Mondiali Judo Live: il sogno di Assunta Galeone si ferma a un passo dalla finale per il bronzo
Budapest, 1 settembre 2017 - Dopo l'esaltante giornata di ieri con l'argento nella categoria 81 kg per Matteo Marconcini, oggi sul tatami dell'arena ungherese sarà protagonista Assunta Galeone.
16.50 - Assunta Galeone non riesce a conquistare la finale per la medaglia di bronzo. L'atleta azzurra, nei ripescaggi, viene sconfitta dalla cubana Kaliema Antomarchi che si aggiudica l'incontro grazie a un ippon effettuato ai danni dell'italiana nel Golden Score. La prestazione della judoka partenopea è stata in ogni modo apprezzabile considerando il sorteggio poco propizio che le ha destinato una strada in salita.
14.23: - Assunta Galeone cede il passo all'olandese Marhinde Verkerk dopo un incontro tiratissimo nei quarti di finale. L'atleta azzurra viene eliminata soltanto nel Golden Score, subendo una sanzione arbitrale dopo 2'53" dell'extra time. La Galeone non concede punti all'avversaria che - durante il combattimento - fa pesare il suo spessore tecnico mantenendo l'iniziativa. L'avventura dell'azzurra va comunque avanti: nei ripescaggi se la vedrà con la cubana Kaliema Antomarchi per cercare di accedere alla finale per il bronzo.
12.32: - Assunta Galeone accede ai quarti di finale del Mondiale di Judo in corso a Budapest eliminando l'olandese Guusje Steenhuis, testa di serie numero uno del tabellone. L'azzurra porta avanti l'iniziativa senza riuscire a piazzar il punto tecnico. Dopo 1'32" shido per l'olandese, a 26" dal termine viene sanzionata anche Assunta Galeone. Si va al Golden Score, l'italiana mantiene l'iniziativa e alla fine vince dopo 1'35" per l'ennesima sanzione arbitrale comminata alla sua avversaria. Nei quarti la judoka napoletana affronterà l'olandese Marhinde Verkerk.
10.35: - L'atleta partenopea ha iniziato bene il suo percorso agonistico battendo nel primo incontro la coreana Yujin Park. nel secondo turno l'azzurra si troverà di fronte l'olandese Guusje Steenhuis, testa di serie numero uno del tabellone.
SuperMatteo Marconcini! Come splende il suo argento mondiale!
Budapest, 31 agosto 2017. “È fantastico anche se la finale non l’ho vinta. Ho avuto troppi infortuni in passato, ho trascorso dieci anni senza una medaglia ai campionati del mondo, pertanto combattere questa finale è stata la miglior performance di tutta la mia vita. Alle Olimpiadi ho combattuto per la medaglia di bronzo e oggi ho potuto combattere per l’oro. Mi sento davvero molto felice e non riesco ancora a credere che sia tutto vero”. Sono queste le prime parole pronunciate da Matteo Marconcini pochi minuti dopo la premiazione del campionato del mondo di judo. Laszlo Papp Arena, Budapest, categoria 81 kg. È tutto vero! E l’Italia è ritornata su quel podio mondiale che mancava ormai da tanto, troppo tempo. Ci ha pensato lui, Matteo Marconcini, 28 anni compiuti pochi giorni fa, il 26, e quella lacuna è stata finalmente rimossa. Che gara straordinaria! Mrvaljevic, Bottieau, Ungvari, Otgonbaatar, Mollaei, superati, sconfitti, battuti. Uno dopo l’altro, un colpo al cuore ogni volta. “Dopo il quarto di finale mi sono detto, oggi vinco! È la mia giornata” ha detto invece il tedesco Aleksander Wieczerzak. Una sensazione che abbiamo avuto anche noi, vedendolo avanzare in un tabellone proibitivo, iniziato con Valois-Fortier e poi Khubetsov, Erihemubatu, Csoknyai, Khalmurzaev. Sì, è stata la sua giornata. E ha sconfitto anche il nostro Matteo, che gli ha stretto la mano ed abbracciato al termine della finale. Una finale che l’Italia attendeva dal 2005 e, finalmente, ha ritrovato. “La ciliegina sulla torta! Certo è mancato il titolo – ha detto felice il coach Roberto Meloni – ma questa medaglia significa tanto. Anche per me, perché è la prima da allenatore ed arriva a dieci anni esatti dalla medaglia ai mondiali che vinsi a Rio. Matteo ha fatto una supergara, come alle Olimpiadi, ha grandi potenzialità e le ha espresse tutte. Lui che è un introverso, un ragazzo sensibile, un ragazzo che sa uscire dai problemi che, anche in questo caso non l’hanno abbandonato. Ha avuto una piccola infiammazione al pube, l’abbiamo curata, gestita e siamo riusciti ad essere qui così, come avete potuto vedere. La Federazione, lo staff, il Centro Sportivo Carabinieri sono stati importanti, fondamentali, decisivi. Tutti! e ce l’abbiamo fatta. È uno splendido messaggio per tutti i giovani che amano il judo, perché con la fatica, i sacrifici, il lavoro di squadra si può raggiungere qualsiasi risultato. Grande gara, grande Matteo!”. Purtoppo la giornata vissuta da Edwige Gwend e da Antonio Esposito è stata diversa, resa amara dalle sconfitte patite con la polacca Agata Ozdoba, che poi si è messa al collo la medaglia di bronzo e dal portoghese Anri Egutidze, che hanno fatto sfumare anzitempo ogni ambizione. “Non ero io – si è rammaricato Antonio Esposito – è per questo che sono dispiaciuto. Lui è stato bravo, ma io normalmente aggredisco, invece ero bloccato. Anche l’emozione, certo, ma sento che ho bisogno di gareggiare di più, di prendere maggiore confidenza con questa categoria. Io ci sono!”. Grande la soddisfazione per il Presidente Domenico Falcone ed il Segretario Generale Massimiliano Benucci, che sono corsi ad abbracciare Matteo Marconcini appena è stato possibile raggiungerlo, al termine della premiazione e che il vicecampione del mondo ha ricambiato con un abbraccio, che ha sollevato entrambi ad un metro da terra. Domani sarà il momento di Assunta Galeone, 78 kg, primo incontro poule A, la sfida con la coreana Park sarà tutta da vedere.
Judo Worlds 2017 Flash News. Matteo Marconcini nell'Olimpo del judo: è argento Mondiale
#JudoWorlds2017 Day 4:
Inizia la quarta giornata di combattimenti a Budapest per i Campionati Mondiali di Judo: Per la cat. 63kg sale sul tatami Edwige Gwend, per gli 81kg Matteo Marconcini e Antonio Esposito. Forza Azzurri!!!
h 10.20 Velocissimo primo incontro per Edwige Gwend che risolve in fretta e in furia con la greca Boukouvala per mezzo di una immobilizzazione.
h 11.00 Matteo Marconcini ed Antonio Esposito combattono in contemporanea. Matteo è riuscito a trovare la chiave di volta nell'incontro con il montenegrino Mrvaljevic realizzando un waza-ari a un minuto dalla fine della gara. Avversario ostico per Antonio Esposito che invece, dopo aver comunque dato filo da torcere al portoghese Egutidze, si è dovuto arrendere per due waza-ari.
h 11.40 Edwige Gwend è agli ottavi! Ha affrontato l'australiana Haecker spingendo sui suoi punti deboli e ha vinto l'incontro per waza-ari.
h 12.30 Matteo Marconcini ci ha appena regalato un meraviglioso e combattuto Ne Waza (combattimento a terra) con il belga Bottieau. Dopo bel po' di tempo passato a terra tra una immobilizzazione e l'altra,, l'Azzurro ha costretto Bottieau a dichiarare la resa.
h 13:00 La polacca Ozdoba si è rivelata essere un'avversaria più temibile di quanto potessimo immaginare. A metà dell'incontro ha sorpreso la nostra Azzurra Gwend con una leva al gomito che l'ha portata a vincere per Ippon.
h. 13.15 Marconcini oggi ha deciso di regalarci grande judo a questi Mondiali. Con 2 waza-ari ha piegato l'ungherese padrone di casa Ungvari, ritagliandosi un posto nei quarti di finale.
h.13.20 E' un sogno? No, è realtà! Matteo Marconcini ha condotto un match straordinario contro il mongolo Otgonbaatar conquistando la vittoria per Ippon. L'Azzurro è in semifinale!
Appuntamento dallAe 16:00 su Fox Sports (canale Sky 204) con Ylenia Scapin e Ivano Pasqualino per il final block.
h. 17.00 Matteo I-N-A-R-R-E-S-T-A-B-I-L-E! Marconcini ha voglia di farci sognare, l'Azzurro è in finale per la medaglia d'oro nella categoria degli 81kg. Battuto l'iraniano Mollaei per waza-ari e vola in finale!
h.17.30. Durante la finale, un'azione di strangolamento avvenuta a terra, Matteo si è visto costretto ad arrendersi al tedesco Wieczerak. Matteo raggiunge una grandissima medaglia d'argento che non arrivava dal 2005 e che conferma il grande valore del judoka toscano. Bravo Matteo!
Judo Worlds 2017: L’analisi del Presidente Falcone dopo le prime giornate ai Mondiali a Budapest
Budapest, 30 agosto 2017. Laszlo Papp Arena, terza giornata del Mondiale a Budapest. È la prima delle giornate senza azzurri in gara, mentre lo spettacolo continua. Il Giappone è rimasto ampiamente davanti a tutti e ha aggiunto la medaglia d’oro di Soichi Hashimoto nei 73 kg, mentre Sumiya Dorisuren è riuscita ad interrompere l’en plein nipponico con la vittoria nei 57 kg, al termine del più lungo golden score in una finale mondiale di sempre, 8’56” che sono andati a sommarsi ai primi 4 minuti. Sui sei incontri disputati nel final block di questa terza giornata, due soltanto si sono conclusi senza tempo addizionale, un fatto questo che non ha condizionato negativamente la spettacolarità della gara. La 26enne mongola ha ribadito la leadership mondiale affermata dal ranking, peraltro proprio su Yoshida e Receveaux, ma ha anche regalato a Khaltmaagiin Battulga il primo titolo iridato dalla sua recente elezione. Una bella soddisfazione per un grande judoka del passato, oggi in tribuna da Presidente della Repubblica. E dopo queste prime giornate intense e sofferte, il presidente federale Domenico Falcone si è preso il tempo per dare una lettura sul mondiale dei primi quattro azzurri. “Il combattimento disputato da Fabio Basile con An – ha detto il Presidente Falcone – è stato significativo, perché ha risposto chiaramente alle numerose domande che in tanti si ponevano: come sarà, cosa farà, come starà? Fabio ha confermato l’altissimo livello raggiunto a Rio. Forse anche di più e mi limito a questo senza entrare nel merito di tutti quei ‘se’ che si dicono quando la vittoria e la sconfitta sono determinate da uno ‘shido’. Mi fa piacere poterlo dire perché significa anche che abbiamo fatto scelte corrette. Per quanto riguarda Odette (Giuffrida, ndr) il discorso è leggermente diverso, ma pur di fronte ad una risposta inattesa da un’atleta ancora giovane, ma ugualmente esperta come lei, non modifica di nulla la consapevolezza sul suo talento e sulle sue potenzialità”. L’analisi del Presidente è proseguita con il punto su Francesca Milani ed Elios Manzi, che hanno gareggiato lunedì. “Sono rimasto fin sorpreso da quanta grinta e capacità è riuscita ad esprimere Francesca al suo esordio mondiale di fronte ad un avversaria così qualificata ed è una sorpresa piacevolissima, mentre dispiace per questo ennesimo infortunio che ha fermato Elios, anche se si tratta di una recidiva di un incidente recente. Ci auguriamo e, soprattutto, gli auguriamo di rimettersi al meglio quanto prima, sia per la sua condizione fisica migliore che per esprimere tutto il suo talento”. Alla soddisfazione del Presidente si è aggiunta anche quella del medico azzurro, il Dottor Fabio Fanton, che ha riscontrato un incoraggiante e rapido miglioramento delle condizioni del ginocchio di Elios, se non altro relativamente al dolore ed all’infiammazione. Concluse le gare i ragazzi hanno evitato microfoni e dichiarazioni, ai quali invece non si è sottratto Pierangelo Toniolo. “Fabio ha dimostrato consapevolezza di essere un atleta di altissimo livello – ha detto Toniolo – e l’intensità che ha impresso al match è stata senz’altro adeguata e opportuna. Non ha registrato cedimenti fisici, né motivazionali e gli errori che sono stati commessi saranno analizzati immediatamente per essere eliminati, com’è ovvio. Ma da Budapest – ha concluso Toniolo – io ritorno a casa molto motivato e con le idee chiare. Adesso dobbiamo fare le gare giuste, crescendo di livello, almeno un paio quest’anno e poi condivideremo un percorso strutturato per arrivare alle Olimpiadi con freschezza, senza affanni”. Domani si ritorna sotto i riflettori e per la squadra azzurra è il momento di Edwige Gwend, Antonio Esposito e Matteo Marconcini.
Judo Worlds 2017: Seconda giornata iridata fatale, ma non per il Giappone
Budapest, 29 agosto 2017. Campionato del mondo a Budapest, seconda giornata. È la giornata di Odette Giuffrida e Fabio Basile che, nella Làszlo Papp Sportarena, cercano la conferma del valore acquisito un anno fa alle Olimpiadi. Fabio Basile, dopo aver superato Simon Yacoub, ha incrociato la strada con An Ba-Ul. Il match, una replica della finale olimpica, è mostruosamente bello e non merita la conclusione che gli viene riservata: uno shido. Altri se ne sarebbero potuti riconoscere, da una parte e dall’altra, ma non è stato fatto per rispetto di una grandissima sfida, combattuta da due grandissimi campioni. Perché decidere così chi dei due doveva essere il migliore? Oggi è andata così, ma il dubbio sul migliore è rimasto. A Fabio Basile è rimasta anche tantissima rabbia. Poi c’è stata Odette Giuffrida che, liquidata Kristine Jimenez, ha ripetuto a sua volta la sfida con Malijnda Kelmendi. La conclusione è stata fin troppo rapida, tre shido e Odette è stata messa fuori. Una rabbia diversa questa, ma sempre rabbia è. E per le parole si deve attendere. Ma questa giornata non è stata clemente poi nemmeno con An Baul, rimasto fuori dal podio, nè con Maijlinda Kelmendi, che non solo è rimasta fuori dal podio, ma ha perso un’imbattibilità che durava da 1.033 giorni, oltre 33 mesi. Quando, l’1 novembre 2015, fu sconfitta da Erika Miranda. Oggi ha perso due volte, da Ai Shishime e, nuovamente, da Erika Miranda. La rabbia in Casa Italia si è dissolta prima dell’inizio del final-block, quando è stata dedicata a Franco Capelletti la cerimonia ufficiale per attribuzione del decimo dan. “E’ un sogno che si avvera – ha detto con la voce commossa Franco Capelletti – e mi piacerebbe vivere ancora a lungo per continuare a ricordarlo. E continuare a sognare”.
52
1) Ai Shishime (JPN)
2) Natsumi Tsunoda (JPN)
3) Natalia Kuziutina (RUS)
3) Erika Miranda (BRA)
66
1) Hifumi Abe (JPN)
2) Mikhail Puliaev (RUS)
3) Vazha Margvelashvili (GEO)
3) Tal Flicker (ISR)
Fabio Basile e An Baul, storia di due fenomeni in 8 minuti e 10 secondi
Budapest, 29 agosto 2017. Sono le 12.58 a Budapest nel momento in cui si è concluso il più bell’incontro di judo che si sia mai disputato. Poule C, sedicesimo di finale del campionato del mondo, categoria 66 kg: An Baul e Fabio Basile. Come nella finale olimpica a Rio. Un anno dopo. Sono otto minuti e dieci secondi di prese, strappi, guizzi, scatti. La tensione è straordinaria fuori dal tatami. Sul tatami due fenomeni. Di solidità mentale, d’intelligenza tecnica e tattica, di resistenza fisica e, con il tempo che scorre, psicologica. Loro due reggono. Tutti gli altri no. È il coreano che mette la ruota avanti, su un attacco di seoi nage inventa una risposta che stende Fabio sul fianco. Prosegue in leva al braccio, Fabio resiste. Arriva il matè. Si riparte, nessuno molla neanche un millimetro. Ogni scatto è un’emozione ed un’incertezza, chi farà cosa? Arriva, come un lampo, la zampata di Fabio: waza ari! Cuore in gola, ma loro due rimangono freddi, glaciali e geniali, imperterriti sfidanti che hanno messo in scena l’interpretazione del combattimento ideale. Certamente, vorremmo riscrivere il finale. Incontri così, non dovrebbero finire mai. Purtroppo è finito, ha vinto An Baul. Con lui ha vinto anche Fabio, che ha dimostrato al mondo quanto è forte. Come a Rio. Forse ancora di più!
Judo Worlds 2017 News: Inizia la seconda giornata di combattimenti organizzata per la prima volta a Budapest. Aspettiamo sul tatami per l'italia i due judoka che ci hanno fatto sognare alle Olimpiadi di Rio2016: Fabio Basile e Odette Giuffrida.
Live Streaming qui Tatami 2
h.11.30 Finalmente sale sul tatami il nostro Azzurro. Fabio ci regala una delle sue classiche tecniche di sacrificio e vince l'incontro con il palestinese Simon Yacoub con un waza-ari. Avanti così, Fabio!
h 12.00 Una Odette Giuffrida combattiva e concentrata è appena salita sul tatami di Budapest. L'Azzurra risolve velocemente l'incontro con la panamenese Jimenez servendole un bellissimo ippon.
Fabio Basile e Odette affronteranno i numeri 1 del ranking mondiale, il koreano An e la kosovara Kelmendi. Ecco riaffiorare le finali Olimpiche di Rio 2016.
h 13.00 Fabio Basile combatte come un vero guerriero contro il campione del mondo 2015. Recupera il punteggio a 15 secondi dalla fine (portandosi sull' 1 a 1), ma una penalità assegnatagli dopo 4 minuti di golden score fa passare la vittoria al koreano An Ba-Ul.
h 13.23 Un trascinamento, un falso attacco e ancora una volta un trascinamento si sono tradotti in 3 penalità (limite massimo da assegnare a un judoka in un incontro) che hanno fermato la corsa di Odette Giuffrida al titolo iridato.
Non c'è possibilità di ripescaggio: purtroppo Fabio non è riuscito a bissare il successo olimpico e Odette non ha preso la sua rivincita più grande.
Judo Worlds 2017: Il Giappone applaude Tonaki e Takato campioni del mondo
Budapest, 28 agosto 2017. Funa Tonaki e Naohisa Takato. Sono andate entrambe al Giappone le due medaglie d’oro assegnate nella prima giornata del campionato del mondo di judo a Budapest. Le regole continuano a cambiare, ma non cambia chi le interpreta meglio di chiunque altro. “È il judo, signori miei”, viene da dire parafrasando l’Al Pacino di Ogni maledetta domenica, ma così è. E così nei 48 kg Funa Tonaki, 22 anni, tredicesima in ranking si è lasciata dietro le spalle tutte le migliori. Almeno fino a questa mattina. Ora la migliore è lei, migliore anche di Ami Kondo, compagna di squadra e predestinata erede di Ryoko Tamura, che si è dovuta accontentare della medaglia di bronzo. E se Kondo non è arrivata in finale con la coetanea collega, la colpa è stata della mongola Munkhbat, che l’ha superata in una semifinale bruttina, giocata sulle sanzioni, assegnate tutte per prese ostruzionistiche alle maniche. Tonaki poi, si è presa l’oro vendicando Kondo, con un ko soto gake (waza ari) a venti secondi dalla fine. La seconda medaglia di bronzo è andata al collo della kazaka (ex-mongola) Galbadrakh. Per Francesca Milani, che le si era opposta con efficacia al primo turno, non può essere una consolazione, ma uno stimolo lo è di certo. Il successo di Takato nei 60 kg ha evidenziato una superiorità limpida, non facile, ma chiara. In finale l’azero Safarov ha tentato di sorprenderlo con ko soto gake, ma Takato gli si è girato addosso in o uchi gari (portato con la gamba che era stata attaccata). Mancava poco più di un minuto. L’azione successiva Takato ha piazzato un altro o uchi gari e questa volta è stato ippon. Le medaglie di bronzo sono andate al mongolo Ganbat, che con i suoi 30 anni è il più anziano sul podio oggi e l’uzbeko Urozboev, che ha eliminato Papinashvili, che aveva eliminato Takato a Rio, ma poi ha fatto fuori anche Ganbat, scombinando le carte della categoria. Il commento sulla giornata dei coach azzurri, Francesco Bruyere e Roberto Meloni: “La prima giornata è stata dominata dai paesi dell’est, Giappone, Mongolia, Kazakistan e Uzbekistan: per tipologia di judo nelle categorie leggere dettano legge. Sopra tutti come sempre il Giappone, che sta investendo molte risorse sui giovani in vista delle Olimpiadi. Milani anche se sfortunata al sorteggio ha disputato un buon incontro con la numero uno del mondo e ha dimostrato sicuramente di essere all’altezza di questo livello. Elios ha fatto davvero un miracolo nel recuperare l’infortunio al ginocchio patito in Giappone a fine luglio, nonostante questo sul tatami ha mostrato la classe che lo caratterizza. Purtroppo in un incontro che stava dominando ha avuto una ricaduta che lo ha fermato. Ci vorrà un po' di tempo per recuperare da tanti sfortunati infortuni, ma è indiscutibilmente un talento”.
48
1) Funa Tonaki (JPN)
2) Urantsetseg Munkhbat (MGL)
3) Ami Kondo (JPN)
3) Otgontsetseg Galbadrakh (KAZ)
60
1) Naohisa Takato (JPN)
2) Orkhan Safarov (AZE)
3) Diyorbek Urozboev UZB)
3) Boldbaatar Ganbat (MGL)
Mondiali day 1, Milani e Manzi a testa alta
Budapest, 28 agosto 2017. Francesca Milani ed Elios Manzi hanno tenuto alti i colori azzurri della nazionale italiana di judo nella prima giornata del campionato del mondo a Budapest. No, purtroppo non sono arrivati al final-block. Che non è banale o scontato, ma non lo è nemmeno battersi al pari di avversari qualificati o, nel caso di Manzi, battersi come se si fosse integri. Insomma, Francesca ed Elios, i primi due atleti della squadra azzurra ad aver lottato nella Sports Arena a Budapest hanno lasciato intendere che lo spirito è alto e la condizione è adeguata all’evento.
Sedicesimi di finale 48 kg: Galbadrakh (KAZ)-Milani (ITA)
Francesca Milani si è spinta ad un passo dal sogno nel primo incontro del campionato del mondo di judo a Budapest. La 23enne romana è stata la prima azzurra che è salita sul tatami iridato e, di fronte a lei, la numero uno al mondo dei 48 kg, la mongola naturalizzata kazaka Galbadrakh. Francesca ha lottato con la determinazione di chi sa che i sogni si possono trasformare anche in realtà. E man mano che il tempo trascorreva questa trasformazione è sembrata sempre più possibile. Anche dopo la sanzione assegnata a Milani per una presunta passività. Davvero border-line l’assegnazione, visto che gli attacchi della Galbadrakh sono stati tutti in controtecnica, ovvero la risposta all’attacco dell’azzurra, che allungava la gamba per agganciare l’avversaria. Sono andate al golden score e già da un paio di minuti la kazaka aveva cambiato atteggiamento, più prudente. E coach Bruyere che urlava che: “ha paura, spingi che ha paura”. Milani ha spinto, ci ha provato davvero, ma alla fine è arrivata un'altra sanzione. Passività? Forse. Comunque border-line ma, si sa, essere il numero uno talvolta, può condizionare quel poco che basta. Il mondiale di Francesca Milani purtroppo, finisce qui, ma per la squadra azzurra è stato l’inizio ad un passo dal sogno. Francesca ha dimostrato che si può realizzare. Eccome…
Trentaduesimi di finale 60 kg: Manzi (ITA)-Szabo (HUN)
Ed ecco Elios Manzi, categoria 60 kg, di fronte c’è Csaba Szabo, in ranking è 51°. Ma è ungherese e siamo a Budapest, senza trascurare il fatto che la posizione di Manzi nella classifica mondiale non è migliore (62) e ha recuperato a tempo di record un ginocchio infortunato seriamente in Giappone, fine giugno. Il 21enne siciliano danza sul tatami, i piedi sono rapidi ed incalzano l’ungherese che si salva come sa e come può. L’arbitro sanziona una volta, poi la seconda quando manca una manciata di secondi alla fine. E si va al golden score. Cambia poco nella sostanza, ma quel poco determina una differenza che spinge l’incontro in un’altra direzione, le sanzioni arrivano per Manzi, una e poi anche la seconda. Coach Meloni si sbraccia, protesta, viene invitato alla calma, mentre il pubblico ha capito che a forza di chiedere, talvolta, si ottiene. Anche Elios ha capito però, che se non si dà una mossa l’incontro cambia padrone e riprende la marcia giusta, due, tre attacchi per nulla velleitari non fanno cadere Szabo, ma la terza sanzione ottiene il medesimo effetto. Manzi affronterà il kazako Kyrgyzbayev, che ha schiantato il francese Revol.
Sedicesimi di finale 60 kg: Manzi (ITA)-Kyrghyzbayev (KAZ)
A tradire Elios Manzi è stato quel ginocchio infortunato in Giappone e recuperato, quasi miracolosamente, per essere in gara al campionato del mondo a Budapest. Il match con il kazako Kyrgyzbayev non era semplice sulla carta, né sul tatami, ma Elios se la stava cavando bene, la situazione appariva, ed era, sotto controllo. Una sanzione al kazako, passività. Lotta sulle prese, un guizzo, un anticipo fino a che, su un attacco dell’azzurro, Kyrgyzbayev per difendere gli tocca da dietro la gamba sinistra e sollecita il ginocchio ferito proprio nella direzione che Elios ha cercato sempre accuratamente di evitare. Manzi urla per il dolore e si ferma immediatamente, l’azione prosegue con il kazako che, dopo un attimo, si ritrova il bavero attorno al collo dell’italiano. Tecnicamente l’azione si conclude con ippon di strangolamento. “Il ginocchio ha ceduto proprio in quel punto – ha detto Elios subito dopo, mentre il medico gli prestava le prime cure – ed il dolore è stato fortissimo, ho capito immediatamente che la mia gara era finita. È stato quasi un miracolo essere qua, ma nell’ultimo periodo riuscivo a fare tutto, solo nell’accosciata sentivo pungere, un fastidio che spariva subito dopo. Il kazako mi stava dando meno problemi dell’ungherese, se il ginocchio avesse tenuto avrei potuto andare avanti, ma è vero anche che quello che è successo sarebbe potuto accadere in qualsiasi momento. Rimane la rabbia ed in questo momento è tanta”. Dopo il dispiacere per la sconfitta con la numero uno mondiale, Francesca Milani ha ritrovato il sorriso: “Peccato per il risultato, speravo in qualcosa di più. Le sensazioni che ho avuto sono state positive. Gara dopo gara mi sento sempre più sicura e più competitiva! Sicuramente Galbadrakh è più esperta di me, ma penso di esserne uscita a testa alta. Adesso penso solo al futuro, continuerò a lavorare come ho sempre fatto e sono convinta che prima o poi ci salirò anch'io su un gradino di quel podio!”.
Il sorteggio dei Mondiali di Budapest regala incroci olimpici: per Basile c'è An Ba-Ul Giuffrida attesa dalla kosovara Kelmendi
Roma, 27 agosto 2017 - A volte ritornano. E allora capita che il sorteggio di Budapest per il tabellone del prossimo Mondiale di Judo che parte domani, riproponga vecchi incroci dal sapore carioca. Sulla strada del campione olimpico Fabio Basile (cat 66 kg) potrebbe esserci ancora una volta il temibile coreano An Ba-Ul, già battuto nella finale olimpica di Rio de Janeiro. L’atleta azzurro salterà il primo turno di qualificazione, nel secondo avrà di fronte il palestinese Simon Yacoub e - qualora l’esito sportivo dovesse seguire il pronostico - a quel punto ci si troverebbe di fronte alla rivincita della finale olimpica andata in scena il 7 agosto 2016. Non è stato un sorteggio particolarmente propizio neppure per Odette Giuffrida, argento olimpico ai Giochi di Rio: l’atleta romana - anche lei salterà il primo turno - sfiderà la vincente tra la peruviana Gamarra e la judoka di Panama Jimenez. Ma al terzo turno l’azzurra - sempre tenendo conto dei pronostici della vigilia - si troverebbe di fronte la kosovara Majlinda Kelmendi con la quale ha dato vita alla finale olimpica brasiliana dell’ultima edizione dei Giochi. Strada impervia anche per Francesca Milani - nei 48 kg - che nel sorteggio trova la kazaka Otgontsetseg Galbadrakh, testa di serie numero uno. Percorso impegnativo per Antonio Esposito negli 81 kg che trova il portoghese Eguditze, e per Assunta Galeone nei 78 kg che avrà modo di sfidare nel primo turno la coreana Park, ma che successivamente è attesa dall’olandese Guusje Steenhuis, testa di serie numero uno del tabellone. Sorteggio meno traumatico per Elios Manzi che - nei 60 kg - sfiderà al primo turno l’ungherese Szabo. C’è un macedone sulla strada di Matteo Marconcini che nel primo turno affronterà Srdjan Mrvaljevic, percorso impegnativo, ma non proibitivo per l’aretino, così come per Edwige Gwend - 63 kg - che trova all’esordio l’australiana Katharina Haecker.
Il Congresso IJF acclama Vizer Presidente
Roma, 25 agosto 2017 - Il Congresso Ordinario della International Judo Federation (IJF) si è riunito oggi a Budapest per discutere il planning degli obiettivi del Judo Mondiale e per l'elezione del Presidente e del Comitato Esecutivo per il quadriennio 2017-2021. Marius Vizer, che era il candidato unico alla presidenza, è stato eletto all'unanimità per acclamazione così come i membri del Comitato Esecutivo.
Nel suo discorso d'insediamento il Presidente rieletto ha più volte ribadito il suo obiettivo principale, cioè rendere il Judo sempre più attraente e fruibile per il grande pubblico, per i media e per gli sponsor. In questo senso è stato elaborato anche il nuovo regolamento arbitrale proprio per rendere il Judo più spettacolare e facilmente comprensibile per tutti.

L’Italia è bella anche a squadre, due quinti posti alle Universiadi a Taipei
Taipei, 24 agosto 2017. Italia universitaria protagonista a Taipei. Anche nella prova a squadre! sia donne che uomini infatti, si sono guadagnati il posto in una finale per la medaglia di bronzo. Alla fine sono arrivati due quinti posti, ma ugualmente belli, per come ciascun atleta si è battuto e ha creduto in una squadra che, in ogni caso, ha espresso il meglio di sé.
Donne
Sedicesimi: Italia-Ucraina 5-0 (37-0), Pierucci, Righetti, Giorgis, Paissoni, Ferrari
Ottavi: Italia-Mongolia 4-1 (23-1), Pierucci, Righetti, Paissoni, Ferrari
Quarti: Giappone-Italia 5-0 (48-0)
R1: Romania-Italia 0-5 (0-23), Pierucci, Righetti, Giorgis, Paissoni, Ferrari
FR: Italia-Russia 2-3 (21-31), Pierucci, Paissoni
Uomini
Sedicesimi: Mongolia-Italia 2-3 (20-12), Regis, Mungai, D’Arco
Ottavi: Italia-Lituania 3-2 (30-20), Regis, Mungai, D’Arco
Quarti: Ucraina-Italia 2-3 (20-13), Regis, Mungai, D’Arco
Semifinale: Giappone-Italia 4-1 (40-1), Regis
FR: Germania-Italia 3-2 (21-11), Regis, Mungai
Per la squadra femminile il commento è stato affidato ad Anna Righetti: “Personalmente sono delusa dalla mia performance. Sia nella gara individuale che in quella a squadre stavo facendo una buona gara, ma poi ho perso gli incontri di finale in cui stavo sovrastando le avversarie. È stata una gara tosta, avevamo già disputato tanti incontri nelle gare individuali perciò abbiamo accusato un pò di stanchezza. Siamo partite bene con Ucraina e Mongolia, abbiamo perso col Giappone e vinto il ripescaggio con la Romania. La finalina per il bronzo con la Russia era aperta, uno scontro alla pari. Abbiamo perso 3 a 2 e ci siamo fermate ai piedi del podio, con molto amaro in bocca. Ma credo che siamo riuscite comunque a dimostrare il nostro valore. I ragazzi invece hanno compiuto un’impresa epica: erano solo in 3 e D'Arco ha incontrato avversari che pesavano anche 50 kg più di lui. Nonostante ciò si sono piazzati in quinta posizione combattendo col cuore e conquistando tutto il palazzetto. È stata una bella esperienza e sono felice di fare parte di questa squadra così unita e affiatata”.
Per la squadra maschile invece, il commento è stato affidato a Nicholas Mungai: “Sono un pò rammaricato per la gara individuale, perché ho perso per una distrazione e anche se l’azero era in forma avrei potuto sicuramente dire la mia. Sono invece contento di come abbiamo combattuto nella gara a squadre, è stato emozionante arrivare a giocarsi una medaglia fino alla fine con una squadra di soli tre elementi. Tutto sommato oggi mi sono divertito e sono stato felice di aver combattuto al fianco di Andrea e Enzo. Penso che avrei potuto gestire meglio l’incontro che ho perso con il giapponese per cui non resta altro da fare che continuare a lavorare”.
Per il Judo questa Universiade è stata molto positiva ed è arrivato un risultato che corrisponde con la ‘forte sensazione di fiducia’ espressa dal Coach Massimo Sulli alla partenza. “I risultati hanno confermato questa forte sensazione che avevo” ha detto con soddisfazione il tecnico azzurro. “Sia nel primo collegiale a Ostia, che a Bardonecchia ho visto e seguito dei ragazzi molto motivati e consci dell’opportunità che l’Universiade avrebbe offerto loro. Mai l’Italia del judo universitario aveva ottenuto risultati così rilevanti. Bisognerà verificare la classifica delle nazioni, ma credo che l’Italia sia tra le prime 5/6 nazioni al mondo su 66 paesi iscritti. Lasciami fare un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato a questo successo e mi riferisco a tutto lo staff tecnico ivi compreso il settore interforze che ha dato un forte contributo nella prima parte del programma. Ai CUS cui questi ragazzi fanno riferimento, ai loro tecnici. Grazie a tutti... con l’auspicio che questi risultati possano dare maggiore slancio al judo universitario e più forza e motivazione alla squadra che prenderà parte ai prossimi mondiali. Forza Italia!”