Lavori in corso nel 18° Stage FIJLKAM a Lignano
Gli allenamenti della 18ª edizione dello Stage FIJLKAM nel Pala Bella Italia a Lignano, proseguono senza sosta e la soddisfazione di quel mezzo migliaio di atleti che sale quotidianamente sui tatami è palpabile. Randori sempre numerosi ed ampio il ricambio dei partners, ma a catturare l’attenzione degli atleti piccoli e grandi è la specialità delle lezioni. In particolare, quelle dei campioni che si mettono a disposizione dell’ampia platea.
Alice Bellandi è stata la prima a farlo, e ha proposto la progressione tecnica della sua tecnica speciale, sode tsuri komi goshi.
“Il poter insegnare oggi non è stato solo stimolante, ma è stata un’occasione in cui mi sono sentita dentro il ruolo a cui ero chiamata, che potevo trasmettere qualcosa di reale. - ha detto Bellandi - Nel corso della mia carriera ho sempre cercato di emulare un po’ il judo maschile e mi fa piacere vedere come le persone mi seguono e si complimentano per il mio stile. È una enorme fonte di orgoglio poter insegnare alle nuove leve e trovo bello che la risonanza sia la stessa che se l’insegnante fosse stato un uomo. A livello nazionale coinvolgere gli atleti che sono in piena corsa olimpica può aiutare tanto gli altri, perché il judo odierno è in continua evoluzione e noi con esso.”
E a proposito di evoluzione, è stata Laura Di Toma a sottolineare un dettaglio storico: Alice Bellandi ha preso parte all’edizione più recente dei Giochi Olimpici, Tokyo 2020, e sullo stesso tatami c’era anche Bruno Carmeni, 9° Dan, che ha partecipato assieme a Nicola Tempesta alle Olimpiadi a Tokyo nel 1964, prima edizione per il judo.
Francesca Milani e Nicholas Mungai, a loro volta, hanno proposto nella seconda giornata Sankaku gatame, tai otoshi, seoi nage, tomoe nage.
“È stato molto interessante anche per me -ha commentato Francesca Milani- perché quando ti ritrovi a spiegare delle tecniche a qualcun altro, riesci a cogliere tu stesso dei dettagli a cui magari solitamente non dai molta attenzione e puoi migliorarli. Le stesse domande che ti vengono fatte dai ragazzi ti portano a riflettere su alcune situazioni e a cercare di conseguenza una soluzione”.
Nella seconda giornata si è voluto anche cogliere l’occasione per dedicare un commosso pensiero per la scomparsa, in seguito ad un malore, di Vittorio Raia, 53 anni, agente della Polizia di Stato e tecnico di judo appassionato e competente per il quale, proprio questa mattina, si sono svolti i funerali nella chiesta di San Giovanni Battista a Marianella-Napoli.
Gli ultimi allenamenti a Lignano Sabbiadoro per lo Stage FIJLKAM sono previsti per la mattina di venerdì 1 settembre.
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Dopo Brudetti e Caggiano, Gamba completa il tris di medaglie a Gaia
È salito a tre il conto delle medaglie conquistate dagli atleti italiani nella Gaia Senior European Cup e dopo l’oro di Luigi Brudetti nei 73 kg ed il bronzo di Luca Caggiano nei 66 kg, è arrivata anche la medaglia di bronzo andata al collo di Giacomo Gamba, terzo negli 81 kg. La seconda giornata della Cup portoghese ha portato comunque anche il quinto posto nei 70 kg di Ludovica Franzosi.
“Sono molto soddisfatto di come ho affrontato la gara -ha detto Luigi Brudetti- mi sentivo molto bene fisicamente, ma soprattutto mentalmente. È stato il frutto del duro lavoro senza sosta svolto in questi mesi. Ringrazio i miei allenatori, i miei compagni di squadra, la mia ragazza, i miei fisioterapisti, la mia nutrizionista, la mia mental coach, il comandante Gigi Guido che mi ha seguito brillantemente in gara e a tutto il centro sportivo dei Carabinieri. Infine, questa medaglia d'oro la dedico interamente a mio nonno Luigi Brudetti, che sta passando un momento molto difficile della sua vita”.
“Le sensazioni non erano delle migliori -ha detto Luca Caggiano- perché comunque vengo da un periodo molto intenso, ma sono comunque riuscito a reagire durante la giornata alle varie situazioni, sono contento di questo e di aver detto la mia anche oggi. Ringrazio il Centro Sportivo dei Carabinieri, i miei allenatori Matteo Marconcini, Giovanni Carollo e Luigi Guido, e tutte le persone che mi aiutano a migliorare e mi motivano ogni giorno”.
“Ringrazio il centro sportivo Carabinieri -ha detto Giacomo Gamba- in particolare Matteo Marconcini, Giovanni Carollo, Luigi Guido ed i ragazzi con i quali lavoro ogni giorno, per il supporto nel percorso e per credere in me. Lavoro per qualcosa di molto più grande ma è sempre bello prendere una medaglia. Alla prossima”.
“Sono soddisfatto della prestazione dei ragazzi e del lavoro fatto -ha detto il tecnico dei Carabinieri Luigi Guido- siamo venuti qua per poterli valutare ed abbiamo avuto risposte positive. Abbiamo messo fieno in cascina in funzione delle gare di qualificazione olimpica che ci autorizzeranno a fare”.
Brudetti primo all’European Cup a Gaia. Caggiano terzo
Primo posto di Luigi Brudetti in Portogallo in occasione della prima giornata della Gaia Senior European Cup, che registra la partecipazione di 206 atleti di 26 nazioni. Con Brudetti, primo nei 73 kg con cinque vittorie, è salito sul podio anche Luca Caggiano, terzo nei 66 kg con tre vittorie, mentre Elisa Toniolo si è piazzata al quinto posto nei 63 kg con tre vittorie. Settimo posto nei 60 kg infine per Francesco Pio Stefanelli. Domani seconda giornata con le categorie maschili dagli 81 kg a salire e femminili dai 70 kg a salire con Giacomo Gamba (81), Gabriele Sammartino (90) e Ludovica Franzosi (70).
Mincinesi argento mondiale e quinta medaglia per l’Italia a Zagabria
Argento per Cristiano Mincinesi nei 90 kg e quinto posto per Aurora Mengia nei 70 kg ed anche questa quarta giornata di campionati del mondo cadetti a Zagabria si è conclusa con applausi e sorrisi per l’Italia. Oltre alla medaglia, la quinta di un campionato che al termine delle gare individuali trova l’Italia al quarto posto nel medagliere per nazioni con 1 oro, 2 argento, 2 bronzo. Migliorato dunque il sesto posto ottenuto a Sarajevo 2002, quando le medaglie furono sempre cinque, ma appena inferiore fu il pregio (1-1-3).
È stato travolgente il Cristiano Mincinesi che ha guadagnato la finale dei 90 kg, strapazzando tutti o quasi. Dal doppio wazari (ko uchi gari e seoi nage) sul canadese Oleksandr Kaplin, al wazari di kata guruma allo sloveno Dmitry Chaynikov e l’ippon di seoi nage al croato Marko Bozic, quindi la vittoria per hansokumake (diving) sull’azero Aslan Kotsoev. La finale con l’ucraino Nikita Yudanov si è messa subito in salita con un wazari di ashi guruma che l’azzurrino ha cercato in ogni modo di rimontare, ma senza riuscirci. Un eccellente mondiale il suo, dopo un altrettanto eccellente europeo.
"Anche se con un po’ di amaro per la finale -ha detto Cristiano Mincinesi- sono contento di questa medaglia e del modo in cui ho affrontato i miei avversari; la costanza e il duro lavoro svolto sono stati ripagati. Voglio ringraziare la mia famiglia, i maestri e tutte le persone che mi sono state vicino e mi hanno sostenuto".
“Un altro vicecampione del mondo e questa volta si chiama Cristiano Mincinesi -ha detto il coach maschile Massimiliano Pasca- Ha disputato una gara quasi perfetta cedendo solo la finale. Cala il sipario, dunque, su questo campionato mondiale con il miglior risultato di sempre per la nazionale cadetti. Complimenti a tutti gli atleti che hanno dimostrato di essere una vera squadra”.
È stata una gran gara anche quella di Aurora Mengia che, nei 70 kg, è partita molto bene con ippon di shime waza alla greca Eleni Karastratidou, ha ceduto poi nei quarti all’ippon di al sankaku jime dell’ucraina Anna Oliinyk-Korniiko. Vittoria nei recuperi con la georgiana Lizi Kvartskhava che, dopo essersi scambiate un wazari ciascuna, l’azzurrina ha messo a segno il suo secondo replicando l’azione del primo.
“Non ero in gara, potevo fare molto meglio. Bella esperienza” ha commentato Luigi Barbero che, dopo aver passato il turno dei 90 kg che l’ha opposto allo statunitense Daniel Liubimovski, squalificato per diving, è stato eliminato dal micidiale uchi mata del lituano Rokas Rapkevicius.
Emiliano Rossi ha messo a segno un possente maki komi (wazari) ed immobilizzazione nel primo turno dei +90 kg sul lituano Lukas Paulauskas, ma poi è stato fermato dal de ashi gaeshi dell’azero Ramazan Ahmadov. Lucia Magli infine, è stata eliminata subito dal tate shiho gatame della sudcoreana Hyeonji Lee.
“Ovviamente non sono soddisfatta del mio incontro di oggi, -ha detto Lucia Magli- anche se mi rendo conto che la mia avversaria sia la nuova campionessa del mondo. È stata comunque una bella esperienza che mi servirà per il futuro. Ringrazio tutti i tecnici della nazionale, quelli della mia società che mi hanno preparato per questo appuntamento e la mia famiglia che mi ha seguito fin qui.
“La giornata di oggi era iniziata molto bene e sentivo di avere la possibilità di fare medaglia, -è stato il commento di Emiliano Rossi- però purtroppo il pensiero si è fermato al secondo incontro. Spero di migliorare e raggiungere il podio.
“Ho iniziato bene -ha detto invece Aurora Mengia- sentivo di potercela fare, per una serie di errori però purtroppo anche stavolta la medaglia mi è sfuggita da sotto il naso. Continuerò a lavorare per migliorare sempre di più, ringrazio il mio maestro, la mia famiglia e tutte le persone che mi sono state vicino, spero di renderli felici al più presto”.
“Cala il sipario su questo splendido Campionato Mondiale Cadetti -è il commento conclusivo del responsabile organizzativo Luca Ravanetti- in cui, per colore delle medaglie, la Nazionale Cadetti è riuscita a superare il risultato storico (così definito l'anno passato) del 2022. Sono stati Mondiali che hanno fatto emozionare, in cui i ragazzi hanno partecipato con entusiasmo e determinazione! Con una medaglia d'oro (Tavoletta), due medaglie d'argento (D'Urbano e Mincinesi), due medaglie di bronzo (Storione e Crociani), un quinto (Mengia) e un settimo posto (Capezzuto), l'Italia cadetti si classifica al quarto posto nella classifica generale, dietro Azerbaijan, Giappone e Serbia, a riprova del lavoro svolto durante l'anno, in primis dalle società che hanno seguito e supportato gli atleti. Ben 8 dei 20 ragazzi che hanno partecipato ai Mondiali sono primo o secondo anno cadetti; quindi, avranno modo di calcare i tatami cadetti internazionali anche il prossimo anno. Chiudiamo facendo i complimenti ai ragazzi per come si sono comportati dentro e fuori dal tatami e per aver combattuto mettendo tutto il cuore che avevano in ogni combattimento, alle società e ai genitori che supportano e seguono ogni giorno gli atleti e sperando che il prossimo anno, per quanto buoni siano stati i risultati, si possa sempre fare meglio!”.
A Zagabria Lucio Tavoletta campione del mondo e D’Urbano vice
Dopo l’oro europeo, Lucio Tavoletta è anche campione del mondo, categoria al limite dei 73 kg, mentre Alessandro Bruno D’Urbano ha messo al collo la medaglia d’argento degli 81 kg. Ma in questa terza giornata dei campionati del mondo cadetti a Zagabria, l’Italia ha incassato anche il settimo posto nei 57 kg di Martina Capezzuto. Grande giornata per la squadra azzurra, addirittura grandissima per Silvio Tavoletta, in quanto non era ancora successo per il judo italiano che due atleti della stessa società sportiva arrivassero così in alto, fino a disputare la finale ai campionati del mondo, insieme, nella stessa giornata di gara. È successo infatti, che Lucio Tavoletta ed Alessandro Bruno D’Urbano si siano resi protagonisti a Zagabria di due prove strepitose, brillanti, assolutamente straordinarie, che li hanno promossi rispettivamente nella finale dei 73 ed 81 kg. Prima che le due finali si svolgessero abbiamo chiesto a Silvio Tavoletta, padre di Lucio e tecnico di entrambi nel club Kodokan Chieti, di raccontarci questa emozione, prima cioè che venga stravolta, in un modo o in un altro, dal risultato finale.
“Sono senza parole, perché uno dopo l’altro vederli trionfare e soprattutto vederli riscattare i tanti sacrifici compiuti in questi ultimi due anni, durante e dopo la pandemia, è stata una gioia immensa… hanno dato tutto, hanno dimostrato a tutti i ragazzi della loro età che fare i sacrifici, studiare, impegnarsi, sacrificarsi con serietà, con onestà, con amicizia porta a dei risultati. Chieti è una piccola cittadina e loro hanno dimostrato che si può fare, si può arrivare con serietà e con il sorriso, con l’umiltà, rimanendo con i piedi per terra e la mia emozione è veramente incredibile, perché li ho visti crescere… in realtà li ho visti nascere tutti e due. Sono senza parole. A loro ho detto: siete arrivati fino qua… fatelo per voi, divertitevi, ma non accontentatevi”.
“Oggi è stata una giornata bellissima -ha detto Lucio Tavoletta- che si è conclusa nel migliore dei modi. Per arrivare a questo punto è stato necessario allenarsi molto e alla fine il duro lavoro è stato ripagato. Volevo ringraziare la famiglia, i miei amici e tutte le persone che mi sono state vicino: grazie a voi che siete stati fondamentali per raggiungere questo risultato!”.
“Sono molto soddisfatto di questa medaglia, -ha commentato invece Alessandro D’Urbano- del modo in cui mi sono espresso sul tatami e della concentrazione che ho avuto. Non mi aspettavo questo risultato però lo volevo con tutto me stesso per il duro lavoro che ho fatto durante questa estate. Ringrazio i miei compagni di nazionale e di palestra, i miei allenatori che mi hanno sostenuto seguito e i miei genitori”.
"Oggi è stata una grande giornata per i colori azzurri, probabilmente per i cadetti una delle più belle di sempre. -hanno commentato i coach azzurri, Francesca Campanini e Massimiliano Pasca- Lucio Tavoletta conferma il suo talento e il suo stato di grazia bissando il successo degli europei e laureandosi Campione del Mondo Cadetti fino a 73 kg. Altro grande successo è l’argento conquistato da Alessandro D’Urbano, che al termine di una stagione che lo ha visto crescere moltissimo, arriva anche lui ai vertici mondiali. Ottima anche la prestazione di Martina Capezzuto che lotta come una leonessa e chiude il suo mondiale con un ottimo settimo posto. Ora aspettiamo con ottimismo l’ultima giornata che speriamo porti ancora successi per i colori azzurri".
In questa specialissima giornata c’è anche il settimo posto nei 57 kg di Martina Capezzuto, che ha superato i primi due turni con la slovena Jevgenija Gajic e la finlandese Riina Myllyla ed è stata poi sconfitta ai quarti per immobilizzazione da Yu-Han Lin di Taipei e nel recupero dal wazari di uchi mata messo a segno dall’uzbeca Aselkhan Aralbaeva nel golden score.
“È stato il mio primo mondiale e, nonostante il settimo posto, -ha detto Martina Capezzuto- mi è rimasto un po' di amaro in bocca perché ho preso consapevolezza del fatto di poter fare di meglio, sebbene questa sia stata una bella esperienza. ringrazio i miei compagni di squadra per il supporto”.
Si è concluso al primo turno invece il mondiale degli altri azzurrini in gara in questa terza giornata con la sconfitta che, per Maila Pagliaro nei 63 kg, è stata inflitta dalla kazaka Dilnaz Dosbergen, mentre per Sara Cardella nei 57 kg è stata causata dal juji gatame della statunitense Nicole Cancela.
"Mi dispiace di non aver raggiunto l'obiettivo -è stato il commento di Maila Pagliaro- userò quest'esperienza per fare meglio in futuro. Faccio i complimenti ai miei compagni che hanno portato la bandiera sul podio".
“È stata sicuramente una bella esperienza -ha detto Sara Cardella- ma resta un po’ di amarezza perché credo che la medaglia fosse alla mia portata. Spero di rifarmi in futuro”.
Domani, sabato 26, sono in programma le categorie F: -70 kg, +70 kg e M: -90 kg, +90 kg con cinque azzurrini impegnati: Aurora Mengia (70), Lucia Magli (+70), Cristiano Mincinesi, Luigi Barbero (90), Emiliano Rossi (+90)
Con Elena Storione l’Italia conquista un altro bronzo mondiale a Zagabria
E due! La seconda medaglia di bronzo per l’Italia nei campionati del mondo cadetti a Zagabria è arrivata per merito di una straordinaria Elena Storione, nei 48 kg, capace di ribaltare il risultato sullo scoccare dell’ultimo secondo utile… sotto di wazari, per un tani otoshi della mongola Anudari Jamsran, Storione si è messa subito alla ricerca della rimonta e dopo aver portato l’avversaria alla seconda sanzione, ha insistito nell’attacco, fino a coglierla con un ko uchi gari che ha schienato Jamsran mentre sul cronometro scoccava la cifra 0:00. Gioia, esultanza, felicità sono stati i sentimenti naturali e spontanei che si sono impossessati della sedicenne siciliana, prontamente abbracciata dall’affetto e alla riconoscenza di Massimiliano Pasca e, poco più in là, Giovanni Casale ed i suoi cari.
Straordinaria la gara della Storione, che fin dall’inizio ha dimostrato di avere una marcia in più, mettendo sotto la kazaka Kira Khegay, tre sanzioni, l’uzbeca Sabina Azamatova con wazari di morote seoi nage e conclusione in immobilizzazione, quindi un altro doppio wazari sulla francese Mel Le Cam. La sconfitta è arrivata nei quarti di finale, ad infliggerla è stata la spagnola Aitana Diaz Hernandez, che ha bloccato a terra l’azzurra con sankaku gatame, ma nei recuperi Storione ha ritrovato l’estro vincente: tre sanzioni sulla ceca Marketa Korcakova e quindi, il capolavoro di cui s’è detto con la mongola Anudari Jamsran. Complimenti Elena!
“Anche se il colore non è quello desiderato -ha detto Elena Storione- sono molto soddisfatta della mia prestazione oggi, dietro questa medaglia ci sono tanti sacrifici che sono stati tutti ripagati”.
Niente da fare invece, per gli altri azzurrini impegnati oggi, usciti tutti ai primissimi turni di gara. Alice Bersellini nei 48 kg è stata messa fuori dall’ucraina Marharyta Miroshnichenko, mentre Antonio Esposito nei 60 kg ha incassato un ippon al fulmicotone dal brasiliano Joao Lira. Vittoria sulla greca Christina Zarra con due wazari di uchi mata per India Serafini nei 52 kg, cui è seguita però la sconfitta dalla francese Alyssia Poulange per due wazari di immobilizzazione.
“Oggi abbiamo conquistato la seconda medaglia per l'Italia con una grande prestazione di Elena Storione -hanno detto i due coach azzurri, Francesca Campanini e Massimiliano Pasca- vincendo la finale per il bronzo con un bellissimo ippon all'ultimo secondo, dimostrando che determinazione e concentrazione in questo sport sono fondamentali. È stato veramente emozionante, complimenti! Peccato per India Serafini, che ha ceduto il passo alla francese nonostante un ottimo combattimento. Purtroppo, gli altri azzurrini non hanno superato il primo turno, complice anche la prima partecipazione alla massima competizione per questa fascia di età. Ora l'attenzione si sposta ai prossimi giorni con ancora 10 atleti in gara”.
“Mi sono preparato molto per questa gara -ha detto Antonio Esposito- ci credevo tanto, purtroppo non sono riuscito a raggiungere il mio obbiettivo... ma devo ringraziare i miei perché grazie a loro sono qui”.
“La gara purtroppo non è andata come speravo -ha detto India Serafini- ma sono comunque grata per quest’esperienza ed è solo un punto di partenza, di certo continuerò ad allenarmi sempre di più. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini e la prossima volta andrà sicuramente meglio”.
“Sono delusa dal risultato di oggi -ha commentato infine Alice Bersellini- ma nonostante questo cercherò di ripartire più forte e concentrata di prima per migliorare e raccogliere risultati nella prossima stagione”.
Domani, venerdì 25, sono cinque gli azzurrini in gara nelle quattro categorie impegnate e, più precisamente, F: -57 kg, con Sara Cardella, Martina Capezzuto, -63 kg con Maila Pagliaro, M: -73 kg, con Lucio Tavoletta e -81 kg con Alessandro D’urbano.
A Zagabria il bronzo di Crociani inaugura il Mondiali cadetti dell’Italia
Medaglia di bronzo per l’azzurrino Francesco Crociani, terzo nei 50 kg ai mondiali cadetti. Sono iniziati oggi a Zagabria, infatti, i campionati del mondo di judo per la classe cadetti (U18), che hanno assegnato quattro titoli iridati, quelli delle categorie più leggere: -40 kg e -44 kg femminili, -50 kg e -55 kg maschili. E dei sei gli azzurrini in gara, Francesco Crociani non solo ha conquistato un posto nel final block dei 50 kg, ma è riuscito anche ad imporsi nella finale per il terzo posto piazzando un wazari di controtecnica nel golden score con kazako Nurbol Askar. È stata un’ottima gara quella di Crociani, che ha iniziato con l’ippon inflitto al kosovaro Uvejs Nesimi, ripetendosi poi con il mongolo Bat-Enerel Batbileg. Il quarto di finale si è rivelato proibitivo con il georgiano Shota Bachoshvili, ma nel recupero Francesco Crociani ha piazzato due wazari al brasiliano Victor Hugo Silva e, per il terzo posto, come già detto, ha avuto la meglio sul kazako Askar.
Nei 40 kg Miriam Tempesta è stata eliminata al primo turno dell’austriaca Nina Auer, mentre nei 44 kg, dopo aver superato nel golden score per tre sanzioni a due la francese Alice Lopez, Rachele Moruzzi è stata eliminata per ippon dalla slovacca Kristina Lili Krizova. Nelle categorie maschili Thomas Sassi è stato eliminato al primo turno dei 50 kg dall’ucraino Yerbolat Syzdyk, mentre nei 55 kg Raffaele Sodano è uscito di scena con il mongolo Munkh-Orgil Suvd-Erdene ed Emiliano Lattanzi con il francese Adrian Mivovan.
Domani, giovedì 24, sono in gara le categorie F: -48 kg, -52 kg e M: 60 kg, -66 kg con gli azzurrini: Antonio Esposito (60), Alice Bersellini, Elena Storione (48), India Serafini (52).
I commenti dei protagonisti
Miriam Tempesta: Oggi ho partecipato per la prima volta ai Mondiali ed è stato già un piccolo traguardo vivere questa esperienza, purtroppo non è andata come speravo, è un sogno solo rimandato, nel frattempo ritorno ad allenarmi più forte di prima.
Emiliano Lattanzi: Purtroppo non è andata come volevo, avevo delle grandi aspettative in questa gara ma non è andata come pensavo…. non sono riuscito a dare il meglio di me quindi non ho ragiunto il mio obbiettivo cioè il podio, spero che piu avanti continuando a lavorare arriverò…… grazie Italia
Raffaele Sodano: È stata una bellissima esperienza poter partecipare a questa competizione mondiale, che ovviamente mi ha lasciato qualcosa di nuovo e costruttivo, così da poter lavorare con più attenzione su degli errori commessi
Francesco Crociani: È stata una giornata impegnativa sin dal primo incontro ma sono riuscito ad affrontare bene la gara, sia mentalmente che fisicamente. Sono rientrato da poco da un infortunio e questo risultato è la dimostrazione che l'impegno, la determinazione e la costanza ripagano sempre. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato e supportato. Questa medaglia è il frutto della collaborazione di tanti. Ringrazio tutto lo staff della nazionale e il mio club. Avanti tutta!
Thomas Sassi: È stata una gara molto difficile dove ovviamente potevo e dovevo fare meglio perché essendo arrivato fin qui le qualità ce le ho. Ha giocato molto l’ansia ma ho fatto una grande esperienza e sarò più preparato per il prossimo anno.
Rachele Moruzzi: Giornata intensa che purtroppo non si è conclusa come avrei voluto, è stata sicuramente una bella esperienza da ripetere però da più preparata.
Massimiliano Pasca, Capo allenatore maschile: La prima giornata di gare si apre nel migliore dei modi: Francesco Crociani conquista una splendida medaglia di bronzo al suo primo Campionato Mondiale. Una gara condotta in maniera eccellente sia sul piano tattico sia sulla determinazione. Posso fargli solo i miei complimenti. Mi spiace per gli altri atleti in gara che non sono riusciti a esprimere tutto il loro valore, ma è una squadra molto giovane e sicuramente avranno altre occasioni per rifarsi.
Sabato e domenica 11 italiani in Portogallo per l’EuroCup Senior
Appuntamento sabato 27 e domenica 26 agosto a Gaia, in Portogallo, con un’European Cup Senior che conta 249 atleti iscritti e provenienti da 27 nazioni. L’Italia sarà presente con Alessandro Pippa, Francesco Pio Stefanelli (60), Luca Caggiano, Vincenzo Junior Petriccione, Michele Schiraldi (66), Luigi Brudetti (73), Giacomo Gamba (81), Gabriele Sammartino (90), Cristina Piccin, Elisa Toniolo (63), Ludovica Franzosi (70).
Tecnici: Luigi Guido, Monica Barbieri, Davide Ripandelli.
Settimo posto per Anani nel Grand Prix a Zagabria
C’è il bel settimo posto nei +100 kg di Kwadjo Anani nella terza giornata di Grand Prix a Zagabria per l’Italia.
“Oggi un vero peccato! Abbiamo buttato via troppi incontri... peccato perché potevano arrivare medaglie -è stato il commento di coach Enrico Parlati- ma il judo è così e qualche piccola distrazione può costare caro! Peccato per Daniel Anani che inizia a prendere confidenza nella categoria dei massimi ed a mio parere poteva anche arrivare in fondo... si porta a casa un settimo posto ed un’ottima prestazione... adesso torneremo al lavoro a testa bassa e pronti per i prossimi obiettivi”.
La gara da Anani è iniziata molto bene, con due vittorie significative su Azamat Chotchaev (Brn) per ippon e su Woohyeok Song (Kor), rimontando un wazari, rimanendo poi sconfitto nei quarti dall’azero Ushangi Kokauri e nel recupero dal tedesco Erik Abramov, in entrambi i casi su azione e successiva immobilizzazione.
Giornata proibitiva purtroppo, per gli altri italiani impegnati con Nicholas Mungai (90) sconfitto dall’austriaco Thomas Sharfetter, Enrico Bergamelli (100) dall’indiano Avtar Singh, Daniele Accogli (100) dal francese Alexandre Iddir, Sylvain Lorenzo Agro (+100) con l’ucraino Yevheniy Balyevskyy, Linda Politi (78) con la guineana Marie Branser, Asya Tavano (+78) con la francese Samah Awa Camara ed Erica Simonetti (+78) con la croata Ivana Sutalo.
Bronzo a Zagabria e primo podio in Grand Prix per Pedrotti
Seconda giornata di Grand Prix a Zagabria e seconda medaglia per l’Italia.
È di bronzo anche questa ed è andata al collo di Irene Pedrotti, terza nei 70 kg. Cinque gli incontri disputati dalla ventitreenne trentin-torinese, iniziando con la vittoria sull’indiana Garima Choudhary e proseguita con l’ippon di immobilizzazione sulla polacca Katarzyna Sobierajska. Battuta d’arresto nel quarto di finale con la slovena Anka Pogacnik, che l’ha costretta ad essere sanzionata tre volte, Irene si è prontamente rifatta nel recupero vinto a sua volta per tre sanzioni sulla tedesca Samira Boch, per concludere con il successo nella finale per il terzo posto ottenuto con un wazari di seoi nage sulla polacca Eliza Wroblewska. Legittima la gioia espressa da Irene Pedrotti al termine dell’incontro di finale, per la conquista della sua prima medaglia in un Grand Prix.
"In questi mesi abbiamo lavorato molto e finalmente sono riuscita ad esprimermi a questo livello. -ha detto Irene Pedrotti- Ringrazio Enrico Parlati, che oggi mi ha seguita al top e la mia società Accademia Torino. Dedico questa medaglia alla mia famiglia che c’è sempre ovunque io sia".
Quello di Pedrotti è stato, purtroppo, il solo percorso di gara di rilievo nella seconda giornata croata, in quanto quelli gli altri atleti italiani si sono fermati ai primi turni. Il primo ad uscire di scena è stato Kenny Komi Bedel sconfitto dal bulgaro Georgi Gramatikov negli 81 kg, seguito da Luigi Centracchio, sconfitto nei 73 kg dal turco Bilal Ciloglu e, negli 81 kg, da Salvatore D’Arco superato dall’argentino Augustin Gil. Subito fuori anche Giulia Caggiano, superata nei 63 kg dalla spagnola Cristina Cabana Perez e, nei 70 kg Raffaella Lelia Ciano, che è stata sconfitta dalla bosniaca Aleksandra Samardzic. Meglio hanno fatto Flavia Favorini ed Edoardo Mella, che hanno superato il primo turno rispettivamente nei 63 kg sull’australiana Maeve Coughlan e, nei 73 kg, sul polacco Olaf Loska. Entrambi sono stati poi fermati il turno successivo, rispettivamente con la croata Iva Oberan e con il canadese Yanis Hachemi.
“Gara strana e giornata un po’ storta per l’Italia -ha commentato il coach Enrico Parlati- che poteva raccogliere molto di più! Nota più che positiva la gara di Irene, che quando mette le mani al posto giusto fa davvero molto bene... domani abbiamo ancora un giorno di gara e sono convinto che daremo filo da torcere a chiunque”.
Domenica, giornata numero tre, con le categorie femminili -78, +78 kg e maschili -90, -100, +100 kg, che vedranno impegnati altri otto atleti italiani: Nicholas Mungai (90), Enrico Bergamelli, Daniele Accogli (100), Sylvain Lorenzo Agro, Kwadjo Anani (+100), Linda Politi (78), Asya Tavano, Erica Simonetti (+78).
Brava Veronica! Argento per la Toniolo al Grand Prix a Zagabria
Una superlativa Veronica Toniolo ha conquistato la medaglia d’argento dei 57 kg nella prima giornata del Grand Prix a Zagabria. È stata una grande giornata per la forte atleta triestina che ha superato, una dopo l’altra, l’indiana Yamini Mourya, la kosovara Flaka Loxha, la tedesca Seija Ballhaus ed in semifinale la slovena Kaja Kajzer. Nella finale per il primo posto Veronica Toniolo si è trovata di fronte a Marica Perisic, ostica serba che nella classifica mondiale è due posizioni dietro l’azzurra, ma che in questo caso non ha concesso il minimo spazio alla Toniolo chiudendo l’incontro a 43” dal termine con wazari di sumi gaeshi ed immobilizzazione. Con questo secondo posto Veronica Toniolo ha incamerato 490 punti, suo secondo miglior punteggio, che le consente di rimanere in ottima posizione, al sedicesimo posto, superata proprio dalla serba Perisic.
“Complicato descrivere la giornata, piena di momenti alti e bassi direi. -ha commentato Veronica- Ho tante cose su cui lavorare ancora e questa gara me lo ha fatto capire, ma direi anche che se ho ancora tanto da lavorare ma già arrivano queste medaglie posso ritenermi soddisfatta. Sono determinata nel raggiungere molto di più…! Vorrei ringraziare tutti quelli che mi sono vicino in questo percorso, dalla mia famiglia al Centro Sportivo Esercito e infine dedicare la medaglia al mio sostenitore nº1 (Mimmo) che oggi ha affrontato anche lui in un certo senso la sua gara!”.
“Oggi Veronica ha conquistato una gran bella medaglia d'argento in un Grand Prix con moltissime atlete di livello. -ha detto il tecnico azzurro Raffaele Toniolo- Non siamo ancora al top della forma e le energie spese per vincere le quattro battaglie che l'hanno portata in finale hanno influito sul suo risultato finale. Questi però sono punti fondamentali per la qualificazione olimpica e ce li mettiamo in tasca. Ora bisogna scaricare un po' prima dell'Europeo Junior ad inizio settembre”.
Non è andata altrettanto bene invece, la giornata per gli altri azzurri in gara. Nei 60 kg Simone Aversa ha superato bene il croato Borna Lasic con doppio wazari, ma è stato poi fermato con identico punteggio dall’ucraino Artem
Lesiuk, mentre Angelo Pantano è stato eliminato in un incontro indubbiamente rocambolesco da Mohammad Rashnonezhad della rappresentativa dei rifugiati. Nei 66 kg Matteo Piras è stato fermato dall’inglese Charlie Young con un ura nage-wazari a 40 secondi dal termine. Niente da fare nemmeno per Martina Castagnola che, nei 52 kg, è stata costretta alla resa dallo shime-waza della slovena Anja Stangar, mentre Nicolle D’Isanto dopo aver liquidato con tre sanzioni nei 57 kg la svizzera Olivia Gertsch, è stata bloccata a terra dal sankaku gatame della tedesca Pauline Starke.
Domani, seconda giornata di gare, con le categorie femminili -63 kg e -70 kg, maschili -73 kg e -81 kg, che vedranno impegnati otto atleti italiani: Edoardo Mella, Luigi Centracchio (73), Kenny Komi Bedel, Salvatore D’Arco (81), Giulia Caggiano, Flavia Favorini (63), Irene Pedrotti, Raffaella Lelia Ciano (70).