Da Antonio Lo Monaco il settimo podio azzurro ai Mondiali veterani
Terza giornata dei campionati del mondo veterani in Polonia e settima medaglia per la squadra azzurra capitanata da Manuela Tadini e Giuseppe Macrì, ed a conquistarla è stato Antonio Lo Monaco, terzo classificato nei 60 kg M5.
Questo il report dello staff azzurro sulla terza giornata: “Antonio Lo Monaco mette al collo la medaglia di bronzo che incornicia la terza giornata di gara ai mondiali veterani. Antonio vince il primo incontro contrapposto all’ungherese Gondocs per wazari di ouchi gari e si arrende al francese Boubet nell’accesso alle semifinali. Nei recuperi vince contro lo svedese Elisson per somma di sanzioni, mentre la finale per il bronzo è uno spettacolo, con due wazari piazzati all’avversario Bahodurov del Tajikistan, prima di controtecnica tani otoshi, per poi assicurarsi il bronzo con un fulmineo morote. Al termine della gara Antonio commenta così la sua meritata medaglia: “Il livello è molto alto, la competizione è molto dura. Sono felice, ringrazio per il risultato Paolo Quaglia che mi ha seguito oggi ed il Maestro Massimo Lucidi che mi ha seguito in un percorso che abbiamo costruito insieme”. Quinto posto per Alessio Lepore nei 66 kg M4, che batte lo spagnolo al golden score e poi non riesce a bloccare gli avversari successivi, molto forti sulle prese. Dice Alessio: “Ora mi rode un po’... mi sono sentito legnoso, forse ha pesato anche il fatto che dal 2019 non facevo una gara, nemmeno in Italia. Peccato, perché pensavo di portarla a casa una medaglia oggi. Ringrazio Manuela e Beppe per il supporto”.
Settimi posti, infine, per Roberto Mascherucci nei 73 kg M5, Daniel Masin nei 100 kg M4, Stefano Pressello nei 90 kg M5, i quali hanno tutti vinto alcuni incontri molto ostici, ma si sono ritrovati poi bloccati sulle prese e impossibilitati ad esprimere il proprio valore tecnico. Partecipazione per Mihai Ciocan, Gianluca Del Bove Orlandi, Patrizio Pollino, Luca Spadini.
Gabriele Sulli sul podio (terzo) dell'European Open a Riccione
Brilla la medaglia di bronzo andata al collo di Gabriele Sulli, terzo nei 73 kg nell’European Open che ha terminato la sua prima giornata di gare a Riccione.
Protagonista di un percorso brillante il portacolori azzurro ha superato il primo turno per ippon al golden score sul turco Bayram Kandemir e poi si è imposto, ancora per ippon, sullo spagnolo Jose Antonio Oranda Olalla. L’ucraino Bogdan Iadov, campione d’Europa in carica nei 66 kg, ha poi fermato la corsa dell’azzurro ai quarti, ma la corsa di Sulli è ripresa spedita nei recuperi, dove si è imposto prima sul tedesco Peter Thomas per ippon e poi, nella finale per il terzo posto, sul francese Theo Riquin, penalizzato nel golden score con la terza sanzione.
“Non ero al top fisicamente -ha detto Gabriele Sulli- ma c’ero con la testa e volevo questa medaglia. Dopo tanti quinti posti in queste Open è arrivata finalmente questa medaglia, ma da domani si lavora e si punta alla prossima gara. Ho incontrato avversari forti, tutti dal turco Bayram Kandemir allo spagnolo Jose Antonio Oranda Olalla o l’ucraino Bogdan Iadov, con il quale ho perso, ma non ho mollato e mi sono andato a prendere la medaglia superando ancora il tedesco Peter Thomas e poi, nella finale per il terzo posto, il francese Theo Riquin.
Sono soddisfatto e ringrazio le Fiamme Gialle ed i coach, Salvatore Ferro, Antonio Ciano, Ylenia Scapin che mi hanno supportato oggi, mio padre e mia sorella che sono venuti da Frosinone fino a qui, la mia famiglia e tutti quanti, però questa medaglia va a me. Va a me perché ho passato tante situazioni brutte, come agli Assoluti con un infortunio che non mi ha permesso neanche di finire la finale, successivamente per ritrovare la condizione ci ho messo un po’ però… me la sono meritata!”.
E se la medaglia di Gabriele Sulli è stata l’unica per l’Italia in questa prima giornata, altri quattro azzurri in gara oggi hanno mancato il podio d’un soffio, si tratta dei quinti posti di Simone Aversa (60 kg), Luca Caggiano (66), Martina Castagnola (52) e Miriam Boi (63), mentre altri quattro sono quelli classificati al settimo posto, Mario Petrosino (60), Edoardo Mella (73), Flavia Favorini e Carola Paissoni (63).
Di rilievo, in questa prima giornata, le prove di Francia, Germania e Spagna, ma una nota particolare è quella riferita al primo posto nei 57 kg di Nekoda Smythe-Davis, per la quale è stato intonato per la prima volta nella storia del judo l’inno “God Save The King”, in vigore da poche ore soltanto.
Domani seconda giornata con le categorie maschili -81 kg, -90 kg, -100 kg, +100 kg e femminili -70 kg, -78 kg e +78 kg.
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Risultati della prima giornata
60: 1. Salih Yildiz (Tur), 2. Rovshan Aliyev (Aze), 3. Dilshot Khalmatov (Ukr) e Richard Vergnes (Fra), 5. Simone Aversa (Ita), 7. Mario Petrosino (Ita)
66: 1. Reda Seddouki (Fra), 2. Orkhan Safarov (Aze),
3. Erica Takabatake (Bra) e Orlando Cazorla (Fra), 5. Luca Caggiano (Ita)
73: 1. Luca Otmane (Fra), 2. Salvador Cases Roca (Esp), 3. Artem Khomula (Ukr) e Gabriele Sulli (Ita), 7. Edoardo Mella (Ita)
48: 1. Mireia Lapuerta Comas (Esp), 2. Marusa Stangar (Slo), 3. Blandine Pont (Fra) e Katharina Menz (Ger)
52: 1. Mascha Ballhaus (Ger), 2. Fabienne Kocher (Sui), 3. Julie Weill Dit Morey (Fra) e Gabriela Dimitrova (Bul), 5. Martina Castagnola (Ita)
57: 1. Nekoda Smythe-Davis (Gbr), 2. Tihea Topolovec (Cro), 3. Pauline Starke (Ger) e Ophelie Vellozzi (Fra)
63: 1. Inbal Shemesh (Isr), 2. Annabelle Winzig (Ger), 3. Vivian Herrmann (Ger) e Cristina Cabana Perez (Esp), 5. Miriam Boi (Ita), 7. Flavia Favorini (Ita) e Carola Paissoni (Ita)
Lombardo bronzo ai Mondiali! È Daniel, fratello di Manuel, ai Mondiali veterani a Cracovia
C’è la medaglia di bronzo di Daniel Lombardo nella seconda giornata dei campionati del mondo veterani a Cracovia, ma oltre il risultato ottenuto dal fratello di Manuel, il gruppo guidato da Manuela Tadini e Giuseppe Macrì continua a raccogliere applausi anche quando non riesce a salire sul podio, come nel caso di Francesco Iannone, protagonista di una bella prova conclusa con il quinto posto.
Questo il secondo report dello staff Master: “La seconda giornata di gara ai Mondiali Veterani vede impegnate sui tatami di Cracovia le categorie maschili M1 e M3, protagoniste di un judo di elevato livello con la presenza di compagini da tutto il mondo. In rappresentanza dell’Italia Daniel Lombardo nei 66 kg M1 conquista un’ottima medaglia di bronzo: contrapposto dapprima al forte francese Dubois, che Daniel sbaraglia prima dello scadere del tempo con un morote fulminante, in semifinale affronta l’uzbeco Inoyatov, poi vincitore della categoria, che lo infastidisce sulle prese e gli impedisce di piazzare i suoi attacchi. Nella finale per il terzo posto in breve tempo Daniel si impone sullo statunitense Blocker, aggiudicandosi la medaglia con un passaggio a terra concluso con una leva articolare.
“Sono molto contento per questo risultato arrivato al mio primo mondiale master -ha commentato Daniel- Purtroppo in semifinale non ho trovato il guizzo giusto e mi sono dovuto accontentare della finale per il bronzo, ma ho il tempo per rifarmi.”
Quinto posto un po' stretto per Francesco Iannone che parte bene nei 100 kg M3, vincendo contro il polacco Wozniak, per poi fermarsi al golden score per una sanzione di troppo con l’angolano Cambamba. Il lungo recupero lo vede protagonista di due begli incontri vinti con l’uzbeko Valiev ed il tajiko Ustopirov, mentre nella finale per il bronzo Francesco viene nuovamente fermato da una sanzione con il kazako Nuralin, che gli impedisce di salire sul podio.
Questo il commento di Iannone: “il quinto posto mi va troppo stretto e sono stato molto deluso dall’ arbitraggio che mi ha penalizzato. Però mi è piaciuto gareggiare in una nuova categoria di peso, riparto a lavorare da qui, la medaglia è solo rimandata”
Nella seconda giornata hanno gareggiato anche Vincenzo Abbinante negli 81 kg M1 e Leonardo Rocca nei 90 kg M3.
Mondiale Veterani a Cracovia ed è subito doppio inno di Mameli con i toscani Cucini e Bani
Partenza lanciata per l’Italia a Cracovia, dove sono iniziati i campionati del mondo per veterani con la partecipazione di 859 atleti appartenenti a 60 nazioni e cinque azzurri sul podio iridato.
Due le medaglie d’oro degli azzurri in gara nella prima delle 4 giornate di gara con Gionni Cucini nei 66 kg e Stefano Bani nei 90 kg, due medaglie d’argento con Andrea Ricaldone (+100) e Giuliano Invernizzi (90) e una medaglia di bronzo con Franco Ghiringhelli (73), cui si aggiungono anche quattro quinti posti (Fabio Acerbi, 81; Giuliano Rossi, 66; Sergio Valli, 66; Giovanni Lucantoni, 73).
Questo il primo report dello staff Master: “La prima giornata di gara dei Mondiali Veterani di Cracovia vede già l’Italia protagonista nelle categorie veterane per eccellenza, con due medaglie d’oro al collo degli atleti toscani Gionni Cucini 66 kg M8 e Stefano Bani 90 kg M8, i due argenti di Andrea Ricaldone +100 kg M7 e Giuliano Invernizzi 90 kg M9, il bronzo di Franco Ghiringhelli 73 kg M7.
Gionni Cucini non ha rivali e mette a segno 3 incontri vinti per ippon, con un bellissimo passaggio a terra in finale che gli permette di passare dall’osae komi alla leva della vittoria.
Anche Stefano Bani vince 3 incontri tutti per ippon con la sua impassibile determinazione, aggiudicandosi la finale senza lasciare scampo all’avversario.
Ottima prova per Giuliano Invernizzi, che conquista l’argento combattendo generosamente, e per Andrea Ricaldone, che sbaraglia per ippon in pochissimi secondi tutti gli avversari, per cedere in finale solo al gigante olandese.
Medaglia numero 26 per Franco Ghiringhelli, che dimostra come di consueto il suo valore tecnico e tattico mettendo al collo la medaglia di bronzo.
Buone prove anche per il quarto posto di Cristiano Masella 60 kg M7, i quinti posti di Fabio Acerbi 81 kg M7, Giovanni Lucantoni 73 kg M8, Giuliano Rossi e Sergio Valli 66 kg M8, mentre Valerio Romeo è settimo negli 81 kg M6.
Partecipano alla competizione anche Girolamo Altamore, Amelio di Nitto, Arturo Esposito, Marco Gigli, Nicolino Scafetta, Dino Sotto Corona.
Al termine della giornata l’Italia guidata da Giuseppe Macri e Manuela Tadini è quinta con 2 ori, 2 argenti, 1 bronzo, 1 quarto posto, 4 quinti posti e un settimo”.
Riccione e la sfida dell’European Open con 4 continenti sul tatami
L’European Open assegnata all’Italia è pronta a dare, sabato 10 settembre, l’hajimè nella Riccione Play Hall, compiendo così un balzo logistico che va dal mare tirrenico del Lido di Ostia al versante della riviera adriatica.
La scelta dello spostamento è stata programmata per tempo dall’indisponibilità temporanea del PalaPellicone, ma quella di puntare su Riccione non è una novità, la città romagnola infatti ha già ospitato diverse finali nazionali, ma anche l’edizione 1985 dei campionati mondiali militari che ebbe fra i protagonisti maggiori campioni come Raffaele Rennella, Bruno Beniamini, oro e bronzo nei 60 kg, Pietro De Luca, bronzo nei 66 kg, Daniele Bertini, oro nei 71 kg, Paolo Oleari, bronzo nei 78 kg, Walter Argentin, bronzo negli 86 kg, Mario Vecchi, oro nei 95 kg e Mario Daminelli, argento nei +95 kg.
Altri tempi, non c’è dubbio, ma sabato e domenica ci saranno oltre 400 atleti provenienti da 36 nazioni a rappresentare 4 continenti ed i campioni, così come lo spettacolo sui tre tatami, non mancheranno.
“Questa European Open è una delle ultime gare prima dei Mondiali -ha detto Laura Di Toma, direttore tecnico del judo italiano- sicuramente un test importante per alcuni degli atleti italiani convocati per i Mondiali senior che gareggeranno. Per tutti gli altri italiani partecipanti è sicuramente una Open molto importante in prospettiva futura. L’OTC è veramente interessante e di livello con 33 nazioni presenti e 280 atleti. Una grande occasione di allenamento per tutti”.
“Attendo con curiosità la gara che, per essere una Open, si presenta con un indice di difficoltà altissimo. -ha commentato Raffaele Parlati, capoallenatore dell’Italia maschile- I più attesi nella classe maschile sono sicuramente Angelo Pantano e Gennaro Pirelli che gareggeranno nella categoria di peso superiore. È una gara che sarà sicuramente presa in seria considerazione per valutare il percorso degli atleti che si metteranno in luce. Mi spiace solo che la squadra del mondiale non parteciperà perché impegnata nella preparazione, ad eccezione di Angelo che ha la necessità di testare le sensazioni di gara”.
“Gara di altissimo livello grazie alle molte top player che hanno scelto questo appuntamento come ultima gara di preparazione prima del mondiale. -è stato il commento invece di Francesco Bruyere, capoallenatore dell’Italdonne- Sono molto contento che l’Italia possa ospitare un evento di questa caratura e soprattutto che molte delle nostre atlete abbiano colto l’opportunità di potersi confrontare a questo livello giocando in casa. Mi auguro che il favore del pubblico le aiuti tutte e sostenga la nostra bandiera. Auguro a tutte un grande in bocca al lupo e spero di sentire il nostro inno echeggiare nel palazzetto”.
“Nonostante Riccione abbia già ospitato grandi eventi in diverse occasioni -ha detto Francesco Rasori, referente del Comitato Organizzatore- siamo felici di poter accogliere anche una manifestazione così importante come un’European Open, che richiede degli standard organizzativi elevatissimi. Per tutti noi si tratta di una bellissima sfida, per la squadra di volontari che abbiamo allestito e per i collaboratori che la federazione ha messo a disposizione dell’evento, è un impegno a dare il meglio. Allo stesso modo degli atleti e delle atlete sui tatami”.
Carolina Costa oro agli Europei IBSA a Cagliari
Carolina Costa ha messo al collo la medaglia d’oro a Cagliari, in occasione dei campionati europei di judo per atleti paralimpici ciechi e ipovedenti.
La forte atleta messinese, ventotto anni, ha gareggiato nei +70 kg della classe B2 conquistando il suo secondo titolo europeo con quattro vittorie, ottenute tutte prima del limite.
L’evento continentale, organizzato dall’IBSA (International Blind Sport Association) federazione paralimpica internazionale dello sport dei non vedenti, con il supporto della Regione Sardegna, ha registrato la partecipazione di 92 atleti appartenenti a 20 rappresentative nazionali e per la forte judoka messinese si è trattato del secondo successo ai campionati d’Europa dopo quello del 2019 a Genova.
Numerosi anche i risultati internazionali di Carolina, grazie i quali ha ottenuto la qualificazione per i Giochi Paralimpici a Tokyo mettendo al collo il bronzo, prima storica medaglia per il judo paralimpico azzurro.
-> RISULTATI
Ad Oberwart invece, nella prima giornata dell’European Open che registra la partecipazione di 283 atleti di 37 nazioni, Elisa Adrasti, la sola atleta italiana in gara, è stata eliminata negli ottavi di finale dei 48 kg dall’uzbeka Khalimajon Kurbonova.
Questi i risultati della prima giornata
48: 1. Shirine Boukli (Fra), 2. Vanesa Godines Aleman (Cub), 3. Alexandra Pop (Rou) e Marusa Stangar (Slo)
52: 1. Melissa Hurtado Munoz (Cub), 2. Fabienne Kocher (Sui), 3. Rachel Van De Meeberg (Ned) e Sita Kadamboeva (Uzb)
57: 1. Ivelina Ilieva (Bul), 2. Tihea Topolovec (Cro), 3. Kitti Kovacs (Hun) e Nilufar Ermaganbetova (Uzb)
63: 1. Szofi Ozbas (Hun), 2. Inbal Shemeh (Isr), 3. Brigitta Varga (Hun) e Nadja Bazynski (Ger)
60: 1. Hakberdi Jumayev (Tkm), 2. Richard Vergnes (Fra), 3. Sherzod Davlatov (Kaz) e David Pulkrabek (Cze)
66: 1. Hekim Agamammedov (Tkm), 2. Yermek Amangeldi (Kaz), 3. Ivo Verhorstert (Ned) e Giorgi Tutashvili (Geo)
73: 1. Nils Stump (Sui), 2. Adrian Sulca (Rou), 3. Koen Heg (Ned) e Daniel Powell (Gbr)
Sarajevo 2022 ed un bilancio azzurro del mondiale cadetti
Archiviata l'edizione 2022 dei mondiali cadetti a Sarajevo con il torneo a squadre miste vinto dalla Francia, 4 a 3 sull'Azerbaijan in finale e con i terzi posti ad Uzbekistan e Turchia, la squadra azzurra può festeggiare un altro 'best event', subito dopo quello degli junior a Guayaquil. Alessandro Comi, a nome dell'intero staff tecnico che ha guidato la spedizione in Bosnia, ha tracciato un bilancio condiviso.
"Quattro giornate di gara, cinque medaglie: che dire…è storia? Sì lo è. Ma andiamo per gradi. A Sarajevo sono tornati i mondiali cadetti dopo due anni di stop forzato, il 2021 è stato un anno di prova nella pandemia, quest’anno abbiamo affrontato una stagione internazionale vera, iniziata a febbraio con la prima tappa del World Tour a Lignano, terminata ieri con otto atleti tra i cadetti migliori del mondo. Nel mezzo, quello dei cadetti è stato un percorso in divenire, con innegabili alti e bassi, uno staff rinnovato e giovane, una nuova Direzione, ma con la consueta voglia di arrivare che, come da tradizione, pone le giovanili azzurre tra le migliori del mondo.
Prima d’arrivare qui c’è stato anche un Campionato Europeo che, con una squadra molto simile, come ha sottolineato qualcuno nei mesi scorsi ha ottenuto la prestazione peggiore, probabilmente dal 2015: beh, la prestazione di questo mondiale è la migliore di sempre. La prima considerazione parte proprio da qui: le statistiche servono, alle analisi e alle chiacchiere e ci stanno sia le analisi che le chiacchiere, ma ciò che conta alla fine sono i fatti. Anzi, in una rassegna giovanile come questa, ciò che conta più dei fatti sono probabilmente le sensazioni, le emozioni e le impronte che un’esperienza del genere lascia per il futuro di questi atleti. Siamo troppo abituati a basare tutto sui numeri e sul colore delle medaglie esasperando il peso di questi risultati al punto da farli bastare per destinare la carriera di atleti che non sono neanche maggiorenni…forse le analisi e le considerazioni più serie – ma anche le chiacchiere – dovrebbero muovere da qui, più che dai numeri.
Abbiamo celebrato cinque medaglie: Rebecca ha spianato la strada in prima giornata mostrando a tutti che si poteva fare e se non fosse stato per quel fatidico attimo, probabilmente la sua medaglia sarebbe stata anche più pesante; il giorno è stata la volta dello show di Federico e, soprattutto, della rivalsa di Gaia – lei che era stata sempre seconda quest’anno – incoronata campionessa del mondo; sono arrivate poi Savita e quindi Serena, bronzo e argento: impareggiabili. In Italia tendiamo ad essere un po’ troppo “medagliofili” dimenticandoci di imprese preziose anche quando sono al massimo di legno….eppure sono imprese. Qui il giorno dopo lo sono state quella di Ilaria e Michela, quinte classificate con la consapevolezza di valere quel podio, e il settimo posto di un esuberante Francesco.
E’ stato un grande mondiale, senza dubbio; si poteva fare meglio? Certo e per fortuna: abbiamo visto una squadra femminile capace di mostrare il proprio valore, così come era stato pochi giorni fa a Guayaquil ai mondiali junior; abbiamo d’altro canto una squadra maschile che – con l’eccezione di Federico, gelido e caparbio sul tatami di Sarajevo – ha soltanto bisogno di credere di più nelle proprie enormi capacità…sarà genetica? Non saprei, di certo bisogna lavorarci per permettere a questi giovani di portare il meglio di sé sul tatami. La cosa buona è che abbiamo uno staff giovane e una Direzione Tecnica di larga esperienza pronti a fare sintesi di questa esperienza in ottica futura. Dopo quello che avevamo già visto tra gli junior, terminare il mondiale cadetti con otto atleti tra i primi sette al mondo è una responsabilità che chiama tutti in causa: club, Comitati Regionali, Federazione centrale. La sfida che questi ragazzi ci lasciano tra le mani è un pezzo del loro futuro.
Al di là di ogni analisi personalmente mi porto a casa l’entusiasmo che solo atleti di questa età sanno regalare: hanno affrontato con responsabilità ed ironia la fatica di una stagione interminabile crescendo come squadra dentro e fuori il tatami. Prima di partire ho chiesto loro di essere orgogliosi di rappresentare l’Italia a questo mondiale, di essere responsabili nel farlo al loro meglio ma anche e soprattutto entusiasti. Lo sono stati al meglio, ripagando col loro modo di essere i sacrifici delle loro famiglie e delle società d’appartenenza a cui va il merito di averli portati fin qui.
A conclusione di questa che rappresenta l’ultima tappa della stagione internazionale – è vero che nei prossimi mesi ci saranno altri due appuntamenti internazionali di Coppa Europa, ma si tratta di gare di transizione verso la prossima stagione – un doveroso ringraziamento va allo staff Federale cadetti: Francesca, Massimiliano e Luca hanno interpretato al meglio l’arduo compito di prendere per mano questi atleti per accompagnarli, nel momento più importante della stagione, ad esprimersi al massimo. Un ringraziamento infine ad Andrea che ha curato l’organizzazione delle trasferte dagli uffici e allo staff sanitario, rappresentato in questa occasione dalla impareggiabile presenza del Dottor Stefano Bonagura e della fisioterapista Virginia Vecchi".
European Cup di bronzo a Coimbra per Ciano, Perna e Turini
European Cup Senior a Coimbra con tre medaglie di bronzo per l’Italia grazie alle prestazioni di Raffaella Lelia Ciano, terza nei 70 kg, Kevyn Perna terzo nei 100 kg, Lorenzo Turini terzo nei +100 kg e di Giovanna Fusco, che si è classificata al quinto posto nei 63 kg.
Con 135 atleti di 22 nazioni il torneo in Portogallo ha registrato una partecipazione contenuta, ma ciononostante il livello è stato alto, come sottolinea il coach Antonio Ciano che ha accompagnato gli atleti in gara: “Prima gara post vacanze estive e prime considerazioni -ha detto Antonio Ciano- Non è facile trovare subito la forma gara dopo il periodo vacanziero, anche perché ci sono stati pochi giorni per preparare l’appuntamento. Si pensava ad una gara con poche persone e così è stata, ma la qualità è stata alta. Basti pensare che atlete/i affermati come Nikiforov, Timo, Costa, abituati alle medaglie nei Grand Slam, qui non sono riusciti a vincere ed in alcuni casi nemmeno ad andare a medaglia. Insomma, poche persone e tanta qualità, soprattutto dovuta alla squadra cinese che, con 3/4 atleti per categoria, ha vinto nove medaglie d’oro sulle 14 a disposizione. Ma la differenza l’hanno fatta soprattutto le donne cinesi, che hanno vinto sette categorie su sette. I quattro atleti italiani hanno portato a casa tre bronzi con Kevyn Perna, Lorenzo Turini e Raffaella Lelia Ciano con il quinto posto di Giovanna Fusco. Mi è piaciuto vedere questi ragazzi che, nonostante un gap di esperienza, hanno dimostrato di potersela giocare e hanno saputo sfruttare al meglio le loro possibilità di medaglia. Quanto mi aspettavo e speravo è accaduto. Complimenti alle rispettive società, Fiamme Gialle, Fiamme Oro e Fitness Nuova Florida”.
Serena Ondei è argento e completa il capolavoro azzurro al mondiale U18
Serena Ondei ha conquistato la medaglia d’argento nella categoria al limite dei 70 kg a Sarajevo nella quarta ed ultima giornata di gare individuali dei campionati mondiali cadetti di judo. Il Team azzurro guidato da Francesca Campanini, Massimiliano
Pasca, Alessandro Comi e Luca Ravanetti è salito dunque sul podio in ognuna delle quattro giornate di gara.
"Sono molto emozionata per il risultato ottenuto oggi -ha detto Serena Ondei- ho preparato questo mondiale allenandomi duramente con l’aiuto del mio maestro Gigi (Locatelli, ndr) e dei miei compagni. Ero consapevole delle mie potenzialità e grazie al supporto dei miei compagni di nazionale e dell’allenatrice Francesca Campanini sono riuscita a raggiungere questo grande traguardo che spero sia solo l’inizio. Punto solo a migliorare".
Per la lombarda Serena Ondei la finale dei 70 kg è stata guadagnata con le vittorie sulla canadese Kiera Burt, sulla francese Teophila Darbes-Takam ed in semifinale ha avuto la meglio sulla kazaka Azhar Askhat che, nel golden score, sulla pressione dell’azzurra ha meritato la squalifica. La finale per l’oro mondiale dei 70 kg invece, è stata a senso unico e l’uzbeka Barchinoy Kodirova si è aggiudicata il titolo, ma grazie a questa prova straordinaria Serena Ondei ha portato la quinta medaglia al medagliere azzurro, in assoluto la migliore prestazione nella storia dei mondiali cadetti, dopo Almaty 2019 (4 medaglie e dieci atleti nei primi sette) e Sarajevo 2015 (3 medaglie e sei atleti nei primi 7).
Oggi in gara nei +70 kg anche Morgana De Paoli nei +70 kg che, dopo la netta vittoria sulla canadese Marianna Karas, è stata eliminata dal generoso ippon accordato all’azera Nigar Suleymanova.
L’Italia oggi a Sarajevo chiude il suo mondiale con 5 medaglie, 1 oro con Gaia Massimetti (52), un argento con Serena Ondei (70), tre bronzo con Rebecca Valeriani (44), Federico Bosis (66), Savita Russo (57), due quinti posti (Ilaria Finestrone, 48 e Michela Terranova, 52) ed un settimo (Francesco Sansonetti, 81).
"Oggi si chiude la rassegna iridata di Sarajevo con una strepitosa nuova medaglia, questa volta d’argento, con Serena Ondei. -questo il commento di Francesca Campanini- Serena ha condotto una gara esemplare dal punto di vista sia tecnico che tattico, fino in finale... peccato non aver chiuso con l’oro al collo ma guardiamo a ciò che abbiamo conquistato. La gara di Morgana de Paoli nei pesi massimisi, è terminata invece al secondo turno, con una sconfitta sulla quale non possiamo recriminare. Come capo allenatore della squadra femminile sono molto soddisfatta della prestazione delle ragazze: un oro, un argento, due bronzi e due quinti posti, sono i numeri di sei ragazze ragazze su dieci che hanno disputato una finale. Ora bisogna prendere per mano questo fantastico e talentuoso gruppo e proseguire con loro un lavoro che é cominciato nel migliore dei modi".
Domani in programma il torneo a squadre miste cui l'Italia non è iscritta.
Classifiche quarta giornata
70: 1. Barchinoy Kodirova (Uzb), 2. Serena Ondei (Ita), 3. Ingrid Nilsson (Swe) e Lila Mazzarino (Fra)
90: 1. Peter Kenderesi (Hun), 2. Abbos Shermakhmatova (Uzb), 3. Oleksii Boldyriev (Ukr) e Milan Bulaja (Srb)
+70: 1. Grace-Esther Mienandi Lahou (Fra), 2. Celia Cancan (Fra), 3. Mika Nakano (Jpn) e Nyam-Erdene Batsuuri (Mgl)
+90: 1. John Jr Messe A Bessong (Can), 2. Gabriel Santos (Bra), 3. Dota Arai (Jpn) e Bogdan Petre (Rou)
Savita (bronzo nei 57 kg) è la Stella azzurra nella terza giornata mondiale
È di bronzo la quarta medaglia dell’Italia a Sarajevo, ed è arrivata nella terza giornata dei campionati mondiali cadetti grazie all’ottima gara di Savita Russo nei 57 kg. Cinque incontri per quattro vittorie coronate dalla finale per il terzo posto nella quale la siciliana ha impugnato le redini dell’incontro con la polacca Julia Bulanda fin dal primo hajimè e, senza mai concedersi pause, ha chiuso senza patemi con una vittoria maturata dal buon lavoro a terra che le ha fruttato wazari. Sulla greca Galini Sirinidou, la bulgara Snezhana Gramatikova e la kazaka Dana Abdirova le tre vittorie che l’hanno promossa alla semifinale, dove è stata fermata dalla brasiliana Bianca Reis che, nei preliminari, aveva imposto il disco rosso anche a Gaia Stella, l’altra azzurra che nei 57 kg era partita bene con la vittoria sulla statunitense Danielle Pekler.
"Sono contenta di come è andata questa gara -ha detto Savita Russo- so che potevo anche fare meglio, ma è un Campionato del Mondo e voglio essere soddisfatta di me stessa… voglio che sia un punto da cui partire. Ringrazio la mia famiglia, il mio maestro Maurizio e i miei compagni che mi hanno aiutato a raggiungere questo risultato".
Francesco Sansonetti ha meritato il settimo posto negli 81 kg, dopo aver guadagnato i quarti di finale con le vittorie ottenute sul georgiano Mate Chapurishvili e sull’austriaco Ronald Proell, è stato fermato dall’ucraino Igor Tsurkan e, nel recupero, dal greco Panagiotis Kyvelidis.
Brava è stata anche Serena Maddaloni che, nei 63 kg, ha vinto l’incontro di apertura con l’australiana Marissa Finka ed è stata poi fermata dalla sudcoreana Euna Koh, mentre nei 73 kg sono state sfortunate le prove di entrambi gli azzurri, Lucio Tavoletta che ha incassato la sconfitta dal brasiliano Antonio Medeiros Neto e Danilo Articolo che è stato messo subito fuori gioco dallo statunitense Kai Wallace. In entrambi i casi le azioni decisive hanno premiato delle coincidenze temporale davvero rare. La gara si è fermata al primo turno anche per Tommaso Perfetti, negli 81 kg, con la sconfitta incassata dal serbo Dusan Grahovac.
“Anche oggi è stata una bellissima giornata per i nostri colori azzurri tornati sul podio col bronzo di Savita Russo. -ha commentato Francesca Campanini, capo-allenatore femminile- Dopo essere stata costretta a rinunciare all’europeo questo è un bellissimo riscatto e sono felicissima per lei che ha condotto una gara davvero tecnica, come è nelle sue corde. Si è fermato invece dopo il primo incontro vinto il mondiale di Gaia Stella e di Serena Maddaloni, due ragazze in ogni caso di grande potenziale per il futuro. Domani ultime due categorie in gara con l’obiettivo continuare a stare sul podio”.
Sabato quarta ed ultima giornata di gare individuali con Serena Ondei (70) e Morgana De Paoli (+70). Foto a lato... ->
Classifiche terza giornata
57: 1. Linthoi Chanambam (Ind), 2. Bianca Reis (Bra), 3. Anna Gulite (Lat) e Savita Russo (Ita)
63: 1. Sinem Oruc (Tur), 2. Franziska Schloegl (Aut), 3. Khurshida Razzokberdieva (Uzb) e Lenka Tomankova (Svk)
73: 1. Keito Kihara (Jpn), 2. Luka Javakhishvili (Geo), 3. Giorgi Mishvelidze (Geo) e Samariddin Muxibiddinov (Uzb)
81: 1. Gor Karapetyan (Arm), 2. Alisher Samanov (Uzb), 3. Dusan Grahovac (Srb) e Igor Tsurkan (Ukr), 7. Francesco Sansonetti (Ita)
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