Circolare n.20 del 29 settembre 2017, i dettagli sulle procedure
Roma, 5 ottobre 2017 - E' pubblicata nella pagina "Comunicazioni federali" la circolare n.20 del 29 settembre 2017 che contiene alcune novità che è opportuno specificare ulteriormente.
Per quanto riguarda la documentazione da presentare all'accredito, essa può essere in copia (compreso il documento d'identità); la persona delegata non deve essere necessariamente un tecnico o un dirigente sociale; per il peso delle ragazze il body è assimilabile al costume da bagno intero (tipo da piscina).
Inoltre è indispensabile rammentare che il peso indicato all'accredito non è più modificabile.
Trattandosi di una fase sperimentale, per consentire a tutti di effettuare l'accredito limitando le spese per Atleti, Società Sportive e famiglie, per chi avesse difficoltà a delegare persone di fiducia, i Comitati Regionali di competenza nomineranno una persona di riferimento per la delega dell'accredito e creeranno un apposito account email (vedi l’esempio del Torneo “Città della Mole”) per l’eventuale invio della richiesta di accredito e della documentazione.
Per l'accredito attraverso il Comitato Regionale (Piemonte per la prima gara in programma) è auspicabile inviare la documentazione e l'eventuale modifica del peso entro le 13.00 del giorno di accredito per poter pubblicare le liste aggiornate e consentire la verifica.
Di seguito i riferimenti operativi per il Torneo “Città della Mole” in programma per il 15 ottobre 2017:
persona di riferimento: Patrizia Boscolo
e-mail a cui inviare la richiesta di accredito e la documentazione: accreditogpdellamole@libero.it
Termine per l'invio: sabato 14/10 ore13.00.
Olbia esplode di gioia, Italia da primato con le Super-donne
Olbia, 3 ottobre 2017. Le ‘veterans’ d’Italia non hanno tradito le attese e la progressione delle medaglie conquistate nelle prime tre giornate (6-9-11) è culminata con il botto delle nostre super-donne, capaci di vincere sette medaglie d’oro più cinque d’argento più cinque di bronzo. Che fa un totale di diciassette! Il totale è salito a 44 (14-14-16) e con un salto incredibile, l’Italia ha conquistato la vetta del medagliere iridato nel campionato del mondo a Olbia. Donne bravissime dunque, ma bisogna fare attenzione perché, se l’Italia è prima nel medagliere, il merito è degli uomini. Come mai? Perché in cima al medagliere solo femminile c’è la Francia, al primo posto con 8 oro, 6 argento, 11 bronzo, davanti all’Italia (7-5-5) e pertanto il primato azzurro è da attribuire al maggiore scarto di medaglie d’oro rifilato dagli azzurri (7-9-11) ai cugini transalpini (5-15-30) nella sezione maschile, incrementata anche dall’argento di Francesco iannone, nei +100 kg M2 e dal bronzo conquistato da Angelo Margarone, negli 81 kg M2. Ma la conclusione è che sono state brave e bravi tutti indistintamente, senza esclusione per quelli, e sono stati tanti, che si sono battuti senza arrivare in fondo, ma pur senza la soddisfazione di salire sul podio hanno potuto esultare con i 44 che ce l’hanno fatta. Questo il dettaglio delle sette medaglie d’oro, che sono andate al collo di Cristina Marsili, 57 kg F3, Marie Dolly Medgee Moothoo, 48 kg F3, Alessandra D’Amario, 52 kg F2, Loredana Borgogno, 57 kg F5, Lucia Assirelli, 52 kg F6, Aurora Calamo, 70 kg F6, Sandra Trogu, 48 kg F5, sei medaglie d’argento con Andretta Bertone, 57 kg F3, Elena Vasile, 57 kg F4, Cristiana Pallavicino, 63 kg F7, Rosa Pinna, 52 kg F6, Fabiana Fusillo, 78 kg F4, Francesco Iannone, +100 kg M2 e sei medaglie di bronzo con Valentina Visonà, 70 kg F2, Elen Merelli, 57 kg F2, Gianna Sestieri, 57 kg F5, Rosanna Dell’Accio, 48 kg F5, Angela Tassi, 63 kg F7, Angelo Margarone, 81 kg M2. “Questa è stata la mia ultima gara ed è stato il giusto modo per chiudere questa seconda parte della mia vita agonistica – ha detto Loredana Borgogno – nella quale sono riuscita a conquistare l’anno scorso la medaglia d’oro nei 63 kg e, questa volta, nei 57 kg”. “Chiusura magnifica per quest’edizione del mondiale, con le donne protagoniste che hanno fatto suonare per 7 volte l'inno Italiano – ha commentato soddisfatto Giuseppe Macrì – Sette gli ori odierni, che insieme ai 6 argenti e 6 bronzi, hanno chiuso un Mondiale Veterans molto generoso per gli azzurri. Nella classe M2 Angelo Margarone ha meritato il bronzo con 6 incontri e Francesco Iannone, secondo nei +100 alle spalle del giorgiano diversamente da quanto segnalato causa refuso sui risultati ufficiali, le donne invece hanno disputato forse uno dei mondiali più numerosi per loro ed è grazie a loro, che per la prima volta l’Italia ha vinto il medagliere, con 14 ori davanti a Francia con 13 e Russia 12. I commenti questa volta non sono quelli diretti dei protagonisti, ma rappresento io per tutti il grande orgoglio ed il piacere di avere centrato questo inaspettato risultato”.
A Salvatore Palillo il settimo oro italiano al Mondiale a Olbia
Olbia, 2 ottobre 2017. Sei, nove, undici. Terza giornata di gare nel campionato del mondo ‘Veterans’ a Olbia e la progressione dei Master azzurri non accenna a fermarsi. Sei le medaglie di sabato nella prima giornata, cui sono seguite, domenica altre nove. Nella terza giornata gli italiani impegnati nelle classi M4 e M5 hanno saputo fare ancora meglio, mettendo al collo addirittura undici medaglie. Una soltanto è stata d’oro, questo è vero, ma altri dieci azzurri hanno meritato l’onore del podio, cinque mettendo al collo la medaglia d’argento ed altri cinque quella di bronzo. Martedì è il turno delle nostre agguerritissime azzurre e c’è chi è disposto a scommettere che quest’incredibile progressione non si interromperà. Questo il dettaglio delle medaglie conquistate oggi: oro a Salvatore Palillo, 60 kg M5, argento a Fabrizio Murroni, 60 kg M4, Riccardo Santin, 73 kg M4, Giuseppe Ninfo, 90 kg M4, Andrea Giuseppe Leobono, 60 kg M5, Armando Vettori, 90 kg M5, bronzo a Melchiorre Emanuele Melis, 60 kg M4, Fausto Emilio Gobbi, +100 kg M4, Alessandro De Nardi, 60 kg M5, Francesco Saverio Tisi, 73 kg M5, Giampaolo Polenta, 81 kg M5. Questo invece, è il commento di Giuseppe Macrì, responsabile nazionale dei Master: “La penultima giornata ha regalato altre cinque finali all’Italia, ma una soltanto si è trasformata in oro, grazie al successo del siciliano Palillo, che ha superato in finale Leobono. Quest’oro ha permesso agli azzurri di salire un altro gradino nel medagliere, piazzandosi seconda alle spalle della Russia, ma davanti alla Francia. Ai quattro secondi posti sono da aggiungere anche cinque medaglie di bronzo, che hanno trasformato il palazzetto in una bolgia e, nonostante la sconfitta con lo svizzero, ha sostenuto il sardo Murroni fino all’ultimo”. Salvatore Palillo invece, ha detto: “Sono ritornato sul podio dopo Amsterdam e sono ritornato anche sul gradino più alto, un fatto questo che ripaga me e la mia famiglia per tutti i sacrifici”. Fabrizio Murroni, secondo nei 60 kg M4, ha detto invece: “Ci tenevo a vincere nella mia regione, ma ho sbagliato nel gestire l’incontro e lo svizzero è stato molto bravo a difendere il vantaggio finale”. “Un bronzo voluto e ottenuto con il cuore – è stato quello andato al collo di Giampaolo Polenta negli 81 kg M5 - La spalla uscita in semifinale, mi aveva fatto pensare che la mia gara era finita, ma il lavoro del dottore e il tifo dei miei compagni hanno fatto il miracolo”. Di bronzo anche la medaglia andata al collo di Francesco Saverio Tisi, nei 73 kg M5: “Ero venuto con altre velleità, ma considero il bronzo un grosso risultato, devo riconoscere, che non mi aspettavo un livello di gara così alto e il mio rientro alle gare, a cose fatte, lo considero un bel risultato”. “Grande attesa per la gara delle donne – ha concluso Macrì - che in questa edizione sono molte numerose”.
Bronzo a Mungai e Loporchio, a Zagabria è un altro Grand Prix a quota 4
Zagabria, 1 ottobre 2017. Una giornata speciale, resa tale da tre atleti nel final-block, ha concluso un Grand Prix molto speciale. Con due medaglie di bronzo ed un quinto posto infatti, si è concluso il Grand Prix dell’Italia a Zagabria che, alle medaglie di Matteo Medves nei 66 kg ed Antonio Esposito negli 81 kg, ha aggiunto quelle, splendide, di Nicholas Mungai nei 90 kg e Giuliano Loporchio nei 100 kg. Subito dietro, anche Valeria Ferrari, che si è classificata al quinto posto nei 78 kg. Per ritrovare quattro azzurri sul podio dello stesso Grand Prix bisogna arretrare fino ad ottobre 2014, Astana, quando Valentina Moscatt, Giulia Quintavalle, Edwige Gwend, Assunta Galeone ottennero uno score identico: quattro terzi posti. Poco più di sei mesi prima però, nel Grand Prix a Tbilisi Gwend e Galeone vinsero l’oro, Forciniti e Facente l’argento. A questo punto, a Medves, Esposito, Mungai, Loporchio, l’orgoglio per aver confezionato questa terza perla, di un altro Grand Prix speciale per l’Italia. Nicholas Mungai ha superato Mammadali Mehdiyev (Aze), Jiri Petr (Cze), Rijad Dedeic (Bih) e, ceduta la semifinale a Krisztian Toth (Hun), si è imposto su Magomed Magomedov (Rus). “Sono contento per com’è andata la gara, mi sono allenato tanto e penso di averla preparata bene. – ha detto Nicholas Mungai - All’inizio ero preoccupato, l’azero ha fatto le Olimpiadi e risultati importanti, ma portando avanti l’incontro ho trovato la soluzione e mi sono sbloccato, così anche nei due incontri successivi, fino la semifinale. Sarebbe stato bello battere il vicecampione del mondo in una gara così importante ed arrivare in finale, ma sono comunque contento. Con il russo ho cercato di portarlo avanti, perché sui quattro minuti so di essere competitivo. E anche questa volta sono riuscito a trovare una soluzione. Vorrei solo ringraziare la mia famiglia, soprattutto mio padre, mia sorella, mia nonna, che in questo periodo mi sono stati molti vicini”. Percorso irto di insidie anche quello superato da Giuliano Loporchio che, dopo Johannes Frey (Ger), ha mandato a casa anche Elmar Gasimov (Aze) e Jevgenijs Borodavko (Lat). Semifinale infernale con Jorge Fonseca (Por), per rifarsi poi alla grande con Karl-Richard Frey (Ger). “Queste sono le gare che dimostrano agli altri, ma soprattutto a me stesso il mio potenziale. – ha detto Giuliano Loporchio - Non è stata assolutamente una gara facile, mi sono scontrato con avversari molto forti, ma ero tranquillo, stavo bene e volevo vincere. Vengo da un periodo piuttosto difficile, e se ogni giorno verrebbe la voglia di mollare poi arrivano giornate come questa che ti danno la forza per andare avanti e continuare. Sono felicissimo di questo risultato e ringrazio chi mi dà l’opportunità di allenarmi, le Fiamme Gialle e la nazionale italiana”.
78
- HAMADA, Shori (JPN)
2. CAMARA, Sama Hawa (FRA)
3. MALZAHN, Luise (GER)
3. RAMIREZ, Yahima (POR)
5. FERRARI, Valeria (ITA)
+78
- CERIC, Larisa (BIH)
2. PAKENYTE, Santa (LTU)
3. INAMORI, Nami (JPN)
3. M BAIRO, Anne Fatoumata (FRA)
90
- TOTH, Krisztian (HUN)
2. MACEDO, Rafael (BRA)
3. KOBAYASHI, Yusuke (JPN)
3. MUNGAI, Nicholas (ITA)
100
- CIRJENICS, Miklos (HUN)
2. FONSECA, Jorge (POR)
3. LIPARTELIANI, Varlam (GEO)
3. LOPORCHIO, Giuliano (ITA)
+100
- RINER, Teddy (FRA)
2. HEGYI, Stephan (AUT)
3. KAMIKAWA, Daiki (JPN)
3. SIMIONESCU, Vladut (ROU)
Olbia è un molla per gli azzurri, oro Mondiale a Benedetti ed ai gemelli Degortes
Olbia, 1 ottobre 2017. È alto il ritmo che sta tenendo l’Italia nel campionato del mondo dei ‘Veterans’ a Olbia. La seconda giornata di gare, che ha impegnato 276 atleti delle classi M1 e M3, ha portato nel medagliere azzurro tre medaglie d’oro e due d’argento, proprio com’è accaduto sabato, ma i terzi posti sono diventati quattro, per un totale nel ‘Day 2’ di nove medaglie. E l’Italia è seconda nel medagliere alle spalle della Russia. “Altra grande giornata per il judo italiano master con 5 finalisti e 3 medaglie d’oro, che ci portano al 2° posto nel medagliere dietro alla Russia per differenza argenti. – ha commentato così il responsabile nazionale dei master, Giuseppe Macrì - Grande giornata in particolare per la Sardegna, con i fratelli De Cortes, che si sono aggiudicati la medaglia d’oro davanti agli spalti gremiti ed un tifo da stadio, a spese di un russo e, l’altro, di un giapponese. Grande anche la prova del milanese Benedetti, che è uscito da una poule tremenda, andando a prendersi l’oro per ippon sul tedesco, in maniera più facile del previsto. Troppo forti invece il brasiliano, per Brocchieri e il georgiano, per Scognamiglio, che nonostante una frattura alle dita dei piedi, rimediata prima della partenza, si è fermato solo di fronte al georgiano, da cui era stato sconfitto anche ai Mondiali 2016. Per finire i bronzi di De Bartolo, Beltrame, El Mahyaouil e Mallia a conclusione di una giornata, che ha visto un impianto troppo piccolo per contenere tutto il tifo che ha sostenuto gli azzurri nel final-block”. Questo il dettaglio degli atleti saliti sul podio nella seconda giornata, Alberto Benedetti, oro nei 90 kg M1, Francesco Degortes, oro nei 60 kg M1, Raimondo Degortes, oro nei 66 kg M1, Fabio Stefano Brocchieri, argento nei 66 kg M3, Carlo Scognamiglio, argento nei +100 kg M3, Enrico Beltrame, bronzo nei 73 kg M3, Antonio De Bartolo, bronzo nei 60 kg M1, Said El Mahyaoui, bronzo nei 60 kg M3, Otis Mallia, bronzo nei 100 kg M1.“Forse la gara l’ho vinta quando sono andato in finale – ha detto Alberto Benedetti, oro nei 90 kg M1 - perché, a cose fatte, l’incontro di finale, con il tedesco è risultato il meno problematico”. Un commento speciale, quasi ad una sola voce, è quello dei gemelli Degortes: “Salire con degli spalti così gremiti nella tua regione è emozionante e mi ha dato anche tanta carica, soprattutto nei momenti più difficili”, ha detto Francesco. “Salire dopo l'oro del fratello con un tifo alle stelle e un giapponese da affrontare. E tanti pensieri. Ma il waza ari a poco dalla fine e l’abbraccio con il fratello, non ha prezzo”, ha fatto eco Raimondo. Lunedì terza giornata di gare, sui tatami si confronteranno le classi M4 e M5.
Mondiale Veterani a Olbia, Italia d’oro con Battaglia, Bani e Ghiringhelli
Olbia, 30 settembre 2017. Tre medaglie d’oro per l’Italia nella prima giornata del campionato mondiale veterani a Olbia e sono andate al collo di Giovanni Battaglia, 66 kg M9, Stefano Bani, 90 kg M7 e Franco Ghiringhelli, 73 kg M6. “La vecchia guardia non tradisce” ha detto con soddisfazione il responsabile nazionale dei Master, Giuseppe Macrì, che ha registrato anche l’arrivo di altre tre medaglie per il medagliere dell’Italia, quelle d’argento negli M7 con Elio Paparello nei 73 kg e Cesare Busini negli 81 kg unitamente al bronzo conquistato da Andrea Ricaldone nei +100 kg M6. “Oggi è andato tutto bene – ha detto il neo iridato Franco Ghiringhelli – soprattutto se penso che mi sono trovato nella poule più impegnativa e che la finale con l’atleta più forte si è conclusa subito. Oggi evidentemente è stata una giornata giusta, non ho sbagliato niente e l’idea di smettere è stata prontamente accantonata! L’anno prossimo a Cancun è già messa in agenda”. L’emozione più grande per Elio Paparello invece, è stata “sentire la voce di un mio allievo che dagli spalti mi incitava dicendo ‘Maestro abbassa la testa’, davvero non ha prezzo!”. Giovanni Battaglia, mentre rigira la sua medaglia d’oro fra le mani, sembra quasi pensare fra se e se: “Ho battuto due giapponesi, ho vinto tutti e tre gli incontri per ippon, sono pieno di dolori, ma cosa pretendete? Ho 71 anni!”. Alla prima giornata, con sei classi maschili impegnate, M6-M7-M8-M9-M10, hanno gareggiato 538 atleti di 43 nazioni e l’Italia con le sue 6 medaglie, 3 oro, 2 argento, 1 bronzo, è terza nel medagliere dietro a Russia (3-5-5) e Gran Bretagna (3-2-2).
Zagabria applaude Antonio Esposito, terzo nel Grand Prix
Zagabria, 30 settembre 2017. È di bronzo anche il Grand Prix di Antonio Esposito che, al termine di una gara dura ed estenuante, ha messo al collo la medaglia di bronzo negli 81 kg. Quattro le vittorie ottenute dal 23enne napoletano, sul serbo Nenkovic, sull’estone Toniste, al golden score sullo statunitense Hatton e, nella finale per la medaglia, sul beniamino di casa, Dominik Druzeta. “Provo tanta felicità – ha detto raggiante Antonio Esposito - ho passato un brutto periodo dopo il mondiale, ma non ho mai perso la voglia di vincere, ci ho sempre creduto!!!”. “È stata una grande gara quella di Antonio – ha detto il coach Roberto Meloni – per la sua prima medaglia in Grand Prix, il lavoro che sta facendo inizia a dare risultati anche in questa categoria, complimenti a lui a Francesco Faraldo che l’ha seguito in gara ed a tutto lo staff”. Gara dura, ma senza fortuna invece, per Maria Centracchio, fermata al secondo turno dei 63 kg dal gaeshi della venezuelana Barrios, mentre Carola Paissoni si è arresa alla svedese Anna Berholm, che ha concluso al terzo posto nei 70 kg. Dopo la vittoria sul moldavo Tatarescu, Andrea Gismondo ha trovato il disco rosso con il vincitore della categoria, i 73 kg, l’azero Rustam Orujov. Domenica altri quattro azzurri in gara Nicholas Mungai (90), Giuliano Loporchio, Vincenzo D’Arco (100), Valeria Ferrari (78).
63
- NABEKURA, Nami (JPN)
2. TSUGANE, Megumi (JPN)
3. HERMANSSON, Mia (SWE)
3. RENSHALL, Lucy (GBR)
70
- TIMO, Barbara (BRA)
2. POSVITE, Fanny Estelle (FRA)
3. BERNHOLM, Anna (SWE)
3. POLLERES, Michaela (AUT)
73
- ORUJOV, Rustam (AZE)
2. MACIAS, Tommy (SWE)
3. BARBOSA, Eduardo (BRA)
3. KURZHEV, Uali (RUS)
81
- UNGVARI, Attila (HUN)
2. ALLARDON, Jonathan (FRA)
3. ESPOSITO, Antonio (ITA)
3. HATTON, Jack (USA)
Bronzo di Matteo Medves nel Grand Prix a Zagabria
Zagabria, 29 settembre 2017. Matteo Medves ha conquistato la medaglia di bronzo a Zagabria, nella prima giornata del Judo Grand Prix con 294 atleti da 47 nazioni. Una gara incisiva e determinata, quella dell’azzurro seguito da Roberto Meloni, caratterizzata dalle vittorie sullo statunitense Alaa El Idrissi, sull’australiano Nathan Katz e, dopo essere stato fermato dall’immobilizzazione del turco Sinan Sandal, ha vinto ancora con il francese Alexandre Mariac e, per il terzo posto con il russo Anzaur Ardanov. “Oggi Medves ha fatto una bellissima prestazione, è rimasto sempre concentrato – ha detto Meloni - ha affrontato atleti di spessore e ha dato la dimostrazione che anche al livello più alto lui c’è!”. “Sono molto contento – ha detto Medves – è andato tutto bene e sento di aver fatto tutto giusto. L’unico errore l’ho pagato caro e non so dire se sia stato determinato da un attimo di vuoto o perchè è stato bravo lui, intanto mi godo questa medaglia, poi rifletterò. Ovviamente ringrazio tutti, chi mi ha seguito oggi e chi l’ha fatto da casa, Fiamme Oro in particolare”. La giornata non era iniziata troppo bene con le azzurre fermate tutte da avversarie di alto profilo. Così è stato per Giulia Caggiano che, nei 57 kg, si è trovata subito di fronte alla giapponese Momo Tamaoki, risultata poi la numero uno della categoria, ma lo stesso è accaduto anche a Martina Lo Giudice che, sempre nei 57 kg, è stata fermata con tre sanzioni dall’ungherese Hedvig Karakas, che ha concluso al terzo posto. Nei 48 kg invece, Francesca Milani è arrivata al golden score con la italo-portoghese Maria Siderot ed una sanzione ha posto termine alla gara, mentre la Siderot si è poi classificata al quinto posto. Avversaria di tutto rispetto anche quella affrontata da Giulia Pierucci nei 52 kg e l’essersi battuta al meglio non ha evitato la sconfitta con la francese Astride Gneto, maturata per waza ari. “Le ragazze tecnicamente ci sono – ha aggiunto coach Meloni – ma qualcosa è mancato, speriamo che la medaglia di Matteo infonda già da domani maggiore fiducia e consapevolezza”. Domani Sabato sono in gara Maria Centracchio (63), Carola Paissoni (70), Andrea Gismondo (73), Antonio Esposito (81).
48
- ENDO, Hiromi (JPN)
2. NIKOLIC, Milica (SRB)
3. DUPORT, Lucile (FRA)
3. PARETO, Paula (ARG)
52
- VALENTIM, Eleudis (BRA)
2. PUPP, Reka (HUN)
3. PEREIRA, Jessica (BRA)
3. STANGAR, Anja (SLO)
57
- TAMAOKI, Momo (JPN)
2. SMYTHE-DAVIS, Nekoda (GBR)
3. ILIEVA, Ivelina (BUL)
3. KARAKAS, Hedvig (HUN)
60
- PAPINASHVILI, Amiran (GEO)
2. MSHVIDOBADZE, Robert (RUS)
3. OGUZOV, Albert (RUS)
3. OZLU, Bekir (TUR)
66
- HASHIGUCHI, Yuuki (JPN)
2. OLEINIC, Sergiu (POR)
3. MEDVES, Matteo (ITA)
3. SANDAL, Sinan (TUR)
Grand Prix a Zagabria per 13 azzurri
Ostia, 28 settembre 2017. Sono tredici gli azzurri che, da venerdì a domenica, saranno impegnati a Zagabria per il Grand Prix dell’IJF World Tour che registra la partecipazione di 51 nazioni con 325 atleti. Fra questi, Francesca Milani ed Antonio Esposito sono quelli che ritornano a gareggiare dopo l’esperienza iridata a Budapest. “È passato all’incirca un mese dal mio mondiale – ha detto Francesca Milani - e ho cercato di riposarmi il meno possibile, di continuare a lavorare con la prospettiva di questa gara. Mi sento tranquilla e voglio andare a Zagabria per divertirmi e fare bene!”. Sono sensazioni positive anche quelle di Antonio Esposito: “Sono molto tranquillo, mi sono allenato tanto in questi mesi, penserò solo a divertirmi e a dare tutto me stesso”. La squadra, guidata da Roberto Meloni e Francesco Faraldo, è composta da sei uomini, Matteo Medves (66), Andrea Gismondo (73), Antonio Esposito (81), Nicholas Mungai (90), Giuliano Loporchio, Vincenzo D’Arco (100), sette donne, Francesca Milani (48), Giulia Pierucci (52), Martina Lo Giudice, Giulia Caggiano (57), Maria Centracchio (63), Carola Paissoni (70), Valeria Ferrari (78).
Olbia è pronta per la settimana iridata di Veterans e Kata
Ostia, 28 settembre 2017. Tutto è pronto per la settimana iridata a Olbia che, a partire da sabato, prenderà il via con il programma delle gare dei cosiddetti ‘veterani’. Nel Veterans World Championships 2017 ad essere impegnate nella prima giornata saranno le classi più ‘anziane’ (da M6 a M10), prime di dieci che vanno dall’età compresa fra 30 e 34 anni (F1-M1), fino ai 75-79 anni (F10-M10) e ciascuna suddivisa nelle sette categorie femminili (48, 52, 57, 63, 70, 78, +78) ed altrettante maschili (60, 66, 73, 81, 90, 100, +100). Nel complesso si tratta di 1105 atleti di 46 nazioni, che daranno vita alle gare fino martedì 3 ottobre proseguendo poi, come accade nei più importanti tornei senior IJF, con due giornate di training camp, per lasciare poi campo libero ad altri 174 judoka di 28 nazioni chiamati ad affrontare, sempre a Olbia il 6-7 ottobre, il Kata Grand Slam ed il successivo World Kata Championship. In questo caso ogni nazione può essere rappresentata da un massimo di sette coppie (minimo 16 anni d’età e 1° dan) che, per quanto riguarda il Grand Slam, si confronteranno nei 5 kata in due fasce d’età, under e over 35. Le migliori coppie di ciascuna fascia d’età saranno proporzionalmente qualificate (2 coppie qualificate su 5; 4 su 10; 6 su 15; 8 su 20; 10 se più di 20) per il successivo campionato del mondo. Ogni nazione può qualificare un massimo di 5 coppie, una per kata. Qualora si qualifichi più di una coppia della stessa nazione nello stesso kata, sarà ammessa soltanto la coppia con il punteggio più alto. Francia, Germania e Italia sono le tre nazioni che hanno iscritto il massimo possibile, sette coppie, mentre la scelta di Iran, Giappone, Olanda e Spagna è stata di selezionare soltanto una coppia per kata, cinque in tutto. Per quanto riguarda invece Australia, Austria, Polonia, Qatar, Tanzania, Togo, Tunisia, la rappresentanza è stata assicurata dalla partecipazione di una sola coppia. Nel 2016 il Mondiale dei veterani è stato disputato in novembre a Fort Lauderdale (999 atleti di 63 nazioni), mentre la rassegna iridata di kata si è tenuta in ottobre a Gzira (Malta) con 176 judoka di 25 nazioni.