Doppio argento nel Karate: Silvia Semeraro e la squadra maschile di Kata. Bronzo per Busà.
Roma, 01 dicembre 2019 - Cala il sipario sulla Premier League Karate 1 di Madrid, con gli incontri finali e le assegnazioni dei titoli in questa ultima tappa del circuito internazionale per il 2019 e tanto è stato lo spettacolo visto ed il livello tecnico proposto sui tatami in gara.
Partiamo dal Kumite e dalla medaglia d’argento conquistata da Silvia Semeraro che, nella categoria -68kg, deve arrendersi solo in finale contro la campionessa azera Zaretska, al termine di un match davvero combattuto. L’esito è di 2-0 ma la karateka azzurra con tanta grinta e determinazione ci ha provato fino all’ultimo a ribaltare il risultato e vincere la medaglia d’oro. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta di un percorso, in questo torneo, dove Silvia ha dimostrato di potersela giocare contro chiunque. Il bicchiere è decisamente mezzo pieno. "Una medaglia importante - ha commentato il coach azzurro Savio Loria - in questa finale purtroppo di fronte c'era l'espertissima atleta Zaretska e Silvia non è riuscita a portare a segno i punti come avrebbe voluto."
Bicchiere mezzo pieno anche per il trio azzurro del Kata a squadre maschile, Alessandro Iodice, Gianluca Gallo e Giuseppe Panagia che conquistano un ottimo secondo posto fermati solo in finale dal team turco Goktas, Ozdemir e Sofuoglu che ha ottenuto il punteggio di 25.18 contro il 24.26 assegnato ai nostri atleti. "Una bellissima medaglia con la squadra maschile alla seconda uscita stagionale - sottolinea il coach Vincenzo Figuccio - i ragazzi sono cresciuti in sicurezza, in personalità e nella tecnica proposta in gara. Non siamo ancora al livello della Turchia ma faremo di tutto per migliorare, con l'obiettivo di essere presenti in pianta stabile nelle finali dei tornei che contano."
Risultati con l’amaro in bocca infine per le finali che hanno assegnato le medaglie di bronzo, dove su quattro incontri con atleti azzurri in gara, nel Kumite Clio Ferracuti e Luigi Busà, e nel Kata Viviana Bottaro e la squadra maschile Barreca, Salvatori e Sperati, solo il gorilla di Avola Luigi Busà, nonostante il problema fisico al tallone, riesce a salire sul podio nei -75kg in una finalina al cardiopalma contro l’iraniano Asiabari battuto per 3 a 2, confermando di essere sempre lì, presente e decisivo anche in quest'ultimo evento internazionale.
"Nel complesso abbiamo fatto buone prestazioni nel Kumite, da Simone Marino, a Michele Martina, a Laura Pasqua e Lorena Busà. La cosa importante è che abbiamo fatto muovere le posizioni dei nostri azzurri nella ranking - prosegue nella sua analisi Savio Loria - peccato solo per Clio Ferracuti che dopo un ottima gara nei ripescaggi, è stata un po' sfortunata nella finale di oggi per il bronzo contro la padrona di casa Torres. Da sottolineare la prestazione di Lorenzo Pietromarchi nei -75kg che ha battuto al primo incontro il campione del mondo iraniano Asgari facendo un lavoro di squadra per la ranking olimpica dove c'è in corsa Luigi Busà."
Conclude Vincenzo Figuccio sul Kata, "Viviana Bottaro non ha avuto la meglio sulla giapponese Ono solo per 8 centesimi, ma la prestazione della nostra azzurra è sempre di alto livello e sicuramente alla prima occasione riuscirà a prendersi la giusta rivincita. Per Mattia Busato questa è stata una gara particolare perchè, dover aver superato bene il primo turno, non è riuscito a confermarsi nel secondo. Sarà quindi necessario continuare a lavorare per migliorare gli aspetti che non funzionano e riuscire a rifarci a Parigi. Rimaniamo comunque relativamente tranquilli, perchè le posizioni top nella ranking del Kata rimangono invariate." Appuntamento allora al prossimo anno per il Karate internazionale, dove ogni occasione sarà fondamentale per guadagnare i punti necessari alla qualificazione olimpica per Tokyo 2020.
Karate, a Madrid anche Silvia Semeraro domani in finale per l'oro
Roma, 30 novembre 2019 - Si è conclusa la seconda giornata di incontri eliminatori nella Premiere League Karate 1 di Madrid e lo spettacolo non è di certo mancato con Giappone, Spagna e Turchia a farla da padrone. L’azzurra Silvia Semeraro va meritatamente in finale dopo una gara intensa, battendo atlete di livello (in semifinale 1-0 contro la svizzera Quirici) e domani affronterà nella sfida per la medaglia d’oro dei -68kg l’azera Irina Zaretska. Sempre nel Kumite femminile altra prova brillante per Clio Ferracuti che nei +68kg vince gli incontri ai ripescaggi e domani si giocherà un posto nel podio contro la svizzera Garcia Maria Torres.
Per gli altri azzurri in gara sorte meno fortunata, sia nel Kata sia nel Kumite, come Simone Marino che si deve arrendere all’ultimo match per poter accendere alla finale per la medaglia di bronzo perdendo contro l’iraniano Ashouri.
Ricordiamo allora l’appuntamento per domani con i nostri azzurri in gara per aggiudicarsi medaglie importanti: come già detto, oltre a Silvia Semeraro e Clio Ferracuti, nel Kumite sarà il turno di Luigi Busà; mentre nel Kata saliranno sul tatami Viviana Bottaro e la squadra maschile composta da Gallo, Iodice e Panagia. Finali trasmesse in diretta sulla pagina Facebook di Pmg Sport, su Gazzetta.it e su Repubblica.tv a partire dalle ore 09:30 fino alle 16:30 con il commento di Chiara Soldi.
Karate, a Madrid la squadra maschile di Kata in finale per l'oro!
Roma, 29 novembre 2019 - Si è conclusa la prima giornata della Karate 1 Premier League di Madrid. Le fasi eliminatorie sono entrate nel vivo al Pabellón Multiusos con le gare di Kata individuali femminili e quelle maschili a squadra. E proprio dai ragazzi arrivano risultati importanti: Barreca, Salvatori e Sperati si contenderanno la medaglia di bronzo contro la selezione del Marocco, mentre il trio Gallo, Iodice e Panagia, domenica salirà sul tatami per provare a vincere nella finale per l’oro contro i turchi Goktas, Ozdemir e Sofuoglu. Nel Kata individuale femminile Viviana Bottaro passa le eliminatorie e si giocherà la medaglia di bronzo contro la giapponese Hikaru Ono. La finale per il primo posto sarà tra la Sanchez e la Shimizu.
Nel pomeriggio sono proseguiti gli incontri con le categorie Kumite femminili -50kg e -55kg e le maschili -60kg -67kg e -75kg. Ed in questa categoria il campione azzurro Luigi Busà, dopo una brillante gara, si ferma alle semifinali contro il francese Da Costa e gareggerà domenica per una medaglia di bronzo contro l'iraniano Asiabari Ali Asghar.
Appuntamento a domani con le eliminatorie delle categorie Kumite restanti, il Kata individuale maschile ed il Kata a squadre femminile.
Weekend di Karate: la Premier League a Madrid, l'Open di Campania a Eboli
Roma, 28 novembre 2019 - Sono partiti questa mattina, destinazione Madrid, gli azzurri del karate per l'ultima tappa della Karate 1 - Premier League. Mattia Busato e Viviana Bottaro (kata), Luigi Busà e Angelo Crescenzo (kumite) saliranno sui tatami alla ricerca di medaglie e punti preziosi per chiudere l'anno nel migliore dei modi. Prenderanno parte alla competizione anche altri atleti della nazionale, che partiranno con i relativi gruppi sportivi di appartenenza. L'appuntamento è fissato per venerdì 29 e sabato 30 novembre con le fasi eliminatorie, per lasciare spazio poi alle finali l'ultima giornata, domenica 1 dicembre che saranno trasmesse in diretta sulla pagina Facebook di Pmg Sport, su Gazzetta.it e su Repubblica.tv a partire dalle ore 09:30 fino alle 16:30 con il commento di Chiara Soldi.
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Infine il Comitato Regionale Campania organizza l'Open di Karate al Palasele di Eboli, a Salerno (gara valida per la ranking nazionale Federale): sabato 30 spazio per il Kata mentre domenica 1 di scena gli incontri di Kumite.
Campionati Italiani Esordienti kumite: assegnati sette tricolori nelle categorie femminili
Roma, 17 novembre 2019 - Si sono conclusi i Campionati Italiani Esordienti di kumite. Al PalaPellicone di Ostia questa mattina è stata la volta delle categorie femminili dove sono stati assegnat sette titoli tricolore. Nei -37 kg sale sul primo gradino del podio Emma Colletti (A.s.d. Ippon Karate Lentini), mentre nei -42 kg vince Rebecca Ortu (A.s.d. Body Real). Domina i -47 kg Alice Damato (A.s.d. Fitness Club Nuova Florida), invece nei -53 kg il titolo va ad Angela Briganti (A.s.d.) Karate Gemelli. Nei -60 kg la medaglia d’oro è di Giada Cornolò (A.s.d. Karate Nakayama), mentre a conquistare il tricolore nelle due categorie più pesanti sono Aurora Macchi (A.s.d. Master Club Bergamo Karate Team) nei -68 kg e Beatrice Manca Perotti (A.s.d. Karate Club Savona) nei -77 kg.
Assegnato al termine della competizione anche il podio società: a dominare la classifica femminile è stata la A.s.d. Talarico Karate Team, al secondo posto la A.s.d. Karate Club Savona, terza piazza per la A.s.d. Olimpia Karate Cus Bergamo e quarto posto per la A.s.d. Shotokan Karate Ryu Venezia.
Campionati Italiani Esordienti kumite: assegnati nove tricolori nelle categorie maschili
Roma, 16 novembre 2019 - Nuovi campioni al PalaPellicone. Nella prima giornata dei Campionati Italiani Esordienti di kumite dedicata alle categorie maschili sono stati assegnati nove titoli tricolore. Nei -40 kg sale sul primo gradino del podio Guido Squillante (A.s.d. Shirai Club S. Valentino), mentre nei -45 kg vince Emanuele Califano (A.s.d. Shirai Club S. Valentino). Nei -50 kg domina Gennaro Ingenito (A.s.d. Ever Green), invece nei -55 kg il titolo va a Federico Colonnese (Supreme S.s.d. Arl). Nei -61 kg è Cristian Torre (A.s.d. Sport Connection Club) a mettersi al collo la medaglia d’oro, così come Fernando Marino (Supreme S.s.d. Arl) nei -68 kg. Gabriele Dovera (A.s.d. Ken-Ko Piobesi) vince il tricolore nei -75 kg, mentre a dominare le due categorie più pesanti sono Nicola Guerriero (A.s.d. Asi Karate Veneto Centro Karate Noale) nei -84 kg e Mario Placanica (A.s.d. Karate Catona Reggio di Calabria) nei -94 kg.
Assegnato al termine della competizione anche il podio società: a dominare la classifica maschile è stata la A.s.d. Shirai Club S. Valentino, al secondo posto la A.s.d. Team Karate Ladispoli, terza piazza per la A.s.d. Champion Center La Scampia Che Vince e quarto per la S.s.d. Supreme. Per tutti i risultati completi clicca qui.
Domani dalle 09:00 via alla competizone femminile con 161 atlete divise in 6 categorie.
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Campionato Italiano Esordienti: ecco gli orari e i sorteggi definitivi di sabato 16 novembre!
Roma, 15 novembre 2019 - Torna il karate sui tatami del PalaPellicone di Ostia. Sabato 16 e domenica 17 novembre si terrà il Campionato Italiano Esordienti di kumite con in gara 482 giovanissimi atleti decisi a conquistare il tricolore. Ad accendere i riflettori sulla competizione tricolore domani saranno le categorie maschili, che vedranno impegnati 321 atleti qualificati provenienti da tutte le regioni d’Italia, mentre a chiudere domenica saranno quelle femminili con 161 atlete a darsi battaglia sui tatami romani. I pesi in gara saranno 9 maschili (-40, -45, -50, -55, -61, -68, -75, -84, -94 kg) e 7 femminili (-37, -42, -47, -53, -60, -68, -77 kg). L’inizio della competizione è previsto dalle ore 09:00 entrambe le giornate. L’evento potrà essere seguito via streaming collegandosi sul sito federale o sulla pagina youtube della Fijlkam.
ATTENZIONE!
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Hungarian Open Grand Prix: l'Italia giovanile conquista 10 ori, 8 argenti e 8 bronzi
Roma, 10 novembre 2019 - Ieri è andato in scena in Ungheria l’Hungarian Open Grand Prix, un torneo internazionale per le classi giovanili dai bambini agli Under 21. L’Italia ha ben figurato classificandosi al terzo posto nel medagliere, dietro a Ungheria e Slovacchia, con 10 ori, 8 argenti e 8 bronzi. La competizione si è tenuta presso il City Sporthall di Szigetszentmiklos, città vicino a Budapest, con la partecipazione di 847 atleti, tra cui 56 italiani: di questi, 29 sono stati convocati con la Nazionale giovanile, mentre 27 erano iscritti con il proprio club di appartenenza.
Ecco i medagliati.
Oro: Francesco Ferrarini (10years +45 kg), Miriam Ederar (13years kata), Anna Pia Desiderio (13years +50 kg), Salvatore Bamundo (cadetti -52 kg), Matilde Galassi (junior kata), Pietro Binotto (junior kata), Alex Ezzembergher (junior -55 kg), Aurora Pendoli (junior -59 kg), Daniele De Vivo (junior -68 kg), Matteo Fiore (junior -76 kg);
Argento: Giorgia Spinosa (cadetti -54 kg), Cristian Villano (cadetti kata), Alessandro Di Marco (cadetti -63 kg), Elena Roversi (junior kata), Giulia Ghilardotti (junior -53 kg), Anita pazzaglia (junior -59 kg), Francesco Leoni (junior +76 kg), Carolina Amato (under21 kata);
Bronzo: Orsola D’Onofrio (cadetti kata), Thomas Galeotti (cadetti kata), Federico Arnone (cadetti kata), Nicolo Gaggio (cadetti +70 kg), Angelo Ingenito (cadetti -57 kg), Daniele Mastroianni (cadetti -70 kg), Sara Brossa (junior -48 kg), Roberta Scala (junior +59 kg).
"Combatti! Ho scelto di vincere", ecco il libro di Sara Cardin: una storia di vita e di vittorie
Roma, 9 novembre 2019 - "Ero stanca di tenermi tutto dentro, era come avere uno zainetto sulle spalle pieno di pietre pesanti: ora sono libera”. Spiega così Sara Cardin la scelta di scrivere un libro dove mettere tutta se stessa, dalle vittorie alle sconfitte sul doppio piano della vita sportiva e quella personale. “Combatti! Ho scelto di vincere” è uscito in libreria il 24 ottobre e ha già riscosso molto successo: “Sta andando benissimo e ne sono davvero felice. Da ragazzina ho sempre avuto molti diari su cui mettere nero su bianco i miei pensieri, negli ultimi due anni poi ho scritto nei ritagli di tempo o quando me la sentivo, ma il grosso è stato fatto nei mesi di stop per il mio infortunio al ginocchio. Insomma ci ho messo così tanto e la gente lo legge in un giorno, mi ha sconvolta! In positivo ovviamente”. Il libro, edito da Baldini+Castoldi, è stato scritto insieme a Tiziana Pikler con la prefazione di Giovanni Malagò e Rodolfo Sganga, e racconta la storia della Sara campionessa, dalle prime gare, passando per i titoli italiani ed europei, fino al titolo mondiale nel 2014; ma anche della Sara combattente, stavolta però nella vita: la storia di una donna fragile e determinata, con sogni da guerriera e fantasmi da affrontare come, ad esempio, la battaglia contro l’anoressia e la bulimia. “Combatti! Ho scelto di vincere” è la storia che tutti dovrebbero leggere per trovare il coraggio di inseguire fino in fondo i propri sogni, come Sara Cardin non ha mai smesso di fare: lo sguardo ora è tutto verso Tokyo 2020.
Domani sera, domenica 10 novembre, sarà ospite a “Che tempo che fa” da Fabio Fazio a partire dalle ore 21:00 su Rai2.
Sara, il tuo libro è uscito da poco più di due settimane e già ha riscosso un grande successo!
“Sì, non me lo aspettavo e mi fa molto piacere. Credo che sia perché le storie vere piacciono, io mi sono messa completamente a nudo, è un libro senza filtri, diretto, e questo arriva. Poi mi stanno scrivendo un sacco di persone che non vengono dal mondo del karate, ma che hanno comunque apprezzato la mia storia perché magari si sono ritrovate in qualche episodio di vita. Il fatto che si stiano avvicinando anche altri mondi è una cosa bellissima”.
Per chi ancora non lavesse letto, cosa possono trovare nel tuo libro?
“C'è un 60% di vita personale un 40% di vita sportiva, è strutturato in sette capitoli e ognuno racconta le due facce della medaglia di un determinato periodo con tutti gli alti e bassi che ne conseguono. La cosa bella è che si vede il parallelismo tra la crescita da ragazzina a donna e quella da atleta e campionessa”.
Quando si pensa ad un campione lo si inquadra solo come un vincente, ma non si può mai sapere quali e quante sconfitte si celano dietro alle vittorie.
"Esattamente. Tutte le volte che mi sento dire 'Vorrei rinascere Sara Cardin' resto stupita perché io so che non è stato facile essere me. Io non volevo scrivere un libro sulle mie vittorie, pensa che alcune non le ho nemmeno menzionate! Io desideravo raccontare quella che è la vita reale di un campione, che prima di tutto è una persona con i suoi lati positivi e negativi. È una storia di vita, non di vittorie".
Nel retro della copertina troviamo stampate due frasi: “Nessuno nasce mai campione. Nessuno vince mai da solo”. Chi ti è stato accanto nel percorso verso i tuoi traguardi?
“Sicuramente la mia famiglia, importantissima per me: se non fosse stato per i miei genitori che ogni giorno mi portavano in palestra, da sola non sarei qui. Poi mio nonno, il vero agonista, quello che mi ha sempre spronata a fare di più, Paolo, mio marito e allenatore… ma anche le tante persone positive che ho incontrato nella mia vita e che hanno sempre creduto in me”.
Sappiamo che è indirizzato a chiunque, ma se dovessimo focalizzarci solo sui giovani karateka perché consiglieresti loro il tuo libro?
“Mi sono sempre sentita dire che sono una ragazza sorridente, che vano a manetta e non mollo mai, ma dietro ci sono state tante difficoltà. Chi come me è un atleta e sta affrontando il percorso agonistico, potrà magari ritrovarsi in alcuni aspetti e da lì trovare nuova forza: la realtà non è solo Sara sul podio con la medaglia al collo, ma anche Sara con tutte le sue debolezze negli allenamenti o le incertezze nelle gare. Dentro ci sono molti retroscena, il mio modo di approcciarmi alle competizioni, come gestisco le emozioni o le aspettative, in pratica l’evoluzione di una bambina che non riusciva a fare il kiai ed è poi diventata Campionessa del Mondo davanti a 18mila spettatori. Il mio messaggio è ben sintetizzato nel titolo: “Combatti!”, perché non si deve mollare mai, qualunque cosa ti riservi la vita”.
Pensi che il fatto di aver scelto, praticato e vissuto il karate ti abbia spronata di più verso questo tuo modo di affrontare le cose?
“Assolutamente si! Per come sono fatta avrei in ogni caso fatto qualche altro sport, ma scoprire il karate è stato come trovare quello ideale per esprimere la mia creatività, la voglia di rivincita, il desiderio di combattere”.
E ora che hai messo nero su bianco tutta te stessa, come ti senti?
“Libera! Mi tenevo dentro queste cose da troppo tempo, le scrivevo sui diari, ma poi è arrivata l'ora di pubblicarle perché solo così avrei potuto liberarmene. Mi sentivo come se avessi uno zainetto sulle spalle pieno di pietre, ecco questo è il momento di svuotarlo!”.
Mondiali Giovanili in Cile, L'Italia chiude con 2 ori, 2 argenti e 1 bronzo
Roma, 28 ottobre 2019 - Conclusi i Campionati Mondiali Giovanili in Cile, l’Italia conta il bottino di 2 ori, 2 argenti e 1 bronzo. Un successo per gli azzurrini soprattutto del kata dove su 4 atleti, ben 3 sono andati a medaglia; discorso diverso per il kumite dove la Nazionale puntava a più risultati positivi. L’Italia infatti si è presentata in Cile con una delegazione ristretta, ma con il grande obiettivo di andare a medaglia con tutti i ragazzi convocati.
Obiettivo sfiorato per il kata giovanile. Per il kata cadetti, unica convocata Sonia Inzoli che non ha deluso le aspettative laureandosi Campionessa del Mondo, così come negli juniores Alessio Ghinami è riuscito mettersi al collo l’oro, mentre Sara Soldano ha dovuto cedere il passo nelle eliminatorie terminando all’11esimo posto. “Gli atleti scelti sono di alto profilo e di interessa internazionale – commenta la coach azzurra Tiziana Costa-. Sonia e Sara hanno incontrato una piccola difficoltà nella prima prova e se con la cadetta abbiamo cambiato strategia fino a conquistare il titolo, la junior purtroppo ha trovato lo stop al secondo turno per un problema di carattere tecnico su cui lavoreremo. Alessio, invece, si è subito distinto ottenendo dieci decimi più del suoi avversari e superando in finale il Campione del Mondo in carica. Tutti e tre ci hanno riempiti di soddisfazione”.
Anche per gli Under 21 di kata c’era un’unica convocata, Carola Casale, che ha centrato la finale conquistando un prezioso argento: “Una gara strepitosa la sua – commenta il coach Vincenzo Figuccio -. Nel suo percorso ha distaccato la seconda del girone sempre di almeno 1 o 2 punti. Peccato per la finale, gli arbitri hanno evidenziato degli aspetti tecnici che dovremo sistemare: era un punto che ci eravamo già posti, ci lavoreremo, ma dobbiamo ammettere che ha affrontato la gara da vera dominatrice”. Figuccio poi sottolinea il successo di Alessandra Mangiacapra nel kumite come esempio di etica e professionalità che deve essere d’esempio a tutti i giovani atleti: “L’argento di Alessandra rappresenta a mio avviso un connubio perfetto tra professionalità, educazione, rispetto dei ruoli, spirito di sacrificio e capacità di ascolto. È un modello oggi difficile da trovare nei giovani e l’Italia FIJLKAM può veramente ricoprire un ruolo importante in questo, perché anche gli altri medagliati Ghinami, Inzoli, Casale e De vivo sono portatori di valori etici e comportamentali che li hanno ben distinti. Credo che Alessandra rappresenti veramente quello che lo sport dovrebbe insegnare. Vogliamo costruire un brand etico: il profondo rispetto di sè stessi e del sistema di cui si fa parte, l’ascolto e la completa disponibilità a seguire le regole sono i presupposti per poter creare un sistema di futuri campioni, non solo sul tatami ma anche nella vita”.
Nel kumite juniores solo Daniele De Vivo è riuscito a centrare l’obiettivo medaglia, mentre Asia Agus e Carmine Luciano si sono fermati nelle eliminatorie. “Partendo dalla situazione in Cile – sottolinea il coach Gennaro Talarico -, abbiamo fatto in modo che i ragazzi fossero isolati completamente da questo problema, ma le voci comunque giravano e in Italia qualcuno diceva che saremmo tornati. Questo un po’ spaventati e preoccupati perché, come ogni atleta, ci tenevano a questi Mondiale e l’idea di rientrare senza parteciparvi li ha destabilizzati all’inizio. Comunque siamo riusciti a mantenere la calma e tutto è andato per il meglio. Quello che è mancato in questa competizione è sicuramente il fattore “gruppo”. La Wkf per problemi di sicurezza ha vietato l’ingresso al palazzetto a chiunque non dovesse gareggiare in quella giornata: la maggior parte delle altre Nazioni avevano almeno 9 ragazzi in gara, noi solo 3 e questo ha comunque fatto la differenza. Daniele ha fatto una gara bellissima, è stato quello che ha affrontato al meglio i Mondiali: perso il secondo turno era disperato, gli era crollato il mondo addosso, il mio compito è stato quello di fargli capire che non era ancora finita, così si è rialzato e nei recuperi ha fatto degli incontri splendidi dimostrando di volere questa medaglia. Meritatissima. Asia Agus è uscita al quarto turno, con lei avevamo buone possibilità di medaglia. È stata comunque grande perché dal punto di vista emotivo ha subito un blocco, sentiva il peso di questa gara non riuscendo ad essere lucida nel combattimento. Carmine Luciano è anche lui una medaglia mancata perché la sua sconfitta arriva a sorpresa a bandierine contro un georgiano che si è fermato poi in semifinale.In generale il problema dei nostri ragazzi è stato una lettura del combattimento internazionale che per certi aspetti è differente da quello nazionale, c’è un differente modo di affrontarlo e noi dobbiamo imparare di più a gestire questo tipo di combattimento”.
Stessa situazione per gli Under 21 di kumite dove solo Alessandra Mangiacapra è riuscita a brillare conquistando l’argento, mentre Rosario Ruggiero, Nicole Murabito e Veronica Brunori hanno trovato lo stop nelle eliminatorie. “Pensavamo di poter fare meglio –commenta il coach Claudio Guazzaroni -, nonostante fossimo consapevoli essere in un contesto mondiale difficile. L’unica degli Under 21 ad aver reagito bene è stata Alessandra, affrontando la gara con grande maturità e nella maniera più giusta. Ed è proprio questo atteggiamento che è mancato agli altri ragazzi, sono forse stati più timorosi e in un evento come questo dove tutti combattono fino alla fine non ce lo si può permettere. Dobbiamo lavorare su questo aspetto perché sono certo che così potranno raggiungere molti altri obiettivi in futuro. Tutti insieme stiamo già seguendo questa via e i Mondiali sono stati la riprova che c’è la necessità di creare un progetto per colmare questo tipo di lacune dei ragazzi”.