, valevole come prima tappa del Circuito Nazionale riservato ai Veterani. Nel pomeriggio di ieri, il PalaGeorge di Montichiari ha infatti accolto quasi duecento atleti, provenienti da molte regioni d’Italia e dalla Polonia, che si sono dati battaglia per conquistare il primo podio dell’anno; competizione vivace quella dei veterani, capaci di conciliare agonismo e sano cameratismo e di godere al meglio il confronto sul tatami, tra conferme e colpi di scena. “E’ stata ottima la risposta alla prima prova del Trofeo Master Italia” ha commentato il Responsabile Nazionale dell’Attività Master Giuseppe Macrì “La tappa lombarda ha registrato una delle più alte partecipazioni di sempre e ha riservato alcune sorprese, tra cui la classifica finale dominata dalla Lombardia che ha primeggiato tra le dieci Rappresentative in gara.” Pienamente soddisfatto Massimo Laurenzi, referente dei Veterani Lombardi: “Ben undici dei nostri sono saliti sul primo gradino del podio e se stiamo a contare tutte le medaglie non possiamo che essere soddisfatti: siamo un gruppo numeroso e coeso, frutto del grande lavoro che ha contraddistinto la nostra regione in questi anni.” Il prossimo appuntamento per i veterani sarà nel mese di Aprile a Massa Martana. I risultati completi sono disponibili a questo link. (Fonte: fijlkam.it/lombardia)
Top news dalle regioni... ragazzi speciali e l'arte di stare insieme
Questa è una storia che sa tanto di “Attenti a quei due”, ma questa volta siamo in Sardegna e possiamo dire “Attenti a quei sette”. Si tratta di 7 judoka, diversi nei loro caratteri, ma esplosivi nel loro essere spinti da un obiettivo comune intrapreso con un percorso di sport aprendo una loro associazione, il “Centro Full HD”. Il centro multidisciplinare è nato un anno fa, dall’unione di Raimondo Degortes (presidente dell’associazione), Francesco Degortes, Gian Mario Deiana, Federico Deiana (i consiglieri), Azzurra Agnello (segretaria), Daniele Ena e Frabrizio Biancu (educatore per l'avviamento allo sport), dalle idee e dai principi che questi atleti hanno coltivato sin da piccoli praticando il Judo: la fratellanza, il rispetto per il prossimo, per la natura. Così in loro è nata l’esigenza di mettere a disposizione le loro competenze e la loro voglia di vivere, anche per i ragazzi diversamente abili, che tramite lo sport hanno scoperto nuove attività e fatto tantissime nuove esperienze. Tutte le grandi idee nascono dai fatti concreti che si toccano con mano, e Fabrizio lo ha constatato di persona quando inizialmente si muoveva a Olbia con una macchina a sette posti comprata appositamente per spostarsi con i ragazzi diversamente abili, per fargli scoprire il territorio attorno a loro. Poi nell’uomo scatta la magica dote dell’evoluzione e del miglioramento. Fabrizio si racconta e ci apre le porte della sua grande famiglia che è nata così, un po' per caso, nella semplice quotidianità delle piccole cose, che risultano essere le migliori.
Com'è nata quest'avventura?
“Con una semplice domanda: perché non mi date una mano con i ragazzi? Apriamo un'associazione sportiva? Sono dei ragazzi fantastici, al di fuori dal tatami, sempre rispettosi verso il prossimo e sempre pronti ad aiutare chi ne ha bisogno. Non potevo trovare collaboratori migliori. Andavo a fare colazione al bar di Raimondo e Francesco, e vedevo la loro energia, come si destreggiavano bene con i ragazzi. E così un giorno trovai il coraggio di porre loro la domanda che da tempo avevo in mente. La risposta è stata: Assolutamente si, cosa aspettavi a chiedercelo”.
Nasce così un percorso, con tanti obiettivi che si perseguono giorno dopo giorno: benessere fisico, integrazione sociale, ma anche superamento dei propri limiti, perché in fondo i limiti sono solo mentali, con la forza di volontà si possono abbattere tutte le barriere. Già dal titolo dell’Associazione “Full Hd”, che si rispecchia in “alta definizione”, possiamo facilmente interpretare la visione del mondo che questi ragazzi hanno, dove si ha la forza per vivere a pieno ritmo tutte le realtà comuni, e viverle in modo “uguale”. In questo centro multidisciplinare si svolgono infatti vari tipi di sport: dal calcio, al basket, al judo, all’escursionismo ecc.; e sono tutte attività aperte a chiunque, atleti normodotati e atleti con disabilità. Un arricchimento importante per il territorio di Olbia, sede del percorso che vuole essere “ itinerante nelle palestre del nostro territorio “ -spiega Fabrizio Biancu, -“ con un approccio multisportivo che servirà per arricchirci sia dal lato tecnico che caratteriale “.
Come mai è stato scelto questo nome per l’Associazione?
“È il modo in cui io vorrei vedere lo sport - spiega Fabrizio, uno dei super 7 - è il modo in cui vorrei trasmettere lo sport ai ragazzi, completamente ad alta definizione, con questo intendo far vivere ai ragazzi tutte le sfaccettature dello sport dal punto di vista: sociale , fisico, psicologico, creativo, educativo e formativo, quindi far vivere il singolo sport, come il calcio, il judo, il basket, il tennis, nella sua totalità. Vedere le dinamiche per esempio del tennis, che sono diverse dal basket, dal judo, dal nuoto, ecc.”
Un'ambizione sicuramente non semplice, ma importante e preziosa per svelare tutte ke sfaccettature dello sport. I progressi fatti in quest'anno di attività sono tanti ed alla domanda su quali siano state le difficoltà , Fabrizio risponde con un grande sorriso: “ È davvero tutto molto molto molto divertente e soddisfacente, ogni ragazzo ha i suoi tempi di apprendimento ma si divertono e capiscono il valore di ciò che imparano. La soddisfazione più grande è vedere che quello che imparano lo applicano poi anche nella loro vita quotidiana”.
I risultati agonistici non ci sono, in quanto l’associazione ha scelto di non intraprendere, almeno per il momento, quella strada per non aggiungere l'ansia per la prestazione ai ragazzi. Il loro percorso e i loro obiettivi sono orientati su altri aspetti. E dopo oltre un anno di attività questi ragazzi con disabilità hanno migliorato notevolmente diversi aspetti cognitivi, motori e caratteriali. La possibilità di variare sport accentua il miglioramento delle funzioni esecutive, fare sport assieme rafforza l’autostima ed i rapporti interpersonali, i ragazzi si prendono cura l’uno dell’altro, si supportano nelle difficoltà che ciascuno ha, in base alle proprie caratteristiche. “Consideriamo lo sport come strumento universale - ha aggiunto Fabrizio - per raggiungere tutti i risultati cognitivi e motori che, sicuramente, a lungo termine daranno molte soddisfazioni.”
Quali altri obiettivi ti sei posto?
“L’obiettivo principale è far crescere sempre più il gruppo, coinvolgere tutte le realtà sportive olbiesi e non - spiega Fabrizio - e poi c’è un pensiero che in molti pensano sia irraggiungibile, vorrei non fossimo più considerati "ragazzi speciali" o soggetti per cui si può provare tenerezza o compassione, ma capire che anche noi possiamo aiutare la comunità. Con una raccolta fondi, per esempio, e donarla ai più poveri, una raccolta fondi per aiutare qualcuno a farsi una vacanza, o per andare a Lourdes, oppure a comprarsi dei vestiti. Questo sarebbe davvero un traguardo importante. Sarebbe uno fra i risultati più importanti, perché anche se diversi nelle caratteristiche personali, siamo tutti nello stesso piano. Se loro aiutano noi, anche noi possiamo aiutare loro.”
Attenti a quei sette, dunque. Attenti a questo gruppo di ragazzi che vivono lo sport con gioia e che "insieme" realizzano un coro unico, intonato e sintonico. E se non è questo un bell'esempio...
Fonte: fijlkam.it/sardegna
Top news dalle regioni... prevenzione agli infortuni
Terza puntata di TOP NEWS DALLE REGIONI e, dopo la ricerca del Comitato del Veneto ‘Virus oltre confine’ pubblicata il venerdì 15 maggio ed il ‘Progetto condivisione’ promosso dal Comitato Lombardia e pubblicato il successivo venerdì 22, ad essere valorizzata oggi è la proposta di Anna Bartole e Sonia Arduini, accolta ieri sulle pagine delle regioni d’origine, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Anna e Sonia sono due ragazze in gamba, con percorsi sportivo e di studio eccellenti, con l’aggiunta di una virtù preziosa, mettersi a disposizione del bene comune. Buona lettura.
La presentazione. Ci presentiamo siamo Sonia e Anna, la nostra amicizia è nata grazie al Judo e si è fortificata con la passione per lo sport e lo studio. Veniamo da città e realtà diverse, Anna figlia d’arte con accento triestino; mentre Sonia veronese doc, è cresciuta tra le viti della Valpolicella. A piedi nudi siamo rimaste per molto tempo, infatti le scarpe quasi non le abbiamo mai messe perché fin da bambine camminavamo sul tat ami. Da ragazzine, ci siamo tolte le nostre piccole soddisfazioni praticando Judo a livello agonistico e indossando la maglia azzurra in più di qualche occasione. Da studentesse e da coinquiline nella città di Bologna abbia mo coltivato i nostri interessi, tra una lezione e l’altra all’università e qualche proiezione sul tatami. Abbiamo terminato gli studi ed insieme contiamo ben quattro lauree. Attualmente Anna lavora come insegnante di educa zione motoria in diverse scuole e Sonia incastra il suo percorso di studi in Osteopatia e l’impiego come trainer in una palestra di fitness. Non abbiamo mai smesso di interessarci al mondo del judo. Abbiamo iniziato diverten doci a giocare a piedi scalzi mordicchiando la cintura, poi abbiamo lottato come ogni atleta. Infine ci siamo approcciate al mondo del judo con occhio più maturo da laureate in scienze motorie e critico grazie alla magistrale in attività motoria preventiva ed adattata. Per noi questo articolo non rappresenta solo un strumento utile a chiunque voglia ampliare le proprie conoscenze, ma anche un tentativo di applicare gli insegnamenti di Jigoro Kano. Infatti, il massimo di livello del Judo non è espresso solo sul tatami, ma anche nel mettersi a disposizione per il bene comune e noi, nel nostro piccolo ci vogliamo provare!
Fonti: fijlkam.it/fvg - fijlkam.it/veneto
Top news dalle regioni… Lombardia, progetto condivisione
Secondo appuntamento con le Top news dalle regioni, rubrica settimanale che valorizza la qualità delle pubblicazioni sulle pagine istituzionali dei comitati regionali. All’interessante ricerca sulla situazione-Covid in 14 paesi, realizzata la settimana scorsa dal Media Team del Veneto, la preferenza in quest’occasione è andata all’iniziativa dell’intraprendente team della Lombardia, che ha colto e rilanciato un’azione fondamentale quanto preziosa in tempi critici come sono questi, ma non solo. Un progetto di condivisione e coinvolgimento della comunità è un’azione da fare propria nel mondo del judo, come in questo caso, ma non solo del judo. Ovviamente. Buona lettura.
Riapertura e ripartenza: per guardare al domani delle nostre Società Sportive occorre il contributo di tutti, un contributo concreto per individuare azioni immediate o da programmare, per la gestione della “nuova normalità” che caratterizzerà la prossima stagione sportiva.
Prendendo spunto da un recente iniziativa promossa dal Comune di Milano in uno scenario di riapertura e di ripartenza, il Comitato Regionale FIJLKAM Lombardia Settore Judo ha elaborato #JUDOLOMBARDIA2020, un progetto di consultazione condivisa, che mira a coinvolgere tutta la comunità judoistica della nostra regione: l’obiettivo è quello di raccogliere i contributi progettuali di atleti, tecnici, ufficiali di gara, dirigenti e genitori al fine di dare futuro alla nostra disciplina, di certo tra le più colpite dall’epidemia i recenti avvenimenti.
Se è vero che le difficoltà di questi mesi ci accomunano tutti, è un dato di fatto che vi siano differenze sociali, economiche e strutturali tra le singole realtà territoriali in cui sono inserite nostre società sportive; creare questo scambio di idee e di opinioni significa riuscire a dare voce alle singole esperienze, con l’obiettivo di trovare per quanto possibile un fronte comune e lavorare insieme per progredire.
L’iniziativa #JUDOLOMBARDIA2020 si sviluppa in tre fasi:
- PRIMA FASE - RACCOLTA PROPOSTE (19-29 MAGGIO 2020): è la fase in cui è possibile inviare osservazioni e contributi riferiti alle tre aree tematiche più sotto specificate, compilando form presente a questo LINK
- SECONDA FASE - PUBBLICAZIONE E DIBATTITO (01-14 GIUGNO 2020): dopo la fase di proposte, i contributi verranno pubblicati in forma anonima in ambienti digitali idonei e sottoposti a discussione pubblica
- TERZA FASE - FORMULAZIONE PROPOSTE (ENTRO FINE GIUGNO 2020): al termine della fase di dibattito, le proposte e le osservazioni utili verranno riassunte in un documento conclusivo, riformulate e inviate alla Federazione Centrale
Queste le aree tematiche sulle quali è aperto il confronto:
- AREA ECONOMICA e AMMINISTRATIVA: proposte volte al superamento delle difficoltà economiche, burocratiche, amministrative, legali che le società stanno affrontando
- AREA PROMOZIONE: proposte riguardo azioni volte alla promozione del judo sul territorio (strategie di comunicazione, marketing, eventi, etc.) in preparazione della nuova stagione che – ci auguriamo – avrà avvio in settembre
- AREA SICUREZZA: proposte rispetto alle procedure per garantire in futuro la sicurezza delle attività nel Dojo e nei palazzetti
In un momento difficile come quello che stiamo attraversando, risuonano con grande autorevolezza i principi di Jigoro Kano che ci sono stati insegnati salendo sul tatami: è il momento di unire le forze anteponendo l’interesse comune ai personalismi, abbandonando le polemiche divisive che alimentano le fragilità, dando spazio alla condivisione cooperativa.
Fonte: fijlkam.it/lombardia
Top news dalle regioni... Corona virus e judo oltre i confini
La situazione attuale del judo in Italia è nota a tutti. Per ora possono allenarsi soltanto gli atleti di interesse olimpico e internazionale, tuttavia senza contatto, rispettando il distanziamento sociale e le altre disposizioni previste. Ma com’è la situazione negli altri Paesi? Ecco dunque un campione che fotografa la situazione in alcuni paesi europei, ma non solo europei, che contribuisce a far capire come, il mondo del judo, sta rispondendo all’attacco del Corona virus. (Questi i numeri del Corona virus relativi all’Italia: 3659 casi di contagio accertati per milione di abitanti/511 decessi per milione di abitanti)
AUSTRIA: STOP FINO AL VACCINO?
Dal primo maggio in Austria è permesso fare sport in gruppi di massimo 10 persone. Tuttavia soltanto all’aperto e rispettando le misure di distanziamento sociale. Quindi non è ancora pensabile fare judo e non si sa quando tornerà ad essere possibile. Il Ministro dello Sport ritiene che prima debba esserci un vaccino. Questa dichiarazione ha sollevato forte preoccupazione tra gli agonisti. Il 29 maggio il Governo austriaco comunicherà i prossimi passi per le riaperture. La Nazionale ha accesso ai Centri Olimpici, tuttavia non può fare judo. La Federazione austriaca ha posticipato tutte le gare in autunno, tuttavia, considerando le dichiarazioni del Ministro dello Sport di cui sopra, non si sa se questi appuntamenti verranno confermati. (I numeri del Corona virus: 1172 casi accertati di contagio per milione di abitanti / 69 decessi per milione di abitanti)
SVIZZERA: SIMILE ALL’AUSTRIA
In Svizzera la situazione del Judo è gestita in maniera molto simile all‘Austria. La differenza principale consiste nel fatto che gli svizzeri possono accedere agli impianti. Tuttavia solo a gruppi di 5 (di più se l’impianto supera una determinata dimensione). Poiché anche in Svizzera, tra l’altro, c’è l’obbligo di tenere una distanza minima, non è pensabile a degli allenamenti regolari di judo. L’11 giugno è la data prevista per il passaggio alla prossima fase che, secondo alcune stime, riguarderà l’ampiezza dei gruppi di allenamento. (I numeri del Corona virus: 3510/216)
REPUBBLICA CECA: NORMALITA' E QUALCHE DIVIETO
Da questa settimana in Repubblica Ceca è possibile tornare sul tatami dei dojo. È permesso il contatto e perfino i randori con cambi coppie. Ciò nonostante esistono delle disposizioni: massimo cento persone per impianto. Docce e spogliatoi restano chiusi e prima di ogni allenamento ad ogni partecipante deve essere misurata la temperatura, e ognuno dovrà disinfettarsi la mani. Resta escluso un ritorno alle competizioni almeno fino a fine giugno. (I numeri del Corona virus: 766/26)
GERMANIA: QUALCUNO OSA DI PIU'
La scorsa settimana il Bund tedesco Nordrhein-Westfalen (Renania Settentrionale-Vestfalia, con capitale Duesseldorf, ndr) ha attirato l’attenzione con la comunicazione, che a partire da fine maggio in questa regione sarà di nuovo possibile praticare sport di contatto in spazi chiusi. Proprio il presidente del Bund Armin Laschet spinge l’acceleratore sulle riaperture, anche se di recente in uno stabilimento alimentare della regione ci sono stati più di 100 casi di contagio. Per via del sistema federale (ogni regione decide per sè), in Germania non c’è una strategia per il Corona virus a livello nazionale per quanto concerne lo sport. La Federazione di judo tedesca (DJB) ha elaborato delle “Regole di transizione per la ripresa delle attività nei club”. In Baviera la situazione è incerta. Alcuni insider sperano in qualche cosa di più concreto nelle prossime settimane, ma allo stesso tempo temono che fino a questo autunno non ci sarà una normale attività judoistica. (I numeri del Corona virus: 2065/92)
UNGHERIA: JUDO PERMESSO SOLO IN PARTE
Anche in Ungheria non ci sono disposizioni univoche. Le differenze da regione a regione sono spesso anche importanti. Mentre in alcune città da questa settimana è possibile allenarsi all’aperto mantenendo il distanziamento sociale, con mascherine e guanti, evitando ogni contatto, in altre città è possibile praticare normali allenamenti di judo. I grandi centri sportivi sono chiusi, il che significa che gli atleti di punta, se vogliono allenarsi, devono farlo nei club. (I numeri del Corona virus: 343/44)
DANIMARCA: RANDORI IN TENDA?
Il Governo danese ha tentato di suddividere, per quanto possibile, tutti i segmenti della vita sociale in base ai fattori di rischio: basso, medio, alto e molto alto. Il risultato è un piano di riapertura in 4 fasi. Più alto è il rischio, più tardi avverrà la riapertura. Il primo di giugno è previsto il passaggio alla fase 3. In concreto questo significa che si potrà tornare a praticare gli sport da contatto all’aria aperta. Sarà quindi possibile fare un regolare allenamento di judo all’aperto. “Stiamo pensando di comprarci una tenda e metterci delle materassine” dice l’allenatore Peter Scharinger. Ma si tratta ancora di semplice pour-parler, il Governo deve prima presentare delle linee guida concrete per la nuova fase. La quarta fase – che prevede la possibilità di fare judo nelle palestre – è prevista per agosto. La pianificazione delle tempistiche tuttavia dipende da come si evolveranno i numeri relativi al contagio. (I numeri del Corona virus: 1828/91)
POLONIA: ANCORA UNA RIPRESA A FASI
Come la Danimarca, anche la Polonia suddivide la lotta al Covid in fasi e attualmente si trova nella fase 2. Tuttavia il judo sarà permesso solo nella fase 4. Al momento è possibile allenarsi soltanto all’aria aperta, senza contatto, in gruppi di massimo 6 atleti più il tecnico. Anche la Nazionale polacca al momento deve adeguarsi a questa situazione. A fine maggio riapriranno, con tutta una serie di misure di sicurezza, due dei quattro centri sportivi di riferimento, tuttavia non ancora per i judoka. (I numeri del Corona virus: 447/22)
PAESI BASSI: VIA AL JUDO PER GLI U12
Tutti i club e le palestre nei Paesi Bassi rimarranno chiusi fino al primo di settembre e tutti le gare sono state annullate. Ciò nonostante si è mobilitata una lobby in favore dell’importanza dello sport e la salute, annunciando che i club sono pronti ad affrontare questo importante compito. Anche se per il judo, in qualità di sport da contatto, non sarà così semplice, ora è permesso quantomeno l’allenamento all’aperto, benché senza contatto e ad una distanza di un metro e mezzo. Eccezione: partendo dal presupposto che il Corona virus non sia particolarmente contagioso per bambini di età inferiore ai 12 anni, per gli U12 non ci sono limitazioni all’aperto. Ciò significa che nei Paesi Bassi i bambini sotto i 12 anni possono praticare regolarmente judo all’aperto. (I numeri del Corona virus: 2509/322)
SLOVENIA: VIA AL JUDO TRANNE GLI U12
Dopo quasi due mesi di chiusura, da lunedì scorso in Slovenia è possibile tornare a fare a judo. E addirittura a farlo in palestra, anche se a delle condizioni: il judo è permesso solo per gli agonisti, a partire dagli U12 e più grandi. Prima di ogni sessione il tatami deve essere disinfettato. Spogliatoi e docce restano inutilizzabili. All’inizio, ogni atleta si è dovuto scegliere il proprio compagno di allenamento con il quale si allenerà fino alla fine della quarantena. Non sarà possibile fare dei cambi, almeno queste sono le disposizioni. Inoltre, ogni atleta deve avere a disposizione 10 mq di materassina. Ad oggi gli allenamenti si tengono solo nei dojo privati, mentre le palestre nelle scuole restano chiuse. (I numeri del Corona virus: 703/49)
CROAZIA: JUDO IN PICCOLI GRUPPI
Da questa settimana in Croazia è consentito lo sport nei luoghi pubblici. Le palestre fitness posso riaprire dal 13 maggio. Il Governo, da una parte insiste sul rispetto delle distanze di sicurezza, dall’altra però permette gli sport da contatto. In quest’ultimo caso valgono le disposizioni che prevedono allenamenti in piccoli gruppi (fino ad un massimo di 10 persone) e sempre con le stesse persone. (I numeri del Corona virus: 538/22)
GRAN BRETAGNA: SI PARLA DI MESI E NON DI SETTIMANE
Che si tratti degli atleti di punta o di qualsiasi altro praticante, tutto lo sport nel Regno Unito resta fermo. Il judo britannico sta preparando un piano in 5 fasi, di come potrebbe essere la graduale riapertura del centro sportivo nazionale di riferimento di Walsall. “Non credo che torneremo a fare judo prima di luglio” dice il direttore sportivo Nigel Donohue. Non si tratterebbe quindi di una questione di settimane, ma più probabilmente di mesi. Il Centro sportivo verrà aperto quando la situazione sarà sicura per gli atleti e per il personale. Da ciò si evince che per i praticanti di massa britannici ci vorrà ancora più pazienza. (I numeri del Corona virus: 3336/482)
GEORGIA: IN SICUREZZA
In Georgia i numeri del Corona Virus sono relativamente bassi. Ci sono/ ci sono state delle misure molto restrittive. Intere città sono state chiuse, in molti luoghi era vietato girare con l’auto. A Pasqua pare questa situazione abbia riguardato tutto il Paese. In considerazione di ciò, rigorose sono state anche le limitazioni per il judo. Tutti i club e i centri sportivi sono chiusi. È possibile solo l’allenamento individuale (quindi resistenza, forza…). Non è ancora chiaro come sia strutturato il piano di riapertura. Una speranza arriva dal fatto che l’aeroporto di Tbilisi dovrebbe riaprire il primo di luglio. (I numeri del Corona virus: 161/3)
USA: DOJO-SHUTDOWN
Il Paese con i maggiori casi di contagio accertati ha chiuso in maniera trasversale, in tutti gli Stati, sia dojo che palestre. Resta ancora da capire fino a quando. Almeno il settore economico dovrebbe poter riaprire. Almeno così si augurano i vertici di Governo. (I numeri del Corona virus: 4244/251)
GIAPPONE: NAZIONALE E UNIVERSITA' A RIPOSO
Perfino nella madre patria del judo regna il divieto alla pratica. Questo vale anche per la Nazionale e per le rinomate università. Si pianifica di tornare ad una pratica ben regolamentata in giugno, tuttavia solo a determinate condizioni. Se il numero dei contagiati dovesse salire è probabile un prolungamento delle misure. (I numeri del Corona virus: 125/5)
Fonti:
*L’articolo originale in lingua tedesca è stato scritto da Reinhold Pühringer per il Judozentrum Mühlviertel e integrato con le informazioni relative all’Austria in fase traduzione. Ulteriori aggiornamenti relativi ad altri Paesi saranno possibili nei prossimi giorni. (http://www.ujz.at/teams/newsdetails/1344-mehrere-nachbarlaender-erlauben-judo-training.html)
**.... Le informazioni relative ai singoli Paesi provengono in gran parte da judoka in attività, tecnici o funzionari dei vari Stati.
***.... I numeri die contagiati provengono da https://www.worldometers.info/ (data: 12/05, sera)
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Gli 80 anni di Mario Giardi, pioniere del judo piemontese
Può darsi molti lo conoscano perché è il Maestro di Luigi Guido, protagonista in tre Olimpiadi e da oltre 15 anni apprezzato tecnico federale. Mario Giardi però, che ha compiuto gli ottant’anni da pochi giorni, è molto di più. È stato uno dei pionieri del judo piemontese, ha fondato il Ginnic Valenza ed è stato anche il primo ad acquisire la cintura nera nella provincia di Alessandria. Ma più delle parole, per questo compleanno valgono i sentimenti, soprattutto quando ad esprimerli è l’allievo prediletto di Mario Giardi, Luigi Guido.
“Tanti auguri Maestro! Sì, perché Mario Giardi è una persona speciale, che mi ha fatto crescere agonisticamente e mi ha dato il giusto imprinting mentale per capire quali potevano essere i miei obiettivi. Una persona carismatica, dal carattere forte, duro, anche difficile, ma che sapeva ascoltare molto e tutte le volte che ho avuto bisogno di un consiglio, è da lui che sono andato. E poi è di una simpatia disarmante, tutti i bambini che hanno frequentato i corsi di judo a Valenza lo hanno amato e lo amano, nella comunità valenzana si tratta di generazioni di nonni, padri, figli e nipoti. Un personaggio che è stato pioniere ed avventuriero, negli anni 80 caricava il pullmino e partiva per destinazioni in cui non si scherzava se ti fermavano. E sono tante le volte che hanno fermato quel pullmino, ma lui ha sempre saputo trovare la soluzione del problema. Ovviamente per essere una persona così devi avere al tuo fianco una gran donna, infatti sua moglie Luciana è veramente l’anima organizzativa della società, che adesso si sta prendendo cura di Mario e che ha sempre saputo farsi sentire. E poi i figli, Claudio è mio coetaneo e Silvia, due anni più giovane, sono molto affezionato a loro. Ultimissima cosa, una passione smodata per il judo, più o meno come tutti i pionieri è stato un autodidatta, andava a Torino dal Maestro Sugiyama ed ovunque si potesse imparare. Ancora buon ottantesimo compleanno Maestro Mario”.
Fonte: fijlkam.it/piemonte - Articolo completo
Grand Prix a Conegliano, bella giornata per la Pro Recco
Si è concluso il 33° Torneo Internazionale Judo Vittorio Veneto – Città di Conegliano, prima tappa del Grand Prix Junior/Senior che si è svolto nella Zoppas Arena di Conegliano (TV). Le 8 aree di gara e l'organizzazione impeccabile della squadra del Judo Vittorio Veneto hanno fatto si che la manifestazione si sia svolta in maniera fluida e con pochissimo ritardo rispetto al programma. Le prime medaglie sono arrivate già in mattinata, mentre gli atleti delle categorie più numerose si sono battuti per un posto di rilievo e per la conquista di punti importanti per la ranking list nazionale fino al primo pomeriggio. Nella classifica delle società si è aggiudicata il primato la Pro Recco Judo con ben 7 finali disputate e un bottino di 2 ori, 1 argento e 3 bronzi per un totale di 58 punti. A seguire, il CS Carabinieri con 1 oro, 1 argento e 4 bronzi per 42 punti complessivi e il Dojo Equipe Bologna con 1 oro, 2 argenti e 3 bronzi per un totale di 38 punti. Premiate con una coppa speciale anche la quarta e quinta società classificate, rispettivamente il DLF Yama Arashi Udine con 25 punti e il Judo Scotland con 22. "E' stata sicuramente una bella giornata per la Pro Recco" - commenta il tecnico della società ligure - "Abbiamo centrato quasi tutte le finali con i ragazzi di punta. Avevamo alcuni junior che si son comportati bene, credo che più di così non potevamo chiedere ai ragazzi che hanno ancora come obiettivo quello degli assoluti in testa, in fase di preparazione. Quindi un'ottima partenza e speriamo di continuare così anche domenica prossima al Città di Colombo con gli Junior".
Risultati maschili:
60: 1. Martelloni Mattia (Accademia Prato) 2. Munro Dylan (Judo Scotland) 3. Corsini Davide (Judo Club Capelletti) 3. Petrosino Mario (CS Carabinieri)
66: 1. Brudetti Luigi (CS Carabinieri) 2. Mancioppi Gabriele (Pro Recco Judo) 3. Lanzafame Angelo (Titania Club Judo e Aikido) 3. Santicchi Gabriele (Judo Club Segrate)
73: 1. Boccotti Filippo (Pro Recco Judo) 2. Prosdocimo Mattia (CS Carabinieri) 3. Cavalca Jacopo (Kyu Shin Do Kai Parma) 3. Coppari Riccardo (Judo Samurai Jesi-Chiaravalle)
81: 1. Bologa Nicolae (Shidokan 2018) 2. Cusak Scott (Judo Scotland) 3. Parodi Lorenzo (Pro Recco Judo) 3. Islamhanov Saif-Islam (Union Graz)
90: 1. Rovegno Matteo (Pro Recco Judo) 2. Tosti Giovanni (Body Park Judo CUS Bergamo) 3. Atzori Mattia (Pro Recco Judo) 3. Regonesi Alessandro (Jitakyoei Samurai)
100: 1. Di Guida Domenico (Fiamme Azzurre) 2. Samel Lorand (Club Sportiv Unio Satu Mare) 3. Villanova Luca (Dojo Equipe Bologna) 3. Bergamelli Enricco (CS Carabinieri).
+100: 1. Kronberger Christoph (Police Team Austria) 2. De Angelis Dario (Judo Preneste G. Castello) 3. Turini Lorenzo (Kumiai) 3. Della Torre Samuele (Judo Club Sakura Arma di Taggia).
Risultati femminili:
48: 1. De Luca Giulia Italia (Società Ginnastica Triestina) 2. Fratti Flavia (Nippon Club Pomezia) 3. Chiarilli Matilde (Centro Sportivo Budokai) 3. Conti Greta (Libertas Mon Club).
52: 1. Russo Sara (CRS Akiyama) 2. Tomaselli Valentina (Judo Vittorio Veneto) 3. Scisciola Martina Lucia (Kumiai) 3. Mariani Martina (Judo Club Samurai Lecco).
57: 1. Gertsch Olivia (Regionale Leistungszentrum Kanton Bern) 2. Cittaro Elisa (DLF Yama Arashi Udine) 3. Boccola Rossella (Dojo Equipe Bologna) 3. Gualtieri Giorgia (Isao Okano Club 97).
63: 1. Caggiano Giulia (Fiamme Oro Roma) 2. Palombini Marta (Judo Preneste G. Castello) 3. Dalla Corte Giorgia (Dojo Equipe Bologna) 3. Lentini Ludovica (CS Carabinieri)
70: 1. Tavcar Zarja (Gib Siska) 2. Pedrotti Irene (Dojo Equipe Bologna) 3. Campanella Emanuela (Pro Recco Judo) 3. Esposito Martina (CS Carabinieri).
78: 1. Vuk Betty (Dojo Equipe Bologna) 2. Tangorre Lucia (Fiamme Oro Roma) 3. Sforza Benedetta (Kodokan Cremona) 3. Ceoldo Alice (Nuova Opide Padova)
+78: 1. Tavano Asya (Sport Team Judo Udine) 2. Ghetti Eleeonora (Judo Mestre 2001) 3. Dall'Agnol Alice (CUS Venezia) 3. Pinelli Federica (Team Guerrazzi).
A questo link i risultati completi.
Gli aggiornamenti della manifestazione (che prosegue domenica) sono disponibili attraverso i social ufficiali della Fijlkam Veneto e sullo streaming al canale YouTube del Judo Vittorio Veneto.
(Fonte: fijlkam.it/veneto)
La carica dei mille a Conegliano per il Grand Prix senior e junior
E' tutto pronto nella Zoppas Arena a Conegliano, con otto aree di combattimento allestite per il 33° International Trophy organizzato dal Judo Vittorio Veneto del Maestro Vascellari. Oltre ad essere appuntamento del Grand Prix Senior-Junior, il Torneo "Città di Vittorio Veneto" è considerato anche un test impegnativo ed un momento di spettacolo sportivo. Alla trentatreesima edizione risultano iscritti complessivamente 1118 atleti di 220 società, provenienti da Ucraina, Slovenia, Croazia, Romania, Georgia, Svizzera, Austria, Scozia, Belgio, Germania, oltre che dall'Italia. Si tratta dunque di una rappresentanza variegata ed importante del movimento judoistico regionale e nazionale, a dimostrare il prestigio che nel tempo questo appuntamento ha meritato, e non solo in ambito nazionale. Il via già domani sera, 21 febbraio, con l'apertura del peso ufficiale a partire dalle 18.00 e fino le 19.00. Le gare potranno essere seguite come di consueto sullo streaming predisposto sul sito del Judo Vittorio Veneto. (Fonte: fijlkam.it/veneto)
Torino, Roma e Cagliari sul podio alla prima del Trofeo Italia a Riccione
Mille sono stati i giovani judoka che in questo weekend hanno calcato i tatami di Riccione, alcuni alla loro prima sfida agonistica, molti altri alla prima di livello nazionale.
Se l'Emilia Romagna ospiterà le Olimpiadi del 2032, sicuramente rappresenterà la chiusura del cerchio perfetto, per quelli che tra questi atleti saranno chiamati a rappresentare l'Italia in quella occasione.
Quello che può sembrare un sogno nell'anno Olimpico, e nelle settimane in cui la nazionale maggiore sta cercando di conquistare gli ultimi punti per Tokyo 2020, è in realtà un concreto progetto.
Un progetto portato avanti dai tecnici che hanno aderito in massa a questo appuntamento, e dai judoka che ogni giorno lavorano per migliorare le loro performance.
Come evidenziato dal Vicepresidente Fijlkam Giovanni Strazzeri, massimo esponente nazionale del settore Judo, “i pur giovani atleti hanno espresso in questo primo appuntamento un buon livello di judo”, ed infatti, gli spalti gremiti, hanno applaudito a quasi quattordici ore di bel judo, in due giorni.
"Tutta l'Italia è stata accolta da Riccione: grazie agli sforzi dell'organizzazione, al contributo degli sponsor e degli instancabili volontari del judo, oltre che alla sinergia col Comitato Regionale Emilia Romagna, è stato possibile implementare, nelle ultime ore, il numero delle aree di gara con la conseguente riduzione dei tempi della competizione per consentire un agevole rientro a casa", come ha detto il tecnico della Polisportiva Riccione, coordinatore della società organizzatrice della manifestazione, Giuseppe Longo.
L'Emilia Romagna e Riccione sono presenti: “abbiamo lavorato tanto in questi tre anni di edizioni del torneo per arrivare a questo livello, e contiamo di replicare questo risultato nei prossimi anni”, ci ha detto in sintesi il Vicepresidente Fijlkam dell'Emilia Romagna Francesco Rasori, spiegando questo evento ed il nostro sport anche alla stampa presente, tra cui la testata giornalistica della Rai.
Passando ai risultati del Trofeo Italia Esordienti B, sebbene nessuna di queste società abbia conquistato il gradino più alto nei 14 podi individuali (suddivisi per categoria di peso), si aggiudica il Trofeo Italia Emilia Romagna 2020: l'Akiyama Torino, davanti al Judo Preneste Roma e alla Scuola Judo Ceracchini di Cagliari. (Fonte: fijlkam.it/emiliaromagna)
Ai Master della Lombardia la prima tappa del circuito nazionale
Master sabato a Montichiari e Trofeo Italia domenica a Riccione
Appuntamento doppio per il calendario federale che attende gli atleti della classe Master sabato a Montichiari per il Trofeo Lombardia e domenica a Riccione con il Trofeo Italia riservato agli Esordienti B chiamati a disputare il Grand Prix Emilia.
Il prossimo fine settimana sarà la Lombardia ad aprire le danze dell’attività Master 2020, con la prima prova del Circuito Nazionale riservato alla classe Veterans. Oltre 150 gli instancabili del judo nazionale che si daranno battaglia per conquistare il “Terzo Trofeo Lombardia Open” nella splendida cornice del PalaGeorge di Montichiari, che il prossimo novembre ospiterà anche la Finale Nazionale di Coppa Italia Junior Senior A1 e A2. Il Trofeo Italia Master 2020 premierà i migliori atleti che si distingueranno nelle cinque tappe che da domani attraverseranno l’Italia – Montichiari (BS), Massa Martana (PG), Laives (BZ) e Genova – e preparerà i più temerari ad affrontare gli appuntamenti internazionali: il Campionato Europeo organizzato il prossimo maggio ad Atene e il Campionato Mondiale che si terrà a Cracovia a settembre. “Sarebbe bello dare un respiro internazionale anche a questa manifestazione” ha commentato Cinzia Cavazzuti, vice-presidente del Comitato Regionale Lombardo “il movimento che in questi anni si è creato intorno all’attività della classe Veterans è davvero imponente ed è segno in molti continuano a mettersi in gioco: è un’opportunità da valorizzare ed una risorsa da coltivare mettendo l’accento sul valore aggregativo dello sport praticato a tutte le età, anche in un contesto di gara in cui a farla da padrone non è il risultato ma il divertimento, il fair-play, la possibilità di misurarsi e di superarsi in modo sereno.” Le gare si svolgeranno nel pomeriggio di domani, 15 febbraio, a partire dalle ore 14:00; i tabelloni di gara saranno disponibili a questo link dopo il sorteggio previsto stasera alle ore 20:00. (Fonte: fijlkam.it/lombardia)
Per agevolare l'alta partecipazione, l'organizzazione ha implementato 8 aree di gara rispetto alle 7 aree inizialmente previste. La PlayHall di Riccione resta, insieme alloStadio del Nuoto, l’arena dei più grandi eventi sportivi di spessore nazionale e internazionale che si tengono a Riccione.
Nel calendario di Febbraio PlayHall Riccione, spicca il il Grand Prix Emilia Romagna Judo, che chiama in raccolta atleti da tutti gli angoli d'Italia per partecipare a due competizioni, la maggiore delle quali permetterà ai vincitori di migliorarsi nella Ranking List Nazionale. Quasi 800 sono gli atleti Under 15 iscritti, che si contenderanno il podio sugli 8 tatami messi a disposizione per lo svolgimento del Trofeo Italia. I migliori judoka esordienti B, approfittando dell'organizzazione ricettiva messa a disposizione del network Riccione Sport, si sono riversati sulla riviera per questa “2 giorni” di judo accompagnati da tecnici e supporters. Il Trofeo Italia si svolgerà nella giornata di Domenica 16 Febbraio. L'impegno organizzativo del Comitato Regionale Emilia Romagna Judo, e della Polisportiva Comunale Riccione - sezione Judo, si sono adoperati nell'attesa di assistere a 2 splendide giornate di sport, in cui le più talentuose società d'Italia si contenderanno i titoli messi a disposizione. Le tribune della splendida PlayHall vi attendono, per darvi la possibilità di godervi lo spettacolo che questi giovani judoka si preparano ad offrire. (Fonte: fijlkam.it/emiliaromagna)