Matteo Piras è d’argento anche nel Grand Prix a Zagabria
Dopo la medaglia d’argento conquistata due settimane fa ai Giochi del Mediterraneo, il ventottenne Matteo Piras si è confermato anche nel Grand Prix a Zagabria realizzando un’altra gara eccellente che lo ha visto, anche in questo caso, al secondo posto dei 66 kg. Cinque vittorie ottenute sul turkmeno Hekim Agamammedov, sul francese Orlando Cazzorla, sullo spagnolo Alberto Gaitero martin, sul sudcoreano An Jaehong ed in semifinale sul romeno Lucian Bors Dumitrescu. A fermare Piras in finale è stato l’azero Yashar Najafov.
“Lo avevamo visto combattere alla grande ai Giochi del Mediterraneo due settimane fa -ha commentato il Team Manager Alessandro Comi, che lo ha seguito in gara- e oggi ha confermato di essere tornato. Matteo è un atleta ormai maturo che per il percorso che ha alle spalle, oggi è capace di salire sul tatami con grande tranquillità e concentrazione da vendere. La gara di oggi lo ha visto proprio così: a suo agio, consapevole ma soprattutto leggero, prima, dopo e durante la gara. Questa è la sua prima medaglia in un Grand Prix, il cui merito va a lui stesso e chi, con lui, non ha smesso di crederci”.
“Dopo il recente risultato ai Giochi del Mediterraneo di due settimane fa -ha detto Matteo Piras- sono molto contento della medaglia ottenuta oggi al Grand Prix di Zagabria che conferma il lavoro iniziato pochi mesi fa con la famiglia Toniolo e tutto il team dell'Akiyama Settimo. Questi sono i primi passi di un lungo percorso e di un sogno chiamato Parigi 2024! Ringrazio tutti coloro che mi stanno vicino ogni giorno e che credono in me, un particolare ringraziamento ad Alessandro Comi che oggi mi è stato vicino per tutta la gara. Essere è indispensabile per fare!”.
-
In gara oggi anche Sofia Petitto e Francesca Milani nei 48 kg, Francesca Giorda nei 52 kg, Veronica Toniolo e Giulia Caggiano nei 57 kg, Diego Rea nei 60 kg, domani invece saliranno sul tatami Manuel Lombardo e Luigi Centracchio nei 73 kg, Kenny Komi Bedel negli 81, Flavia Favorini e Nicolle D’Isanto nei 63 kg, Martina Esposito ed Irene Pedrotti nei 70 kg.
Risultati 1^ giornata
60: 1. Magzhan Shamshadin (Kaz), 2. Kim Won Jin (Kor), 3. Giorgi Sardalashvili (Geo) e Genki Koga (Jpn)
66: 1. Yashar Najafov (Aze), 2. Matteo Piras (Ita), 3. Narmandakh Bayanmunkh (Mgl) e Ivo Verhorstert (Ned)
48: 1. Wana Koga (Jpn), 2. Melanie Vieu (Fra), 3. Laura Martinez Abelenda (Esp) e Tugce Beder (Tur)
52: 1. Uta Abe (Jpn), 2. Distria Krasniqi (Kos), 3. Gefen Primo (Isr) e Fabienne Kocher (Sui)
57: 1. Christa Deguchi (Can), 2. Eteri Liparteliani (Geo), 3. Mina Libeer (Bel) e Ichinkhorloo Munkhtsedev (Mgl)
Weekend ad alta intensità fra Zagabria Winterthur e Paks
516 atleti di 69 nazioni in Croazia per il Grand Prix a Zagabria, 214 atleti da 24 nazioni in Svizzera per la Winterthur Senior European Cup e 389 atleti da 34 nazionai a Paks l’European Cup Junior. Nel Grand Prix, in programma da venerdì a domenica, sono venti gli azzurri impegnati mentre all’European Cup senior in Svizzera e l’European Cup Junior in Ungheria, che si svolgono su due giornate, sabato e domenica, gli atleti italiani impegnati sono diciotto e venticinque.
Zagreb Grand Prix: Diego Rea (60), Matteo Piras (66), Manuel lombardo, Luigi Centracchio (73), Kenny Komi Bedel (81), Nicholas Mungai 90), Enrico Bergamelli (100), Lorenzo Agro Sylvain (+100), Sofia Petitto, Francesca Milani (48), Francesca Giorda (52), Veronica Toniolo, Giulia Caggiano (57), Flavia Favorini, Nicolle D’Isanto (63), Martina Esposito, Irene Pedrotti (70), Linda Politi (78), Asya Tavano, Erica Simonetti (+78), tecnici Raffaele Parlati, Alessandro Comi, Francesco Bruyere, Giovanni Carollo, fisio Giulia Notarnicola, medico Stefano Bonagura.
Winterthur Senior European Cup: Mario Petrosino, Rocco Terranova, Matteo Giordano de Nardi (60), Luca Caggiano, Francesco Cargnelutti (66), Leonardo Casaglia, Giacomo Gamba, Luigi Pippa, Salvatore D’Arco (81), Matteo Rovegno, Mattia Atzori (90), Andres Felipe Moreno, Angelo Valdagni (100), Lorenzo Turini (+100), Alessia Tedeschi (52), Tea Patri, Michela Piaggio (57), Giorgia Mancioppi (63), tecnici Matteo Marconcini, Massimo Mancioppi, arbitro Gianluigi Pugnetti.
European Cup Junior: Simone Aversa, Pietro Andreini, Vincenzo Manferlotti (60), Giuseppe De Tullio, Flavio Petruzzelli, Michele Schiraldi, Cristian Miceli (66)Leonardo piccolo, Francesco Ceglie, Manuel Vici (81), Tommaso Fava, Gabriele Sammartino, Andrea Raffaeli (90), Jean Carletti, Daniele Accogli, Edoardo Clementi (100), Lorenzo Rossi, Andrea Palumbo (+100), Giulia Ghiglione (48), Alessia Tortorici, Asia Sassi (52), Ludovica Franzosi, Matilde Ceci (70), Matilde Notti, carolina Mengucci, Irene Caleo (78), Tiziana Marini (+78); tecnici: Vito Zocco, Salvatore Ferro, Michele Iacovazzi, Alessandro Bruyere, Mario Andreini, Gianluca Accogli, Riccardo Coppari; Arbitri: Giulio Sacchi, Diego Del Regno.
-> Diretta live IJF Zagreb Grand Prix
Centri Tecnici e Arbitri due progetti per crescere e migliorare
Sono stati avviati i lavori per Centri Tecnici Federali e per l’arbitraggio di judo, che dopo aver acceso i motori stanno procedendo spediti nella direzione degli obiettivi condivisi.
Per quanto riguarda i centri tecnici federali sono state aperte le iscrizioni e per tutti gli interessati controllare le proprie posizioni sul portale Sportdata
Centri Tecnici Federali
La responsabilità dei centri è affidata a Laura Di Toma, Bruno D’Isanto e Raffaele Toniolo, i quali hanno individuato e condiviso l’obiettivo di: a) radunare gli Atleti di Alto Livello affinché possano allenarsi collegialmente, sotto il controllo dei Tecnici Federali, in maniera continua sia quando i Raduni sono fissati presso il Centro Olimpico Federale e sia quando sono fissati presso le relative sedi dei CTF; b) reclutare sul territorio gli Atleti più talentuosi e condividere in modo sinergico i relativi percorsi di crescita fisica, tecnica e tattica; c) collaborare col territorio per le attività promozionali e di marketing rivolte all’ampliamento della base, attraverso iniziative sinergiche che coinvolgano gli Atleti di punta che gravitano intorno alle sedi dei CTF; d) diminuire la pressione delle presenze sul Centro Olimpico Federale che potrà diventare punto focale per la Scuola dello Sport Federale ed i Corsi di Formazione ed Aggiornamento degli Insegnanti Tecnici.
Progetto Arbitri
Introduzione
Innovazione e formazione è il percorso intrapreso dall’area arbitrale della Federazione, innovazione nei metodi e maggiore presenza nel territorio approfondendo il contatto con gli atleti. L’arbitro è parte integrante del nostro sport e la conoscenza delle regole è essenziale. Per questo, con lo straordinario apporto di Pino Maddaloni e Roberta Chyurlia è stato avviato un nuovo viaggio che avvicini gli atleti al mondo dell’arbitraggio e li proietti verso nuove esperienze e nuovi sviluppi nel mondo del judo. Il bagaglio culturale e di conoscenza dell’atleta può crescere in una condizione diversa dal combattimento e avvicinare nuovi giovani, nella consapevolezza e nel rispetto delle regole. Dare spazio ai giovani non vuol dire fare tabula rasa, è richiesto anzi uno sforzo da parte di tutti per mantenere alta la qualità dell’arbitraggio e al contempo segnare la strada, dando le giuste prospettive, per questo sono state selezionate alcune figure in grado di offrire sicurezza ma anche slancio. Un progetto concreto che ha preso l’avvio e vuole crescere, con una rete di persone capaci e con i supporti tecnologici che la modernità ci offre.
Obiettivo: formazione capillare e continua.
Tutta la nostra attività e la nostra progettualità sono finalizzate al raggiungimento di un obiettivo principale: uniformarsi quanto più possibile alla struttura internazionale; ragion per cui, per esempio, sono state introdotte le figure dei Supervisori a supporto della Commissione arbitrale durante le competizioni nazionali.
Prima di ogni Finale Nazionale, è stata introdotta una sessione pratica sul tatami, dedicata allo studio ed all’esecuzione di situazioni e/o azioni particolari e sull’analisi video.
Sul punto, si precisa che tutti gli arbitri che volessero partecipare a queste sessioni potranno accedervi liberamente e gratuitamente, previa richiesta inoltrata alla mail istituzionale (mariagrazia.perrucci@fijlkam.it) e comunicazione ai CRUG di competenza.
Lo studio delle regole non può prescindere dalla pratica sul tatami e lo spirito di chi sceglie questo percorso, dev’essere ispirato dall’idea di dare un contributo al mondo del Judo, con tutto l’impegno che questo comporta.
La responsabilità dell’arbitro è importante ed altrettanto importante dev’essere l’impegno dedicato alla formazione ed all’aggiornamento personale.
Per agevolare questo percorso è stato deciso di applicare la formula dei Corsi di aggiornamento per Macro Aree (Nord, Centro e Sud), in modo da consentire la partecipazione a tutti, senza limitazione alla sola prima categoria.
Chi sceglie d’intraprendere il percorso di arbitro accetta consapevolmente l’impegno di tempo e dedizione che questo comporta, al pari di quanto viene fatto dagli atleti.
L’aggiornamento continuo delle regole arbitrali pretende un sistema informativo univoco e aderente al messaggio originale della Federazione Internazionale.
Roberta Chyurlia e Giuseppe Maddaloni si trovano in una posizione di costantemente coinvolgimento nel circuito IJF e relativi seminari formativi (tutte le competizioni IJF sono precedute da una sessione pratica sul tatami, mentre gli intervalli fra una competizione e l’altra sono stimolati dalle analisi video trasmesse dalla Commissione IJF) è per questo motivo che sono stati coinvolti in questo percorso.
Fra le diverse iniziative avviate a sostegno della categoria, c’è il progetto Young Referees rivolto ai giovani tra i 16-25 anni, agevolando la partecipazione ed offrendo l’opportunità di frequentare contestualmente il Corso di preparazione all’acquisizione del grado di cintura nera 1° dan. L’obiettivo finale intende abbassare l’età dei candidati da proporre all’esame di arbitro continentale ed internazionale, maturando così maggiore esperienza internazionale ed una reale e concreta prospettiva nel mondo arbitrale nel rispetto delle indicazioni fornite dall’IJF ed EJU.
A disposizione dei giovani e del progetto sono stati individuati i membri della CNUG settore arbitrale Stefano Piccoli e Francesco Soldano e nel ruolo di formatori d’ambito (2 per Macro Area) Gianluigi Pugnetti, Mario Daminelli, Maurizio Velastri, Marco Migni, Saverio Burrascano, Antonio Di Virgilio, che hanno anche il compito di collaborare con i CRUG per “reclutare talenti” nell’area di competenza.
Per quanto riguarda i Supervisors invece, sono stati individuati fra ex-atleti e/o tecnici di provata esperienza: Alessandro Comi, Giulia Quintavalle, Donata Burgatta, Fernando Marverti, Armando Vettori che affiancheranno Roberta Chyurlia, Pino Maddaloni e Mario Daminelli.
Il rapporto con la Direzione Tecnica Nazionale e la Commissione Nazionale Insegnanti Tecnici è attivo e costante, i componenti assieme al rappresentante tecnico della CNUG, Nicola Moraci, sono sempre inviati a partecipare alle sessioni pre-gara sul tatami.
Con la DTN è stato avviato anche un percorso di studio e confronto con le squadre nazionali.
Il progetto Top Level Referees infine, prevede una programmazione specifica per gli arbitri con prospettive internazionali (per età, capacità e disponibilità), con l’auspicio che il numero di arbitri chiamati ai vari campionati d’Europa e gare del World Judo Tour possa incrementare.
Il Grand Slam a Budapest si chiude con l’oro di Bellandi e l’argento di Parlati
È oro per Alice Bellandi nei 78 kg ed argento per Christian Parlati nei 90 kg! Nella terza giornata di Grand Slam a Budapest gli azzurri hanno fatto il “botto” entrando a tutta velocità in due finali.
La gara di Alice ha dato la dimensione delle potenzialità che possiede in questa categoria, mettendo sotto la cinese Liu Yi e poi Shori Hamada (Jpn) e Mayra Aguiar (Bra), rispettivamente oro e bronzo alle recenti Olimpiadi a Tokyo, per concludere con la finale oro vinta sull’israeliana Inbar Lanir, attualmente numero 3 nella classifica mondiale.
"Nonostante il sorteggio non proprio favorevole oggi sono riuscita a misurarmi con delle avversarie di tutto rispetto, campionesse e medaglie olimpiche. -ha commentato Alice Bellandi- Sono molto soddisfatta del percorso che mi ha portato qui, al di là del bel risultato: sto prendendo sempre più sicurezza in vista del prossimo appuntamento importante. Voglio ringraziare Antonio, Andrea, Fabrizio e Francesco che mi allenano e mi sopportano ogni giorno, Emanuele e Lelia che sono sempre disponibili a farmi allenare in ogni momento e circostanza e infine la mia ragazza e la mia famiglia che sono il mio grande supporto".
E che dire di Christian Parlati, che si è fatto largo conquistando la finale dei 90 kg superando nell’ordine il libanese Caramnob Sagaipov, il serbo Nemanja Majdov, l’ungherese Gergely Nerpel ed il brasiliano Rafael Macedo, tutte vittorie ottenute con punti tecnici.
"È stata una bella gara: mi dispiace per la finale perché stavo bene -ha detto Christian Parlati- è stato un incontro molto tattico in cui nessuno dei due si è voluto aprire troppo e quando sono le sanzioni così non è mai bello… sono comunque soddisfatto: era importante fare bene oggi perché questo per me era un test match importante per il mondiale che è il prossimo appuntamento ma soprattutto è il mio vero obiettivo di quest’anno".
In finale con il giapponese Sanshiro Murao l’incontro è stato molto tattico ed è stato chiuso con la penalità assegnata ad un attacco non riuscito dell’azzurro.
“Una gara pazzesca… -è il commento di coach Francesco Bruyere su Bellandi- Alice ha dimostrato una presenza disarmante, sicura e lucida sul kumikata, micidiale sugli attacchi e con una gestione dei tempi perfetta. Tutto questo contro due delle più forti atlete al mondo, la giapponese campionessa olimpica in carica e la brasiliana bicampionessa mondiale. Bravissima, inoltre, a mantenere la concentrazione nella pausa pomeridiana, senza accontentarsi dell’impresa fatta, ha disputato una grande finale vinta con netta superiorità tanto che da fuori è sembrata addirittura facile. Tutto il mondo deve preoccuparsi, Alice c’è ed è impressionante. Tantissimi complimenti al Gruppo Sportivo delle fiamme gialle e ad Antonio Ciano per il prezioso aiuto e il grande lavoro fatto”.
"Una medaglia importante quella di Christian -ha detto Raffaele Parlati, capo coach azzurro maschile- anche perché solo una settimana fa era a casa con un importante stato influenzale e quindi in una condizione fisica non ottimale".
"Quello di Budapest è stato un Grand Slam di altissimo livello e i nostri azzurri non sono mancati -ha detto infine il Team Manager Alessandro Comi- le quattro medaglie sanno di buono e dietro a ciascuna di queste ci sono storie dal valore unico. La prima medaglia tra i grandi di Giulia strizza l’occhio a un radioso futuro, quella di Antonio è un meraviglioso riscatto, quelle di Christian e Alice presentano al mondo del judo due fuoriclasse oggi più forti di sempre. In questi tre giorni ci sono stati scontri di altissimo profilo in cui, senza alcuna paura, questi ragazzi si sono lasciati alle spalle campioni e medagliati olimpici e mondiali, mostrandosi capaci di grandi imprese. Il lavoro delle nazionali ora si farà più fitto in vista dei Campionati Mondiali del prossimo ottobre, senza tuttavia dimenticare l’ultimo Grand Prix della stagione che vedrà impegnati anche alcuni dei nostri big la prossima settimana a Zagabria".
Risultati della terza giornata
90: 1. Sanshiro Murao (Jpn), 2. Christian Parlati (Ita), 3. Ivan Felipe Morales (Cub) e Beka Gviniashvili (Geo)
78: 1. Alice Bellandi (Ita), 2. Inbar Lanir (Isr), 3. Shori Hamada (Jpn) e Mayra Aguiar (Bra)
100: 1. Kentaro ida (Jpn), 2. Varlam Liparteliani (Geo), 3. Zsombor Veg (Hun) e Nikoloz Sherazadishvili (Esp)
+78: 1. Wakaba Tomita (Jpn), 2. Idalys Ortiz (Cub), 3. Xi Su (Chn) e Raz Hershko (Isr)
+100: 1. Teddy Riner (Fra), 2. Jelle Snippe (Ned), 3. Magomedomar Magomedomarov (Uae) e Shokhruh Bakhtiyorov (Uzb)
Fantastico bronzo di Antonio Esposito nel Grand Slam a Budapest
L’Italia è ritornata sul podio a Budapest e dopo l’argento straordinario di Giulia Carnà, è il bronzo di Antonio Esposito a brillare nel Grand Slam ungherese. È stata una gara eccezionale quella del ventisettenne campione napoletano che si è tolto uno sfizio da nulla eliminando niente meno che Matthias Casse, belga testa di serie numero uno e secondo nella classifica mondiale degli 81 kg. Ma anche prima di ribaltare ogni pronostico della categoria Antonio Esposito ha superato anche un altro avversario pericoloso quale il portoricano Adrian Gandia. Il disco rosso è arrivato nei quarti di fronte al georgiano passato sotto la bandiera degli Emirati Arabi Uniti, Nugzari Tatalashvili che, alla fine, ha condiviso la terza piazza del podio assieme ad Esposito. Recupero vincente con il ruvido kirgizo Asad Masabirov e finale in bellezza con la medaglia di bronzo al collo di Antonio Esposito a spese del turco Vedat Albayrak, al termine di un incontro spigoloso ma inequivocabilmente meritato.
"È una medaglia che desideravo da un anno -ha detto Antonio Esposito- da quando ho subito l’operazione alla spalla che non vedevo l’ora di tornare su quel podio, ci ho lavorato giorno e notte insieme al mio maestro Lello (Parlati, ndr), al Gruppo sportivo Fiamme Azzurre e a tutti i ragazzi della Nippon Napoli che mi hanno aiutato tantissimo ad allenarmi e riprendermi quello che avevo perso tempo fa".
"Le medaglie non sono mai uguali -ha detto il Capo-Allenatore della squadra maschile Raffaele Parlati-ognuna racconta qualcosa e quelle di Antonio non sono mai banali, raccontano sempre di sacrifici, di umiltà e serietà. Antonio Esposito ha superato delusioni e sconfitte accettandole sempre senza scuse e continuando a lavorare a testa bassa senza lamentarsi. Sono veramente felice per lui".
“Un enorme applauso ad Antonio -ha detto Francesco Bruyere- un anno fa in questo palazzetto ha ricevuto la più grande delusione della sua vita per la mancata qualificazione olimpica e dopo una complicata operazione e un difficile recupero durato mesi oggi ritorna da protagonista come solo i grandi campioni sanno fare. Lui è la dimostrazione di come con sacrifico e volontà si possa raggiungere qualsiasi obiettivo, un grande atleta che stimo e riuscirà a coronare i suoi sogni".
Bella prova anche per Fabio Basile che nei 73 kg ha superato il francese Joan-Benjamin Gaba ed il greco Michail Tsoutlasvili prima di cedere il passo nella sfida stellare fra due campioni olimpici al georgiano Lasha Shavdatuashvili, numero uno del ranking mondiale. Nei recuperi Fabio Basile ha dato vita ad un altro combattimento ad altissimo livello con l’azero Rustam Orujov, che ha intercettato un attacco di tomoe nage dell’azzurro sollevandolo e schiacciandolo a terra.
“Relativamente alla gara l’impressione è sinceramente positiva -ha detto Alessandro Comi- è arrivato ai quarti combattendo con la testa e lo stesso ha fatto contro Shavdatuashvili, che è innegabilmente un mostro sacro del tatami… tutt’altro incontro rispetto all’ultima volta che si sono incontrati. Tolto Heydarov, Fabio oggi è stato l’unico a metterlo in difficoltà e questo la dice lunga sulla sua crescita nei 73 kg. Sul suo percorso, oggi però ci si è messo anche Orujov che l’ha sorpreso con un anomalo ko-soto-gake nel bel mezzo di un incontro che Fabio stava conducendo bene… il bilancio è di un settimo posto che va stretto! Anche Giovanni era partito bene ma col cubano le cose si sono complicate e una gestione poco lucida anche sul versante arbitrale non gli è stata affatto d’aiuto”.
Grandi battaglie sul tatami anche quelle di Giovanni Esposito che nei 73 kg ha avuto la meglio sull’uzbeco Shakhram Akhadov prima di incassare due wazari dal cubano Magdiel Estrada. Da osservare che il primo wazari del cubano è scaturito da un’azione proibita.
Tiziano Falcone ha superato negli 81 kg il coriaceo serbo Andrey Pirolo Del Rosso con wazari di sumi gaeshi nel golden score ma è stato fermato dal wazari di seoi nage del canadese Francois Gauthier Drapeau.
Domenica, terza giornata con gli azzurri Christian Parlati (90), Kwadio Anani (100), Giorgia Stangherlin e Alice Bellandi (78).
Risultati della seconda giornata
63: 1. Megumi Horikawa (Jpn), 2. Angelika Szymanska (Pol), 3. Anriquelis Barrios (Ven) e Maylin Del Toro Carvajal (Cub)
73: 1. Hidayat Heydarov (Aze), 2. Lasha Shavdatuashvili (Geo), 3. Rustam Orujov (Aze) e Tohar Butbul (Isr), 7. Fabio Basile (Ita)
70: 1. Saki Niizoe (Jpn), 2. Miriam Butkereit (Ger), 3. Barbara Matic (Cro) e Maria Perez (Pur)
81: 1. Guliherme Schimidt (Bra), 2. Saeid Mollaei (Aze), 3. Antonio Esposito (Ita) e Nugzari Tatalashvili (Uae)
L'argento di Carnà nel Grand Slam a Budapest è il più giovane di sempre per l'Italia
Giulia Carnà ha conquistato la medaglia d’argento nel Grand Slam a Budapest, in quello che per lei ancora diciassettenne (compirà 18 anni il 5 ottobre) è il primo grande risultato fra i senior oltre ad essere anche la più giovane medaglia per l’Italia in un Grand Slam.
Il suo è un palmares di prim’ordine, con argento mondiale (2021) ed europeo (2020) fra gli juniores, ma anche uno fra i cadetti (2021).
L’argento nel Grand Slam è come un annuncio a tutta la classe senior e, nello specifico, alla categoria dei 52 kg: “fate attenzione che anch’io voglio giocare la mia parte”.
Non c’è dubbio che l’abbiano già capito la svizzera Monnard, l’inglese Chelsie Giles, oro due mesi fa agli Europei 2022 a Sofia e numero 3 al mondo, la belga Ryheul e la statunitense Angelika Delgado.
"Devo ancora realizzare quello che è successo oggi -ha detto Giulia Carnà- Vincere una medaglia ad un Grand slam è sempre stato uno dei miei obiettivi, e mi rende soddisfatta averla vinta qui a Budapest, torneo in cui inizia la qualifica olimpica per Parigi. Rimane un po’ di amaro in bocca per la finale, adesso torno a casa, pronta per ricominciare a preparare i prossimi obiettivi. Ringrazio la Nazionale e tutto lo staff, la mia famiglia, le Fiamme Oro che mi supportano in ogni aspetto, in particolare il mio D.T. Pino Maddaloni. Ringrazio anche tutta la Judo Virtus ed i miei compagni. Questa prima medaglia di qualificazione olimpica la voglio dedicare al mio tecnico Fabrizio Fantauzzo che avrei voluto qui con me!"
“Presentarsi a 17 anni in una finale di un Grande Slam, battendo la campionessa d’Europa in carica e atlete tra le più forti al mondo è un’impresa straordinaria. -ha detto Francesco Bruyere, capoallenatore della squadra azzurra femminile- Giulia è stata bravissima, sempre presente, lucida ed efficace, ha dimostrato di avere tanta voglia di vincere e di saperla gestire e canalizzare nel modo giusto. Tatticamente e tecnicamente corretta con margini di miglioramento ancora ampi grazie alla sua giovane età. Anche se la medaglia d’oro avrebbe coronato una giornata speciale non cambia nulla, Giulia è un talento e una grande risorsa per l’Italia. Tantissimi complimenti a lei, al suo club di origine Judo Virtus Fantauzzo e al suo Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro per l’egregio lavoro che stanno svolgendo”.
"Una buona prestazione dei ragazzi nella prima giornata di questo Grand Slam di Budapest -ha detto Raffaele Parlati, capo allenatore della squadra maschile- in particolare un'altra buona gara di Angelo Pantano che termina la gara con un settimo posto che gli va molto stretto visto l'andamento della gara che lo ha visto protagonista".
Risultati prima giornata
48: 1. Funa Tonaki (Jpn), 2. Julia Figueroa (Esp), 3. Mireia Lapuerta Comas (Esp) e Baasankhuu Bavuudorj (Mgl)
52: 1. Reka Pupp (Hun), 2. Giulia Carnà (Ita), 3. Angelica Delgado (Usa) e Gefen Primo (Isr)
57: 1. Haruka Funakubo (Jpn), 2. Rafaela Silva (Bra), 3. Jessica Klimkait (Can) e Timna Nelson Levy (Isr)
60: 1. Jorre Verstraeten (Bel), 2. Lukhumi Chkhvimiani (Geo), 3. Romain Valadier Picard (Fra) e Temur Nozadze (Geo), 7. Angelo Pantano (Ita)
66: 1. Hifumi Abe (Jpn), 2. Rakhimjon Subhonov (Uzb), 3. Tal Flicker (Isr) e Kherlen Ganbold (Mgl)
Sedici azzurri al Grand Slam a Budapest
A partire da venerdì il Grand Slam a Budapest metterà a confronto 400 atleti di 62 nazioni e per l’ungherese Laszlo Toth coinciderà anche con la prima uscita da presidente dell’European Judo Union. È una partecipazione importante anche quella dell’Italia che salirà sui tatami della Laszlo Papp Arena con 16 atleti. Si tratta di Giulia Carna, Giulia Pierucci (52), Thauany David Capanni Dias, Miriam Boi (57), Alice Bellandi, Giorgia Stangherlin (78), Angelo Pantano, Andrea Carlino (60), Elios Manzi, Mattia Miceli (66), Fabio Basile, Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Tiziano Falcone (81), Christian Parlati (90), Kwadjo Anani (100), seguiti da Raffaele Parlati (Capo allenatore maschile), Francesco Bruyere (Capo allenatore femminile), Alessandro Comi, Antonio Ciano, Corrado Bongiorno (tecnici), Stefano Bonagura (medico), Virginia Vecchi (fisioterapista).
Le gare saranno trasmesse in diretta ed in replica su Sky con la seguente programmazione.
Venerdì 8
Live ore 17.00 Sky Sport Arena
Replica sabato ore 7.00 Sky Sport Action
Sabato 9
Live ore 17.00 Sky Sport 254
Replica ore 23.15 Sky Sport Action
Replica domenica ore 7.30 Sky Sport Action
Replica domenica ore 11 Sky Sport Arena
Domenica 10
Live ore 17.00 Sky Sport 254
Replica ore 23.45 Sky Sport Arena
Replica lunedì ore 10.00 Sky Sport Arena
Le telecronache saranno a cura di Ivano Pasqualino e Ylenia Scapin
Il commento di Raffaele Parlati: “Iniziare la qualificazione olimpica con una gara di altissimo livello come il Grand Slam a Budapest è una bella sfida, veniamo da un periodo estremamente difficile anche se segnato da belle prestazioni come quella agli Europei. Sono sicuro che i ragazzi sapranno farsi valere”.
Il commento di Francesco Bruyere: “È il primo torneo di qualificazione olimpica per Parigi 2024, il primo di una lunga serie. La squadra femminile è priva di 3 elementi importanti, Scutto, Milani e Giuffrida, a causa di problemi di salute che recupereremo molto presto. Abbiamo inserito alcune giovani atlete come Giulia Carnà che sta preparando il mondiale juniores, ma che potrà sicuramente ben figurare anche su questo grande palcoscenico. Tante le atlete iscritte con i propri club di appartenenza grazie all’apertura totale voluta dalla Direzione Tecnica Nazionale. Si incomincia, Parigi è vicina non c’è fretta, ma come si suol dire chi ben comincia…”.
Il commento di Ylenia Scapin: “Questo sarà probabilmente il primo vero appuntamento in chiave Olimpica. In Mongolia è stato sicuramente un ottimo torneo, ma Budapest sarà il vero inizio. Torneo europeo, centralissimo. Per quanto mi riguarda una cronaca di nuovo in coppia con Ivano Pasqualino e quindi la certezza di assistere e accompagnare un grande spettacolo. Giappone schierato e di nuovo presente. Per la nostra squadra un test importante in previsione di un mondiale che quest'anno è stato posticipato e quindi permetterà di fare i giusti correttivi proprio alla luce di occasioni di altissimo livello come questo torneo. Siamo carichi e pronti a commentare i nostri ragazzi che raggiungeranno il blocco delle finali”.
Open senza medaglie a Cluj Napoca e Master soddisfatti del raduno nazionale
Il quinto posto di Silvia Pellitteri nei 57 kg è stato il risultato migliore che i nove italiani in gara a Cluj Napoca hanno ottenuto nella Continental Open cui hanno preso parte 202 atleti di 32 nazioni e con Alessandro Comi nel ruolo di EJU Sport Commissioner.
Tea Patri nei 57 kg e Davide Pozzi nei 100 kg si sono classificati al settimo posto. "Non è stata una delle migliori performance azzurre dell’ultimo periodo -ha detto Alessandro Comi- ma va reso onore a tutti i ragazzi che hanno combattuto qui in Romania cercando una medaglia nell’ultimo European Open dell’estate: si tratta di ragazzi che si muovono con le proprie risorse e col solo supporto dei propri club, delle famiglie e di se stessi e l'impegno va lodato. La gara è stata di per sé interessante per il buon livello di judoka impegnati in un contesto che ha riunito atleti in preparazione ai tornei di qualificazione olimpica, giovani dalle ottime prospettive e quegli atleti più longevi che cercano il salto di qualità. I migliori risultati sono stati il quinto posto di Silvia Pellitteri e i settimi di Patri e Pozzi: nessuna medaglia dunque ma spinte positive per il futuro lavoro".
Ha avuto un ottimo riscontro invece, sia in termini di partecipazione che di soddisfazione da parte di tutti, il primo raduno nazionale Master “Yama Arashi Shotyugeiko” che si è tenuto nel PalaVolley Legino a Savona da venerdì 1° luglio per concludersi oggi.
Questo il Master-report: "Nella splendida cornice della Riviera di Ponente il weekend ha visto protagonisti atleti più e meno giovani provenienti da tutta Italia, che si sono confrontati in occasione del Raduno Nazionale Master organizzato e coordinato da Armando Vettori, con la partecipazione dei membri della Commissione Nazionale Master Giuseppe Macri, Manuela Tadini, Massimo Lucidi, Massimo Laurenzi, e alcune figure di spicco del judo master e non solo, quali Stefano Presello, Paolo Quaglia, Cristiana Pallavicino, Franco Ghiringhelli, Giuseppe Costanzo, Mario Daminelli, e l’olimpionica Emanuela Pierantozzi Interessanti le docenze che si sono susseguite nei tre giorni di raduno dal 01 al 03 luglio, ognuna delle quali ha apportato un contributo diverso e personale che ha arricchito tutti i presenti. Ad aprire lo stage Manuela Tadini si e’ concentrata sulla progressione di passaggi di ne waza, applicandoli con evoluzione da osae komi fino ad arrivare a movimenti abili per atleti evoluti. Stefano Pressello ha applicato movimenti propedeutici e passaggi tattici di ne waza. Paolo Quaglia negli incontri di primissima mattina ha proposto lo studio di Mokuso, la meditazione delle arti marziali, e l’introduzione del concetto di minimo sforzo e mutua prosperità attraverso l’Itsutsu No-Kata assieme a Cristiana Pallavino. Massimo Lucidi ha curato la fase di riscaldamento con due differenti lavori, uno funzionale articolare per la muscolatura con situazioni dinamiche e attivazione cardiovascolare, e un riscaldamento di interval training con elementi tecnici e condizioni di potenziamento muscolare con frequenza cardiache elevate. Franco Ghiringhelli ha proseguito il lavoro di ne waza con spunti molto interessanti soprattutto sugli shime waza. Giuseppe Costanzo ha proposto il suo lavoro rapidissimo di gambe e braccia, con attenzione agli spostamenti e alla dinamicità dell’entrata. Mario Daminelli ha portato la sua esperienza di arbitro internazionale , nonché ex atleta di valore assoluto, per informare sugli ultimi aggiornamenti arbitrali. Massimo Laurenzi ha approfondito la strategia di gara e la preparazione psicologica. Infine l’interessantissima docenza di Emanuela Pierantozzi, professionista ed ex atleta di valore olimpico, ha introdotto una fase analitica della tecnica di tokui waza, dai movimenti propedeutici fino all’esecuzione completa in tutte le direzioni. Molti quindi gli spunti di arricchimento e confronto, completati dalla discussione con tutti i presenti riguardo a proposte ed attività per incrementare e migliorare sempre di più l’attività master".
Il bronzo di Lorenzo Agro Sylvain ad Orano regala il quinto sorriso all’Italia
Medaglia di bronzo per Lorenzo Agro Sylvain nei +100 kg ed è la quinta per l’Italia in questi Giochi del Mediterraneo che, tirate le somme, chiude con tre secondi, due terzi, quattro quinti ed un settimo posto. Lorenzo Agro Sylvain è approdato in semifinale con le vittorie ottenute sul greco Panagiotis Papanikolaou e sul tunisino Wahib Hdiouech, prima di essere fermato dallo sloveno Vito Dragic per riscattarsi poi nella finale per il bronzo superando per ippon il marocchino Zouhair Esseryry.
“Bella gara oggi per Lorenzo -ha detto il coach Raffaele Toniolo- peccato per la semifinale con Dragic dove avrebbe potuto combattere meglio. Per il resto ha affrontato la gara con determinazione ed è riuscito a conquistare una bella medaglia”.
“Sono felice del risultato ottenuto -ha detto Lorenzo Agro Sylvain- speravo in un risultato migliore, ma lo prendo come un buon punto di partenza per le competizioni future! Ci tengo a dedicare questa medaglia alla mia famiglia, al Centro Sportivo Carabinieri che mi ha supportato durante tutta la competizione ed al Kyu Shin Do Kai Parma che, nonostante la distanza, è sempre presente!”.
Il risultato di Lorenzo ha riportato il sorriso ad una giornata non particolarmente fortunata per la squadra azzurra, costretta a rinunciare alla gara di Linda Politi nei 78 kg per un problema di salute, oltre all’uscita di scena di Enrico Bergamelli nei 100 kg eliminato al golden score dal kosovaro Shpati Zekaj nel primo turno e non recuperato.
Non consola nemmeno il quinto posto nei 90 kg di Gennaro Pirelli, che ha sconfitto seccamente l’albanese Erson Ramaj, ma nei quarti è stato fermato dal greco Theodoros Tselidis. Nei recuperi ha sconfitto prima lo sloveno Narsej Lackovic e quindi, al termine di un lunghissimo golden score, l’algerino Abderrahmane Benamadi, ma nella finale per il terzo posto Pirelli è stato superato dallo spagnolo Tristani Mosakhlishvili.
Settimo posto nei +78 kg infine per Asya Tavano che ha superato il primo turno con la spagnola Nisrin Bousbaa Dab, ma poi è stata costretta ad arrendersi con la tunisina Nihel Cheikh Rouhou, numero 5 nel ranking mondiale e nel primo recupero con la bosniaca Larisa Ceric.
“Gara leggermente sottotono oggi per la nostra Asya -ha commentato coach Francesco Bruyere- molto bene il primo incontro con la spagnola, in cui dopo aver subito un infortunio alla spalla ha saputo reagire di carattere portandosi a casa l’incontro con un bell’ippon di o uchi gari. Grazie al prezioso lavoro dello staff medico federale Asya è riuscita a recuperare ed a continuare il suo percorso, ma si è fermata davanti alla forte tunisina, numero 5 al mondo. Nei recuperi non è riuscita a trovare la chiave dell’incontro con l’esperta atleta bosniaca, ha fatto un incontro tirato in cui un po’ di sicurezza e grinta in più non avrebbero guastato. In conclusione, la categoria degli oltre femminili è stata sicuramente molto complicata, con molte atlete di alto livello, per questo siamo contenti che la nostra giovanissima atleta abbia disputato tre incontri nei quali abbiamo raccolto dati importanti per migliorare”.
“Anche oggi gara difficile. -è stato il commento del DTN Laura Di Toma- Molta grinta, tifo da parte di tutti, atleti, tecnici e pubblico. Italiani oggi sottotono. Questi Giochi del Mediterraneo sono importanti per registrare gli errori e capire gli errori tattici, tecnici e perché non si riesce ad ingranare, indipendentemente dall’incontro vinto o perso, indipendentemente dagli arbitraggi a favore o sfavore. Tranne un incontro che sinceramente non ho capito e vorrei capire a voi sapere quale...”.
Risultati terza giornata
78: 1. Loriana Kuka (Kos), 2. Chloe Buttigieg (Fra), 3. Nurcan Yilmaz (Tur) e Petrunjela Pavic (Cro)
+78: 1. Kayra Sayit (Tur), 2. Nihel Cheikh Rouhou (Tun), 3. Larisa Ceric (Bih) e Coralie Hayme (Fra), 7. Asya Tavano (Ita)
90: 1. Mihael Zgank (Tur), 2. Theodoros Tselidis (Gre), 3. Toni Miletic (Bih) e Trsitani Mosakhlishvili (Esp), 5. Gennaro Pirelli (Ita)
100: 1. Nikoloz Sherazadishvili (Esp), 2. Mustapha Yasser Bouamar (Alg), 3. Aleksandar Kukolj (Srb) e Joris Agbegnenou (Fra)
+100: 1. Vito Dragic (Slo), 2. Mohamed Sofiane Belrekaa (Alg), 3. Wahib Hdiouech (Tun) e Lorenzo Agro Sylvain (Ita)
Orano premia Kenny Bedel con l’argento e Martina Esposito con il bronzo
Ci sono le medaglie d’argento di Kenny Bedel negli 81 kg e di bronzo di Martina Esposito nei 70 kg nella seconda giornata per le gare di judo ai Giochi del Mediterraneo ad Orano. La giornata dunque è certamente positiva, anche la festa sarebbe stata grande con altre due medaglie possibili, ma con Manuel Lombardo e Nicolle D’Isanto sono stati costretti a digerire entrambi il quinto posto rispettivamente nei 73 e 63 kg.
È stata una cavalcata che si è conclusa con la medaglia d’argento quella di Kenny Bedel che, negli 81 kg, dopo aver piazzato tre ippon sul portoghese Manuel Rodrigues, sul marocchino Achraf Mouti e sullo spagnolo Alfonso Urquiza Solana, ha ceduto per wazari in finale con il fortissimo turco Vedat Albayrak, numero tre della classifica mondiale.
“Sono molto contento di questa medaglia -ha detto Kenny Bedel- visto che sono lontano dal podio da circa due anni, più precisamente dalla finale nazionale 2020. È importantissima questa medaglia per me e rappresenta un punto di partenza per i prossimi appuntamenti. Oggi mi sono sentito bene durante tutti gli incontri, e la finale persa con un avversario alla portata non fa altro che motivarmi ad allenarmi ancora più forte. E vorrei ringraziare tutte le persone che mi stanno vicine, la mia famiglia, le Fiamme Oro, la Nippon e tutti i miei compagni”.
“Gara di autorità per Kenny -ha detto coach Raffaele Toniolo- che è volato in finale senza intoppi dimostrando un bel judo e nessun timore nonostante questa fosse solo la seconda gara dopo l'assenza dal tatami da marzo 2021 per un brutto infortunio. Finale con Albayrak campione d'Europa 2021 che ha visto Kenny sempre avanti con il turco al quale è stato permesso di difendersi e basta. Su un'azione confusa il turco ha marcato waza ari e contenuto l'irruenza di Kenny fino alla fine”.
Medaglia di bronzo per Martina Esposito che ha superato nei 70 kg la francese Kaila Issoufi prima di essere fermata dalla slovena Anka Pogacnik e ritrovarsi così con la strada spianata per la medaglia di bronzo dato che la croata Lara Cvjetko è stata squalificata in semifinale e messa fuori gara.
“Sono felice di essere ritornata sul podio dopo una serie di gare no -ha detto Martina Esposito- anche se non sono certo contenta dell’incontro che ho perso ai quarti con la slovena perché potevo gestirlo meglio, ma dagli errori si impara e oggi ho trovato sia dei lati positivi che negativi, sui quali devo ancora migliorare. Questa medaglia è solo un piccolo mattoncino che fa parte del grande muro che voglio costruire. Ringrazio Francesco Bruyere che mi ha seguito oggi in gara e mi ha trasmesso l’energia giusta per farmi sentire di nuovo me stessa, il gruppo sportivo Carabinieri che mi sostiene sempre ed anche i miei compagni di squadra. Grazie alla mia famiglia, al mio ragazzo, alla Star Judo Club ed in particolare modo al mio mentore Gianni Maddaloni, li porto sempre tutti nel cuore”.
Quinto posto anche per Manuel Lombardo che, prima è inciampato nei quarti dei 73 kg con il tunisino Aleddine Ben Chalbi, quando con due shido ciascuno si è visto assegnare la terza sanzione al golden score e poi, nella finale per il bronzo è stato superato al golend score dal kossovaro Akil Gjakova. Era risalito deciso nei recuperi con un ippon sul libico Abdulati Abushagur ed un altro sullo sloveno Martin Hojak, quando si è trovato di fronte a Gjakova, a sua volta inaspettatamente sconfitto dall’algerino Messaoud Redouane Dris.
“Manuel non è riuscito a trovare la giusta tensione di gara -ha commentato il coach Raffaele Toniolo- soprattutto al primo incontro contro il tunisino. Poi nei recuperi ha combattuto molto bene con il temibile Hojak e nella finale per il terzo posto con Gjakova che nei primi 4 minuti ha fatto un solo attacco e nonostante tutto ha subito una sola penalità. Se questo è il nuovo modo di interpretare gli incontri ci adegueremo e torneremo più forti di prima”.
Quinto posto per Nicolle D’Isanto che ha superato il primo turno nei 63 kg a spese della turca Ayren Yeksan prima di essere fermata dalla spagnola Cristina Cabana Perez. Vittoria nel recupero sulla tunisina Meriem Bjaoui e quindi finale per il bronzo con l’algerina Amina Belkadi che si è imposta sull’azzurra con sumi gaeshi ed immobilizzazione.
"Buona prestazione quella di Martina oggi, molto lucida nell’impostazione tattica dell’incontro e concreta negli attacchi. -ha commentato il coach Francesco Bruyere- Dispiace un po’ per l’incontrò perso in semifinale, che era sicuramente alla sua portata, è stata brava l’avversaria slovena a cogliere la prima opportunità lasciata da Martina, ma l’appuntamento è solo rimandato. L’incontro di finale è stato vinto a tavolino perché l’atleta croata è stato squalificata per una sanzione disciplinare in semifinale e di conseguenza squalificata dalla competizione; mi sarebbe comunque piaciuto che Martina combattesse perché ogni incontro a questo livello l’aiuta a migliorare ancora e sono sicuro che presto sarà tra le protagoniste di questa categoria. Peccato per la finale per il bronzo persa da Nicolle con l’algerina, sicuramente aiutata dal fattore campo e dalla gran folla che incitava e creava confusione, un incontro dominato dalla nostra atleta che purtroppo ha pagato l’unica distrazione commessa. Un buon quinto posto e una buona esperienza che serviranno sicuramente a Nicolle per il futuro prossimo".
"Gara difficile anche oggi -ha concluso il Direttore Tecnico degli azzurri, Laura Di Toma- tutti gli atleti sono preparati sia atleticamente che tecnicamente, nessuno escluso. I Paesi africani dimostrano che vogliono emergere ed in effetti stanno emergendo e questi Giochi del Mediterraneo mettono in evidenza proprio questo aspetto".
Venerdì, terza ed ultima giornata di gare per il judo, con le categorie 90, 100, +100 kg maschili, 78, +78 kg femminili e gli azzurri Gennaro Pirelli (90), Enrico Bergamelli (100), Lorenzo Agro Sylvain (+100), Linda politi (78) e Asya Tavano (+78).
Risultati seconda giornata
63: 1. Laura Fazliu (Kos), 2. Cristina Cabana Perez (Esp), 3. Amina Belkadi (Alg) e Iva Oberan (Cro), 5. Nicolle D’Isanto (Ita)
73: 1. Messaoud Redouane Dris (Alg), 2. Hassan Doukkali (Mar), 3. Akil Gjakova (Kos) e Aleddine Ben Chalbi (Tun), 5. Manuel Lombardo (Ita)
70: 1. Ai Tsunoda Roustant (Esp), 2. Nihel Landolsi (Tun), 3. Martina Esposito (Ita) e Elisavet Teltsidou (Gre)
81: 1. Vedat Albayrak (Tur), 2. Kenny Bedel (Ita), 3. Alfonso Urquiza Solana (Esp) e Tizie Gnamien (Fra)