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In stand-by la ripresa degli allenamenti

Roma 3 Maggio 2020 - Con riferimento alla possibile riapertura delle attività sportive da domani, 4 maggio, la FIJLKAM comunica che, finché non saranno emanate apposite Linee-Guida nazionali (riguardanti gli adempimenti relativi alle misure di sincurezza anti Covid-19) - predisposte a cura dell’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del CONI e del CIP, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana e le Federazioni Sportive Nazionali interessate, ai sensi di quanto previsto nell’Art. 1 comma 1, lettera g) del DPCM del 26 aprile 2020 (che ha valenza fino al 17 maggio p.v.) non potrà essere autorizzata la ripresa delle attività degli Atleti definiti di Interesse Nazionale.
A tale riguardo precisiamo che, dalle informazioni assunte al momento, per Atleti di Interesse Nazionale si intendono gli Atleti maggiorenni che fanno parte delle Squadre Nazionali di Judo, Lotta e Karate, ovvero gli Atleti appartenenti agli elenchi del Progetto Tokyo/Interesse Olimpico e di Interesse Internazionale. Maggiori chiarimenti al riguardo saranno forniti auspicabilmente nel corso della giornata di domani, 4 maggio 2020.

I dt azzurri a confronto su Tokyo 2020. Mornati, cogliamo opportunità da questa emergenza

Criticità, ma anche opportunità da cogliere per ripensare lo sport di alto livello al tempo del coronavirus e per preparare al meglio i Giochi Olimpici di Tokyo. Lo sport italiano guarda al futuro e prova a ripartire dopo il lockdown che ha fermato gli atleti azzurri di alto livello e i direttori tecnici delle varie Nazionali si sono ritrovati via web al seminario “Tokyo 2020, la ripresa delle attività di alto livello tra criticità ed opportunità. Esigenze e proposte operative” organizzato dall’Area della Preparazione Olimpica del CONI, attraverso l’Istituto di Scienza dello Sport.


“Grazie all’Istituto di Scienza dello Sport possiamo sfruttare questo momento per fare una riflessione collettiva - ha dichiarato il Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati in apertura del seminario -. Ringrazio tutti DT per gli spunti offerti per ripartire. Ho insistito affinché fossero messe tra le criticità infinite anche delle opportunità che dobbiamo saper cogliere. Le Olimpiadi le vince chi sa adattarsi meglio, si vincono su un dettaglio e almeno noi che siamo la punta dell’iceberg sportivo dobbiamo vedere questo momento con quello spirito di positività che gli altri non vedono. Dopo il DPCM di ieri, dal 4 maggio gli atleti possono cominciare a fare qualcosa e viviamo queste due settimane fino al 18 maggio come una ripartenza collettiva anche per gli sport di squadra”. Lo sport prova a ripartire e il CONI, nel rispetto delle normative, per quanto possibile e, seppure a regime ridotto, metterà a disposizione i Centri di Preparazione Olimpica di Roma, Formia e Tirrenia.


“Oggi abbiamo presentato al Governo un report per non farci trovare impreparati – ha aggiunto Mornati riferendosi al report “Lo Sport riparte in sicurezza” sviluppato con il Politecnico di Torino e consegnato al Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora -. La ripresa delle attività sportive è in capo al Governo, ma noi abbiamo provato a dare tutti gli elementi possibili in modo che chi decide avesse un quadro globale sull’incidenza dei rischi di tutte le discipline. È venuto un lavoro estremante ben fatto. È indiscutibile che tutto sarà molto più complesso, ma anche lo sport deve adattarsi nel più breve tempo possibile. Siamo tutti concentrati su Tokyo ma cerchiamo di sfruttare questo momento per arrivare prima ad organizzarci nel miglior modo possibile perché non sarà più come prima”. Mornati ha quindi sottolineato lo stretto legame tra sport di vertice e di base. “Il 98% degli atleti olimpici si allena in società governate da volontari. Dobbiamo mettere in sicurezza le associazioni sportive e metterci dentro i nostri atleti di livello”.


Il momento di approfondimento, moderato e sviluppato da Giampiero Pastore, Responsabile della Scienza e Sport del CONI, ha visto la partecipazione di Alessandro Donati - Metodologia dell’allenamento Scienza Dello Sport CONI, Pierluigi Aschieri – Direttore Tecnico Karate Fijlkam, Gianlorenzo Blengini - Direttore Tecnico Pallavolo Maschile Fipav, Cesare Butini - Direttore Tecnico Nuoto FIN, Alessandro Campagna - Direttore Tecnico Pallanuoto Maschile FIN, Enrico Casella - Direttore Tecnico Ginnastica Artistica Femminile FGI, Davide Cassani - Direttore Tecnico Ciclismo FCI, Franco Cattaneo - Direttore Tecnico Canottaggio FIC, Andrea Cipressa - Direttore Tecnico Fioretto FIS, Valter Di Salvo - Responsabile Area Performance e Ricerca FIGC, Antonio La Torre - Direttore Tecnico Atletica Leggera FIDAL e Cesare Pisoni - Direttore Tecnico Snowboard/Freestyle FISI.


In apertura il Professor Alessandro Pezzoli, del Politecnico di Torino ha illustrato ai direttori tecnici il report che certifica i diversi fattori di rischio delle 387 discipline sportive facenti capo al CONI e al Comitato Italiano Paralimpico. “Il CONI sta facendo un grande lavoro, con una visione di gruppo estremamente avanzata. Stiamo affrontando la diffusione di un virus visto come malattia che investe la comunità e solo con una visione di insieme si potrà ripartire in modo intelligente. Nella Fase 2 e poi nella 3 servirà partire con metodo, è inutile partire senza una pianificazione. Questo lavoro è veramente un’innovazione nel panorama sportivo a livello mondiale e si nota la volontà di ripartire con metodo logico per svolgere al meglio e in sicurezza l’attività sportiva”.


Alessandro Donati, Metodologia dell’allenamento Scienza Dello Sport CONI, ha evidenziato come occorra “essere pronti alla ripresa senza esporsi ad eventuali rischi” e ha illustrato come, negli allenamenti serva “puntare sulla varietà” evitando la “sommazione di carichi ai quali il soggetto non è abituato per non indebolire le difese immunitarie”.


Nel corso del Seminario i vari DT hanno manifestato le criticità ed evidenziato le opportunità che scaturiranno da un cambiamento così importante e le conseguenze sulla preparazione e sulle modalità di avvicinamento ai Giochi Olimpici e alle altre principali manifestazioni sportive internazionali.


Blengini, CT dell’Italvolley già qualificata per Tokyo, ha ammesso: “Ci saranno grandissime difficoltà ma abbiamo il dovere di provarci a portare i nostri atleti nel percorso che ci porterà a Tokyo Il nostro sport ha diverse criticità perché è uno sport di squadra e perché il pallavolista ha difficoltà a considerare nello specifico allenante quello che può essere fatto a casa. Stiamo parlando atleti di due metri con esigenze importanti dal punto di vista muscolare. Non potendolo fare in una palestra pesi attrezzata o in un impianto, il concetto di allenamento e adattamento è molto difficile per atleti di questo tipo. Noi abbiamo per regolamento l’obbligo di passarci la palla. Come possiamo comportarci in uno sport in cui c’è necessità di interazione? Questo rende la situazione ancora più critica. Dobbiamo cercare soluzioni di creatività e adattamento. Bisogna capire però quando potremo tornare alla base del nostro sport: lavorare in gruppi e dobbiamo cercare di ridare continuità agli atleti per arrivare più performanti possibile. Prima di tutto c’è la salute delle persone”.


Condivide parte dei problemi un altro sport di squadra come la pallanuoto. “Io sono ottimista di natura e cerco di cogliere opportunità da una crisi, da una sconfitta ma è chiaro che non possiamo non fare una fotografia sulla situazione attuale – le parole di Campagna, CT del Settebello, già con il pass per il Giappone -. Se non si risolve problema a livello societario tutto il sistema rischia di crollare. I nostri club sono disperati. Dobbiamo batterci tutti per far ripartire quanto prima l’attività di base che permette al campione di potersi allenare. Senza, il campione avrà possibilità di allenarsi poche settimane, perché tutti i costi degli impianti sarebbero a carico della Federazione. Stiamo cercando di tenere i ragazzi concentrarti sull’obiettivo di vincere l’olimpiade ma sappiamo che i nostri competitor hanno già ripreso ad allenarsi. Partiamo da situazioni svantaggiate, ma abbiamo fatto un allenamento domestico curato anche con dirette video per le esercitazioni ma ci sono stati diversi sbalzi d’umore, anche i miei atleti fanno parte del 30% italiani che iniziano avere insonnia, ansie. La cosa più difficile per noi è fare allenamenti senza avere la motivazione dell’appuntamento sportivo, della partita, ma i nostri ragazzi hanno una grandissima voglia di buttarsi in piscina”.


Acqua che manca anche agli azzurri del nuoto. “Le criticità sono quelle dell’alto livello e quelle di base, due facce della stessa criticità - ha ammonito il DT Butini -. L’attività dello sport è fatta dalle società, il vero motore dell’alto livello. Nella nostra federazione abbiamo cinque discipline olimpiche e  più di 1500 società che hanno come comune denominatore l’acqua. Se non ripartono le nostre società inutile parlare dell’alto livello. Tra le criticità dell’alto livello c’è stata la difficoltà di accettare il posticipo dei Giochi. Noi siamo tra i più penalizzati, ci manca l’acqua. Abbiamo dato ai ragazzi indicazioni per il mantenimento della condizione. Non siamo abituati ad avere atleti che hanno subito uno stop addirittura di 8 settimane. Il Il rinizio dovrà essere molto graduale, senza avere fretta di accelerare”.

Casella, DT della ginnastica artistica femminile, ha evidenziato le difficoltà del proprio sport. “Nel momento in cui andiamo a lavorare indoor le palestre sono piene di attrezzature in contatto con tutti. Posso tenere distanziati gli atleti ma poi l’attrezzo viene toccato. Il problema è se ogni volta che si utilizzano le attrezzature occorre porre in atto sanificazione potrebbe essere un problema. L'atleta interagisce con la struttura, con l’impianto. Se penso alla mia disciplina abbiamo bisogno di grandi numeri di ripetizioni, il gesto tecnico. Poi parlando di ritmica, possono fare un lavoro tecnico individuale ma è necessario avere un luogo dove poter fare dei lanci. Bisogna al più presto capire le condizioni con cui possiamo controllare il nostro allenamento, salvaguardando la salute. Non poter compiere gesti tecnici potrebbe avvenire un decadimento che non è difficile da recuperare”.


Necessita dell’impianto anche il ciclismo su pista. “Anche io sono preoccupato per la nostra base – ha detto Cassani, DT dell’Italbici -. Diverse società con il Coronavirus non avranno le risorse per andare avanti. Dobbiamo aiutare queste società perché senza volontari e gli sponsor non possiamo andare da nessuna parte. Il ciclismo ha la possibilità di allenarsi con la tecnologia e i rulli e i ragazzi riescono ad allenarsi anche in compagnia anche se iniziano ad essere stanchi e stressati. Per Tokyo non sono particolarmente preoccupato perché i ragazzi si stanno allenando e dal momento in cui potranno tornare in strada avranno due mesi in vista delle corse. Per la pista dal 4 maggio a Montichiari stiamo cercando di capire come fare gli allenamenti, non potremo allenarci con il quartetto ma stiamo studiando tutto quello che serve per garantire la massima sicurezza ai nostri ragazzi”.


Per l’atletica ha parlato il DT La Torre. “Noi raccomanderemo ai nostri long distance e runners che hanno sofferto più di altri questo blocco che è importante mantenere alta l’intensità ma dovremo stare attenti che questo virus ha velocità nell’attaccare il sistema immunitario e potrebbe trovarsi spalancata la strada dall’indebolimento. Anche un piccolo stimolo allenante può ridurre gli effetti negativi del detraining. La nostra vita dopo non sarà più uguale, lo sport che abbiamo vissuto fino adesso dobbiamo in parte dimenticarcelo e in parte dobbiamo riprenderlo con strumenti diversi”.


“Noi abbiamo fatto bene nei tre anni precedenti, un’interruzione prolungata della preparazione ci metterà in un decondizionamento difficilmente recuperabile in tempi brevi – ha ammonito Cattaneo, del canottaggio -. La preparazione in casa non è una preparazione. Abbiamo bisogno del contatto con l’acqua e con i remi. Più si allunga questo tempo e più ci vorrà del tempo per tornare ai nostri livelli. È un dramma ma non piangiamoci addosso, cerchiamo di cogliere le opportunità che ci si presentano. Nel canottaggio abbiamo creato una serie di appuntamenti  per tenere legata la nostra community al nostro sport”.


“Nella scherma l’alto livello non può prescindere dalla base, le società sono le fondamenta - è l’intervento di Cipressa, DT del fioretto -. Da queste società nascono ragazzi che diventano atleti importanti. Sono molto preoccupato che questa defezione olimpica ci creerà molte difficoltà. L’Olimpiade non solo è il palcoscenico più importante ma si buttano anche le basi per nuove iscrizioni e per portare nuovi atleti all’interno dei gruppi nazionali. Nella scherma non abbiamo centri federali, gli atleti crescono e si allenano nelle loro società. I ragazzi hanno vissuto bene questo passaggio di un anno olimpico. Sono fiducioso. La scherma però non può prescindere dal gesto tecnico, non basta la preparazione atletica. Siamo uno sport individuale ma anche di squadra, di contatto. Possiamo immaginare delle situazioni semplici per evitare dei fattori di rischio, ma evitare il contatto durante un assalto è impossibile”.


“Gli sport di combattimento hanno una loro specificità - ha aggiunto Ascheri, Dt del Karate -. Abbiamo fatto un’analisi su quello che era possibile fare da casa e abbiamo limitato il campo al lavoro su equilibrio e precisione e alla rimozione delle lacune personali nella preparazione fisica. Alcuni atleti hanno vissuto poi lo shock di essere a pochi punti dalla qualificazione e non sappiamo nemmeno se queste riprenderanno. Per noi sarebbe difficile l’uso delle mascherine perché sotto sforzo la ventilazione polmonare aumenta moltissimo”.


Il discorso Tokyo non riguarda calcio e sport invernali, ma le difficoltà restano per tutti.
“Sono dispiaciuto per il rinvio di Tokyo 2020 e degli Europei di calcio non solo per atleti e staff ma per tutte le persone. Alla sofferenza delle persone si aggiunge la mancanza di distrazioni che arrivavano settimanalmente dal mondo dello sport – ha detto Di Salvo, responsabile Area Performance della Federcalcio -. Dobbiamo lavorare perché gli atleti tornino ad allenarsi e poi alle competizioni, ovviamente in sicurezza. Dovremo definire criteri di allenamento strutturandolo per fasi, quattro fasi partendo da un riadattamento generale. Sarebbe auspicabile che i calciatori possano fare un allenamento individuale, poi la seconda fase con l’allenamento specifico ed esercitazioni di squadra dal 18 maggio, la terza fase precompetitiva in cui si cerca di far acquisire all’atleta ritmo e minuti di gioco e l’ultima fase è quella competitiva. I calciatori saranno esposti a un numero importante di partite e il nostro compito è proporre le giuste strategie. Visto il momento straordinario dobbiamo adottare protocolli straordinari. Molto importante è l’aumento delle sostituzioni dei giocatori, un break di 3 minuti che favorisca il recupero dell’atleta e consentire alle squadre di convocare un numero maggiore di giocatori. Almeno per il primo blocco di partite potrebbe essere definito un massimo minutaggio per ogni calciatore, per raggiungere il picco della performance. Parallelamente al lavoro delle commissioni medico scientifiche noi dell’area tecnica dovremmo lavorare sulle strategie che consentano ai nostri atleti di tornare ad allenarsi e a competere ad alto livello”.


“La nostra situazione è molto diversa – ha esordito Pisoni, DT Snowboard/Freestyle- perché in qualche modo abbiamo terminato la stagione anche in maniera rocambolesca, con risultati mai ottenuti prima. La nostra Federazione è molto grande con caratteristiche estremamente varie e all’interno ci sono sport completamenti diversi. La nostra federazione inoltre è strettamente interconnessa con il sistema montagna e le attività turistiche. Per gli allenamenti abbiamo il vantaggio di essere uno sport individuale, non abbiamo nessuna preclusione nell’utilizzo dei dispositivi di sicurezza. Per contro abbiamo criticità nell’utilizzo di alcuni impianti di risalita, i viaggi per il raggiungimento delle sedi e dipendiamo dalle strutture alberghiere. Abbiamo i campionati del mondo in Cina nel 2021, ma c’è un grosso punto di domanda su tutta la Coppa del Mondo ma dobbiamo pensare delle strategie per essere pronti ad affrontare le prime gare. Abbiamo fatto sempre differenza lavorando sui nostri ghiacciai italiani, ma non abbiamo indicazioni sull’apertura. È un grosso punto di domanda”.

 

(Fonte CONI)

Consegnato al Ministro Spadafora il report del Politecnico di Torino “Lo sport riparte in sicurezza”

Nel corso della riunione informale della Giunta del CONI, tenuta questa mattina, il Presidente Giovanni Malagò ha informato i membri di aver inviato al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, il report del Politecnico di Torino, titolato: “Lo Sport riparte in sicurezza”. Il Presidente Malagò, illustrando il documento, ha ringraziato il Segretario Generale, Carlo Mornati, che con il suo staff ha lavorato in questi giorni per portare a termine un lavoro di 404 pagine, comprensivo di numerosi allegati.

Come accade per l’Inail con l’elenco Ateco (attività economiche), questo studio serve per certificare i diversi fattori di rischio delle 387 discipline sportive facenti capo al CONI e al Comitato Italiano Paralimpico, fornendo indicazioni e azioni di mitigazione che possano accompagnare la ripresa dell’attività agonistica, quando sarà finito il lockdown, in virtù delle specificità proprie di ciascuna disciplina, con carattere temporaneo e strettamente legate alla fase di emergenza, sebbene alcune potranno essere utili anche ad emergenza superata.

D’intesa col Comitato Italiano Paralimpico, è stato quindi richiesto alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate e agli Enti di Promozione Sportiva - che hanno prontamente fornito la più piena collaborazione - di compilare un questionario analitico predisposto sulla base di un modello di analisi di rischio.

Il modello proposto evidenzia per ciascuna disciplina sportiva gli aspetti valutativi della distanza, dei dispositivi di protezione e della possibilità di utilizzo di tecnologie applicate allo sport (cosiddetta digitalizzazione).

È stato chiesto di indicare per ogni singola voce - applicata a ciascuna disciplina sportiva e con riferimento al luogo di pratica, nonché alla natura dell’evento (allenamento/gara) - il relativo fattore di rischio dove: 0= inesistente; 1=scarso; 2=medio; 3=alto; 4=elevato.

Con il Politecnico di Torino è stato sviluppato il “Rapporto lo sport riparte in sicurezza” per consentire ai vari stakeholder di procedere ad un self assessment (ovvero un’autovalutazione), secondo una metodologia basata su rilevanze tecnico-scientifiche, necessario per l’analisi accurata delle attività che si svolgono in un sito sportivo, del personale che opera, dell’organizzazione dell’attività sportiva, del lay-out del sito, alla luce del modello sportivo organizzato italiano facente capo al CONI e/o al CIP e delle organizzazioni sportive da loro riconosciute.


I protocolli d’emergenza hanno previsto nuove regole da mettere in atto, quali gli spostamenti delle persone, limitati ai soli bisogni assolutamente necessari e il distanziamento sociale: rimanere lontani dagli assembramenti e dallo spazio personale altrui.

Il CONI ha da subito offerto il proprio contributo al decisore politico per l’individuazione dei fattori di rischio nello specifico settore sportivo. Sarà poi il Governo a decidere i modi e i tempi della progressiva ripresa di allenamenti e gare dei diversi sport, garantendo adeguati livelli di tutela della salute e sicurezza di tutti, come già fatto per altri settori importanti della vita del Paese. Infatti il titolo dell’iniziativa realizzata dal Politecnico di Torino è “Ognuno protegge tutti”, tenendo conto dei diversi fattori di rischio di ogni disciplina sportiva.

Per assicurare la ripartenza in sicurezza con gli allenamenti, il Report è integrato con il protocollo di screening ad hoc e le raccomandazioni elaborati dalla Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), in qualità di Federazione medica del CONI e unica Società Scientifica accreditata dal Ministero della Salute per la Medicina dello Sport.

È opportuno sottolineare che per sito sportivo – sia per gli allenamenti sia per le competizioni – si intende indifferentemente ogni locale o insieme di locali destinato allo svolgimento di esercizi sportivi (atletici, ginnici, di pratica motoria) fornito degli attrezzi necessari, di spogliatoi, di impianti igienici e docce ovvero ogni impianto che rappresenta un insieme di uno o più spazi di attività sportiva dello stesso tipo o di tipo diverso, che hanno in comune i relativi spazi e servizi accessori, preposto allo svolgimento di manifestazioni sportive.

Il Rapporto è così strutturato:
1. INQUADRAMENTO DEL RISCHIO
2. NORMATIVA E ATTI DI INDIRIZZO DI RIFERIMENTO
3. CRITERI DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
4. ANALISI SPECIFICA DEL SITO SPORTIVO
5. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
6. INFORMAZIONE, FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO: DEFINIZIONE DI ADEGUATI PROTOCOLLI E STRUMENTI
7. SORVEGLIANZA SANITARIA E MONITORAGGIO DEI CASI POSITIVI
8. DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI VIGILANZA
9. STESURA DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE PER I RISCHI INTERFERENZIALI (IN CASO DI FORNITORI ESTERNI)
10. APPLICAZIONE DELLE BUONE PRASSI A CASI STUDIO (BETA TESTING) PER ALCUNE DISCIPLINE OLIMPICHE E PARALIMPICHE (BASKET, PALLAVOLO, CORSA DI VELOCITÀ, MEZZOFONDO E FONDO, TENNIS, VELA, TIRO CON ARCO, SCHERMA, JUDO).

(Fonte CONI)

Estesa la modalità di invio della CU tramite mail a tutti i collaboratori federali

Roma 27 Aprile 2020 - Facendo seguito alla precedente comunicazione inerente la richiesta della certificazione fiscale (CU) dei compensi percepiti nell’anno 2019, tenuto conto che sono state evase dalla Federazione le richieste prioritarie pervenute dai collaboratori sportivi ai fini della richiesta del bonus previsto dal Decreto Cura Italia, a partire da oggi viene estesa la modalità di invio della CU tramite mail a tutti i collaboratori federali.

Tutti coloro che abbiano percepito nell’anno 2019 compensi, diarie e altre indennità dalla Federazione Centrale e/o dai Comitati Regionali possono chiedere copia della certificazione fiscale inviando una mail all’indirizzo dedicato certificazioni.cu@fijlkam.it allegando la copia del documento di riconoscimento.

CIO: revisione sui principi di qualificazione olimpica

Martedì, 21 aprile 2020 – Nei giorni scorsi il CIO ha fatto sapere di aver apportato una serie di modifiche al Sistema di Principi di Qualificazione a Tokyo 2020. Modifiche necessarie vista la pandemia di Covid-19 in corso e la conseguente scelta delle nuove date olimpiche.

Specifichiamo subito che i Principi di Qualificazione sono il riferimento per tutti i sistemi di qualificazione, regolati e stabiliti dalle Federazioni Internazionali, ognuna nel suo sport o disciplina. Questi sistemi consistono nell’insieme di regole, procedure e criteri per la partecipazione ai Giochi Olimpici.

Di seguito, i punti chiave della suddetta revisione ai Principi di Qualificazione, approvati dal CIO nel luglio 2017 e ora rivisti.

Per quanto riguarda il periodo di qualificazione, la sua estensione era inevitabile. Il 29 giugno 2021 è la nuova scadenza finale, termine ultimo, per portare un atleta a Tokyo. Il termine ultimo per le iscrizioni sportive è stato invece spostato al 5 luglio 2021, mentre i sistemi di qualificazione delle singole Federazioni Internazionali verranno visionate e finalizzate il prima possibile.

Per quanto riguarda l’assegnazione delle quote, gli atleti che hanno già ne hanno già ottenuta una la manterranno, nonostante il rinvio. Il 57% del totale delle quote sono già state assegnate e ne mancano circa 5.000. I Comitati Olimpici Nazionali, che selezionano alcuni atleti e ottengono per loro una quota di partecipazione, mantengono tale diritto.

Il principio che dovrà guidare le Federazioni Internazionali è quello di rispettare, il più possibile, i metodi e i percorsi dei sistemi di qualificazione originali, cercando dunque di mantenere lo stesso numero di eventi previsti prima delle cancellazioni e sospensioni necessarie.

Lo scenario delle qualificazioni basate sul Ranking è molto delicato ed il CIO ha deciso di lasciare piena discrezionalità alle Federazioni Internazionali nel definire le nuove scadenze e i nuovi percorsi delle classifiche. Un buon equilibrio, consiglia comunque il CIO, può essere trovato fra il proteggere gli atleti che erano molto vicini alla qualificazione in base alle scadenze del 2020 e, insieme, l’assicurare la partecipazione dei migliori atleti, permettendo di continuare il percorso nel 2021.

Le Federazioni Internazionali sono inoltre invitate a confrontarsi con le rispettive Federazioni Nazionali per giungere a una decisione giusta e trasparente.

In ultima analisi, i criteri di eleggibilità. Nel rispetto del principio per cui gli atleti già qualificati sono a tutti gli effetti confermati, è possibile per le Federazioni Internazionali estendere l’età massima. Dunque, chi era eleggibile nel 2020 lo sarà anche nel 2021, a meno che questo non comporti un rischio per la salute dell’atleta. Per quanto riguarda l’età minima, essa verrà abbassata e chi non era eleggibile a luglio 2020 lo sarà invece a luglio 2021.

Il CIO ci tiene a ricordare che la salute degli atleti deve essere il principio guida nella calendarizzazione degli eventi di qualificazione da recuperare. Esorta, dunque, a confermare tali eventi soltanto una volta che gli effetti del Covid-19 siano accertati e controllabili.

Richiesta indennità collaboratori sportivi. Gli aggiornamenti

  • Sport e Salute
  • 2020

Roma, 9 aprile 2020 – Da martedì 7 aprile la piattaforma informatica sul sito Sport e Salute è attiva per le richieste del bonus di 600 euro a vantaggio dei collaboratori sportivi.

Sport e Salute ha pubblicato una Guida alla presentazione dell’indennità per collaboratori sportivi (clicca per il PDF) che illustra in 15 semplici passaggi le fasi necessarie alla prenotazione e registrazione sul sito di riferimento e alla presentazione della domanda d’indennità.

A seguito della conferma della domanda Sport e Salute invierà una e-mail all’associazione indicata dal richiedente per segnalare l’inizio della procedura ed avere una conferma, nella forma che segue:

 

Gentile Presidente,

il sig. *******      ai fini dell’indennità prevista dall’art. 96 del Decreto Legge n. 18/2020 ha dichiarato a Sport e Salute s.p.a. di avere in corso con ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA ********** un contratto di collaborazione sportiva con decorrenza dal **/**/2019, valido sino al **/**/2020, nella qualità di Allenatore, tecnico, istruttore.

Cura Italia: indennità per collaboratori sportivi, emanato il decreto attuativo

Roma 6 aprile 2020 - È stato emanato il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, sulla base del quale sono definite le modalità di presentazione delle domande a Sport e Salute per ricevere l’indennità di 600 euro prevista dal Decreto Legge “Cura Italia” per il mese di marzo 2020 a favore dei collaboratori sportivi (art. 96, decreto-legge 17 marzo 2020, n.18).

🔘 Possono richiedere l’indennità i titolari di rapporti di collaborazione, già in essere alla data del 23 febbraio 2020 e ancora pendenti al 17 marzo 2020, data di entrata in vigore del Decreto Legge “Cura Italia”. È inoltre espressamente prevista una una priorità per i collaboratori sportivi che nel periodo d’imposta 2019 non abbiano percepito compensi superiori a 10.000 euro complessivi.

🔘 Possono accedere all’indennità i lavoratori titolari di un rapporto di collaborazione ai sensi dell’art. 67, comma 1, lettera m), del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 che possiedano i seguenti requisiti:
🔸1. - non devono rientrare nell’ambito di applicazione dell’art. 27 del Decreto Legge “Cura Italia”;
🔸2. - non devono aver percepito altro reddito da lavoro per il mese di marzo 2020;
🔸3. - non devono aver percepito, nel mese di marzo 2020, il Reddito di Cittadinanza;
🔸4. - non possono cumulare l’indennità con le altre prestazioni e indennità di cui agli articoli 19, 20, 21, 22, 27, 28, 29, 30, 38 e 44 del Decreto Legge “Cura Italia”.

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🔘La domanda dovrà essere compilata esclusivamente attraverso la piattaforma informatica che sarà attiva dalle ore 14:00 di martedì 7 aprile sul sito di Sport e Salute.
La procedura prevede tre fasi:
🔹la prenotazione: per prenotarsi è necessario inviare un SMS con il proprio Codice Fiscale al numero che sarà disponibile da martedì 7 aprile su www.sportesalute.eu, (leggi qui l’informativa relativa alla privacy). Dopo aver inviato l’SMS, si riceverà un codice di prenotazione e l’indicazione del giorno e della fascia oraria in cui sarà possibile compilare la domanda sulla piattaforma;
🔹l’accreditamento: per accreditarsi è necessario disporre di un proprio indirizzo mail, del proprio Codice Fiscale e del codice di prenotazione ricevuto a seguito dell’invio dell’SMS;
🔹la compilazione e l’invio della domanda: subito dopo l’accreditamento, sarà possibile accedere alla piattaforma, compilare la domanda, allegare i documenti e procedere con l’invio.

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🔘In attesa della pubblicazione della piattaforma, ti consigliamo di:

🔺caricare sul tuo computer, tablet o telefono il pdf dei documenti che andranno allegati (documento identità, contratto di collaborazione o lettera di incarico o prova dell’avvenuto pagamento della mensilità febbraio 2020);
🔺avere a disposizione i tuoi dati essenziali, tra cui: Codice Fiscale, recapiti di posta elettronica e telefonici, residenza e IBAN per l’accredito della somma;
🔺disporre dei dati relativi alla tua collaborazione sportiva, tra cui: nominativo delle parti contraenti, decorrenza, durata, compenso e tipologia della prestazione;
🔺conoscere l’ammontare complessivo dei compensi sportivi ricevuti nel periodo d’imposta 2019;
🔺accertarti che il rapporto di collaborazione per cui intendi presentare la domanda di indennità rientri, ai sensi dell’art. 2 del Decreto Ministeriale, nell’ambito di cui all’art. 67, comma 1, lettera m), del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e che sia presso Federazioni Sportive Nazionali, Enti di Promozione Sportiva, Discipline Sportive Associate, oppure presso Società e Associazioni Sportive Dilettantistiche;
🔺verificare che sussistano tutti gli altri requisiti di legge richiesti (esempio: non avere diritto a percepire altro reddito da lavoro per il mese di marzo 2020, non essere pensionato, non essere co.co.co iscritto alla gestione separata INPS, non essere percettore del Reddito di Cittadinanza, etc.);
🔺disporre del codice fiscale o della Partita Iva della Associazione/Società/Organismo Sportivo per cui si presta la collaborazione;
🔺 verificare, se collabori con un’Associazione o una Società Sportiva Dilettantistica, che sia iscritta al Registro del CONI;
🔺verificare, se collabori con una Federazione Sportiva Nazionale, una Disciplina Sportiva Associata o un Ente di Promozione Sportiva, che sia riconosciuto dal CONI.
L’indennità sarà erogata direttamente da Sport e Salute sul conto corrente indicato dal richiedente in fase di presentazione della domanda. Le indennità saranno erogate sino a concorrenza del fondo di 50 milioni di euro riconosciuti alla Società per l’erogazione delle indennità.
 

➡️ Alcune altre risposte, apparentemente semplici ma necessarie perché oggetto di domande molto ricorrenti:

🔺con il codice fiscale, puoi presentare una sola domanda
🔺se sei titolare di più di un rapporto di collaborazione, puoi presentare la domanda con riferimento ad un solo contratto: premurati di accertare che la ASD/SSD sia iscritta al Registro del Coni
🔺per verificare l'iscrizione al Registro del Coni dell'associazione o società sportiva dilettantistica e per conoscere il codice fiscale dell'associazione o società sportiva puoi consultare il Registro presente sul sito del Coni
🔺possono presentare domanda solo i titolari dei rapporti di collaborazione con i soggetti previsti dalla norma di legge: Federazioni sportive nazionali, Enti di promozione sportiva, Disciplina sportive Associate, associazioni o società sportive dilettantistiche iscritte al Registro alla data del 17 marzo 2020
🔺è necessario caricare il contratto o la lettera d'incarico; in alternativa, è possibile produrre la quietanza di avvenuto pagamento del mese di febbraio 2020
🔺per quel che riguarda i compensi percepiti nel 2019: la norma si riferisce ai compensi sportivi e in sede di compilazione della domanda l'ammontare sarà oggetto di un'autocertificazione

 

Nota di servizio: il nuovo sito appena messo online è "in propagazione", il che significa che qualcuno potrebbe non vederlo corretamente. In questo caso questo è l'indirizzo alternativo: https://t.me/SporteSalute

 
Fonte : https://www.sportesalute.eu/primo-piano/1938-cura-italia-indennita-per-collaboratori-sportivi-emanato-il-decreto-attuativo.html
 

CIO: la conferma degli atleti già qualificati per Tokyo

Roma, 1 aprile 2020 – Vista la decisione sulle nuove date della XXXII Olimpiade, dal 23 luglio all’8 agosto del 2021, il CIO ha confermato che tutti gli atleti già qualificati e i quota places già assegnati per i Giochi Olimpici di Tokyo rimangono invariati, nell’ottica in cui, nonostante il rinvio, rimarranno i Giochi della XXXII Olimpiade.

È dunque confermata la qualificazione di Frank Chamizo, arrivata grazie al secondo posto del Mondiale 2019, mentre rimaniamo in attesa delle decisioni delle Federazioni Mondiali, WKF e IJF, per quanto riguarda le qualificazioni del karate e del judo, basate sul ranking olimpico.

La lotta, il karate e il judo hanno criteri di qualificazione diversi fra di loro. Nel karate, ad esempio, si guadagna la qualificazione tramite ranking e tramite torneo di qualificazione; nel judo tramite il ranking; nella lotta tramite il mondiale e i tornei di qualificazione diretta. Con la riprogrammazione all’estate 2021, bisogna forzatamente attendere le decisioni delle singole Federazioni Mondiali per quanto riguarda la sospensione delle gare valide per la classifica olimpica.

Dal 23 luglio al 8 agosto 2021 le nuove date dei Giochi di Tokyo

Roma, 30 marzo 2020 - Sono state  ufficializzate oggi le nuove date dei Giochi olimpici di Tokyo 2020, rinviati per l’emergenza Coronavirus: si gareggerà dal 23 luglio all' 8 agosto 2021. Anche per le Paralimpidi è stato reso noto il nuovo periodo per il 2021 e cioè dal 24 agosto al 5 settembre.
“Queste nuove date offrono alle autorità sanitarie e a tutte le parti coinvolte nell’organizzazione dei Giochi il tempo massimo per affrontare il panorama in costante cambiamento - si legge nella nota diramata dal CIO -. Le nuove date, esattamente un anno dopo quelle inizialmente previste per il 2020 hanno anche il vantaggio che qualsiasi interruzione al calendario sportivo internazionale causata dal rinvio possa essere ridotta al minimo, nell’interesse degli atleti e delle federazioni. Inoltre, queste date forniranno tempo sufficiente per completare il processo di qualificazione. Saranno inoltre attuate le stesse misure di mitigazione del calore previste per il 2020”. 
Nelle intenzione dei CIO e del Comitato Orgnizzaore dei XXXII Giovhi Olimpici queste nuove date garantiranno tempo sufficiente, tra l'altro, per completare gli eventi di qualificazione olimpica.

L’Italia Giovanile prima in Europa: parola a Gennaro Talarico e Davide Benetello

I Campionati Europei Giovanili di Karate 2025, in scena a Bielsko Bialo dal 7 al 9 febbraio, si sono conclusi con un risultato straordinario per l’Italia, che ha dominato il medagliere con sei titoli continentali, tre argenti e cinque bronzi. 14 medaglie complessive che hanno regalato il primo gradino del podio continentale a tutta la squadra azzurra. Un risultato arrivato proprio al giro di boa, alla fine dell’ultimo e all’inizio del nuovo quadriennio.

Un successo che conferma la continua crescita del settore giovanile e il valore del lavoro svolto da atleti, tecnici e dirigenti. Un successo che si pone in piena continuità con i risultati degli ultimi anni e che, addirittura, li migliora.

Ma cosa c’è dietro a questo trionfo? Quali strategie hanno portato gli azzurrini al vertice d’Europa? Ne parliamo con il presidente della commissione nazionale giovanile FIJLKAM, Gennaro Talarico, che ci racconta il suo punto di vista e con il Presidente Davide Benetello.

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Gennaro, che cosa significa essere i primi in Europa?

“È stato il coronamento di un lavoro! Un lavoro importante che si è programmato per un lungo periodo. Vincere l’attività giovanile significa speranza per la federazione perché questi ragazzi sono le basi per il futuro. Vincere a livello senior è importante e ha bisogno di una base forte. Tanto è vero che alcuni ragazzi dell’ultimo quadriennio sono già dei leader seniores: parlo ad esempio di Avanzini, Desiderio, Fiore, De Vivo e altri. Ragazzi cresciuti con la giovanile nell’ultimo quadriennio e poi approdati tra i più grandi in maniera già decisiva. Il risultato di questi Europei ha dunque un’importanza fondamentale per il futuro.”

Come si prepara un successo del genere?

“Con la programmazione. Sia da coach che da atleta ho sempre programmato. Da presidente CNAG è tutto partito con i primi tentativi di creare sul territorio nazionale una sinergia tra le società e i tecnici federali attraverso i seminari. L’importante era dare informazioni di base su un aspetto internazionale che doveva arrivare ad essere alla portata di tutti. Abbiamo adottato dei protocolli che hanno portato al successo. Questo era ciò che volevamo. Son tre Europei che arriviamo primi per numero di medaglie, così come all’ultimo Mondiale (insieme a Giappone e Francia), ma che non riuscivamo a salire sul primo gradino del podio, per il colore delle medaglie.

Per quest’ultimo europeo avevo un po’ di timore che l’ondata positiva dei Mondiali scemasse un pochino, o comunque che ci fosse l’idea che il Mondiale giocato in casa avesse una spinta in più a livello motivazionale. Invece con quest’ultimo europeo abbiamo dimostrato che quello è proprio il nostro livello.”

Quali sono state le sensazioni più forti durante quelle giornate di gara?

“Al Mondiale abbiamo iniziato la gara dagli U21 che, essendo i più esperti e avendo alle spalle risultati già importati, hanno dato la carica all’ambiente. Nel momento in cui i ragazzi vedono i loro colleghi più grandi andare così bene, si caricano, acquisiscono una maggiore consapevolezza del gruppo e del loro livello. Anche io, da atleta, provavo queste sensazioni.

All’Europeo, invece, si parte con la classe più imprevedibile, i cadetti. Sono i più giovani e alcuni sono alla prima apparizione. È difficile prevedere se sono al giusto livello, soprattutto mentale, di una competizione del genere. Su un ragazzo così giovane, le emozioni sono per certi aspetti incontrollabili. Poi, però, sui tatami questi ragazzi si sono comportati bene e questo mi ha dato un ottimo segnale e fiducia. Gli juniores, un po’ più consolidati, hanno mantenuto un buono standard. E poi con gli U21 abbiamo concluso in bellezza.

Teniamo anche presenti che alcuni atleti che consideriamo di alto livello non hanno, tra virgolette, mantenuto le attese. Una campionessa del Mondo non era presente, un altro campione del mondo, un vicecampione ed anche un bronzo hanno perso. Quindi non ci siamo basati soltanto s quelli che avevano già una possibilità di arrivare a medaglia ma su tutta la squadra. Ed è stato questo forse il segreto del successo: puntare su tutti.

Le sensazioni erano dunque molto buone. Poi, la vittoria sul filo del rasoio, con quelle due ultime medaglie in palio, è stata la cosa più bella ed emozionante.”

Ecco, infine, le parole del presidente del karate italiano, Davide Benetello:
“Il nuovo quadriennio è iniziato in perfetta continuità con il precedente. Ed infatti raccogliamo i frutti di un lavoro fatto con cura e perseveranza. I mondiali di Jesolo ci avevano dato ottimi indicatori e gli europei in Polonia hanno confermato che siamo una nazionale di primissimo livello. Vincere il medagliere del campionato d'Europa ci sprona ancora di più per il futuro.

Siamo sempre stati ai vertici. A volte si vince per una medaglia o per un risultato da argento a oro, come contro la Francia questa volta. Talvolta siamo arrivati secondi, terzi, una volta quarti. Noi puntiamo ad avere il maggior numero di medaglie, e spesso le otteniamo, e ad avere una nazionale competitiva in tutte le categorie, sia maschili che femminili, sia kumite che kata. E lo siamo!

Dunque, sì, festeggiamo un meritatissimo primo posto nel medagliere. Però conosciamo bene chi siamo: siamo l'Italia. Questo successo è anche grazie alle molte società che partecipano alla nostra intensa attività federale, dal circuito Open League alla Youth League in Italia, preparando gli atleti a competizioni internazionali e a gestire bene le emozioni.

Come presidente di settore, sono soddisfattissimo e ora puntiamo agli stessi risultati anche per la nazionale senior.”



 

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