Martina Esposito, sorriso di bronzo agli Europei U21 a Vantaa
È di bronzo il sorriso di Martina Esposito, che festeggia così il suo terzo posto nei 70 kg a Vantaa, nella seconda giornata del campionato d’Europa juniores. L’Italia U21 ha incassato dunque la seconda medaglia in questo campionato, ma ha raccolto anche un altro quinto posto, quello dell’ottimo Mattia Prosdocimo nei 73 kg ed il conto è salito a tre. “Sono felice – ha detto Martina Esposito – anche se non mi accontento. Ovviamente puntavo più in alto, ma c’è ancora tanto da lavorare. Questa medaglia la voglio dedicare al mio maestro, a tutti i ragazzi che mi hanno seguita, alla squadra e soprattutto ai coach”. Cinque gli incontri disputati da Martina Esposito, quattro vittorie per ippon su Nina Gersiova (Svk), Andela Violic (Cro) e, nei recuperi, Lara Kliba (Cro) e Maya Goshen (Isr). La sconfitta, per 3 shido a 2, è arrivata nei quarti con la georgiana Mariam Tchanturia, poi salita sul podio assieme a Martina al terzo posto. Tre vittorie non sono bastate a Mattia Prosdocimo per mettere al collo una medaglia nei 73 kg che non solo avrebbe strameritato, ma è sembrata cosa fatta quando è riuscito ad immobilizzare l’austriaco Czizsek nell’ultimo minuto della finale-bronzo. “La finale si commenta da se – ha detto Mattia Prosdocimo - l’ho immobilizzato e dopo 8 secondi è riuscito a liberarsi, poco dopo appena rialzati è arrivato quell’ippon piuttosto “sfortunato” e così, a Vantaa, è arrivata anche la seconda medaglia di legno”. Giornata sfortunata anche per gli altri azzurri in gara, da Giacomo Gamba negli 81 kg che ha sconfitto il russo Shukoriev, testa di serie n. 1, nonostante l’infortunio alla schiena che, dopo la seconda vittoria sul bulgaro Gramatikov, l’ha costretto al ritiro, a Kenny Komi Bedel (81), Flavia Favorini, Nicolle D’Isanto (63), Andrea Spicuglia (73). Domani nella terza giornata saranno in gara le ultime categorie individuali con gli azzurri Arianna Conti (78), Valentina Miele, Annalisa Calagreti (+78), Gennaro Pirelli (90), Enrico Bergamelli (100), Lorenzo Agro Sylvain (+100).
Classifiche 2^ giornata
63: 1. Szofi Ozbas (Hun), 2. Annabelle Winzig (Ger), 3. Laura Fazliu (Kos) e Dena Pohl (Ger)
70: 1. Kelly Petersen Pollard (Gbr), 2) Ai Tsunoda Roustant (Esp), 3. Martina Esposito (Ita) e Mariam Tchanturia (Geo)
73: 1. Victor Sterpu (Mda), 2. David Gamosov (Rus), 3. Mathias Czizsek (Aut) e Makhmadbek Makhmadbekov (Rus), 5. Mattia Prosdocimo (Ita)
81: 1. Tato Grigalashvili (Geo), 2. Vladimir Akhalkatsi (Geo), 3. Lachlan Moorhead (Gbr) e Aleksejs Zarudnevs (Lat)
Agli Europei a Vantaa è subito argento per l’Italia U21 con Silvia Pellitteri
È d’argento la prima giornata degli Europei juniores a Vantaa. Argento come il colore della medaglia che è andata al collo di Silvia Pellitteri, grande protagonista nei 57 kg con quattro vittorie ottenute prima del limite sull’ucraina Netsvit, la portoghese Ezequiel, la serba Perisic e la russa Maidanik. In finale la georgiana Liparteliani, seconda l’anno scorso, si è dimostrata più forte. Almeno per ora. “Sono delusa per la finale – ha detto Silvia Pellitteri – ma questo risultato mi rende ugualmente felice. Molto felice. La parte più difficile è stata all’inizio, anche il primo incontro, perché ero molto agitata dato che negli anni scorsi questa gara è sembrata stregata. Ma anche perché ho appena superato un periodo molto difficile in cui ho perso fiducia a causa di un brutto infortunio alla spalla. Un ringraziamento enorme lo voglio dedicare agli allenatori della nazionale, Dario Romano, Raffaele Parlati, Corrado Bongiorno, Raffaele Toniolo, Laura Di Toma ed un grande grazie a Felice Romano, che mi è stato vicino per tutto il calo-peso. Ringrazio i ragazzi della nazionale, che mi sono stati vicini in ogni momento, alla mia palestra Accademia Torino e, non ultimo, Alessandro Bruyere, il mio allenatore che mi segue in tutto e per tutto”. Con Silvia Pellitteri, hanno disputato una finale a Vantaa anche Chiara Palanca nei 52 kg ed Alessandro Aramu nei 60 kg, concludendo purtroppo al quinto posto. Due vittorie e due sconfitte sia per Chiara Palanca, che per Alessandro Aramu, mentre Biagio D’Angelo ha superato il primo turno nei 60 kg prima di essere eliminato e Martina Castagnola è uscita subito di scena nei 52 kg. Venerdi, seconda giornata di gare con sette azzurri sul tatami, Mattia Prosdocimo e Andrea Spicuglia nei 73 kg, Kenny Komi Bedel e Giacomo Gamba negli 81 kg, Nicolle D’Isanto e Flavia Favorini nei 63 kg, Martina Esposito nei 70 kg. Risultati Day 1.
48: 1. Irena Khubulova (Rus), 2. Shirine Boukli (Fra), 3. Mireia Lapuerta Comas (Esp) e Alina Segeeva (Rus)
52: 1. Faiza Mokdar (Fra), 2. Nadezda Petrovic (Srb), 3. Yasmin Javadian (Gbr) e Naomi Van Krevel (Ned), 5. Chiara Palanca (Ita)
57: 1. Eteri Liparteliani (Geo), 2. Silvia Pellitteri (Ita), 3. Seija Ballhaus (Ger) e Flaka Loxha (Kos)
60: 1. Salih Yldiz (Tur), 2. Rovshan Aliyev (Aze), 3. Abu-Muslim Parchiev (Rus) e Ahmad Yusifov (Aze), 5. Alessandro Aramu (Ita)
66: 1. Giorgi Tutashvili (Geo), 2. Adil Osmanov (Mda), 3. Ibrahim Aliyev (Aze) e Benjamin Gomes (Fra)
In 18 a Vantaa per gli Europei U21 al via giovedì
Sono diciotto gli atleti chiamati a far parte della squadra azzurra per il campionato d’Europa juniores in programma a Vantaa, in Finlandia, a partire da giovedì 12. Si tratta di Chiara Palanca, Martina Castagnola (52), Silvia Pellitteri (57), Flavia Favorini, Nicolle D’Isanto (63), Martina Esposito (70), Arianna Conti (78), Valentina Miele, Annalisa Calagreti (+78), Alessandro Aramu, Biagio D’Angelo (60), Andrea Spicuglia, Mattia Prosdocimo (73), Giacomo Gamba, Kenny Bedel (81), Gennaro Pirelli (90), Enrico Bergamelli (100), Sylvain Lorenzo Agro (+100), Dario Romano, Corrado Bongiorno, Raffaele Parlati, Raffaele Toniolo (tecnici), Lorenzo Bagnoli (arbitro), Alessandro Valente (fisioterapista). L’Italia parteciperà anche alla gara a squadre miste in programma domenica 15 e che concluderà la manifestazione continentale.
Oro a Bratislava per Fiorini e Di Loreto. A Follonica Lombardia Master prima
Michela Fiorini e Carmine Di Loreto hanno messo al collo la medaglia d’oro a Bratislava, nell’European Cup senior che ha registrato la partecipazione di 384 atleti da 34 nazioni. Soltanto l’Italia è salita per due volte sul gradino più alto del podio nella prima giornata di gare, ma oltre i primi posti di Michela Fiorini nei 48 kg e di Carmine Di Loreto nei 66 kg, sono arrivate anche la medaglia d’argento di Miriam Boi nei 63 kg, quella di bronzo di Elisa Adrasti nei 48 kg ed il quinto posto di Augusto Meloni nei 73 kg, a consolidare il primo posto nel medagliere del torneo slovacco. “Sono molto felice per questo risultato – ha detto Michela Fiorini – che, in realtà, mi ha anche un po' sorpresa! Ho gareggiato con alcune atlete più esperte di me che hanno partecipato recentemente a competizioni di alto livello, e quindi, oltre alla sorpresa, sono felicissima per com’è andata la gara. Questa medaglia significa che la strada intrapresa assieme alla mia famiglia ed al mio allenatore, è quella giusta ed è una motivazione in più per proseguire e perseguire i miei obiettivi!”. “Questo è il primo oro internazionale in questa nuova categoria – ha detto invece Carmine Di Loreto - e sono davvero contento del percorso che sto facendo grazie alla mia società, le Fiamme Oro, ed il mio vecchio club, che non mi abbandona mai, la Nippon Club Napoli! Oggi 5 incontri e devo dire di averli affrontati nel migliore dei modi!! C’è ancora tanto da lavorare e non vedo l’ora di raggiungere nuovi obiettivi”. Domenica seconda giornata con sette atleti italiani in gara.
Lombardia prima a Follonica nell’11° Open d’Italia
Con la quinta ed ultima prova, si è chiusa a Follonica l’attività Nazionale Master 2019. E se, per conoscere i vincitori del Trofeo Master Italia e della Coppa Italia Master individuale, è necessario attendere l’aggiornamento delle classifiche con i risultati di oggi, non ci sono dubbi sulla vittoria della Lombardia nell'11° Open d'Italia, che ha preceduto nell’ordine Toscana, Piemonte, Lazio, Sardegna e, con questo successo ha realizzato anche il Grande Slam, essendosi aggiudicata tutte le 5 tappe del circuito “Trofeo Italia”. Con 5 medaglie d’oro e 250 punti ciascuna, Toscana e Lombardia hanno concluso al primo posto pari merito il “Trofeo Italia Master”.
A Follonica per la volata finale dei Master
L’appuntamento per la classe Master è sabato 7 settembre nel Palagolfo a Follonica, per l’11° Open d’Italia, torneo organizzato dal comitato regionale Toscana valido per la quinta e conclusiva prova del Trofeo Italia. “Si tratta dell’ultima possibilità per qualificarsi alla finale dei Campionati Italiani in programma a Torino in dicembre – ha detto Giuseppe Macrì, responsabile nazionale del settore Master – sono 130 gli atleti iscritti con le rappresentative di Sardegna, Lazio, Piemonte, Lombardia e Toscana. E proprio Lombardia e Toscana, che con 200 punti sono in testa alla classifica del Trofeo Italia Master per Regioni, si giocheranno il successo finale”. Le gare iniziano alle 14 con finali a seguire. Si tratta anche dell’ultimo impegno che precede il Mondiale in programma a Marrakech dal 10 al 14 ottobre. (nella foto: premiazione edizione 2018)
Italia forza 4 a Chungju, bronzo anche per Volpi e Calderini
Un’altra medaglia di bronzo per l’Italia a Chungju, nella seconda giornata del campionato del mondo di kata ed a meritarla sono stati Ubaldo Volpi e Maurizio Calderini, che si sono classificato al terzo posto nella finale del Goshin Jutsu. La giornata è stata caratterizzata dal Giappone, con la doppia affermazione delle sue coppie in entrambi i kata in programma, Kime No Kata e Goshin Jutsu, ed aggiungendo il primo posto ottenuto ieri nel Katame No Kata, la squadra nipponica ha ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo, ovvero tre coppie in gara, tre primi posti e primo posto nel medagliere mondiale per nazioni. Ma è stata eccellente anche la prova dell’Italia che con sei coppie in gara ha ottenuto quattro medaglie di bronzo, con una quinta coppia che ha disputato la finale. “Siamo soddisfatti per com’è andata anche oggi – ha detto il capodelegazione Monica Piredda – Ubaldo Volpi e Maurizio Calderini sul podio, mentre Yuri Ferretti ed Andrea Giani Contini hanno meritato l’accesso alla finale dove si sono poi classificati al sesto posto. Considerando soltanto il numero delle medaglie conquistate, l’Italia è davanti a tutti con quattro ed è indubbiamente un elemento di soddisfazione oltre che un indicatore di buona salute della squadra”. La manifestazione, cui hanno partecipato 83 coppie di 29 nazioni, in quest’occasione ha fatto parte di un contesto più ampio, il 3° World Martial Arts Mastership con 20 sport e 3.500 atleti assumendo così una nuova dimensione. Le gare si sono svolte in un ambiente solitamente dedicato al Taekwondo ed il pubblico è affluito numeroso e curioso. Franco Capelletti, presidente della Commissione Kata IJF, ha consegnato un “Premio speciale IJF” a Kee Jae Yong, segretario generale del comitato organizzativo World Martial Arts Mastership. “Questo campionato in Corea si è concluso – ha detto Franco Capelletti – ed è stato un Mondiale che rimarrà impresso nella memoria, ma sarà difficile da ripetere, perché questo evento è andato oltre il tempo e ha creato ponti tra le persone."
Kime No Kata: 1. Kenji Takeishi-Koji Uematsu (Jpn), 564,0; 2. Michel Jeuffroy-Laurent Jeuffroy (Fra), 562,5; 3. Abdolvahab Bardigarmroudi-Seyedyashar Rouhollahzadeh (Iri), 522,0; 6. Yuri Ferretti-Andrea Giani Contini (Ita), 508,5
Goshin Jutsu: 1. Koo Ikeda-Fumitaka Sakamaki (Jpn), 570,5; 2. Antoni Obrador Mas-Pedro Marcos Rodriquez (Esp), 565,0; 3. Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini (Ita), 561,0
Mondiali Kata in Corea, l’Italia è di bronzo… tre volte!
Prima giornata a Chungju ed è stata una bella giornata per l’Italia che, nel campionato del mondo di kata, è salita sul podio in tutti e tre i kata in gara, con Mauro Collini-Tommaso Rondinini nel Nage No Kata, Andrea Fregnan-Pietro Corcioni nel Katame No Kata e Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli nel Ju No Kata. È stata una giornata in cui l’assenza delle coppie giapponesi nel Nage e nel Ju No, kata che hanno sempre dominato,, ha aperto all’affermazione inedita del Brasile nel Nage, con l’argento alla Colombia, a favore di un più ampio coinvolgimento di nazioni nel medagliere. E sono sette le nazioni a medaglia in questa prima giornata, con la sola Italia ad aver messo al collo tre medaglie. “Oggi, l’Italia, è stata l’unica nazione ad aver vinto 3 medaglie. – ha detto Monica Piredda, capodelegazione del team Italia - Bravi anche Massimo Cester e Davide Mauri che si sono classificati al quinto posto nella fase eliminatoria del Katame No Kata”. Al Mondiale in Corea del Sud partecipano 83 coppie di 29 nazioni e domani, giovedì 5, si assegnano i titoli iridati nel Kime no kata, con la coppia azzurra Yuri Ferretti-Andrea Giani Contini e nel Goshin Jutsu con Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini.
Nage no kata: 1. Wagner Tadashi Uchida-Paulo Roberto Alves Ferreira (Bra), 414,5; 2. Glatenferd Escobar-Miguel Bermudez (Col), 408,5; 3. Mauro Collini-Tommaso Rondinini (Ita), 408,0
Katame no kata: 1. Satoshi Nakayama-Seiji Hayashi (Jpn), 431,0; 2. Nicolas Fourmaux-Jean Daniel Nguyen Van Loc (Fra), 409,5; 3. Andrea Fregnan-Pietro Corcioni (Ita), 403,5
Ju No Kata: 1.Wolfgang Dax-Romswinkel-Ursula Loosen (Ger), 442,5; 2. Alina Zaharia-Alina Cheru (Rou), 429,5; 3. Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli (Ita), 418,5
Kata a Chungju per l’altro Mondiale. A Bratislava European Cup Senior per 63
Dal Mondiale a Tokio in Giappone al Mondiale a Chungju in Corea il passo è stato brevissimo. Conclusa domenica scorsa la manifestazione nel Nippon Budokan infatti, già domani inizia quella analoga, ma di kata nel Chungju Gymnasium con 83 coppie di 29 nazioni. Effettuati i sorteggi, la situazione più delicata è quella della nostra coppia più qualificata, Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini, che dovrà esibirsi per prima nel secondo gruppo del Goshin-Jutsu, facendo da apripista alle valutazioni dei giudici. “Il Campionato del Mondo 2019 in Corea del Sud – ha scritto Monica Piredda, capodelegazione azzurra - si svolgerà con una formula di gara diversa dalle ultime due edizioni, sarà infatti un Campionato Open, diversamente dal 2017 e 2018 con l’Open che fu preceduto dalle gare Over e Under. Inoltre il numero di squadre partecipanti è stato indicato dalle rispettive organizzazioni continentali ed all’Italia è stato assegnato il pass per 7 coppie, purtroppo un forfait ha ridimensionato la squadra a 6. Anche il numero di arbitri è ridotto, 15 da tutto il mondo, selezionato tra le nazioni più rappresentative e con la qualifica più alta e, per l’Italia, il M° Giosuè Erissini. La squadra azzurra a Chungju è molto competitiva e preparata per affrontare l’importante appuntamento; diverse coppie sono esperte e reduci dai brillanti risultati agli Europei a Las Palmas in luglio. Questo Campionato del Mondo inoltre, è stato inserito fra le attività del World Martial Arts Mastership, pertanto potrebbe raccogliere anche il seguito di appassionati di tutte le arti marziali del mondo”.
Nage-No-Kata, gruppo 1: Mauro Collini-Maurizio Rondinini
Katame-No-Kata, gruppo 1: Massimo Cester-Davide Mauri
Katame-No-Kata, gruppo 2: Andrea Fregnan-Pietro Corcioni
Kime-No-Kata, gruppo 1: Yuri Ferretti-Andrea Giani Contini
Ju-No-Kata, gruppo 1: Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli
Goshin-Jutsu, gruppo 2: Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini
Sabato e domenica a Bratislava invece, si disputerà un’European Cup Senior con un cospicua partecipazione italiana. Si tratta di Andrea Ferretti, Stefano Monticone, Gabriele Greco, Alvise Tomaselli, Diego Rea, Cesare Zelli, Luca Carlino, Michele Schiraldi, Vincenzo Skenderi (60), Matteo Armao, Luca Pontillo, Carmine Di Loreto, Matteo Nicoletti, Federico Cuniberti, Samuel Salvo (66), Gioele Greco, Andrea Spicuglia, Davide Ripandelli, Riccardo Coppari, Diego Cressi, Davide Faraldo, Augusto Meloni, Luca Rubeca, Edoardo Mella, Rene Villanello (73), Alessio Galasso, Massimiliano Carollo, Tiziano Falcone, Andrea Regis, Ermes Tosolini (81), Gianluca Iudicelli (90), Andres Felipe Moreno, Christian Storto, Davide Pozzi (100), Elisa Adrasti, Michela Fiorini, Sofia Petitto (48), Chiara Palanca, Valentina Tomaselli, Kenya Perna, Alessia Ritieni, Sara Russo, Martina Castagnola, Giada Giardino (52), Beatrice Brienza, Francesca Ripandelli, Miriam Boi, Giulia Caggiano, Federica Luciano (57), Cristina Piccin, Laura Scano, Nadia Arfaoui, Anna Righetti (63), Alice Bonfanti, Marta Fiorini, Claudia Cerutti, Carola Paissoni (70), Arianna Conti, Lucia Tangorre, Melora Rosetta (78), Francesca Roitero, Erica Simonetti, Elisa Marchiò (+78).
Giappone, oro a squadre ed in tutto il resto. Pillole di Mondiale
La finale del campionato del mondo a squadre miste, a Tokio, è stata uno spettacolo nello spettacolo. Lo spettacolo dei combattimenti sul tatami infatti, è stato esaltato come non mai dalle highlights, che hanno ripreso e rilanciato tutte le azioni decisive da ogni angolo possibile con la novità che si è aggiunta del replay a 360°. Una cosa da lasciare davvero a bocca aperta. E così è stato anche per Shinziro Abe, il primo ministro giapponese intervenuto per la finale e seduto in tribuna d’onore fra Marius Vizer e Yasuhiro Yamashita, rispettivamente presidente IJF e del comitato olimpico nipponico, oltre che della federazione judo. Il Giappone ha vinto, 4 a 2 su una Francia eccellentissima, ma senza fare torto a nessuno non si può non distinguere Shohei Ono, lui è di un altro pianeta. Al terzo posto la Russia, 4 a 1 all’Azerbaigian ed il Brasile, 4 a 2 alla Mongolia. Sul podio, rispetto l’anno scorso a Baku, si sono ripetuti l’oro al Giappone, l’argento alla Francia, il bronzo alla Russia, mentre l’altro bronzo, quello che era andato alla Corea unita, se l’è preso il Brasile. Complice un incidente diplomatico che ha tenuto a casa la Corea del Nord.
L’organizzazione
La macchina organizzativa del Giappone è stata semplicemente mostruosa per efficienza, precisione e cura. Straordinaria la capacità di coniugare ossequiosa gentilezza con garbata fermezza. Geniale la novità del replay a 360° realizzato con una serie di macchine fotografiche sincronizzate e gestite da una regia, fissate ad un metro una dall’altra sul parapetto dell’anello di gradinate più alto. (vedi video)
Le dimostrazioni
Mezz’ora prima dell’inizio del final-block, ogni giorno è stata presentata una dimostrazione sempre diversa. E per venti minuti, mai uno di più, una disciplina giapponese per volta si è ‘raccontata’ e ‘promossa’ attraverso le caratteristiche delle sua azioni e della voce fuori campo, un contributo per farle comprendere. Judo, karate, aikido, kyudo, kendo, ju jitsu, sumo ed il Kodomo no kata, ufficialmente presentato al congresso IJF.
Le donne
Complimenti a Roberta Chyurlia che, al suo primo campionato del mondo, non ha tradito emozioni. Dei diciotto arbitri selezionati per la gara, cinque sono donne e la mongola Enkhtsetseg Turbat è prima nella ranking. Le altre sono Akiko Amano (Jpn), Melinda Buehman (Usa), Sook Hee Hyun (Kor) e la nostra Roberta, chiamata a dirigere molte finali, e lo ha fatto anche oggi in Mongolia-Brasile, bronzo a squadre.
Gli spettatori
Le presenze ufficiali, che sono quelle corrispondenti soltanto ai biglietti d’ingresso venduti, sono state rese pubbliche ogni giorno sulla lavagna della sala stampa. E sono state 3.675 spettatori domenica 25 agosto, 5.293 lunedì 26, 3.471 martedì 27, 2.168 mercoledì 28, 2.140 giovedì 29, 2.144 venerdì 30, 3.605 sabato 31, mentre per quelle di oggi, 1° settembre, bisogna ripassare domani…
Giappone promosso
Se questo campionato del mondo ha avuto anche la funzione di testare la macchina olimpica, ebbene il judo è in uno stato di forma eccellente. Sul piano organizzativo, è stato più che perfetto, sul piano tecnico, è stato perfetto con il più.
Mondiale tabù per l’Italia, intervista a Kyoshi Murakami
Tokio ha confermato, il campionato del mondo rimane una manifestazione sostanzialmente ostile per l’Italia. Basta fare due conti e, senza andare troppo indietro nel tempo, considerare che negli ultimi 15 anni sono stati disputati 11 campionati nei quali abbiamo raccolto 5 medaglie, due d’argento e tre di bronzo. Tutte bellissime e indimenticabili fin che si vuole, ma certamente poche. E se poi volessimo prendere in considerazione i quinti posti, aggiungendo Manuel Lombardo, sono dodici. Nello stesso periodo si sono svolte tre Olimpiadi, che ci hanno portato 4 medaglie, due d’oro, una d’argento, una di bronzo. Non c’è paragone. E, piaccia o meno, è un dato di fatto sul quale ragionare. Kyoshi Murakami, è il direttore tecnico nazionale ormai da cinque anni, spiega qual è il suo punto di vista ed i suoi obiettivi.
- Vincerla, non è una banalità. Ma perchè torniamo a casa senza medaglia?
“Certo, ci è mancata la medaglia, ma il livello c’è in ogni singolo componente della squadra, c’è soprattutto lo spirito ed è questa la cosa che più si è vista in questi giorni, perché tutti hanno lottato, tutti hanno dato il massimo e non hanno mollato mai. Siamo venuti al Mondiale consapevoli di poter fare molto bene, ed anche se ce ne andiamo via dispiaciuti per com’è finita, il valore di questa squadra non è sminuito e la mia fiducia in questa squadra è ancora più forte”.
- Cos’è mancato?
“Ci manca poco per essere al top, manca davvero un tanto così (mentre lo dice avvicina il pollice all’indice con gesto eloquente) dal vertice, e per mettercelo quel ‘tanto così’ lavoreremo di più. Con il lavoro si colmano i deficit, con il lavoro si rende lo spirito invincibile e lo spirito c’è, la squadra è coesa, tutta. Per tutta intendo anche lo staff al completo, tecnici, preparatori, fisioterapisti, ecc. personalmente credo molto nel fare squadra ed è per questo, per valorizzare questa sensibilità che, in quest’occasione, ho voluto che Felice Romano venisse con noi. Il livello c’è, l’abbiamo maturato, adesso dobbiamo aggiungere quel ‘tanto così’.
- Quali sono le cose più positive che ha visto?
“Da quando mi è stata affidata la direzione tecnica nazionale, nel 2015, lo spirito della squadra è molto cambiato. Questi ragazzi, oggi, hanno ‘coraggio’. E non sto dicendo che prima non ce l’avevano o non l’avrebbero costruito ugualmente, ma che è attorno a questo punto preciso che abbiamo lavorato ed è con questo lavoro che la squadra è cresciuta. Ritornare da Tokio senza medaglie è un dispiacere, perché tutti sono in grado di arrivare in fondo, ne avremmo potute prendere cinque, ma non esserci riusciti non ci avvilisce, rimaniamo solidi, fiduciosi e continuiamo a lavorare di più, sempre con umiltà per l’obiettivo più importante”.
- Qual è la sua opinione sulla gara di Lombardo?
“Lombardo per me è oro! Non voglio discutere della valutazione, non mi interessa farlo, perché voglio parlare solo di quello che Manuel ha fatto, anzitutto per come ha combattuto, nonostante quello che è successo tre settimane prima, quando in allenamento si è rotto la mandibola. È stato operato, ha voluto gareggiare nonostante si sia allenato soltanto parzialmente negli ultimi dieci giorni ma, e questo dev’essere sottolineato in rosso, voglio parlare di come si è comportato dopo, sul tatami al termine della finale e quando è sceso. No, non ho proprio dubbi, per me lui è oro!”.
- Qual è il punto di forza di questa squadra?
“La concorrenza interna che c’è in alcune categorie non è assolutamente un problema, viceversa è un privilegio che tutti comprendono essere opportunità. Perché lo spirito di squadra è forte, perché il rapporto fra i ragazzi è solido e sincero, perché la loro percezione è confortata dai risultati. Si allenano insieme, si danno una mano dentro e fuori dal tatami, si sostengono e crescono tutti. La strada è tracciata ed il mio obiettivo è che questo si realizzi in tutte le categorie”.
- Quali le prossime tappe?
“Adesso siamo orami arrivati sulla dirittura d’arrivo, anche se il traguardo è ancora abbastanza distante, si inizia a vederlo da lontano. L’obiettivo più prossimo è quello di entrare nei 36 per partecipare al Qingdao Masters in programma il 12 dicembre, ed al momento sono dieci gli azzurri che sarebbero ammessi, Lombardo, Medves, Basile, Esposito, Parlati, Mungai, Giuffrida, Gwend, Centracchio, Bellandi. In programma abbiamo i tre Grand Slam, a Brasilia il 6 ottobre, ad Abu Dhabi il 24 ottobre ed a Osaka il 22 novembre, se riusciremo a confermare questi dieci bene, e se riusciremo ad aggiungerne qualcun altro, meglio”.
- C’è altro che vuole aggiungere?
“C’è un’ultima cosa che voglio dire ed è che io mi sento al 100% italiano. Le mie motivazioni sono al 100%, nel mio lavoro mi impegno al 100%, il mio obiettivo è che l’Italia raggiunga il massimo risultato possibile l’anno prossimo alle Olimpiadi. Lo so che ci sono anche tante voci che criticano, ma è normale che ci siano idee, visioni e sensibilità diverse, le rispetto tutte, le ascolto e se mi aprono prospettive condivisibili cui non avevo pensato, le seguo anche. Ma in questo momento, in cui le cose complessivamente vanno bene ed il traguardo, come dicevo prima, inizia ad essere visibile in lontananza, dobbiamo impiegare tutte le energie e le risorse a renderci sempre più forti”.