Addio Berardino de Carlo, fondatore del Judo Treviso e pioniere del judo in Veneto
La notte scorsa ci ha lasciati all’età di 91 anni Berardino de Carlo, Maestro di judo, fondatore del Judo Treviso, già consigliere federale, a lungo presidente del comitato regionale del Veneto e, soprattutto, figura di riferimento per numerosissime generazioni di praticanti. Berardino de Carlo è stato un vero e proprio pioniere per il judo, disciplina che per primo portò a Treviso nel 1958, quando vi arrivò Sottoufficiale di carriera dell’Esercito da Potenza dov’era nato il 23 agosto del 1929. “Pensa che la prima gara l’abbiamo fatta nel 1960 su una sola area di combattimento fatta con le materassine da lotta -ricordava recentemente il Maestro de Carlo in occasione del campionato italiano a squadre assegnato proprio a Treviso per i 60 anni della sua società- le abbiamo messe giù in un palazzetto qui a Treviso, poi a mezzogiorno le abbiamo dovute togliere perché c’era da fare spazio a una partita di pallacanestro e la sera, dopo la partita, le abbiamo rimesse giù e abbiamo terminato la gara. Oggi è un’altra cosa”. La scorsa settimana il Maestro de Carlo, in seguito ad una caduta, ha riportato una frattura del femore che lo ha costretto al ricovero in ospedale e, quindi, ad un intervento chirurgico. Nella notte fra sabato e domenica, in seguito a delle complicanze respiratorie, Berardino de Carlo si è spento. Alle 15.30 di mercoledì nella Chiesa Parrocchiale di S.Maria Ausiliatrice (Votiva), partendo dall’ospedale Cà Foncello di Treviso alle 15.25. dopo la celebrazione si proseguirà per il Cimitero di S.Lazzaro in forma strettamente privata. Alla moglie Rosetta, ai figli Adolfo con Alda, Enzo con Ilenia, ai nipoti Elena, Francesco, Monica e Filippo, al Judo Treviso ed a quanti hanno voluto bene al Maestro de Carlo vanno le più sentite condoglianze.
Fonte: fijlkam.it/veneto
Nicholas Mungai e l’argento a Tbilisi che vale la zona qualificazione
Brilla immensamente la medaglia d’argento conquistata da Nicholas Mungai nei 90 kg nel Grand Slam a Tbilisi! È un piazzamento infatti, che porta Nicholas Mungai al sedicesimo posto della ranking list, ampiamente dentro l’ambita zona ‘qualified’ per Tokyo. Questo prestigioso ed importante risultato è giunto al termine di una splendida prova, nella quale l’azzurro ha scalato il tabellone di gara fino alla finale per l’oro grazie alle vittorie ottenute sull’inglese Jamal Petgrave, ippon con sankaku jime in 2’36”, sull’australiano Harrison Cassar, wazari con de ashi barai e ippon con seoi nage in 2’10”, sull’uzbeco Davlat Bobonov, wazari con tomoe nage dopo 29” di golden score e sul mongolo Altanbagana Gantulga, wazari con o uchi gari al 36esimo secondo di golden score. Con lo svedese Marcus Nyman in finale non c’è stato nulla da fare purtroppo, in quanto dopo una protratta lotta sulle prese che ha portato il conto delle sanzioni a 2 per lo svedese ed uno per l’azzurro, un’azione a terra si è conclusa con l’immobilizzazione che non ha lasciato scampo al pur bravissimo Nicholas Mungai. Si è battuto bene anche il 24enne siciliano Lorenzo Rigano, nonostante sia rimasto sconfitto dal cinese Hebilige Bu per un sumi gaeshi, wazari, dopo 1’54” di golden score.
Questi i commenti relativi alla terza giornata.
Nicholas Mungai: "Finalmente sono riuscito a tornare sul podio. La finale è stata un po' un bagno di umiltà perché era davvero tanto che non perdevo così su un'azione di ne waza. La lotta a terra è uno dei miei punti forti e in questa finale ho capito che comunque si può sempre migliorare. Detto questo non posso nascondere di essere contento di come sono andate le cose oggi. Mi serviva questa medaglia, sia per i punti che per il morale. Sono contento di aver tenuto duro visti anche i vari problemi fisici che ho avuto negli ultimi due anni. Mi dispiace solo di aver fatto brutta figura con chi si è collegato solo prima della finale 😂 Ma sono sicuro che ci sarà nuovamente l'occasione di fare suonare il nostro inno".
Raffaele Toniolo: "Oggi ha fatto una grande gara battendo nei quarti la TdS n. 1 Bobonov, fresco argento a Tashkent, e in semifinale Gantulga, già battuto da lui al Mondiale ma che lo aveva superato al Master. A Tel Aviv aveva perso appena coi i due georgiani tra i più forti della categoria e a Tashkent con Toth che è un altro valore assoluto. Questa è la conferma che il lavoro paga sempre. Da domani si pensa ad Antalya dove ci trasferiremo cercando di scalare ancora la classifica olimpica".
Grand Slam a Tbilisi, giornata amara per gli azzurri
È stata una giornata amara la seconda per gli azzurri impegnati a Tbilisi, in quel Grand Slam che soltanto 24 ore prima ha regalato tanta soddisfazione per le straordinarie prove offerte da Odette Giuffrida e Francesca Milani. Quattro gli azzurri saliti sul tatami, nei 73 kg Giovanni Esposito ha vinto per ippon sul gabonese Ety Marc Tevia Ndong Nze Nkala prima di cedere il passo al mongolo Tsogtbaatar (3 sanzioni a 2) poi vincitore della categoria. Matteo Medves ha esordito nei 73 kg con una sconfitta con l’uzbeco Murodjon Yuldoshev, mentre nei 63 kg Nadia Simeoli ha ceduto al golden score con la forte brasiliana Ketleyn Quadros. Sfortunato Kenny Bedel che, negli 81 kg, ha perso con l’azero Zelim Tckaev riportando una lussazione alla spalla che lo costringe ora ad un periodo di convalescenza. “Non è andata proprio come mi aspettavo -ha detto Bedel- le sensazioni erano buone, ma gli incidenti succedono... peccato, ma ora devo pensare a recuperare al meglio”.
“Oggi giornata amara per i nostri colori – è stato invece il commento del coach Raffaele Toniolo- Giovanni ha disputato un grande incontro con Tsend-Ochir, poi oro, perdendo per sanzioni. Nadia ha perso al Golden Score con Quadros, valore assoluto a 63 e medaglia olimpica a 57, deve continuare a lavorare come sta facendo per colmare alcuni gap. Matteo era alla prima gara a 73 e deve prendere le misure della nuova categoria. Siamo tutti invece dispiaciuti per l'incidente successo a Kenny che, in un'azione sfortunata, si è lussato la spalla sinistra. In ogni caso domani è un'altra giornata e saremo tutti vicini a Lorenzo e Nicholas”. Domenica infatti, è la terza ed ultima giornata con i due azzurri in gara, entrambi nei 90 kg, Nicholas Mungai e Lorenzo Rigano.
Kata “online”: 9 coppie azzurre sul podio, 3 d’oro
Tre medaglie d’oro, tre d’argento e tre di bronzo, sono nove le medaglie andate (virtualmente) al collo degli azzurri che hanno gareggiato “online” per l’EJU Kata Tournament-37° Trofeo Villanova. A meritarle sono state le coppie d’oro Mauro Collini-Tommaso Rondinini (Nage no kata), Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli (Ju no kata), Marika Sato-Fabio Polo (Kodokan goshin jitsu), quelle d’argento Gino Gianmarco Stefanel-Alessandro Cugini (Nage no kata), Laura Bugo-Barbara Bruni Cerchier (Ju no kata), Enrico Tommasi-Alberto Gainelli (Kime no kata) e quell di bronzo Michael Chiara-Marco Corvetti (Katame no kata), Yuri Ferretti-Andrea Giani Contini (Kime no kata), Sergio Loi-Giuseppe Guzzo (Kodokan goshin jitsu). “Sono molto contenta e soddisfatta per questa gara -ha detto Monica Piredda, presidente della commissione nazionale kata- prima nel suo genere e speriamo anche l’ultima. Sono stati tutti fantastici. Stamattina all’apertura sono intervenuti Jane Bridge e Sergey Soloveychik elogiando l’iniziativa. I nostri atleti erano emozionati come se fosse una gara in presenza e l’organizzazione della Pol. Villanova è stata superlativa. Per fortuna è andato tutto bene e l’Italia supportata dall’EJU ha fatto una bella figura in termini di risultati e capacità organizzative. È stato un evento che, in un periodo così difficile, ha portato emozioni ed entusiasmo”.
A Tbilisi è Super-Giuffrida, oro nel Grand Slam e Milani è argento!
Oro per Odette Giuffrida, argento per Francesca Milani ed è subito festa per l’Italia a Tbilisi, in un Grand Slam con 80 nazioni e 464 atleti. “Che dire... sono felice per questa medaglia –è stato il commento a caldo di Odette- perché arriva in un periodo di carico in preparazione dell’Europeo. È stata una giornata fisicamente e mentalmente davvero difficile, ma sono soddisfatta perché nonostante tutto ho trovato il mio modo per vincere. Un’altra cosa che mi rende davvero felice è aver la prova che il duro lavoro viene ricompensato: tra quello che è successo al Master e l’infortunio, questo 2021 non era cominciato bene e mi sono detta che avrei fatto di tutto per far girare questa ruota... se non voleva girare da sola, l’ho fatta girare io. Domani però è un altro giorno: c’è ancora tanto lavoro da fare e tanto da migliorare”.
La striscia positiva di Odette Giuffrida comprende cinque vittorie, su Mariam Janashvili (Geo), Anastasia Polikarpova (Rus), Joana Ramos (Por), Tetiana Levytska-Shukvani (Geo) ed in finale su Chelsie Giles (Gbr). Ma la felicità di questa giornata è anche quella di Francesca Milani, protagonista di una gara straordinaria con quattro vittorie su Khalimajon Kurbonova (Uzb), Amber Gersjes (Ned), Catarina Costa (Por) e Julia Figueroa (Esp). La sconfitta in finale con la mongola Urantsetseg Munkhbat nulla toglie alla grande giornata di Francesca Milani che ha così commentato: “Oggi è stata una giornata speciale: finalmente sono riuscita a mostrare chi è Francy Milani. È la prima medaglia importante della mia carriera e sono consapevole di poterla considerare un punto d’inizio per fare sempre meglio: arriva in un momento importante che probabilmente è quello giusto per guardare al futuro. Sono tante le persone a cui devo dire grazie per il lavoro al mio fianco e il supporto costante nel coronare un sogno: la mia famiglia innanzitutto, il mio ragazzo, Diego Frustaci, che è accanto a me ogni giorno, il Gruppo sportivo delle Fiamme Oro, la mia palestra il Banzai Cortina Roma che è una seconda famiglia, il maestro Lello Parlati che oggi ha creduto in me standomi vicino e il mio amico Mattia Miceli, che è stato al mio fianco in ogni momento di questa giornata memorabile. Devo godermi questa medaglia in queste ore, perchè da domani si pensa già alla prossima gara che è tra meno di una settimana...”. In questa prima giornata hanno gareggiato anche Sofia Petitto che, nei 48 kg, ha vinto con Priscilla Morand (Mri) ed è stata sconfitta poi dalla mongola Munkhbat. Angelo Pantano ha vinto nei 60 kg su Dilmer Calle (Per) e poi è stato sconfitto dall’olandese Tornike Tsjakadoea; Mattia Miceli nei 66 kg, è stato sconfitto dall’irlandese Nathon Burns.
“Un altro passo avanti verso l’obiettivo principale -ha commentato il coach Francesco Bruyere- Oggi Odette ha fatto un’ottima gara, considerando l’infortunio di un mese fa, ha attaccato molto e in maniera generosa senza mai lasciare spazio alle avversarie, un’ottima forma fisica ha concluso l’opera. Con il senno di poi sono contento delle scelte di programmazione fatte insieme a lei e allo staff della nazionale. Molto contento per Francesca Milani, ha finalmente ottenuto una medaglia importante che la ripaga dell’impegno e della grande professionalità che ci mette sempre. Francesca ha sempre dimostrato di poter battere tutte le avversarie della sua categoria, le serviva forse quel pizzico di fiducia in se stessa per osare di più. Oggi lo ha trovato e per questo i complimenti vanno a lei, alla società Fiamme Oro ed ai tecnici Elio Verde, Luca Poeta, Dario Romano e Lello Parlati, che oggi l’ha seguita in gara. Come sempre Forza Italia!”. Domani sul tatami Nadia Simeoli (63), Giovanni Esposito, Matteo Medves (73), Kenny Bedel (81).
E con l’EJU Kata Tournament-37° Trofeo Villanova la gara diventa “online”
Ottantuno coppie di tredici nazioni hanno aderito all’EJU Kata Tournament-37° Trofeo Villanova in programma domani, sabato 27 marzo. Si tratta ovviamente, di un’edizione molto speciale ideata per regalare l’emozione del confronto nonostante le limitazioni imposte dal protrarsi della pandemia. Ed è così che Pordenone, tradizionale sede dell’appuntamento, si trasformerà in cabina di regia di un torneo che si svilupperà attraverso la visione e valutazione di esecuzioni preconfezionate, con gli atleti spettatori di se stessi. Da Monica Piredda, che presiede la Commissione Nazionale Kata e Master, l'elogio a «la Polisportiva Villanova per l’importante iniziativa intrapresa e per l’organizzazione in modalità on line dell’EJU KATA, competizione internazionale delle forme del Judo. La capacità di affrontare le avversità per rialzarsi e la resilienza tipica delle arti marziali hanno fatto il resto». Il riscontro di partecipazione, praticamente raddoppiato rispetto le precedenti edizioni (36 coppie nel 2017, 44 nel 2018, 48 nel 2019), ha premiato l’idea degli organizzatori, che l’hanno spiegato così nella bella intervista pubblicata su FIJLKAM FVG il 16 marzo scorso.
Di seguito tutti i nomi della rappresentativa italiana.
Arbitri: Giosuè Erissini, Antonio Ferrante, Cristina Vetturini, Carlo Camparo, Dino Cremonini, Flavio Poccobelli, Giampaolo Agnetti, Marco Migni, Giuliano Casco, Antonio Amorosi
Nage no kata (6)
Giulia Poccobelli-Francesca Benatti; Sofia Gliemmo-Gabriele Ortini; Mauro Collini-Tommaso Rondinini; Riccardo Dacci-Alex Cavina; Marco Peschiera-Marcello Fanzini; Gino Gianmarco Stefanel-Alessandro Cugini
Katame no kata (6)
Andrea Fregnan-Pietro Corcioni; Emma Biasini-Alessandro Erbice; Michael Chiara-Marco Corvetti; Paolo Dorigo-Matteo Dorigo; Massimo Cester-Davide Mauri; Sara Testa-Silvia Nasponi
Ju no kata (4)
Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli; Carlotta Franzina-Camilla Franzina; Laura Bugo-Barbara Bruni Cerchier; Francesco Borgia-Alessio Peratti
Kime no kata (7)
Gian Nicola Aru-Francesco Testa; Sergio Rizzi-Valter Sella; Enrico Tommasi-Alberto Gainelli; Mauro Menegolli-Pierangelo Cavazzola; Yuri Ferretti-Andrea Giani Contini; Eugenio Mattlia-Nicola Macheda; Luca Cavecchia-Omar Pasquinuzzi
Kodokan Goshin Jutsu (6)
Marika Sato-Fabio Polo; Ilaria Placidi-Nicola Placidi; Lisa Cesario-Marco Bondi; Giancarlo Silvagni-Luca Ceroni; Sergio Loi-Giuseppe Guzzo; Leonardo Angelini-Matteo Benedettelli
Quì l'elenco ufficiale delle coppie iscritte
L’appuntamento in diretta streaming è alle ore 10.30 di sabato 27. Iscrivendosi al canale è possibile seguire l’intero evento in diretta.
Grand Slam da venerdì a Tbilisi per 11 azzurri
La squadra azzurra di judo, composta da undici atleti, si trova a Tbilisi dove, da venerdì a domenica, sarà impegnata in un Grand Slam cui partecipano 500 atleti di 82 nazioni. Lo staff tecnico guidato da Kiyoshi Murakami è composto da Francesco Bruyere, Raffaele Parlati, Raffaele Toniolo, Alessandro Comi (Covid Manager), Paolo De Persio (fisioterapista) e la squadra è composta da Francesca Milani, Sofia Petitto (48), Odette Giuffrida (52), Nadia Simeoli (63), Angelo Pantano (60), Mattia Miceli (66), Giovanni Esposito, Matteo Medves (73), Kenny Bedel (81), Nicholas Mungai, Lorenzo Rigano (90). “Le ragazze ed i ragazzi stanno tutti bene – è quanto detto dal coach azzurro Francesco Bruyere - noi siamo partiti già lunedì, mentre Mungai e Rigano ci raggiungeranno oggi, mercoledì. Dopo la gara, lunedì prossimo, ci sposteremo direttamente ad Antalya con alcuni atleti, come Mungai, Giovanni Esposito e Milani, dove aspetteremo il resto della squadra che ci raggiungerà lì”. La ventiduenne cosentina (vive a Torino) Sofia Petitto disputerà a Tbilisi il primo Grand Slam della sua carriera, mentre per l’udinese Matteo Medves si tratta del primo Grand Slam (oltre che prima gara) nei 73 kg. Ma sarà in gara anche la campionessa d’Europa Odette Giuffrida: “Tutto bene qui -ha detto- Sono tornata mercoledi scorso da un training camp di 10 giorni davvero forti in Albania, dove mi sono veramente “spremuta” al massimo e ho dato tutta me stessa, come sempre. L’altra notte siamo arrivati qui in Georgia e ora sto sfruttando questi ultimi giorni che mancano alla gara per riposarmi, aggiustare il peso ed arrivare a venerdì al massimo”. Le gare potranno essere seguite sul canale 205 di Sky Sport Collection nella fascia oraria dalle 14.00 alle 16.30 di venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 marzo, con il commento di Ylenia Scapin ed Emanuele Di Feliciantonio.
Collegiale a Ostia in vista di Tbilisi, Antalya ed Europei
Le prossime tappe della squadra azzurra del judo nel viaggio verso le Olimpiadi sono Tbilisi, Antalya, Lisbona. Si tratta, nell’ordine, dei Grand Slam in programma dal 26 al 28 marzo in Georgia e dall’1 al 3 aprile in Turchia, e del campionato d’Europa in Portogallo dal 16 al 18 aprile. E domani, nel Centro Olimpico a Ostia, prende il via l’operazione che prepara questa fase cruciale con un collegiale piuttosto articolato che coinvolgerà una cinquantina di atleti, partner compresi. La convocazione finalizzata alla partecipazione ad un torneo coinvolge Kenny Bedel, Giovanni Esposito, Odette Giuffrida, Matteo Medves, Mattia Miceli, Francesca Milani, Angelo Pantano, Sofia Petitto, Nadia Simeoli (dal 18 al 22 marzo), Lorenzo Rigano (dal 18 al 24), Nicholas Mungai (dal 20 al 24), Alessandro Aramu, Fabio Basile, Andrea Carlino, Martina Castagnola, Silvia Pellitteri, Kenya Perna (dal 18 al 29), Gennaro Pirelli, Giorgia Stangherlin (dal 18 al 31), Alice Bellandi, Maria Centracchio, Antonio Esposito, Francesca Giorda, Manuel Lombardo, Christian Parlati, Veronica Toniolo (dal 22 al 29). La convocazione degli atleti partner invece, coinvolge Diego Cressi, Ylenia Monacò (dal 18 al 21), Daniele Accogli, Giulia Carnà, Nicolle D’Isanto, Martina Esposito, Alessandro Magnani, Edoardo Mella, Irene Pedrotti, Linda Politi, Assunta Scutto, Andrea Spicuglia, Ermes Tosolini, Leonardo Valeriani (dal 18 al 30), Antonio Bottone, Chiara Cacchione, Biagio D’Angelo, Giacomo Gamba, Sara Lisciani, Mattia Prosdocimo, Biagio Stefanelli, Diego Rea, Tiziano Falcone (dal 22 al 30). Lo staff infine è costituito dal direttore tecnico Kiyoshi Murakami, i tecnici Francesco Bruyere, Laura Di Toma, Raffaele Parlati, Luca Poeta, Dario Romano, Raffaele Toniolo, il Covid Manager Alessandro Comi, i preparatori atletici India Previato e Felice Romano.
Training camp a Tashkent, Parlati “Sono contento, ma oggi riprendo a lavorare forte!”
Lunedì è stata giornata di riposo per tutti, ma da questa mattina a Tashkent si ritorna sul tatami. Salutati i compagni di squadra già rientrati in Italia, lasciata sul comodino la medaglia d’oro conquistata da poco, Christian Parlati assieme a Fabio Basile, Giovanni Esposito, Antonio Esposito e Nicholas Mungai si sono rimessi al lavoro senza esitazioni. “Siamo rimasti a Tashkent con la prima squadra per il training camp fino a domenica 14, -ha detto il coach Francesco Bruyere- ci sono Christian Parlati, Giovanni ed Antonio Esposito, Fabio Basile e Nicholas Mungai. Con noi altre dieci nazioni, fra le altre Ucraina, Svizzera, Azerbaigian, Grecia, Mongolia, insomma c’è molta gente. Ieri abbiamo riposato, solo un po’ di preparazione atletica per staccare dalla gara e da oggi si fa judo e prepariamo le prossime gare che per qualcuno sarà Tbilisi e per qualcun altro Antalya”. La voce di Christian Parlati è pacata ed alla domanda su come ci si sente dopo una vittoria esaltante come quella ottenuta sabato scorso ha risposto: “La gara per me è finita sabato ed ora sto guardando i miei nuovi obiettivi, comunque sono molto contento per com’è andata. Anche se da oggi ricomincio ad allenarmi forte. Sono molto stanco, ma ci sono ancora tanti obiettivi da raggiungere”. Manuel Lombardo invece, è rimasto a casa dove continua ad allenarsi ed a lui abbiamo chiesto cos’ha visto nella gara dei 66 kg a Tashkent oltre al pensiero sull’oro di Christian. “Tutto prosegue bene -ha detto Manuel Lombardo- mi sto allenando per farmi trovare pronto quando tornerò. Anche a Tashkent i 66 kg hanno fatto vedere una categoria con molta gente forte, anche se nulla di nuovo è emerso. Su Christian potrei dire molte cose, però ha già detto tutto lui. Con i fatti. A Roma, come anche i suoi avversari, sappiamo tutti quanto sia forte quando è in giornata. Penso che presente e futuro siano suoi, vincerà tornei ancora più importanti”.
Bilancio azzurro del Grand Slam a Tashkent
Quante sono state le cose accadute nei 499 giorni che collegano il 24 ottobre 2019 al 6 marzo 2021? Indubbiamente moltissime, ma fra le tante c’è anche un filo invisibile che unisce due medaglie d’oro, le più recenti per l’Italia in un Grand Slam, quella di Manuel Lombardo ad Abu Dhabi con quella che Christian Parlati ha conquistato l’altro sabato a Tashkent. E se quello ottenuto da Christian Parlati è stato un successo ‘marziano’, così come per Manuel, gli applausi e gli apprezzamenti sono stati univoci e planetari (IJF, EJU, Judo Inside, ecc). Ma c’è anche altro ed è particolarmente prezioso, soprattutto di questi tempi, perché nonostante le difficoltà contingenti anche a Tashkent ha gareggiato una squadra numerosa, ben 21 atleti e con i piazzamenti di Francesca Giorda e Francesca Milani, la bella prova di Nicholas Mungai e di tutti gli altri che si sono battuti in ogni caso con generosità e intraprendenza, ci sono stati ben sette atleti che hanno fatto la loro prima esperienza in prima squadra. Battesimo che Biagio D’Angelo, Biagio Stefanelli e Lorenzo Rigano hanno celebrato con una vittoria.
“Siamo molto contenti per il bellissimo e spettacolare oro di Parlati – è stato il commento conclusivo del coach Francesco Bruyere- anche perché arriva da un periodo complicato dopo la pausa forzata dovuta al contagio. Quando Christian si esprime in questa maniera è davvero inarrestabile, ma siamo convinti che, per le potenzialità che ha, possa fare ancora meglio di così e raggiungere qualsiasi obiettivo. Con il resto della squadra olimpica abbiamo sicuramente pagato la stanchezza accumulata con gare e viaggi così ravvicinati, fisicamente stavano tutti bene, ma mentalmente ci è mancata la carica nervosa che a questo livello fa la differenza. Dobbiamo salire su quel tatami concentrati, lucidi, cattivi e assetati di vittoria perché davanti a noi troveremo sempre qualcuno altrettanto determinato che non ha nulla da regalare. Purtroppo, i protocolli Covid ci hanno costretto a raggiungere le sedi di gara con molto anticipo riducendo lo spazio utile fra gli eventi per ricaricare le energie in maniera adeguata, abbiamo dovuto però fare uno sforzo e partecipare a Tashkent per sistemare la qualificazione di alcuni. Ora ci aspetta ancora un mese e mezzo molto complicato con due Grand Slam ed un campionato d’Europa nell’arco di 4 settimane. Sulla base dei risultati e delle necessità individuali dovremo programmare al meglio il tutto, in modo da non lasciare nulla al caso e centrare l’obiettivo”.