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Assemblee Elettive Regionali 2025 - Classifiche

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Domani Baku accende la fiamma olimpica, da mercoledì 12 azzurri in gara all’EYOF

  • baku
  • EYOF

Le gare di judo inizieranno mercoledì 24 luglio, ma la cerimonia di apertura della 15esima edizone del Summer European Youth Olympic Festival è in programma domani, domenica 21 luglio, quando nello stadio di Baku sfileranno le delegazioni di 50 nazioni in rappresentanza dei 3600 atleti che saranno impegnati sino a sabato 27. Ed in testa alla delegazione italiana ci sarà una judoka (scelta analoga allo stesso Azerbaijan) a portare quel tricolore che alimenta l’orgoglio di tutti azzurrini impegnati nelle gare e di chi li seguirà. “La squadra che la CNA ha selezionato per EYOF è sicuramente competitiva – ha detto Raffaele Toniolo - e i ragazzi si giocheranno tutte le loro possibilità di medaglia. Gli EYOF sono una gara particolare perché gli atleti respirano l'atmosfera Olimpica: si vive nel Villaggio, lo stesso che ospitò gli European Games nel 2015, si condivide tutto con altri atleti di altre discipline, ma soprattutto si gareggia sempre sotto la fiamma olimpica, che sarà accesa domenica 20 a Baku. Alla nostra Federazione è stato riservato l’onore di portare la bandiera italiana in quanto il Coni ha scelto Veronica Toniolo quale alfiere. È un grande onore per tutto il nostro movimento”. La squadra di judo a Baku è composta da Giulia Giorgi (44), Carlotta Avanzato (48), Veronica Toniolo (52), Antonietta Palumbo (57), Carolina Mengucci (70), Erica Simonetti (+70), Thomas Scatolino (50), Vincenzo Skenderi (55), Simone Aversa (60), Luigi Centracchio (73), Daniele Accogli (90), Jean Carletti (+90). Le gare di judo si svolgeranno nella Heydar Aliyev Arena, la stessa che l’anno scorso ospitò il campionato del mondo. La cerimonia di apertura potrà essere seguita in diretta a questo indirizzo http://www.aztv.az/canli/aztv-canli.htm

Il programma delle gare. Mercoledì 24: F-40 44 48; M-50 55 60; Giovedì 25: F-52 57 63; M-66 73; Venerdì 26: F-70 +70; M-81 90 +90; Sabato 27: Mixed Team.

U21 a Praga, l’EuroKata a Las Palmas. Strazzeri: “Attendo medaglie importanti”

  • kata
  • Praga
  • European Cup Junior
  • Las Palmas
  • Marian Hefka

Appuntamento doppio per il judo che, sabato e domenica, a Las Palmas, ospita il Campionato d’Europa ed European Judo Cup di Kata, mentre a Praga, ospita l’European Cup Junior. La partecipazione italiana è particolarmente ricca in entrambi gli eventi con 19 coppie al Campionato d’Europa, 4 coppie all’European Judo Cup e 23 atleti all’European Cup junior.

Nage no kata: Mauro Collini-Tommaso Rondinini; Stefano Cesana-Tommaso Campanella; Gino Gianmarco Stefanel-Alessandro Cugini; Matteo Martini-Alberto Gainelli. Katame no kata: Stefano Proietti-Alessandro Varazi; Massimo Cester-Davide Mauri; Michael Chiara-Marco Corvetti; Andrea Fregnan-Pietro Corcioni. Juno kata: Laura Bugo-Barbara Bruni; Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli; Marco Calugi-Martina Calugi; Alice Mandracci-Giovanni Enriore; Kime no kata: Andrea Ferretti-Andrea Giani Contini; Valter Sella-Sergio Rizzi; Luca Cavecchia-Omar Pasquinuzzi; Enrico Tommasi-Giulio Gainelli. Kodokan goshin jutsu: Sergio Loi-Giuseppe Guzzo; Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini; Ilaria Placidi-Nicola Placidi. Kata European Judo Cup Randori no kata (Nage no kata): Giulia Pocobelli-Francesca Benatti; Riccardo Dacci-Alex Cavina. Kata European Judo Cup Juno kata: Carlotta Franzina-Camilla Franzina. Kata European Judo Cup Koshiki no kata: Cristiana Pallavicino-Alfredo Sacilotto.

“Sicuramente alcune delle nostre coppie sono tra le migliori in Europa – ha detto Giovanni Strazzeri - e di certo porteranno medaglie importanti”. Ventitre invece, gli juniores che gareggiano a Praga: Luca Carlino, Simone Costanzo, Michele Schiraldi (60), Simone Albarello, Matteo Nicoletti, Federico Cuniberti, Samuel Salvo, Leonardo Valeriani (66), MarianHefka 1563459969 1563459969Alessandro Plantera, Luca Rubeca, Edoardo Mella (73), Lorenzo Parodi (81), Christian Storto (100), Sara Russo, Martina Castagnola, Giada Giardino (52), Tea Patri, Federica Luciano (57), Nadia Arfaoui (63), Claudia Cerutti (70), Elena Andreoli (78), Erica Simonetti, Asya Tavano (+78). In queste ore si apprende della scomparsa di Marian Hefka, 69 anni, slovacco, componente la Refereeing Commission EJU. Un altro lutto per la comunità internazionale del judo, che aggiunge dolore a quelli di Craig Fallon (Gbr), due giorni fa e, la settimana scorsa, del giovane olandese Kim Akker.

IJF Academy, il punto del Direttore Galea prima degli esami

  • ostia
  • IJF Academy
  • Envic Galea

Ultime fatiche nel Centro Olimpico a Ostia per i partecipanti al corso dell’IJF Academy per gli allenatori di primo livello. Venerdì (19 luglio) è giornata d’esami e prima di affrontarli, il direttore dell’Accademia, Envic Galea ha fatto il punto della situazione. “Questa è la quarta volta che l’Academy viene a Ostia e noi siamo sempre contenti di venire in Italia, perché qui c’è una storia di conoscenza del judo. – ha detto Envic Galea - Gli studenti italiani infatti, ottengono sempre dei punteggi piuttosto alti, se comparati con quelli degli altri studenti, e questo significa che il lavoro che svolto, quì in Italia già lo si fa, e noi contribuiamo a farlo crescere ancora”.

Quali sono i principali obiettivi dell’Accademia?

“Gli obiettivi sono molto semplici, il primo è essere sicuri che gli allenatori di judo conoscano il judo. Per alcuni dire che non conoscono il judo è un’insolenza, ma il Kodokan ha 100 tecniche e svolgendo la nostra opera troviamo che pochi conoscono tutte queste 100 tecniche, che sono l’alfabeto del judo. E se tu non conosci l’alfabeto, non puoi costruire sentenze, scrivere paragrafi, ma anche scrivere tutto quello che c’è da fare. Ad esempio, quando un atleta finisce il suo lavoro ed il giorno successivo comincia ad insegnare, non si può fare, perché lui insegnerà tutto quello che ha conosciuto in ambito agonistico. E non è ideale per alcuni dei suoi allievi. In tutti i settori è necessario aver acquisito un livello, una formazione. Ad esempio, l’atleta per competere deve avere la cintura nera, l’arbitro deve superare gli esami, ma fino adesso non c’era niente per qualificare l’allenatore e noi siamo intervenuti per colmare questa lacuna. Nel tempo infatti, abbiano notato che diverse di queste lacune si stavano sviluppando e la situazione diventava abbastanza allarmante. Le federazioni stavano prendendo direzioni diverse, non propriamente quelle del judo, ed aggiustare la rotta è stata la prima intenzione dell’Academy. La seconda invece, è quella di introdurre anche l’amministrazione professionale ed a tal proposito abbiano promosso anche i corsi per gli amministratori, così avremo clubs più forti, federazioni più forti ed il mondo del judo è e sarà sempre più organizzato. Nel judo devi essere un professionista, è per questo diamo l’opportunità all’allenatore o all’organizzatore di completare la sua preparazione per poterlo diventare. Ma ci saranno anche altri corsi, per giornalisti e per altri settori, perché il judo dev’essere il numero 1”.

Budapest, “prima gara senza medaglie, ma bisogna fare buon uso della sconfitta”

  • Budapest
  • grand prix
  • Francesco Bruyere

“È stata una giornata strana, come quella di ieri”. Coach Francesco Bruyere spiega così, la prova degli azzurri impegnati nella terza giornata del Grand Prix a Budapest. “Marconcini ha fatto un ottimo incontro con il georgiano che, di rimessa, ha sfruttato un’azione fortuita per immobilizzarlo. E fortuita è stata anche l’azione dello slovacco su Mungai, che era nettamente superiore. Loporchio ha ceduto il passo all’olandase, già battuto due volte precedentemente. E D’Arco, pur essendo più bravo judoisticamente, soffre ancora un pò la mole degli avversari”. Di fatto, è andata che Nicholas Mungai ha aperto la giornata per gli azzurri con la vittoria nei 90 kg su Jesper Smink (Ned) con uno yoko tomoe nage al Golden score, seguito da Matteo Merconcini che, sempre nei 90 kg, ha fatto ippon di uchi mata all’ostico kazako Yersultan Muzapparov. Quindi è stata la volta di Giuliano Loporchio che, nei 100 kg, ha blindato con 20190714 NMungai2un’immobilizzazione il roccioso ivoriano Koffi Kreme Kobena. Vincenzo D’Arco è stato quindi costretto alla resa nei +100 kg dall’o soto gari (wazari) di Gela Zaalishvili e, subito dopo, è andata in scena la sfida di Matteo Marconcini a Beka Gviniashvili. Una sorta digiulianoloporchio2 20190714 1700253804 verifica di compatibilità con la categoria, che Matteo Marconcini ha superato brillantemente, nonostante la sconfitta per immobilizzazione. Ci ha pensato poi Giuliano Loporchio a piazzare un’immobilizzazione a Zalan Ohat (Hun) nei 100 kg, mentre Nicholas Mungai è stato sconfitto dallo slovacco Milan Randl con un ippon al golden score scaturito dall’azione simultanea dell’azzurro (yoko tomoe) con l’o uchi gari di Randl sul piede d’appoggio. Giuliano Loporchio ha completato le prove degli azzurri con il match che l’ha opposto a Simeon Catharina e si è concluso con un corpo a corpo in cui, alla fine, ha prevalso il ko soto gake dell’olandese. “È la prima gara senza medaglie – ha concluso Francesco Bruyere - c’è sicuramente da prendere in considerazione il periodo non favorevole che segue l’intenso lavoro svolto per i recenti campionati europei. Ma abbiamo commesso anche parecchi errori individuali, regalando incontri assolutamente fattibili. Bisogna sapere far buon uso della sconfitta e ripartire con obiettivo mondiale”.

Classifiche 3^ giornata

78: 1) Mayra Aguiar (Bra), 2) Ruika Sato (Jpn), 3) Kaliema Antomarchi (Cub) e Natalie Powell (Gbr)

+78: 1) Wakaba Tomita (Jpn), 2) Nihel Cheikh Rouhou (Tun), 3) Yan Wang (Chn) e Idalys Ortiz (Cub)

90: 1) Nikolz Sherazadishvili (Esp), 2) Shoichiro Mukai (Jpn), 3) Beka Gviniashvili (Geo) e Ivan Felipe Silva Morales (Cub)

100: 1) Aaron Wolf (Jpn), 2) Grigori Minaskin (Est), 3) Guham Cho (Kor) e Simeon Catharina (Ned)

+100: 1) Or Sasson (Isr), 2) Kokoro Kageura (Jpn), 3) Richard Sipocz (Hun) e Gela Zaalishvili (Geo)

Bellandi settima a Budapest, Bruyere incita: più cinismo!

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  • grand prix

“Comunque, tutti quelli con i quali abbiamo perso sono arrivati in finale per l’oro, a parte Ebinuma che è stato fermato dal de ashi barai di Gjakova ed è andato in finale per il bronzo”. Il disappunto dei coach azzurri Francesco Bruyere e Roberto Meloni lo si potrebbe riassumere in queste poche parole, raccolte al termine della seconda giornata del Grand Prix a Budapest. Sei gli azzurri sul tatami e tutti hanno fatto vedere cose eccellenti, a partire da Giovanni Esposito che, nei 73 kg, ha tenuto testa a Masashi Ebinuma e gli ha ceduto il passo soltanto dopo 2’40” di golden score, quando il campione giapponese è riuscito a mettere a segno un morote seoi nage impeccabile. Antonio Esposito, negli 81 kg, ha superato nettamente Odai Al Mawardi (Bot) e Arash Aghaei (Aze) prima di subire juji gatame su attacco di seoi nage dal brasiliano Joao Macedo, anche in questo caso dopo 2’ di golden score. 20190713 GPHun CParlatiAnche Christian Parlati è passato 20190713 GPHun AEsposito2come un trattore su Vlad Visan (Rou) e David Tsokouris (Gre), prima che, in vantaggio su Tato Grigalashvili (Geo), venisse raggiunto da un wazari di gaeshi e superato dall’immobilizzazione che ne è seguita. Poi c’è stata Edwige Gwend, superata nei 63 kg da Ketleyn Quadros (Bra) con un wazari di gaeshi su seoi a qualche secondo dallo scadere, e Carola Paissoni che, nei 70 kg, ha blindato con sankaku gatame Demos Memneloum (Chad) ed è stata poi, a sua volta blindata con la stessa tecnica da Maria Bernabeu (Esp). Infine Alice Bellandi, settima nei 70 kg, con due vittorie su Anka Pogacnik (Slo) e Elvismar Rodriguez (Ven), cui sono seguite le sconfitte con Gemma Howell (Gbr) e Miriam Butkereit (Ger). Tutti, insomma, si sono battuti alla grande e sono stati all’altezza dei migliori, ma questo non basta a Francesco Bruyere, che di questa seconda giornata propone questa lettura: “Una brutta giornata! – ha detto - I ragazzi sono al livello dei loro avversari, anzi sono più forti, ma non riescono a concretizzare al momento giusto. E penso a Giovanni con Ebinuma, piuttosto che Antonio con Macedo, a prescindere dal fatto che l’incontro possa essere arbitrato più o meno bene, così come Christian, Bellandi, Edwige o Carola. Devono imparare a concretizzare, perché tutti hanno le carte in mano per farlo. Devono essere più cinici! Perché poi finisce che buttiamo via occasioni come quelle di oggi, che devono essere sfruttate. Non possiamo lamentarci degli arbitri o del caso o delle situazioni che capitano individualmente. Tutti hanno le carte in mano per chiudere gli incontri prima, perché sono in grado di farlo”. Dopo quattro anni di assenza, è ritornato a gareggiare oggi Marco Maddaloni e, per i colori dell’Albania, ha lottato aspramente nei 73 kg con Miklos Ungvari. È stata una grande sfida fra due atleti che, insieme, sommano 73 anni! Domenica è la giornata delle categorie più pesanti e per l’Italia è il turno di Matteo Marconcini, Nicholas Mungai (90), Giuliano Loporchio (100), Vincenzo D’Arco (+100).

Classifiche 2^ giornata

63: 1) Masako Doi (Jpn), 2) Ketleyn Quadros (Bra), 3) Maylin Del Toro Carvajal (Cub) e Junxia Yang (Chn)

70: 1) Gemma Howell (Gbr), 2) Maria Bernabeu (Esp), 3) Elisavet Teltsidou (Ger) e Kelita Zupancic (Can)

73: 1) Akil Gjakova (Kos), 2) Georgii Elbakiev (Rus), 3) Khikmatillokh Turaev (Uzb) e Telman Valiyev (Aze)

81: 1) Tato Grigalashvili (Geo), 2) Joao Macedo (Bra), 3) Attila Ungvari (Hun) e Ivaylo Ivanov (Bul)

Budapest, azzurri brillanti e sconfitti nella prima giornata di Gran Prix

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  • grand prix

Senza acuti azzurri la prima giornata a Budapest, nel Grand Prix ungherese con 548 atleti di 82 nazioni. Non è approdato al final-block nessuno dei quattro atleti impegnati, Elios Manzi nei 60 kg, Matteo Medves nei 66 kg, Francesca Giorda nei 48 kg e Martina Lo Giudice nei 57 kg, nonostante tutti abbiano gareggiato bene e senza riserve. Elios Manzi ha piazzato un wazari di seoi nage all’israeliano Alon Aharon, prima di chiudere definitivamente il match con il terzo shido, quindi ha chiuso a suo favore con un altro wazari di seoi nage anche il match con il siriano Mohamad Akkash. Un wazari del sudcoreano Lee Harim, certamente molto particolare (un ko uchi gake portato in seguito ad un attacco di tomoe nage in cui Elios è rimasto in piedi, non squilibrato ed un tempo d’azione rilevante) ha concluso infine il percorso di Manzi nei 60 kg. Bella prova di Francesca Giorda nei 48 kg che, con la cubana Vanesa Godines Aleman ha avuto la meglio nonostante il wazari di uki goshi incassato all’inizio. Nulla da fare invece contro l’abilità di Funa Tonaki (Jpn) che ha magistralmente contrato l’uchi mata di Francesca. Martina lo Giudice nei 57 kg ha messo a segno wazari di uchi mata alla malgascia Brenda Andriatiana, che poi ha effettuato un waki gatame per il quale è stata squalificata. È stata una sfida equilibrata poi, quella con la cinese Lu Tongjuan, almeno fino al wazari di yoko guruma che, a poco dalla fine, ha provocato poi la conclusione con juji gatame. È stato brillante anche il match fra Matteo Medves ed il bulgaro Bozhidar Temelkov, con diverse azioni andate a segno da parte dell’azzurro, ma l’esito al golden score è stato a favore al bulgaro con un wazari di harai maki komi. “Buono l’atteggiamento dei ragazzi sul tatami – ha commentato Francesco Bruyere - chiediamo sempre loro di non risparmiarsi, di provare e di rischiare e, puntualmente, rispondono bene. Senza paure affrontano atleti di altissimo livello come nel caso di Giorda. Siamo contenti di aver ritrovato Manzi in questa categoria. Come sempre ha mostrato il suo talento e anche un’ottima condizione fisica. Un Arbitraggio molto discutibile oggi ha fermato la sua corsa, ma nessun problema, lui è un cavallo di razza e lo vedremo all’arrivo”. Sabato seconda giornata con sei azzurri in gara, Edwige Gwend (63), Alice Bellandi, Carola Paissoni (70); Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81).

Classifiche 1^ giornata

48: 1) Funa Tonaki (Jpn), 2) Distria Krasniqi (Kos), Julia Figueroa (Esp) e Maryna Cherniak (Ukr)

52: 1) Chishima Maeda (Jpn), 2) Fabienne Kocher (Sui), 3) Andreea Chitu (Rou) e Ana Perez Box (Esp)

57: 1) Rafaela Silva (Bra), 2) Nora Gjakova (Kos), 3) Sabrina Filzmoser (Aut) e Hedvig Karakas (Hun)

60: 1) Yeldos Smetov (Kaz), 2) Boldbaatar Ganbat (Mgl), 3) Yang Yung Wei (Tpe) e Tornike Tsjakadoea (Ned)

66: 1) Kherlen Ganbold (Mgl), 2) Yeldos Zhumakanov (Kaz), 3) Mikhail Puliaev (Rus) e Shakhram Akhadov (Uzb)

In 15 al Gran Prix a Budapest con Manzi (60) e Marconcini (90)

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  • Francesco Bruyere
  • Roberto Meloni

Il coach Francesco Bruyere ha anticipato tutti ed è partito per Budapest per accreditare la squadra che, assieme a coach Roberto Meloni, lo raggiungerà domani e da venerdì a domenica parteciperà al Grand Prix in Ungheria. La squadra, in quest’occasione, è composta da 15 atleti, Francesca Giorda (48), Martina Lo Giudice (57), Edwige Gwend (63), Alice Bellandi, Carola Paissoni (70); Elios Manzi (60), Matteo Medves, Manuel Lombardo (66), Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81), Nicholas Mungai, Matteo Marconcini (90), Giuliano Loporchio (100), Vincenzo D’Arco (+100).

EJU Training Camp Alicante 2019 07 01 Gabriel Juan 370998“Abbiamo fatto una buona preparazione in Spagna – ha detto Francesco Bruyere - i ragazzi sono motivati e scalpitano, perché i risultati ottenuti fino ad ora, sono buoni, ma stanno stretti a tutti. Si parte per Budapest con una squadra forte e agguerrita che vuole dimostrare il proprio valore”. Non sono partiti invece, Francesca Milani, Odette Giuffrida, Maria Centracchio e Fabio Basile, che hanno bisogno di assorbire i postumi di infortuni più o meno recenti. “Ho rinunciato a Budapest per questioni di salute – ha detto Francesca Milani – agli Europei a Minsk ho avuto una lesione al collaterale che richiede ancora qualche giorno di riposo, ma mi hanno messo fuori gioco solo per questa gara, alla prossima, il Gran Prix a Zagabria, non mancherò!”. “Purtroppo è stata una scelta forzata – ha detto a sua volta Odette Giuffrida - causata dalla lesione al collaterale del ginocchio che ho avuto agli europei e poi, anche da questa spalla che, ormai, aspetterò dopo le Olimpiadi a Tokyo per operare nuovamente. Personalmente sono tranquilla. L’obiettivo principale e centrale nella mia testa è il mondiale e, da qui al mondiale, c'è tanto lavoro che mi aspetta e sinceramente non vedo l'ora. Arriverò pronta e al meglio”. “In seguito ad un piccolo incidente avvenuto allo stage ad Alicante – ha detto Maria Centracchio - è stato deciso di non partecipare a Budapest. Ovviamente mi dispiace molto non poter salire di nuovo sul tatami, ma sto già lavorando per quello che verrà dopo”. “Devo proprio rinunciare – ha concluso con la consueta sintesi espressiva Fabio Basile - ho un gomito spaccato! Che altro avrei dovuto fare?”. È rimasto in sospeso fino all’ultimo anche Cristian Parlati, ma il suo problema alla costola accusato a Minsk, è stato completamente recuperato e sarà regolarmente in gara. E saranno in gara anche Elios Manzi e Matteo Marconcini, due grandi protagonisti che ritornano sulla grande ribalta. “Punto in alto come sempre”, ha detto Elios Manzi, ritornato recentemente nei 60 kg, categoria in cui si qualificò per l’Olimpiade a Rio in quattro mesi. “Obiettivo della gara – ha detto invece Matteo Marconcini, passato da poco ai 90 kg - divertirmi e fare quello che so fare di più: judo!”. Il programma prevede l’inizio delle gare alle 10 con final-block alle 17 con la consueta distribuzione delle categorie, venerdì: 48, 52, 57 kg F, 60, 66 kg M; sabato: 63, 70 kg F, 73, 81 kg M; domenica: 78, +78 kg F, 90, 100, +100 kg M.

Universiadi a Napoli, “Peccato! Peccato veramente”, bravi Azzurri ma…

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Giappone, con le donne e Russia, con gli uomini. Sono queste le ultime due medaglie d’oro che sono state assegnate all’Universiade a Napoli, e sono quelle delle gare a squadre. Anche la quarta ed ultima giornata di gare nel Padiglione 6 della Mostra d’Oltremare è stata una festa per il judo di altissimo livello, nonostante il risultato delle due formazioni azzurre non sia stato esaltante.

La squadra femminile ha vinto con Taipei (3-0) e poi ha perso con la Francia (0-3), mentre la squadra maschile ha superato la Slovacchia (3-0) e poi ha ‘rischiato’ di vincere anche con il Brasile, ma con il punteggio sul 2-2 la sfida è stata decisa a nostro sfavore soltanto all’ultimo secondo.

“Tutta la squadra si è comportata molto bene – ha detto Massimo Sulli, responsabile del team universitario – a dato tutto in termini d’impegno, di spirito di squadra, di collaborazione, nonostante il risultato finale, non possiamo negarlo, è stato deludente. Le aspettative erano sicuramente migliori dei cinque noni posti ottenuti, ma non posso non considerare anche diversi altri aspetti, dall’altissimo livello registrato in questa edizione, alla prima esperienza internazionale di spessore per molti elementi di questa squadra. Ma non è questo il momento per entrare nei dettagli, le Universiadi a Napoli sono state soprattutto un’opportunità tecnica. Questi ragazzi l’hanno vissuta pienamente, sta a loro, ma non solo a loro, valorizzarla”.

“Peccato per la gara di oggi – ha detto a nome di tutte la capitana Carola Paissoni - perché la squadra è stata unita e forte. Al primo incontro abbiamo superato Taipei grazie alla vittoria di Brienza, che con determinazione ha portato la nostra squadra sul 3 a 0. Con le francesi invece, speravo in un match più acceso. Abbiamo commesso qualche errore, ma anche un pó di stanchezza e ci siamo fermate lì, non abbiamo superato il turno. Sono dispiaciuta perché tutte cercavamo un riscatto dopo gli insuccessi nell’individuale e, per quanto mi riguarda, speravo di superare il quinto posto ottenuto nella scorsa edizione a Taipei. Voglio ringraziare l’intera squadra per aver combattuto al mio fianco e per l’esperienza vissuta. C’è tanto da imparare e tanto da fare, ma da domani si ricomincia. Un ringraziamento a nome di tutti va anche ai coach Massimo Sulli e Massimo Parlati, che ci hanno sostenuto in questo percorso”.

“Peccato! Peccato veramente – ha commentato Lorenzo Rigano, capitano del team - perché ci ho creduto, tutti ci abbiamo creduto. Abbiamo avuto l’opportunità per riscattarci dopo le gare individuali, abbiamo messo in campo una squadra competitiva che poteva puntare ad arrivare in fondo, ma purtroppo non sono bastati i punti di Andrea (Gismondo, ndr) ed il mio contro il Brasile… ma sono convinto che ci riscatteremo in futuro!”.

“Abbiamo raccolto tantissimi complimenti e questa è una cosa che, ovviamente, fa sempre piacere. – ha detto Bruno D’Isanto - L’impegno è stato molto complesso, in quanto siamo stati soltanto l’anello di una catena ed in manifestazioni di questa portata e di queste dimensioni è più importante riuscire ad intervenire sulle emergenze che pensare di prevederle. Per quanto riguarda il judo siamo arrivati in fondo e siamo stanchi, ma estremamente soddisfatti e ci tengo a ringraziare chiunque ed in qualsiasi modo abbia collaborato alla riuscita di questa nostra Universiade napoletana”. Va detto anche, che il brivido più grande, per il judo e per tutti i judoka italiani è stato il momento in cui nella cerimonia di apertura, nello stadio San Paolo, è rimbombato un boato ed un applauso. Era per Pino Maddaloni e la fiaccola che portava. Ed è stato in quel momento che tutti i judoka d’Italia sono stati Pino Maddaloni!

Classifica squadre F: 1) Giappone, 2) Russia, 3) Sud Corea e Germania

Classifica squadre M: 1) Russia, 2) Sud Corea, 3) Azerbaijan e Giappone

A Montreal e Sarajevo invece…

Una vittoria e settimo posto nei +78 kg per Eleonora Geri nel Grand Prix a Montreal, dove hanno ottenuto una vittoria ciascuna nei 78 kg anche Linda Politi e Giorgia Stangherlin, Emanuele Bruno nei 73 kg ed Andrea Regis negli 81 kg, mentre Luca Ardizio si è fermato al primo turno nei 100 kg. Due vittorie e settimo posto nell’European Cup junior a Sarajevo invece per Mattia Martelloni nei 60 kg.

Il riscatto di Debora Sala vale un altro nono posto all’Universiade, Gamba terzo posto a Sarajevo

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  • Debora Sala

Terza giornata di Universiadi e l’Italia ha registrato ancora una volta un nono posto. Dopo Rigano, Falcone, Gismondo e Cacchione, il quinto nono posto per la squadra azzurra lo ha conquistato Debora Sala nella categoria Open, mentre Martina Castagnola e Mattia Miceli si sono dovuti accontentare di una vittoria rispettivamente nei 52 kg e nei 66 kg. Niente fare infine per Claudio Pepoli che, nell’Open maschile è stato eliminato da Mircea Croitoru (Rou) e non è stato recuperato. È iniziata con una sconfitta anche la gara di Debora Sala, superata dalla mongola Gandiimaa Erdenebileg, poi quinta. Nei recuperi Debora ha sconfitto l’uzbeka Nodira Yuldasheva, prima di fermarsi nuovamente di fronte alla polacca Anna Zaleczna. “Sono mortificata per non essere riuscita a dimostrare qualcosa in più – ha detto Debora – è andata meglio di giovedì, dato che sono riuscita a impormi sull'uzbeka dalla quale ero stata sconfitta nell’individuale, ma non è bastato. Ora rimango positiva per la gara di domani, perchè una medaglia la meritiamo tutti e possiamo farcela”.

Martina Castagnola nei 52 kg ha vinto con Julie Kemmink (Ned) ed è stata eliminata da Joana Diogo (Por), mentre Mattia Miceli nei 66 kg ha sconfitto Elias Korkko (Fin) prima d’inchinarsi al russo Ismail Chasygov, che ha poi messo al collo il bronzo. “Non è andata come volevo – ha detto Mattia - ma anche questo fa esperienza”. Domenica, giornata conclusiva con le gare a squadre, 26 le squadre nel tabellone femminile e la vincente di Italia-Taipei va a fare con la Francia. Nel tabellone maschile sono 31 le squadre al via. Solo il Giappone passa il primo turno, all’Italia tocca la Slovacchia. “Anche se questa giornata non ci ha regalato soddisfazioni – ha commentato coach Sulli - tutta la squadra ha una gran voglia di riscattarsi e offrire una prova di carattere. La squadra maschile se la vedrà con la Slovacchia, mentre le ragazze affronteranno Taipei”.

52: 1) Ryoko Takeda (Jpn), 2) Park Da Sol (Kor), 3) Diyora Keldiyorova (Uzb) e Daria Bobrikova (Rus)

66: 1) Denis Vieru (Mda), 2) Ranto Katsura (Jpn), 3) William Lima (Bra) e Ismail Chasygov (Rus)

Open F: 1) Maya Akiba (Jpn), 2) Han Mi Jin (Kor), 3) Sebile Akbulut (Tur) e Sibilla Facholli (Bra)

Open M: 1) Galymzhan Krikbay (Kaz), 2) Hadrien Livolsi (Fra), 3) Jur Spijkers (Ned) e Davlat Bobonov (Uzb)

20190706 Sarajevo GGambaGiacomo Gamba terzo posto a Sarajevo

Una medaglia di bronzo invece, è andata al collo di Giacomo Gamba a Sarajevo, nella prima giornata dell’European Cup junior che registra la presenza di 264 atleti da 27 nazioni. Il carabiniere bresciano è salito sul podio degli 81 kg grazie a cinque vittorie su sei incontri disputati. Quinto posto invece per Kenya Perna, con tre vittorie nei 52 kg e per Ludovica Lentini, con due vittorie nei 57 kg.

Cacchione, Gismondo, Falcone noni all’Universiade, bene anche Brienza

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Seconda giornata di judo alle Universiadi napoletane e la sospirata medaglia non è ancora arrivata per i colori azzurri, nonostante le ragazze ed i ragazzi del team guidato da Massimo Sulli e Massimo Parlati si siano battuti bene e generosamente, meritando il nono posto con Chiara Cacchione nei 63 kg, Andrea Gismondo nei 73 kg e con Tiziano Falcone negli 81 kg. E si è battuta bene anche Beatrice Brienza nei 57 kg, ma nonostante la vittoria su Seyma Ozerler (Tur) e le sconfitte con Kana Tomizawa (Jpn), che ha vinto la categoria e Pauline Starke (Ger), non si è piazzata. “La gara è stata difficile ed il sorteggio non mi è stato particolarmente favorevole – ha detto Beatrice Brienza - ma è stato comunque bello combattere in casa. Dopo un bell’inizio non sono riuscita ad ingranare bene la gara, ma il bilancio è comunque positivo”.

Tiziano Falcone si è trovato subito di fronte al sudcoreano Lee Moon Jin e gli ha ceduto il passo per 3 sanzioni, ha vinto un recupero con Damian Stepien (Pol) e poi è stato fermato da Janosch Hunfeld (Ger), che gli ha rimontato un wazari. “Oggi ho provato emozioni contrastanti – ha detto Tiziano Falcone – è stata la mia prima gara di livello così alto, il tifo di casa che si è fatto sentire, la mia famiglia e la mia palestra (praticamente al completo) che sono venuti a vedermi, la delusione di aver perso con avversari, sicuramente forti, ma non fuori portata. Sono abbastanza soddisfatto, ho combattuto bene, ma potevo fare meglio. L’inesperienza forse, ha fatto la sua parte. Sono rammaricato per non essere arrivato fino in fondo, ma sono motivato a lavorare di più e migliorare”. Chiara Cacchione nei 63 kg è stata sconfitta dalla sudcoreana Han Hee Ju, ha poi vinto per ippon il recupero sulla brasiliana Gabriella Moraes ed è stata poi fermata dall’ucraina Anastasiia Antipina. “Nonostante l'emozione sono contenta per come ho gestito la gara – ha detto Chiara Cacchione - con tranquillità. Sono soddisfatta degli incontri che ho fatto, nonostante non mi abbiano portato al risultato che aspettavo. Un po' di rammarico mi rimane per l’ultimo recupero, sarebbe potuto finire diversamente. Sono felice dell'esperienza che ho fatto e spero che si tratti solo dell'inizio”. Un’ottima partenza è stata quella di Andrea Gismondo nei 73 kg, che ha messo a segno due belle vittorie per ippon su Ahmet Nazarov (Tkm) e Victor Sterpu (Mda), ma l’accesso alla semifinale gli è stato precluso dall’uzbeko Khikmatillokh Turaev e, nel recupero, è stato nuovamente sconfitto dal nordcoreano Kim Chol Gwang. “Purtroppo la gara non è andata al meglio, - ha detto Andrea Gismondo - mi sentivo bene, infatti pensavo di arrivare in fondo. La gara è stata di livello molto alto, sento molto rammarico perché la medaglia ci avrei potuto meritare”. “La gara è stata per alcuni tratti esaltante – ha detto Massimo Sulli - per altri meno. Gismondo è partito bene superando al primo turno il tagiko dominando per tutto l’incontro, poi ha superato il moldavo Sterpu, ippon di tai otoshi. Ai quarti ha preso wazari dall’uzbeko e non è riescito a rimontare, mentre nei recuperi con il nordcoreano ha commesso un'ingenuità subendo wazari in una fase in cui il match era in perfetta parità. Uzbeko e nordcoreano si sono classificati entrambi al terzo posto. Cacchione, Brienza e Falcone hanno disputato a loro volta una buona gara, purtroppo anche per loro la gara si è interrotta anzitempo”. Sabato, terza giornata di gare con i 52 e l’Open femminile, i 66 e l’Open maschile, Italia sul tatami con Martina Castagnola (52), Mattia Miceli (66), Debora Sala (Open), Claudio Pepoli (Open).

57: 1) Kana Tomizawa (Jpn), 2) Gaetane Deberdt (Fra), 3) Natalia Golomidova (Rus) e Jisu Kim (Kor)

63: 1) Nana Kota (Jpn), 2) Geke Van Den Berg (Ned), 3) Kamila Badurova (Rus) e Baasanjargal Bayarbat (Mgl)

73: 1) Evgenii Prokopchuk (Rus), 2) Hidayat Heydarov (Aze), 3) Kim Chol Gwang (Prk) e Khikmatillokh Turaev (Uzb)

81: 1) Hikaru Tomokiyo (Jpn), 2) Lee Moon Jin (Kor), 3) Dorin Gotonoaga (Mda) e Tato Grigalashvili (Geo)

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