Bronzo all’European Cup junior a Praga per Martina Castagnola
È una bella medaglia di bronzo quella che Martina Castagnola ha messo al collo a Praga in occasione dell’European Cup Junior cui hanno partecipato 437 atleti di 39 nazioni. L’Italia, iscritta con 14 atleti a libera partecipazione, è salita dunque sul podio dei 52 kg con la diciannovenne dell’Akiyama Settimo, che ha replicato così lo stesso risultato ottenuto il emse scorso a Paks. Sconfitta al primo turno dalla tedesca Laura Hiller, Martina ha poi messo in fila tre vittorie sulle tedesche Chiara Heisel e Jadzia Muench, e per il bronzo, sull’inglese Yasmin Javadian. “È stata una gara partita male – ha detto Martina - purtroppo per un mio erroraccio a 5 secondi dalla fine e non recuperabile. Vengo da un periodo pieno di gare e sono molto stanca, ma ho cercato di mantenere la lucidità per portare a casa la medaglia, anche se di colore diverso da quella che volevo. Da domani penso già alla prossima settimana, quando andremo a Berlino con la nazionale”. Piazzamento anche per Federico Cuniberti, settimo nei 66 kg con tre vittorie e per Asya Tavano, settima nei +70 kg con una vittoria.
Grande Italia a Gran Canaria, Open con tre oro, un argento, due bronzo
Un gran finale ha coronato il campionato d’Europa di Kata a Gran Canaria, Las Palmas ed è stata l’Italia la protagonista principale, aggiudicandosi tre dei cinque titoli continentali in palio. La gara Open infatti, è la gara regina che ha messo a confronto le tre migliori coppie dei due gruppi d’età che si sono esibiti nella prima giornata ed alla resa dei conti hanno messo al collo la medaglia d’oro Mauro Collini-Tommaso Rondinini nel Nage no kata, Stefano Proietti-Alessandro Varazi nel Katame no kata, Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini nel Goshin Jutsu, ai quali si sono aggiunte anche la medaglia d’argento di Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli nel Ju no kata e quelle di bronzo di Andrea Fregnan-Pietro Corcioni nel Katame no kata e Enrico Tommasi-Giulio Gainelli nel Kime no kata. Un primo posto per l’Italia è stato ottenuto da Carlotta Franzina-Camilla Franzina nel Ju no kata 1G, European Judo Cup. “Per ben tre volte oggi è suonato l’inno italiano – ha detto Stefano Proietti - ma c’è stata anche la quarta con il primo posto nel Ju no kata young. È stata una bellissima gara, il livello è cresciuto. Io ed Alessandro per la terza volta consecutiva abbiamo vinto l’oro sia nella categoria che nell’Open, bene anche Fregnan e Corcioni, che hanno fatto un buon secondo posto ieri e oggi si sono confermati ai vertici del Katame no kata europeo aggiudicandosi il terzo posto. Il livello è cresciuto in generale e non è stato facile, anche perché siamo in Spagna, che è sempre stata un nostro competitor, è cresciuta tantissimo la Francia in tutti i kata, ma ottimo è stato anche il comportamento dei nostri giudici, perché nessuno ha commesso errori eclatanti e non è stato facile nemmeno per loro”. “Esprimo grande soddisfazione per i risultati ottenuti al Campionato Europeo 2019 – ha detto Monica Piredda, che presiede il settore Kata - le coppie più esperte non hanno mancato l’appuntamento con il podio a Las Palmas. Ora dobbiamo puntare anche sulla preparazione delle coppie più giovani e sulle gare a loro dedicate per continuare questa meravigliosa tradizione di medaglie italiane ai grandi appuntamenti internazionali”.
Risultati 2^ giornata
Nage no kata (Gruppo 1&2), 6 coppie
1) Mauro Collini-Tommaso Rondinini (Ita); 2) Fabrice Cardia-Ludovic Germa (Fra); 3) Erik Faes-Niels Neumann (Ned)
Katame no kata (Gruppo 1&2), 6 coppie
1) Stefano Proietti-Alessandro Varazi (Ita); 2) Nicolas Gilon-Jean Philippe Gilon (Bel); 3) Andrea Fregnan-Pietro Corcioni (Ita)
Ju no kata (Gruppo 1&2), 6 coppie
1) Wolfgang Dax-Romswinkel-Ulla Loosen (Ger); 2) Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli (Ita); 3) Alina Zaharia-Alina Cheru (Rou)
Kime no kata (Gruppo 1&2), 6 coppie
1) Michel Jeuffroy-Laurent Jeuffroy (Fra); 2) Gregory Marques-Stephane Bega (Fra); 3) Enrico Tommasi-Giulio Gainelli (Ita)
Goshin Jutsu (Gruppo 1&2), 6 coppie
1) Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini (Ita); 2) Antonio Obrador Mas-Pedro Marcos Rodriguez (Esp); 3) Juana Puigserver Sanso-Llorenc Gaya Puigserver (Esp)
European Judo Cup
Nage no kata 1G-1
1) Charlotte Desmidt Vanbelle-Yasmine El Aasri (Fra); 2) Arthur Lobier-Annabelle Gallouze (Fra); 3) Ivan Fedorov-Egor Gayazov (Rus)
Nage no kata 1G-2
1) Victoria Kraska-Dylan Meddour (Fra); 2) Jaime Chaves Gonzalez-Luis Dominguez Rodrigo (Esp); 3) Tia Den Ridder-Tobias Klappert (Ger)
Katame no kata 1G
1) Vanessa Wenzl-Matthias Heinrich (Aut); 2) Javier Sonora Soto-Sergio Garcia Santonja (Esp); 3) Evan Couderc-Julien Couderc (Fra)
Ju no kata 1G
1) Carlotta Franzina-Camilla Franzina (Ita); 2) Javier Martin-Consuegra-Daniel Blazquez Gomez (Esp)
Koshiki
1) Manuel Garcia Pizarro-Vicente Picazo Amor (Esp); 2) Bruno Souday-Mickael Le Coadou (Fra); 3) Alberto Castillo-Carlos Fontanillo (Esp); piazzamento coppia italiana: Cristiana Pallavicino-Alfredo Sacilotto, sesti.
Europei di kata, 7 coppie azzurre sul podio a Las Palmas
Prima giornata a Las Palmas con le esibizioni per un campionato d’Europa di kata che registra la partecipazione di 17 nazioni, così com’è stato nella precedente edizione a Capodistria. L’Italia ha fatto, come sempre, la sua parte salendo sul podio nel Nage no kata, gruppo 2 con Mauro Collini-Tommaso Rondinini, primi e Stefano Cesana-Tommaso Campanella, secondi. Primo posto italiano anche nel Katame no kata, gruppo 2 con Stefano Proietti-Alessandro Varazi, mentre Andrea Fregnan-Pietro Corcioni si sono classificati terzi nel Gruppo 1. Il Ju no kata è stato d’argento per Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli nel gruppo 2, e d’argento è stato il Goshin Jutsu di Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini nel gruppo 2, mentre Enrico Tommasi-Giulio Gainelli hanno meritato il bronzo nel gruppo 1 del Kime no kata. “È stata un’Italia superlativa – ha detto Giosuè Erissini - e ci attendiamo oggi altri importanti risultati. Io sono molto soddisfatto”.
Risultati 1^ giornata
Nage no kata (Gruppo 1), 13 coppie
1) Fabrice Cardia-Ludovic Germa (Fra), 2) Erik Faes-Niels Neumann (Ned), 3) Martin Hinteregger-Philipp Hinteregger (Aut); piazzamento coppie italiane: Matteo Martini-Alberto Gainelli sesti, Gino Gianmarco Stefanel-Alessandro Cugini, undicesimi
Nage no kata (Gruppo 2), 7 coppie
1) Mauro Collini-Tommaso Rondinini (Ita), 2) Stefano Cesana-Tommaso Campanella (Ita), 3) Cedric Goulard-Thomas Caillard (Fra)
Katame no kata (Gruppo 1), 16 coppie
1) Nicolas Gilon-Jean Philippe Gilon (Bel), 2) Nicolas Fourmaux-Jean Daniel Nguyen Van Loc (Fra), 3) Andrea Fregnan-Pietro Corcioni (Ita); piazzamento altre coppie italiane: Michael Chiara-Marco Corvetti, decimi
Katame no kata (Gruppo 2), 11 coppie
1) Stefano Proietti-Alessandro Varazi (Ita), 2) Tycho Van der Werff-David Lefevere (Ned), 3) Yvan Barnich-Eddy Lamblot (Bel); piazzamento altre coppie italiane: Massimo Cester-Davide Mauri, quinti
Ju No kata (Gruppo 1), 9 coppie
1) Alina Zaharia-Alina Cheru (Rou), 2) Mathieu Coulon-Carole Heras (Fra), 3) Mariano Arroyo Martin-Juan Manuel Garcia Pozo (Esp); piazzamento coppie italiane: Laura Bugo-Barbara Bruni, seste; Alice Mandracci-Giovanni Enriore, ottavi
Ju no kata (Gruppo 2), 11 coppie
1) Wolfgang Dax-Romswinkel-Ulla Loosen (Ger), 2) Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli (Ita); 3) Emmanuel Wirtz-Armelle Voindrot (Fra); piazzamento altre coppie italiane: Marco Calugi-Martina Calugi, sesti
Kime no kata (Gruppo 1), 9 coppie
1) Gregory Marques-Stephane Bega (Fra); 2) Gregory Rieffel-Philippe Leger (Fra); 3) Enrico Tommasi-Giulio Gainelli (Ita); piazzamento altre coppie italiane: Yuri Ferretti-Andrea Giani Contini, quinti
Kime no kata (Gruppo 2), 11 coppie
1) Michel Jeuffroy-Laurent Jeuffroy (Fra); 2) Christophe Chantepy-Yann Vallos (Fra); 3) Marko Ryyppo-Juha Alaluukas (Fin); piazzamento coppie italiane: Luca Cavecchia-Omar Pasquinuzzi, settimi; Valter Sella-Sergio Rizzi, noni
Goshin Jutsu (Gruppo 1), 9 coppie
1) Juana Puigserver Sanso-Llorenc Gaya Puigserver (Esp); 2) Antonio Obrador Mas-Pedro Marcos Rodriguez (Esp); 3) Jennifer Goldschmidt-Sebastian Bergmann (Ger); piazzamento coppie italiane: Sergio Loi-Giuseppe Guzzo, quinti; Ilaria Placidi-Nicola Placidi, settimi
Goshin Jutsu (Gruppo 2), 12 coppie
1) Pedro Goncalves-Paulo Moreira (Por); 2) Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini (Ita); 3) Yves Engelen-Dimitri Closset (Bel)
Domani Baku accende la fiamma olimpica, da mercoledì 12 azzurri in gara all’EYOF
Le gare di judo inizieranno mercoledì 24 luglio, ma la cerimonia di apertura della 15esima edizone del Summer European Youth Olympic Festival è in programma domani, domenica 21 luglio, quando nello stadio di Baku sfileranno le delegazioni di 50 nazioni in rappresentanza dei 3600 atleti che saranno impegnati sino a sabato 27. Ed in testa alla delegazione italiana ci sarà una judoka (scelta analoga allo stesso Azerbaijan) a portare quel tricolore che alimenta l’orgoglio di tutti azzurrini impegnati nelle gare e di chi li seguirà. “La squadra che la CNA ha selezionato per EYOF è sicuramente competitiva – ha detto Raffaele Toniolo - e i ragazzi si giocheranno tutte le loro possibilità di medaglia. Gli EYOF sono una gara particolare perché gli atleti respirano l'atmosfera Olimpica: si vive nel Villaggio, lo stesso che ospitò gli European Games nel 2015, si condivide tutto con altri atleti di altre discipline, ma soprattutto si gareggia sempre sotto la fiamma olimpica, che sarà accesa domenica 20 a Baku. Alla nostra Federazione è stato riservato l’onore di portare la bandiera italiana in quanto il Coni ha scelto Veronica Toniolo quale alfiere. È un grande onore per tutto il nostro movimento”. La squadra di judo a Baku è composta da Giulia Giorgi (44), Carlotta Avanzato (48), Veronica Toniolo (52), Antonietta Palumbo (57), Carolina Mengucci (70), Erica Simonetti (+70), Thomas Scatolino (50), Vincenzo Skenderi (55), Simone Aversa (60), Luigi Centracchio (73), Daniele Accogli (90), Jean Carletti (+90). Le gare di judo si svolgeranno nella Heydar Aliyev Arena, la stessa che l’anno scorso ospitò il campionato del mondo. La cerimonia di apertura potrà essere seguita in diretta a questo indirizzo http://www.aztv.az/canli/aztv-canli.htm
Il programma delle gare. Mercoledì 24: F-40 44 48; M-50 55 60; Giovedì 25: F-52 57 63; M-66 73; Venerdì 26: F-70 +70; M-81 90 +90; Sabato 27: Mixed Team.
U21 a Praga, l’EuroKata a Las Palmas. Strazzeri: “Attendo medaglie importanti”
Appuntamento doppio per il judo che, sabato e domenica, a Las Palmas, ospita il Campionato d’Europa ed European Judo Cup di Kata, mentre a Praga, ospita l’European Cup Junior. La partecipazione italiana è particolarmente ricca in entrambi gli eventi con 19 coppie al Campionato d’Europa, 4 coppie all’European Judo Cup e 23 atleti all’European Cup junior.
Nage no kata: Mauro Collini-Tommaso Rondinini; Stefano Cesana-Tommaso Campanella; Gino Gianmarco Stefanel-Alessandro Cugini; Matteo Martini-Alberto Gainelli. Katame no kata: Stefano Proietti-Alessandro Varazi; Massimo Cester-Davide Mauri; Michael Chiara-Marco Corvetti; Andrea Fregnan-Pietro Corcioni. Juno kata: Laura Bugo-Barbara Bruni; Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli; Marco Calugi-Martina Calugi; Alice Mandracci-Giovanni Enriore; Kime no kata: Andrea Ferretti-Andrea Giani Contini; Valter Sella-Sergio Rizzi; Luca Cavecchia-Omar Pasquinuzzi; Enrico Tommasi-Giulio Gainelli. Kodokan goshin jutsu: Sergio Loi-Giuseppe Guzzo; Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini; Ilaria Placidi-Nicola Placidi. Kata European Judo Cup Randori no kata (Nage no kata): Giulia Pocobelli-Francesca Benatti; Riccardo Dacci-Alex Cavina. Kata European Judo Cup Juno kata: Carlotta Franzina-Camilla Franzina. Kata European Judo Cup Koshiki no kata: Cristiana Pallavicino-Alfredo Sacilotto.
“Sicuramente alcune delle nostre coppie sono tra le migliori in Europa – ha detto Giovanni Strazzeri - e di certo porteranno medaglie importanti”. Ventitre invece, gli juniores che gareggiano a Praga: Luca Carlino, Simone Costanzo, Michele Schiraldi (60), Simone Albarello, Matteo Nicoletti, Federico Cuniberti, Samuel Salvo, Leonardo Valeriani (66), Alessandro Plantera, Luca Rubeca, Edoardo Mella (73), Lorenzo Parodi (81), Christian Storto (100), Sara Russo, Martina Castagnola, Giada Giardino (52), Tea Patri, Federica Luciano (57), Nadia Arfaoui (63), Claudia Cerutti (70), Elena Andreoli (78), Erica Simonetti, Asya Tavano (+78). In queste ore si apprende della scomparsa di Marian Hefka, 69 anni, slovacco, componente la Refereeing Commission EJU. Un altro lutto per la comunità internazionale del judo, che aggiunge dolore a quelli di Craig Fallon (Gbr), due giorni fa e, la settimana scorsa, del giovane olandese Kim Akker.
IJF Academy, il punto del Direttore Galea prima degli esami
Ultime fatiche nel Centro Olimpico a Ostia per i partecipanti al corso dell’IJF Academy per gli allenatori di primo livello. Venerdì (19 luglio) è giornata d’esami e prima di affrontarli, il direttore dell’Accademia, Envic Galea ha fatto il punto della situazione. “Questa è la quarta volta che l’Academy viene a Ostia e noi siamo sempre contenti di venire in Italia, perché qui c’è una storia di conoscenza del judo. – ha detto Envic Galea - Gli studenti italiani infatti, ottengono sempre dei punteggi piuttosto alti, se comparati con quelli degli altri studenti, e questo significa che il lavoro che svolto, quì in Italia già lo si fa, e noi contribuiamo a farlo crescere ancora”.
Quali sono i principali obiettivi dell’Accademia?
“Gli obiettivi sono molto semplici, il primo è essere sicuri che gli allenatori di judo conoscano il judo. Per alcuni dire che non conoscono il judo è un’insolenza, ma il Kodokan ha 100 tecniche e svolgendo la nostra opera troviamo che pochi conoscono tutte queste 100 tecniche, che sono l’alfabeto del judo. E se tu non conosci l’alfabeto, non puoi costruire sentenze, scrivere paragrafi, ma anche scrivere tutto quello che c’è da fare. Ad esempio, quando un atleta finisce il suo lavoro ed il giorno successivo comincia ad insegnare, non si può fare, perché lui insegnerà tutto quello che ha conosciuto in ambito agonistico. E non è ideale per alcuni dei suoi allievi. In tutti i settori è necessario aver acquisito un livello, una formazione. Ad esempio, l’atleta per competere deve avere la cintura nera, l’arbitro deve superare gli esami, ma fino adesso non c’era niente per qualificare l’allenatore e noi siamo intervenuti per colmare questa lacuna. Nel tempo infatti, abbiano notato che diverse di queste lacune si stavano sviluppando e la situazione diventava abbastanza allarmante. Le federazioni stavano prendendo direzioni diverse, non propriamente quelle del judo, ed aggiustare la rotta è stata la prima intenzione dell’Academy. La seconda invece, è quella di introdurre anche l’amministrazione professionale ed a tal proposito abbiano promosso anche i corsi per gli amministratori, così avremo clubs più forti, federazioni più forti ed il mondo del judo è e sarà sempre più organizzato. Nel judo devi essere un professionista, è per questo diamo l’opportunità all’allenatore o all’organizzatore di completare la sua preparazione per poterlo diventare. Ma ci saranno anche altri corsi, per giornalisti e per altri settori, perché il judo dev’essere il numero 1”.
Budapest, “prima gara senza medaglie, ma bisogna fare buon uso della sconfitta”
“È stata una giornata strana, come quella di ieri”. Coach Francesco Bruyere spiega così, la prova degli azzurri impegnati nella terza giornata del Grand Prix a Budapest. “Marconcini ha fatto un ottimo incontro con il georgiano che, di rimessa, ha sfruttato un’azione fortuita per immobilizzarlo. E fortuita è stata anche l’azione dello slovacco su Mungai, che era nettamente superiore. Loporchio ha ceduto il passo all’olandase, già battuto due volte precedentemente. E D’Arco, pur essendo più bravo judoisticamente, soffre ancora un pò la mole degli avversari”. Di fatto, è andata che Nicholas Mungai ha aperto la giornata per gli azzurri con la vittoria nei 90 kg su Jesper Smink (Ned) con uno yoko tomoe nage al Golden score, seguito da Matteo Merconcini che, sempre nei 90 kg, ha fatto ippon di uchi mata all’ostico kazako Yersultan Muzapparov. Quindi è stata la volta di Giuliano Loporchio che, nei 100 kg, ha blindato con un’immobilizzazione il roccioso ivoriano Koffi Kreme Kobena. Vincenzo D’Arco è stato quindi costretto alla resa nei +100 kg dall’o soto gari (wazari) di Gela Zaalishvili e, subito dopo, è andata in scena la sfida di Matteo Marconcini a Beka Gviniashvili. Una sorta di
verifica di compatibilità con la categoria, che Matteo Marconcini ha superato brillantemente, nonostante la sconfitta per immobilizzazione. Ci ha pensato poi Giuliano Loporchio a piazzare un’immobilizzazione a Zalan Ohat (Hun) nei 100 kg, mentre Nicholas Mungai è stato sconfitto dallo slovacco Milan Randl con un ippon al golden score scaturito dall’azione simultanea dell’azzurro (yoko tomoe) con l’o uchi gari di Randl sul piede d’appoggio. Giuliano Loporchio ha completato le prove degli azzurri con il match che l’ha opposto a Simeon Catharina e si è concluso con un corpo a corpo in cui, alla fine, ha prevalso il ko soto gake dell’olandese. “È la prima gara senza medaglie – ha concluso Francesco Bruyere - c’è sicuramente da prendere in considerazione il periodo non favorevole che segue l’intenso lavoro svolto per i recenti campionati europei. Ma abbiamo commesso anche parecchi errori individuali, regalando incontri assolutamente fattibili. Bisogna sapere far buon uso della sconfitta e ripartire con obiettivo mondiale”.
Classifiche 3^ giornata
78: 1) Mayra Aguiar (Bra), 2) Ruika Sato (Jpn), 3) Kaliema Antomarchi (Cub) e Natalie Powell (Gbr)
+78: 1) Wakaba Tomita (Jpn), 2) Nihel Cheikh Rouhou (Tun), 3) Yan Wang (Chn) e Idalys Ortiz (Cub)
90: 1) Nikolz Sherazadishvili (Esp), 2) Shoichiro Mukai (Jpn), 3) Beka Gviniashvili (Geo) e Ivan Felipe Silva Morales (Cub)
100: 1) Aaron Wolf (Jpn), 2) Grigori Minaskin (Est), 3) Guham Cho (Kor) e Simeon Catharina (Ned)
+100: 1) Or Sasson (Isr), 2) Kokoro Kageura (Jpn), 3) Richard Sipocz (Hun) e Gela Zaalishvili (Geo)
Bellandi settima a Budapest, Bruyere incita: più cinismo!
“Comunque, tutti quelli con i quali abbiamo perso sono arrivati in finale per l’oro, a parte Ebinuma che è stato fermato dal de ashi barai di Gjakova ed è andato in finale per il bronzo”. Il disappunto dei coach azzurri Francesco Bruyere e Roberto Meloni lo si potrebbe riassumere in queste poche parole, raccolte al termine della seconda giornata del Grand Prix a Budapest. Sei gli azzurri sul tatami e tutti hanno fatto vedere cose eccellenti, a partire da Giovanni Esposito che, nei 73 kg, ha tenuto testa a Masashi Ebinuma e gli ha ceduto il passo soltanto dopo 2’40” di golden score, quando il campione giapponese è riuscito a mettere a segno un morote seoi nage impeccabile. Antonio Esposito, negli 81 kg, ha superato nettamente Odai Al Mawardi (Bot) e Arash Aghaei (Aze) prima di subire juji gatame su attacco di seoi nage dal brasiliano Joao Macedo, anche in questo caso dopo 2’ di golden score. Anche Christian Parlati è passato
come un trattore su Vlad Visan (Rou) e David Tsokouris (Gre), prima che, in vantaggio su Tato Grigalashvili (Geo), venisse raggiunto da un wazari di gaeshi e superato dall’immobilizzazione che ne è seguita. Poi c’è stata Edwige Gwend, superata nei 63 kg da Ketleyn Quadros (Bra) con un wazari di gaeshi su seoi a qualche secondo dallo scadere, e Carola Paissoni che, nei 70 kg, ha blindato con sankaku gatame Demos Memneloum (Chad) ed è stata poi, a sua volta blindata con la stessa tecnica da Maria Bernabeu (Esp). Infine Alice Bellandi, settima nei 70 kg, con due vittorie su Anka Pogacnik (Slo) e Elvismar Rodriguez (Ven), cui sono seguite le sconfitte con Gemma Howell (Gbr) e Miriam Butkereit (Ger). Tutti, insomma, si sono battuti alla grande e sono stati all’altezza dei migliori, ma questo non basta a Francesco Bruyere, che di questa seconda giornata propone questa lettura: “Una brutta giornata! – ha detto - I ragazzi sono al livello dei loro avversari, anzi sono più forti, ma non riescono a concretizzare al momento giusto. E penso a Giovanni con Ebinuma, piuttosto che Antonio con Macedo, a prescindere dal fatto che l’incontro possa essere arbitrato più o meno bene, così come Christian, Bellandi, Edwige o Carola. Devono imparare a concretizzare, perché tutti hanno le carte in mano per farlo. Devono essere più cinici! Perché poi finisce che buttiamo via occasioni come quelle di oggi, che devono essere sfruttate. Non possiamo lamentarci degli arbitri o del caso o delle situazioni che capitano individualmente. Tutti hanno le carte in mano per chiudere gli incontri prima, perché sono in grado di farlo”. Dopo quattro anni di assenza, è ritornato a gareggiare oggi Marco Maddaloni e, per i colori dell’Albania, ha lottato aspramente nei 73 kg con Miklos Ungvari. È stata una grande sfida fra due atleti che, insieme, sommano 73 anni! Domenica è la giornata delle categorie più pesanti e per l’Italia è il turno di Matteo Marconcini, Nicholas Mungai (90), Giuliano Loporchio (100), Vincenzo D’Arco (+100).
Classifiche 2^ giornata
63: 1) Masako Doi (Jpn), 2) Ketleyn Quadros (Bra), 3) Maylin Del Toro Carvajal (Cub) e Junxia Yang (Chn)
70: 1) Gemma Howell (Gbr), 2) Maria Bernabeu (Esp), 3) Elisavet Teltsidou (Ger) e Kelita Zupancic (Can)
73: 1) Akil Gjakova (Kos), 2) Georgii Elbakiev (Rus), 3) Khikmatillokh Turaev (Uzb) e Telman Valiyev (Aze)
81: 1) Tato Grigalashvili (Geo), 2) Joao Macedo (Bra), 3) Attila Ungvari (Hun) e Ivaylo Ivanov (Bul)
Budapest, azzurri brillanti e sconfitti nella prima giornata di Gran Prix
Senza acuti azzurri la prima giornata a Budapest, nel Grand Prix ungherese con 548 atleti di 82 nazioni. Non è approdato al final-block nessuno dei quattro atleti impegnati, Elios Manzi nei 60 kg, Matteo Medves nei 66 kg, Francesca Giorda nei 48 kg e Martina Lo Giudice nei 57 kg, nonostante tutti abbiano gareggiato bene e senza riserve. Elios Manzi ha piazzato un wazari di seoi nage all’israeliano Alon Aharon, prima di chiudere definitivamente il match con il terzo shido, quindi ha chiuso a suo favore con un altro wazari di seoi nage anche il match con il siriano Mohamad Akkash. Un wazari del sudcoreano Lee Harim, certamente molto particolare (un ko uchi gake portato in seguito ad un attacco di tomoe nage in cui Elios è rimasto in piedi, non squilibrato ed un tempo d’azione rilevante) ha concluso infine il percorso di Manzi nei 60 kg. Bella prova di Francesca Giorda nei 48 kg che, con la cubana Vanesa Godines Aleman ha avuto la meglio nonostante il wazari di uki goshi incassato all’inizio. Nulla da fare invece contro l’abilità di Funa Tonaki (Jpn) che ha magistralmente contrato l’uchi mata di Francesca. Martina lo Giudice nei 57 kg ha messo a segno wazari di uchi mata alla malgascia Brenda Andriatiana, che poi ha effettuato un waki gatame per il quale è stata squalificata. È stata una sfida equilibrata poi, quella con la cinese Lu Tongjuan, almeno fino al wazari di yoko guruma che, a poco dalla fine, ha provocato poi la conclusione con juji gatame. È stato brillante anche il match fra Matteo Medves ed il bulgaro Bozhidar Temelkov, con diverse azioni andate a segno da parte dell’azzurro, ma l’esito al golden score è stato a favore al bulgaro con un wazari di harai maki komi. “Buono l’atteggiamento dei ragazzi sul tatami – ha commentato Francesco Bruyere - chiediamo sempre loro di non risparmiarsi, di provare e di rischiare e, puntualmente, rispondono bene. Senza paure affrontano atleti di altissimo livello come nel caso di Giorda. Siamo contenti di aver ritrovato Manzi in questa categoria. Come sempre ha mostrato il suo talento e anche un’ottima condizione fisica. Un Arbitraggio molto discutibile oggi ha fermato la sua corsa, ma nessun problema, lui è un cavallo di razza e lo vedremo all’arrivo”. Sabato seconda giornata con sei azzurri in gara, Edwige Gwend (63), Alice Bellandi, Carola Paissoni (70); Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81).
Classifiche 1^ giornata
48: 1) Funa Tonaki (Jpn), 2) Distria Krasniqi (Kos), Julia Figueroa (Esp) e Maryna Cherniak (Ukr)
52: 1) Chishima Maeda (Jpn), 2) Fabienne Kocher (Sui), 3) Andreea Chitu (Rou) e Ana Perez Box (Esp)
57: 1) Rafaela Silva (Bra), 2) Nora Gjakova (Kos), 3) Sabrina Filzmoser (Aut) e Hedvig Karakas (Hun)
60: 1) Yeldos Smetov (Kaz), 2) Boldbaatar Ganbat (Mgl), 3) Yang Yung Wei (Tpe) e Tornike Tsjakadoea (Ned)
66: 1) Kherlen Ganbold (Mgl), 2) Yeldos Zhumakanov (Kaz), 3) Mikhail Puliaev (Rus) e Shakhram Akhadov (Uzb)
In 15 al Gran Prix a Budapest con Manzi (60) e Marconcini (90)
Il coach Francesco Bruyere ha anticipato tutti ed è partito per Budapest per accreditare la squadra che, assieme a coach Roberto Meloni, lo raggiungerà domani e da venerdì a domenica parteciperà al Grand Prix in Ungheria. La squadra, in quest’occasione, è composta da 15 atleti, Francesca Giorda (48), Martina Lo Giudice (57), Edwige Gwend (63), Alice Bellandi, Carola Paissoni (70); Elios Manzi (60), Matteo Medves, Manuel Lombardo (66), Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81), Nicholas Mungai, Matteo Marconcini (90), Giuliano Loporchio (100), Vincenzo D’Arco (+100).
“Abbiamo fatto una buona preparazione in Spagna – ha detto Francesco Bruyere - i ragazzi sono motivati e scalpitano, perché i risultati ottenuti fino ad ora, sono buoni, ma stanno stretti a tutti. Si parte per Budapest con una squadra forte e agguerrita che vuole dimostrare il proprio valore”. Non sono partiti invece, Francesca Milani, Odette Giuffrida, Maria Centracchio e Fabio Basile, che hanno bisogno di assorbire i postumi di infortuni più o meno recenti. “Ho rinunciato a Budapest per questioni di salute – ha detto Francesca Milani – agli Europei a Minsk ho avuto una lesione al collaterale che richiede ancora qualche giorno di riposo, ma mi hanno messo fuori gioco solo per questa gara, alla prossima, il Gran Prix a Zagabria, non mancherò!”. “Purtroppo è stata una scelta forzata – ha detto a sua volta Odette Giuffrida - causata dalla lesione al collaterale del ginocchio che ho avuto agli europei e poi, anche da questa spalla che, ormai, aspetterò dopo le Olimpiadi a Tokyo per operare nuovamente. Personalmente sono tranquilla. L’obiettivo principale e centrale nella mia testa è il mondiale e, da qui al mondiale, c'è tanto lavoro che mi aspetta e sinceramente non vedo l'ora. Arriverò pronta e al meglio”. “In seguito ad un piccolo incidente avvenuto allo stage ad Alicante – ha detto Maria Centracchio - è stato deciso di non partecipare a Budapest. Ovviamente mi dispiace molto non poter salire di nuovo sul tatami, ma sto già lavorando per quello che verrà dopo”. “Devo proprio rinunciare – ha concluso con la consueta sintesi espressiva Fabio Basile - ho un gomito spaccato! Che altro avrei dovuto fare?”. È rimasto in sospeso fino all’ultimo anche Cristian Parlati, ma il suo problema alla costola accusato a Minsk, è stato completamente recuperato e sarà regolarmente in gara. E saranno in gara anche Elios Manzi e Matteo Marconcini, due grandi protagonisti che ritornano sulla grande ribalta. “Punto in alto come sempre”, ha detto Elios Manzi, ritornato recentemente nei 60 kg, categoria in cui si qualificò per l’Olimpiade a Rio in quattro mesi. “Obiettivo della gara – ha detto invece Matteo Marconcini, passato da poco ai 90 kg - divertirmi e fare quello che so fare di più: judo!”. Il programma prevede l’inizio delle gare alle 10 con final-block alle 17 con la consueta distribuzione delle categorie, venerdì: 48, 52, 57 kg F, 60, 66 kg M; sabato: 63, 70 kg F, 73, 81 kg M; domenica: 78, +78 kg F, 90, 100, +100 kg M.