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Assoluti femminili, sul podio a Torino Akiyama, Carabinieri e, pari merito, Fiamme Gialle ed Esercito

  • Assoluti judo,
  • Torino
  • PalaRuffini

Torino – I protagonisti sono gli stessi, ma il podio delle società appare rimescolato rispetto a ieri: a trionfare in questa seconda giornata è stata infatti l’Akiyama Settimo Torinese a salire al primo posto, seguita da Carabinieri, secondi, Fiamme Gialle ed Esercito terze pari merito. 

Martina Castagnola nei 52 kg ha conquistato l’unico oro dell’Akiyama, al termine di una bella gara vinta in finale con Giulia Pierucci delle Fiamme Gialle. Martina, raggiante dopo la premiazione, ha commentato: “Ancora non ci credo!!! A inizio gara mi sentivo bene e sapevo di potercela fare, che poteva accadere… poi, man mano che andavo avanti me ne sono resa conto… e poi la finale è stata una bella finale! La dedico alla mia famiglia, al mio ragazzo, al mio allenatore, alla mia palestra!”
Un terzo posto è arrivato con Sofia Petitto, bronzo nei 48 kg, mentre ben tre sono stati i quinti posti, rispettivamente per Michela Fiorini nei 48 kg, Giada Giardino nei 52 kg e Anna Righetti nei 63 kg. 

Come sempre capita, i final block hanno regalato i momenti più emozionanti della giornata: dalla finale dei 48 kg, arbitrata da Roberta Chyurlia, con la napoletana Assunta Scutto del Centro Sportivo Maddaloni da una parte e Francesca Giorda dall’altra. Ad andare in vantaggio, dopo alcune sanzioni accumulate per ciascuna delle atlete, è stata la Giorda, che ha marcato waza ari di o uchi gari, non riuscendo però a gestire bene la prosecuzione in ne waza, dove la Scutto è riuscita a bloccare subito una gamba, per poi rovesciare la Giorda e bloccarla in osaekomi fino all’ippon. 
“Avevo tanta voglia di dimostrare quanto valgo” ha detto Assunta “però non mi aspettavo di vincere questo assoluto, anche perché non ho tanta esperienza e sono ancora piccola! Sull’ultima azione, all’inizio pensavo di aver perso, solo che ho saputo sfruttare il momento… poi mi sentivo bene per questa gara e alla fine è andata bene come speravo, come sognavo!”

Nella finale dei 52 kg il waza ari per Castagnola è arrivato quasi subito contro Giulia Pierucci delle Fiamme Gialle; il secondo waza ari, che ne ha poi decretato la vittoria è arrivato con un veloce ko soto gake.

Lungo l’incontro tra la piemontese Pellitteri e la pratese Cantini nei 57 kg, arbitrate da Lorenzo Bagnoli: niente di fatto nel tempo di gara normale, ma arrivate al golden score è stata Anita Cantini ad avere la meglio, con un waza ari di morote seoi nage. “È stata una gara particolarmente difficile e unica, però l’importante, come dice il mio allenatore è cercare sempre l’ippon! Bisogna evitare di prendere le sanzioni, fare molti attacchi e vincere così. Alla fine ho sempre vinto, quindi sono contenta!”.

Il waza ari di morote arriva subito da parte di Nicolle D’Isanto contro Marta Palombini nei 63 kg: la triestina, oramai trapiantata a Roma, è stata colta impreparata dall’attacco fulmineo della napoletana, che non ci ha messo poi molto a replicare con un altro waza ari di seoi nage.“Sicuramente è stata una grande emozione; era anni che aspiravo al titolo: l’anno scorso avevo fatto una bella gara, però mi ero classificata quinta. Diciamo che avevo un po’ di amaro in bocca insomma. Però sono veramente contenta perché è stato un riscatto personale!”

Si è conclusa invece per waza ari la finale dei 70 kg, arbitrata da Aldo Albanese; a fronteggiarsi Carola Paissoni (Esercito) e Martina Esposito (Star Club Napoli). È stata quest’ultima a segnare il waza ari della vittoria: “Anche se ero molto fiduciosa in me stessa, ero un po’ timorosa, ma ero comunque consapevole delle mie capacità e questo lo devo al mio maestro che mi ha sostenuto per tutta la gara”.

Una conferma nei 78 kg, per il secondo anno di seguito ha vinto Giorgia Stangherlin (Carabinieri) sulla compagna di squadra Linda Politi (Carabinieri), con un bell’ippon di morote arrivato quasi ad inizio incontro. 

“Sono felice della giornata di oggi: è sempre difficile confermarsi, ma ce l’ho fatta… sto lavorando tanto e avevo questo obiettivo… e poi Paolo Bianchessi, che mi ha seguito in tutte le situazioni di gara, mi ha detto che se non vincevo, quando scendevo mi avrebbe dato il resto!”

A chiudere il blocco delle finali la vittoria di Eleonora Geri (Carabinieri) su Elisa Marchiò (Esercito) nei + 78 kg. Le due atlete si sono mantenute in parità fino al golden score, dove Geri è riuscita ad imporsi grazie ad un waza ari di o uchi gari. 

“Pensavo devo vincere, devo vincere a tutti i costi…. E c’era Ciccio fuori, il mio allenatore, Paolo Bianchessi che ringrazio, insieme a tutto il Centro Sportivo Carabinieri che mi guardava e mi incitava! Mi sono detta: ce la devo fare!”

Prima dei blocchi finali, la signora Pellicone ha premiato l’atleta femminile più promettente di quest’anno, Veronica Toniolo, con una borsa di studio della Fondazione Matteo Pellicone. A precedere la premiazione, anche oggi, un momento dedicato alle atlete olimpioniche medagliate, con l’intervento di Ylenia Scapin e Rosalba Forciniti. (fonte: fijlkam.it/piemonte)

Risultati

48: 1) Assunta Scutto (CS Maddaloni), 2) Francesca Giorda (FFGG), 3) Sofia Petitto (Akiyama Settimo) e Elisa Adrasti (Asd Amici Sport)

52: 1) Martina Castagnola (Akiyama Settimo), 2) Giulia Pierucci (FFGG), 3) Annarita Campese (AM Torre del Greco) e Chiara Palanca (Accademia Torino)

57: 1) Anita Cantini (Accademia Prato), 2) Silvia Pellitteri (Accademia Torino), 3) Giulia Caggiano (FFOO) e Martina Lo Giudice (FFGG)

63: 1) Nicolle Disanto (Cs Pomilia), 2) Marta Palombini (Preneste Castello), 3) Flavia Favorini (Judo Frascati) e Chiara Cacchione (Banzai Cortina Roma)

70: 1) Martina Esposito (Star Judo Club), 2) Carola Paissoni (Cs Esercito), 3) Irene Pedrotti (Dojo Equipe Bologna) e Ilaria Qualizza (Kumiai)

78: 1) Giorgia Stangherlin (CC), 2) Linda Politi (CC), 3) Melora Rosetta (Cs Esercito) e Carolina Mengucci (Banzai Cortina Roma)

+78: 1) Eleonora Geri (CC), 2) Elisa Marchiò (Cs Esercito), 3) Francesca Roitero (Skorpion Pordenone) e Eleonora Ghetti (Judo Mestre 2001)

Società: 1) Akiyama Settimo, 2) Carabinieri, 3) Fiamme Gialle ed Esercito

Reportage da Berlino… di Vito Zocco

Come da tradizione la tappa di Berlino si è rivelata come una delle più dure del World Cadet tour. Presenti infatti, al gran completo le squadre della Russia, Francia, Olanda, Israele, Brasile e Germania. Nel complesso gli atleti azzurri impegnati hanno ben figurato, dimostrando carattere e voglia di far bene. Nei due giorni di gara da segnalare l'ottimo rientro di Skenderi che conquista una merita medaglia d'argento nei kg 55 al termine di una giornata quasi impeccabile e il 5° posto di Zuccaro nei kg 48.

PalaRuffini in festa, in 2000 per applaudire gli Assoluti, trionfo FFGG

  • Fabio Basile,
  • #JudoAssoluti2019

Torino - Con trentacinque punti totali conquistati, due ori, un argento e un bronzo, sono state le Fiamme Gialle a trionfare in questa prima giornata di gara, tutta al maschile, ai Campionati Assoluti che si stanno svolgendo questo fine settimana al PalaRuffini di Torino.Sono stati Vincenzo D'Arco nella categoria +100 kg e Andrea Gismondo nei 73 kg a cogliere l’oro per le Fiamme Gialle. D'Arco, testa di serie, ha affrontato al primo incontro Matteo Montorfano, chiudendo l’incontro di ippon; ha vinto il successivo scontro con Lorenzo Agro Sylvain con un waza ari al golden score, chiudendo la gara in bellezza, quando, in finale, ha sconfitto Tiziano DI Federico con un bell’ippon di uchimata. 
Tre gli incontri vinti, invece dalla testa di serie Andrea Gismondo prima di approdare alla finale dei 73 kg: tutti i combattimenti, finale compresa, sono stati vinti di ippon.
Due gli ori colti anche per i Carabinieri, uno nei 100 kg, con Luca Ardizio, testa di serie, che ha superato Christian Storto, chiudendo l’incontro con un ippon, riservando la stessa sorte a Domenico Pappalardo, sul quale ha marcato waza ari al golden score con un efficace sumigaeshi. Anche la finale con Andres Felipe Moreno, atleta delle Fiamme Gialle, si è conclusa con un waza ari, ottenuto con makikomi. 
Il secondo oro è arrivato dai 66 kg, dove ha trionfato Matteo Piras, che ha agevolmente raggiunto la finale, mettendo a segno ben tre ippon, per chiudere la finale con un waza ari awasete di uchimata concluso con un osaekomi. 
Le ultime tre medaglie d’oro sono arrivate dalla società quarta classificata, l’Airon Judo, che ha piazzato sul gradino più alto del podio nei 60 kg Angelo Pantano e nei 90 kg con Lorenzo Rigano e dall’Esercito con Andrea Regis negli 81 kg. Pantano ha chiuso i suoi tre incontri prima della finale con una vittoria per waza ari, una per hansoku make e una per un ippon fulmineo a pochi secondi dall’inizio dell’incontro. 
Un waza ari e un waza ari awasete ippon sono i punteggi che hanno proiettato Rigano in finale, dove ha concluso la bella sequenza con un ippon. 
Ottima gestione degli incontri in ogni situazione per Andrea Regis, che ha concluso in ne waza il primo incontro, e ha scalato la categoria degli 81 kg fino alla finale, adattandosi soltanto in un incontro, a vincere per hansoku make e non per ippon. “I giovani sono usciti allo scoperto – ha detto Fabio Basile al termine della gara – ed è su di loro che metto la mia attenzione. Mi sono piaciuti Valeriani, Mella, Rubeca, Aramu, Iudicelli, anche se non hanno portato l’oro, ma sui giovani io ci credo per scelta. Anche i ‘vecchiatti’ non mollano nulla, come Lanzafame, la finale Regis-Carollo, ma anche Pantano, è stato fermo due anni ed è tornato e vince. I re non muoiono mai, l’ho sempre detto! Ma è stato veramente un bell’Assoluto”. Ma gli applausi, alla fine, sono andati anche a Felice Mariani, Girolamo Giovinazzo, Pino Maddaloni e Fabio Basile, con la premiazione ‘Olimpic Special Guest’ riservata alle medaglie olimpiche del judo italiano maschile. Un momento per celebrare ed emozionarsi. Ezio Gamba, assente giustificato. L'occasione ideale per la consegna delle borse di studio della Fondazione Matteo Pellicone, consegnate dalla signora Marina a Giovanni Zaraca (Borsa di studio nazionale), Veronica Brunori (K), Luca Russo (L), Lorenzo Turini (J) (Borse di studio regionali). Gli incassi raccolti nel corso di questo fine settimana attraverso gli ingressi al PalaRuffini saranno devoluti alla Fondazione Pellicone. (fonte: fijlkam.it/piemonte)

“Ieri non stavo benissimo – ha detto Angelo Pantano, oro nei 60 kg – ma questo non mi ha condizionato, né creato ansia, anzi forse mi ha aiutato. La sensazione è stata di combattere come in allenamento, tranquillo, a fare ciò che mi piace. Solo dopo l’ippon in finale ho preso atto di avere vinto, ho vissuto gli incontri secondo per secondo e mi sono divertito!”

“Sono arrivato pronto a questa gara, era un obiettivo dell’anno – ha detto il vincitore dei 66 kg Matteo Piras – l’avevo stabilito già in gennaio. E’ andata bene, ci sono arrivato in forma e concentrato, sono salito sempre tranquillo, consapevole dei miei punti forti e determinato a sfruttarli al massimo”.

“All’inizio ero molto teso – ha detto Andrea Gismondo, primo nei 73 kg - poi andando avanti la tensione è calata, ed è aumentata la carica. Poi mi sono sentito molto bene, ho dato tutto, volevo vincere! E dopo la semifinale ho capito che sarebbe successo!”.

“La tensione si sente sempre – è stato il commento di Andrea Regis, oro negli 81 kg - perché il campionato italiano è la gara più tosta, più difficile anche di un Continental Open o di un Grand Prix secondo me… la pressione è altissima ed ora avrò bisogno di una settimana per riprendermi! Sono venuto per vincere, ma qualunque cosa accadesse, facevo ciò che ritenevo giusto e vedevo cosa succedeva! Solo dopo la finale, quando l’arbitro ha alzato la mano verso di me, ho compreso che avevo vinto, non prima!”.

“Superata la fase iniziale, andando avanti con gli incontri, ho capito che sarebbe stata la mia giornata. – ha detto invece Lorenzo Rigano, oro nei 90 kg - Nonostante ciò in semifinale mi sono fatto male alla costola e sono salito per combattere infortunato, ma l’obiettivo è rimasto vincere!

Sin dall’inizio ho creduto in questo risultato, poi ho capito anche che questa sarebbe stata la mia giornata”.

“Forse è più emozionante un campionato italiano che tante altre gare – è stato il commento di Luca Ardizio, primo nei 100 kg – soprattutto perchè, finalmente ho cambiato colore… sempre bronzo, argento, ed è arrivato l’oro! Come l’ho affrontata? Mi sono buttato e sono contento per come ho combattuto! È andata benissimo.”

“La gara è andata bene – ha concluso Vincenzo D’Arco, nuovo campione nei +100 kg - avevo alcuni problemi fisici, ma non hanno influito. Me la sentivo, me la sentivo proprio, ero concentrato al massimo e nonostante il male alla schiena, è andato tutto bene!”

60: 1) Angelo Pantano (Airon Judo 90), 2) Andrea Ferretti (Cus Siena), 3) Alessandro Aramu (Kumiai) e Angelo Lanzafame (Titania Catania)

66: 1) Matteo Piras (CC), 2) Samuele Fascinato (Isao Okano Club 97), 3) Biagio Stefanelli (Nippon Napoli) e Carmine Di Loreto (FFOO)

73: 1) Andrea Gismondo (FFGG), 2) Rene Villanello (AKiyama Settimo), 3) Edoardo Mella (Akiyama Settimo) e Luca Rubeca (Akiyama Settimo)

81: 1) Andrea Regis (CS Esercito), 2) Massimiliano Carollo (FFAA), 3) Kenny Bedel (Villanova) e Gaetano Palumbo (Star Judo Club Napoli)

90: 1) Lorenzo Rigano (Airon Judo 90), 2) Gianluca Iudicelli (Accademia Torino), 3) Paolo Persoglia (Judo San Marino) e Raffaele Dalessandro (Nippon Napoli)

100: 1) Luca Ardizio (CC), 2) Andres Felipe Moreno (FFGG), 3) Giuliano Loporchio (FFGG) e Federico Cavanna (Shodokan Genova)

+100: 1) Vincenzo D’Arco (FFGG), 2) Tiziano Di Federico (Torlupara), 3) Nicola Becchetti (Kodokan Fratta) e Lorenzo Agro Sylvain (Kyu Shin Do Kai Parma)

JUDO – Bravo Skenderi, argento nell’European Cadet Cup a Berlino

È d’argento la medaglia che Vincenzo Skenderi ha messo al collo a Berlino, al termine della prima giornata dell’European Cadet Cup con 588 atleti di 32 nazioni. Il forte atleta spezzino si è classificato secondo nei 55 kg con quattro vittorie ottenute sul brasiliano Joao Calvetti, sul tedesco Maxim Gusselnikov, sull’israeliano Yam Wolczak e sul britannico Artur Patemian. Tre vittorie per ippon, una con il terzo shido arrivato al golden score e poi la finale, lunghissima, con Tal Alhazov, un altro israeliano. Ci sono voluti quasi nove minuti e, per Vincenzo, è arrivata la medaglia d’argento. "Sono molto felice del risultato ottenuto - ha detto Vincemzo - anche se con qualche accortezza in più mia e dal punto di vista arbitrale, sarei riuscito ad aggiudicarmi l'oro. Ma detto questo, è stata una gara dura, soprattutto come prima gara dopo un lungo periodo di stop. Dedico questa medaglia a tutti i miei amici e compagni che mi hanno supportato, ai miei genitori che mi sostengono e aiutano del punto di vista economico e morale, tutto lo staff e compagni dell'Akiyama Settimo, ma soprattutto il mio maestro Pierangelo Toniolo, senza il quale oggi io non avrei mai fatti questa medaglia". Brava anche Chiara Zuccaro, quinta nei 48 kg con tre vittorie, due sulle tedesche Anja Vishnevskaya e Lara Matilda Jetter, la terza sulla croata Ana Viktorija Puljiz. Poi due sconfitte, entrambe per tre sanzioni, ed il quinto posto. Due vittorie anche per Alessandro Bellini che, nei 60 kg, gli sono valse il nono posto.

Verde e Galstyan, legami, sensazioni e rispetto di due grandi campioni

  • judo
  • Skorpion Stage
  • Piancavallo
  • Elio Verde
  • Arsen Galstyan
  • Cinzia Valle
  • Media Team FVG

Conclusa a Piancavallo la 35esima edizione dello Skorpion Stage, un appuntamento fra i tanti organizzati durante le vacanze pasquali sul territorio nazionale, ma oltre allo staff tecnico di grande spessore, con Hikari Sasaki, Donata Burgatta, Arsen Galstyan, Rok Draksic, Antonio Ciano, Elio Verde, Giovanni Casale, Riccardo Caldarelli, Marco Caudana, Fabrizio Chimento, oltre una partecipazione ha raggiunto le 500 presenze, la manifestazione organizzata dallo Skorpion Pordenone è stata anche l’opportunità per due grandi campioni di ritrovarsi, ricordare e parlare, ovviamente, di judo. Si tratta di Elio Verde ed Arsen Galstyan e l’intervista è stata raccolta da Cinzia Valle del Media Team FVG.

Elio (classe 1987) e Arsen (classe 1989) si sono “conosciuti” nel 2006, al Campionato del Mondo Junior di Santo Domingo. “Vinsi io al secondo incontro per uno shido. A quel tempo lui era appena entrato negli junior e non era ancora esploso” dice Elio “però mi ricordo che in quella gara era stanco, secondo me quella volta non aveva fatto bene il peso”, a questo punto la risposta di Arsen è lapidaria: “ma non solo il peso, quella volta avevamo fatto una preparazione in altura, 20 giorni in montagna, e poi là ci siamo trovati a combattere con 40 gradi, senza aria condizionata, un incubo!”. Uno a zero per Elio, ma da qui in poi sono state altre 5 le occasioni in cui si sono incontrati, quasi sempre in competizioni importanti, dai Campionati d’Europa ai Campionati del Mondo. “Mi ricordo al Campionato d’Europa a Tbilisi nel 2009” continua Elio, “incontro di semifinale, combattiamo cinque minuti tirati e poi mi fa ippon sul gong!” (Arsen annuisce e ridacchia) “aveva fatto tutto l’incontro provando spesso una specie di yoko-tomoe-nage da una parte, non ricordo se destra o sinistra – continua - quindi io me l’aspettavo ed ero pronto a pararlo, e all’ultimo secondo, me l’ha fatto dall’altra, sono caduto di fianco e ho perso!”, nemmeno Arsen sa spiegarsi come gli sia venuto quel tiro “automatismi, istinto”, forse una spiegazione non c’è, se non il talento che contraddistingue i grandi campioni come loro. Poi Arsen, quell’europeo lo vinse da primo anno senior “ma non era ancora al top” precisa Elio. Nel 2010 si giocano una medaglia pesante, il bronzo ai Mondiali a Tokyo. Elio aveva perso da Sobirov, mentre Arsen – ricordano in uno scambio di battute - aveva preso “una bomba” in o-soto-gari da Zantaraia “ho preso un ippon… e che ippon!” commenta (ora) ridendo e agitando le mani davanti alla faccia. Alla fine il bronzo lo vinse Arsen lasciando Elio ai piedi del podio. Ad ottobre dello stesso anno, al Grand Prix ad Abu Dhabi, è ancora il russo ad avere la meglio grazie ad una difesa in acrobazia su un o-goshi di Elio “pensavo di averlo proiettato, invece si è girato in volo, mi è caduto sopra e mi ha immobilizzato”. Arsen arrivò poi secondo, mentre Elio si fermò al quinto posto. Si ritrovarono poi nel 2011, quarti di finali all’Europeo ad Istanbul, Elio attacca in morote-seoi-nage e Arsen mette a segno un contrattacco all’indietro “mi sono sempre sentito bene nei contrattacchi quando mi attaccavano a destra”, poi Arsen perde in semifinale contro il georgiano Betkil Shukvani (dal 2015 Bekir Ozlu, portacolori della Turchia, ndr). Alla fine entrambi salgono sul terzo gradino del podio nella gara che fu poi vinta da Zantaraia. Appena Elio ci fa vedere la foto di quel podio ad Istanbul pensiamo tutti la stessa cosa... che magri! Arsen commenta subito “ah quel calo peso… per me era la cosa in assoluto più difficile! Non so per Elio, ma per me è stata veramente dura” e subito la risposta “no, anche per me, era impossibile, mi è capitato anche due volte di non riuscirci”. Nel 2011 Elio s’infortuna al ginocchio e resta fuori dalle competizioni per circa un anno. Si rivedono così alle Olimpiadi a Londra nel 2012, ma non si incrociano. “Se non perdevo la semifinale con Hiraoka ci saremmo incontrati in finale – dice Elio - ma io ho sempre avuto difficoltà con il judo dei giapponesi, poi eravamo entrambi destri” il cambio di prospettiva è repentino quando arriva il commento di Arsen “Elio mi ha fatto un regalo quel giorno – sostiene - io mi sentivo bene con il giapponese, anche se le prime tre volte che ci ho fatto ho perso, poi ho vinto due volte e alla fine ho vinto anche a Londra… tre a tre” e poi aggiunge “ma ci conoscevamo tutti talmente bene, in quel quadriennio eravamo quei 5-6 ai primi posti nella ranking e a tutte le gare arrivavamo noi in fondo. In quattro anni abbiamo avuto tempo e modo di conoscerci e studiarci, capitava raramente che qualcun altro si inserisse”. Poi chiedo ad entrambi se all’interno di quel gruppo di 5-6 c’era qualcuno che proprio non volevano incontrare. “Arsen e Sobirov, erano proprio forti” dice Elio. “Ad esser sincero io sapevo che alla fine arrivavamo sempre noi e da lì non potevi scappare – sostiene Arsen - Anche per me combattere con Elio era difficile, lui aveva un’ottima forma fisica, poteva andare avanti per cinque minuti senza mai fermarsi e se tu ti fermavi lui non perdonava – prosegue - Diciamo che a quel livello si giocava tutto sull’errore, facevi un errore e avevi perso”. “Esatto. In finale alle Olimpiadi per esempio, Hiroaka gli ha fatto te-guruma” ricorda Elio, poi continua Arsen “sì, un regalo per me! Non glielo avevo mai visto fare prima” (ride). Si ritrovarono per l’ultima volta in gara dopo le Olimpiadi a Londra, quando entrambi erano già passati a 66 kg. E’ il 2015 ed in quest’occasione è Elio ad avere la meglio, conquistando poi il terzo posto all’Asian Open di Taipei. Andava meglio con il peso a 66 kg? La domanda, lo so, è retorica. “A 66 kg? Da Dio! Non solo il peso, anche l’umore era migliorato!” ha risposto subito Arsen. Poi, traducendo una curiosità di Elio, chiedo perché ha smesso? Dato che, è il parere di Elio, anche a 66 kg era ancora il più forte dei russi. “Avevo dato tutto, non avevo più la volontà né di allenarmi né di gareggiare. Un giorno, al Grand Prix ad Abu Dhabi (2016, ndr), prima dell’incontro con il mio compagno di squadra Shamilov, ho detto a Taov, il nostro allenatore, che non ce la facevo più, non volevo più combattere. Lui mi ha convinto a finire la gara e sono arrivato terzo. Poi in hotel ho chiamato Ezio, gli ho spiegato tutto e lui mi ha detto che se non c’era più la volontà non bisognava andare avanti”. Arsen parla molto apertamente ed Elio si ritorva completamente in quelle sensazioni. Sarà forse un caso o magari il destino, ma anche Elio ha deciso di dire basta dopo un incontro con Shamilov, al Grand Prix a The Hague nel 2017. “Quindi sia nel mio caso che nel tuo è stata colpa di Shamilov” scherza Arsen. La conversazione continua così finchè Elio mi chiede di ringraziare Arsen, “dopo tanti anni passati in giro per il mondo, senza mai fermarsi, è bello sedersi e fare due chiacchiere, vorrei ringraziarlo perché tra noi c’è stato molto rispetto, sempre”, io traduco, Arsen conferma e ribadisce “Sì, è vero! E anch’io ringrazio Elio, il rispetto è sempre la prima cosa, sia dentro che fuori dal tatami, questo è il judo”. Traduco, lascio parlare e osservo, testimone di uno scambio tranquillo e amichevole, forse una prima volta anche per loro. Due personalità diverse, ma sotto la corazza, le stesse emozioni. Elio è vulcanico, allenatore delle Fiamme Oro da poco, Arsen tanto riservato quanto generoso, già da qualche anno allena i cadetti della nazionale russa. Due avversari leali e ora due coach giovani e motivati. Il futuro di questo sport sembra essere in ottime mani.

(fonte:https://www.fijlkam.it/fvg/ )

Pochi giorni agli Assoluti a Torino, Ciano: “Occhio alle sorprese, ce ne saranno”

  • Antonio Ciano
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“Sarà un bell’assoluto, al di là di chi lo vincerà”. Parola di Antonio Ciano, che ne ha parlato al termine del 35° Skorpion Stage a Piancavallo, al quale ha portato il suo contributo tecnico assieme ad altri grandi campioni. Oggi, a 38 anni, Antonio è coach del G.S. Fiamme Gialle e di campionati italiani assoluti se ne intende, non solo perché ne ha vinti 5 ed è salito sul podio complessivamente 8 volte, ma soprattutto perché li ha vissuti fino all’ultima opportunità, a 35 anni compiuti, quando ha disputato e vinto l’Assoluto del 2016 a Parma.

Ma per quale motivo, quello in programma sabato e domenica a Torino, sarà un bell’assoluto?

“A me le sorprese piacciono e l’assoluto a Torino potrebbe riservarne più d’una. Stiamo attraversando un periodo in cui il flusso del passaggio di consegne fra atleti maturi e giovani emergenti è particolarmente vivace e la voglia che accende i giovani con le carte in regola a prendere il posto dei campioni potrebbe regalare emozioni forti. E penso ai vari Bedel, Avanzato, Scutto, Agro, Prosdocimo, Magnani, solo per citare i primi che mi sovvengono, sono tutti ragazzi che gareggiano sui tatami internazionali con la stessa naturalezza che potrebbero avere in un campionato regionale”.

Ti sfiora ancora la pazza idea di indossare il judogi e batterti un’altra volta per il titolo assoluto?

“Gli assoluti si possono fare fino a 35 anni e li ho fatti nel 2016 a 35 compiuti, è stato il mio ultimo assoluto e l’ho vinto pure… ma la voglia di combattere ci sarà sempre, al di là dei limiti d’età”. L’appuntamento con il Campionato Italiano Assoluto è per sabato 27 e domenica 28 quando, a quattro anni da Torino capitale europea dello Sport, la città di Torino ospitò l’edizione 2015 del più importante evento judoistico nazionale. Quella nel prossimo week end sarà la 74a edizione maschile, 53a femminile e sarà ospitata nel PalaRuffini. “Alla manifestazione parteciperanno anche il Campione Olimpico Fabio Basile e Odette Giuffrida – ha annunciato lo staff del Comitato Regionale Piemonte - i campioni del mondo juniores Manuel Lombardo, Alice Bellandi e Christian Parlati e molti altri atleti con dei palmares di tutto rispetto e partecipazioni alle Olimpiadi”. Le gare del sabato inizieranno alle 9 con le eliminatorie maschili e domenica alla stessa ora con le eliminatorie femminili. Circa 520 gli atleti che si contenderanno il titolo, 67 gli atleti piemontesi e 95 le società italiane partecipanti. Il blocco delle finali maschili è previsto alle 15.30 di sabato e la cerimonia delle premiazioni alle 17.30, domenica invece, final-block e premiazioni sono previste alle 13 ed alle 15. L’ingresso al PalaRuffini avrà un costo di 5 euro e parte del ricavato andrà alla “Fondazione Matteo Pellicone” per finanziare una borsa di studio destinata ad atleti, tecnici e ricercatori del settore. (fonte: www.fijlkam.it/piemonte)

Gismondo argento, Stefanelli bronzo a Dubrovnik, a Riccione brillano Hydra e Bergamo, ma il Kumiai è primo

  • Dubrovnik
  • Trofeo Italia
  • European Cup senior
  • Riccione
  • Grand Prix Emilia Romagna
  • Andrea Gismondo
  • Biagio Stefanelli

Argento al collo di Andrea Gismondo nei 73 kg e bronzo per Biagio Stefanelli nei 66 kg. È andata così agli italiani impegnati a Dubrovnik, in un’European Cup Senior che ha registrato la partecipazione di 235 atleti di 25 nazioni. Quattro le vittorie ottenute da Gismondo per meritare la finale dei 73 kg, su Boljanovic (Bih), Melikov (Rus), Casse (Bel) e Gardasevic (Mne), tre ne ha ottenute invece Stefanelli nei 66 kg su Saidoun (Fra), Klopcic (Slo) e Sadroleslami (Fra). Due vittorie anche per Alvise Tomaselli che, nei 60 kg, ha meritato il quinto posto. A Riccione invece, sono stati ben 722 gli atleti della classe Under 15 che si sono confrontati nel Grand Prix Emilia Romagna, seconda prova valida per il Trofeo Italia. Una vera e propria maratona con 206 società sportiva coinvolte che hanno registrato il primo posto nel medagliere di Hydra Villabate e Judo Bergamo, entrambe con due medaglie d’oro, mentre la classifica per società è stata vinta dal Kumiai, che ha ottenuto ben sei medaglie (1 oro, 1 argento, 4 bronzo).

Risultati femminili - 40: 1) Rebecca Valeriani (Cus Parma), 2) Elena Storione (Ippon Club), 3) Siria Angel Nicotra (Mifune Judo) e Anna Roccella (Budo Semmon Gakko)

44: 1) Agnese Zuccaro (Banzai Cortina Roma), 2) Aurelia Venditto (Judo Club Arca), 3) Ilaria Finestrone (Judo Team Iacovazzi) e Gaia Babbo (Shihan Sermoneta)

48: 1) Sofia Mazzola (Hydra Sport), 2) Alessandra Rocco (Fitness Club Nuova Florida), 3) Sara Guerreschi (Kumiai) e Siria Bonfanti (Judo Club Clusone)

52: 1) Glenda Galeotto (Judo Club Parabiago), 2) Savita Russo (Koizumi Scicli), 3) Giulia Guarino (Nippon Club)

57: 1) Gaia Stella (Shihan Sermoneta), 2) Alessia De Santis (Kumiai), 3) Alessia Ponsini (Judo Club Clusone) e Alisia Tombolini (Harmony Club)

63: 1) Emma Lillo (Libertas Firenze), 2) Alessandra Girotto (Judo Brianza), 3) Claudia Barbeitos (C.S.Village) e Giorgia Sibilla (Akiyama Settimo)

70: 1) Serena Ondei (Judo Bergamo), 2) Eleonora Giusti (Judo Hidenobu Yano), 3) Francesca Trongone (Center Parma) e Noemi Pignatiello (Bu-sen Luino)

+70: 1) Morgana De Paoli (Pol. Riccione), 2) Liliana Cardillo (Judo Fuorigrotta), 3) Elena Alexandra Simtea (Kumiai) e Ilaria Iannuzzi (Vigili del Fuoco Livorno)

Risultati maschili - 38: 1) Matteo Agosta (Koizumi Scicli), 2) Jimmy Mair (San Lorenzo Judo), 3) Michele Mario Iovino (New Crazy Fitness) e Samuele Algieri (Judo Azzurro)

42: 1) Antonio Esposito (Nippon Club), 2) Gabriele Audisio (Akiyama Settimo), 3) Emiliano Lattanzi (Harmony Club) e Giulio Muzzi (Cus Siena)

46: 1) Francesco Sampino (Hydra Sport), 2) Davide Errichiello (Akiyama Settimo), 3) Federico Bosis (Judo Ponte Lambro) e Lorenzo Zazza (Shihan Sermoneta)

50: 1) Nicolò Manusia (Accademia Giaveno), 2) Alessandro Calvi (Banzai Cortina Roma), 3) Rocco Capasso (Kumiai) e Alberto Mortillaro (Bushido Judo Trapani)

55: 1) Alessandro Di Stefano (Judo Bergamo), 2) Giuseppe Ormando (Banzai Cortina Roma), 3) Tommaso Lineri (Sakura Osimo) e Jacopo Cerrato (Kumiai)

60: 1) Federico Ninfo (Judo Club Rozzano), 2) Valerio Berton (Banzai Cortina Roma), 3) Nicolo Alessandrini (Judo Fazi Pesaro-Urbino) e Tommaso Perfetti (Fitness Club Nuova Florida)

66: 1) Alessandro Giglioli (Kumiai), 2) Cristian Veneziani (Pol. Ottavia), 3) Francesco Di Liberto (Fujiyama Belmonte) e Edoardo Bastiani (Kodokan Gubbio)

73: 1) Simone Galasso (Byakko Tai Sanremo), 2) Flavio Venturini (Pol. Castelverde), 3) Alex Putzer (San Lorenzo Judo) e Filippo Mariani D’Altri (Sakura Forlì)

81: 1) Paco Di Luca (Judo Kiai), 2) Davide Macri (Accademia Torino), 3) Nicholas Capponi (Judokan) e Itan Zanin (Tamai Judo)

+81: 1) Laonrado Gaudiano (Partenope), 2) Lorenzo Paradiso (Judo Club Ronin), 3) Emanuel Pezzuto (Judo Club Inoue) e Giorgio Antonio Sapuppo (Judo Club Ronin)

Senior a Dubrovnik per un’European Cup, 600 esordienti a Riccione per il Trofeo Italia

  • Dubrovnik
  • Trofeo Italia
  • European Cup senior
  • Riccione
  • Grand Prix Emilia Romagna

A Dubrovnik per un’European Cup senior da 274 atleti in rappresentanza di 26 nazioni ed a Riccione, dove si sfideranno invece 602 atleti della classe esordienti B in rappresentanza di 171 società sportive. Sono queste le due sedi sulle quali porre attenzione nell’imminente fine settimana, sabato 13 e domenica 14 aprile. Si prospetta interessante la partita che si gioca in Croazia, anche se con la sola Francia è presente con qualche atleta fra i top, e ne schiera 54, ben dieci in più rispetto la squadra di casa, la Croazia. Nonostante la prossimità territoriale, l’Italia questa volta partecipa con nove atleti soltanto, Alvise Tomaselli (60), Biagio Stefanelli (66), Andrea Gismondo (73), Luca Villanova (100), Elisa Adrasti (48), Cristina Piccin, Giorgia Dalla Corte, Mariasole Momentè (63), Ilaria Qualizza (70). Ce ne saranno 600 invece, a rappresentare 171 club nella Play Hall a Riccione per il Grand Prix Emilia Romagna, per l’appuntamento di domenica con il Trofeo Italia riservato agli Under 15, per la seconda prova dopo il Trofeo Mr. Judo Puglia a Martina Franca (17 marzo) e prima della Guido Sieni Cup a Sassari (23 giugno). Al fine di rendere più agevoli le operazioni di peso, l’orario del peso ufficiale del sabato è stato esteso dalle 17 alle 19, anziché un’ora soltanto (18-19) come da programma.

Fra Lignano e Teplice continua a volare alta l’Italia dei giovani

  • Lignano
  • European Cup Junior
  • Alessandro Comi
  • Teplice
  • Luigi Centracchio
  • Vito Zocco

Il 37° Trofeo Tarcento-European Cup junior che si è disputato a Lignano è stato vinto dalla Russia, che con tre medaglie d’oro, quattro d'argento e tre di bronzo ha preceduto tutti nel medagliere. Molto bene ha fatto anche l’Italia, seconda con due primi, tre secondi e un terzo posto, quello di Kenny Bedel, terzo negli 81 kg, unica medaglia nella seconda giornata di gare. A fare il bilancio delle due giornate è il coach Raffaele Parlati, componente la Commissione Nazionale Juniores: “La gara è stata sicuramente di ottimo livello, organizzata molto bene. Siamo andati un po’ sotto come medaglie rispetto alla precedente edizione, sei quest'anno a fronte delle nove del 2018, anche se, a dire il vero, stavolta abbiamo conquistato un oro in più e questo fa ben sperare. La squadra è buona, ci sono molti giovani che sono in crescita e quindi confidiamo di fare bene come abbiamo fatto gli altri anni. Oggi ho visto diverse individualità che si sono evidenziate, ma non voglio fare nomi e continuare a lavorare sul gruppo”. “Questa medaglia è molto importante per me, - ha detto invece Kenny Bedel, bronzo negli 81 kg - doveva arrivare ed è arrivata. Sono molto contento, proprio perché si tratta di un risultato cercato, perseguito e ottenuto per puntare ora ai campionati d’Europa. Oggi, fin da subito, mi sono sentito molto bene, mentalmente e fisicamente, ho affrontato tutti gli incontri con la chiave giusta ed anche la semifinale, che non è andata come sarebbe potuta andare, è stato a causa di situazioni, ma anche in quell’incontro mi sono sentito più forte. Esprimo un ringraziamento sincero a tutti gli amici dello Shidokan che mi sostengono e con i quali mi alleno”. La manifestazione, come di consueto, ha effettuato diverse premiazioni assegnando il Trofeo Tarcento alla Russia, la Costantini Cup a Kenny Bedel, la Valli del Torre Cup alla Russia, l’EJU Cup all’Italia e la Friendship Cup al Kazakistan. “Il livello della gara è stato molto alto e la nostra organizzazione ha saputo rispondere ad ogni esigenza – ha detto Stefano Stefanel a nome del Judo Kuroki – siamo soddisfatti e fiduciosi”.

Un’altra grande prova è stata quella degli azzurrini a Teplice, che nella seconda giornata di gare hanno conquistato altre quattro medaglie, l’oro di Luigi Centracchio (73), l’argento di Jean Carletti (+90) ed Asya Tavano (+70), il bronzo di Carolina Mengucci (70). “L’assoluto protagonista della giornata è stato Luigi che ha dominato la sua categoria concludendo tutti gli incontri per ippon – hanno detto i coach azzurri Vito Zocco ed Alessandro Comi - ottime le conferme di Asya e Carolina che sono salite ancora una volta sul podio, conducendo una gara davvero egregia, ma la sorpresa di oggi è stata la bellissima medaglia di Jean Carletti, autore di tre splendidi ippon che l’hanno portato in finale. Purtroppo ha avuto la meglio l’esperienza del georgiano, ma siamo certi che Jean potrà riscattarsi quanto prima. Questa due giorni è stata molto impegnativa, Teplice è una delle gare più difficili del circuito, ma il fatto di arrivare con dieci atleti nel final block significa che i nostri ragazzi continuano ad essere all’altezza dei migliori. Questo ci regala moltissima fiducia per i prossimi appuntamenti ed è un segnale di conferma per le numerose società che investono tempo e risorse sui loro giovani migliori”. “Sono contento per com’è andata questa giornata – ha detto Luigi Centracchio - ringrazio il team della nazionale e la mia famiglia che oggi è venuta a supportarmi; il percorso da fare è ancora lungo, voglio continuare su questa strada”. “So che dovrei essere contento, - ha detto invece Jean Carletti - è la mia prima medaglia: ma ho perso l’occasione di vincere la finale per uno stupido errore. Devo imparare a stare più concentrato come ho fatto negli incontri precedenti, l’obiettivo è vincere, senza avere fretta. Ringrazio il mio maestro Marco che mi ha preparato a combattere al meglio ed Alessandro, che mi ha seguito oggi”. “Sono molto contenta di com’è andata la gara – è stato il commento di Asya Tavano - peccato per la finale: fino a lì sono riuscita a gestire bene gli incontri, sono stata concentrata e ho trovato buone soluzioni per vincere, in finale invece non sono riuscita ad imporre le mie prese ed è stata lei ad avere la meglio. Sono ugualmente soddisfatta e spero di continuare così”. “È stata una gara molto difficile, - ha detto infine Carolina Mengucci - erano presenti molte atlete forti che già conoscevo. L'incontro più difficile è stata la finale per il bronzo, con l’atleta tedesca che mi aveva battuto la settimana scorsa a Tula. Grazie ai tecnici e a tutto il Banzai Cortina che mi hanno sempre sostenuto. Sono davvero contenta di essermi presa la “rivincita" e di aver conquistato una medaglia molto importante in vista dei prossimi appuntamenti”.

È pioggia di medaglie a Teplice e Lignano, Christian Parlati argento nel Grand Prix ad Antalya

È stata un’altra eccellente prova quella che Christian Parlati ha effettuato ad Antalya, in un Grand Prix in cui ha ottenuto cinque vittorie, tutte probanti, per un secondo posto negli 81 kg che lo spinge sempre più in alto nella classifica mondiale. Era 33esimo, ora è 24esimo. Sul coreano Lee Moon Jin, Attila Ungvari (Hun), Nai Rigaqi (Chn), Vedat Albayrak (Tur) ed Etienne Briand (Can), le sue cinque vittorie e con il coetaneo georgiano Luka Maisuradze, la sconfitta in finale. “È stata una bella gara e mi sono divertito – ha detto Christian - mi dispiace per la finale che poteva andare sicuramente meglio. Analizzando la gara, a mio giudizio, devo ancora acquisire consapevolezza nei miei mezzi, mi affido troppo all’istinto e non sempre mi dà ragione. Comunque porto a casa una medaglia, e tante cose da migliorare”.

Un’altra medaglia d’argento invece, è stata conquistata a Teplice, nell’European Cadet Cup ed è andata al collo di Sara Russo, seconda nei 52 kg, ma con lei sono salite sul podio anche Giulia Ghiglione e Chiara Zuccaro, terze rispettivamente nei 44 e 48 kg. “Questa tappa del circuito mondiale Cadetti si conferma una fra più ardue, sia in termini numerici che per il livello tecnico; dal canto nostro il bilancio di oggi è stato positivo anche se siamo consapevoli che per come si sono espressi i nostri ragazzi, potevamo meritare qualcosa di più”. Sara Russo, argento nei 52 kg: “Sono molto contenta di questa medaglia, perché sto acquisendo sempre più sicurezza gara dopo gara in questa nuova categoria. Ci tengo a ringraziare in particolar modo i miei genitori che mi supportano sempre, e il mio maestro Pierangelo che mi da sempre ottimi consigli”. Giulia Ghiglione, bronzo nei 44 kg: “Sono felice della mia medaglia, anche se avrei preferito fare di più. Spero che questo segnali la fine di un periodo buio di quindi posti. Ringrazio la mia famiglia, l’akiyama settimo e tutte le persone che sia da vicino che da lontano mi hanno seguito in questa gara e hanno fatto il tifo per me. Chiara Zuccaro, bronzo nei 48 kg: “Sono molto contenta per la gara. Mi sentivo concentrata e molto determinata. Ho un po' di rammarico per la semifinale, ma va bene lo stesso. Ringrazio la mia società, i miei maestri e tutti quelli che mi sono stati vicino”.

Italia subito protagonista a Lignano, nella prima giornata dell’European Cup Junior, nella quale sono scese sul tatami le categorie più leggere, davvero molto numerose. Ben dodici le nazioni che hanno conquistato almeno una medaglia, con Russia (6 volte sul podio per un oro, due argenti, tre bronzi) e Italia (5 volte per due oro, tre argento) alle posizioni top nel medagliere provvisorio. Tutta italiana è stata la finale oro dei 52 kg con Martina Castagnola prima e Alessia Tedeschi seconda, mentre Silvia Pellitteri si è aggiudicata il primo posto nei 57 kg. Al secondo posto si sono classificati anche Alessandro Aramu nei 60 kg e Mattia Prosdocimo nei 73 kg. Presente in gara il DTN Kyoshi Murakami che ha detto: “La squadra azzurra degli junior pian piano sta crescendo, sono contento di aver visto tanti giovani mettersi in gioco, mi piace come stiamo lavorando assieme e vedo che siamo pronti per questo livello. E’ vero, il 2018 è stato un anno da incorniciare per la classe junior, con ben 3 medaglie d’oro ai mondiali, ma sono certo che anche quest’anno possiamo fare bene. Sono rimasto impressionato dalla qualità, anche se non c’è stato qualcuno che mi ha colpito in assoluto, ma sono rimasto sorpreso da quanto si sia alzato il livello generale”. La soddisfazione di Martina Castagnola e Silvia Pellitteri, le due medaglie d’oro italiane della prima giornata. “A inizio gara mi sentivo bene – ha detto Martina Castagnola - quindi c’erano i presupposti per arrivare all’oro. Ovvio, bisogna mantenere la concentrazione e tutto può succedere, però ci speravo e un po’ me lo sentivo. L’incontro decisivo alla fine, secondo me, è stato il primo, perché mi ha aperto la gara, e da quel punto in poi, a seconda di come ti senti, di quello che provi, tutto può succedere. Conoscevo già bene l’avversaria della finale, è stato un incontro molto difficile perché ci conosciamo bene, ci si incontra spesso e quindi ci si conosce molto. Il sostegno della mia famiglia non è mancato ed è stato fondamentale”. “Mi sono divertita! – ha detto Silvia Pellitteri - Mi aspettavo di provare grandi emozioni come sempre, ma sicuramente l’obiettivo era vincere e portare a casa la medaglia. L’incontro più difficile è stato certamente la finale, è stato l’unico incontro in cui mi sentivo stanca. Prossimo obiettivo sono gli Assoluti!”. Domenica seconda giornata per le gare a Lignano e Teplice, mentre ad Antalya sarà la terza e su tutti e tre i campi di gara gli italiani impegnati saranno ancora numerosissimi.

Fra Lignano, Teplice ed Antalya, fame di medaglie per 200 italiani

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Lignano: 125, Teplice: 56, Antalya: 15. Sono numeri che indicano gli atleti italiani che saranno impegnati fra domani e domenica nelle European Cup juniores, cadetti e nel Grand Prix in Turchia. Quasi duecento atleti, che in un week end di aprile, lottano sui tatami internazionali animati dall’ambizione di migliorarsi, costituiscono la fotografia più bella del judo italiano. A Lignano, per l’European Cup Junior/37° Trofeo Tarcento in programma sabato e domenica nel PalaBella Italia, sono 651 gli atleti iscritti, 36 le nazioni rappresentate e “se l'anno scorso abbiamo avuto 604 partecipanti – ha detto Stefano Stefanel, fondatore del Judo Kuroki e ideatore del Trofeo Tarcento nel lontano 1982 – in quest’occasione il numero degli atleti potrebbe incrementare, ma non siamo alla ricerca dei numeri, bensì della qualità. Ed anche se il blocco delle nazioni rimane stabile, è sulla qualità degli atleti che si gioca la partita più avvincente e speriamo che fra questi juniores in gara sabato e domenica ci possano essere anche i protagonisti della future olimpiadi. Per il momento noi ci consideriamo soddisfatti ed auspichiamo possa essere una gara molto competitiva e di alto livello”. Dei nove italiani che salirono sul podio l’anno scorso, sei cercano una conferma protagonisti, si tratta di Martina Esposito (70), Anna Fortunio (78), Edoardo Mella (66), Mattia Prosdocimo (73), Kenny Bedel (81), Lorenzo Agro Sylvain (+100), che si piazzarono tutti al terzo posto. Le altre medaglie, per la cronaca, le vinsero Alice Bellandi (oro, 70), Nadia Simeoli (argento, 63), Matteo Mazzi (argento, 73). Tenuto conto dell’importante numero di atleti in gara, l’organizzazione ha modificato l’orario d’inizio della giornata di sabato, anticipandolo alle 9. Elenchi completi: clicca QUì

Teplice. Dagli U21 agli U18 con l’European Cadet Cupa a Teplice, con 793 atleti di 33 nazioni impegnati nelle gare in programma sabato e domenica. Ben 56 gli atleti italiani iscritti, 36 nelle categorie maschili, 20 in quelle femminili. Elenchi completi: clicca Qui.

Antalya. Sono quindici infine, gli atleti che da domani partecipano al Grand Prix ad Antalya che, con 533 atleti di 78 nazioni, si prospetta particolarmente impegnativo, uno stimolo irresistibile per Matteo Piras, Elios Manzi (66), Giovanni Esposito, Rene Villanello (73), Christian Parlati, Andrea Regis (81), Domenico Di Guida, Lorenzo Rigano (90), Luca Ardizio, Federico Cavanna (100), Carola Paissoni (70), Melora Rosetta, Linda Politi (78), Eleonora Geri, Elisa Marchiò (+78). Elenchi completi: clicca QUì

(fonte: fijlkam.it/fvg)

Grand Prix a Tbilisi, Loporchio un quinto di pregio! Bronzo a Tula per Palumbo e Simonetti

  • european cadet cup
  • Tula
  • Tbilisi
  • grand prix
  • Giuliano Loporchio
  • Antonietta Palumbo
  • Enrica Simonetti

È un quinto posto che vale molto, quello che Giuliano Loporchio ha ottenuto nei 100 kg nel Grand Prix a Tbilisi. Certo! La medaglia era là, a portata di mano, ma l’uzbeko Khurramov si è dimostrato più bravo (e fortunato) dell’azzurro, e se l’è presa lui. Ma le cose eccellenti che hanno portato Giuliano Loporchio alla finale per il bronzo di questo Grand Prix, meritano tutta l’attenzione, dall’ippon (tsukashi) sul polacco Lysenko a quello di sasae sul portoghese Fonseca, che è sceso così dal sesto all’ottavo posto in ranking. Ed a spingerlo è stato proprio il nostro Loporchio che, a sua volta, è salito dal 65° al 46° posto. Significativa anche la vittoria ottenuta sul georgiano Taveluri, per l’accesso alla semifinale. Sotto di wazari Loporchio ha continuato a cercare la soluzione vincente, che ha trovato a meno 23 secondi. “Sicuramente non è il risultato che speravo oggi, - ha detto Loporchio - ma non posso negare di aver riprovato ottime sensazioni che mi mancavano da un pò. Ho ancora tanto da lavorare se voglio arrivare a medaglia in una categoria così competitiva in queste gare di altissimo livello, ma le sconfitte come queste non sono del tutto negative e non fanno altro che accendere ancor di più la fame di vittoria, e mi permettono di continuare a credere nel sogno olimpico!”. Una vittoria è stata ottenuta da Eleonora Geri nei +78 kg su Somkhishvili (Geo), mentre Giorgia Stangherlin (78) e Vincenzo D’Arco (+100) sono stati fermati al primo turno.

Bronzo a Tula per Palumbo e Simonetti

L’Italia cadette a Tula, nell’European Cadet Cup, è andata a segno altre due volte con i terzi posti ottenuti da Antonietta Palumbo nei 57 kg e da Erica Simonetti nei +70 kg. Aggiungendo i quinti posti che hanno fatto registrare Sara Lisciani nei 57 kg e Carolina Mengucci nei 70 kg, l’Italia termina la trasferta in Russia con 6 medaglie, un oro, un argento, quattro bronzo, otto atlete su undici che hanno disputato una finale ed il terzo posto nel medagliere per nazioni. "Sono abbastanza felice di avere fatto medaglia a questa gara - ha detto Erica Simonetti - Mi dispiace molto aver perso la semifinale, anche perché avevo tutte le carte in regola per vincerla ed andare in finale per l'oro. Questa medaglia è dedicata a mia mamma, a Nadia Simeoli e alla famiglia Toniolo, perché sono le persone che mi stanno vicino ogni giorno".

Alla Lombardia la seconda prova del Campionato Italiano Master a Montebelluna

Sabato 30 Marzo gli atleti della classe Master si sono affrontati sui tatami nel Pala Maser, in occasione del 7° Trofeo Montebelluna, seconda prova del circuito Master Italia.  La gara ha preso il posto dell’appuntamento a Cittadella (PD), il cui impianto non era disponibile. Gara interessante che ha messo in palio, oltre le medaglie, la possibilità di qualificarsi ai Campionati Italiani Master in programma a Torino a fine anno e, non ultimo, la possibile qualificazione per gli Europei Master a Las Palmas.  Sono stati 104 gli atleti in gara, 6 le Rappresentative Regionali, 1 Comitato Regionale e 18 Associazioni sportive, che si sono contese il primato della classifica per Società che, alla fine, ha registrato il primo posto della rappresentativa  Master Lombardia, seguita da Toscana, seconda e della Rappresentativa Veneta, terza.  Per i veneti in gara, tutto sommato, si è trattato di una prestazione significativa con 5 ori, 3 argenti, 2 bronzi. (fonte: fijlkam.it/veneto)

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