Quarant’anni fa il primo Mondiale femminile
Fine novembre a New York. È il 1980. Al Madison Square Garden, in un’ala laterale, si affollano ragazze in tuta, con un borsone sulle spalle. Sono atletiche, nervose, hanno le spalle larghe, e le mani nodose per la molta lotta sulle prese. Sono le judoka che si riuniscono per affrontarsi nel primo Campionato del Mondo di judo femminile. Ad organizzarlo, una di loro, forse la più sognatrice, di certo la più caparbia: Rena Glickman, detta “Rusty”. Per organizzare questa gara si è ipotecata la casa. Lei, newyorkese appassionata di arti marziali e innamorata del judo, che si trasferì in Giappone per apprendere i segreti dell’arte orientale e sul tatami conobbe suo marito, prendendo quindi il cognome Kanokogi. “Rusty”, soprannome assunto da un cane randagio del quartiere, come forse si sentiva lei, lottava da anni per i diritti delle donne nello sport che amava. In Europa era già un’altra cosa: esistevano dagli anni ‘70 campionati europei di judo femminili, anche se in sedi e date diverse da quelle maschili, e anche se i premi in denaro erano sottostimati rispetto a quelli maschili. Ma in America no: Rusty nel 1959 si era tagliata i capelli corti e si era fasciata il seno per partecipare nascondendo il sesso a una gara di judo a squadre: sul podio, le era stata strappata la medaglia dal collo, nel momento in cui si accorsero che era una donna. Eppure, nel regolamento agonistico statunitense non vigeva nessuna regola rispetto al genere dei partecipanti. Quella medaglia mancante ebbe un peso decisivo nel futuro di Rusty e del judo mondiale: Rena decise che avrebbe lottato fino a vedere il judo femminile alle olimpiadi. Una storia epica, quella del cammino del judo femminile, che ha in New York 1980 una tappa fondamentale. In quel novembre, al Madison, c’era anche la nazionale italiana femminile, fortemente voluta da personaggi quali Franco Natoli, Alfredo Monti, Maria Bellone. Le ragazze erano Anna De Novellis (che vinse l’argento nei -48 kg), Patrizia Montaguti (-52 kg), Maria Vittoria Fontana (-56 kg), Laura Di Toma (che fu d’argento nei -61 kg), Nadia Amerighi (-66 kg e Open), Cristina Fiorentini (-72 kg) e Margherita De Cal, che vinse il titolo nei massimi.
L’Italia finì terza nel medagliere, dietro a Austria e Francia, dimostrando non solo la tenacia delle nostre azzurre, ma anche che in Italia si credeva nel progetto del judo femminile. «Fu una battaglia in cui credevamo tanto», dice Laura Di Toma, dieci volte medagliata in campionati d’Europa di judo. «Non si trattava solo del tatami: volevamo che i nostri sacrifici fossero equiparati a quelli di tutti gli altri, che fossimo riconosciute nel mondo senza pregiudizi». Rusty, dopo la gara, scrisse a tutte le partecipanti del Mondiale, chiedendo di firmare una petizione da inviare a Losanna per portare il judo femminile alle olimpiadi. E il sogno si avverò. Fu nel 1988, a Seoul, come sport dimostrativo, e poi, definitivamente, a Barcellona ‘92. «Io non ho potuto fare le Olimpiadi» -dice Laura di Toma a un gruppo di atlete che la osservano attonite mentre racconta questa storia, «ma voi la potrete fare, è questo che conta!». Sale un nodo alla gola e c’è commozione nel Palazzetto di Spilimbergo, nella prima gara post Covid. Laura Di Toma fu la prima atleta donna a ricevere una borsa di studio per la sua vittoria europea, a Vienna nel 1976. A maggio, in Friuli, il terremoto aveva sconvolto le vite di tanti, troppi. Laura, nativa di Osoppo, aveva perso la casa, e il negozio dei suoi genitori. Non c’erano palestre, non c’era lavoro, non c’era la luce dei lampioni. Dopo aver spalato le macerie, la sera, Laura andava a correre nel buio, con suo padre dietro, a illuminarle la strada con i fari del furgone che aveva miracolosamente salvato. E in dicembre 1976, quando arrivò l’oro europeo di Vienna, fu un tripudio: Laura di Toma balzò meritatamente agli onori delle cronache, e divenne l’esempio vivente della capacità di resistere e di risalire che popolo friulano. Non aveva finalmente più senso sottostimare lo sport femminile. E il judo femminile ebbe finalmente risonanza. Una storia che Laura, atleta simbolo di quella generazione di judoka, ha sempre custodito gelosamente per sé, per pudore e per umile riserbo. Storia e storie che oggi non solo meritano, ma devono essere raccontate. Storie di pionieri che hanno lastricato le strade su cui oggi camminiamo sicuri, senza pensare alla fatica che sono costate, e alle lacrime che le hanno bagnate. A fine novembre 2020, a New York, l’IJF celebrerà con una festa-evento i quarant’anni da quel campionato così epocale e significativo non solo per il judo, ma per lo sport e per la società intera. L’idea è partita dall’Italia, e in particolare dal Friuli, da Elisabetta Fratini e Maria Grazia Perrucci, durante i festeggiamenti per il settantesimo compleanno, occorso proprio nel 2020, della regina di New York: Margherita De Cal, veneziana che in quel lontano 30 novembre vinse il primo oro mondiale nella storia del judo italiano. Auguri a Margherita, a Laura, e tutte le ragazze che hanno combattuto e combattono per il progresso della comunità umana. E grazie.
La IJF ha organizzato un momento celebrativo che si terrà sabato 28 novembre alle 18 e domenica 29 alle 11 con dei webinar trasmessi in diretta sul canale YouTube IJF e tutte le piattaforme social media IJF (Facebook, Instagram ecc.) che tutti potranno seguire QUI
Europei U23, quinti Falcone e Agro, settima Miele
Sono sicuramente due bei quinti posti, ma per Tiziano Falcone e Lorenzo Agro Sylvain la gara a Parenzo, nella seconda e conclusiva giornata del campionato d’Europa U23, è terminata ai piedi del podio. È stata una gara brillante quella negli 81 kg di Tiziano Falcone che, dopo il ‘bye’ al primo turno, ha superato Vadim Rudii (Mda) e Sebastian Dengg (Aut) prima di fermarsi con Tato Grigalashvili, georgiano poi diventato campione d’Europa. Quindi un'altra vittoria nel recupero, al golden score sull’ungherese Benedek Toth e nella finale per il bronzo è stato un altro georgiano che lo ha superato, Vladimir Akhalkatsi.
“Una piccola dose di rammarico c'è sempre quando si perde una finale per il bronzo, - ha detto Tiziano Falcone - tuttavia sono completamente soddisfatto di aver combattuto bene e di aver dato tutto me stesso incontro dopo incontro. Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine, in particolar modo la mia famiglia e il mio maestro Gianluca Ferro al quale dovevo un ultimo regalo prima di un percorso che a breve comincerò in maniera ufficiale”.
Ed è arrivato ad un passo dalla medaglia anche Lorenzo Agro Sylvain nei +100 kg, dopo aver sconfitto il francese Luka Lomidze ed al golden score nel recupero, il turco Furkan Guner. Lo slovacco Marius Fizel nei quarti e l’azero Jamal Feyziyev nella finale bronzo hanno frenato la gara dell’azzurro.
“La gara non é andata come speravo... – ha detto Lorenzo Agro Sylvain - la mancanza dalla materassina di gara si è fatta sentire, ma nonostante ciò ero partito con la convinzione di poter vincere. Ora torno a casa consapevole che ci sono cose su cui devo lavorare”.
Settimo posto per Valentina Miele nei +78 kg che, dopo la vittoria su Oxana Diacenco (Mda), ha pagato con ‘hansokumake’ un attacco deciso in ne waza. Una vittoria per Claudia Cerutti nei 78 kg su Una Dolgilevica (Lat) prima di cedere alla croata Karla Prodan, che si è poi piazzata al secondo posto, mentre Giacomo Gamba è stato fermato negli 81 kg dal croato Oliver Makarovic. Al campionato d’Europa U23 ha preso parte anche l’arbitro Francesco Soldano, “ed il fatto che abbia arbitrato l’ultima finale può essere indicativo della buona performance”, ha fatto sapere il coach azzurro Alessandro Comi.
I risultati della seconda giornata
81: 1. Tato Grigalashvili (Geo), 2. Lukas Wittwer (Sui), 3. Vladimir Akhalkatsi (Geo) e Hievorh Manukian (Ukr)
90: 1. Luka Maisuradze (Geo), 2. Ekubzhon Nazirov (Rus), 3. Roland Goz (Hun) e Alexis Mathieu (Fra)
100: 1. Mathias Madsen (Den), 2. Zsombor Veg (Hun), 3. Onise Saneblidze (Geo) e Eduard Serban (Rou)
+100: 1. Richard Sipocz (Hun), 2. Gela Zaalishvili (Geo), 3. Kemal Kaitov (Rus) e Jamal Feyziyev (Aze)
70: 1. Lara Cvjetko (Cro), 2. Maya Goshen (Isr), 3. Donja Vos (Ned) e Ida Eriksson (Swe)
78: 1. Inbar Lanir (Isr), 2. Karla Prodan (Cro), 3. Renee Van Harselaar (Ned) e Metka Lobnik (Slo)
+78: 1. Laura Fuseau (Fra), 2. Kubranur Esir (Tur), 3. Mercedesz Szigetvari (Hun) e Sofia Pirogova (Rus)
Medagliere: 1. Gerogia (2-2-4), 2. Francia (2-1-3), 3. Olanda (2-0-3), 4. Russia (1-3-2), 5. Croazia (1-2-0), 8. Italia (1-0-0-3-3)
Europei U23, un grande Mattia Miceli trionfa nei 66 kg
Mattia Miceli è campione d’Europa! Ed al termine della prima giornata di gare nel campionato europeo U23 a Parenzo, il ventiduenne atleta romano è salito sul gradino più alto del podio dei 66 kg facendo così ascoltare a tutte le 36 nazioni partecipanti l’inno di Mameli. Ma questa prima giornata della squadra azzurra ha regalato anche altre emozioni con il quinto posto di Alessandro Aramu nei 60 kg ed i due settimi posti di Michela Fiorini nei 48 kg e Nadia Simeoli nei 63 kg.
“Beh che dire.... a sta botta er micio è d'oro. – è stato il commento del giustamente felice neo campione europeo - È difficile, in questo momento, dire qualcosa perché ancora non ho ben capito cosa sia successo. Eppure, la carta parla chiaro: campione d'Europa U23. Sono contento, contentissimo e fiero di me. Lo sentivo, lo volevo, l'ho fatto e tutto questo mi rende ancora più felice perché è realtà. Ora mi godo questo momento, non capita tutti i giorni di vivere certe sensazioni, è veramente bello. Voglio ringraziare la mia famiglia, non finirò mai di farlo, ringrazio col cuore la mia società, il Banzai Cortina Roma, sempre con me, ma soprattutto ringrazio me stesso perché sento il bisogno di farlo. Grazie anche alla squadra e ad Alessandro Comi che nonostante fosse da solo è riuscito a farsi sentire e a muoversi nel giusto modo. Detto ciò concludo dicendo “Forza Italia” non si molla niente, soprattutto in questo momento, e forza agli altri compagni di squadra che gareggeranno domani”.
“Son abbastanza soddisfatto di questo risultato – ha detto invece Alessandro Aramu - dato che con questa situazione del covid son stato lontano dalla palestra e dal tatami e mi son dovuto arrangiare in qualche modo per preparare questa gara. Mi rimane solo tanto amaro in bocca però mi piace guardare il bicchiere mezzo pieno. Ringrazio la mia famiglia che crede sempre in me, tutte le persone che mi son state vicino e soprattutto la mia palestra”.
“Mattia... che gara! – è stato il commento del coach Alessandro Comi - È un uomo glaciale e la sua capacità di controllare le emozioni, insieme ad un atteggiamento composto e sempre propositivo, oggi lo hanno premiato: su queste solide basi ha portato sul tatami un judo estremamente efficace ed ha fatto una gara senza errori. La medaglia va all’atleta e all’uomo: è un grande lavoratore sul tatami e non solo, un ottimo studente - a breve otterrà anche la laurea - una bella persona... un esempio positivo da seguire. Peccato per la medaglia sfumata di Alessandro Aramu, anche lui oggi era “top”, purtroppo non ha inquadrato come voleva il quarto di finale con l’azero e le cose si sono complicate. Ha dato tutto, ma il georgiano in finale l’ha sorpreso”. Così gli azzurri oggi in gara: Michela Fiorini (48), dopo aver passato il primo turno, ha vinto sulla spagnola Mireia Rodriguez Salvador ed è stata poi fermata da Tamar Malca (Isr) e dalla serba Andrea Stojadinov. Federica Silveri e Ylenia Monacò (52) si sono fermate rispettivamente di fronte a Aleksandra Kaleta (Pol) e e la cipriota Sofia Asvesta. Silvia Pellitteri (57) ha superato Joanna Janeczko (Pol) con un gaeshi al golden score ed è stata fermata dall’olandese Pleuni Cornelisse, che ha poi vinto la categoria. Rossella Boccola (57) si è scontrata subito con la serba Marica Perisic, oro juniores pochi giorni fa. Nadia Simeoli (63) si è imposta su Alice Pereira (Por) e sulla finlandese Emilia Kanerva e si è poi fermata di fronte ad Angelika Szymanska (Pol) e Nadiah Krachten (Ned). Flavia Favorini (63) invece, si è trovata subito di fronte a Lia Ludvik (Slo) e la sua gara si è purtroppo conclusa a quel punto. Una vittoria su Lyuboslav Grigorov (Bul) per Diego Rea (60) prima di cedere il passo all’israeliano Matan Kokolayev. Alessandro Aramu (60) ha superato l’ucraino Dmytro Borodin, il turco Behrat Bahadir prima di essere fermato dall’azero Turan Bayramov. Vinto il recupero su Lehel Orban (Rou) è stato poi costretto a lasciare il bronzo nelle mani del georgiano Jaba Papinashvili. Mattia Miceli è approdato alla finale dei 66 kg superando nell’ordine Andre Cravo (Por), Dylan Van der Kolk (Ned), Luukas Saha (Fin) ed in semifinale Adrian Nieto Chinarro, vendicando così il compagno di squadra. La finale con il croato Robert Klacar è stata il coronamento ideale di una giornata d’oro. Luca Caggiano (66), passato il primo turno, ha superato lo svedese Leon Svalberg, ma poi è stato fermato dallo spagnolo Adrian Nieto Chinarro. Luca Rubeca (73) è stato fermato al primo turno dal romeno Laszlo David.
“Orgogliosi di questi U23 che si sono battuti tutti con onore in questa prima giornata di gare. – è stata l’analisi di Raffaele Toniolo - Grandissima la prova di Mattia Miceli che ha trasformato in uno splendido oro il bronzo conquistato nel 2019. Mattia è apparso lucido e concentrato fin dal primo incontro e non ha concesso nulla a nessuno dei suoi avversari. Anche nei momenti difficili (sotto di 2 shido con l'olandese Van der Kolk) ha mantenuto una lucidità impressionante che l'ha condotto a questo meritatissimo titolo continentale. Un esempio di serietà e abnegazione per tutti. Gran bella gara anche per Alessandro Aramu che però si è dovuto fermare ai piedi del podio come nell'Europeo juniores del 2019. Grande continuità a questi livelli del piemontese che però deve imparare a non disperdersi nei momenti topici. Sicuramente positive anche le prestazioni di Michela Fiorini e Nadia Simeoli entrambe settime nelle rispettive categorie. In generale un'Italia frizzante e che trasmette energia a tutto il nostro movimento judoistico nazionale in questo momento delicato”.
“Complimenti a Mattia!!! Complimenti a tutta la squadra in una situazione veramente particolare – ha voluto concludere Laura Di Toma - Grazie ad Alessandro che da solo ha portato e assistito in gara tutti, ma non è finita. Chiusi in una stanza sapendo di essere a pochi passi dai ragazzi e non poterli aiutare è difficile. Ed è difficile sapere Alessandro solo, è difficile sentire solo per un attimo i ragazzi al cellulare. Ma non importa hanno gareggiato e se la sono cavata tutti”. Domani è il turno delle categorie più pesanti, quando sul tatami saranno chiamati altri cinque azzurri, Claudia Cerutti (78), Valentina Miele (+78), Tiziano Falcone e Giacomo Gamba (81), Sylvain Lorenzo Agro (+100).
Risultati prima giornata
60: 1. Konstantin Simeonidis (Rus), 2. Temur Nozadze (Geo), 3. Jaba Papinashvili (Geo) e Turan Bayramov (Aze)
66: 1. Mattia Miceli (Ita), 2. Robert Klacar (Cro), 3. Nurlan Osmanov (Aze) e Bagrati Niniashvili (Geo)
73: 1. Victor Sterpu (Mda), 2. Makhmadbek Makhmadbekov (Rus), 3. Yehonatan Elbaz (Isr) e Yannick Van Der Kolk (Ned)
48: 1. Melanie Vieu (Fra), 2. Irena Khubulova (Rus), 3. Andrea Stojadinov (Srb) e Blandine Pont (Fra)
52. 1. Nina Estefania Esteo Linne (Esp), 2. Gultaj Mammadaliyeva (Aze), 3. Nadezda Petrovic (Srb) e Anais Mosdier (Fra)
57: 1. Pleuni Cornelisse (Ned), 2. Gaetane Deberdt (Fra), 3. Marica Perisic (Srb) e Vera Zemanova (Cze)
63: 1. Joanne Van Lieshout (Ned), 2. Angelika Szymanska (Pol), 3. Natalia Kropska (Pol) e Laura Fazliu (Kos)
Europei U23, da domani a Parenzo
Calato il sipario sulla rassegna continentale juniores, la città croata di Parenzo si appresta ad alzarlo sul campionato d’Europa U23 che domani, lunedì 9, e martedì 10 novembre vedrà impegnati 352 atleti di 36 nazioni. La squadra azzurra è composta da 17 atleti, Michela Fiorini (48), Federica Silveri e Ylenia Monacò (52), Rossella Boccola e Silvia Pellitteri (57), Nadia Simeoli e Flavia Favorini (63), Claudia Cerutti (78), Valentina Miele (+78), Diego Rea e Alessandro Aramu (60), Mattia Miceli e Luca Caggiano (66), Luca Rubeca (73), Tiziano Falcone e Giacomo Gamba (81), Sylvain Lorenzo Agro (+100). A guidare gli atleti sul campo sarà Alessandro Comi, in costante contatto con Laura Di Toma e Raffaele Toniolo che, dopo aver evidenziato positività al test di ieri (confermato nel tardo pomeriggio) rimangono isolati ciascuno nella propria stanza per la quarantena. Entrambi asintomatici, stanno bene. “Non abbiamo mai abbassato la guardia, mantenendo le distanze con la mascherina indossata, evitando di toccare alcunché se non necessario – ha detto Raffaele Toniolo – ed è evidente che così devono fare tutti, perché è questa la sola strada possibile per non far morire il nostro sport”. Lo staff tecnico, rimasto ugualmente efficiente, ha pianificato la gestione dell’emergenza, “Sicuramente domani non sarà facile - ha detto Alessandro Comi - ma stiamo concordando la migliore soluzione per affrontare la gara permettendo ai ragazzi di dare solo il meglio. È una sfida per loro e, in questa situazione, lo è in parte anche per me.”
Programma (inizio h 10; final block 16.30)
Lunedì 9: F 48, 52, 57, 63 kg; M 60, 66, 73 kg
Martedì 10: F 70, 78, +78 kg; M 81, 90, 100, +100 kg
Europei U21, a Parenzo quinta Mengucci e Tavano settima
Con il bel quinto posto che Carolina Mengucci ha ottenuto nei 78 kg ed il settimo di Asya Tavano nei +78 kg, anche la terza giornata del campionato d’Europa juniores a Parenzo ha regalato emozioni alla squadra azzurra guidata da Laura Di Toma, Raffaele Toniolo ed Alessandro Comi. Ed anche oggi, tutti gli azzurri impegnati si sono battuti con impegno e generosità, anche quando il risultato non li ha premiati. Così è stato ad esempio per i nostri due 90 kg, Gennaro Pirelli che, saltato il primo turno, è stato fermato agli ottavi dall’ucraino Tymur Valieiev e per Daniele Accogli, fermato ai sedicesimi dal solido ungherese Peter Safrany, poi salito sul terzo gradino del podio. È approdata alla semifinale dei 78 kg invece, Carolina Mengucci, che ha vinto e convinto sia con la russa Viktoria Sokolova, che l’ungherese Szilvia Farkas, prima di esser costretta a cedere il passo alla slovena Metka Lobnik e la francese Habi Magassa, oggi entrambe in gran forma ed alla fine rispettivamente oro e bronzo. Ed è stato praticamente lo stesso destino per l’udinese Asya Tavano che, dopo l’ippon velocissimo inflitto alla spagnola Nisrin Bousbaa Dab, è stata fermata prima da Lea Fontaine (Fra), campionessa uscente che poi ha confermato il suo titolo e da Ruslana Bulavina (Ukr), che ha poi concluso la gara al terzo posto. L’Italia dunque, chiude questo complicatissimo campionato con una prova collettiva estremamente significativa, che va ben oltre il risultato acquisito ed evidenziato nel medagliere dalle due medaglie di Giulia Carnà, argento nei 48 kg e Veronica Toniolo, bronzo nei 57 kg e dai quattro piazzamenti, quinta Mengucci e settimi Mella, Magnani e Tavano. In questo lavoro di squadra infatti, sono state estremamente importanti le scelte logistiche fatte in seguito all’esperienza di Budapest e la relazione puntuale che il ‘Covid manager’ ha sostenuto di fronte la commissione EJU a Parenzo, senza le quali tutta la squadra non avrebbe gareggiato. E, più squadra che mai, devono essere considerati anche Kenny Bedel, Leonardo Valeriani ed Antonio Bottone, potenziali protagonisti nelle rispettive categorie fermati in questa penosa circostanza dal dovere di difendersi dal virus. “È stato un Europeo molto strano ovviamente, com’è strano e difficile questo periodo. -ha detto Laura Di Toma- In generale si percepisce e si nota in tutti sul tatami che manca qualcosa. Manca avere gareggiato, essersi preparati per raggiungere sogni che man mano venivano cancellati. Qui, in un Europeo blindatissimo, anche oggi i nostri ragazzi hanno combattuto e dato il massimo, ma qualcosa è mancato. Ho seguito la finale per il terzo posto di Carolina e, peccato davvero, non è riuscita a recuperare un wazari subito all'inizio. Migliorerà, miglioreranno tutti man mano che migliorerà la situazione della pandemia, se non la daranno vinta a questo virus”.
Classifiche terza giornata
90: 1. Francis Damier (Fra), 2. Alex Cret (Rou), 3. Mansur Lorsanov (Rus) e Peter Safrany (Hun)
100: 1. Ilia Sulamanidze (Geo), 2. Mert Sismanlar (Tur), 3. Daniel Eich (Sui) e Eduard Serban (Rou)
+100: 1. Richard Sipocz (Hun), 2. Yevheniy Balyevskyy (Ukr), 3. Saba Inaneishvili (Geo) e Valeriy Endovitskiy (Rus)
78: 1. Metka Lobnik (Slo), 2. Kim Hooi (Ned), 3. Habi Magassa (Fra) e Inbar Lanir (Isr)
+78: 1. Lea Fontaine (Fra), 2. Marit Kamps (Ned), 3. Elis Startseva (Rus) e Ruslana Bulavina (Ukr)
Medagliere: 1. Russia (4-1-4), 2. Francia (3-1-3), 3. Serbia (2-0-1), 4. Georgia (1-1-1), 5. Ungheria (1-0-2), 6. Slovenia (1-0-1), 7. Polonia (1-0-0), 8. Repubblica Ceka (1-0-0), 12. Italia (0-1-1)
Europei U21, doppio settimo posto per gli azzurri Mella e Magnani
Edoardo Mella e Alessandro Magnani si sono classificati entrambi al settimo posto nella classifica dei 73 kg nella seconda giornata del campionato d’Europa juniores che si sta svolgendo a Parenzo, in Croazia. È stata senz’altro positiva la prova di entrambi, che hanno ribadito di essere al più alto livello di una categoria, quella dei 73 kg, fra le più dure e ricche di campioni. Passato il primo turno, Edoardo Mella ha vinto con il danese Jens Bohn ed il cipriota Dato Matsoukatov, quindi è stato l’olandese Koen Heg che l’ha fermato nei quarti ed il finlandese Turpal Djoukaev nel recupero. Percorso analogo quello di Alessandro Magnani che, dopo il primo turno passato da ‘signore’, si è imposto sullo spagnolo Javier Pena Insausti e sull’azero Matin Rzazade, prima di essere fermato ai quarti dal russo Khamzat Akhmarov e, nel recupero, dal ceko Daniel Pochop. La categoria è stata vinta, al termine di una bellissima finale, dal russo Armen Agaian sul connazionale Khamzat Akhmarov. Prove poco fortunate invece per Sara Lisciani ed Elisa Toniolo nei 63 kg ed Irene Pedrotti che, nei 70 kg, si è imposta sull’ucraina Nataliia Chystiakova, ma si è poi fermata di fronte alla lituana Evelina Kleinyte. Domani terza ed ultima giornata con le legittime ambizioni che possono rivendicare i quattro azzurri che saranno chiamati sul tatami, Daniele Accogli e Gennaro Pirelli nei 90 kg, Carolina Mengucci nei 78 kg ed Asya Tavano nei +78 kg.
Classifiche seconda giornata
73: 1. Armen Agaian (Rus), 2. Khamzat Akhmarov (Rus), 3. Koen Heg (Ned) e Jus Mecilosek (Slo)
81: 1. David Karapetyan (Rus), 2. Artem Bubyr (Ukr), 3. Muhammed Koc (Tur) e Tizie Gnamien (Fra)
63: 1. Renata Zachova (Cze), 2. Laura Fazliu (Kos), 3. Anja Obradovic (Srb) e Joanne Van Lieshout (Ned)
70: 1. Katarzyna Sobierajska (Pol), 2. Joana Crisostomo (Por), 3. Shaked Amihai (Isr) e Ai Tsunoda Roustant (Esp)
Europei U21, argento Carna e bronzo Toniolo! Chi ben comincia…
Due medaglie tanto per iniziare, una d’argento nei 48 kg con Giulia Carna, l’altra di bronzo nei 57 kg con Veronica Toniolo. È iniziato così il campionato d’Europa juniores a Parenzo e nonostante le difficoltà (per tutti) il team azzurro guidato da Laura Di Toma, Raffaele Toniolo e Alessandro Comi, ha raccolto un eccellente risultato. “Felicissimi per questa medaglia e per il Judo espresso da Giulia quest'oggi. – hanno commentato Marco e Fabrizio Fantauzzo, tecnici dell’Hydra Villabate, club di Giulia - Una prestazione che ci lascia soddisfatti sia sotto il profilo tecnico che mentale, frutto di tante ore di preparazione nonostante le criticità del momento. Conquistare la medaglia d’argento ai Campionati Europei Junior (quando hai appena compiuto 16 anni) é un'impresa che rimarrà a lungo nei nostri cuori. Fieri di Giulia”.
La gara di Giulia Carna nei 48 kg ha registrato le vittorie su Giorgia Hagianu (Rou), Anais Perrot (Fra), Tamar Malca (Isr) e Raquel Brito (Por), perdendo poi la finale con la serba Andrea Stojadinov (Srb) al termine di un incontro eccellente. “Dopo un anno di sofferenze, sacrifici, stop e ripartenze, questa medaglia mi riempie il cuore. – ha detto Giulia Carna - In un anno in cui la mia stagione cadetti è stata compromessa dal virus, questo europeo juniroes era una grande sfida con me stessa. A 16 anni disputare una finale ad un europeo juniroes, penso sia stato sempre un sogno. Adesso sono felice, ma con tanta voglia di conquistare, quel centimetro che mi manca per realizzare il mio grande sogno. Ringrazio la mia famiglia, i miei compagni e i miei maestri Marco e Fabrizio Fantauzzo”. “Ottima partenza per gli azzurri...o meglio per le azzurre: le due medaglie di oggi pesano. – ha commentato invece il coach azzurro Alessandro Comi - Sono due medaglie molto diverse: Giulia ha combattuto con la serenità di chi non ha nulla da perdere, dimostrando che anche una giovanissima può insidiare i migliori propositi di atlete di esperienza... oggi ha espresso un judo di grande efficacia: tecnica e potenza rare in una ragazza così giovane. Veronica è salita sul tatami con la responsabilità di dover fare bene: in parte questo l’ha frenata, ma non si può non essere soddisfatti della sua gara… penso che pochi - o nessuno - siano mai riusciti ad avere la continuità di questa atleta, sempre sul podio dei maggiori eventi continentali e mondiali da che abbia intrapreso questa strada. Peccato per Asia e Kenya che oggi non sono riuscite ad esprimersi al meglio”.
Straordinaria anche Veronica Toniolo, che si è imposta anche nella categoria dei 57 kg, salendo sul podio per la medaglia di bronzo con le vittorie su Mariia Bulashevych (Ukr), Daniela Tcaci (Mda) e, dopo la sconfitta da Marica Perisic (Srb), ha vinto con Zuzanna Logozna (Pol) e nella finale bronzo con Natalia Elkina (Rus). “Oggi ero qui per vincere – ha detto Veronica - ho la medaglia, ma non sono soddisfatta perché non ho mostrato ciò che sono.”
Le altre azzurre in gara oggi sono state Asia Avanzato (48), che ha vinto con Ana Sirbu (Rou) e perso da Mireia Rodriguez Salvador (Esp), mentre Kenya Perna (52) ha perso con la finlandese Pihla Salonen.
Giovedì in gara Sara Lisciani, Elisa Toniolo (63), Irene Pedrotti (70), Alessandro Magnani, Edoardo Mella (73).
Classifiche prima giornata
48: 1. Andrea Stojadinov (Srb), 2. Giulia Carna (Ita), 3. Tamar Malca (Isr) e Raquel Brito (Por)
52: 1. Faiza Mokdar (Fra), 2. Naomi Van Krevel (Ned), 3. Ana Viktorija Puljiz (Cro) e Sofia Asvesta (Cyp)
57: 1. Marica Perisic (Srb), 2. Ophelie Vellozzi (Fra), 3. Ozlem Yildiz (Tur) e Veronica Toniolo (Ita)
60: 1. Khetag Basaev (Rus), 2. Oleh Veredyba (Ukr), 3. Romain Valadier Picard (Fra) e Salih Yildiz (Tur)
66: 1. Kazbek Naguchev (Rus), 2. Luka Kapanadze (Geo), 3. Abrek Naguchev (Rus) e Daniel Szegedi (Hun)
L'Unione Europea Judo inoltre ha formalizzato la cancellazione (Covid-19 pandemic) dei seguenti eventi: Cadet European Judo Championships - Riga (LAT); Cadet European Judo Cup - Gyor (HUN); Kata Tournament - Pordenone (ITA)
Europei U21, a Parenzo sorteggio rinviato alle 11 di mercoledì
La situazione è complicata, su questo non c’è dubbio, e nell’ambito di un campionato d’Europa, in questo caso quello juniores che dovrebbe iniziare domani a Parenzo, ogni circostanza potrebbe essere suscettibile di modifiche e cambi in corsa. È il caso del sorteggio, che si sarebbe dovuto svolgere nel tardo pomeriggio di oggi, ma ha subìto un primo rinvio con riprogrammazione alle ore 21. Allo scoccare dell’ora stabilita però, l’operazione è stata spostata per la seconda volta. “Dopo la discussione con il Comitato Organizzatore Locale, è stata presa le seguente decisione: il sorteggio è posticipato a domani”. Questa la scarna comunicazione che è stata messa a disposizione delle delegazioni, unitamente al programma della giornata di mercoledì 4 novembre: ore 11 sorteggio, ore 14 preliminari, ore 19.30 final block. Le motivazioni dei cambiamenti non sono state messe a disposizione, ma la giornata degli arrivi è stata convulsa e tormentata dal ‘fattore test’ che, per quanto eroghi un risultato in tempi ragionevolmente brevi, ha generato ugualmente attese, ritardi e, immancabilmente, brutte sorprese a diverse delegazioni. Fra queste, anche l’Italia ha dovuto riscontrare purtroppo un caso di positività, con conseguente esclusione dalla gara sia dell’atleta in questione, che di chi ha condiviso con lui l’alloggio nel breve periodo del collegiale. Tuttavia, dopo l’esperienza fatta a Budapest sono stati modificati i protocolli logistici del Team Italia (collegiale isolato e protetto, contatto a coppie fisse sia per l’allenamento che per l’alloggio, viaggio in pullman separati maschi e femmine distanziati all’interno e sempre con le mascherine) che, in seguito ai riscontri certificati nel colloquio fra Covid manager e Commissione EJU, ha ottenuto l’approvazione per la partecipazione alla gara di tutti gli altri atleti.
Europei U21 a Parenzo per 15 azzurri
Quindici atleti, sei nelle categorie maschili e nove in quelle femminili, sono partiti oggi, lunedì 2 novembre, con destinazione Parenzo dove da mercoledì 4 a venerdì 6 novembre, è in programma il campionato d’Europa juniores. Alla guida del team azzurro ci sono Alessandro Comi, che assolve anche l’incarico di Covid-manager, Laura Di Toma e Raffaele Toniolo, la squadra invece è composta da Antonio Bottone (60), Leonardo Valeriani (66), Alessandro Magnani, Edoardo Mella (73), Daniele Accogli, Gennaro Pirelli (90), Asia Avanzato, Giulia Carnà (48), Kenya Perna (52), Veronica Toniolo (57), Sara Lisciani, Elisa Toniolo (63), Irene Pedrotti (70), Carolina Mengucci (78), Asya Tavano (+78). Per questa gara, così come per il campionato d’Europa U23 che si disputerà il 9-10 novembre nella stessa sede in Croazia, gli atleti si sono radunati in un hotel a Fiumicino, nel quale è stato appositamente predisposto un tatami all’interno e consente agli atleti di evitare i contatti diversi da quello con il partner di allenamento e di condivisione della stanza. Kenny Komi Bedel (81) invece, non ha potuto rispondere alla convocazione con la squadra maschile in seguito alla quarantena cui è stato costretto proprio dalla condivisione di stanza con un collega nel centro sportivo di appartenenza risultato positivo al test del tampone.
Programma
Mercoledì 4 novembre: F 48, 52, 57 kg; M 60, 66 kg
Giovedì 5 novembre: F 63, 70 kg; M 73, 81 kg
Venerdì 6 novembre: F 78, +78 kg; M 90, 100, +100 kg
Sipario su Budapest, report degli azzurri sul Grand Slam
È calato il sipario a Budapest sul Grand Slam della ripartenza al quale hanno preso parte 405 atleti di 61 nazioni. I numeri dell’evento e l’organizzazione organizzazione ungherese regalano la fiducia che tutti in questo momento stanno cercando. Ed è proprio per questo motivo che l’esclusione dalla gara del team azzurro ha suscitato stupore e sbigottimento. Sentimenti che, dalle parole dei nostri portacolori, si percepiscono bene nonostante tutti abbiano espresso la dignità e la compostezza dei campioni, quali sono. Al momento Dario Romano, Fabio Basile, Giovanni Esposito e Nicholas Mungai, stanno facendo la quarantena in una stanza d’albergo a Budapest, da dove dovrebbero rientrare il 1° novembre, mentre il resto della squadra è isolata all’interno delle stanze del Centro Olimpico a Ostia ad attendere l’appuntamento di domani con un nuovo tampone. La gara, in ogni caso, ha regalato emozioni forti, così come siamo stati abituati a viverle fino a febbraio scorso, quando la corsa per la qualificazione olimpica viaggiava spedita verso un appuntamento con la storia che, fino ad ora, soltanto le due guerre mondiali sono riuscite a cancellare. Il medagliere di Budapest ha rilevato l’eccellente condizione della squadra russa, che ha incamerato dieci medaglie, cinque d’oro, con quattro finali fra atleti russi. La parola agli azzurri.
Dario Romano: “Io sono asintomatico! Francamente sto cercando di capire come sia possibile che siamo risultati positivi con due tamponi molecolari negativi alla partenza. Ora sono rinchiuso in una camera dell’albergo, se va bene fino al 31. Sono dispiaciuto perché la squadra non ha avuto la possibilità di confrontarsi, quindi danno e beffa!”.
Alice Bellandi: “Tutto mi sarei immaginata fuorché essere a Roma oggi a guardare la gara dietro ad uno schermo. Ancora penso che sia tutto uno scherzo. Già prima che accadesse tutto questo pensavo fosse ingiusto assegnare punti veramente preziosi come questi in una gara in cui per tantissimi motivi, Covid in primis, costi elevati e paura, non si potesse partecipare. Mi dispiace non essere stata lì, sto veramente bene, ma stanno solo buttando legna su un fuoco che sta diventando indomabile. Posso dire frustrante, perché siamo impotenti davanti a tutto ciò. Per quanto riguarda i 70 kg che dire, ogni gara il podio è diverso, il livello della categoria è alto in qualsiasi competizione, è molto difficile indovinare il podio! Avevo fatto altre previsioni sui risultati, ma come ho detto non mi stupisco neanche di essermi sbagliata”.
Giovanni Esposito: “Il livello dei 73 kg a Budapest è stato altissimo come tutti gli altri Grand Slam, abbiamo visto gente nuova salire sul podio ed atleti al top che hanno perso prima dei quarti di finale. Come sempre avremmo voluto esserci anche noi, ma sicuramente sarà per la prossima e saremo ancora più carichi”.
Francesca Milani: “Sto bene! Beh, è stata un’esperienza particolare, nessuno di noi si aspettava una cosa del genere. Dopo due tamponi negativi fatti in Italia eravamo partiti tranquilli e con la voglia di ricominciare. Purtroppo alcuni di noi all’arrivo sono risultati positivi e questo ha portato l’Italia a non poter partecipare alla competizione. È stato un momento molto triste dove ci guardavamo increduli con le lacrime agli occhi e senza capire quello che stava succedendo. La cosa più infelice è stata lasciare parte dei nostri compagni lì a Budapest. Ma siamo una squadra fortissima e supereremo anche questa!”.
Giorgia Stangherlin: “Mi sembra ancora tutt'oggi surreale, ma purtroppo è vero. È stato brutto ricevere la notizia che la nostra squadra era stata estromessa dalla gara. Subito non ho realizzato, o meglio non volevo accettare la decisione che avevano preso. Avevo voglia di tornare in gara, mi sentivo pronta per salire sul tatami. In questo momento mi trovo al centro olimpico in quarantena, per fortuna sto bene. Mi dispiace per i miei compagni che sono rimasti a Budapest, infatti è stato brutto ritornare in Italia, sapendo che loro sarebbero rimasti lì”.
Nicholas Mungai: “Anche se con un po' di rabbia e amarezza ho seguito con piacere la gara di oggi, che si è rivelata comunque molto emozionante. Il livello già in partenza era sicuramente alto, c'erano tutti e tre i campioni del mondo di questo quadriennio (e nessuno dei tre ha vinto la gara) più altri atleti molto forti come Toth, Igolnikov o Bobonov. Il russo, che ha vinto la gara, ha confermato di essere un fuori classe, quando è in giornata non ce n'è per nessuno. Lo spagnolo è riuscito a portarsi a casa la medaglia di bronzo, nonostante l'infortunio procuratosi durante la semifinale, per cui tanto di cappello. Nell'altra finalina invece l'azero ha tenuto testa al campione del mondo in carica in un incontro sicuramente non spettacolare da vedere, ma gestito in maniera ottima dal punto di vista tattico. La "sorpresa" se così si può definire, visto che comunque anche lui è un atleta di livello con un buon numero di medaglie nel World Tour, è stata il mongolo, che è riuscito a raggiungere la finale mettendo in riga due dei tre campioni del mondo presenti in gara. Anche se penso che avrei potuto dire la mia oggi è stato comunque bello poter assaporare di nuovo il Grande Judo, anche se solo attraverso lo schermo di un PC”.
Odette Giuffrida: “Adesso ho solo un po' di mal di testa, ma credo si tratti dello stress di questi giorni. In ogni caso domani facciamo il tampone e speriamo ci dica bene. Poi vedremo come ci potremo organizzare, anche perché se gli Europei si faranno sarà problematico prepararsi con queste pause imposte dalla quarantena. Personalmente ci andrei anche senza allenarmi. Questa esperienza è stata un vero e proprio incubo! Eravamo davvero pronti, io mi sentivo una carica pazzesca ed anche il peso era ok, ma quando ci è stata data la notizia che quattro di noi erano risultati positivi ci è crollato il mondo addosso, è stato uno shock incredibile. Ed a renderlo più tragico c’è stato anche quel quarto d’ora in cui ci è stato detto che quelli risultati negativi avrebbero gareggiato. Poco dopo è arrivata la mazzata ed è stato uno tsunami emotivo, non riuscivamo a crederci. Ma non è tutto, perché poi siamo stati separati ed i quattro positivi sono stati spostati in stanze di un altro piano, con la vigilanza alla porta. Poi ci è arrivata notizia che i positivi della gara sono stati venti in totale”.
I risultati della terza giornata
90: 1. Mikhail Igolnikov (Rus), 2. Altanbagana Gantulga (Mgl), 3. Nikoloz Sherazadishvili (Esp) e Mammadali Mehdiyev (Aze)
100: 1. Niyaz Ilyasov (Rus), 2. Arman Adamian (Rus), 3. Jorge Fonseca (Por) e Shady Elnahas (Can)
+100: 1. Inal Tasoev (Rus), 2. Tamerlan Bashaev (Rus), 3. Gela Zaalishvili (Geo) e Levani Matiashvili (Geo)
78: 1. Audrey Tcheumeo (Fra), 2. Fanny Estelle Posvite (Fra), 3. Loriana Kuka (Kos) e Natascha Ausma (Ned)
+78: 1. Kayra Sayit (Tur), 2. Nihel Cheikh Rouhou (Tun), 3. Beatriz Souza (Bra) e Maria Suelen Altheman (Bra)