Partito da Dalmine il 2019 di EJU Improve your club
È iniziato bene ed è finito ancora meglio il seminario EJU ‘Improve your Club’ ospitato sabato e oggi a Dalmine. Sono stati quasi trecento i tecnici intervenuti dalla Sicilia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, oltre che numerosissimi dalla Lombardia, ma altri ottanta si sono aggiunti in occasione dell’allenamento giovanile organizzato in chiusura sullo stesso tatami, valorizzando così la partecipazione degli ‘Esperti’ attraverso un’interessante interazione con numerosissimi ed entusiasti judoka delle classi U15 e U18. Pino Maddaloni, è stato l’assente giustificato che, dopo il suo intervento d’esordio fra gli Esperti EJU, ha salutato partendo per Mittersill per prendere parte alla sessione di aggiornamento sull’arbitraggio. Gli argomenti sviluppati dagli ‘esperti’ sono stati diversi, iniziando dal collegamento dell’azione d’attacco in direzione opposta di Giuseppe Maddaloni, alla propedeutica per il ne waza (lotta a terra) e l’attacco nelle varie forme del ‘sankaku’ di Jean Pierre Gibert, a Batradz Kaitmazov, che si è espresso sulle tecniche di piede come opportunità di apertura per portare l’attacco principale, o Ivan Nifontov, che ha allargato il campo alle combinazioni multiple e Patrick Roux, che sulla didattica in generale e quella giovanile in particolare ha spaziato con grande maestria. Lavoro eccellente anche quello di Stefano Frassinelli, intervenuto principalmente sul tema ‘preparazione atletica’ riferendolo anche alla valutazione della capacità coordinativa, proponendo anche suggerimenti mai banali, “vedere ed ascoltare è importante, ma lo è ancora di più la vostra personale rielaborazione, quel fare proprie le cose viste e sentite”. In sintonia con il suo suggerimento, a Stefano Frassinelli è stato chiesto di sintetizzare con una frase il lavoro degli ‘Esperti’ a Dalmine. “Incarna il senso del lavoro - ha detto di Pino Maddaloni - la costanza, il suo punto forte è la concentrazione e la perseveranza, focalizza pochi concetti e li valorizza all’inverosimile”. “È molto predisposto all’addattamento – ha detto riferendosi a Kaitmazov - lui ha già scelto di fare l’allenatore, quando mi confronto con lui sulla parte atletica è in grado di recepire e sviluppare i concetti, adattandoli nel modo migliore al lavoro sull’atleta. È fantasioso, creativo”. “Ha lo stesso tipo di approccio di Pino – ha detto passando ad Ivan Nifontov – anche lui è un grandissimo lavoratore, molto preciso ed è dotato di un aspetto coordinativo speciale”. Stefano Frassinelli ha concluso con Patrick Roux e Jean-Pierre Gibert, esperti nel senso più completo della parola. “La pedagogia, la teoria ed il metodo dell’allenamento, cui aggiunge un caratteristico uso del corpo molto rappresentativo, sono state e sono gli aspetti top di Patrick Roux, mentre Jean-Pierre Gibert rappresenta l’esperienza all’ennesima potenza, il sarto che cuce l’abito addosso a tutti, è perfetto nei tempi di reazione, nella decodifica dell’avversario così come dell’atleta che segue, capacità costruite nel tempo con il fatto che tutto il suo mondo è legato al judo”.
Tantissimi italiani a Mittersill, ‘ma lo spirito è uno solo, siamo tutti Italia’
Sul tatami austriaco di Mittersill ci sono 1100 atleti provenienti da 52 nazioni, circa 185 allenatori e 60 membri dello staff EJU che contribuiscono al successo dell’OTC Going for Gold. Con tre i campioni del mondo 2018, Daria Bilodid, Clarisse Agbegnenou e Nikoloz Sherazadishvili e numerosi altri medagliati mondiali, ci sono anche numerosissimi atleti italiani, gruppi sportivi, club e singoli che hanno approfittato dell’opportunità per potersi allenare e confrontare nelle migliori condizioni. Questa la testimonianza di Ylenia Scapin, coach delle Fiamme Gialle: “Qui sta andando tutto per il meglio, - ha detto – gli atleti hanno colto tutti l’occasione della libertà concessa dai programmi della Nazionale per ripartire dopo la pausa natalizia e, dopo il Winter Camp, abbiamo proseguito per Mittersill. L’unico disagio che abbiamo incontrato è stato quello meteorologico, è da quando siamo arrivati che nevica. L’affluenza è incredibile e per gli allenamenti maschili è stato necessario addirittura dividere la massa di atleti in due allenamenti, prima i leggeri, poi i pesanti, ed i tecnici sono così costretti a rimanere ininterrottamente sul tatami per molte ore. Sono davvero tantissimi gli italiani presenti ed è bello vedere che sono così tanti. Io sono qui per le Fiamme Gialle che sono al completo, fa eccezione Annalisa Calagreti, reduce da un intervento alla spalla, ma devo dire che tutti qui si allenano con grande caparbietà e spirito di sacrificio. Ed anche se siamo presenti con gruppi e team diversi – ha concluso Ylenia Scapin – lo spirito è uno solo, siamo tutti Italia!”.
Oltre mille atleti agli Stages dei Laghi del Salice ed al Randori Day
Nella tradizionale cornice dei Laghi del Salice, si è svolto dal 3 al 5 gennaio, lo stage del Banzai Cortina Roma. Anche quest'anno, oltre 600 atleti provenienti da tutta Italia e da diversi club stranieri si sono dati appuntamento per il beneaugurante evento di inizio stagione. Nel segno della continuità, Campania, Sicilia, Puglia, Piemonte, Emilia Romagna, Sardegna, oltre naturalmente al Lazio, hanno onorato l’impegno con atleti delle classi esordienti, cadetti e juniores di altissimo livello, molti dei quali medagliati ai campionati italiani di categoria. La parte tecnica è stata magistralmente condotta dalle olimpioniche Rosalba Forciniti e Valentina Moscatt, dal tecnico delle Fiamme Oro Luca Poeta e da Igor Trbovc, special guest della manifestazione, tecnico del blasonato club sloveno Sankaku Celje, con cui il Banzai Cortina collabora da oltre vent'anni anni, per la preparazione dei propri atleti. Come da consuetudine, didattica e randori si sono armoniosamente alternati per i tre giorni di stage. La nazionale italiana cadetti, guidata dai maestri Sandro Piccirillo e Vito Zocco, ha impreziosito l’evento, svoltosi alla presenza del consigliere federale Colonnello Giuseppe Matera, dei vice presidenti di Lazio e Campania, maestri Gennaro Maccaro e Bruno D’Isanto e del presidente della CNUG, maestro Guerrino De Patre. L'appuntamento è per il 2020, quando il pensiero non potrà che essere rivolto all'Olimpiade di Tokyo. Sono stati oltre 400 invece i partecipanti alla nona edizione del training Camp Randori Day, iniziativa promossa dal Judo Pomilia e dal vicepresidente del settore judo Bruno D’Isanto, che ha registrato la presenza delle rappresentative di Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Lazio, Campania e l’Italia juniores guidata da Francesco Faraldo, ma hanno fatto parte del corpo docente anche Dario Romano, Sandro Piccirillo, Giovanni Maddaloni, Massimo e Raffaele Parlati, Girolamo Giovinazzo, Gianluca Accogli, Olindo Rea, Arturo Lazzaris, Alessio Faraldo. All’apertura dell’iniziativa sono intervenuti il vicepresidente del settore judo Luigi Nasti, il consigliere Giuseppe Matera, il presidente del Comitato regionale Campania Aldo Nasti ed il vicepresidente del settore judo del Lazio Gennaro Maccaro.
Odette Giuffrida, “Judo Winter Camp, si lavora duro ma con il sorriso”
Giovani e giovanissimi, tecnici attenti e premurosi, ma anche atleti professionisti, campioni di oggi, di ieri e, soprattutto, di domani. A contarli tutti superano il migliaio le presenze nel Bella Italia Village a Lignano Sabbiadoro in occasione del ventesimo Judo Winter Camp. Sono dodici le nazioni rappresentate, e ci sono la Russia, la Francia, la Slovenia con tutti i migliori, manca solo Teddy Riner. E c’è anche l’Italia, nel senso che sono presenti tutti i migliori atleti del momento, a titolo personale o con la propria società. Qualche nome? Fabio Basile, Odette Giuffrida, Edwige Gwend, Matteo Marconcini, Alice Bellandi, Matteo Medves, Maria Centracchio. E poi, fra i coach, ci sono anche Ylenia Scapin, Roberto Meloni, Antonio Ciano, Paolo Bianchessi, Pino Maddaloni, mentre le parti tecniche dello stage vengono curate dallo sloveno Aljaz Sedej, i russi Ivan Nifontov e Sirazhudin Magomedov, la portoghese Telma Monteiro, con gli italiani Silvio Tavoletta, Marco Caudana, Alberto Porceddu ed Alberto Borin. “Non è la prima volta che vengo al Judo Winter Camp – ha detto Odette Giuffrida – ho perso il conto di quante volte vi ho partecipato. È un ottimo appuntamento per iniziare l’anno e proseguire poi, da qui a Mittersill. Dopo di che inizierà la “guerra”. Gli allenamenti quì sono buoni, il clima è molto sereno e si lavora forte, ma sempre col sorriso”. (Foto Giada De Pra)
Buon lavoro Felice! Mariani, “Ambasciatore del Judo”
“È con immenso piacere che ringrazio la Fijlkam e il suo presidente, Domenico Falcone, per avermi conferito l’incarico di “Ambasciatore del Judo” presso il Parlamento italiano e le istituzioni della Repubblica. Sono onorato di poter continuare a diffondere e promuovere tra i giovani, e non solo, i valori e i sani principi dello sport e del judo, che ritengo essere fondamentali per ogni società progredita. Il mio impegno personale in questa nuova veste, perciò, oggi più di ieri, sarà quello di dare il massimo contributo all’Italia per creare finalmente una “cultura dello sport” degna di un Paese importante come il nostro”. È con queste parole che Felice Mariani ha reso pubblico l’incarico che il Presidente Domenico Falcone, nell’ambito della recente riunione del consiglio del settore Judo, gli ha voluto affidare quale tributo di stima e fiducia. Felice Mariani, romano, 64 anni, ha conquistato in carriera tre titoli europei consecutivi nei 60 kg (1978-79-80), un argento nel 1984, tre bronzi mondiali, il bronzo olimpico a Montreal, ma anche il quinto posto quattro anni più tardi a Los Angeles. Dopo il ritiro dall’agonismo è stato prima allenatore della Nazionale, quindi direttore tecnico raccogliendo risultati di prestigio. Quest’anno è stato incluso nella IJF Hall of Fame e, dal 12 marzo, è stato eletto Deputato della Repubblica Italiana e siede in Parlamento. È proprio in questa veste che Felice Mariani è stato chiamato a svolgere l’incarico di “Ambasciatore del Judo”, affinchè si possa porre la massima attenzione ‘al valore della pratica sportiva come elemento di crescita sociale, come contrasto ad ogni forma di bullismo, come affermazione dell’importanza della lealtà e del rispetto delle regole’. Buon lavoro Felice!
Pranzo natalizio per i “Poveri del Papa” con gli atleti delle Fiamme Gialle
Un gruppo di “poveri del Papa” è stato ospite a pranzo presso il Centro Sportivo della Guardia di Finanza a Castelporziano. L’iniziativa è stata resa possibile dalla Elemosineria Apostolica e da Athletica Vaticana, la rappresentativa podistica della Santa Sede con la quale è in essere un gemellaggio con le “Fiamme Gialle”, in adesione all’appello di Papa Francesco che chiede di vivere il Santo Natale con spirito di condivisione e solidarietà verso chi ha più bisogno. Il pranzo natalizio è stato organizzato, per gli oltre 50 ospiti, presso la mensa del Centro Sportivo, preparato dagli atleti e servito dai medesimi. Gli atleti delle Fiamme Gialle hanno aderito con entusiasmo a questa iniziativa, che li ha molto coinvolti, creando un clima familiare e affettuoso con le persone bisognose. Tra i tanti atleti che hanno prestato la loro opera Giorgio Avola (scherma), Antonella Palmisano, Francesco Fortunato, Filippo Randazzo, Simone Forte e Fabrizio Donato (atletica), Alice Bellandi, Andres Felipe Moreno, Andrea Gismondo e Giulia Pierucci (judo). Al termine del pranzo i ragazzi del Centro Sportivo hanno fatto dono alle persone ospiti di un pacco natalizio. Un piccolo segno di affetto. I poveri erano accompagnati da Monsignor Melchior Sànchez De Toca, Sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura nonché Presidente di Athletica Vaticana: “Condividere la tavola significa condividere la vita. Gesù le cose più belle le ha fatte e dette attorno a una tavola. Egli è diventato il nostro “compagno”, cum panis, e ci insegna a condividerlo tra di noi. Grazie di cuore agli atleti e a tutto il personale del Centro Sportivo per questa giornata in cui abbiamo condiviso il pane”. Il Generale Raffaele Romano, Comandante del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, ha tenuto, da parte sua, a esprimere il suo profondo compiacimento per l’iniziativa: “Sono rimasto sorpreso dalla vasta eco della notizia, in considerazione del fatto che le Fiamme Gialle e la Guardia di Finanza durante tutto l’anno, e in particolare durante le festività natalizie, d’abitudine organizzano iniziative di solidarietà nei confronti del prossimo. E’ stato bello, oggi, poter essere vicini con un gesto, pur piccolo, a chi ha più bisogno. E’ stato altrettanto bello percepire il clima affettuoso che si è instaurato nella sala che ogni giorno ospita a pranzo i nostri atleti. Colgo l’occasione per fare gli auguri di buon compleanno a Papa Francesco, anche da parte degli atleti, dei tecnici e del personale tutto delle Fiamme Gialle, e per ringraziare l’Elemosineria Apostolica e, soprattutto, Athletica Vaticana, una società sportiva nata da poco ma che coniuga mirabilmente i valori dello sport con quelli della solidarietà. Un esempio per tutti noi. Un ringraziamento, infine, voglio farlo, dal profondo del cuore, ai nostri atleti, al personale della mensa e tutti gli appartenenti al Centro Sportivo che hanno reso possibile questa giornata che ci avvicina ai valori più autentici, quelli della carità cristiana e della vicinanza agli ultimi”.
Latina ed i migliori Master d'Italia insieme nel ricordo di Renato Argano
Latina si è bardata a festa per il Campionato Italiano Master, Memorial “Renato Argano”. Ed i master hanno apprezzato, 145 atleti di 88 club si sono messi d’impegno, e questa festa, l’hanno fatta brillare. Tutto è andato nel migliore dei modi, dal ritorno a Latina di un’importante manifestazione di judo, al doveroso ricordo di un Maestro che del judo a Latina ha fatto la storia, alla competizione vera e propria, per arrivare al delicato tocco di classe ‘culturale’ che ha regalato al movimento una cornice rara e prestigiosa quale è stato il Museo Cambellotti, sede delle premiazioni che, la sera di sabato, hanno preceduto le gare. La classifica per società ha premiato il Judo Fondi, club di Elio Paparello che, a sua volta, è stato riconosciuto ‘migliore atleta della gara’. “Non me ne voglia nessuno – ha detto Armando Argano, il figlio di Renato – ma Elio oggi è il migliore anche se è arrivato secondo, e sono certo che chiunque al posto mio avrebbe scelto allo stesso modo”. Qualche sorpresa nelle classifiche si è verificata, ma la gara, come è stato detto in apertura, è stata davvero una festa per tutti. “Bel judo e belle finali, grande rispetto tra atleti – ha detto Giuseppe Macrì, responsabile dei Master - bello il momento del randori con i bambini e il momento delle foto, alla ricerca di parenti e amici, che immortalassero quell'attimo. Che bella organizzazione: in effetti ineccepibile, hanno creduto in questa gara, dalle autorità locali, alla Federazione e tutto questo grazie anche alla parte nascosta, che sono i collaboratori e i volontari. Questa sinergia, ha permesso che tutto ciò funzionasse, molto commenti positivi dei partecipanti, sicuramente dovremmo limare alcune cose, ma sicuramente, i master che hanno partecipato a questa due giorni di Latina, 1° Campionato Italiano Master, potranno dire io c'ero”.
Classifiche complete
F2-3
57: 1) Alessandra Damario (Area Nuoto Torino), 2) Manuela Tadini (Mestre 2001), 3) Andretta Bertone (Marmar Trino)
63: 1) Debora Lascialfari (Kodokan S.Angelo), 2) Ilenia Paoletti (Budokan Bologna), 3) Elisabetta Brandini (Judo Kwai Amiatino), 4) Roberta Caiani (Judo Fondi)
+63: 1) Cristina Magini (Judo Kwai Amiatino), 2) Valentina Lenzini (Kuroki Tarcento)
F4_5_6_7
57: 1) Cristina Marsili (Judo Fornaci), 2) Enrica Cattai (Kodokan Vittorio Veneto), 3) Sandra Trogu (Karalis Juddo) e Diana Arrigoni (Judo Domodossola)
63: 1) Maha Aida Guemati (Judo Conegliano), 2) Angela Tassi (Center Parma), 3) Rosanna Dellaccio (Judo Pavia)
+63: 1) Carla De Almeida Prado (Mushin Roma), 2) Monica Stragliotto (Juo Caldogno), 3) Aurora Calamo (Yubikai Roma), 4) Nadia Cocco (Karalis Judo)
M2_3
66: 1) Ivan Peristi (Judo Gardena), 2) Fabio Brocchieri (Judo Amisaniano), 3) Gianni La Piccirella (Judo Treviso) e Massimo Inzillo (Accademia Torino)
73: 1) Lincoln Han (Kodokan Caserta), 2) Mirco Ramacciotti (Ren Shu Kan Lucca), 3) Paolo Midiri (Talenti Roma) e Mitja Seffino (Kuma Treviso)
81: 1) Andrea Dimattia (Budosan Milano), 2) Markus Valersi (Judo Laives), 3) Lorenzo Giovinettino (Judo Piombino) e Lorenzo Gambogi (Village Ravenna)
90: 1) Angelo Vitale (Pielle Caserta), 2) Mauro Pelorosso (Village Ravenna), 3) Oscar Niccacci (Judo Deruta) e Emiliano Giuliani (Sparatcus Latina)
+90: 1) Francesco Iannone (Kyohan Simmi Bari), 2) Massimo Laurenzi (Syonen Dan Milano), 3) Massimo Silipo (Accademia Torino), 4) Giovanni Prezzi (Judo Laives)
M4_5
66: 1) Andrea Leobono (Jitakyoei Milano), 2) Maurizio Troiano (Kodokan Caserta), 3) Stefano Masala (Judo Torres) e Pietro Ferraro (Yama Arashi Savona)
73: 1) Gabriele Verona (Ren Shu Kan Lucca), 2) Carmine Cirino (Pielle Caserta), 3) Francesco Deserventi (Judo Novi) e Francesco Tisi (Tisi Juddo Team)
81: 1) Fernando Marverti (Ronin Kai Verona), 2) Giampaolo Polenta (Preneste Roma), 3) Valerio Romeo (Cus Siena) e Luca Spadini (Juddo Rosignano)
90: 1) Stefano Pressello (Mushin Roma), 2) Stefano Temporal (Judokay Gemona), 3) Maurizio Imbrogno (Cus Cosenza) e Armando Vettori (Yama Arashi Savona)
+90: 1) Antonello Aliano (Athletic Center Roma), 2) Giuliano Casco (Kuroki Tarcento), 3) Giovanni Romano (Judo Fondi), 4) Dino Walter Sotto Corona (Yama Arashi Savona)
M6_7
66: 1) Arturo Esposito (Phoenix Gym Roma), 2) Giuliano Rossi (Judo Fornaci), 3) Cristiano Masella (Karalis Judo), 4) Giuseppe Saccu (Judo Club Torres)
73: 1) Silvio Lilli (Il Gabbiano), 2) Elio Paparello (Judo Fondi), 3) Cristoforo Maganetti (Sankaku Como), 4) Marco Forzano (Yama Arashi Savona)
81: 1) Paolo Monaco (Dynamics Club Roma), 2) Fabio Santini (Universo), 3) Giovanni Dell’Omo Judo Shakiro), 4) Fabio Acerbi (Talenti 1987)
90: 1) Stefano Bani (Athletic Firenze), 2) Massimo Fiori (GdF Como), 3) Ernesto Vagnoni (Ok Arezzo), 4) Alessandro Cossutti (Dlf Yama Arashi Udine)
+90: 1) Andrea Ricaldone (Vado Ligure), 2) Enrico Shaurli (Kuroki Tarcento), 3) Antonio Vitanza (Airon Judo 90)
Società: 1) Judo Fondi, 27, 2) Karalis Judo Cagliari, 27, 3) Judo Kuroki Tarcento, 26
Latina è pronta per i 148 protagonisti dei Tricolori Master
Latina è pronta per l’appuntamento tricolore dedicato ai Master italiani. Sono 145 gli atleti che si sono qualificati alla prova di domenica nel PalaBianchini, 88 le società rappresentate in una manifestazione che riaccende i riflettori sul judo nazionale a 40 anni di distanza o poco più, dal campionato italiano juniores e da un’Italia-Germania Est a squadre che Latina accolse fra il 1976 ed il 1978. Un evento per la città di Latina, ma soprattutto un motivo d’orgoglio e di emozione per l’intero movimento del judo pontino, che coglie l’occasione per ricordare il Maestro Renato Argano, fondatore del Samurai Latina nel 1966 e figura storica del judo non solo pontino, scomparso il 5 luglio scorso. Fulcro dell’organizzazione è Elio Paparello, allievo prediletto del Maestro Argano che, a fronte dell’impegno logistico, non rinuncia all’impegno agonistico e salirà a combattere sullo stesso tatami che ha allestito ed alla fine, dovrà smontare. Sabato, come già annunciato, si terranno le premiazioni dei master che si sono distinti nell’ambito del circuito nazionale, ma saranno premiati anche due giovanissime ragazze, Aurelia Venditto (Latina) e Gaia Stella (Sermoneta) che, ai recenti Tricolori U15 hanno riportato al judo pontino due titoli italiani che mancavano da tempo. La cerimonia si svolgerà nel più importante museo della città di Latina, intestato a Guido Cambellotti, uno fra i più importanti pittori italiani del primo 900. Domenica infine, le gare con 145 protagonisti.
A Guangzhou per un Masters-show, Guido: “Vedo Tonaki su Bilodid”
L’appuntamento è riservato ai primi sedici atleti della classifica mondiale per ciascuna delle 14 categorie di peso, 7 maschili e 7 femminili. Nel Guangzhou World Masters in programma sabato e domenica quindi, per i migliori atleti al mondo in questo momento, la gara nel Guangzhou Gymnasium assegnerà a chi si classificherà al primo posto 1800 punti (il mondiale ne assegna 2000, un Grand Slam 1000) ed un premio di 9mila dollari. Le nazioni rappresentate sono 53 con 234 atleti e, fra questi, non ci sono italiani. “Purtroppo nessun italiano presente – ammette Luigi Guido, responsabile delle squadre nazionali - anche se devo dire che l’obiettivo del 2019 era di portare un buon numero di atleti intorno al 25° posto, dato che a fine 2018 siamo con la maggior parte degli atleti lontani da posizioni qualificanti. Con alcuni atleti siamo arrivati vicini ai top 16, ma non siamo entrati. Non è fondamentale in questo momento, ma il prossimo anno il punteggio assegnato potrebbe fare la differenza, a quel punto sarà importante esserci. A prescindere dai conteggi di qualificazione olimpica, il Master Top 16 è competizione di prestigio, la definirei come ‘gara spettacolo’, pertanto mi auguro di assistere ad uno show judoistico di eccellenza, con importanti contenuti tecnici ed agonistici. Chi potrebbero essere i protagonisti? Nelle categorie leggere i giapponesi faranno la differenza, secondo me Tonaki ribadirà la sua leadership a scapito della giovane Bilodid, negli 81 kg quoto Khalmurzaev, nei 90 kg la sfida è fra Sherazadishvili ed Igolnikov, nei 100 kg vedo Fonseca, Paltchik, Ilyasov e negli oltre 100 kg Tushishvili, Grol, Krpalek. Nei 70 kg è molto equilibrata, mentre nei 78 kg quoto le olandesi, ed oltre la Ortiz”. Le gare Top 16 saranno trasmesse anche su SportItalia dalle 0.30 alle 2.30 di sabato e domenica dalle 19 alle 21.
Laura Di Toma: “Il 2018? Tante cose da sistemare, ma tante vanno bene”
Ostia, 12 dicembre 2018 - Tre titoli mondiali juniores prima di tutto, ma nel 2018 del judo italiano c’è stato tanto altro ancora, ed in tutte le classi d’età. Dai cadetti ai senior, dai veterani ai kata, in tutte le competizioni ai più alti livelli. C’è da esserne fieri ed orgogliosi, sicuramente soddisfatti. E consapevoli che c’è sempre ed ancora tanto da fare, consapevoli di non essere mai arrivati, consapevoli di voler migliorare sempre ed ancora. È questo, in sintesi, il filo del ragionamento fatto da Laura Di Toma, Grande Donna del Judo Italiano e Team Manager delle squadre nazionali.
“I risultati agonistici che le nostre rappresentative nazionali hanno ottenuto quest’anno sono stati eccellenti, - ha detto con convinzione Laura Di Toma - così come sono stati eccellenti i risultati internazionali ottenuti dagli atleti che hanno partecipato all’attività autonomamente. Dai Cadetti con gli Eyof e gli Yog, gli Europei ed i Mondiali, con il grande lavoro dei tecnici di Società, un lavoro che viene svolto da sempre, società piccole o grandi che siano, con il supporto delle famiglie, non solo morale, per far fare ai ragazzi quell’intensa attività nazionale ed internazionale che ormai è imprescindibile. Sempre seguiti e preparati nei collegiali dalla CNAG ed accompagnati nelle varie European Cup, Europei e Mondiali. E non faccio nomi, non per evitare di dimenticarne qualcuno, non è certo un’eventuale dimenticanza fra le citazioni che toglie valore ad un atleta, ma perché esprimo con convinzione l’importanza di non dimenticarsi mai della base e di quelli che sono indietro.
E penso quanto questo sia importante proprio nel ricordare l’importanza delle medaglie conquistate agli Europei senior, una gioia che mancava da tempo, alle Continental Open, nei Grand Prix e nei Grand Slam. Tutto questo accade perché il lavoro delle Società, dei Gruppi Sportivi è fatto con cura, attenzione, tanta passione e, naturalmente, perché la Direzione Tecnica Nazionale è sinergica, Kyoshi Murakami, Dario Romano, Luigi Guido, i tecnici Francesco Bruyere e Roberto Meloni, continuamente impegnati a seguire e sostenere i ragazzi in tutte le competizioni del mondo, svolgono un lavoro quotidiano non semplice e faticoso.
Un discorso diverso lo riservo agli Junior che già lavorano con i Senior e partecipano anche alle gare Senior. I risultati ottenuti agli Europei ed ai Mondiali sono stati veramente eccezionali e valorizzano, ovviamente, il lavoro, la fatica, la determinazione degli atleti, ma anche dalla collaborazione, più o meno esplicita, delle Società di appartenenza con le nuove Società, i Gruppi Sportivi, ed il lavoro in Nazionale e con il Maestro Murakami, che ha imposto un durissimo lavoro negli allenamenti del primo Progetto Tokyo.
Salvatore Ferro e Luca Poeta sono stati sempre presenti in tutti gli allenamenti nei collegiali degli Junior e hanno portato un contributo fondamentale. Nelle classi cadetti e juniores, legate dall’eccellente coordinamento di Raffaele Toniolo, sono a disposizione numerosi atleti con potenzialità enormi, ed è doveroso non disperdere nulla questo potenziale e continuare a lavorare in sinergia, parola magica che deve rimanere un obiettivo-collante fra le società di appartenenza e la Nazionale. Certo si può, si deve pensare ad una commissione per gli Junior che favorisca queste sinergie. Ma questo compito si ferma alle cose fatte in questi 12 mesi del 2018, per quanto riguarda le cose da fare i confronti sono costanti e, lo posso assicurare, nessuno si distrae e si impegna al massimo delle sue possibilità. Come fa chiunque. Certo, sono tante le cose da sistemare, ma sono tante anche quelle che vanno bene. Ciascuno poi è libero di scegliere quali guardare”.
Il 2019 è l’anno cruciale, quello in cui si chiarisce il quadro delle sensazioni e delle possibilità, quello in cui si inizia a distinguere fra un ‘ce la può fare’ ed un ‘ce la potrebbe fare’. Ma la lezione di tre bravi ragazzi che, nel dicembre di tre anni fa, si misero a correre a perdifiato nella classifica mondiale nessuno l’ha dimenticata. E se ci hanno creduto loro…